Etimologia di "elohim"

etimologia e sensi derivati dalla radice "alah"

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    568

    Status
    Offline
    1 מִזְמ֗וֹר לְאָ֫סָ֥ף אֱ‍ֽלֹהִ֗ים נִצָּ֥ב בַּעֲדַת־אֵ֑ל בְּקֶ֖רֶב אֱלֹהִ֣ים יִשְׁפֹּֽט׃

    2 עַד־מָתַ֥י תִּשְׁפְּטוּ־עָ֑וֶל וּפְנֵ֥י רְ֝שָׁעִ֗ים תִּשְׂאוּ־סֶֽלָה׃ 3 שִׁפְטוּ־דַ֥ל וְיָת֑וֹם עָנִ֖י וָרָ֣שׁ הַצְדִּֽיקוּ׃ 4 פַּלְּטוּ־דַ֥ל וְאֶבְי֑וֹן מִיַּ֖ד רְשָׁעִ֣ים הַצִּֽילוּ׃ 5 לֹ֤א יָֽדְע֨וּ ׀ וְלֹ֥א יָבִ֗ינוּ בַּחֲשֵׁכָ֥ה יִתְהַלָּ֑כוּ יִ֝מּ֗וֹטוּ כָּל־מ֥וֹסְדֵי אָֽרֶץ׃ 6 אֲ‍ֽנִי־אָ֭מַרְתִּי אֱלֹהִ֣ים אַתֶּ֑ם וּבְנֵ֖י עֶלְי֣וֹן כֻּלְּכֶֽם׃ 7 אָ֭כֵן כְּאָדָ֣ם תְּמוּת֑וּן וּכְאַחַ֖ד הַשָּׂרִ֣ים תִּפֹּֽלוּ׃ 8 קוּמָ֣ה אֱ֭לֹהִים שָׁפְטָ֣ה הָאָ֑רֶץ כִּֽי־אַתָּ֥ה תִ֝נְחַ֗ל בְּכָל־הַגּוֹיִֽם׃
     
    .
  2. Nonancorab
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Cecca @ 22/4/2015, 10:09) 
    Vorrei fare delle osservazioni di carattere generale sulle traduzioni.

    cosa significa avere un "termine che possa essere tradotto letteralmente " con un altro termine?

    La premessa è fondamentalmente sbagliata, perché parte dall'idea che una traduzione sia la resa in un'altra lingue delle etimologie, ovvero dei significati etimologici di un termine, con i termini dall'origine etimologica corrispondente.
    mi spiace, ma questo è un pensiero del tutto sbagliato. Errore certo in buonafede da parte di chi, qualunque lingua egli parli, non abbia tuttavia dimestichezza con la pratica del tradurre. nel caso di persone che hanno collaborato a progetti editoriali di traduzioni è più che legittimo ipotizzare malafede (o incompetenza).

    Fondamentalmente la questione sta in questi termini:
    quando si traduce un termine dalla lingua X nella lingua Y, lo si fa usando il termine che nella lingua Y possiede lo stesso campo semantico di quell della lingua X, cioè, indica le stesse cose. L'etimologia è DEL TUTTO secondaria, tanto più che molto spesso lingue di famiglie linguistiche diverse usano, per indicare la stessa idea (o oggetto), termini di etimologie diverse. Ed è naturale che sia così.

    Abbiamo visto in un'altro post che ebr. QDSH significa ""separato, distinto, riservato" nello specifico "separato dal profano (חול)" "riservato alla sfera divina". La stessa etimologi è rintracciabile per il termine latino "sacer".

    Il termine tedesco heilig ha tuttavia etimologia diversa, probabilmente legata al concetto di "interezza" "completezza". cioè la sfera del divino non affetta da incompletezze tipiche del mondo profano. Insomma, si indica anche con questo termine la differenza tra due modalità di esistenza, e giustamente il termine QDSH viene tradotto , quando si intendono categorie "religiose", con "sacro" ovvero "heilig", holy" ecc.

    Che, inoltre, l'etimologia non corrisponda necessariamente al significato corrente di un termine, lo voglio evidenziare chiedendovi questo: sapete cosa significa "foruncolo", ma ne conoscete l'etimologia?
    Deriva dal latino "fur -furis" ("ladruncolo"), il senso è quello del "ladruncolo di linfa vitale (orignariamente il tralcio della vite che toglie il succo al ramo)

    ora torniamo a "dio".
    Noi traduciamo il latino "deus" con "dio" e "dio" con "Gott" o "god".
    Tuttavia solo i primi due termini hanno la stessa etimologia, derivando il secondo dal primo.
    Ma è altresì vero che il termine "dio" oggi esprime, nell'uso comune, non necessariamente come categoria storico-religiosa, un concetto del tutto nuovo di "divinità" rispetto a quello espresso dal termine "deus". Questo è dovuto all'influenza esercitata dal pensiero cristiano e filosofico degli ultimi 2000 anni. Per cui si può tendere ad associare al concetto di "dio" l'idea di perfezione, per esempio. Concetto un po' astratto e filosofico, direi estraneo alle qualità degli Dei romani.

    Parimenti utilizziamo il termine "dio" in maniera DEL TUTTO scollegata dalla sua etimologia ultima, che non è il semplice "deus" = "dio " in latino, ma risale all'indoeuropeo *djew- "cielo" (a cui si collega anche l'idea di "luminoso" (come il cielo, appunto) e di "giorno") , cf. *djeus ph2tēr „Cielo Padre" , cioè Jupiter.

