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Buongiorno a tutti
Il Rabbino Avraham Hazan, sulla Genesi Bereshit, mi ha molto colpito la sua affermazione in cui definiva il popolo ebreaico, il popolo della luna.
Su wiki ho trovato questo "Il Qiddush haLevanah (ebr קידוש לבנה, in lingua italiana, lett: Santificazione della luna) o Birkhat haLevanah (ebr ברכת הלבנה, Benedizione della luna) viene considerata preghiera ebraica a D-o per la Sua opera della Creazione, in particolare, in questo caso appunto, per la creazione e l'esistenza della luna".
Perche' la luna e' stata preferita al sole? visto moltissime culture antiche basavano i loro cicli di vita al sole, ma per gli ebrei no?
Non so se sia anche la risposta alla mia domanda, ma mi fa molto pensare come molti rituali ebraici siano legati ai cicli lunari.
Vorrei saperne di piu' se qualcuno puo' darmi altre risposte.
Ringrazio tutti per il tempo dedicato alla lettura della mia domanda e approfondimento.
Edited by Manilo Green - 31/8/2018, 09:20. -
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Aggiungo altro spunto di riflessione.
Di solito la luna (mezzaluna) è accostata simbolicamente all'Islam.
D'altra parte l'alfabeto arabo ha 28 lettere, come le case del mese lunare.
Invece l'alfabeto ebraico è costruito su base astronomica completa: 3 madri, 7 planetarie, 12 zodiacali.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)Per la "graffitologia" il satellite lunare, con le sue lunatiche apparizioni nell'ambito dell'AN/NOsolare, conFI'GU'RAva nel nostro DNA il S'OLE che dorme (un DIO dell'V'NI'VE'R'SO), VE'DE, osserva e veglia sul G'EO'ME'T'RI'COgoverno (triangoli, quadrati, rombi, trapezi e poligoni vari) delle FA'MI'G'LI'AEumane in rapida evoluzione. Storicamente documentata da precisi messaggi del "padre nostro" a partire da circa 80.000anni solari. Entrati nella "graffitologia" con l'estinzione dell'HO'M'O Neanderthaliansis (40-35.000anni solari). Grazie alla D'ON'NA = Dea madre = S'FI'N'GE = "ST" = illuminati nella formazione delle prime realtà T'RI'BA'LI del paleolitico superiore (12-10.000anni solari). Richiamati nei capitoli di un'identica storia comunicata da (colori, figure, segni e numeri) continue innovazioni nei contesti sociali di tutte le CI'VI'L'TA' (6-4.000anni solari) del pianeta terra. V'NI'VE'R'SA'LE, 28'O8'2O18 18:OO = PREPONDERANZA DI GRANDE UNISCE CONTEMPLAZIONE EMENDA COSE GUASTE EMENDARE COSE GUASTEdivide DietroT'RA'DI'ZI'ONE/Cieli AvantiGOVERNI/Terre. (Nei sanguinosi confini dei nostri "nazionalismi" abbiamo inteso seguire le Religioni di un nostro Dio, che non vede più quel DIO dell'V'NI'VE'R'SO, che pur vedeva quell'Analfabeta del "padre nostro")
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(ho spostato l'intervento sotto spoiler).
Gentilmente potresti intervenire in modo più pertinente e centrato sull'argomento, scrivendo in modo chiaro e comprensibile ed evitando sia i "tutto maiuscolo" che gli apostofi/virgole alte?
Grazie.
* mod
Consiglio di moderazione, commenti esclusivamente tramite messaggistica privata.
Edited by yesyes - 29/8/2018, 04:22. -
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S'CU'SA... NON ho CA'PI'TO una "CIP'PA" = Ma come CAS'PI'TA SC'RI'VI ? . -
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Credo di aver trovato la risposta alla mia domanda.
Che cosa vuol dire vivere con lo sguardo rivolto alla luna? Che significa fare della luce lattiginosa dell’astro notturno la dimensione esistenziale propria dell’ebraismo e dell’essere ebreo? «Sia l’uomo che la luna sono soggetti alla legge del divenire, a momenti in cui si cresce, si cala, si sparisce, si rinasce. Da sempre, il rinnovarsi dell’astro notturno è il simbolo di un rinnovamento spirituale e psicologico. Perciò, la dimensione ebraica ci insegna a diffidare del dominio esclusivo del sole, della sua immagine trionfale amata da molte grandi civiltà adoratrici dell’astro diurno. L’immagine della luna ci rinvia invece a una dimensione di incompiutezza, di carenza, la sua fisionomia non è mai uguale a se stessa: il suo segreto è fare della propria incompletezza una forza, e per questo la luna fonda l’identità di Israele. Rimanda all’umiltà, alla disarmonia del creato, all’imperfezione, concetti questi che non potevano essere accolti dall’etica e dal pensiero del mondo greco che faceva della perfezione fisica e della compiutezza intellettuale i più alti valori dell’umanità». Così scrive rav Roberto Della Rocca, 55 anni, direttore del Dipartimento Educazione e Cultura dell’Ucei, direttore scientifico del Festival Jewish and the city”di Milano, in uno stimolante libro appena uscito, Con lo sguardo alla luna – Percorsi di pensiero ebraico (Giuntina, 15 euro, disegni di Stefano Levi della Torre), «La luna ci fa luce nel buio quando l’oscurità diventa più fitta e angosciante. La sua luce ci orienta e noi oggi non stiamo forse vivendo un grave momento di angoscia sociale e esistenziale? La luna è un archetipo etico, simbolo del divenire e della trasformazione. Ma ciascuno di noi, come la luna, è frutto di una luce riflessa: quella del proprio Maestro, di un coniuge, di un genitore. Siamo tutti fatti di un chiarore riflesso, alla ricerca della nostra propria luce. Ecco perché è così importante saper guardare alla luna e non solo al dito che la indica. (Ma anche il dito non va del tutto trascurato: perchè come il Maestro ti indica e ti avvicina alla Torà, così il dito ti fa alzare lo sguardo verso il cielo)».. -
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Per comprendere il senso della Luna e del calendario lunare, forse può essere utile la tesi che ho scritto per l'esame al master con Rav Della Rocca
https://consulenzaebraica.forumfree.it/?t=71333081. -
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grazie Negev, ho letto attentamente il tuo post che mi hai linkato, grazie ancora... . -
yesyes.
User deleted
@manilo
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www.archivio-torah.it/jonathan/0163.pdf
sono solo 5 pagine e ci sono cose molto interessanti a proposito di 'popolo della luna', ci sono proprio scritti dei 'perchè'..
Perche' gli ebrei vengono definiti il popolo della Luna |
