Dio è onnipotente?

Cerchiamo di esaminare la faccenda con un paradosso

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  1. Varnon
     
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    Buona sera a tutti, allora, in rete, ho trovato una serie di paradossi che smentirebbero determinati concetti del ebraismo e cristianesimo. Quasi tutti questi paradossi si possono scioglire dopo aver letto poco su questo forum, o conoscendo informazioni minime sull'ebraismo e sull'ebraico.
    Per farla breve, questo paradosso mi sembra l'unico piú ragionevole.
    Tratta dell'onnipotenza di Dio:
    Puó Dio creare qualcosa, che non puó distruggere?

    Se è sí, Dio con la Sua potenza, ha sì creato qualcosa, ma se non è in grado di distruggerla, non è onnipotente.

    Se è no, Dio con la Sua potenza, non ha potuto creare qualcosa, ma se non è in grado di crearla, non è onnipotente.

    Quindi qualcuno puó sciogliere questo paradosso?

    Bene, se sono tutti d'accordo, Dio non è onnipotente.

    Ora, siamo sicuri che nella Torah, non ci sia scritto che Dio è onnipotente?

    Di conseguenza è scartata la possibilitá di traduzione/significato del termine "El Shaddai", in "Dio Onnipotente"

    Se nel Tanak non si parla di onnipotenza, sicuramente la frase evangelica "Per Dio tutto è possibile", vá ridimensionata, magari al termine "Dio" in ebraico...

    Mi farebbe piacere sapere, voi cosa ne pensiate.

    Shalom

    Bruno T.
     
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    dunque te ne cito uno che riduce il problema a solo fatto linguistico: (Wittgenstein in sto momenti mi vuole bene :lol:) Ian Ramsey (filosofo delle religioni, cristiano).
    In pratica il punto sarebbe il mutato significato di "potere" e concezione del potere-divino dall'antichità alla modernità. Il potere di Dio si strutturerebbe come potere-verso e non come potere-di.
    Quindi il paradosso cadrebbe nell'assurdo, Dio non ha creato e non crea suddetta pietra ma internamente a ciò che è creato (e quindi creabile) ha controllo assoluto e totale.

    Altre soluzioni possono essere che la logica umana e la comprensione delle cose da parte nostra sia limitata e che, per quanto incomprensibilmente, Dio non sia legato al principio del terzo escluso; oppure che Dio non sia onnipotente, limitato comunque anche fosse solo ipoteticamente da se stesso.
    In tal senso Nietzsche individuò come "limite" di Dio il Suo stesso amore per l'uomo, almeno questo è quanto si possa volendo desumere da un suo diciamo aforisma (che adesso non ricordo bene come fosse contestualizzato, chiedo venia): "Anche Dio ha un inferno: il suo amore per l'uomo".

    In effetti già parlare di onni-potenza in base ad una definizione di potenza predeterminata è fare un "discorso su Dio".
    Sostanzialmente l'ebraismo da questo si discosta in quanto su D-o nulla può essere detto, tantomeno in senso assoluto (vedi quando Negev illustra come non si possa nemmeno dire che è "eterno"), si può conoscere solo la relazione su base etica e legale che, nella storia, D-o e l'umano hanno e stanno costruendo assieme.
    Anche in quest'ottica il problema non si pone.

    Personalmente seguo la corrente per cui D-o è inconoscibile in certi termini e il problema è sostanzialmente inutile
     
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  3. time paradox
     
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    QUOTE (LvBv1983 @ 13/3/2016, 16:29) 
    Sostanzialmente l'ebraismo da questo si discosta in quanto su D-o nulla può essere detto, tantomeno in senso assoluto (vedi quando Negev illustra come non si possa nemmeno dire che è "eterno"), si può conoscere solo la relazione su base etica e legale che, nella storia, D-o e l'umano hanno e stanno costruendo assieme.
    Anche in quest'ottica il problema non si pone.

    Personalmente seguo la corrente per cui D-o è inconoscibile in certi termini e il problema è sostanzialmente inutile

    Premesso che concordo sia personalmente con tutto quanto non è grassettato, e che concordo nel senso che ho assunto come spiegazione dello spirito dell'ebraismo anche il grassettato tanto che vado pure in giro ripetendolo, però leggendo questo che hai scritto mi è venuta una riflessione/dubbio.
    Come posso sapere che sto avendo una relazione con D-o, conoscerla e condurla, se è inconoscibile e nulla può essere detto a suo riguardo? (spero sia chiaro il dubbio).
    Intendo, quali sono i passaggi che mi fanno legittimamente affermare che sto intrattenendo una relazione, e per di più corretta, con D-o e, addirittura, che "stiamo costruendo assieme". Cioè non solo che io stia intrattenendo questa relazione con Lui ma anche Lui con me, che vi sia reciprocità e corrispondenza. Perché qui è molto difficile mantenere questo nella propria mente senza iniziare a farsi una immagine per quanto minima o, appunto, senza iniziare a farsi domande su cosa/come Egli sia (domande che poi finiscono anche su cose come: ma sarà onnipotente? sarà eterno? m'ama? m'odia? sta andando da qualche parte? mi sta conducendo da qualche parte? etc.). Io lo trovo difficile (in verità anche un po' OT, ma il pensiero è nato qui).
     
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  4. teista
     
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    Shalom,

    Problema controverso, in praticamente tutti i sistemi religiosi o di pensiero, è quello della relazione con D-o.

    Quella che ti hanno citato ha illustri esponenti nell'ebraismo classico più razionalista, anche in quello lituano.