    Tuttavia NESSUNO tradurrà "Deus" in italiano con "Cielo" né in tedesco con "Himmel". Userà invece la parola tedesca "Gott", che, pur significando etimologicamente "invocato" (<*ghuto-m), indica lo stesso concetto, cioè quelle entità che sono presenti nella maggior parte delle religioni e che hanno delle CARATTERISTICHE minime uguali: Immortalità, rappresentano spesso elementi della natura, determinano, ognuna nel suo rispettivo ambito, l'ordinamento e l'andamento della vita naturale e animale, regolano gli aspetti della vita umana (nascita, crescita, morte) e sociale, le loro caratteristiche sono sempre superiori a quelle umane, ovvero , sono imparagonabili a quelle umane ecc.

    L'etimologia in questo cosa serve? serve in quei casi in cui il "significato" di un termine di una lingua morta non è chiaro oppure per capire quale può essere il concetto base associato in quella lingua all'idea della "divinità". Quindi per l'indoeuropea la corrispondenza tra il termine per "dio" e "Cielo" indica l'importanza originaria del "dio-cielo" nelle antiche religioni di quei popoli. Tra l'altro, dopo le ricerche di R. Pettazzoni, sappiamo che il "dio-cielo" è il Dio Supremo di moltissime religioni antiche e odierne.
    Il termine 'L, radice pansemitica già attestata in anticoccadico ed in eblaita, può essere ricollegata all'idea di "forza" (anche se altre etimologie sono state proposte), il che indicherebbe nella "forza" la qualità precipua del "divino" così come sentito dai semiti già nel terzo millennio a.C.

    tuttavia 'el, o accadico ilum, indicavano esattamente quelle entità che noi chiamiamo "divinità" ovvero "Dei", perché le CARATTERISTICHE sono esattamente quelle che rendono un dio tale. l'etimologia di ilum è del tutto diversa da guella di "dio" o "Gott", ma questo non significa assolutamente nulla nell'ambito della traduzione, e, per inciso, nello studio storico-religioso serve solo ad indicare i diversi modi "originari" di concepire le caratteristiche delle divinità nelle diverse religioni.Ma si parlerà sempre e giustamente di Dei.

    Fatte queste premesse torniamo ad 'elohim. L'etimologia da 'LH è evidente (a meno di un ampliamento secondario di 'L, anche proposto), un po' meno lo è il significato "etimologico". Anche l'etimologia "legislatore" presenta difficoltà. (l'Encyclopaedia Judaica 2. ed. 2007, vol. 7, p. 674 non la riporta e conclude "so that ʾElohim would really mean 'the Divinity'.")
    Che 'elohim venga percepito come "legislatore" in ebraico moderno non lo metto ovviamente in discussione. Tuttavia l'etimologia ultima pùo benissimo essere stata un 'altra ed oggetto di reinterpretazioni successive. Il problema è che il termine è attestato nei testi accadici di Emar intorno al 1300 a.C. e pare pure ad Ugarit, dove un significato "legislatore" è escluso. Inoltre alcuni passaggi biblici tradotti con "giudice" possono/devono venir tradotti con "dio/dei".

    Insomma, concludendo, fare una TRADUZIONE in cui 'Elohim venisse sistematicamente tradotto con "legislatore" significherebbe fare una cattiva traduzione, perché una TRADUZIONE non deve rendere il senso etimologico (che in certimcasi non è nemmeno tanto chiaro) ma trasportare il significato, che, come spero di aver mostrato, è una cosa diversa dall'etimologia. D'altronde è altresì vero che "dio" viene tradotto in ebraico con 'elohim (o con 'el).

    Ciao Cecca, in base a questo che dici ed ai tuoi post successivi, ti riporto alcune citazioni prese da vari testi. Mi sembra che coincidano almeno in parte con quello che dici. Puoi darmi un tuo parere? Spero non sia troppa roba tutta insieme. :wacko: :)

    i termini ebraici. Uno dei termini ebraici tradotti “Dio” è ʼEl, che probabilmente significa “potente; forte”. (Ge 14:18) Ricorre riferito a G...a, ad altri dèi e a uomini. Inoltre è molto usato nei nomi composti, come Eliseo (“Dio è salvezza”) e Michele (“chi è simile a Dio?”). Alcune volte ʼEl è preceduto dall’articolo determinativo (haʼÈl, lett. “il Dio”) con riferimento a G...a, distinguendolo così dagli altri dèi. — Ge 46:3; 2Sa 22:31; vedi NM, appendice, pp. 1569-70.

    .........

    Il plurale, ʼelìm, è usato a proposito di altri dèi, per esempio in Esodo 15:11. È usato anche come plurale di maestà o eccellenza, per esempio in Salmo 89:6: “Chi può somigliare a G...a tra i figli di Dio [bivenèh ʼElìm]?” Che il plurale qui e in diversi altri passi sia riferito a un singolo individuo è sostenuto dalla traduzione di ʼElìm col singolare Theòs nella Settanta greca, e con Deus nella Vulgata latina.

