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Questa traduzione, fornita gentilmente da Hard Rain verrà discussa nella discussione:
Commento ad Abacuc (1QpHab) - Qumran
1Qpesher
Abacuc (1QpHab)
(1)
Estratto da: Florentino Garcia Martinez,
Testi di Qumran, traduzione italiana dai testi originali con note di Corrado
Martone, PAIDEIA editrice, Brescia, 1996, pp. 328-340.
Attenzione: documento per solo uso
personale, ricopiato fedelmente dal testo originario del libro protetto da
copyright.
Col. I
(2)
1 [(Ab. 1,1-2) “Oracolo ricevuto in visione dal profeta
Abacuc. Fino a quando, YHWH], chiederò aiuto senza che
(3)
2 [mi ascolti? Ti griderò: ‘Violenza!’ senza che mi salvi? L’interpretazione
(4)
di questo si riferisce all’ini]zio
(5)
della generazione 3 [ultima…] su di loro 4 [… gri]deranno
(6)
4 contro 5 [… (Ab. 1,3a) “Perché mi fai vedere crimini e mi mo]stri
[fa]tica?”. vacat 6 [L’interpretazione …] di Dio, con oppressione e
tradimento.
(7)
7 [… (Ab. 1,3bc) “mi poni di fronte violenza e distruzione e ci sono risse e
sorgono contese”].
(8)
vacat 8 [L’interpretazione …] spoglie […] e risse 9 […dis]puta e
pen[sa]no distruzione
(9)
10 […] (Ab. 1,4a) “Poiché la legge cade in disuso”. 11 [L’interpretazione…]
che hanno ripudiato la legge di Dio. 12 [(Ab. 1,4bc) “E il diritto non esce
vincitore, perché il malvagio circon]da il giusto”. vacat 13 [La sua
interpretazione: il malvagio è il Sacerdote Empio
(10),
e il giusto] è il Maestro di Giustizia 14 [che … (Ab. 1,4d) “Per]ciò il
diritto esce 15 [calpestato”. L’interpretazione …] e non […]
Col. II
(11)
1 (Ab. 1,5) “lo si raccontasse”.
(12)
[L’interpretazione della citazione si riferisce a]i traditori che sono con
l’Uomo di 2 Menzogna
(13),
dal momento che non [diedero ascolto alle parole del] Maestro di Giustizia
dalla bocca di 3 Dio; e ai tradito[ri del patto] nuovo, dal momento che non 4
credettero nel patto di Dio [e profanarono] il suo nome santo. 5 Allo stesso
modo: vacat l’interpretazione della citazione [si riferisce ai
tra]ditori nei giorni 6 ultimi. Essi saranno quelli che violano [il pat]to,
che non crederanno 7 quando sentiranno tutto ciò che v[errà al]la generazione
ultima dalla bocca del 8 sacerdote
(14)
che Dio ha posto in [mezzo alla comunità] per spiegare tutte 9 le parole dei
suoi servi i profeti, [per] mezzo dei quali Dio ha annunciato 10 tutto ciò che
avverrà al suo popolo
(15)
[Israele]. (Ab. 1,6) “Perché ecco che io mobiliterò 11 i caldei
(16),
popolo cru[dele e svel]to”. vacat 12 La sua interpretazione si
riferisce ai kittim che sono rapidi e potenti 13 nella battaglia, per
distruggere molti [a fil di spada] nel dominio dei 14 kittim; conquisteranno
[molti paesi] e non crederanno 15 ai precetti di [Dio …]
Col. III
1 e avanzeranno nella pianura per distruggere e
saccheggiare le città del paese. 2 Poiché questo è ciò che ha detto: (Ab. 1,6)
“Per conquistare dimore altrui”. (Ab. 1,7) “E’ temibile 3 e terribile, da lui
stesso proviene il suo diritto e il suo potere”. vacat 4
L’interpretazione di questo si riferisce ai kittim, per la paura e il terrore
che infondono a tutti 5 /i popoli;/ sono premeditate tutte le loro
macchinazioni e con astuzia e perfidia 6 si comportano con tutti i popoli.
(Ab. 1,8) “La sua cavalleria è più veloce delle pantere; essi sono più feroci
7 dei lupi notturni. vacat I suoi cavalieri balzano e si lanciano da
lontano. 8 Voleranno come l’aquila che scende in picchiata per divorare”. (Ab.
1,9) “Tutti loro accorrono alla violenza; il fiato 9 delle loro bocche è come
il vento dell’Est”
(17).
vacat La sua [inter]pretazione si riferisce ai kittim, che 10
calcheranno la terra coi loro cavalli e i loro animali
(18),
11 e verranno da lontano, dalle isole del mare
(19),
per divorare tutti i popoli, come un’aquila, 12 insaziabili. Con rabbia [si
riuniranno e con ar]dente collera e furibondo 13 viso parleranno a tutti [i
popoli]. Poiché questo è ciò che 14 ha detto: (Ab. 1,9) “Il fia[to delle loro
bocche è come il vento dell’Est. E raccolgono come sab]bia prigionieri”. 15
[L’inter]pretazione di ciò […]
Col. IV
1 (Ab. 1,10a) “beffeggia [i re] e si burla dei capi”.
vacat La sua interpretazione: che 2 ridicolizzano i potenti e
disprezzano i nobili; re 3 e principi burlano e beffeggiano un grande popolo
(20).
(Ab. 1,10b) “Ed egli 4 se la ride di tutte le piazzeforti, ammucchia terra e
le conquista”. 5 L’interpretazione di questo si riferisce ai capi dei kittim
che disprezzano le 6 fortezze dei popoli e con alterigia ridono di esse, 7 le
assediano con un grande esercito per conquistarle. E per terrore e paura 8
esse si consegneranno nelle loro mani, ed essi le distruggeranno a causa
dell’empietà dei loro abitanti. 9 (Ab. 1,11) “Allora cambiò il vento e passò.
