ruolo della ghematria

Ghimatria o ghematria

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    CITAZIONE (Maurizio 1 @ 25/10/2019, 07:42) 
    Quindi per sintetizzare la risposta a Askenazi.
    Qualcuno ha speso molto tempo e energie per creare alcuni testi così complessi e elaborati dal punto di vista matematico?
    Si, ...

    Ma che sciocchezza... oppure non ho capito.
    Mi dici con precisione

    (...)

    Per chiarezza sintetizzo la richiesta.

    A) Versetto/i in questione
    B) Decrittazione ghematrica
    C) Autori della "rimodellazione"
    D) Divulgatore della decrittazione
     
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    Vediamo di aprire un thread piu'specifico così poi non incappiamo in accuse di off topic.
    Ma toglimi una curiosità sul punto c.
    Cosa vorresti nome e cognome?
    Per quanto riguarda il punto D ti avviso che se mi spingi a risolvere prima il punto B il divulgatore sarò automaticamente io.
    O perlomeno lo sarò anch'io.😀
     
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    Facciamola più semplice ancora.
    Per prima cosa fammi un esempio di mirabolanti significati nascosti nel testo. Di coincidenze talmente incredibili che si può solo pensare o a una manipolazione o alla scrittura del cielo.


    Non preoccuparti del topic, ci penso io.
     
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    CITAZIONE (ashkenazi @ 26/10/2019, 09:12) 
    Facciamola più semplice ancora.
    Per prima cosa fammi un esempio di mirabolanti significati nascosti nel testo. Di coincidenze talmente incredibili che si può solo pensare o a una manipolazione o alla scrittura del cielo.


    Non preoccuparti del topic, ci penso io.

    Ti ricordo una cosa.
    Giusto per correttezza di approcio.
    Di mirabilanti significati stai parlando tu.
    Io preferirei parlare di riscontri che ti fanno pensare che dei testi non potevano venire fuori se qualcuno non non si metteva a tavolino e a far pesantemente di conto prima di produrre il testo.
    Io non sono pero' in primo luogo interessato a mettere in evidenza l'interpretazione ghematrica.
    Tanti tuoi amici lo possono fare forse meglio o forse peggio di me.
    Quindi dentro ci metto anche chi per un'ossessione ghematrica riesce a tirare fuori dal testo cose complatemente assurde.
    Il punto di partenza del mio ragionamento era.
    Se si scopre che almeno qualche testo non poteva essere stato scritto da una persona che non si e' messo preventivamente a fare molti calcoli una plausibile spiegazione del perche' esiste quel testo puo' essere quella che ti ho descritto io.
    Ma di quel se che ho anteposto all'inizio tienine conto.

    (Comunque ,se proprio vuoi un esempio, vado a cercare qualcosa che avevo letto riguardo all'inizio del vangelo di Giovanni)

    ps. la risposta a chi ha modellato il testo e' molto semplice.

    Chi aveva cura (e possibilita') di conservarlo, tramandarlo, e ricopiarlo quando si usurava.
     
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    Con una analogia cerco di spiegare dove voglio arrivare.

    Un antropologo che vuole avvicinarsi alla cultura e alle conoscenze "segrete" di uno stregone di una remota tribù che può e deve fare?
    Andare a vivere lì, imparare la lingua, adottare le stesse abitudini di vita e di alimentazione, stringere legami personali e negli anni sperare di venire a conoscenza di brandelli di conoscenza.
    Poi torna in patria, pubblica, e se gli rinnovano il finanziamento magari ritorna alla tribù di adozione per altri anni.
    Invece il cialtrone leggerà un po' di articoli di terza mano e tanto gli basterà per iniziare a spacciarsi come iniziato (o al minimo come esperto), ai misteri segreti delle divinità tribali.
    Qui é la stessa cosa.
    Stai parlando di un ambito culturale riservato a un pugno di persone nel mondo. Ebrei di lingua ebraica che abbiano studiato, mangiato, respirato Torah fino ai 45 anni e poi abbiano scelto di iniziare ad entrare in questo campo. E che non pubblicano e non insegnano, e anche se lo facessero non si rivolgerebbero ai gentili.
    Coloro che lo fanno lo fanno a pagamento e... vabbè lasciamo perdere.
    Il tutto sempre ed esclusivamente in una lingua che ti è estranea. (Non ce l'ho solo con te, eh, ma con tutti quelli pretendono di sapere di cosa parlano, anche ebrei).
    Ometto il giudizio anche su chi ha pubblicato nella necessità di arrufianarsi l'autorità (o la Chiesa).


    [Devo aggiungere una parentesi. Si trovano in rete articoli scritti da esponenti di vere e proprie sette, 4 gatti ma molto rumorosi, che mentre si scagliano contro i "Rabbini di oggi, specie quelli che hanno una grande influenza e potere, come i capi delle Yeshivot, o dei collegi Rabbinici (i costruttori dell’ebraismo ufficiale)" vanno cantando le lodi della ghematria scrivendo idiozie senza senso.
    Non intendo accettare citazioni o link di questo tipo, adotteró la stessa politica che è stata applicata col materiale antisemita]



    Quindi intanto occorre chiarire, pian piano, le basi. Una alla volta, con calma.