    Il sostantivo ebraico ʼelohìm (dèi) sembra derivi da una radice che significa “essere forte”. ʼElohìm è il plurale di ʼelòhah (dio). A volte questo plurale si riferisce a diversi dèi (Ge 31:30, 32; 35:2), ma più spesso è usato come plurale di maestà, dignità o eccellenza. ʼElohìm nelle Scritture è riferito a G...a stesso, ad angeli, a dèi idolatrici (al singolare e al plurale) e anche a uomini.

    Quando si riferisce a G...a, ʼElohìm è usato come plurale di maestà, dignità o eccellenza. (Ge 1:1) A questo proposito Aaron Ember scrisse: “Che la lingua del VT abbia interamente rinunciato all’idea della pluralità in . . . [ʼElohìm] (quando è riferito all’Iddio d’Israele) è dimostrato specialmente dal fatto che esso si costruisce quasi invariabilmente con un predicato verbale singolare e prende un attributo aggettivale singolare. . . . [ʼElohìm] dev’essere piuttosto spiegato come un plurale intensivo, che denota grandezza e maestà, equivalente a Il grande Dio”. — The American Journal of Semitic Languages and Literatures, vol. XXI, 1905, p. 208.

    Il titolo ʼElohìm dà risalto alla forza di G...a quale Creatore. Ricorre 35 volte da solo nel racconto della creazione, e ogni volta il verbo che descrive ciò che Dio disse o fece è al singolare. (Ge 1:1–2:4) In lui risiedono forze infinite.

    In Salmo 8:5 anche gli angeli sono chiamati ʼelohìm, come è confermato dalla citazione che ne fa Paolo in Ebrei 2:6-8. In Genesi 6:2, 4, Giobbe 1:6 e 2:1 sono chiamati benèh haʼElohìm, “figli di Dio” (CEI); “figli del vero Dio” (NM). Il Lexicon in Veteris Testamenti Libros (L. Koehler e W. Baumgartner, 1958, p. 134) dice: “(singoli) esseri divini, dèi”. E a pagina 51 dice: “i (singoli) dèi”, e cita Genesi 6:2; Giobbe 1:6; 2:1; 38:7. Perciò in Salmo 8:5 ʼelohìm è reso “angeli” (LXX); “quelli simili a Dio” (NM).

    Il termine ʼelohìm è usato anche a proposito di dèi idolatrici. A volte significa semplicemente “dèi”. (Eso 12:12; 20:23) Altre volte è un plurale di maestà e si riferisce a un unico dio (o dea). Comunque quegli dèi chiaramente non erano delle trinità. — 1Sa 5:7b (Dagon); 1Re 11:5 (la “dea” Astoret); Da 1:2b (Marduk).

    In Salmo 82:1, 6, ʼelohìm si riferisce a uomini, giudici umani d’Israele. Gesù citò questo Salmo in Giovanni 10:34, 35. Erano dèi in quanto rappresentanti e portavoce di G...a. Similmente a Mosè fu detto che doveva servire come “Dio” per Aaronne e per Faraone. — Eso 4:16, nt.; 7:1.

    Molte volte nelle Scritture ʼElohìm si trova anche preceduto dall’articolo determinativo ha. (Ge 5:22) Dell’uso di haʼElohìm, F. Zorell dice: “Nelle Sacre Scritture particolarmente il solo vero Dio, Jahve, è designato da questo vocabolo; . . . ‘Jahve è il [solo vero] Dio’ De 4:35; 4:39; Gsè 22:34; 2Sa 7:28; 1Re 8:60 ecc.”. — Lexicon Hebraicum Veteris Testamenti, Roma, 1984, p. 54; quadre dell’autore.

    il termine greco. Di solito l’equivalente greco di ʼEl ed ʼElohìm nella Settanta è theòs, il termine che sta per “Dio” o “dio” nelle Scritture Greche Cristiane.


    Edited by Nonancorab - 22/4/2015, 17:39
     
    .
  3. Cecca
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (ashkenazi @ 22/4/2015, 16:30) 
    CITAZIONE (Cecca @ 22/4/2015, 15:13) 
    in soldoni: il salmista dice che tutti gli Dei con la sola esclusione di JHWH sono destinati a morire come uomini. Significa che solo JHWH è considerato un vero dio, anzi il Dio per eccellenza, non solo l'unico per Israele, ma l'unico vero.

    Chiaro il tuo punto di vista sul secondo punto (il riferimento all'esegesi), nel primo -il Salmo- sostituisci, sovrapponi, Elohim in JHWH?
    Dai per sicuro che non sia riferito a un (o più) essere umano? che, qualunque sia l'etimologia, la "miglior" traduzione, ovvero la più aderente all'intenzione dello scrittore sia sempre Dio-dei e che ciò sia inderogabile?
    Anche da altri passi non sembrerebbe così, a meno di non estendere il senso di "divinità" di molto oltre i suoi confini, e si tornerebbe sempre lì col conto

    Il monoteismo sarebbe rispettato sia sostituendo agli elohim i"potenti" e/o traducendo Elohim "Il Potente", oppure Dio /dei stranieri o ogni accoppiata a piacere (e si torna ancora lì col conto)

    Il "conto" è la polisemanticità del termine

    SE il termine è polisemantico nel senso che dici te.