Egli fece della sua forza 10 il suo Dio”. vacat L’interpretazione di
questo si riferisce ai capi dei kittim, 11 che per decisione della Casa della
Col[pa] passeranno l’uno 12 davanti all’altro. [I loro] capi, uno dopo
l’altro, verranno 13 per devastare la terra
(21).
(Ab. 1,11) “Egli [fece] della sua forza il suo Dio”. 14 La sua interpretazione
[…] ai popoli 15 […]
Col. V
1 (Ab. 1,12b-13a) “Lo hai posto per giudicare; Roccia, lo
hai stabilito affinché punisse. I tuoi occhi sono troppo puri 2 per guardare
il male, non puoi contemplare l’oppressione”. vacat 3 Interpretazione
della citazione: Dio non distruggerà il /suo/ popolo
(22)
per mano delle nazioni, 4 ma anzi, per mezzo dei suoi eletti
(23)
giudicherà Dio tutte le nazioni; 5 saranno dichiarati colpevoli tutti i
malvagi del suo popolo per mezzo del castigo di quelli che osservarono i suoi
precetti 6 nella loro afflizione. Poiché questo è ciò che ha detto: (Ab.
1,13a) “I tuoi occhi sono troppo puri per guardare 7 il male”. vacat La
sua interpretazione: che i loro occhi non li hanno trascinati nella lussuria
nell’epoca della 8 empietà. (Ab. 1,13b) “Perché state a guardare
(24),
traditori, e taci mentre distrugge 9 un empio uno più giusto di lui?”
(25)
vacat La sua interpretazione si riferisce alla Casa di Assalonne
(26)10
e ai membri del loro consiglio che tacquero nel rimprovero del Maestro di
Giustizia 11 e non lo aiutarono contro l’Uomo di Menzogna, vacat che
rifiutò 12 la legge in mezzo a tutta la loro comuni[tà]. (Ab. 1,14-16) “Tratti
gli uomini come pesci del mare, 13 come rettili, per dominarli. Tutti [loro]
li tira fuori [con l’a]mo, li prende nella rete 14 e li raccoglie nella [sua
rete. Perciò offre sacri]fici alla sua rete; perciò gioisce 15 [e si rallegra
e brucia incenso alla sua rete; poiché per essi] è pingue la sua parte 16 [e
il suo pasto sostanzioso …”]
Col. VI
1 dei kittim, e ammassarono la loro fortuna con tutti i
loro saccheggi 2 come i pesci del mare. E quando dice: (Ab. 1,16a) “Perciò
offre sacrifici alla sua rete 3 e brucia incenso alla sua rete”. vacat
La sua interpretazione: che essi 4 offrono sacrifici alle loro insegne e le
loro armi sono 5 l’oggetto del loro culto
(27).
(Ab. 1,16b) “Poiché per essi è pingue la sua parte e il suo pasto
sostanzioso”. 6 La sua interpretazione: che essi hanno diviso il loro giogo e
7 la loro tassazione
(28),
che è il loro cibo, fra tutti i popoli, anno dopo anno, 8 radendo al suolo
molti paesi. (Ab. 1,17) “Perciò sguaina sempre la sua spada 9 per uccidere
popoli senza pietà”. vacat 10 La sua interpretazione si riferisce ai
kittim, che faranno perire molti a fil di spada, 11 giovani, adulti e vecchi,
donne e bambini; neppure dei frutti del 12 ventre hanno pietà
(29).
(Ab. 2,1-2). “Starò fermo al mio posto di guardia, 13 mi stabilirò nella mia
fortezza, a vedere cosa mi dice, 14 che cosa [risponde] alla mia accusa. Il
Signore mi rispose 15 [e mi disse: Scrivi la visione, incidila] su tavolette
perché corra 16 [chi la legge …”]
Col. VII
1 E disse Dio /ad/ Abacuc che scrivesse ciò che doveva
succedere 2 alla generazione ultima, ma la fine dell’epoca non gliela fece
conoscere
(30).
3 vacat E quando dice: (Ab. 2,2) “Perché /corra/ chi lo legge”. 4 La
sua interpretazione si riferisce al Maestro di Giustizia, a cui ha fatto
conoscere Dio 5 tutti i misteri della parole dei suoi servi i profeti. (Ab.
2,3) “Poiché la visione ha 6 un termine, avrà fine e non sbaglierà”.
vacat 7 La sua interpretazione: che si procrastinerà il periodo ultimo
e oltrepasserà tutto ciò che 8 dicono i profeti, perché i misteri di Dio sono
meravigliosi. 9 (Ab. 2,3b) “Anche se tarda, aspettala; chè certamente deve
giungere e non 10 ritarderà”. vacat L’interpretazione si riferisce agli
uomini della verità
(31),
11 coloro che praticano la legge
(32),
le cui mani non abbandoneranno il servizio 12 della verità prolungandosi su di
loro il periodo ultimo, perché 13 tutti i periodi di Dio giungeranno al
momento giusto, come decise 14 per loro nei misteri della sua saggezza. (Ab.
