Consulenza ebraica per lo studio del Cristianesimo e dell'Islam

Posts written by leviticus

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    Riguardo presunti problemi di equilibrio della popolazione umana prima del diluvio, dalla traduzione letterale in inglese e in italiano di alcuni midrash( (Bereshit Rabbah, midrash Tanchuma, la raccolta di Louis Ginzberg e altri) troviamo che il clima era mite durante tutto l'anno, si dice che un solo raccolto ogni 40 anni fosse sufficiente per sfamarare molte persone, infatti l'aratro e gli strumenti agricoli sono stati inventati da Noè dopo il diluvio.
    C'era anche una mobilità sul pianeta più facile e veloce che non dopo il diluvio, la gravidanza era più breve di oggi ed i nuovi nati erano velocemente in grado di aiutare gli adulti, si parla di neonati in grado di aiutare la madre subito dopo il parto a liberarsi del cordone ombelicale.
    Ricordiamo infine che prima del diluvio ci furono altre catastrofi di minore entità che falcidiarono la popolazione.

    Edited by leviticus - 14/2/2020, 14:10
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    Cliccare sul link a seguire per il download gratuito di "Jewish Meditation, a practice guide" di Aryeh Kaplan

    www.dropbox.com/s/pqzd2lvmys68bvc/...Kaplan.pdf?dl=0

    Vedi qui per un'introduzione alla meditazione ebraica, una recensione del libro, approfondimenti ed esempi pratici dal testo stesso:

    https://ebreieisraele.forumfree.it/m/?t=74822558
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    Genesi 3:19 nota Bibbia Mamash 2010 primo volume Bereshit:

    "Poiché tu sei polvere: la morte in realtà non era una maledizione, ma una normale conseguenza della natura dell'uomo. Infatti, poiché egli proveniva dalla terra, è naturale che il tempo, l'età e il deterioramento lo riconducessero alle sue origini.. "

    Riguardo la durata della vita commento a genesi 5 della stessa fonte :

    " Ramban spiega il motivo per cui a quell'epoca si vivesse tanto a lungo. In quanto opera delle mani di Hashem Adam era fisicamente perfetto e così anche i suoi figli. Dopo il diluvio però la deteriorazione Dell atmosfera causò una progressiva abbreviazione della vita finché all'epoca dei patriarchi si viveva normalmente fino a 70/80 anni, mentre solo i più pii vivevano più a lungo."
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    Dice Bruno di Porto:

    "... lo schiavo è chiamato eved, termine peraltro di largo significato, valendo addirittura per i ministri del re, come si è visto per i consiglieri del Faraone..
    Per Rav Canarutto eved sarebbe meglio traducibile con" lavoratore"..
    Se lo schiavo rinunciava alla libertà, per restare con la moglie e i figli e per affezione al padrone, o per non dover pensare a mantenersi, veniva portato davanti al giudice (il testo dice davanti a D.io, sempre ispiratore della legge e del giudizio) e gli si forava l’orecchio con la lesina, in segno di una scelta di servitù, con rinuncia per sempre a venir liberato. Per sempre voleva in effetti dire, secondo la tradizione talmudica, fino al giubileo, se vivesse ancora. Pare che al Giubileo anche gli schiavi non ebrei potessero esser liberati..
    Secondo una opinione esegetica, gli schiavi nati in casa del padrone sarebbero stati considerati alla stregua di schiavi ebrei (anche se non lo erano). La Encyclopaedia judaica rimanda, in proposito, all’opera del rabbino ed archeologo Josef Lewin Das Mosaische Recht, pubblicata nel 1853.
    Se era così, questi schiavi, giunti alla maggiore età, dovrebbero, all’anno sabatico, esser emancipati.."

    Edited by leviticus - 2/2/2020, 14:44
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    Non è esatto, sono state riportate diverse interpretazioni oltre a quella cui fai riferimento e per questa si è proprio data la spiegazione in riferimento anche a 2 re 18.4.
    Abbiamo, alcuni post indietro, riportato il link ad una spiegazione molto esaustiva:

    https://consulenzaebraica.forumfree.it/m/?t=64813320

    Che Ezechia abbia fatto abbattere il serpente è chiaro. Il Popolo, tanto tempo dopo quegli eventi, aveva dimenticato l'esatto significato e si era abbandonato all'idolatria del simbolo. La storia d'Israel è piena di degenerazioni idolatriche.
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    Purtroppo non la pensa così né pensa di escludere nulla ad esempio il Rabbino Michael Rose (citato prima), nominato come uno dei rabbini più stimolanti d'America:

