Consulenza ebraica per lo studio del Cristianesimo e dell'Islam

Posts written by Negev

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    Si tratta di Shemot 20-14

    Il verbo adoperato è sempre "tachmod", sempre tradotto come "desiderare", ma che ha il significato che abbiamo detto: " non fare in modo da appropriarti".
    Il concetto da sottolineare è che desiderare è umano e non controllabile.
    ma rispetto all'umano desiderio naturale occorre non mettere in opera nulla che porti ad appropriarsi di cose che non ci appartengono.
    Nel caso di oggetti inanimati non c'è problema a dire: " che bella casa", perché non vi è il rischio che la casa risponda positivamente al nostro complimento ( e questo vale anche per l'asina, almeno spero.... :o: :D)
    nel caso della donna, si tratta di una relazione tra due esseri umani e non tra essere umano e oggetto inanimato e quindi, in caso di "corteggiamento", anche discreto, con sguardi, paroline, complimenti,, si possono poi creare le premesse per altro.
    La Torah ha scopo didattico e pedagogico e cerca sempre di prevedere ed evitare le situazioni che possono portare ad una infrazione
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    Odiare è un sentimento non una intenzione e può verificarsi malgrado noi.
    Di conseguenza non può essere considerato un peccato di per se.
    Diventa un peccato se si asseconda questo sentimento e ci si comporta di conseguenza in azioni malvagie o di vendetta .

    Edited by Negev - 18/10/2018, 09:45
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    Comunque il comandamento che in italiano è reso "non desiderare la donna d'altri" in ebraico dice: "lo Tachmod". tachmod non vuol dire "desiderare". é difficile tradurlo ma intende "non mettere in atto azioni che portino al raggiungimento del fine di possedere quella donna", come ad esempio, ammiccare, pronunciare parole di corteggiamento, esprimere complimenti sull'aspetto, il vestiario, il profumo ecc.
    Potremmo forse tradurlo più o meno con "non concupire"
    Il desiderio non è per nulla in causa, in quanto non è condannato il desiderio che è naturale e indipendente dalla volontà, ma le azioni che portano a soddisfarlo. Ma comunque anche con questa infrazione, del concupire, non si realizza il peccato di adulterio, se questo non viene attuato, Anche se ciò non avviene, non per nostro merito o per nostra volontà ma solo per una serie di coincidenze, non si tratta di adulterio, in quanto l'infrazione della Legge è tale solo se si realizza di fatto
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    Nessun peccato se non lo si realizza perché il ridicolo processo all’intenzione è una invenzione.
    Molto difficile essere ebrei: a parte l’antisenitismo sempre vivo, hai idea che cosa significhi osservare 613 mitzvot?
    Ti ricordo per semplicità solo le regole alimentari....
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    "27 «Voi avete udito che fu detto: "Non commettere adulterio". 28 Ma io vi dico che chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore."

    1) nel mondo ebraico non esiste il processo alle intenzioni: la natura umana ti porta a guardare e desiderare. Ciò non può costituire una infrazione della Legge. Lo diventa se la si attualizza. lo yetzer harà non è qualcosa di controllabile, fa parte di noi. E' lo yetzer hatov che deve imporre il rispetto della Legge e l'uomo ha facoltà libera di scegliere se seguire il suo istinto materiale o seguire le regole. Se le infrange è colpevole. se non lo fa non ha fatto nulla di male, anzi è meritevole per aver dominato il suo istinto primitivo

    2) Inoltre, giuridicamente, "una donna" non vuol dire nulla. L'adulterio non si configura con una donna qualsiasi, meno che mai se la si guarda, ma con una donna sposata e basta. E in senso giuridico ebraico adulterio non è il tradire il coniuge: è esclusivamente avere una rapporto di unione fisica con una donna coniugata. Tecnicamente, si configura adulterio solo per l'unione fisica effettiva, non per le altre forme di sessualità. Le altre forme di tradimento, costituiscono comportamenti gravi dal punto di vista morale, ma non sono "adulterio".

