Dialogo con trifone di Giustino Martire

Discussione del Dialogo con Trifone dal punto di vista ebraico

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  1. Hard-Rain
     
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    Come discusso con Abramo ed Elisha Kimron, iniziamo qui un nuovo argomento riguardante il trattato di Giustino Martire intitolato: Dialogo con Trifone (composto tra il 160 e il 165 e.v.).

    Il testo greco del trattato (lingua originaria in cui fu composto) e le traduzioni in inglese, italiano ed ebraico sono disponibili nella sezione Biblioteca elettronica di questo forum: http://forumbiblico.forumfree.net/?t=30816331

    Discuteremo punto per punto i temi affrontati da Giustino (cristiano, difensore del cristianesimo) nel suo dialogo con l'ebreo Trifone. L'interesse è essenzialmente per l'interpretazione e l'utilizzo della Scrittura ebraica da parte di Giustino, ma si cercheranno di valutare anche le affermazioni ebraiche di Trifone, la loro coerenza e attestazione.

    Sarà un bel viaggio nei rapporti tra cristianesimo ed ebraismo nel II secolo, attraverso il più antico trattato di questo tipo che ci sia pervenuto in forma scritta e documentata (prima ce ne fu un altro, scritto si pensa da Aristone di Pella, andato perduto).

    Leggeremo il Dialogo con Trifone capitolo per capitolo, evidenziando le parti di interesse che riguardano i rapporti con l'ebraismo. La discussione sarà prevedibilmente molto lunga, il trattato è lungo e complesso e i temi sono numerosi.

    Al termine verrà steso un documento riassuntivo che porterà il nome di tutti coloro che vorranno contribuire con il loro sapere (e che avranno piacere di essere citati).

    La prima affermazione che possiamo discutere è quella in Dial. 8, 4 sulla venuta del profeta Elia nei tempi escatologici "finali".

    __________________________________________________________________________

    1 - L'ATTESA DEL PROFETA ELIA DA PARTE DEI GIUDEI (Dial., 8, 4).

    Dial. 8, 4. In questo passaggio l’ebreo Trifone dice:

    “Quanto al Cristo, se mai è nato ed esiste da qualche parte, è sconosciuto e non ha coscienza di sé, né potenza alcuna fintanto che non venga Elia ad ungerlo e a manifestarlo a tutti. Voi, invece, raccogliendo una vuota diceria, vi siete fatti un vostro Cristo e a causa sua ora state andando ciecamente alla rovina.”

    Giustino parla del Messia (in greco l’unto, ho Christos). In ebraico è il Messia che per l’ebreo Trifone deve evidentemente ancora venire mentre per il cristiano Giustino è Gesù Cristo.

    E’ interessante qui l’accenno da parte di Trifone al fatto che il Messia debba essere riconosciuto da Elia, il profeta che salì al cielo rapito da Dio. Secondo Malachia 3:23 Elia sarebbe stato inviato da Dio prima della fine dei tempi: “Ecco, io invierò il profeta Elia prima che giunga il giorno grande e terribile del Signore.” Anche Siracide 48:9-10 allude alla venuta di Elia per “rimproverare i tempi futuri”.

    Nel Nuovo Testamento abbiamo una tradizione molto forte in sostegno della venuta del profeta Elia, tutta concentrata nei quattro vangeli canonici.

    Nei vangeli sinottici (Mt., Mc., Lc.) è segnalato come non solo Gesù, ma anche gli ebrei del tempo, credessero al ritorno di Elia per la fine dei tempi, i passi che attestano ciò sono:

    Mt. 17:10-11 // Mc. 9:11-12 (la chiusura nella versione di Luca non ha un riferimento così esplicito ad Elia).

    Mc. 6:15 // Lc. 9:8 (la chiusura della versione di Matteo non è così esplicita nel riferire di Elia).

    Mt. 27:49 // Mc. 15:36.

    Secondo i sinottici è poi lo stesso Gesù che identifica l’Elia che sarebbe dovuto venire in Giovanni Battista, come attestato in:

    Mt. 11:14,

    Mt. 17:12 // Mc. 9:13

    Lc. 1:17 (che cita Mal. 3:24 o, più probabilmente, Sir. 48:10).

