Consulenza ebraica per lo studio del Cristianesimo e dell'Islam

Posts written by leviticus

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    In effetti a oggi non sarebbe chiaro nemmeno se prima di aver "aderito" al cristianesimo Luca sia stato anche solo un "simpatizzante" dell' ebraismo.
    L'annuncio cristiano aveva inizialmente luogo principalmente tra gli Ebrei e solo in seguito (con Paolo) tra i pagani Greco-Romani, improbabile quindi la conversione di Luca prima di Paolo ma chi può saperlo.. (ma anche fosse cosa cambierebbe?).
    Secondo il Canone muratoriano (circa 170) non conobbe direttamente Gesù, cosa che sarebbe confermata dalle ricerche presso i testimoni oculari accennate nell'incipit del suo Vangelo (1,1-4). È verosimile che abbia conosciuto il cristianesimo nella sua città natale, Antiochia dove Paolo arrivò attorno al 44.
    Sulla questione Luca apostolo attorno al 375 Epifanio lo identifica con uno dei settanta discepoli inviati in missione da Gesù (Lc10,1), ma si tratta probabilmente di una leggenda tardiva. Altre tradizioni tardive e leggendarie lo identificano con l'anonimo discepolo di Emmaus (Lc 24,13-35) o con Lucio di Cirene (At 13,1).
    La datazione del vangelo di Luca alcuni la danno negli anni 80 e 90, altri dopo. Nella migliore delle ipotesi secondo Klaus Berger si può arrivare a poco prima del 68.
    Dato che Tiberio muore nel 37 risulta improbabile che un giovanissimo pagano Luca abbia potuto trasmettergli una qualche sorta di bozza del vangelo che peraltro potrebbe essere stato scritto a Efeso come a Roma (sempre secondo Berger).
    Che fonte sostiene questo?
    Che dizionario o critica testuale sostiene che ἐν ἡμῖν sia traducibile con ai giorni/tempi nostri riferito al 35/37?
    ἡμῖν che vuol dire nostro, noi, con noi ecc compare diverse volte nel nt (169) e non ha mai connotazione temporale né viene mai tradotta con giorni o tempi ma posso sbagliarmi
    Ricordiamo che il proemio va inquadrato secondo la mentalità di allora, alla domanda chi sia una persona nell antichità nel mondo greco ellenistico si risponde indicando in che modo ha avuto inizio ed è finita la sua vita (infatti nell inizio sono inquadrati i presagi e nella fine l apoteosi).
    L evidenziare la collocazione temporale o i partner o la professione della persona interessata è frutto della mentalità dei nostri tempi (sempre secondo Berger).

    Edited by leviticus - 3/12/2019, 18:25
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    Giusta domanda, dovevo specificare meglio poi ritrovo il punto e lo aggiorno.
    Parlavo di una fonte ebraica americana "conservative". Riassumendo brutalmente non si intende conservatore come lo intendiamo noi ma il contrario, gli ebrei conservative sono diciamo così molto "aperti" e secolarizzati forse anche più dei reform o riformati, quindi più propensi ad usare la cronologia secolare o "moderna" se preferisci rispetto a quella tradizionale rabbinica.
    La cronologia di questo tread arriva invece da fonte Chabad americana cioè sono degli ebrei chassidi, degli hasssidim, quindi piu'vicini agli haredim (ultra ortodossi per semplificare) e quindi più favorevoli alla cronologia rabbinica tradizionale.
    Si potrebbe dire che gli ortodossi e i masorti stanno in mezzo a destra ci sono gli chassidi, più a destra gli Chabad più a destra ancora gli ultra ortodossi. A sinistra abbiamo invece i reform e forse più ancora in là in certe cose i conservative
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    Ne avevamo già parlato, chiariamo comunque meglio, dice Yosef Eisen (fonte Chabad):

    Esiste una grande differenza tra la data rabbinica tradizionale per la Distruzione del Primo Tempio e la data data dagli storici secolari. Fonti tradizionali, basate sull'opera rabbinica del secondo secolo Seder Olam , collocano la Distruzione nell'anno 3338, o 422 a.C. Gli storici secolari datano questo evento come accaduto nel 587 a.C., o 165 anni prima della data rabbinica. Questo divario tra le due cronologie si restringe a 20-25 anni al tempo delle conquiste di Alessandro, con fonti secolari risalenti al 334 a.C. e quelle tradizionali al 312 a.C., e praticamente scompare alla distruzione del Secondo Tempio, con solo uno o due differenza dell'anno.