    Ora puoi, se vuoi, farmi un "esempio di mirabolanti significati nascosti nel testo".

    Edited by ashkenazi - 26/10/2019, 11:51
     
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    CITAZIONE (ashkenazi @ 26/10/2019, 09:21) 
    Con una analogia cerco di spiegare dove voglio arrivare.

    Un antropologo che vuole avvicinarsi alla cultura e alle conoscenze "segrete" di uno stregone di una remota tribù che può e deve fare?
    Andare a vivere lì, imparare la lingua, adottare le stesse abitudini di vita e di alimentazione, stringere legami personali e negli anni sperare di venire a conoscenza di brandelli di conoscenza.
    Poi torna in patria, pubblica, e se gli rinnovano il finanziamento magari ritorna alla tribù di adozione per altri anni.

    Mi astengo dall'approfondire quanto pertinente sia l'analogia perche nel nostro caso abbiamo qualcuno che cerca di aumentare la sua conoscenza seppure a livello dilettantistico di un testo non certo da solo ma avvalendosi del contributo di un umanita intera che comunque possiede e studia quel testo da millenni.

    Detto questo provo comunque pero' a seguire il filo del tuo ragionamento:

    L'antropologo che torna in patria se pubblica. pubblica nella sua lingua, non nella lingua della remota tibu.
    Se pubblica lo fa solo se ha la consapevolezza che il libro che viene fuori e' leggibile e capibile.
    Ora immagina la figura del potenziale possessore del libro che e' stato pubblicato nel momento in cui il libro l'ha letto.
    Supponiamo che voglia riferire di qualcosa che ha imparato da quel libro.

    Tu come ti atteggeresti verso questa persona?
    Partiresti sempre con il mantra "tu non puoi dire niente su quell'argomento perche non sei andato in quel posto , non conosci quella lingua ecc..ecc.."?

    CITAZIONE (ashkenazi @ 26/10/2019, 09:21) 
    Ora puoi, se vuoi, farmi un "esempio di mirabolanti significati nascosti nel testo".

    Ti ricordo che io non ho parlato di "mirabolanti" significati.
    L'importanza di un determinato messaggio che uno scriba di migliaia di anni fa ha deciso di criptare in un testo non e' detto che per forza sia oggettiva, cioe' che il messagio sia utile all'umanita'.
    il mio discorso verteva sul fatto che determinati testi siano stati scritti a tavolino da uno scriba che per produrli ha dovuto fare di conto.
    Non sono il prodotto di un'oralita' che diventa scrittura in un secondo tempo.
    Solo l'atto di scrittura stesso , con le particolarita del sistema alfabetico con cui sono composti e i calcoli che ci stanno dietro possono aver dato quella forma finale con la quale ci sono giunti.
    Ovviamente io sono disposto ad approfondire e dialogare quanto si vuole, e anche a essere smentito.
    il problema e' che io non voglio essere "tollerato" voglio dialogare nella misura in cui dall'altra parte c'e qualcuno a cui fa piacere farlo.
    Se volete metterla sul piano che si sta facendo un discorso a filo di quello che e' consentito fare su questo forum, allora piantiamola subito.

    Insomma Askenazi le cose sono due: o si dialoga serenamente o non si dialoga.
    Ma se scegliamo la prima cosa, a frasi del tipo "tu non sei abilitato a parlare di queste cose" te le devi risparmiare.

    Edited by Maurizio 1 - 27/10/2019, 10:18
     
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    sua conoscenza seppure a livello dilettantistico di un testo non certo da solo ma avvalendosi del contributo di un umanita intera che comunque possiede e studia quel testo da millenni.

    Un'umanità intera che studia da millenni la ghematria all'interno della cabala ebraica, ok.

    CITAZIONE
    Tu come ti atteggeresti verso questa persona?

    "Interessante, prestami la rivista che tu non puoi dire niente di più di quanto hai letto su quell'argomento perche non sei andato in quel posto , non conosci quella lingua ecc..ecc"

    Ora tiriamo una linea.
    ____________________
    E ora per cortesia mi riporti un esempio di coincidenze ghematriche nel testo ebraico talmente improbabili che si può pensare solo a una manipolazione o a un intervento divino?
     
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    CITAZIONE (ashkenazi @ 27/10/2019, 10:18) 
    Ora tiriamo una linea.
    ____________________
    E ora per cortesia mi riporti un esempio di coincidenze ghematriche nel testo ebraico talmente improbabili che si può pensare solo a una manipolazione o a un intervento divino?

    Se ci tiri una linea adesso mi auguro che sia definitiva su quel
    tipo di argomento.
    prima che ti riporto un esempio chiariscimi se con il termine "manipolazione" intendi semplicemente l'avere fatto dei conti prima di produrre il testo.

