La Mitzwah di generare figli contiene eccezioni?

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  1. unbolognese
     
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    Mi incuriosiscono in particolare questi casi:
    Se una persona sa che può trasmettere una malattia grave al nascituro deve ugualmente generare?
    Se una persona scopre che la propria moglie o il proprio marito è sterile, è obbligata a divorziare?
    E se una persona sa di essere sterile può ugualmente sposarsi? Sposare consapevolmente una donna sterile è una averà?
    Mi sembrano abbastanza domande. :P
    Grazie a chi vorrà rispondermi.
     
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    Si può vedere qui:


    www.morasha.it/tesi/brsv/brsv02.html


    2.4. GLI SCOPI DEL MATRIMONIO

    Il matrimonio, nell’Ebraismo, è un istituzione ricca di significati e valori basilari per il futuiro e la continuazione della società e della specie umana.Il valore educativo di esso, all’interno del sistema pedagogico delineato dal pensiero ebraico, risiede in particolari nei suoi specifici scopi di carattere individuale ma anche di valore collettivo.

    Il matrimonio ebraico ha come scopo principale la creazione di una forte amicizia e complicità all’interno della coppia.

    E’ necessario chiarire la visione ebraica di "amicizia" all’interno della vita matrimoniale.Il matrimonio ebraico è fondato, infatti, sull’amicizia quale particolare situazione di complicità che supera d’importanza l’amore di cui è fondamento.L’amicizia tra partners viene considerata una particolare situazione d’intimità esclusiva che si crea qualora "un uomo ami la propria moglie quanto la sua stessa persona e la rispetti più di se stesso, sia compassionevole nei suoi riguardi, la protegga come avrebbe cura di se stesso così che lei lo amerà come se fosse parte di lui".D’altra parte l’intimità e l’amicizia, in accordo con la tradizione ebraica, richiedono l’indipendenza proprio in quanto è scritto nella Torah,che la donna fu creata come essere "opposto" all’uomo in modo che vi possa essere anche separazione fra loro, sopratutto in vista di una nuova unione.L’indipendenza e la separazione risultano necessarie all’amicizia.Solo l’unione fra gli opposti permette, secondo la concezione ebraica, il raggiungimento di un livello spirituale e di maturità più alto, all’interno del matrimonio.

    L’idea di "opposizione" secondo la concezione di Maimonide, uno dei maggiori teologi del pensiero ebraico, non implica una distinzione completa fra due elementi bensì rapresenta il concetto d’indipendenza all’interno dell’intimità.Lo psicologo, Erik Erikson22) nel definire i vari stadi della vita secondo temi psicologici dominanti nota come lo stadio dei vent’anni è dominato dalla necessità d’intimità ed è proprio durante questo stadio che la persona, secondo la visione ebraica, dovrebbe essere maggiormente indirizzata al matrimonio.L’intimità che permette la creazione di una forte amicizia e complicità non è considerata un requisito facile da raggiungere.Il raggiungere questo stadio dello sviluppo, umano, infatti, necessita coraggio e maturità.

    L’enfasi posta sulla prima originaria prescrizione per l’amicizia nel matrimonio in Genesi: " un uomo dovra lasciare la casa paterna ed unirsi alla propria moglie",racchiude un fondamentale insegnamento pedagogico.Infatti la formula pone i verbi "lasciare" e "unirsi" in un ordine preciso, per insegnare che, prima di sposarsi un uomo deve raggiungere l’indipendenza.

    L’insegnamento della Bibbia non implica certamente la fine della relazione parentale ma semplicemente chiarisce che è la qualità di essa a cambiare in modo da accomodare la propria crescita emozionale.

    Inoltre un amicizia matura deve poter permettere alle parti di emergere all’interno di un rapporto equilibrato che non implichi la sottomissione di un coniuge all’altro e neppure ne impedisca la crescita e la maturità personale.Erich Fromm23) nella sua opera "L’arte di amare" evidenzia la belezza paradossale dell’amore: " Due esseri viventi diventano uno pur restando due".L’enfasi posta dalla tradizione ebraica sul concetto di "amicizia" emerge dal fatto che delle sette benedizioni nuziali, due celebrano l’amicizia e la complicità.

    Le benedizioni nuziali non includono invece una citazione che illustri l’importanza della "mitzvà" della procreazione, allo scopo di evidenziare quanto esse fossero indirizzate alla persona fertile quanto alla sterile per cui una benedizione sulla procreazione non sarebbe stata approippriata.

    In effetti la procreazione non risulta essere lo scopo principale del matrimonio.

    2.4.1. La creazione della famiglia

    La famiglia è l’ambiente più approppriato per cui i sentimenti di amicizia, intimità e complicità possono svilupparsi in armonia.

    In famiglia, secondo l’Ebraismo, le persone imparano la fiducia, che fa da cemento per tutte le relazioni interpersonali.

    In essa, infatti, ha luogo la prima socializzazzione del bambino.

    La procreazione è strettamente legata al tema della famiglia in quanto ne garantisce l’esistenza e permette la continuità della vita umana.

    Il pensiero ebraico afferma che qualora la procreazione avvenga fuori dal sistema famigliare e matrimoniale e indipendentemente da essi, non è possibile garantire una solida base educativa e valoriale per la nuova generazione. La famiglia è il luogo più approppriato all’educazione dei figli.La procreazione risulta essere uno scopo importante, seppur non il principale, del matrimonio.Secondo il pensiero ebraico religioso la procreazione ha un alto valore spirituale in quanto è il mezzo attraverso il quale è permessa la continuità fisica dell’umanità e per mezzo della quale viene creata la famiglia, un istituzione di valore fondamentale.

    La procreazione è iscritta nella natura ed è base della creazione: essa è un obbligo fondamentale derivante dal precetto biblico "Crescete e moltiplicatevi e riempite il mondo..." (Genesi 1:28).

    Ciò non significa, però, che due persone debbano decidere di unirsi in matrimonio per questa unica ragione.Una donna, nell’Ebraismo, ha il dovere di rifiutare qualora esso fosse l’unico scopo per cui viene chiesta in sposa; questo genere di "amore" sarebbe troppo "pratico".

    La procreazione fa parte dei comandamenti positivi ed è, quindi, un dovere religioso.

    Questo è il motivo dell’esistenza di numerosi precetti, nell’Ebraismo, che indirizzano la procreazione e regolamentano la vita sessuale dell’ebreo.La procreazione permette inoltre l’esistenza di una nuova generazione che possa ricevere e a sua volta trasmettere la tradizione ed valori ebraici. Essa ha, quindi, un intrinseco valore, in quanto mezzo che permette il rinnovamento della collettività.
     
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1 replies since 3/3/2009, 23:05   107 views
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