2,4) “Ecco che si eleva, non si sottomette” 15 [la sua anima in lui”]
vacat La sua interpretazione: che raddoppieranno su di loro 16
[l’oppressione e non troveranno clemenza] nell’essere giudicati.
vacat
Col. VIII
1 La sua interpretazione si riferisce a tutti quelli che
compiono la legge nella Casa di Giuda, i quali 2 libererà Dio dalla punizione
grazie alle loro fatiche
(33)
e alla loro fede 3 nel Maestro di Giustizia. (Ab. 2,5-6) “Certamente la
ricchezza pervertirà l’uomo presuntuoso, non 4 starà in pace chi allarga le
sue fauci come l’abisso ed è insaziabile come la morte. 5 Tutte le nazioni si
uniscono contro di lui, tutti i popoli si alleano contro di lui. 6 Forse che
non intoneranno strofe contro di lui, interpretando indovinelli a suo
svantaggio? 7 Diranno: Guai a quello che accumula beni altrui! Fino a quando
si caricherà 8 di debiti?”. vacat La sua interpretazione si riferisce
al Sacerdote Empio
(34),
che 9 fu ritenuto degno di fede all’inizio del suo ufficio. Ma quando dominò
10 su Israele si inorgoglì il suo cuore, abbandonò Dio e tradì le leggi a
causa delle 11 ricchezze. E rubò e accumulò le ricchezze degli uomini violenti
(35)
che si erano ribellati contro Dio. 12 E prese le ricchezze pubbliche,
aggiungendo su di sé un peccato grave. 13 E commise atti abominevoli in ogni
sorta di impurità immonda. (Ab. 2,7-8) “Forse non sorgeranno all’improvviso 14
i tuoi creditori e non si sveglieranno quelli che ti scuotono? Tu sarai la
loro preda. 15 Poiché hai saccheggiato tante nazioni, gli altri popoli ti
saccheggeranno”. 16 vacat L’interpretazione della citazione si
riferisce al sacerdote che si ribellò
(36)
17 […] i precetti di [Dio …]
Col. IX
1 essendo afflitto coi castighi dell’iniquità, gli orrori
di infermità 2 spaventose causarono a lui; così come atti di vendetta nel suo
corpo di carne
(37).
E quando 3 dice: (Ab. 2,8a) “Poiché hai saccheggiato tante nazioni, ti
saccheggeranno 4 gli altri popoli”. vacat La sua interpretazione si
riferisce ai sacerdoti di Gerusalemme 5 ultimi
(38)
che ammasseranno ricchezza e bottino dal saccheggio dei popoli. 6 Ma nei
giorni ultimi, la loro ricchezza e il loro saccheggio cadranno in mano 7
dell’esercito dei kittim. vacat Poiché essi sono (Ab. 2,8a) “il più
potente dei popoli”. 8 (Ab. 2,8b) “Per il sangue umano [versato] e la violenza
fatta al paese, alla città e a tutti i suoi /abitanti”./ vacat 9 La sua
interpretazione si riferisce al Sacerdote Empio, dal momento che, per
l’iniquità contro il Maestro di 10 Giustizia e i membri del suo consiglio, lo
consegnò Dio nelle mani dei suoi nemici per umiliarlo 11 con un castigo, per
annientarlo con l’amarezza dell’anima per avere agito empiamente 12 contro i
suoi eletti
(39).
(Ab. 2,9-11) “Guai a chi mette in casa guadagni ingiusti, ponendo 13 in alto
il suo nido per liberarsi dal potere del male! Hai progettato l’ingiuria 14
alla tua casa, distruggendo molte nazioni e peccando contro la tua anima.
Perché 15 le pietre delle pareti grideranno e risponderanno le travi di
legno”. 16 [L’interpretazione della citazio]ne si riferisce al [sacerdote] che
[…]
Col. X
1 perché sia la sua pietra per l’oppressione, e la trave
del suo legno per la rapina. E quando 2 dice: (Ab. 2,10) “Distruggendo molte
nazioni e peccando contro la tua anima”. vacat 3 La sua
interpretazione: è la casa del giudizio
(40),
poiché Dio darà 4 il suo giudizio in mezzo a molte nazioni e da lì le condurrà
al castigo. 5 E in mezzo a loro lo dichiarerà colpevole e lo punirà con fuoco
di zolfo. (Ab. 2,12-13). “Guai 6 a chi costruisce col sangue una città, e
fonda una città sul crimine! Forse non 7 proviene ciò dal Dio degli eserciti?
Si consumano i popoli per il fuoco 8 e le nazioni si affaticano invano”.
vacat 9 L’interpretazione della citazione si riferisce al Profeta di
Menzogna
(41),
che ha sviato molti 10 costruendo una città di vanità con sangue e innalzando
una comunità con inganni 11 per la sua propria gloria consumando molti con
inutili lavori e facendo concepire 12 opere di menzogna, perché siano inutili
le loro fatiche e vadano 13 alla punizione del fuoco
(42)
quelli che beffeggiarono e oltraggiarono gli eletti di Dio. 14 (Ab. 2,14)
“Perché si riempirà la terra della conoscenza della gloria di Dio, come le
acque 15 colmano il mare”. vacat Interpretazione della citazione: [che]
16 al loro ritorno […]
Col. XI
1 la menzogna. Dopo gli sarà rivelata la conoscenza,
abbondante come le acque 2 del mare
(43).
(Ab. 2,15) “Guai a chi fa bere il suo prossimo, a chi rovescia 3 il suo
furore! E lo ubriaca pure per guardare le sue feste!”. 4 vacat La sua
interpretazione si riferisce al Sacerdote Empio, che 5 ha perseguitato il
Maestro di Giustizia per divorarlo con il furore 6 della sua ira nel luogo del
suo esilio, nel tempo della festa, nel riposo 7 del giorno delle Espiazioni.
Si presentò davanti a loro per divorarli 8 e farli cadere nel giorno del
digiuno, il sabato del loro riposo
(44).
