Monte del Tempio

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    אילון

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    Di che canale è il video?
     
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    אילון

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    CITAZIONE (Varnon @ 15/7/2016, 07:24) 
    Di che canale è il video?

    Guarda fino alla fine dei sottotitoli
     
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    Mi chiedo se chi ha proposto il voto all'Unesco sia a conoscenza della verità, perché non avrebbero dovuto nemmeno concepire una sentenza del genere.
     
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    CITAZIONE (Evakant222 @ 30/10/2016, 15:50) 
    Mi chiedo se chi ha proposto il voto all'Unesco sia a conoscenza della verità, perché non avrebbero dovuto nemmeno concepire una sentenza del genere.

    Gli stessi che ci rifilano "gli Immigrati", che quando scatterà il segnale comanderanno.

    i1085700_Israelislam
     
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    E speriamo che non accada mai....
     
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    CITAZIONE (Evakant222 @ 1/11/2016, 13:00) 
    E speriamo che non accada mai....

    STA GIA' ACCADENDO

    i1085785_sha0

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    Mamma mia........
     
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    CITAZIONE (Evakant222 @ 1/11/2016, 18:55) 
    Mamma mia........

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    😊 Beh non intendevo quello ma mi hai strappato un sorriso.
    Grazie
    שלום
     
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    Tanto per chiarire meglio di cosa si parla:
    www.ilfoglio.it/occidentalia/2016/0...briche_c207.htm
    www.ilfoglio.it/articoli/2013/05/03...briche_c332.htm
    e qui c'è il reportage della BBC:
    www.youtube.com/watch?v=RhbkyCjIvuw
     
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    È terribile quello che leggo...

    E con i migranti siamo già pieni di Musulmani ovunque...
     
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    אריאל פינטור

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    I migranti sono solo poveracci disperati. Il problema è che tra di loro si mimetizzano elementi spregevoli, feroci e sanguinari.
    Difficile controllare un flusso di quella portata.
     
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    È vero Negev e la paura è che davvero ad un segnale si coalizzino tutti insieme..
     
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    אילון

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    http://www.ilmessaggero.it/primopiano/este...se-2150756.html

    Ora rischia di esplodere la "strategia palestinese"
    di Marco Ventura


    A Berlino la tempesta perfetta. Si addensava da tempo e si è scatenata al mercatino di Natale. Gli ingredienti del terrore sono ben chiari ad Alfredo Mantici, direttore editoriale di Lookout news ed ex capo del dipartimento analisi del Sisde, i servizi segreti interni. «L'uso dei camion negli attentati lo hanno insegnato i terroristi palestinesi». Ma non c'è solo il brevetto del Tir che piomba sulla folla e falcia il maggior numero di persone. C'è pure il contesto internazionale. Da un lato le sconfitte che lo Stato Islamico sta subendo tra Siria, Iraq e Libia ad Aleppo, Mosul e Sirte, dall'altro la potenza emulativa del successo dell'attentato di Nizza col famoso Tir che il 14 luglio, festa nazionale francese, provocò 86 morti e 302 feriti. E per finire, c'è il ritorno in Europa dei foreign fighters, pericolo che era stato segnalato da tempo anche dall'Intelligence americana. Questi tre elementi diventano esplosivi e in qualche modo la strage del mercatino ieri sera è il risultato di questa miscela.

    RAPPRESAGLIA
    «I palestinesi ci hanno insegnato che finché la guerra si svolge nel loro territorio, non fanno attentati fuori, in altri Paesi, ma quando nel loro territorio la guerra cessa perché è stata persa, è a quel punto che cominciano le azioni terroristiche all'estero». Il terrorismo palestinese ha infatti moltiplicato le sue azioni dopo la grande sconfitta nella guerra dei sei giorni nel '67 che da allora gli arabi chiamano la Sconfitta, An-Naksah. «Con l'Isis è successo lo stesso. La sconfitta militare progressiva sul terreno non è che la premessa per spinte emulative, reazioni rabbiose, per lo più spontanee, anarcoidi, in tutto il mondo». Ecco che la propaganda dispiega in pieno, proprio nel momento della disfatta, i suoi effetti ovunque abbia seminato odio e aizzato violenza. Succede che i comunicatori del Califfato raccolgono quello che «hanno seminato, cioè propaganda e cultura dell'odio e della violenza. In qualche modo i foreign fighters che andavano fuori dall'Europa a combattere sul terreno in Medio Oriente, a farsi ammazzare in battaglia, allontanavano da noi il pericolo. Adesso quelli che erano partiti e non sono morti torneranno nei Paesi di provenienza, e quelli che erano rimasti decideranno di fare la guerra in casa loro, cioè nostra». Il Tir di Nizza è un precedente vittorioso per i jihadisti. Purtroppo, da questi atti di terrorismo non c'è difesa, se non attraverso la prevenzione. Anche l'assassinio dell'ambasciatore russo in Turchia rientra nello stesso quadro. «Basta un poliziotto con la tessera e una pistola spiega Mantici come nell'Intifada. Non c'è difesa se qualcuno esce con un coltellaccio da casa e lo pianta nella schiena del primo passante che incontra. Neanche i servizi israeliani in quel caso possono fare molto».