    Da altri passi sembra invece proprio così. Visto che sono suscettibili di altre interpretazioni e traduzioni anche più logiche come è il caso di Ex. 21.6 o il Ps. 82

    oltre tutto è il contesto biblico nel suo insieme a determinare l'interpretazione del salmo cui ho fatto riferimento. Non è una mia visione, non è che mi sono svegliato stamani e mi sono inventato questa interpretazione/traduzione.


    si parlava di un termine che corrisponda al termine "dio"-

    intanto bisogna chiarire quali sono le caratteristiche che un termine deve avere per essere il corrispondente del termine italiano "dio". Come si stabilisce che un termine corrisponda a, o significhi "dio" in un' altra lingua?

    L'etimologia non è influente. (vedi "Gott"). Ho tratteggiato quali sono le caratteristiche che un termine deve avere ed 'elohim le ha tutte. Quindi è l'esatto corrispondente del termine "dio".

    anche il termine "dio" può essere attribuito agli uomini, specialmente l'aggettivo "divino".

    Edited by Cecca - 22/4/2015, 23:25
     
    .
  4. fabio aste
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (dovellonsky @ 22/4/2015, 16:19) 
    Sarebbe questo giusto ?
    Dio presiede l'assemblea divina,
    giudica in mezzo agli dèi:

    2 "Fino a quando emetterete sentenze ingiuste
    e sosterrete la parte dei malvagi?

    3 Difendete il debole e l'orfano,
    al povero e al misero fate giustizia!

    4 Salvate il debole e l'indigente,
    liberatelo dalla mano dei malvagi!".

    5 Non capiscono, non vogliono intendere,
    camminano nelle tenebre;
    vacillano tutte le fondamenta della terra.
    Io ho detto: "Voi siete dèi,
    siete tutti figli dell'Altissimo,
    ma certo morirete come ogni uomo,
    cadrete come tutti i potenti".


    • 8 Àlzati, o Dio, a giudicare la terra,
    perché a te appartengono tutte le genti!

    Hai fatto bene a riportare questi versetti del Salmo, anche ri-leggendolo così superficialmente, si capisce benissimo l'originale ebraico "voi siete elohim = legislatori/giudici in luogo di "voi siete dei", dunque si capisce benissimo che il destinatario del Salmo sono i "potenti" i "governanti" i "legislatori" umani (elohim), lo si capisce anche nello svolgersi del Salmo stesso, che è un continuo riferimento alle leggi, ai legislatori, alla giustizia, ai giudici....ecc.....umani, che come tali, sono mortali come gli atri, come ricorda , giustamente, il Salmo stesso, per questo trovo che la traduzione "dei" sia un po infelice, per quanto non possa assolutamente permettermi di giudicare qualsiasi traduzione :)
     
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    568

    Status
    Offline
    io non capisco affatto cosi .

    Se lo lasciamo Elohim e basta non va meglio ?

    PS. tra l'altro se leghiamo "L ALTISSIMO" di questo Salmo , a l'altissimo del Deuteronomio 32 , io ottengo un altro risultato
     
    .
  6. fabio aste
     
    .

    User deleted


    se lasciamo elohim e basta capiamo poco, o meglio, capiamo che il Salmo si rivolge a degli uomini, dicendo che sono elohim e che in quanto tali devono emanare leggi per gli altri uomini, che siano giuste...ecc....ecc....e ricorda a questi uomini-elohim, che nonostante tutto il loro potere sono uomini mortali anch'essi come gli altri. io capisco così, tu cosa ci leggi?
     
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    568

    Status
    Offline
    Diciamo cosi . Se lasciamo Elohim capiamo come gli Ebrei e poi siamo liberi d interpretare se quei testi erano mono o poli . Anche se non sappiamo nemmeno se possiamo parlare di teismo.
     
    .
  8. fabio aste
     
    .

    User deleted


    può essere, secondo me già solo queste domande rimprovero lasciano intendere che il salmista volesse intenderle come se pose da D-o/giudice supremo(mono) a giudici/legislatori umani, ti paiono domande da rivolgersi ad altri dei, se pur minori?

    CITAZIONE
    2 "Fino a quando emetterete sentenze ingiuste
    e sosterrete la parte dei malvagi?

    3 Difendete il debole e l'orfano,
    al povero e al misero fate giustizia!

    4 Salvate il debole e l'indigente,
    liberatelo dalla mano dei malvagi!".
     
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    568

    Status
    Offline
    Se leggiamo il deuteronomio 32 , secondo te Y--H è Elyon ?
     
    .
  10. Cecca
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    iao Cecca, in base a questo che dici ed ai tuoi post successivi, ti riporto alcune citazioni prese da vari testi. Mi sembra che coincidano almeno in parte con quello che dici. Puoi darmi un tuo parere? Spero non sia troppa roba tutta insieme. :wacko: :)

    ti do un parere è un po' troppo. Diciamo ti dico un'idea sulla base di varie letture di studi di settore

    CITAZIONE
    <i>i termini ebraici. Uno dei termini ebraici tradotti “Dio” è ʼEl, che probabilmente significa “potente; forte”. (Ge 14:18) Ricorre riferito a G...a, ad altri dèi e a uomini. Inoltre è molto usato nei nomi composti, come Eliseo (“Dio è salvezza”) e Michele (“chi è simile a Dio?”). Alcune volte ʼEl è preceduto dall’articolo determinativo (haʼÈl, lett. “il Dio”) con riferimento a G...a, distinguendolo così dagli altri dèi. — Ge 46:3; 2Sa 22:31; vedi NM, appendice, pp. 1569-70.