    La fonte di questa discrepanza è il lasso di tempo assegnato al periodo persiano-mediano. I saggi talmudici affermano che c'erano quattro re persiano-mediani, Dario I, Ciro, Assuero e Dario II, che si estendevano per 52 anni (3390-3442 o 370-316 a.C.). Cronologia convenzionale, o secolare, basata sulle opere di Erodoto, uno storico greco, e iscrizioni cuneiformi rinvenute negli scavi di antichi palazzi persiani, indicano che c'erano più di 10 re persiani in un periodo di 207 anni. Volumi sono stati scritti cercando di risolvere questo enigma storico, ma la tradizione rabbinica è considerata autentica. Tuttavia, la datazione secolare sfortunatamente si insinua nella vita ebraica. Nel 1996, lo Stato di Israele ha celebrato Gerusalemme3000, basato sulla data secolare del 1004 a.C.per la conquista di Gerusalemme da parte del re David . Per gli ebrei osservatori della Torah, tuttavia, era solo Gerusalemme 2865.

    Da qui

    www.chabad.org/library/article_cdo...cular-Dates.htm

    Edited by leviticus - 27/11/2019, 14:01
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    E' già stato detto, non c'è niente su cui "metterci d'accordo", ma ritorniamoci pure sopra.

    Nella nota a Genesi 7-11,12 di bereshit genesi mamash 2010 si dice che quando si parla di sorgenti del grande abisso e cateratte del cielo si riporta che le acque che travolsero il mondo provenivano sia dall'alto che dal basso.
    Nella nota a Genesi 19 si traduce con ingrossarono, si rinforzarono. Nel commento si sottolinea che in 7-19 viene usato due volte il termine meod (molto) oltre a 7-18 per porre enfasi sull impeto.
    Le acque erano inoltre bollenti (Talmud sanhedrin 108b).
    In questi versetti la torah impiega 2 volte termini derivanti dalla parola ghevura' forza potere.
    Si racconta anche di come metaforicamente l acqua che penetro ovunque e tronco ogni forma di vita rappresenta gli ostacoli che impediscono all ebreo di seguire le mitzvot e di comportarsi alla giusta maniera. Ad aiutarlo viene però il comando "entra nell arca", il termine teva' arca signifa anche parola, bisogna entrare nelle parole della torah e in quelle della preghiera perché essere garantiscono la ns protezione.

    L'utente Abramo ci segnala che :

    Viene usato infatti il verbo גבר (gavar=agire con forza, rafforzare).
    La forza delle acque designa i maremoti come conseguenza dei terremoti e le attività vulcaniche. Le caterratte dei cieli in ebraico sono "arubot shammaim"(=fumaioli dei cieli) ovvero i vulcani che esplosero in quell'occasione con le loro conseguenze disastrose.
    La tramandazione orale da una versione più dettagliata e comprensibile.

    L'utente Negev ci ricorda che

    Bavèl (babilonia) e Mabùl appartengono alla stessa radice.
    Innanzi tutto, la stessa provenienza è dedotta dall'uso che la tradizione ne fa nei midrashim. Bisogna mettere da parte l'idea della pioggia, legata alla nostra idea di "diluvio".
    Vi sono varie possibilità: la radice "iabàl", la radice "Balal" e la radice "bul"
    Sono tutte legate al concetto di sovvertimento, di confusione, distruzione. Nella prima però è anche implicito il senso dello "sradicamento". Infatti appartengono a questa radice anche le parole "bilbul" (confusione), "bulbùl" (stordito) il verbo "lebalbel" (confondere) e perfino "Iovèl" (giubileo) Infatti che cosa è lo iovèl se non l'anno in cui tutte le proprietà e i diritti si sovvertono e si ritorna ad una condizione precedente per ristabilire il tutto?
    La parola "Iuvàl" appartiene anche a questa radice ma indica un corso d'acqua, un affluente.

