Consulenza ebraica per lo studio del Cristianesimo e dell'Islam

Posts written by leviticus

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    È noto che su Shabbat si riceve "un'anima supplementare". Per comprendere il concetto dell'anima Shabbat aggiuntiva, dobbiamo prima discutere le tre dimensioni dell'anima. Questi sono i Neshama (dalla parola ebraica " neshama ", che significa "respiro"), il Ruach (letteralmente "vento"), e il Nefesh (dalla parola ebraica " nafash ", che significa "riposato"). A causa della sua nobile origine, il Neshama non è completamente connesso al corpo ...

    Il Neshama poggia sul cervello; il Ruach dimora nel cuore; il Nefesh è collegato al fegato. Il Nefesh e il Ruach , che sono responsabili delle emozioni umane, sono direttamente collegati al corpo. Tuttavia, a causa della sua nobile origine, il Neshama non è completamente connesso al corpo; corpo e Neshama sono due entità separate che vivono insieme...

    Vedi articolo completo da fonte chassid chabad qui

    https://www.chabad.org/kabbalah/article_cd...habbat-Soul.htm
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    Si può vedere qui:

    ".. Il rabbino israeliano ortodosso Anava ha sottolineato che ci sono due opinioni su come si evolveranno in definitiva gli eventi messianici - in modo positivo o negativo.

    Il modo negativo "significa che arriverà in modo disastroso, una guerra massiccia che le fonti chiamano Gog [e] Magog ... dove i due terzi del mondo saranno distrutti. L'opzione numero due è che Moshiach sta arrivando k'heref ayin (in un batter d'occhio), ma per quello, abbiamo bisogno di molto, molto merito. "

    Quando arriva Moshiach, ci sono varie opinioni su quanto velocemente avverranno i cambiamenti profetizzati. Secondo Rabbi Anava, nella maggior parte delle opinioni, sarà un processo. "Apparirà un uomo e, naturalmente, dovrà combattere le guerre di Hashem (Dio). Non tutti accetteranno l'arrivo di Moshiach, e non necessariamente le Nazioni ".

    I combattimenti di Moshiach "non sono necessariamente fisici. Può anche essere nell'arena politica. Può anche essere nella fede. Non necessariamente [il caso] che tutti saranno convinti di essere il Redentore "..

    Da qui:

    www.breakingisraelnews.com/127573/expect-messiah-comes/

    Per una lettura più approfondita qui:

    https://ebreieisraele.forumfree.it/m/?t=76484553

    Troviamo I link per il download gratis del pdf de "il messia secondo gli ebrei"di David Castelli
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    Si può vedere qui:


    www.morasha.it/tesi/brsv/brsv02.html


    2.4. GLI SCOPI DEL MATRIMONIO

    Il matrimonio, nell’Ebraismo, è un istituzione ricca di significati e valori basilari per il futuiro e la continuazione della società e della specie umana.Il valore educativo di esso, all’interno del sistema pedagogico delineato dal pensiero ebraico, risiede in particolari nei suoi specifici scopi di carattere individuale ma anche di valore collettivo.

    Il matrimonio ebraico ha come scopo principale la creazione di una forte amicizia e complicità all’interno della coppia.

    E’ necessario chiarire la visione ebraica di "amicizia" all’interno della vita matrimoniale.Il matrimonio ebraico è fondato, infatti, sull’amicizia quale particolare situazione di complicità che supera d’importanza l’amore di cui è fondamento.L’amicizia tra partners viene considerata una particolare situazione d’intimità esclusiva che si crea qualora "un uomo ami la propria moglie quanto la sua stessa persona e la rispetti più di se stesso, sia compassionevole nei suoi riguardi, la protegga come avrebbe cura di se stesso così che lei lo amerà come se fosse parte di lui".D’altra parte l’intimità e l’amicizia, in accordo con la tradizione ebraica, richiedono l’indipendenza proprio in quanto è scritto nella Torah,che la donna fu creata come essere "opposto" all’uomo in modo che vi possa essere anche separazione fra loro, sopratutto in vista di una nuova unione.L’indipendenza e la separazione risultano necessarie all’amicizia.Solo l’unione fra gli opposti permette, secondo la concezione ebraica, il raggiungimento di un livello spirituale e di maturità più alto, all’interno del matrimonio.