    .........

    CITAZIONE
    Il plurale, ʼelìm, è usato a proposito di altri dèi, per esempio in Esodo 15:11. È usato anche come plurale di maestà o eccellenza, per esempio in Salmo 89:6: “Chi può somigliare a G...a tra i figli di Dio [bivenèh ʼElìm]?” Che il plurale qui e in diversi altri passi sia riferito a un singolo individuo è sostenuto dalla traduzione di ʼElìm col singolare Theòs nella Settanta greca, e con Deus nella Vulgata latina.

    il plurale di eccellenza è 'elohim.

    CITAZIONE
    Il sostantivo ebraico ʼelohìm (dèi) sembra derivi da una radice che significa “essere forte”.

    solo se si assume la radice 'LH come ampliamento secondario di 'L, il che non è per niente sicuro.

    CITAZIONE
    ʼElohìm è il plurale di ʼelòhah (dio). A volte questo plurale si riferisce a diversi dèi (Ge 31:30, 32; 35:2), ma più spesso è usato come plurale di maestà, dignità o eccellenza. ʼElohìm nelle Scritture è riferito a G...a stesso, ad angeli, a dèi idolatrici (al singolare e al plurale) e anche a uomini.

    ma raramente riferito ad uomini e ad alcuni passaggi sono suscettibili ad altre traduzioni.

    CITAZIONE
    Quando si riferisce a G...a, ʼElohìm è usato come plurale di maestà, dignità o eccellenza. (Ge 1:1) A questo proposito Aaron Ember scrisse: “Che la lingua del VT abbia interamente rinunciato all’idea della pluralità in . . . [ʼElohìm] (quando è riferito all’Iddio d’Israele) è dimostrato specialmente dal fatto che esso si costruisce quasi invariabilmente con un predicato verbale singolare e prende un attributo aggettivale singolare. . . . [ʼElohìm] dev’essere piuttosto spiegato come un plurale intensivo, che denota grandezza e maestà, equivalente a Il grande Dio”. — The American Journal of Semitic Languages and Literatures, vol. XXI, 1905, p. 208.

    qui si ripete e fa pero`un errore. 'Elohim è plurale indipendentemente che si riferisca a JHWH o aglidei pagani. La pluralità usata in senso singolare è un fenomeno solamente linguistico attestato anche in altre lingue cananee (per es. fenicio)

    CITAZIONE
    Il titolo ʼElohìm dà risalto alla forza di G...a quale Creatore. Ricorre 35 volte da solo nel racconto della creazione, e ogni volta il verbo che descrive ciò che Dio disse o fece è al singolare. (Ge 1:1–2:4) In lui risiedono forze infinite.

    vedi sopra


    CITAZIONE
    In Salmo 8:5 anche gli angeli sono chiamati ʼelohìm, come è confermato dalla citazione che ne fa Paolo in Ebrei 2:6-8. In Genesi 6:2, 4, Giobbe 1:6 e 2:1 sono chiamati benèh haʼElohìm, “figli di Dio” (CEI); “figli del vero Dio” (NM). Il Lexicon in Veteris Testamenti Libros (L. Koehler e W. Baumgartner, 1958, p. 134) dice: “(singoli) esseri divini, dèi”. E a pagina 51 dice: “i (singoli) dèi”, e cita Genesi 6:2; Giobbe 1:6; 2:1; 38:7. Perciò in Salmo 8:5 ʼelohìm è reso “angeli” (LXX); “quelli simili a Dio” (NM).

    CITAZIONE
    Il termine ʼelohìm è usato anche a proposito di dèi idolatrici. A volte significa semplicemente “dèi”. (Eso 12:12; 20:23) Altre volte è un plurale di maestà e si riferisce a un unico dio (o dea). Comunque quegli dèi chiaramente non erano delle trinità. — 1Sa 5:7b (Dagon); 1Re 11:5 (la “dea” Astoret); Da 1:2b (Marduk).

    è in contraddizione con quanto ha affermato sopra.

    CITAZIONE
    In Salmo 82:1, 6, ʼelohìm si riferisce a uomini, giudici umani d’Israele. Gesù citò questo Salmo in Giovanni 10:34, 35. Erano dèi in quanto rappresentanti e portavoce di G...a. Similmente a Mosè fu detto che doveva servire come “Dio” per Aaronne e per Faraone. — Eso 4:16, nt.; 7:1.

    c'è una bibliografia enorme sul tema. A mia conoscenza la traduzione ormai comunemente accettata e con "Dei".
    Dal punto di vista della teologia interna all'AT è più sensata.

    CITAZIONE
    Molte volte nelle Scritture ʼElohìm si trova anche preceduto dall’articolo determinativo ha. (Ge 5:22) Dell’uso di haʼElohìm, F. Zorell dice: “Nelle Sacre Scritture particolarmente il solo vero Dio, Jahve, è designato da questo vocabolo; . . . ‘Jahve è il [solo vero] Dio’ De 4:35; 4:39; Gsè 22:34; 2Sa 7:28; 1Re 8:60 ecc.”. — Lexicon Hebraicum Veteris Testamenti, Roma, 1984, p. 54; quadre dell’autore.

    il termine greco. Di solito l’equivalente greco di ʼEl ed ʼElohìm nella Settanta è theòs, il termine che sta per “Dio” o “dio” nelle Scritture Greche Cristiane.

    anche sull'uso dell'articolo e la possibilità che elohim sia stato reinterpretato come nome proprio vi è una discreta bibliografia. so che la problematica è discussa ma non me ne sono mai occupato a fondo. posso fornirti titoli bibliografici.