(Ab. 2,16) “Sei più sazio 9 di vergogne che di onori. Bevi anche tu e
barcolla! 10 la coppa della destra del Signore si volge contro di te, e
l’obbrobrio 11 sulla tua gloria”. vacat 12 La sua interpretazione si
riferisce al sacerdote la cui ignominia ha superato la sua gloria, 13 perché
non ha circonciso il prepuzio del suo cuore, e ha proceduto per vie di 14
ubriachezza
(45)
per calmare la sua sete; ma la coppa del furore di 15 Dio lo inghiottirà,
accumulando [su di lui il suo obbrobrio]. E il dolore
Col. XII
1 (Ab. 2,17) “ti terrorizzerà, a causa del sangue umano e
della violenza (contro) il paese, la città e tutti i suoi abitanti”. 2
L’interpretazione della citazione si riferisce al Sacerdote Empio, per
pagargli la 3 ricompensa per ciò che fece ai poveri
(46).
Poiché: il Libano è 4 il Consiglio della Comunità
(47),
e gli Animali sono i semplici di Giuda, quelli che praticano 5 la legge.
Costui lo condannerà Dio alla distruzione, vacat 6 proprio come lui
progettò di distruggere i poveri. E quando dice: (Ab. 2,17) “A causa del
sangue 7 della città e della violenza (contro): il paese”. La sua
interpretazione: la città è Gerusalemme, 8 poiché in essa il Sacerdote /Empio/
commise azioni abominevoli e profanò 9 il santuario di Dio
(48).
La violenza (contro) il paese sono le città di Giuda, che 10 egli ha spogliato
dei beni dei poveri. (Ab. 2,18) “A cosa serve la scultura, che l’artefice la
scolpisca, 11 l’immagine fusa e l’oracolo ingannevole, perché il suo artefice
si fidi di loro 12 per fare idoli muti?” L’interpretazione della citazione si
riferisce a tutti gli 13 idoli delle nazioni che fecero per servirli e
prosternarsi 14 davanti a loro. Ma essi non li salveranno nel giorno del
giudizio
(49).
(Ab. 2,19) “Guai 15 a quello che [dice al le]gno: Destati, e a una pietra
muta: [Svegliati]!”.
Col. XIII
(50)
1 (Ab. 2,20) “Silenzio, in sua presenza, mondo intero!”. La
sua interpretazione si riferisce a tutte le nazioni 2 che servono la pietra e
il legno. Ma nel giorno 3 del giudizio sterminerà Dio tutti gli adoratori
degli idoli 4 e tutti gli empi dalla terra”. vacat
1
Testo databile paleograficamente alla fine del I sec. a.C. Si tratta del più
lungo e meglio conservato tra i pesharim a noi pervenuti. Consta di
13 colonne che commentano i primi due capitoli del libro di Abacuc, mentre
si può affermare con certezza che il terzo non era commentato poiché
l’ultima colonna del testo termina con un ampio spazio bianco, a significare
la fine dell’opera.
2
La prima e la seconda colonna, contrariamente alle altre, abbastanza ben
conservate, offrono un testo molto lacunoso e, là dove non si tratti di
citazioni del testo biblico, parecchio difficile da integrare. Nonostante la
frammentarietà, si può comunque affermare con un discreto margine di
certezza che questa prima colonna doveva effettivamente rappresentare
l’inizio dell’opera: sono infatti ben visibili alla fine della prima linea
le ultime lettere della citazione di Ab. 1,1. Per quanto possibile, è
altamente improbabile che un’eventuale colonna precedente contenesse per
intero un’introduzione al pesher.
3
Senza che: come spesso a Qumran, troviamo qui un esempio di
scriptio plena: il nostro testo, infatti, tramanda wlw’,
mentre il T.M. ha wl’. La forma viene spiegata da Qimron
(The Hebrew of the Dead Sea Scrolls, Atlanta, 1986, 22) “as a means
to indicate the sound o (or i/e) since alef and
he generally indicate other vowels”. Cfr.,
contra, Kutscher (The Language and Linguistic Background of the
Isaiah Scroll [1QIs a], Leiden, 1974, 20-22) che spiega la scriptio
plena come un tentative di salvaguardare la pronuncia ebraica di fronte
alla pronuncia aramaica l’.
4
Come risulta dalle ultime poche lettere della linea, doveva essere qui
citato il testo di Ab. 1,1. “Interpretazione”: pseher: cfr. la nota
introduttiva ai pesharim. Più in particolare sul metodo esegetico di
1QpHab cfr. H.W. Basser, Pesher Hadavar: The Truth of the Matter, RQ
13 (1988) 388-405.
5
Ini]zio: nel ms. sono chiaramente visibili solo un lamed e un
taw; la nostra traduzione presuppone thlt “inizio”, e integra
il principio della l. 3 con l’attributo “ultima” riferito a “generazione”.
L’”ultima generazione” è quella che, nell’ottica escatologica qumranica,
avrebbe vissuto la punizione dei “traditori” (cfr. CD 1,12), e il riscatto
dei giusti nel tempo finale, ritenuto ormai prossimo, del riscatto
messianico; quando cioè si sarebbero compiute le parole dei profeti secondo
l’esatta interpretazione del Maestro di Giustizia. Cfr. anche II,7 e
VII,1.
6
Gri]deranno: è possibile integrare il testo sia con il pf. Che con
l’impf. dei verbi z‘q e s‘q. Quest’ultimo verbo è forse più
probabile data la tendenza del pesher a interpretare il testo biblico
per mezzo di sinonimi, cfr. ad es. 1QpHab I,6.
7
Tradimento: ebr. m‘l: il termine viene usato per commentare
‘ml (“fatica”, “travaglio”) del testo biblico. In questo caso
l’interpretazione si basa sull’uso di una parola formata dalle stesse
consonanti di quella alla quale viene fatto riferimento nel testo
biblico.