    L’idea di "opposizione" secondo la concezione di Maimonide, uno dei maggiori teologi del pensiero ebraico, non implica una distinzione completa fra due elementi bensì rapresenta il concetto d’indipendenza all’interno dell’intimità.Lo psicologo, Erik Erikson22) nel definire i vari stadi della vita secondo temi psicologici dominanti nota come lo stadio dei vent’anni è dominato dalla necessità d’intimità ed è proprio durante questo stadio che la persona, secondo la visione ebraica, dovrebbe essere maggiormente indirizzata al matrimonio.L’intimità che permette la creazione di una forte amicizia e complicità non è considerata un requisito facile da raggiungere.Il raggiungere questo stadio dello sviluppo, umano, infatti, necessita coraggio e maturità.

    L’enfasi posta sulla prima originaria prescrizione per l’amicizia nel matrimonio in Genesi: " un uomo dovra lasciare la casa paterna ed unirsi alla propria moglie",racchiude un fondamentale insegnamento pedagogico.Infatti la formula pone i verbi "lasciare" e "unirsi" in un ordine preciso, per insegnare che, prima di sposarsi un uomo deve raggiungere l’indipendenza.

    L’insegnamento della Bibbia non implica certamente la fine della relazione parentale ma semplicemente chiarisce che è la qualità di essa a cambiare in modo da accomodare la propria crescita emozionale.

    Inoltre un amicizia matura deve poter permettere alle parti di emergere all’interno di un rapporto equilibrato che non implichi la sottomissione di un coniuge all’altro e neppure ne impedisca la crescita e la maturità personale.Erich Fromm23) nella sua opera "L’arte di amare" evidenzia la belezza paradossale dell’amore: " Due esseri viventi diventano uno pur restando due".L’enfasi posta dalla tradizione ebraica sul concetto di "amicizia" emerge dal fatto che delle sette benedizioni nuziali, due celebrano l’amicizia e la complicità.

    Le benedizioni nuziali non includono invece una citazione che illustri l’importanza della "mitzvà" della procreazione, allo scopo di evidenziare quanto esse fossero indirizzate alla persona fertile quanto alla sterile per cui una benedizione sulla procreazione non sarebbe stata approippriata.

    In effetti la procreazione non risulta essere lo scopo principale del matrimonio.

    2.4.1. La creazione della famiglia

    La famiglia è l’ambiente più approppriato per cui i sentimenti di amicizia, intimità e complicità possono svilupparsi in armonia.

    In famiglia, secondo l’Ebraismo, le persone imparano la fiducia, che fa da cemento per tutte le relazioni interpersonali.

    In essa, infatti, ha luogo la prima socializzazzione del bambino.

    La procreazione è strettamente legata al tema della famiglia in quanto ne garantisce l’esistenza e permette la continuità della vita umana.

    Il pensiero ebraico afferma che qualora la procreazione avvenga fuori dal sistema famigliare e matrimoniale e indipendentemente da essi, non è possibile garantire una solida base educativa e valoriale per la nuova generazione. La famiglia è il luogo più approppriato all’educazione dei figli.La procreazione risulta essere uno scopo importante, seppur non il principale, del matrimonio.Secondo il pensiero ebraico religioso la procreazione ha un alto valore spirituale in quanto è il mezzo attraverso il quale è permessa la continuità fisica dell’umanità e per mezzo della quale viene creata la famiglia, un istituzione di valore fondamentale.

    La procreazione è iscritta nella natura ed è base della creazione: essa è un obbligo fondamentale derivante dal precetto biblico "Crescete e moltiplicatevi e riempite il mondo..." (Genesi 1:28).