    Il vangelo di Giovanni è un caso a parte. In Gv. 1:21 i Giudei gli chiedono se egli è il Messia, Elia, oppure “il profeta”. Giovanni nega di essere una di queste tre figure escatologiche (ciò contraddice la parola di Gesù nei sinottici). Ancora in Gv. 1:25 abbiamo la testimonianza che secondo l’autore di questo vangelo i Giudei aspettavano (almeno) tre figure:

    (i) il Messia;
    (ii) Elia;
    (iii) un misterioso “profeta”.

    Anche i sinottici occasionalmente parlano della risurrezione di uno dei profeti, forse Geremia, ma è Giovanni il più esplicito.

    Possiamo, quindi, formulare le seguenti domande:

    1) Quali sono le attestazioni nell’ebraismo rabbinico circa la venuta di Elia per la fine dei tempi e se questo, come è fatto dire a Trifone, sarà colui che riconoscerà il Messia, se tutto ciò è coerente e logico; particolarmente importante è qui il fatto che Elia riconoscerà e ungerà il Messia. Visonà scrive a commento del passo del Dialogo di Giustino:

    “Questa tradizione messianica (cfr. anche Dial. 49, 1) non è biblica ma se ne trovano tracce nella tradizione rabbinica (fonti in L. W. Barnard, op. cit., pp. 46-47), il che attesterebbe la buona conoscenza del giudaismo da parte di Giustino. Si veda anche Dial. 100, 1.” (Dialogo con Trifone di Giustino martire, a cura di G. Visonà, ed. Paoline, 1988, pag. 107, nota 9).

    2) Quali sono le figure escatologiche dell’ebraismo rabbinico. Oltre al Messia, sono attese altre figure? Sono logici i passi dei sinottici e di Giovanni? A Qumran abbiamo attestazione dell’attesa di due Messia, il “Messia di Aronne” (un sacerdote?) e il “Messia di Israele” (un re potente o un capo politico di Israele?). Si noti che in 1QS, IX, 11 (Regola della Comunità di Qumran) si allude alla “venuta del profeta e dei Messia di Aronne ed Israele”. Questo misterioso “profeta” potrebbe essere Elia (ma il suo nome non è citato) oppure il “profeta” di cui parlano Gv. 1:21 e 1:25.

    Shalom.
     
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    אריאל פינטור

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    “Quanto al Cristo, se mai è nato ed esiste da qualche parte, è sconosciuto e non ha coscienza di sé, né potenza alcuna fintanto che non venga Elia ad ungerlo e a manifestarlo a tutti. Voi, invece, raccogliendo una vuota diceria, vi siete fatti un vostro Cristo e a causa sua ora state andando ciecamente alla rovina.”

    Questa affermazione è perfettamente coerente e in linea con la tradizione rabbinica.
    Non può essere considerato Mashiach uno che non è unto da un Profeta (In tal caso Elia).

    La "presenza di Elia nei vangeli è comunque chiara e forte. Alla domanda "Chi la gente dice che Io sia?" la Risposta è immediatamente "Giovanni il Battisa, altri poi Elia e altri uno di Profeti" (MC 8/28)
    segno che la figura di Elia era un punto di riferimento profetico imponente. praticamente "IL Profeta" per eccellenza.
    Quindi Trifone, da vero Ebreo, demolisce in maniera immediata e liquida in tre parole la Messianicità di Gesù, con un semplice ed efficace riferimento alla Tradizione dell'unzione che è tale e legittima solo se viene da un Profeta e, nella fattispecie, cita il più autorevole.
     
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  3. Jesuslives
     
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    Scusa Hard, vorrei seguire anch'io ma non capisco come funziona la suddivisione del Dialogo.
    Quando dici 8,4 significa capitolo 8, versetto 4?

    Non riesco a capire perchè la versione che consulto io non ha la suddivisione in versetti e al capitolo 8 non ho trovato un punto che corrisponde con la citazione da te riportata.

    Ecco quello che sto consultando: Christian Classics Ethereal Library

    --------------------------------------------------------------------

    No scusami ho trovato il punto.