8
Mi poni… contese: l’integrazione della l. 5 con Ab. 1,3a e della l. 7
con Ab. 1,3bc è quella che meglio rispetta l’ampiezza delle lacune.
9
E pen[sa]no distruzione: la traduzione è basata sulla ricostruzione
del testo proposta da K. Elliger, Studien zum Habakuk-Kommentar vom Toten
Meer, Tubingen 1953, ad loc.: wh[sb]wn hw’h che fa
derivare hw’h da hwwh con alef mater lectionis.
10
Poiché alla fine della linea è ben leggibile l’espressione “è il Maestro di
Giustizia”, è ragionevole supporre che l’autore del nostro testo abbia
riferito “il giusto” del testo di Abacuc al Maestro di Giustizia e, di
contro, “il malvagio” al Sacerdote Empio. Sul Sacerdote Empio cfr. 1QpHab
VIII,8.16; IX,9; XI,4.12; XII,2. Il Maestro di Giustizia (sulla resa
dell’espressione mwrh hsdq cfr. J. Carmignac, Notes sur le
Pesharim: RQ 3 [1961], 505-538, in particolare alle pp. 529-533) è
figura centrale della comunità di Qumran; la sua figura può essere, in base
ai testi, così ricostruita: egli non fu il fondatore della comunità (cfr. CD
I,9-11; 4QpIs d 2) ma fu colui che “la organizzò” (cfr. 4QPs 37 11,16);
lottò contro una setta rivale (cfr. 4QpIs b II,6-7.10; 4QpIs c 10-14.19-20;
4QpOs b II,2-6; 1QpHab II,1-4; V,11-12); subì persecuzioni da parte del
Sacerdote Empio (cfr. 1QpHab IX,9-12; XI,4-8). Egli inoltre ebbe, in seno
alla setta, la funzione di interpretare le parole profetiche (cfr. 1QpHab
II,8-9). La maggior parte degli studiosi considera impossibile
l’identificazione del Maestro di Giustizia con qualche personaggio noto da
altre fonti (cfr. Garcia Martinez, Qumran Origins and Early History: A
Groningen Hypothesis, FO 25 [1988] 120) e isolata resta la posizione di
J. Carmignac (cfr. RQ 10 [1980] 235-246) che, riprendendo un suggerimento di
W.H. Bwonlee (BASOR, 126 [1952] 10-20) ha proposto l’identificazione del
Maestro di Giustizia con Giuda l’Esseno (cfr. Flavio Giuseppe, Bell.,
1,3,5; Ant., 13,11,2).
11
E’ anch’essa, come la Col. I, molto danneggiata: presenta una vasta lacuna
centrale che riguarda tutte le linee. Viene qui citato e commentato il testo
di Ab. 1,5-6.
12
Lo si raccontasse: ebr. yswpr = T.M. yspr. Si tratta
della parte finale di Ab. 1,5 che doveva essere citato nelle ultime linee
della col. Precedente e che recita: “Ciò che (Dio) farà durante la vostra
vita non lo credereste neanche se lo si raccontasse”. Versetto che il nostro
commentatore interpreta come riferito a coloro i quali non hanno creduto (ed
è interessante notare che viene usato lo stesso verbo, ’mn, usato nel
testo biblico) e che hanno tradito il “nuovo patto” della setta. Inizia qui
una lunga pericope, che si conclude alla l. 10, riguardante i “traditori”.
Essi vengono nominati anche alle ll. 3 e 5; si tratta di capire se il
commentatore abbia inteso in questi tre passi parlare di un unico gruppo
(cfr. K. Elliger, Studien zum Habakuk-Kommentar vom Totem Meer,
Tubingen 1953, 170 s.) o se piuttosto non sia riferito a tre diversi gruppi
distinti cronologicamente (cfr. A. Dupont-Sommer, Le Commentaire
d’Habacuc decouvert pres de la Mer Morte: RHR 137 [1950] 153; L.H.
Silbermann, Unriddling the Riddle, a Study in the Structure and Language
of the Habakkuk Pesher: RQ 3 [1961] 336) ovvero secondo le rispettive
colpe (cfr. G. Jeremias, Der Lehrer der Gerechtigkeit, Gottingen
1963, 80 ss.; W.H. Brownlee, The Midrash Pesher of Habakkuk, Missoula
1979, 54, s.), ipotesi, quest’ultima, che appare la più probabile in quanto
trova sostegno in CD 19,32-20,13 dove vengono distinti tre diversi gruppi di
persone che alla fine dei tempi non saranno salvate.
13
L’Uomo di Menzogna (il titolo deriva probabilmente da Prov.
19,22; cfr. anche CD XX,15) pare essere il leader di una setta rivale
a quella del Maestro di Giustizia. Secondo la recente “ipotesi di Groningen”
(cfr. Garcia Martinez, art. cit., e Id. – A.S. van der Woude, A
‘Groningen’ Hypothesis of Qumran Origins and Early History: RQ 13 [1988]
521-541) la setta di cui era a capo l’Uomo di Menzogna sarebbe quella degli
esseni da cui i qumraniani, seguaci del Maestro di Giustizia, si sarebbero
scissi. Chi invece assimila esseni e qumraniani tende, seppure
dubbiosamente, a identificare l’Uomo di Menzogna con un leader dei
Farisei (cfr. J. Carmignac, Les textes de Qumran, Paris 1961,
95).
14
Questo “sacerdote” è il Maestro di Giustizia, del quale viene qui messa in
evidenza la funzione di interprete della parola profetica:; cfr. sotto,
VII,4-5.
15
Il suo popolo è il popolo di Dio, il verus Israel, quindi,
nell’ottica qumranica, gli stessi componenti la setta, coloro che hanno
ascoltato le parole del Maestro di Giustizia.