    Ciò non significa, però, che due persone debbano decidere di unirsi in matrimonio per questa unica ragione.Una donna, nell’Ebraismo, ha il dovere di rifiutare qualora esso fosse l’unico scopo per cui viene chiesta in sposa; questo genere di "amore" sarebbe troppo "pratico".

    La procreazione fa parte dei comandamenti positivi ed è, quindi, un dovere religioso.

    Questo è il motivo dell’esistenza di numerosi precetti, nell’Ebraismo, che indirizzano la procreazione e regolamentano la vita sessuale dell’ebreo.La procreazione permette inoltre l’esistenza di una nuova generazione che possa ricevere e a sua volta trasmettere la tradizione ed valori ebraici. Essa ha, quindi, un intrinseco valore, in quanto mezzo che permette il rinnovamento della collettività.
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    Riporto la traduzione del talmud bavli in relazione a questi versi

    Sotah 35a

    § Il versetto afferma: "E l'ira del Signore si accese contro Uzza; e Dio lo colpì lì per il suo errore [ hashal ] " (II Samuele 6: 7). Rabbi Yoḥanan e Rabbi Elazar non sono d'accordo sull'interpretazione di questo verso. Uno dice: Dio lo colpì per la sua dimenticanza [ shalo ], perché non ricordava che l'Arca può portare se stesso. E uno dice: Dio lo ha colpito perché ha sollevato i bordi [ shulayyim ] della sua veste di fronte all'Arca e si è liberato in sua presenza.

    Sotah 35a: 18

    Il versetto afferma: "E morì là con l'Arca di Dio" (II Samuele 6: 7). Il rabbino Yoḥanan dice: Uzza è entrata nel mondo a venire, come si legge: "Con l'Arca di Dio". Proprio come l'Arca esiste per sempre, così anche Uzza è entrata nel Mondo a venire.

    Da qui:

    www.sefaria.org/II_Samuel.6.7?with=Talmud&lang=bi

    Sotah 35b

    È scritto che Uzza morì "quando vennero all'aia di Chidon" (I Cronache 13: 9), e altrove è scritto che era "l'aia di Nacon" ( II Samuele 6: 6 ). Rabbi Yoḥanan dice: All'inizio l'Arca era simile a un giavellotto [ kidon ], poiché causò la morte di Uzza. Ma alla fine, dopo che la gente chiese perdono, fu stabilito [ nakhon ], cioè collocato nella casa di Obed Edom, dove era una fonte di benedizione.

    Da qui:

    www.sefaria.org/II_Samuel.6.6?with=Sotah&lang=bi
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    Le traduzioni del Tanakh e dell'antico testamento sono due libri diversi, come si dichiara nelle rispettive introduzioni.

    La traduzione del Tanakh ovvero la cosiddetta Bibbia ebraica traduce dal masoretico con l aiuto di alcuni commenti.
    La traduzione Dell antico testamento traduce dal masoretico con integrazioni della settanta della siriaca e altre bibbie più i rotoli di Qumran.

    Isaia 9,5 nella Bibbia ebraica di Dario di segni della Giuntina riporta "... Ed egli sarà chiamato consigliere prodigioso, prode guerriero, padre per sempre, principe della pace."
    Nelle note si riporta che è guida e padre del popolo e che si allude probabilmente a Ezechia, figlio e successore di Achaz.

    Isaia 9,5 nell antico testamento sia della sacra Bibbia CEI che nella Bibbia di Gerusalemme recente (e non) riporta" D.io potente".
    Nelle note si riporta che la tradizione cristiana che si esprime nella liturgia di Natale di cui questa lettura fa parte da' questi titoli a Cristo.

    Edited by leviticus - 22/6/2019, 15:50
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    Il trattato è il numero sono giusti, il Talmud e'sbagliato e'quello di Gerusalemme, quel passaggio e' tratto da una sua traduzione : "the talmud of the land of israel" di J. Neuser. Chicago, University of Chicago press, 1982,pag 110.