    Nella sostanza, la relazione con D-o si attua nella relazione con gli uomini, è incardinata negli interstizi tra uomo ed uomo.

    Anche l'uomo, qualunque uomo, se ci rifletti, è inconoscibile, assolutamente altro da te.

    Se vuoi rapportarti a lui senza violenze l'unica strada è considerarlo assolutamente altro da te, in questo somiglia a D-o, con la differenza di poterne avere esperienza.

    Per questo, è l'unico soggetto metafisico che tu possa avvicinare, ed in quella sproporzione riconosci una relazione che se condotta secondo etica ti avvicina alla sua maestà.

    Giustizia, proteggere lo straniero, l'orfano, la vedova etc.

    Shalom
     
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    אריאל פינטור

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    Caspita come parlate difficile!
    Perquanto mi riguarda (io che sono abbastanza terra-terra e quindi con i piedi ben piantati al suolo), onnipotente è ONNIPOTENTE, con tutto ciò che il termine implica.
     
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  6. The Red Baron
     
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    A Logica come descritto in Isaia 42:8

    Isaia 42:8

    Io sono il Signore: questo è il mio nome;
    non cederò la mia gloria ad altri,
    né il mio onore agli idoli.

    ------

    Dio potrebbe creare qualcosa più Potente di Lui, ma ovviamente non lo fa
    ci mancherebbe altro! :o:
     
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    Ma El Shaddai come si deve tradurre? Potente della steppa?
     
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    Da una vecchia risposta di Negev ad una mia domanda praticamente uguale:

    CITAZIONE (Negev @ 2/8/2015, 07:07) 
    Il significato di "Shadday" è non del tutto chiaro, anche nelle discussioni talmudiche.
    Modernamente lo si intende come "onnipotente"

    Vi è una posizione che legge separatamente "she" (che) e "Day" (provvede).
    Quindi: "Il Potente (El) che provvede a tutto"
    Un altra interpretazione legge "Shed-y". Shed inteso come "Spirito" in senso lato e "i" suffisso possessivo di prima persona singolare.
    Anche la radice "shad" può essere chiamata in causa nel senso di qualcosa che nutre. così va intesa "mammella", non in senso di una divinità femminile che non ha senso (come non ha senso una divinità maschile: si usa il maschile, per riferirsi a D-O, solo per convenzione).


    se vuoi leggere tutto
    https://consulenzaebraica.forumfree.it/?t=71176680

    :)
     
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    CITAZIONE (LvBv1983 @ 23/3/2016, 00:26) 

    :blink: Per una volta che stavo dando credito a Biglino...e invece non è sicuro? Vado subito ;)
     
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    CITAZIONE (Alma the First @ 23/3/2016, 00:33) 
    CITAZIONE (LvBv1983 @ 23/3/2016, 00:26) 

    :blink: Per una volta che stavo dando credito a Biglino...e invece non è sicuro? Vado subito ;)

    Ce un video su Youtube dove a questa conferenza tra Ebrei , Teologi Cristiani , c'era anche Rav Di Porto .

    E davanti a lui si è parlato di EL della steppa .

    Non ricordo se era la prima o la seconda parte

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    CITAZIONE (dovellonsky @ 23/3/2016, 08:50) 
    Ce un video su Youtube dove a questa conferenza tra Ebrei , Teologi Cristiani , c'era anche Rav Di Porto .

    E davanti a lui si è parlato di EL della steppa .

    Sembra ci sia unanimità sull'inequivocabile traduzione del Titolo, ecco perché sono sorpreso da quanto leggo qui.

    Allora si può accusare i conferenzieri di essere stati "disattenti', soprattutto Di Porto...o questi se la rideva sotto i baffi.

    Oppure sono possibili più interpretazioni, dato che Negev praticamente dice quello.
     
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    E' oscura sia l'origine sia il significato del termine, "il dio della steppa" fa più figo che "il sufficiente" o "il soddisfacente" o "il provvidente" ma è solo una ipotesi tra le tante
     
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    CITAZIONE (Alma the First @ 23/3/2016, 12:51) 
    CITAZIONE (dovellonsky @ 23/3/2016, 08:50) 
    Ce un video su Youtube dove a questa conferenza tra Ebrei , Teologi Cristiani , c'era anche Rav Di Porto .

    E davanti a lui si è parlato di EL della steppa .

    Sembra ci sia unanimità sull'inequivocabile traduzione del Titolo, ecco perché sono sorpreso da quanto leggo qui.

    Allora si può accusare i conferenzieri di essere stati "disattenti', soprattutto Di Porto...o questi se la rideva sotto i baffi.

    Oppure sono possibili più interpretazioni, dato che Negev praticamente dice quello.

    Non sottostimare Rav Di Porto che è un Rabbino di altissimo livello , padroneggia con l'Ebraico in maniera maestosa , lo seguo da un bel po su YouTube , viene dagli insegnamenti di Rav Di Segni .
    Nella conferenza era sicuramente emozionate, e sfido chiunque davanti ad una platea del genere , ma le risposte concrete le ha date , e se non ha risposto a quella domanda sta pur certo che era d'accordo anche lui.
     
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    D'accordo con che? Se è sul fatto che el shaddai non significa onnipotente nessuno, credo, non è d'accordo. Fu una traduzione dei LXX di un termine ignoto, tra l'altro traduzione che non venne applicata in maniera sistematica neanche da loro stessi.
     
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    Non lo sottovaluto, per amore del dibattito però avrebbe potuto espandere la visione generale. Oltre che spaesato credo fosse poco interessato a una conferenza in siffatta materia.
     
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