    La settanta traduce , che io sappia sempre con theos. La traduzione giudice è presente nel targum.
     
    .
  11. fabio aste
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (dovellonsky @ 22/4/2015, 19:14) 
    Se leggiamo il deuteronomio 32 , secondo te Y--H è Elyon ?

    io penso, ma è la mia convinzione personale, che colui che "parla" nelle narrazioni di deuteronomio che citi, ma quasi sempre anche altrove direi, è il "testimone umano" del Tetragramma

    CITAZIONE
    "Ricorda i giorni antichi, considera gli anni delle molte età passate, interroga tuo padre, ed egli te lo annuncierà, ai tuoi vecchi ed essi te lo diranno."



    P.S.: la risposta alla tua domanda è : direi di sì, secondo me, si riferisce sempre al Tetragramma, nel senso che :

    CITAZIONE
    Quando l'Altissimo divideva i popoli,
    quando disperdeva i figli dell'uomo,
    egli stabilì i confini delle genti
    secondo il numero degli Israeliti. (o anche fosse elohim/legislatori, do la stessa interpretazione)

    Qui in questi versetti sono narrate/ricordate le vicende di "Babele", mi pare

    Mentre qui
    CITAZIONE
    Perché porzione del Signore è il suo popolo,
    Giacobbe è sua eredità.

    interviene il "testimone umano" del Tetragramma, Melchisedec, che sceglie quale popolo cui affidare la "Testimonianza" la Stirpe di Giacobbe

    Edited by fabio aste - 22/4/2015, 22:14
     
    .
  12.  
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    3,333

    Status
    Anonymous
    CITAZIONE (Cecca @ 22/4/2015, 17:37) 
    CITAZIONE (ashkenazi @ 22/4/2015, 16:30) 
    Chiaro il tuo punto di vista sul secondo punto (il riferimento all'esegesi), nel primo -il Salmo- sostituisci, sovrapponi, Elohim in JHWH?
    Dai per sicuro che non sia riferito a un (o più) essere umano? che, qualunque sia l'etimologia, la "miglior" traduzione, ovvero la più aderente all'intenzione dello scrittore sia sempre Dio-dei e che ciò sia inderogabile?
    Anche da altri passi non sembrerebbe così, a meno di non estendere il senso di "divinità" di molto oltre i suoi confini, e si tornerebbe sempre lì col conto

    Il monoteismo sarebbe rispettato sia sostituendo agli elohim i"potenti" e/o traducendo Elohim "Il Potente", oppure Dio /dei stranieri o ogni accoppiata a piacere (e si torna ancora lì col conto)

    Il "conto" è la polisemanticità del termine

    SE il termine è polisemantico nel senso che dici te.

    Da altri passi sembra invece proprio così. Visto che sono suscettibili di altre interpretazioni e traduzioni anche più logiche come è il caso di Ex. 21.6 o il Ps. 82

    Dai, tradurre alcuni passaggi con "dio" restituisce poco senso, su questo possiamo concordare? (lasciando perdere l'82 stesso vedi ad es. Esodo 7:1, Ps. 45:7 )



    CITAZIONE
    oltre tutto è il contesto biblico nel suo insieme a determinare l'interpretazione del salmo cui ho fatto riferimento. Non è una mia visione, non è che mi sono svegliato stamani e mi sono inventato questa interpretazione/traduzione.

    Sì, è anche la lettura CEI



    CITAZIONE
    intanto bisogna chiarire quali sono le caratteristiche che un termine deve avere per essere il corrispondente del termine italiano "dio". Come si stabilisce che un termine che corrisponda a, o significhi "dio" in un' altra lingua?

    Per farla semplice direi attraverso i vocabolari, se torna torna

    Nelle religioni monoteistiche, essere supremo, concepito e spesso adorato universalmente come eterno, creatore e ordinatore dell’Universo.

    (In Christianity and other monotheistic religions) the creator and ruler of the universe and source of all moral authority; the supreme being.

    Monotheismus: ohne Artikel, kein Plural: der einzige, allmächtige, unfehlbare Herr, Grund des Daseins oder je nach Auffassung: übernatürliches Wesen

    se non torna ci si arrangia, se, come sicuramente nel nostro caso è, il significato è variato col tempo e col contesto (ma questo è possibile sia avvenuto anche all'interno dello stesso Tanakh) si andrà per approssimazione, per note -non è una scienza esatta- altrimenti, tenendo conto che non è certo solo quel termine a essersi trasformato, si perde ogni comprensibilità e soprattutto non se ne esce più vivi



    CITAZIONE
    L'etimologia non è influente. (vedi "Gott"). Ho tratteggiato quali sono le caratteristiche che un termine deve avere ed 'elohim le ha tutte. Quindi è l'esatto corrispondente del termine "dio".

    Bene, ma "Dio il tuo Dio", o "io ti ho fatto Dio" se si parla di monoteismo ha poco senso e quello che dovrebbe contare è l'intenzione dello scrittore

    CITAZIONE
    anche il termine "dio" può essere attribuito agli uomini, specialmente l'aggettivo "divino".