    Vedi qui:

    https://books.google.it/books?id=QCPSXAdmG...rbidden&f=false

    Per verificare direttamente puoi vedere e scaricare gratis una traduzione del talmud di Gerusalemme in francese (quella di Schwab Moise) qui:

    https://consulenzaebraica.forumfree.it/m/?t=75927890

    Edited by leviticus - 18/6/2019, 21:01
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    Sul monoteismo di Israele puoi trovare una sintesi del pensiero di Yehezekel Kaufmann che tratta molti dei temi proposti qui:

    https://ebreieisraele.forumfree.it/m/?t=76692326#newpost
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    atlasbblico-sm

    Qui potete trovare il pdf gratuito intero e scorrevole di un atlante storico biblico:

    https://www.google.com/url?sa=t&source=web...d=1560430256474

    Riferimenti del testo: "the Bible atlas" dell'Access Foundation, Zaine Ridling, Ph. D editore.
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    ZIAkYjIN_400x400_0

    Gatto in ebraico è chatul חתול, plurale חתולים, in aramaico shunra.

    Viene classificato nelle fonti come chaià temeà, animale selvatico impuro.

    Nel Tanach il nome non compare. Secondo Rashi (Waikra 11:26) quando si parla di animali impuri che "camminano sulle proprie mani (kol holekh 'al kappaw)" il riferimento è a cani, gatti e orsi.

    Nella Mishnà il gatto non è mai citato.

    Nel Talmud si insegna che è proibito mantenerlo, permesso ucciderlo e non gli si applica il divieto di rubare (Baba Qama 80b). Nella stessa pagina tanta severità si spiega perché i gatti sono pericolosi anche per i bambini, ma non tutti i gatti, solo quelli bianchi figli di gatti bianchi (a differenza di quelli rossi figli di gatti rossi). Rambam (hilkhot gezelah weavedà 15:1) codifica la regola specificando che si applica a un gatto cattivo (chatul ra'); più dettagliatamente Choshen Mishpat 66:4 per il gatto cattivo che può recar danno ai bambini.. La letteratura responsoria dichiara che "ora certamente i nostri gatti generalmente sono domestici ed è proibito ucciderli" (Sheelot Yaavetz 1:17, Shut Har Tzevi Yoreh De'ah 50).

    Nel Talmud e in halakhà si discute molto del gatto come di un animale che può sbranare altri animali (le potenziali vittime sono i piccoli quadrupedi e i volatili) rendendoli pertanto taref, , ampia letteratura a partenza da Chulin 52b-53a, cfr. Sh. 'Ar. Orach Chayym 316:12, Yore Dea 57, Choshen Mishpat 391:6.

    La gravidanza del gatto dura 52 giorni (Tosefta bekhorot 1, Bavli Bekhorot 8a,Bereshit rabba 20).

    Il gatto, a differenza del cane, dimentica chi è il suo padrone, perché mangia i topi e i topi fanno perdere la memoria (Horayot 13a; lo stesso in Alfa beta deven Sira 78 dove si spiega anche perché il gatto mangia il topo malgrado un tempo fossero stati amici, perché il topo parlò male del gatto e fu per questo punito. Lo stesso testo spiega perché il gatto ha paura del cane).

    Chi sogna un gatto, nel luogo dove è chiamato (in aramaico) shunra, significa che gli viene fatto un buon canto, dove invece è chiamato shinra, un cambiamento negativo (Bavli Berakhot 56b)

    "Se non fosse stata data la Torà avremmo imparato la modestia dal gatto" (Eruvin 100 b) nel senso che il gatto "sta attento a non fare i suoi bisogni davanti a nessuna persona e poi li nasconde" (Rashi ibid.). Il principio ritorna nella letteratura responsoria (ad es. Shut Yakhin uBoaz, 1:134, Shut Igrot Moshe , Choshen Mishpat 2:66).