    .. "Rashi cita una spiegazione fornita in Midrash Bereshit Rabbah : Shehu saro shel Esav - era il "Sar" o "Principe" di Esau. Sebbene questo sia spesso tradotto come "angelo custode" di Esaù, l'idea di un "Sar" è più antica. Tali esseri pervadono il folklore midrashico / talmudico, dove appaiono come una miriade di esseri che proteggono e potenziano il mondo naturale e le sue creature. Ad esempio, nel Trattato Pesachim (118a) viene raccontata una storia di come il Principe (Sar) della grandine, Yurkami, si preparò a salvare gli uomini lanciati da Nabucodonosor nella fornace ardente; e in Baba Bathra 74b, Rahab, l'odore puzzolente del Principe del Mare, fu coinvolto nel processo della creazione di Di.o..

    Non è così nemmeno per il rabbino Louis Jacobs, uno dei più importanti rabbini del secolo scorso, per lui Rashi nella parashah di cui stiamo parlando, in relazione agli "angeli" parla di fantasie midrashiche.


    Ricordiamo sempre Maimonide che si rifiutava di prendere alla lettera gli angeli, idea confermata anche da numerosi suoi interpreti come Alexander Altmann, uno degli autori dell'enciclopedia Judaica


    Mi pare ci sia materiale a sufficienza.

    Edited by leviticus - 21/12/2019, 10:46
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    Per essere ebreo/a devi essere figlio di madre ebrea oppure convertito, quindi stante le informazioni Gesù era ebreo, probabilmente della tribù di Giuda, forse della scuola di Hillel.
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    Puoi vedere qui

    www.kolot.it/2010/06/29/israele-ma...-e-conversioni/

    O anche qui :

    www.mosaico-cem.it/vita-ebraica/eb...amiglia-ebraica

    C'è il riassunto di una conferenza che si è tenuta nel 2012 di 6 rabbini molto importanti italiani, Di Segni, Arbib, Momigliano ecc.,c'è anche il video su YouTube completo diviso in 3 parti è molto piacevole da ascoltare e divertente te ne posto una le altre seguono, ovviamente i tratti somatici diversi non contano nulla.



    Edited by leviticus - 19/12/2019, 13:22
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    L'interpretazione del sar essav come un emissario o un personaggio molto importante della corte di Esau' se non addirittura Esau' stesso è valutata positivamente dall'ebraismo. Si chiedevano degli esempi abbiamo riportato rabbini attuali come Jan Katzev, Zoe Klein, Michael Rose eccetera.
    Questi rabbini hanno scritto commenti e richiamano altri commentari come ad esempio " The Torah: A Modern Commentary".
    In queste fonti troviamo citati anche molti commenti antichi, abbiamo riportato a titolo di esempio l'interpretazione di Rashi e quella di Bereshit Rabbah (messe per intero), ma ce ne sono altre, poi anche quella di Maimoneide che in vari punti nella guida dei perplessi tratta l'argomento angeli anche in relazione a questo passaggio a mo'di testo moderno (questa era una delle richieste).

    Vedi qui:

    https://consulenzaebraica.forumfree.it/m/?t=77083468&st=60

    C'è poi riportata la traduzione dal dizionario Klein dei termini in questione e il link al video di Rav Alfonso Arbib rabbino capo ortodosso di Milano che sta sull'episodio circa un ora e mezza, si parla di uomo, di civiltà di una nazione (l'angelo di una nazione) , di sogno, mai si parla di angelo inteso alla cristiana, riporta decine di pensatori moderni e non.
    Mi pare di materiale ce ne sia a sufficienza. Il forum non può sostituire lo studio o i testi, non deve convincere, se questa tesi non piace ci si rifarà ad altre o a nessuna.

    Per Amnd sulle leggi della Torah in relazione al Sinai si discute della cosa qui:

    https://consulenzaebraica.forumfree.it/m/?t=76490706

    Edited by leviticus - 18/12/2019, 16:27
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    Qui trovate il testo in italiano di "hilkhot ha teshuva'", norme sulla teshuva di Maimonide

    www.archivio-torah.it/ebooks/maimonideteshuva.pdf

    traduzione, prefazione e considerazioni di Raffaele Levi.
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    Le abbiamo dette sopra, fra le varie citiamo due a titolo di esempio: l'interpretazione di Rashi (1100 e.v.) che cita un'altra spiegazione data in Midrash Bereshit Rabbah (300/500 e.v.) : Shehu saro shel Esav - era il "Sar" o "Principe" di Esau.