    Mancano però i versetti... acciderboli...

    Shalom
     
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  4. Hard-Rain
     
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    Purtroppo le versioni hanno una suddivisione non sempre coerente. Comunque se dico 8 oppure VIII intendo il capitolo. Per i versi ci possono essere delle differenze. Comunque con un po' di buona volontà si trova.

    Shalom.
     
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  5. paola860
     
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    L'ebreo Trifone dice che il Messia deve ancora venire, mentre Giustino dice che è Gesù Cristo.

    E se Elia fosse colui che ha creato il cielo e la terra, che attraverso il restauro dei popoli rivela cose nascoste e che vedremo alla fine la Sua esaltazione della verità. E se il tempo di Elia è già qui.


    In Isaia c'è scritto:
    Isaia 42
    [2] Non griderà né alzerà il tono,
    non farà udire in piazza la sua voce,

    [3] non spezzerà una canna incrinata,
    non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta.
    Proclamerà il diritto con fermezza;

    [4] non verrà meno e non si abbatterà,
    finché non avrà stabilito il diritto sulla terra;
    e per la sua dottrina saranno in attesa le isole.

    [5] Così dice il Signore Dio
    che crea i cieli e li dispiega,
    distende la terra con ciò che vi nasce,
    dà il respiro alla gente che la abita
    e l'alito a quanti camminano su di essa:



    Malachia 3- 1] Ecco, io manderò un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerà nel suo tempio il Signore, che voi cercate; l'angelo dell'alleanza, che voi sospirate, ecco viene, dice il Signore degli eserciti.

    [2] Chi sopporterà il giorno della sua venuta? Chi resisterà al suo apparire? Egli è come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai.

    [3] Siederà per fondere e purificare; purificherà i figli di Levi, li affinerà come oro e argento, perché possano offrire al Signore un'oblazione secondo giustizia.

    [4] Allora l'offerta di Giuda e di Gerusalemme sarà gradita al Signore come nei giorni antichi, come negli anni lontani.

    [5] Io mi accosterò a voi per il giudizio e sarò un testimone pronto contro gli incantatori, contro gli adùlteri, contro gli spergiuri, contro chi froda il salario all'operaio, contro gli oppressori della vedova e dell'orfano e contro chi fa torto al forestiero. Costoro non mi temono, dice il Signore degli eserciti.

    Shalom
     
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    Comunque Trifone si mostra ignorante del testo ebraico del Tanach, egli conosce solo la versione greca della LXX e certe sue interpretazioni derivano da questo dato essenziale. In seguito per arricchire questa discussione riporteremo anche le opinioni di David Rokeach ed Yehoshua Efron per vedere almeno in quale direzione puntano, con l'aiuto magari di Stella ed Elisha.

    Shalom
     
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  7. Hard-Rain
     
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    Sì Abramo, esamineremo tutti i passi verso per verso, ho iniziato da questa considerazione perchè è la prima che compare nel testo del Dialogo che riqguardi l'ebraismo.

    Volevo chiedere se abbiamo appunto attestazioni rabbiniche di questo speciale rapporto tra il Messia e il profeta Elia (vedi sopra).

    Il commentatore G. Visonà sostiene di sì e che questo sia coerente.

    Ti torna tutto quanto sopra? Se ci sono anomalie o considerazioni aggiuntive segnalate pure tutto. Altrimenti possiamo andare avanti con la seconda "puntata".

    Shalom.
     
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  8. Hard-Rain
     
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    2 - IL SUPERAMENTO DELLA LEGGE MOSAICA (Dial., 11, 1-5)

    Nel cap. X l’ebreo Trifone accusa i cristiani di paganesimo in quanto non seguono letteralmente le prescrizioni della Legge (la Torah), non si circoncidono, non osservano il sabato e le altre festività religiose ebraiche. Si tratta di un tema delicato che in verità creò spaccature e incomprensioni anche all’interno dello stesso cristianesimo, ne abbiamo testimonianza già in Paolo.