16
I “caldei” del testo biblico vengono interpretati nel pesher come
“kittim”, termine biblico che indicava originariamente (cfr. Gen. 10,4) gli
abitanti di Cipro. A Qumran il termine indica sia i nemici generici (cfr.
1QM), sia, ed è il caso del nostro pesher, un ben determinato popolo
che all’epoca dell’autore deteneva il potere in Palestina. Attualmente
vengono di solito identificati con i romani (cfr. Geza Veremes, The Dead
Sea Scrolls in English, Sheffield 1987, 29).
17
Il fiato… Est: la frase è una delle cruces del testo di
Abacuc; essa suona, nel pesher, così: mgmt pny hm qdym, e
presenta, rispetto al T.M., la variante qdym (“il vento dell’Est”,
cfr. Gen. 41,6; Os. 12,2) per qdymh (“verso Est”). Il problema
principale è costituito dal termine mgmt, hapax di incerto
significato. La nostra traduzione si riallaccia all’interpretazione data da
Rashi al passo (cfr. L. Silbermann, Unriddling the Riddle, a Study
in the Structure and Language of the Habakkuk Pesher: RQ 3 [1961]
339).
18
E Stauffer (ThLZ 76 [1951] 667-674) intende questi “animali” come elefanti e
identifica quindi i kittim con i Seleucidi (cfr. 1 Macc. 6,30-46; 8,6; 2
Macc. 11,4; 13,2.15), più economico parrebbe intenderli come semplici bestie
da soma (cfr. ad es. K. Elliger, Studiem zum
Habakuk-Kommentar vom Toten Meer, Tubingen 1953, 264-265).
19
I kittim provengono dal mare, ciò che ne rende verosimile l’identificazione
coi romani. E. Stauffer (art. cit., 667ss.) propone l’identificazione
dei kittim con i Seleucidi sulla base di 1 Macc. 6,29, dove si dice che
Antioco V (164-161 a.C.) arruolò mercenari “dalle isole del mare”. Risulta
difficile capire, però, per quale motivo l’autore del pesher avrebbe
identificato l’intero esercito con questi mercenari (cfr. J. Carmignac,
Les Textes, 99).
20
Secondo L.H. Silbermann, Unridding the Ridde, a Study in the Structure
and Language of the Habakkuk Pesher, RQ 3 (1961) 340, questo brano
sarebbe “a perfect bi-cola with chiastic parallelism and could be a
quotation from some as yet unknown source”.
21
L’autore del pesher sottolinea il continuo avvicendarsi dei capi dei
kittim, ciò che si può adattare sia al susseguirsi dei magistrati romani,
sia all’instabilità politica dei Seleucidi. Il fatto però che si parli di
una “Casa Colpevole” che decide tali avvicendamenti fa pensare al senato
romano, mentre in ambito seleucide questa espressione non trova una
spiegazione soddisfacente.
22
Il popolo di Dio pare qui essere l’intero giudaismo dell’epoca dell’autore,
cui vengono contrapposti gli “eletti”, cioè la setta di Qumran, che, su
delega divina, eseguirà il giudizia sia contro i non ebrei (“le nazioni”),
sia contro gli “empi” del suo popolo, cioè contro quegli ebrei che non hanno
seguito gli insegnamenti del Maestro di Giustizia; pare che qui si alluda
alla guerra escatologica (cfr. 1QM 1,2).
23
I suoi eletti: l’ortografia qumranica non consente, in questo caso,
una scelta sicura tra la forma singolare e quella plurale, che viene qui
preferita sulla base di IX,13 dove i componenti la setta vengono definiti,
senza possibilità di dubbio, “gli eletti di Dio”. Per le ragioni più sopra
esposte, non ci pare da condividere la tesi del Carmignac (Les
Textes, 101) secondo cui l’espressione equivarrebbe a “il suo popolo”
della l.4.
24
State a guardare: il pesher trasforma l’appello a Dio (“perché
stai a guardare?”) del T.M. in un’accusa contro i traditori della
“Casa di Assalonne” che non sono intervenuti in difesa del Maestro di
Giustizia (cfr. sotto, ll, 9-12). Parrebbe di trovarsi di fronte a un
commento interno al testo stesso operato per mezzo dell’inserzione di una
variante.
25
L’empio che, nel testo di Abacuc, ha la meglio sul giusto è,
nell’interpretazione del pesher, l’Uomo di Menzogna (cfr. II,2-3 e
commento). Egli, col tacito e colpevole assenso della “Casa d’Assalonne”,
attaccò il Maestro di Giustizia rifiutando la sua interpretazione della
legge.
26
Casa d’Assalonne: data l’abbondanza, nel nostro testo, di riferimenti
criptici, ci pare da escludere l’identificazione di questo Assalonne col
figlio di Giovanni Arcano di cui parla Flavio Giuseppe (cfr. Bell.
1,4; Ant. 13,12; 14,4). Il riferimento sarà piuttosto al figlio
ribelle di Davide (cfr. 2 Sam. 15,1-12) e servirà a sottolineare l’infedeltà
di un partito avverso alla setta. Secondo F. Garcia Martinez (art.
cit., 125) è registrato in questo passo il momento dello scisma tra
gli esseni (la “Casa d’Assalonne”) e quella che sarà la setta di Qumran, il
gruppo, cioè, di coloro che restarono fedeli al Maestro di Giustizia.
27
Il fatto che i kittim offrano sacrifici alle loro insegne depone decisamente
a favore della loro identificazione con i romani, cfr. ad es. Flavio
Giuseppe, Bell., 6, 316.