    Sì, ma se devo tradurre "con quella ragazza faccio sesso da dio" per renderne il senso a seconda della lingua userò diverse espressioni figurate, che in questi casi alla lettera non sempre funziona, mentre se devo tradurre "la mano di Dio" di Maradona a occhio ritengo che userò la stessa espressione.
     
    .
  13. Cecca
     
    .

    User deleted


    intanto hai dato una definizione del tutto parziale del termine "dio" in quanto anche Marte era un "dio".

    ma comunque ti rendi anche così conto che per definire un "dio" occorre valutare le qualità che possiede.

    ma il problema è la scelta di un TERMINE adatto a tradurre il termine "dio". in ogni lingua sceglierai il termine che indica quelle entità che definiamo, in base a delle caratteristiche minime(!), "Dei".

    PEr cui con "dio" è giusto tradurre sia 'elohim, che un "Gott" germanico o un Ntr antico egiziano, così come un "theos" greco , un "deus" romano, un "ilum" accadico o un "dingir" sumero ecc. ecc.

    E sono TUTTI termini di etimologia diversa!!


    mi riferivo più che altro all'uso di Dio riferito a particolari persone che sono considerate Dei, tipo gli imperatori romani.

    il Ps. 82 con "Dei " funzione benissimo e così traduce la Settanta.

    Personalmente non vedo dove sia la difficoltà nella lettura di Mose reso "divino" difronte al faraone. cioè rappresentante plenipotenziario di JHWH davanti al faraone. Molto più di "giudice". ha forse più potere di lui in quanto "giudice" o "dio" ? Tra l'altro che Aronne ne diventi un "profeta" mi pare proprio più comprensibile se Mosè è reso -in relazione al Faraone- un dio. Come JHWH ha i suoi profeti in relazione al popolo di Israele così , in ordine più basso, pure Mosè difronte al suo popolo.

    Che poi, voglio dire, ora non ho il dizionario a portata di mano, ma quanti sono questi casi in cui 'elohim è detto CON CERTEZZA di uomini?
    direi molto pochi.
    togli il Ps. 82, dove niente indica intrinsecamente che si tratti di uomini, altrimenti dove sta il contrasto con "ma come gli uomini morirete"?
    E togli anche Es. 21.6 e dintorni dove il significato Dio va benissimo, specialmente se il passaggio (persone portate a giudizio) e messo in relazione con le leggi mesopotamiche ed Es. 22.10, in cui viene fatto un giuramento davanti a JHWH. quindi è proprio Dio ad essere chiamato come giudice (pratica comune nel vicino oriente antico), non un "uomo", cioè un giudice in carne ed ossa.


    semmai è la traduzione come "legislatore" ad suonare sospetta, come dovuta ad una sorta di rigetto teologico per l'affermazione che Mosè diventi un 'elohim.


    ma anche questa è roba vecchia e fa parte della discussione accademica da un secolo.

    Edited by Cecca - 22/4/2015, 23:27
     
    .
  14. Cecca
     
    .

    User deleted


    DAl perché 'elohim possa esser benissimamente tradotto con "dio" siamo tornati al Ps. 82. e es.

    prendi i discorsi su Es. E Ps 82 come la riproposizione degli argomenti a favore della traduzione con "Dio".

    Non è dico che DEBBA esser così. Ma a me -per quel poco che conta- appare come una lettura coerente, corretta e logica.
     
    .
  15. Nonancorab
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Cecca @ 22/4/2015, 19:42) 
    CITAZIONE
    iao Cecca, in base a questo che dici ed ai tuoi post successivi, ti riporto alcune citazioni prese da vari testi. Mi sembra che coincidano almeno in parte con quello che dici. Puoi darmi un tuo parere? Spero non sia troppa roba tutta insieme. :wacko: :)

    ti do un parere è un po' troppo. Diciamo ti dico un'idea sulla base di varie letture di studi di settore

    CITAZIONE
    <i>i termini ebraici. Uno dei termini ebraici tradotti “Dio” è ʼEl, che probabilmente significa “potente; forte”. (Ge 14:18) Ricorre riferito a G...a, ad altri dèi e a uomini. Inoltre è molto usato nei nomi composti, come Eliseo (“Dio è salvezza”) e Michele (“chi è simile a Dio?”). Alcune volte ʼEl è preceduto dall’articolo determinativo (haʼÈl, lett. “il Dio”) con riferimento a G...a, distinguendolo così dagli altri dèi. — Ge 46:3; 2Sa 22:31; vedi NM, appendice, pp. 1569-70.

    .........

    CITAZIONE
    Il plurale, ʼelìm, è usato a proposito di altri dèi, per esempio in Esodo 15:11. È usato anche come plurale di maestà o eccellenza, per esempio in Salmo 89:6: “Chi può somigliare a G...a tra i figli di Dio [bivenèh ʼElìm]?” Che il plurale qui e in diversi altri passi sia riferito a un singolo individuo è sostenuto dalla traduzione di ʼElìm col singolare Theòs nella Settanta greca, e con Deus nella Vulgata latina.

    il plurale di eccellenza è 'elohim.

    CITAZIONE
    Il sostantivo ebraico ʼelohìm (dèi) sembra derivi da una radice che significa “essere forte”.

    solo se si assume la radice 'LH come ampliamento secondario di 'L, il che non è per niente sicuro.