    I SERVIZI TEDESCHI
    E cosa dire dei servizi tedeschi? Si tratta di servizi che funzionano, ben preparati, efficienti. Mantici li conosce, li ha visti all'opera. «Hanno una buona rete di informatori e sono intelligenti nel modo di procedere. Il modello tedesco di intelligence è come quello inglese e israeliano». Siamo al top. Servizi interni e servizi esterni. «Non si tratta di poliziotti riciclati. La scuola di addestramento è eccellente». A Mantici è rimasta impressa una visita ravvicinata. «C'erano teatri di posa nei quali i ragazzi dovevano fare il tentativo di arruolare un infiltrato e poi il filmato veniva proiettato davanti a tutti e se ne discuteva». Purtroppo, proprio nel momento in cui l'Isis appare militarmente condannato e avviato alla disfatta totale, quello è il momento della «ondata di ritorno in Europa, che forse non è organizzata e pianificata come si pensava a partire da un centro direzionale a Raqqa», ma vive molto di più alla giornata e sulla base dell'ispirazione individuale di schegge impazzite o cellule dormienti o isolati vendicatori.
    «LI ABBIAMO IN CASA»«I terroristi non sono lontani, li abbiamo in casa», ammonisce Mantici. «E si attivano nel momento in cui si creano le condizioni, quando Aleppo sta per cadere o Mosul viene riconquistata». Ecco allora che anche l'attacco col coltello per strada, com'è successo in Gran Bretagna o in Francia o perfino in Germania, sui treni, o in strada, o nei supermercati, diventa un'operazione facile ma dall'effetto eclatante. Per non parlare del cosiddetto attacco veicolare, brevetto palestinese nelle sue varianti di attacco a pedoni indifesi o, imbottito di esplosivo, nei gesti kamikaze come quello che provocò la strage di italiani a Nassiriya.
    Martedì 20 Dicembre 2016 - Ultimo aggiornamento: 14:44




    La profezia di Oriana: ecco perché Berlino non è estranea al terrore

    Con duemila moschee e 3 milioni di musulmani, la Germania è diventata una succursale ottomana. Sottomessa all'islam



    Quanto alla Germania che con le sue duemila moschee e i suoi tre milioni di mussulmani turchi sembra una succursale del defunto Impero Ottomano, beh...

    L'aereo Pan American che nel 1988 esplose in volo e cadde sulla cittadina scozzese di Lockerbie uccidendo 270 persone era partito da Francoforte: sì o no? La bomba nel bagagliaio era stata messa a Francoforte da figli di Allah abitanti a Francoforte: sì o no? Mohammed Atta, il kamikaze numero uno dell'Undici Settembre, s'era laureato in architettura al Politecnico di Amburgo: sì o no? Prima di recarsi in America per frequentare i corsi di volo in Florida, aveva studiato pilotaggio all'aeroclub di Bonn: sì o no? I soldi per pagare i corsi in Florida erano stati ritirati da una banca di Dússeldorf e la centrale logistica di Al Qaida si trova in Germania: sì o no? Il grosso dei terroristi egiziani o maghrebini o palestinesi stanno in Germania: sì o no?

    Che il sogno di distruggere la cattedrale di Colonia fosse una stoltezza come distruggere l'Abbazia di Westminster e la Tour Eiffel incominciai a comprenderlo quando seppi che il più importante rifugiato politico di quella città era Rabah Kabir, l'ex-maestro di ginnastica su cui ancor oggi grava l'accusa d'aver compiuto il massacro del 1992 all'aeroporto di Algeri. Nonostante le richieste di estradizione inoltrate dal governo algerino, l'asilo politico gli era stato concesso senza difficoltà e da allora vive lì. A Colonia ha addirittura ottenuto la cattedra di teologia, è addirittura diventato un alto funzionario dell'Unione Islamo-Europea... Che la Pinacoteca di Dresda rischiasse ancor meno della suddetta cattedrale lo pensai invece quando lessi che in otto scuole medie ed elementari della Bassa Sassonia era stato introdotto l'insegnamento del Corano, e vidi la fotografia che accompagnava la notizia. Era la fotografia di due bambine turche, suppongo nate e comunque cresciute a Dresda o a Meissen o dintorni. La più grandicella, otto o nove anni, indossava una T-shirt con la scritta «Air Force» e al polso esibiva un orologio da uomo. La più piccola, sei o sette anni, un occidentalissimo golfino. Ma entrambe erano imbacuccate fino alle spalle nello hijab. Voglio dire: sebbene i loro genitori venissero dal paese che nel 1924 Atatúrk aveva secolarizzato, entrambe portavano il velo che il Corano impone fin dall'età di sette anni. E non dimenticare che in Turchia, quella Turchia tanto ansiosa di entrare nell'Unione Europea, lo hijab lo stanno rimettendo quasi tutte le donne delle nuove generazioni.

    Non dimenticare che in Turchia, quella Turchia che i leader tedeschi francesi italiani sono così ansiosi di portare nell'Unione Europea, avvengono ancora cose degne di Lala Mustafa lo spellatore di Marcantonio Bragadino. (L'anno scorso a Yaylim, villaggio turco ai confini con la Siria, la trentacinquenne Cemse Allak venne lapidata dai suoi familiari, perché in seguito a uno stupro era rimasta incinta. La gravidanza aveva raggiunto gli otto mesi, quando la lapidarono. E il commento della cognata fu: «Che dovevamo fare? Era zitella. Aveva perso l'onore». Il commento del fratello fu: «Stupro o no, ci aveva disonorato»). In Germania, del resto, la mafia fondamentalista costringe gli immigrati a detrarre dal salario la cosiddetta Tassa Rivoluzionaria. Tassa che serve a finanziare i partiti islamici della madre-patria ossia i partiti decisi a spazzar via il ricordo di Atatúrk.

    *Da «La forza della Ragione»*

    Oriana Fallaci
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60 replies since 14/7/2016, 20:40   2675 views
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