28
Anche la tassazione annuale è un argomento a favore di chi sostiene
l’identificazione dei kittim con i romani, cfr. Flavio Giuseppe,
Ant., 14,77 ss.
30
L’interpretazione della parola profetica operata dal Maestro di Giustizia,
va oltre la comprensione che i profeti stessi ebbero di ciò che dicevano,
perché Dio non rivelò ad Abacuc la fine dell’epoca, ma solo il Maestro di
Giustizia “correrà” (cioè leggerà agevolmente) nelle parole profetiche, dal
momento che Dio gli ha rivelato i misteri in esse contenuti. Sulle radici
apocalittiche di una tale concezione dell’interpretazione della profezia
cfr. J. Blenklinsopp, Interpretation and Tendency to Sectarianism: An
Aspect of Second Temple History, in E.P. Sanders (editor), Jewish and
Christian Self-Definition II, London, 1981, 1-26. E’ evidente che la
convinzione del Maestro di Giustizia di possedere la chiave dei misteri
della Scrittura comporta una frattura col resto del giudaismo, di qui il
ritiro suo e dei suoi seguaci nel deserto.
31
Gli “uomini della verità” sono i componenti la setta di Qumran che hanno
seguito la veritiera interpretazione delle Scritture data dal Maestro di
Giustizia.
32
Coloro che praticano la legge: cfr. VIII,1; XII,4-5; cfr. anche CD
VI,14; VIII,7. La formula designa ancora una volta la setta di Qumran, ed è
possibile intravedere in essa un’intenzione polemica contro gli altri ebrei,
accusati di non mettere in pratica gli insegnamenti della legge, cfr. anche
Mt. 23,3.
33
I settari di Qumran si salveranno nel giudizio finale non solo grazie alla
loro fede nel Maestro di Giustizia, ma anche grazie alle loro sofferenze,
cioè alle persecuzioni subite da parte dei loro nemici, cfr. IX,11-12;
XI,4-8; cfr. anche 1 Enoc 29,6 testo che evidenzia il complesso intreccio
tra fede, elezione e giustizia nel giudaismo contemporaneo al nostro
pesher. Sul valore della sofferenza nell’ideologia qumranica, cfr.
1QH IV,37 e J. Carmignac, La teologie de la souffrance dans les Hymnes de
Qumran, RQ 3, 1961, 365-386.
34
Il Sacerdote Empio è, insieme all’Uomo di Menzogna, il principale
antagonista del Maestro di Giustizia. Le due figure vanno, a nostro parere,
tenute nettamente distinte (cfr., contra, G. Vermes, The Dead Sea
Scrolls in English, Sheffield, 1987, 30) dal momento che con l’Uomo di
Menzogna il Matesro di Giustizia pare avere avuto una sorta di disputa
teologica (cfr. V, 11-12), mentre il Sacerdote Empio sottopose il Maestro di
Giustizia a una vera e propria persecuzione (cfr. IX,11-12; XI,4-8). Poiché
del Sacerdote Empio si dice che dominò su Israele (VIII,9-10) e che profanò
il santuario di Gerusalemme, egli fu sicuramente sommo sacerdote di
Gerusalemme. Il problema è capire quale, tra i sommi sacerdoti a noi noti da
altre fonti, può essere identificato col Sacerdote Empio del nostro
pesher. Molte sono state ovviamente le identificazioni proposte (cfr.
M. Delcor – F. Garcia Martinez, Introduccion a la literatura Esenia de
Qumran, Madrid, 1982, 47 ss.) ma nessuna riesce a far coincidere
tutti i dati del pesher con un unico personaggio.
Partendo da questa considerazione, A.S. van der Woude, Wicked
Priest or Wicked Priests? Reflections on the Identification of the
Wicked Priest in the Habakkuk Commentary, JJS, 32, 1982, 349-359, ha
ripreso e perfezionato una vecchia tesi di W.H. Brownlee (cfr. art.
cit., sopra, commento a I,12). Secondo van der
Woude, I vari passi in cui compaiono riferimenti al Sacerdote Empio nel
nostro pesher (VIII,8-13; VIII,16-IX,2; IX,8-12; IX,16-X,1;
XI,2-8;XI,8-11), non si riferiscono allo stesso personaggio ma designano, in
ordine cronologico, tutta la serie (tranne Aristobulo I) dei sommi
sacerdoti, da Giuda Maccabeo (165-160 a.C.) ad Alessandro Ianneo (103-76
a.C.); sulla possibilità di considerare Giuda sommo sacerdote cfr. Garcia
Martinez, Judas Macabro Sacerdote Impio?
Notas al margen de 1QpHab VIII,8-13, in A.
Caquot (ed.), Melanges Bibliques et orientaux en l’honneur de M. Mathias
Delcor, Neukirchen/Vluyn, 1985, 169-181.
Considerare ciascuna citazione del Sacerdote Empio
come riferita a un diverso sommo sacerdote rappresenta sicuramente un’ottima
ipotesi di lavoro.
35
Uomini violenti: setta rivale dei qumraniani, come questi, però,
vittima del Sacerdote Empio che ne depreda le ricchezze.
36
Il sacerdote qui citato senza aggettivi è il Sacerdote Empio, come si evince
dal verbo a lui riferito: “ribellarsi”.