    CITAZIONE
    ʼElohìm è il plurale di ʼelòhah (dio). A volte questo plurale si riferisce a diversi dèi (Ge 31:30, 32; 35:2), ma più spesso è usato come plurale di maestà, dignità o eccellenza. ʼElohìm nelle Scritture è riferito a G...a stesso, ad angeli, a dèi idolatrici (al singolare e al plurale) e anche a uomini.

    ma raramente riferito ad uomini e ad alcuni passaggi sono suscettibili ad altre traduzioni.

    CITAZIONE
    Quando si riferisce a G...a, ʼElohìm è usato come plurale di maestà, dignità o eccellenza. (Ge 1:1) A questo proposito Aaron Ember scrisse: “Che la lingua del VT abbia interamente rinunciato all’idea della pluralità in . . . [ʼElohìm] (quando è riferito all’Iddio d’Israele) è dimostrato specialmente dal fatto che esso si costruisce quasi invariabilmente con un predicato verbale singolare e prende un attributo aggettivale singolare. . . . [ʼElohìm] dev’essere piuttosto spiegato come un plurale intensivo, che denota grandezza e maestà, equivalente a Il grande Dio”. — The American Journal of Semitic Languages and Literatures, vol. XXI, 1905, p. 208.

    qui si ripete e fa pero`un errore. 'Elohim è plurale indipendentemente che si riferisca a JHWH o aglidei pagani. La pluralità usata in senso singolare è un fenomeno solamente linguistico attestato anche in altre lingue cananee (per es. fenicio)

    CITAZIONE
    Il titolo ʼElohìm dà risalto alla forza di G...a quale Creatore. Ricorre 35 volte da solo nel racconto della creazione, e ogni volta il verbo che descrive ciò che Dio disse o fece è al singolare. (Ge 1:1–2:4) In lui risiedono forze infinite.

    vedi sopra


    CITAZIONE
    In Salmo 8:5 anche gli angeli sono chiamati ʼelohìm, come è confermato dalla citazione che ne fa Paolo in Ebrei 2:6-8. In Genesi 6:2, 4, Giobbe 1:6 e 2:1 sono chiamati benèh haʼElohìm, “figli di Dio” (CEI); “figli del vero Dio” (NM). Il Lexicon in Veteris Testamenti Libros (L. Koehler e W. Baumgartner, 1958, p. 134) dice: “(singoli) esseri divini, dèi”. E a pagina 51 dice: “i (singoli) dèi”, e cita Genesi 6:2; Giobbe 1:6; 2:1; 38:7. Perciò in Salmo 8:5 ʼelohìm è reso “angeli” (LXX); “quelli simili a Dio” (NM).

    CITAZIONE
    Il termine ʼelohìm è usato anche a proposito di dèi idolatrici. A volte significa semplicemente “dèi”. (Eso 12:12; 20:23) Altre volte è un plurale di maestà e si riferisce a un unico dio (o dea). Comunque quegli dèi chiaramente non erano delle trinità. — 1Sa 5:7b (Dagon); 1Re 11:5 (la “dea” Astoret); Da 1:2b (Marduk).

    è in contraddizione con quanto ha affermato sopra.

    CITAZIONE
    In Salmo 82:1, 6, ʼelohìm si riferisce a uomini, giudici umani d’Israele. Gesù citò questo Salmo in Giovanni 10:34, 35. Erano dèi in quanto rappresentanti e portavoce di G...a. Similmente a Mosè fu detto che doveva servire come “Dio” per Aaronne e per Faraone. — Eso 4:16, nt.; 7:1.

    c'è una bibliografia enorme sul tema. A mia conoscenza la traduzione ormai comunemente accettata e con "Dei".
    Dal punto di vista della teologia interna all'AT è più sensata.

    CITAZIONE
    Molte volte nelle Scritture ʼElohìm si trova anche preceduto dall’articolo determinativo ha. (Ge 5:22) Dell’uso di haʼElohìm, F. Zorell dice: “Nelle Sacre Scritture particolarmente il solo vero Dio, Jahve, è designato da questo vocabolo; . . . ‘Jahve è il [solo vero] Dio’ De 4:35; 4:39; Gsè 22:34; 2Sa 7:28; 1Re 8:60 ecc.”. — Lexicon Hebraicum Veteris Testamenti, Roma, 1984, p. 54; quadre dell’autore.

    il termine greco. Di solito l’equivalente greco di ʼEl ed ʼElohìm nella Settanta è theòs, il termine che sta per “Dio” o “dio” nelle Scritture Greche Cristiane.

    anche sull'uso dell'articolo e la possibilità che elohim sia stato reinterpretato come nome proprio vi è una discreta bibliografia. so che la problematica è discussa ma non me ne sono mai occupato a fondo. posso fornirti titoli bibliografici.

    La settanta traduce , che io sappia sempre con theos. La traduzione giudice è presente nel targum.

    Grazie per la tua disponibilità. Sto notando, nella mia grande ignoranza, che questi argomenti linguistici risultano molto complessi anche per gli esperti. Ohibò!
    Comunque, per quanto riguarda l' argomento traduzioni ed etimologie non vedo proprio come non darti ragione.
     
    .
111 replies since 11/2/2014, 23:49   5855 views
  Share  
.