    Edited by Maurizio 1 - 27/10/2019, 11:11
     
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    Fa lo stesso. Vorrei solo esempi di coincidenze che stupiscano il mio radicale scetticismo. Insomma, quando scrivi

    CITAZIONE
    Solo l'atto di scrittura stesso , con le particolarita del sistema alfabetico con cui sono composti e i calcoli che ci stanno dietro possono aver dato quella forma finale con la quale ci sono giunti.

    precisamente di cosa parli, me lo vuoi dire quale/i versetto/i di quale/i libro/i? Poi di ciascuno mi interesserebbe sapere chi ha rivelato/usato tale significato nascosto e che beneficio ne ha tratto.
     
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    CITAZIONE (ashkenazi @ 27/10/2019, 13:25) 
    Fa lo stesso. Vorrei solo esempi di coincidenze che stupiscano il mio radicale scetticismo. Insomma, quando scrivi

    Prendi la porzione di Genesi dall'inizio fino alla meta' del 4' versetto del secondo capitolo
    Non e' un punto casuale e' quel punto dove di solito si dice che termina il primo racconto di creazione.
    l'ultima frase e' "Queste sono le origini del cielo e della terra, quando vennero creati" (Gen. 2,4 a)

    il primo versetto della Genesi (in principio Dio creo' il cielo e' la terra) e' composto da 7 parole ebraiche.
    il numero di lettere ebraiche che lo compongono e' 28 (multiplo di sette)
    il secondo versetto della Genesi e' composto da 14 parole ebraiche.
    Nell'intero intervallo che abbiamo preso in considerazione (Gen 1 fino a gen 2,4) la parola "Elohim" compare 35 volte, la parola creo' 7 volte, la parola cielo 21 volte, la parola terra 21 volte.
    Possono essere delle coincidenze queste ricorrenze del multiplo del 7?

    Edited by Maurizio 1 - 27/10/2019, 21:35
     
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    Nessuno ignora che genesi sia un'opera poetica ben meditata, il "regno del simbolo, della metafora e dell'allegoria" scriveva un grande cabalista italiano.
    Annotata la coincidenza, un po' forzata ma fa lo stesso, sono certo che con un po' di buona volontà si potrebbero trovare robe simili nell'odissea o in Pinocchio, cerco di figurarmi l'uso che di tale coincidenze si possa fare. All'interno dell'ebraismo intendo, i Carmignac e i Beauchamp li conosciamo.

    La mia domanda è sempre stata formulata in due parti.
    "Poi di ciascuno mi interesserebbe sapere chi ha rivelato/usato tale significato nascosto e che beneficio ne ha tratto."
     
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    Se veramente non noti le combinazioni matematiche che ti ho mostrato, se ritieni che sono casuali e si pussono trovare in qualsiasi libro, direi che non vale la pena che continuiamo.
    e come se mi dicessi vai pure avanti a parlare di queste fantasie.
     
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    Alcune tra le poche che hai citato, probabilmente non sono casuali, ma ti avevo chiesto qualcosa di diverso e a cui mi sembri refrattario a rispondere. C'è da tirarti fuori le parole di bocca stando pure attenti alla tua ipersuscettibilitá.

    Insomma la mia idea sulla ghematria ebraica credo sia chiara: "Quando viene usata propriamente è uno spunto, una scusa, che spinge ad approfondire, a sviscerare le pieghe del testo. ... presa fuori contesto o da chi non ha gli strumenti per comprenderla genera superstizioni e false credenze. Anche oggi accade lo stesso".
    Mi sembrava importante dirlo dal momento che discutibili organizzazioni ebraiche e truffatori e cialtroni e i sempre presenti presbiteri e gesuiti stanno finendo di snaturarla agli occhi dei più.
    Da qui l'analogia con l'antropologo.

    Tu invece pensi che vi sia un preciso disegno che parte dalla creazione/manipolazione del testo fino ad arrivare a... a chi? A situazioni contingenti? Ai sapienti del Talmud? Ai saggi medievali?
    Questo ti avevo chiesto ma tutto sommato va bene così, chiariró meglio con più calma cosa sia veramente, secondo le mie conoscenze, la ghematria classica.
     
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    Anch'io penso che siano solo coincidenze, ma se anche tutta Genesi fosse stata scritta in questo modo, che senso avrebbe? Cioè poi che ci facciamo con questi numeri? Si vince qualcosa o viene svelata una mappa del tesoro?
    Comunque non capisco perché si paragoni il lavoro di Carmignac a questo. In questo caso sarebbe invece un'ipotesi più sensata credere che in origine esistessero dei vangeli o degli scritti in ebraico che poi sono stati tradotti in greco, magari in malo modo o con aggiustamenti.
     
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    Ho trovato un video che puo' aiutare a esemplificare quello che dicevo.



    a questo punto vorrei sapere per quale spiegazione optate

    a) Le combinazioni matematiche vi sono perche' chi ha scritto si e' messo a tavolino a fare i conti.
    b) le combinazini matematiche vi sono perche' il testo e' divino.
    c) le combinazioni escono fuori per puro caso

    Edited by Maurizio 1 - 13/1/2020, 10:32
     
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