37
La lacuna nelle ultime linee della colonna precedente impedisce di stabilire
chi sia colui il quale subisce queste disgrazie. A noi pare che si parli qui
del Sacerdote Empio dal momento che sembra difficile (se non impossibile)
che l’autore del pesher abbia potuto considerare il Maestro di
Giustizia vittima di “atti di vendetta”, termine che in ebraico riguarda di
solito la vendetta divina contro l’empietà (cfr. Ger. 46,10; 50,15.28;
51,11; Sal. 94,1). Un’ulteriore difficoltà è costituita dall’espressione “…
infermità spaventose attuarono su di lui”. Chi può essere stato a causare
malattie al Sacerdote Empio? E’ ovvio che un tale potere può appartenere
solo a esseri soprannaturali; W.H. Brownlee, op. cit., 148, pensa
agli “angeli di distruzione”, i quali, secondo quanto risulta da 1QS IV,12,
sono in grado di portare malattie (cfr. anche A.S. van der Woude, Wiched
Priest, 355).
38
Gli “ultimi sacerdoti di Gerusalemme” sono quelli contemporanei all’autore
del pesher, quelli cioè che vivono durante gli “ultimi giorni” (cfr.
l. 6).
39
Questo passo pare confermare la nostra interpretazione delle prime due linee
di questa stessa colonna (cfr. anche XI,15).
40
Il contesto indica che questa “casa del giudizio” è il tribunale ove avrà
luogo il giudizio finale, vividamente descritto in queste righe. La vittima
è il Sacerdote Empio nominato in IX,6, che viene castigato col fuoco di
zolfo (cfr. Gen. 19,24; Ez. 38,22), mentre il fuoco sarà la punizione di
coloro che hanno offeso la setta (cfr. l. 13). L’atteggiamento tenuto nei
confronti del Maestro di Giustizia pare essere, del resto, il criterio per
distinguere i colpevoli e gli innocenti nel giudizio finale in 1QH VII,12.
Sul concetto di giudizio escatologico a Qumran, cfr. M. Delcor – F. Garcia
Martinez, Introduccion, 309 s.
41
Il “profeta di Menzogna” è lo stesso personaggio, leader di una setta
rivale citato in II,2 e V,11 come “l’Uomo di Menzogna”. Inoltre il
parallelismo che si può constatare alla l. 10 fra “città” e “setta” fa
pensare a una sinonimia tra i due termini (cfr. J. Maier, Die Texte vom
Toten Meer II, Munchen-Basel, 1960, 148 s.).
44
E’ questo un passaggio molto importante, dal quale risulta che il Sacerdote
Empio non era tenuto, come il Maestro di Giustizia, al riposo durante il
giorno dell’espiazione (cfr. Lev. 16,29-31). Cosicché il Maestro di
Giustizia e i suoi seguaci non poterono difendersi dall’attacco del
Sacerdote Empio. Ciò si verificò perché i due gruppi non seguivano lo stesso
calendario, come pare specificare il suffisso possessivo di “riposo” alla l.
8 (“il sabato del loro [sc. Dei qumraniani] riposo”). Il
riferimento alle feste spiegherà anche la variante del testo biblico offerta
dal pesher. Sul complesso problema del calendario a Qumran, cfr. R.
Beckwith, The Significance of the Calendar for Interpretino Essene
Chronology and Eschatology, RQ 10, 1981, 167-202.
45
Il riferimento all’ubriachezza viene di solito riferito ad Alessandro Ianneo
(cfr. Flavio Giuseppe, Ant. 13,398 ss.). Per l’immagine della “coppa
del furore” cfr. Is. 51,17.22.
46
I poveri: sono la setta stessa di Qumran, quindi gli eletti (cfr. X,
13; cfr. anche XII,6.10; 1QH V,22; 4QpPs 37 11,10). L’identificazione dei
poveri con gli eletti è concezione diffusa nell’apocalittica giudaica
contemporanea al nostro pesher: il “Libro delle Parabole” identifica
continuamente i dannati con i potenti e, quindi, gli eletti con gli umili, i
poveri, cfr. ad es. 1 Enoc 46,6: “Ed egli piegherà la faccia dei potenti, li
riempirà di vergogna e la tenebra sarà la loro sede e i vermi il loro
letto…” (trad. di L. Fusella in P. Sacchi, Apocrifi dell’Antico
Testamento I, Torino, 1981). Tale tematica si ritroverà, com’è noto, nel
Nuovo Testamento, cfr. ad es. Mt. 5,3. Cfr. L.E. Keck, The Poor
Among the Saints in Jewish Christianity and Qumran, ZNW, 57, 1966,
54-78. “Il Libano” è paragonato al Consiglio della
comunità in quanto vittima di violenza, secondo quanto affermato nel testo
di Ab. 2,17° che doveva essere citato nelle ultime linee della colonna
precedente.
47
Il “Consiglio della comunità” doveva essere una sorta di comitato direttivo
della setta, esso è citato 16 volte in 1QS. L’identificazione degli animali
con la setta (“i semplici”, “quelli che praticano la legge”) vuol mettere in
rilievo la fedeltà dei settari a Dio, simile a quella dell’animale al
proprio padrone (cfr. Is. 1,3). I settari, poi, si autodefiniscono
“semplici” per sottolineare il loro rigore nell’applicare la legge: essi
sono quelli che mettono in pratica la legge semplicemente, senza
compromessi.
48
La profanazione del tempio pare essere ancora un riferimento ad Alessandro
Ianneo (cfr. Flavio Giuseppe, Ant., 13,372 s.)
49
Giorno del giudizio: termine prettamente apocalittico, cfr. 1 Enoc
10,6; Giub. 22,21; 23,11. Esso torna, nel nostro pesher, nella
visione conclusiva della col. XIII.
50
La colonna è composta di sole 4 linee e l’ampio spazio bianco lasciato nel
foglio ci assicura che questa era l’effettiva fine del pesher, che si
chiude con la speranza escatologica nello sterminio di tutti gli infedeli e
gli empi. Sull’assenza del restante testo del profeta Abacuc, cfr. W.H.
Brownlee, Midrash, 218 s.
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Edited by Abramo - 24/4/2007, 02:17.