    Se si segue la teoria di Sa'adia Hagaon, che riconduce le parole al bilitterismo, prima ancora che al trilitterismo, allora si possono trovare altri significati e riportarli alla radice "iabàl": ad esempio, "mehhabel" (terrorista, colui che compie un attentato), ha in comune due lettere: bet e lamed e possiamo vedere in questa parola il senso di qualcuno che semina distruzione, confusione, sovvertimento.

    Bisogna completamente mettere da parte l'idea del mabul come "diluvio" e pensare a questo come una serie gigantesca di sovvertimenti terrestri, atmosferici, dei fenomeni naturali: alluvioni, terremoti, eruzioni vulcaniche, tali da sovvertire completamente il pianeta. La pioggia non è la caratteristica del "mabul", tant'è che esiste l'espressione "mabùl esh" (mabùl di fuoco) che non è affatto figurata (come nel caso in cui in italiano dicessimo "un diluvio di fuoco da parte dell'aviazione nemica...") ma riferita proprio a sconvolgimenti naturali come possono essere le eruzioni vulcaniche

    Per quanto riguarda "Bavèl" il senso della confusione e del disordine è ovvio ed infatti anche in italiano si definisce "una Babele " o una "torre di Babele" una situazione di grande confusione e senza nessun ordine.

    A conferma nel dizionario Klein troviamo

    מְבוּכָה fn confusione, perplessità. [Formato da בוך (= confondere), con pref. מְ◌ e subst. suff. ◌ָה .]
    מבול mn alluvione, diluvio. [Di origine incerta. Secondo Gesenius nel suo Thesaurus, derivato da יבל (= fluire); vedi יבל ᴵ (= sopportare, trasportare, condurre). Secondo altri, derivato da נבל , Akka. nabulu (= distruggere). Altri ancora vedono in esso una parola in prestito da Akka. bubbulu (= inondazione), da cui prob. מָמוֹלָא (= alluvione, diluvio). Aram. מַבּוּלָא è prob. preso in prestito da ebr. מַבּוּל

    Per ulteriori approfondimenti su ha mabul vedi qui

    https://ebreieisraele.forumfree.it/m/?t=75237996

    Edited by leviticus - 27/11/2019, 10:47
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    "La personalità e il lavoro di Zakkai sono rappresentati in una miscela di fatti e leggende, nessuno dei quali fornisce informazioni sulla sua famiglia o sul luogo di origine.

    Da qui:

    www.jewishvirtuallibrary.org/johanan-ben-zakkai

    Dalla biografia "A Life of Yohanan Ben Zakkai" di Jacob Neusner che trovi qui:

    https://books.google.it/books?id=Cr4eAAAAI...0family&f=false

    si citano una miriade di opere, fra cui pirkei avot e molte altre, ma si trova solo che Zakkay ebbe un figlio che morì prima di lui.

    Edited by leviticus - 17/11/2019, 13:01
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    Credo dovresti trovare qualcosa qui:

    #entry635924359

    A te interessa il periodo fra il 140 a. C. e il 220 d. C. giusto?
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    Ma chi sostiene che non se ne siano mai accorti?

    Ad esempio nella traduzione italiana dall'inglese a sua volta dall'ebraico e dall'aramaico del Talmud babilonese trattato Bava Batra 15a si parla degli autori dei vari libri biblici e troviamo:

    "...Geremia scrisse il suo libro e il libro dei re e Lamentazioni. Ezechia e i suoi collaboratori scrissero quanto segue e un mnemonico per ricordare quali libri che scrissero è yod , mem , shin , kuf : Isaiah [ Yeshaya ], Proverbi [ Mishlei ], cantico dei cantici [ Shir HaShirim ] ed Ecclesiaste [ Kohelet ].."

    www.sefaria.org/Bava_Batra.15a?lang=bi

    Anche rabbini come Abravanel e Abraham Ibn Ezra secondo alcune fonti hanno sottolineato che le profezie nei capitoli da 40 a 66 e nei capitoli 34 e 35, erano scritte in una lingua molto diversa dal resto del libro con possibili conseguenze nell'attribuzione della paternità dell'opera.