    ne consegue che il redattore del vangelo, che ha messo questa affermazione sulle labbra del Nazareno, poco conosceva del mondo ebraico e della sua Legge.
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    Il Re può giudicare diversamente solo se si tratta di un argomento non contemplato nella torah: in questo caso, per le prerogative che gli derivano dal "din hamelech" (diritto proprio del Re), può servirsi del diritto straniero o deliberare di sua iniziativa, ma in linea di principio, deve regnare sempre con il Sefer Torah accanto, come è previsto dalla Legge.
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    la letteratura talmudica è molto posteriore alla stesura del tanach e quindi è meglio fare riferimento al testo biblico.
    la possibilità fenicia d'accordo, ma in fondo in quella regione il fenicio, l'ebraico e l'aramaico erano più o meno coeve, coesistevano e quindi si mescolavano per gli ovvi contatti tra le varie popolazioni, quindi è difficile dire dove nasca prima. inoltre, l'estensione territoriale è ridotta e, di conseguenza, le assonanze linguistiche sono enormi, al punto che se si conosce l'ebraico ma non l'aramaico, quando lo si legge, ci si trova nella stessa situazione di un italiano che legge lo spagnolo. Quindi la possibilità dell'origine fenicia del termine è piuttosto relativa ma poi, non credere che fenicio ed ebraico siano lingue diverse, siamo più o meno lì. Si tratta di lingue semitiche dove le radici sono molto frequentemente comuni.
    Per l'origine greca, non direi proprio: è una forzatura, per non dire fantasia. Satan compare nel sefer Bamidbar (Numeri) che è sicuramente antecedente a Eschilo (età Attica:V secolo a.e.v.) e a Tucidite.

    Appena sentirò abramo gli porrò la questione: lui è molto erudito in linguistica semitica

    Edited by Negev - 26/9/2018, 00:52
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    Nessuna traccia di Cristo e del Cristianesimo nella letteratura ebraica ma questo non vuol dire nulla perché gli ebrei si guardavano probabilmente bene dal fare critiche o anche semplici riferimenti, date le persecuzioni.
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    Letteralmente, poiché il termine "melachà" è esattamente "l'azione", il "malach" è colui che compie una azione, che realizza un compito. Quindi il "malach elohim" è "l'inviato", il "messo", colui che esegue un compito o compie una azione per conto del Signore.
    Questo è il significato del termine "malach", malamente tradotto con "angelo", a sua volta traduzione dal greco "aggelos" (pronuncia anghelos) che effettivamente era il messo, l'araldo, l'inviato,divenuta poi la creatura spirituale di matrice cristiana, inesistente nel mondo ebraico, nel quale non vi è altro essere spirituale al di fuori di Dio
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    CITAZIONE (Amnd @ 4/9/2018, 12:20) 
    CITAZIONE (Negev @ 4/9/2018, 10:35) 
    Perché, come è poi successo, gli altri popoli si sarebbero impadroniti degli scritti, modificandoli, interpretandoli a loro piacimento, per giustificare le basi della loro propria teologia e pretendendo di dire ad Israel quale era il vero significato.
    per questo la Torah scritta può essere capita solo con la chiave di lettura della tradizione orale, in parte poi confluita nei due talmudim.
    Il linguaggio criptico e allegorico, facile in una lingua non vocalizzata, permetteva di nascondere i veri significati, accessibili solo a chi avesse avuto, con un Maestro, che a sua volta aveva appreso da un Maestro (in primis il genitore), gli strumenti di comprensione

    Qui c'e un po' di spiegazione.
    https://consulenzaebraica.forumfree.it/?t=72580268

    Nel primo capitolo di introduzione

    Ho letto l introduzione mi vengono alcune considerazioni.. 1_e dato quindi per scontato che la traduzione orale sia una per tutti inequivocabile
    2_scusate il paragone stupido ma se avete da ragazzi giocato al tefono senza fili non sempre la trasmissione orale funziona perciò il popolo di Israele aveva un sistema di trasmissione orale molto efficace
    3_se la trasmissione orale è efficace perché tante correnti di pensiero e quindi di confronto sul significato
    4_se si fossero persi i maestri.. I genitori sarebbero bastati per continuare la trasmissione oppure si avrebbe solo una parziale..