    Edited by leviticus - 21/12/2019, 10:41
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    Esatto per Ramabm qui Giacobbe non combatte con un Angelo, trattasi di sogno o visione profetica.
    È sempre bene ricordare che il termine tradotto con angelo è un punto divisivo fra Cristianesimo ed Ebraismo, ci sono concezioni profondamente e totalmente diverse.
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    Come dicevamo sopra Rashi (1100 e.v.) cita una spiegazione data in Midrash Bereshit Rabbah (300/500 e.v.) : Shehu saro shel Esav - era il "Sar" o "Principe" di Esau.
    Per una disamina simile a questa e altre moderne puoi vedere ad esempio quelle di Rambam (1200 e.v.) in diversi punti della guida dei perplessi sul tema malak/malakim e sar e anche su questo particolare passaggio ad es. Parte 2 Cap. 42.
    Sia bereshit Rabbah che guida dei perplessi ci sono in italiano sul forum.

    Edited by leviticus - 15/12/2019, 13:40
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    Se ci sono difficoltà per gli utenti più inesperti a trovare delle fonti "non angeliche" oltre i suggerimenti di Lea, Abramo, Negev e Teista vi posso aiutare, ad esempio fra le molte altre abbiamo

    Lottando con l'uomo, non con l'angelo

    Di Rabbi Zoe Klein

    "Ora Jacob rimase solo e un uomo lottò con lui fino al sorgere dell'alba" (Genesi 32:25).

    Chi era l'uomo che ha lottato con Jacob?.. Come disse il rabbino Chama Chanina, "Era il principe di Esaù" ( B'reishit Rabbah 77: 3).. Il rifiuto del misterioso uomo di condividere il proprio nome e la sua urgenza di essere liberato prima dell'alba sembrano indicare che era più un angelo che un essere umano.

    Tuttavia, ci sono ampie prove che suggeriscono che l'uomo fosse lo stesso Esaù.

    Il capitolo inizia con Jacob che invia messaggeri a suo fratello. Quando i messaggeri tornano con la notizia che Esaù sta per incontrare Jacob, insieme a un esercito di quattrocento uomini, Jacob è terrorizzato e escogita un piano. Seleziona centinaia di animali - pecore, capre e altri - come regali per suo fratello. Ciò che la maggior parte della gente capisce in questo passaggio è che Jacob sta cercando di ottenere il favore di suo fratello placandolo con doni. Ma c'è dell'altro.

    In Genesi 32: 18? 21, Giacobbe istruisce i suoi servitori dicendo: "Se mio fratello Esaù ti incontra e ti chiede: 'A chi appartieni, dove vai e di chi sono questi davanti a te?' dì: "Questi sono i tuoi servi, quelli di Giacobbe; è un'offerta inviata al mio signore Esaù; e in effetti ci sta seguendo da vicino." "Disse anche al secondo e al terzo, e tutti [gli altri] che dovevano seguire la massa, dicendo: "Così e così dirai a Esaù quando lo raggiungerai. E aggiungerai: 'E il tuo stesso servitore Giacobbe è proprio dietro di noi'".

    Jacob è quindi da solo, in attesa?

    Va letto come un invito. Jacob sta essenzialmente dicendo a suo fratello: "Questa è una vecchia faida tra fratelli che è iniziata quando eravamo ancora abbastanza giovani. Risolviamolo, solo noi due, e lasciamo fuori gli eserciti. Nessuno deve saperlo. Tu sei un cacciatore e un guerriero, e sono pronto ad affrontarti senza inganno. Non sono più il mite uomo che rimane nel campo. Sono vicino al fiume, disarmato, coperto dalla notte, e sono pronto a fare questo. Da uomo a uomo. Incontriamoci. "

    Per quanto riguarda l '"uomo" che ribattezza Jacob "Israele", come è scritto in Genesi 32:29, "... poiché hai lottato con D.io e con gli esseri umani e hai prevalso", non lo vedo come prova delle origini divine dell'uomo. Piuttosto, è un riferimento al tempo in cui Esaù apprese che suo fratello aveva preso la benedizione di suo padre. In Genesi 27:36, Esaù dichiarò: "Non si chiama Jacob? Due volte ora mi ha ingannato? Mi ha preso il diritto di nascita e ora, guarda, ha preso la mia benedizione!"