    Attualmente per esempio nell introduzione a Isaia di "Bibbia ebraica, i profeti posteriori" a cura di rav Dario Disegni ediz Giùntina 2003 si riporta che secondo la quasi totalità degli esegeti i capitoli dal 40 in poi non sarebbero di Isaia, ma di un altro grande profeta che convenzionalmente si chiama Deutero Isaia, che sarebbe vissuto verso la fine Dell esilio babilonese e che si può considerare discepolo spirituale del suo grande predecessore.
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    Ecco la traduzione Di Disegni della Giùntina

    Edited by leviticus - 8/11/2019, 23:34
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    Non ho sottomano ora quel testo appena lo recupero fra qualche gg lo posto, per il momento ti metto traduzione e commento della Bibbia Mamash Genesi 2010:

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    Ciao anatrone, sono un tuo coscritto, benvenuto :)
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    Ti sei mai chiesto se hai radici ebraiche? C’è una tradizione familiare che sembra inusuale e non sai da dove venga? Forse il tuo cognome è simile a quello di altri antichi cognomi ebraici?

    La comunità degli Anousim italiani ha pubblicato un libro che si può scaricare gratuitamente da internet come eBook qui:

    https://shavei.org/hai-radici-ebraiche-2/

    Mettete nome e cognome anche di fantasia più email e parte subito il download automatico del pdf niente pubblicità.
    Il libro è fatto bene, ha un ottima sitografia e bibliografia nonché tutte le info utili del caso.
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    Per esempio Haim Baharier, nelle sue lezioni sulle 10 parole, a riguardo dice : " 'non pronuncerai invano il nome del signore tuo d-o' non è 'non pronuncerai' ma invocherai, meglio ancora "lo tissà" vuol dire non trasportare e non trasferire il nome dell'Adonai a ciò che non è Adonai (e ciò riguarda tutto, soldi, religioni, ideologie) e questo viene chiamato shav (vano, invano) in ebraico, che vuol dire ciò che diventa uguale per arbitraria abrogazione delle distinzioni, è l'abrogazione arbitraria delle distinzioni;
    vi è dunque un divieto di divinizzazione"

    Vedi qui per i link ai video e altri commenti:

    https://ebreieisraele.forumfree.it/m/?t=74546208

    Edited by leviticus - 24/10/2019, 20:42
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    La Bibbia Ebraica a cura di Rav Dario Disegni della Giùntina traduce:

    "Chi avrebbe creduto a quello che abbiamo udito, il braccio del Signore su chi si è manifestato?"

    Vi sono come sempre numerosi commenti, quello di Rabbeinu Bahia tradotto in italiano dall inglese che traduce dall ebraico dice ad esempio:

    ".. Sia la menzione della "mano" di d.io sia la menzione del "braccio" di d.io sono riferimenti all'attributo della giustizia al lavoro. Tuttavia, l'attributo di giustizia opera a diversi livelli di intensità.. "
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    Nell introduzione a Isaia di "Bibbia ebraica, i profeti posteriori" a cura di rav Dario Disegni ediz Giùntina 2003 si riporta che secondo la quasi totalità degli esegeti i capitoli dal 40 in poi non sarebbero di Isaia, ma di un altro grande profeta che convenzionalmente si chiama Deutero Isaia, che sarebbe vissuto verso la fine Dell esilio babilonese e che si può considerare discepolo spirituale del suo grande predecessore.
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    Qui

    #entry635289716

    potete trovare approfondimenti sulla benedizione sacerdotale - Birkat Cohanim / Nesiyat Kappayim - ברכת כהנים nell'ebraismo, con anche funzioni e pensiero in relazione ai sacerdoti.
1041 replies since 1/10/2016
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