    Ma Paolo fu coinvolto in queste problematiche soprattutto a causa della conversione dei pagani. Giustino qui propugna l’abolizione totale della Torah e il superamento di questa, pur continuando a credere nel Dio ebraico. Secondo Giustino i profeti (si cita in particolare Geremia) annunciarono il superamento della Legge mosaica.

    Ma vediamo cosa scrive Giustino in risposta a Trifone.

    Dial., XI, 1-5. – [1] Non vi sarà mai altro Dio, Trifone – così gli risposi – né mai vi è stato dall’eternità all’infuori di colui che ha fatto e ordinato l’universo. Né riteniamo che altro sia il nostro Dio e altro il vostro, bensì è quel medesimo che ha tratto i vostri padri dalla terra d’Egitto “con mano potente e braccio eccelso” (Deut. 5:15). Non in un altro abbiamo sperato – ché non ve n’è un altro – ma in colui nel quale avete sperato anche voi, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe. La nostra speranza tuttavia non è affidata a Mosè e alla Legge, altrimenti avremmo seguito la vostra stessa prassi. [2] Ora invece, Trifone, ho letto che vi sarebbe stata una legge definitiva e un’alleanza valida più di tutte le altre, che ora sono tenuti ad osservare tutti gli uomini che rivendicano l’eredità di Dio. La Legge data sull’Oreb è superata ed è solo vostra, questa invece vale per tutti gli uomini indistintamente. Ma una legge istituita contro una legge sospende quella precedente e un’alleanza stipulata dopo un’altra interrompe quella che c’era prima. Cristo ci è stato dato come legge eterna e definitiva e come alleanza fidata, dopo la quale non c’è altra legge o comandamento o precetto. [3] O non hai letto quanto dice Isaia? “Ascoltatemi, ascoltatemi, popolo mio, e voi re porgetemi l’orecchio, perché da me uscirà una legge e il mio giudizio come luce delle genti. Rapida si approssima la mia giustizia, giungerà la mia salvezza. Nel mio braccio spereranno i popoli” (Is. 51:4-5 secondo la LXX). E per mezzo di Geremia così si esprime a riguardo di questa stessa nuova alleanza: “Ecco, verranno giorni, dice il Signore, in cui stipulerò con la casa di Israele e la casa di Giuda un’alleanza nuova, non come quella che ho concluso con i loro padri il giorno in cui li presi per mano per condurli fuori dall’Egitto” (Ger. 31:31-32). [4] Se dunque Dio aveva annunciato che stava per essere stabilita una nuova alleanza che doveva essere “luce delle genti”, noi constatiamo e crediamo che per il nome di Cristo crocifisso ci volgiamo a Dio abbandonando gli idoli e ogni iniquità e sosteniamo fino alla morte la professione e l’osservanza della nostra fede, e che dalle opere e dalla potenza che le accompagna è possibile a tutti comprendere che questa è la nuova legge e la nuova alleanza e l’attesa di coloro che in ogni popolo aspettano la manifestazione della bontà divina. [5] Siamo noi, infatti, il vero Israele, quello spirituale, la stirpe di Giuda, di Giacobbe, di Isacco e di Abramo, alla cui fede, quando ancora non era circonciso, fu resa testimonianza da Dio (cfr. Gen. 15:6) e che fu benedetto (cfr. cfr. Gen. 24:1) e fu chiamato “padre di molti popoli” (Gen. 17:5), noi che siamo condotti a Dio per mezzo di questo Cristo che è stato crocifisso, come dimostreremo procedendo nel discorso.

    Le domande che possiamo fare:

    1) Preliminarmente, un breve riassunto sul rapporto tra Legge mosaica e non ebrei, come avevamo detto diverse altre volte la Legge è stata data al popolo ebraico e non a tutto il mondo nella sua interezza. Si tratta di un punto molto importante.

    2) Commento sui passi profetici citati da Giustino, in particolare quello chiave che mi sembra Ger. 31:31-32, che ne dite di questa abolizione della Legge? E come può un testo del profeta invalidare la Legge? La stessa Legge contiene al suo interno un principio per cui possa essere abolita?

    3) La citazione di Is. 51:4-5 è secondo la LXX e vi sono delle differenze rispetto al TM, che legge: “le mie braccia governeranno i popoli” e non “Nel mio braccio spereranno i popoli”. Comunque, qui per “popoli” si intende l’umanità intera?