    Nella casa dove c'è un gatto non si entra senza scarpe perché ci si potrebbe far male con le ossa dei serpenti che il gatto ha ucciso; e nella casa dove il gatto non c'è non si entra al buio perché ci potrebbe essere un serpente e senza saperlo si corre un pericolo (Pesachin 112b)

    Per vedere gli shedim? si brucia la placenta di una gatta bianca figlia di una gatta bianca, primogenita figlia di primogenita e con la cenere si cospargono gli occhi (Berakhot 6a)

    Chi alleva un gatto non ha l'obbligo di dargli da mangiare prima di mettersi a tavola, ma è meglio che lo faccia (Share teshuva 167, Shut Yaavetz cit)

    Nel pereq shira anche il gatto, come molti altri animali recita un suo verso di lode: "anche se starai in alto come un'aquila e porrai il tuo nido tra le stelle di là ti farò scendere, dice il Signore"(Ovadia 1:4).

    In sintesi: è un animale selvatico, in alcuni casi casi pericoloso per l'uomo, che procura danni e ferite a piccoli animali, ma che viene allevato in casa dove è utile per uccidere topi e serpenti, e va rispettato per questo. Simbolicamente ha significati ambivalenti, sia positivi che negativi.

    In Shne luchot haberit compare la raccomandazione pedagogica di non minacciare i bambini piccoli dicendogli "che se li porterà via il cane o il gatto"; questo perché le parole hanno il loro peso e le minacce anche se fantastiche possono divenire realtà. Il principio diventa una regola in Baer Hetev Orach Chayym 240 § 25 e in Kitzur Shulchan 'Arukh 33:14.

    Una ricerca condotta nei repertori dell'arte ebraica ha rivelato che nei testi classici per quanto rare sono presenti rappresentazioni del gatto insieme a molti altri animali, puri e impuri (comunicazione personale di rav prof. R. Bonfil).

    Il gatto come chaya temea ha una "pubblicità" negativa nelle fonti classiche, ma già nel Talmud gli si riconosce qualche merito, e nel corso della storia la sua posizione come animale addomesticato e utile gli è stata riconosciuta.

    Da qui

    www.morasha.it/zehut/rds25_gatti_iconografia.html
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    Tanya-Ascent-2_0

    Tanya תניא è un termine aramaico
    significa "fu insegnato".
    Con il nome di Tanya, che è la prima parola del suo testo,
    è più comunemente noto un libro:
    il Sefer Tanya ספר תניא.
    Il suo vero titolo è Likkutei Amarim, in ebraico ליקוטי אמרים, che significa "collezione di dichiarazioni" scritto nel 1797 da Rabbi Shneur Zalman di Liadi, fondatore del movimento Chabad, è l'opera prima del Giudaismo chassidico.

    Qui troviamo il link al download gratis del pdf in spagnolo

    www.google.it/url?sa=t&source=web&...TkcU49QPP6G0PxE

    E'un pdf fantastico, in spagnolo facile, e'leggerissimo, puoi fare copia e incolla da esso per citazioni o tradurlo in italiano, c'è foto manoscritto, testo a fronte, traduzione interlineare più note e commento di tutti i 53 capitoli più introduzione.

    Qui il link per download gratis del testo in inglese

    www.chabad.org/library/tanya/tanya...ewish/Tanya.htm

    Qui è diviso per capitoli.

    C'è anche la traduzione in italiano non disponibile on line gratis



    Untitled_0
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    Bellissimoo
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    Qui avevi guardato?

    https://consulenzaebraica.forumfree.it/m/?t=73146069
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    Se volete fare domande su qualsivoglia argomento o proseguire qualunque tread va benissimo.
    Quindi se vi va partite da un argomento o un versetto che vi interessa, a prescindere che sia stato trattato o meno da questo o quell autore, se le spiegazioni nei motori di ricerca non ci sono o non sono complete chiedete pure.
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    Su Fabre d'olivet se ne era parlato qui

    https://consulenzaebraica.forumfree.it/m/?t=73967644

    Chiedi a Filippo Maria Leonardi, lui se ne era interessato.
    Io l ho letto una volta, fu uno scrittore francese, non e'quotato nel mondo ebraico per quel che ne so, per studiare il tanack forse ti suggerirebbero come sempre di partire dal Levitico con un commentario tipo Rashi.
    Per la Ghimatria magari forse sarebbe caldeggiato Arie Ben Nun coi suoi tre libri "Ghimatria chiave della Kaballah" , ci sono anche 20 video su YouTube.