    Buona giornata a tutti

    avere opinioni differenti non vuol dire non trasmettere fedelmente il pensiero degli altri che hanno preceduto, oltre che il proprio. Inoltre, il dibattito, l'antitesi sono alla base dello studio.
    il fondamento della tradizione orale è la Mishna che vuol dire "ripetizione".
    Ma Torah scritta va letta e trasmessa per iscritto, La Torah orale non può essere scritta 8anche se le catastrofi storiche della diaspora indussero i saggi a fare una deroga e a consentire la stesura dei Talmudim. Ripetizione voleva dire ripetere fedelmente e continuamente a memoria, senza mai modificare nemmeno una lettera e questo avveniva fin dalla prima infanzia, in un'epoca nella quale gli individui avevano una eccezionale memoria, come si è tramandato.
    le affermazioni tipiche dei talmudim sono di questo genere "Disse rabbi ..... a nome di rabbi....".In altri termini i Talmud riportano tutte le opinioni, anche se differenti.
    Esistono molte differenze ma raramente posizioni opposte, per non dire mai.
    Le differenze odierne tra i vari gruppi non vertono mai su questioni sostanziali ma solo su usanze: alimentari, di abbigliamento, di usanze e costumi relativi alle regioni di provenienza, alcune differenze sui riti matrimoniali o funebri, qualche differenza sulle questioni alimentari. Esistono poi gruppi molto più mistici o kabballistici e altri con più senso pratico e con i piedi per terra.Non ci sono mai differenze sul rispetto della Halachà, cioè della Legge, in quanto la Legge non è discutibile né modificabile in quanto non può essere cambiata se non da un organismo di autorità superiore rispetto a quello che l'ha promulgata e cioè il Sinedrio (quindi fino alla ricostituzione del Tempio e del Sinedrio le cose resteranno immutate).
    Per quanto riguarda la Torah, essa è discutibile ed interpretabile in quanto non è un testo di religione, ma essenzialmente di Storia ed è quindi del tutto usuale che un passo venga analizzato linguisticamente, studiato e interpretato da chiunque, a differenza di altre religioni che vedono il magistero della Chiesa, come depositario dell'interpretazione e dell'insegnamento o dell'Islam.
    Nessun ebreo si scandalizza se si afferma che il mar rosso non si è aperto. La Torah è uno studio libero e proprio per questo lo studio si basa su un testo senza segni di vocalizzazione, proprio per consentire di trovare significati diversi, laddove il testo vocalizzato obbliga a un certo preciso tipo di comprensione. Diverso è il caso della lettura sinagogale che è fatta su testo vocalizzato affinchè la lettura sia univoca in qualsiasi epoca e luogo.
    Ad esempio: se nel passo del vitello d'oro si eliminano i segni di vocalizzazione di "Eghel" (vitello) si potrà tranquillamente leggere "Ugal" (cerchio) e quindi si troverà "cerchio d'oro, ben più suggestivo dal punto di vista del retaggio idolatrico venuto fuori dall'Egitto.
    Quindi, la trasmissione orale , certamente pedissequa, poi fissata nel talmud in parte, riguarda molte opinioni e interpretazioni di autorevoli maestri, non il pensiero di un unico e tutte vengono riportate
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    Perché, come è poi successo, gli altri popoli si sarebbero impadroniti degli scritti, modificandoli, interpretandoli a loro piacimento, per giustificare le basi della loro propria teologia e pretendendo di dire ad Israel quale era il vero significato.
    per questo la Torah scritta può essere capita solo con la chiave di lettura della tradizione orale, in parte poi confluita nei due talmudim.
    Il linguaggio criptico e allegorico, facile in una lingua non vocalizzata, permetteva di nascondere i veri significati, accessibili solo a chi avesse avuto, con un Maestro, che a sua volta aveva appreso da un Maestro (in primis il genitore), gli strumenti di comprensione

    Qui c'e un po' di spiegazione.
    https://consulenzaebraica.forumfree.it/?t=72580268

    Nel primo capitolo di introduzione
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    Per comprendere il senso della Luna e del calendario lunare, forse può essere utile la tesi che ho scritto per l'esame al master con Rav Della Rocca
    https://consulenzaebraica.forumfree.it/?t=71333081
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    La Torahè sempre chiara.un divieto è un divieto. Inoltre il peccato diventa tale se si attua non se lo si pensa o desidera. Non esiste il processo alle intenzioni
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    fatto sta che l'ebraismo ortodosso non lo conosce né lo riconosce
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    CITAZIONE (Evakant222 @ 29/7/2018, 13:00) 
    La mia richiesta era rivolta ai moderatori del forum, non raccolgo critiche e insulti dai frequentatori del forum.
    Shalom

    Grazie Ashkenazi

    Lascia perdere, l'ho ribannata.non vale il tempo di scrivere commenti
    Ci sono siddurim con traslitterazione dell'ebraico e traduzione italiana.
    prova a cercare sul sito mamash o anche editore moises levi
3704 replies since 8/12/2007
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