    Shalom


     
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    Un inciso breve per Rain,

    quali sono i Codici più antichi per Trifone e anche le Apologie ?

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  10. Hard-Rain
     
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    Il Dialogo con Trifone è attestato in un solo manoscritto, il Parisinus Graecus 450, dell'anno 1364. Il Dialogo ha anche una lacuna di testo di dimensioni incognite ma si pensa che siano abbastanza corpose. Comunque il Dialogo è bello lungo, molto di più delle Apologie. A proposito di queste, solo la Apologia I viene incontestabilmente attribuita a Giustino, l'altra forse è spuria. Non so dirti sui due piedi quali siano i mss. più antichi delle Apologie, penso comunque siano sempre medievali, l'unica cosa è che li abbiamo in greco, come del resto il Dialogo.

    Shalom.
     
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    אריאל פינטור

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    Isaia? “Ascoltatemi, ascoltatemi, popolo mio, e voi re porgetemi l’orecchio, perché da me uscirà una legge e il mio giudizio come luce delle genti. Rapida si approssima la mia giustizia, giungerà la mia salvezza. Nel mio braccio spereranno i popoli” (Is. 51:4-5 secondo la LXX).

    Hard, è chiaro che dal punto di vista dell'apologia, il Cristianesimo si aggrappa a qualsiasi passo per giustificare una nuova alleanza.
    Il significato è come sempre rivolto ad Israele e, per come lo intendo io, è la promessa della redenzione messianica (La Mia Giustizia, la Mia salvezza, il Mio braccio). E' la rinascita del mondo grazie alla guida dea parte del Suo popolo.
    non a caso, vi è un riferimento mitologico (rahav) che rappresenta l'Egitto e la promessa tradottasi in prodigiosa liberazione e alla fine del capitolo, come nell'inizio del capitolo successivo si esorta Sion a levarsi e sorgere.

    ovvio che Giustino, come del resto tutti vede ciò che vuole vedere.
    la Nuova alleanza è il mondo avvenire, quando, nell'unità dell'umanità si realizza lo scopo ed il fine dell'Antica Alleanza, non un mondo ed una umanità Nuova.
    Per i Cristiani, al contrario, la nuova alleanza è il Cristo messia, ma questo credo che qualunque Ebreo lo smonterà, nelle parole di isaia.
    Sentiamo quindi la rfeplica di Trifone che, in quanto ebreo, è tutt'altro che sprovveduto.
     
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  12. Hard-Rain
     
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    CITAZIONE
    Sentiamo quindi la rfeplica di Trifone che, in quanto ebreo, è tutt'altro che sprovveduto.

    Allora, non c'è nessuna replica da parte di Trifone, questo è il bello. Trifone in pratica è un ebreo fantoccio nel senso che non è in grado di discutere nulla e balbetta qualche frase qui e là. Tutto il dialogo per 1/3 è occupato dalla citazione di passi biblici, molte volte della LXX, del resto Giustino conosceva solo il greco. Per gli altri 2/3 è Giustino che parla, attacca anche violentemente i Giudei, cita e interpreta a modo suo le Scritture, a Trifone è riservato un ruolo piccolissimo e, nella pratica, inesistente. Si sospetta che il dialogo sia una finzione letteraria oppure se è autentico che Giustino abbia dialogato con uno sprovveduto, magari un Giudeo ellenizzato della diaspora che non conosceva più bene le Scritture.

    Nell'introduzione della versione italiana a cura di G. Visonà è scritto:

    "Il dialogo appare un puro artificio letterario e Trifone risulta essere un "uomo di paglia", un personaggio di comodo storicamente non credibile che ha l'unica funzione di offrire il destro alle tesi cristiane. Non un dialogo, quindi, ma un monologo, una imposizione di un punto di vista unilaterale, attuata in modo più sottile, per non dire subdolo, grazie alla libera parvenza di un libero confronto alla pari." (pag. 53).