    Il nome Jacob significa afferrare per il tallone, esau lo vede come colui che soppianta. Esaù ha due nomi, Esaù ed Edom, che significa rispettivamente "peloso" e "rosso". Entrambi i nomi descrivono il suo aspetto. Fino alla notte del combqttimento, Jacob ha solo un nome, un nome d'azione, che descrive un aspetto del suo personaggio che Esaù non ammira. Dopo che Esaù si rende conto che Jacob è davvero cresciuto, Esaù dà finalmente a suo fratello il suo secondo nome, un nuovo nome d'azione, uno che è molto più eroico. È come se Esaù stesse dicendo: "Dopo questa notte non ti penserò più come colui che si chiama Giacobbe, che mi ha soppiantato due volte in gioventù, perché da adulto mi hai mostrato che sei diventato coraggioso e forte. Non sei più il mio fratellino codardo nascosto dietro la sua pentola di stufato di lenticchie, sgattaiolando in giro indossando le pelli per fingere di essere me, prendendo in giro il nostro caro padre. D'ora in poi ti chiamerò Israele ".

    Giacobbe chiamò il luogo del suo incontro Peni'el, spiegando, "Vi ho visto Dio faccia- a faccia " (Genesi 32:31). Questa è un'ulteriore prova per i commentatori che l'uomo deve essere stato un angelo. Tuttavia, quando Jacob incontra Esaù il giorno dopo, all'aperto, spiega: "Vedere il tuo viso è come vedere il volto di Di.o" (Genesi 33:10). Non c'è animosità espressa nel testo tra di loro. I loro demoni sono stati messi a riposo.

    Perché certi commentatori sono riluttanti a vedere l'uomo come Esaù stesso? Per quanto strano possa sembrare, a volte è più facile lottare con D.io che lottare con i nostri simili. È più facile lottare con concetti teologici che confrontarsi con il prossimo.

    Credo che considerare l'uomo un angelo significhi soffocare un messaggio essenziale della Torah. Il messaggio è che è possibile riconciliarsi, che non ci vuole un miracolo per curare la frattura tra fratelli . Ci vuole coraggio, spesso angoscia, e come nel caso di Jacob, un'anca contorta! Ma è possibile I fratelli che un tempo giurano di uccidersi a vicenda possono riunirsi con baci e pianto. Nel cuore della notte, vicino al fiume Jabbok, due fratelli si incontrano. Lottano. Loro litigano. E all'alba, la luce si rompe e, per la prima volta, vedono l'immagine divina l'una nell'altra. Esaù vede Giacobbe come uno che lotta con esseri divini e umani, e Giacobbe vede nella faccia di Esaù il volto di Dio.

    Mentre mi chiedo perché i commentatori siano riluttanti a vedere l'uomo come carne e sangue, mi trovo anche a chiedermi perché siamo riluttanti a vedere il divino gli uni negli altri. Come ha detto il rabbino Levi Yitzchak di Berdichev, se una persona ama veramente Di.o può essere determinato solo dall'amore che condivide con gli altri.

    Questo brano è tratto da

    The Torah: A Modern Commentary , pp. 217–237; Revised Edition, pagg. 218–240;

    Edited by leviticus - 15/12/2019, 11:56
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    Devi leggere con più attenzione le fonti e ricordare sempre che nell'ebraismo possono esistere e coesistere più interpretazioni, riguardo quella citata dagli ut. Abramo e Negev vedi la traduzione del Talmud Babilonese trattato Sanhedrin 108a:

    Il rabbino Yosei dice: La generazione del diluvio divenne altera solo per la bramosia del bulbo oculare, che è simile all'acqua, come si dice: “E i figli degli uomini importanti videro che le figlie degli uomini erano giuste; e presero per sé le mogli di chiunque scegliessero ” . Di conseguenza, Di.o li punì con acqua, che è simile a un bulbo oculare [ legalgal ha'ayin ], come si afferma: "Tutte le fontane [ mayenot ] dei grandi abissi sono state violate e le canne fumarie del cielo sono state aperte".

    Edited by leviticus - 3/12/2019, 18:50
1041 replies since 1/10/2016
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