    Edited by leviticus - 11/5/2019, 04:53
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    Vedi per una risposta qui:

    www.google.com/url?sa=t&source=web...g_BBu_lDN2c53dc

    Riporto una traduzione mi auguro accettabile dello stralcio che interessa, ci sono molti termini tecnici, manca la parte talmudica e Medievale, se interessa se ne prenda visione

    Manticismo e chiaroveggenza nella Bibbia

    I libri delle Scritture Ebraiche fanno riferimento a una miriade di forme di pratiche mantiche, sia lecite che illecite. Le parole bibliche generiche per divinazione sono kesem e nahash. Tra i mezzi accettati di divinazione ci sono profeti e veggenti di D.io (Deuteronomio 18: 14-22, I Samuele 9: 6, II Re 3:11), una iromanzia (interpretazione dei sogni, Genesi 37: 5-9; Daniel), Urim e Thumim, il tirare a sorte (I Samuel 23: 10-12), il suono della cetra (II Re 3:15), lecanomanzia o idromanzia (lettura di modelli nei liquidi) Genesis 44: 5), e lettura dei presagi (I Samuel 14: 9- 10).

    I metodi illeciti, condannati dagli autori biblici, includono terafim (consultazione degli idoli, Zaccaria 10: 2), epatoscopia o estensicistica (lettura delle interiora degli animali, Ezechiele 21:26), negromanzia (comunione con i morti, I Samuele 15:23), belosismo ( lanciare o sparare frecce, Ezechiele 21:26) e astrologia (Isaia 47:13, Geremia 10: 2).

    A volte, i testimoni biblici non sono sempre d'accordo su ciò che costituisce la pratica mantica legittima. Così, ad esempio, nonostante i casi di praticanti esemplari come Giuseppe e Daniele, il profeta Zaccaria condanna un'iromanzia insieme ad altre forme di divinazione (10: 2). II Re 13: 15-19 racconta un caso che sembra essere sostenuto profeticamente dalla belomanzia

    La divinazione chiaroveggente (che rivela una realtà corrente nascosta) è meno comune, sebbene i sogni veridici siano riconosciuti come un modo per i mortali di comprendere la volontà di Di.o (Genesi 20: 3; I Samuele 3: 3-10; I Re, 3: 5-15) . Altre forme accettabili di chiaroveggenza comprendono il tirare a sorte per determinare chi gode del favore di Di.o (I Samuele 10: 20-24) e il conferimento con un veggente per trovare un oggetto posseduto perduto (I Samuele 9: 6), anche se qui le prove sono più ambigue ; dato il loro contesto narrativo, i lettori attenti devono decidere se siamo tenuti a considerare queste due pratiche come efficaci, o semplicemente scuse del profeta per promuovere l'imperscrutabile proposito di Dio.

    Divinatori biblici

    Molti tipi di divinatori sono menzionati nella Scrittura. Sotto la categoria generale dei profeti oracolari, ci sono il navi (profeta), il roeh (veggente) e l' ish elohim (uomo di Dio). Ci sono anche molti termini che separano la forma ntica dall'istituto di profezia israelita, tutti obiettivi di condanna: baal ov , itztzim , kosem kesamim , menahesh , meonen e yeddioni .

    Il significato esatto di questi termini è aleatorio, poiché l'uso e il significato potrebbero essere cambiati nel tempo dei mille anni in cui la Bibbia è stata composta. E, come in inglese, alcuni termini potrebbero non riflettere le distinzioni tecniche, ma sono semplicemente sinonimi, spesso presi in prestito da altre lingue.

    Se ne era già parlato anche qui:

    https://forumbiblico.forumfree.it/m/?t=36603871

    Edited by leviticus - 10/5/2019, 12:22
1041 replies since 1/10/2016
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