    Lo stesso Visonà afferma anche:

    "Per altro verso, invece, si ritiene che alla base della nostra opera vi sia una reale disputa successivamente rielaborata da Giustino organizzando anche altro materiale. Si fa leva per questo sulla scarsa organicità dell'opera, piena di digressioni e ripetizioni, e sulla credibilità del personaggio di Trifone, che pone comunque questioni reali e solleva obiezioni sostanziali che hanno riscontro in ambito giudaico e non servono soltanto a dare il la per una tirata da parte cristiana." (pag. 54).

    Ho avuto l'impressione, e ne parla anche Visonà, che il Dialogo sia rivolto non tanto ai Giudei ma ai cristiani del tempo, a far vedere come si possono sostenere le pretese cristiane usando la Scrittura ebraica e come si possano zittire gli ebrei che non avrebbero compreso nulla, secondo Giustino. Trifone balbetta qualcosa qui e là ma ogni sua frase è il pretesto per ulteriori attacchi da parte di Giustino. In pratica il "Dialogo" è un monologo di Giustino e le osservazioni di Trifone, che non è in grado di dimostrare alcunchè, sono più che altro lo spunto per passare di argomento in argomento.

    In vari passaggi, inoltre, il Dialogo è antisemita, Giustino, sebbene dica di pregare per gli ebrei e di amarli (ma solo perchè Gesù aveva detto di amare i propri nemici e persecutori) afferma che la guerra e le distruzioni del periodo di bar kokhba e probabilmente anche le altre sono la giusta punizione degli Ebrei. Afferma che tutta la Torah e le rigide prescrizioni di Dio sono state date solo agli ebrei non perchè siano un popolo speciale ma perchè sono una razza (usa genos) che Dio ha sempre tenuto sotto osservazione speciale per la sua durezza di cuore, per la loro cattiveria, per la loro ostinazione, arriva a citare persino quella vicenda in cui dei sovrani Giudei sacrificarono i loro figli bruciandoli vivi al Dio Moloch, una divinità pagana assimilata al Demonio. Questo per dire che il Dialogo è anche abbastanza antisemita....

    Shalom.
     
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    אריאל פינטור

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    Ho capito Trifone fa da spalla a Giustino, come in teatro, artificio letterario per permettere a chi scrive di esporre le sue teorie.

    [QUOTE][a far vedere come si possono sostenere le pretese cristiane usando la Scrittura ebraica /QUOTE]

    Infatti,è quello che avevo inteso riguardo alla citazione di isaia 51
     
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  14. paola860
     
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    Giustino nel "Dialogo col giudeo Trifone" riporta un avvertimento che sarebbe stato inviato dagli ebrei palestinesi a quelli della diaspora.[4]

    « È sorta un'eresia senza Dio e senza Legge da un certo Gesù, impostore Galileo; dopo che noi lo avevamo crocifisso, i suoi discepoli lo trafugarono nottetempo dalla tomba ove lo si era sepolto dopo averlo calato dalla croce, ed ingannano gli uomini dicendo che è risorto dai morti e asceso al cielo »
    (Tryph. CVIII, 2)

    È probabile che Giustino si sia servito di un artificio retorico per riportare l'opinione dei giudei del suo tempo riguardo ai cristiani.


    Matteo 27:62 Il giorno seguente, quello dopo la Parasceve, si riunirono presso Pilato i sommi sacerdoti e i farisei, dicendo: 63 «Signore, ci siamo ricordati che quell'impostore disse mentre era vivo: Dopo tre giorni risorgerò. 64 Ordina dunque che sia vigilato il sepolcro fino al terzo giorno, perché non vengano i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: È risuscitato dai morti. Così quest'ultima impostura sarebbe peggiore della prima!». 65 Pilato disse loro: «Avete la vostra guardia, andate e assicuratevi come credete». 66 Ed essi andarono e assicurarono il sepolcro, sigillando la pietra e mettendovi la guardia.

    Gianluigi, volevo sapere se l'impostura di cui parla Matteo riguarda l'avvertimento degli ebrei e qual'era la prima impostura.

    Grazie
     
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  15. paola860
     
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    Forse è difficile la domanda?

    Shalom
     
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21 replies since 9/8/2008, 12:27   2161 views
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