Profezia di Daniele

Settanta settimane

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  1. Abramo
     
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    עם ישראל חי

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    CITAZIONE (Kizos @ 29/5/2004, 19:21)
    CITAZIONE (Abramo @ 27/5/2004, 22:34)
    Quella della Diodati è completamente da scartare ...

    Perché?
    Esiste una punteggiatura o una regola grammaticale che mi separa le 7 settimane dalle 62?
    Poi mi viene da chiedere se anche in questo verso la parola "settimana" sia in realtà "settanta" o un'altra ancora...

    Il testo più autorevole ed accettato da tutti i traduttori è il TM. Il Testo Masoretico contiene, oltre ai punti vocalici, un sistema di punteggiatura molto avanzato. Tale sistema permette di leggere il testo tramandato oralmente con una certa precisione di toni, viene infatti letto con una specie di cantilena. Quando parliamo senza accorgercene cantichiamo la nostra lingua, considera che in ogni lingua, nella lettura si usano certe tonalità che variano da lingua a lingua, quella ebraica è stata esagerata fino a somigliare più ad un canto che ad una lettura. Il TM ci permette di capire con precisione tutte le pause. Accettare il TM come autentico significa accettare il testo orale ossia il sistema di lettura vocalica e musicale (equivalente alla odierna punteggiatura). Se decidessimo di leggere i manoscritti senza tenere conto del TM ci troveremmo nel caos. Per esempio non avremmo letto "shavuim" (settimane? plurale anomalo, figura una sola volta in tutta la Bibbia), ma "Shiviim"(settanta), inoltre non avremmo mai pensato di leggere "shavuim" perchè non esiste una parola così, ne avremmo pensato che si tratti di settimane perche il termine usato è "shavuot" e non "shavuim".
    Dopo questa premessa veniamo al dunque: la traduzione di Diodati mette un punto e virgola che divide il verso in due parti. Nel TM esiste un segno che divide i versi in due parti ed esso si trova sulla parola "Shiv'à" (sette) della coppia: "Shivi'im shiv'à"= settimane sette o settanta, da intendersi con settantesimi sette. Inoltre anche senza punteggiatura ci accorgerremmo che la prima parte del verso si conclude lì (dove nel TM c'è la pausa) e che il primo verbo della seconda parte del verso è riferito a "sessantadue". Troppo azzardato e illogico far dire al testo "sette e sessantadue" sarebbe stato più semplice se lo scrittore avesse scritto "sessantanove" o comunque quel pensiero andava espresso in altri termini e non ci sarebbe stato bisogno di ricordare "sette", ma solo sessantanove e sessantadue.

    CITAZIONE
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    In ogni caso considera che le traduzioni sono sempre traduzioni e spesso sono interpretazioni del tutto personali o dottrinali del traduttore. ...


    Significa che, tutto sommato, rimane una questione d'interpretazione e che perciò anche la Diodati (e tante altre) ha il suo credito?

    Indubbiamente consultando più traduzioni si possono intuire diverse interpretazioni, ma non solo, anche aspetti diversi della medesima interpretazione; ma questo specifico caso della Diodati lo scarto assolutamente come interpretazione che mette insieme i sette con i sesantadue, mi sembra troppo fantasiosa.
    Poi ci sono anche i manoscritti greci da consultare e invito chiunque a presentare qualcosa di simile al modo di tradurre della Diodati, se esiste. Così avremmo un quadro più completo.
    Shalom
     
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33 replies since 24/5/2004, 12:11   2443 views
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