Consulenza ebraica per lo studio del Cristianesimo e dell'Islam

Posts written by LvBv1983

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    Il Tempio non è certo possibile in un contesto nomade.
    È stanziale e la sua importanza è legata alla sua stessa stanzialità.
    Scusa, sopra ho scordato un paio di virgole
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    CITAZIONE
    1)Se caino avesse potuto uccidere suo fratello non per invidia ma poiche era la cosa che lui aveva di più valore?Abele amava i suoi animali, mentre caino amava molto suo fratello. E per questo d-o chiedendogli cio che piu d importante avessero in quel momento avesse in un certo spinto caino ad ucciderlo?
    Per voi ha senso? (Chiedo questa volta prevalentemente pareri ebraici ma anche di altri)

    Non mi torna: Caino non viene rimproverato per aver offerto la vita di suo fratello. Qualora si fosse adoperato in quella direzione, avremmo qui la prima severa ammonizione verso il sacrificio umano, ma così non è.
    Caino è "in lotta dinastica" con suo fratello, entrambi sono figli di re (ricordiamo che l'Adam è il governatore e custode del Giardino).
    La vera "rivoluzione" del passo biblico dei due fratelli di sangue, rispetto ad altri racconti mitologici è che qui la contesa per il trono (Caino uccide ed elimina l'unico rivale possibile, per di più molto gradito a D-o, nonostante lui sia il primogenito) non finisce con la supremazia fisica di un contendente sull'altro: Caino, proprio in virtù dell'aver eliminato il suo avversario, scopre che sopra l'autorità della forza e della violenza e sopra l'autorità dell'essere figlio di re, esiste una Giustizia superiore a assoluta.
    Un forte insegnamento per cui la Legge sia sopra ogni possibile carica umana.

    Poi come ha detto bene Leviticus, esistono moltissime interpetazioni ed "espansioni" della vicenda biblica di Abele e Caino.
    Una più bella dell'altra con domande nuove che si originano di volta in volta.

    CITAZIONE
    2)che fine fece caino dopo l espusione dal nucleo familiare adamita? davvero era cosi bravo a costruire cose con i minerali ecc ? Cosa fu capace di fare lui o la sua discendenza nel periodo antidiluviano ?

    Cerca nel motore interno, Avraham ha trattato, insieme anche a Negev, splendidamente questo argomento più volte

    CITAZIONE
    3) cos e la terra di nod? È giusto tradurlo dall ebraico come "terra dell esilio" dove si vaga?

    Nod deriva da "nun vav dalet" letto come "nud", che indica il vagare e l'assenza del riposo -> irrequietezza in senso lato, stato nomade.
    Concordo con Leviticus

    CITAZIONE
    L'ipotesi che Caino pensasse di fare in cuor suo qualcosa gradito a Dio a mio parere non ha appoggio nel testo.
    Il testo ci parla di un omicidio e della consapevolezza del colpevole di aver fatto una cosa terribile.
    Caino sa di averla fatta grossa.
    Per questo cerca di evitare la domanda "dov'e' tuo fratello".
    Messo alle strette riconosce "davvero grande e' la mia colpa e' non potro' essere perdonato".

    Sono d'accordo

    CITAZIONE
    Dalla stessa Genesi si puo notare molto facilmente che Dio predilige i nomadi e i pastori piuttosto che gli stanziali e i costruttori di citta. Vedi episodio della torre di babele.
    L'autore della genesi descrivendo questi due diversi prototipi di umanita' (Caino e Abele) non sta facendo altro che il confronto tra Israele e i popoli circostanti (nemici e costruttori di citta e imperi).
    E comprensibile l' identificazione con Abele e il giudizio negativo su Caino.

    Visione solo parziale rispetto a tutto ciò che viene detto.
    Se tu avessi ragione, come allora giustificare l'immensa e stanziale e legata alla stanziazione importanza del Tempio?
    Idem, stesso discorso, in merito al valore negativo di "vagare", rispetto al "riposo" poi promesso dalla Terra di Israel.
    A me sembra che il racconto valorizzi molto la dicotomia fra "seguendo la Legge" di contrasto a "infrangendo la Legge", piuttosto che puntare a una demonizzazione delle attività cittadine rispetto al nomadismo.

    @Pier Tulip.
    Indubbiamente la lotta fra fratelli e il fratricidio è un leit motiv di ampia portata presente interculturalmente quasi ovunque nelle mitologie e non solo.
    Indubbiamente, data anche l'importanza che avevano una volta, in quanto scandivano il ritmo della vita più di oggi) una certa simbologia legata alle costellazioni e alle fasi lunari/solari e planetarie è più che possibilissima!
    Tuttavia uno degli aspetti specifici della cultura ebraica è l'approccio etico-didascalico e legale offerto e sempre presente anche quando abbiamo vicende narrante con personaggi simili a quelli di altre culture.
    Questo non vuol dire che le altre culture non abbiano un valore omiletico e un piano etico presenti nei vari miti, certo che lo hanno; ma la cultura ebraica ne fa la sua peculiarità estrema.
    Caino e Abele non sono divinità, sono semplicissimi umani che nulla hanno per potersi erigere sopra una Legge che è assoluta, a prescindere dal loro lignaggio e dal potere da loro ereditato o acquisito.

    CITAZIONE
    Tuttavia, a parte gli adattamenti, non dobbiamo per forza supporre un collegamento diretto per giustificare somiglianze nel simbolismo di diverse tradizioni, allo stesso modo che in Cina potevano aver scoperto autonomamente il teorema di Pitagora, senza copiarlo necessariamente dai Greci! Ma capisco che qualcuno non lo capisca. Infatti questa argomentazione non è recepita da chi non considera la metafisica come una scienza, ma solo come una superstizione.

    Fer fare un altro esempio, nei miti nordici, troviamo il dio Odino appeso all'albero Yggdrasil, allo stesso modo di Cristo appeso alla croce, già identificata con l'albero della vita. Chi ha copiato chi? In realtà l'autosacrificio della divinità è un tema ricorrente delle varie tradizioni, con la differenza che la tradizione nordica ha elaborato una mitologia, mentre la tradizione cristiana ha compiuto un'operazione metastorica,

    Perfetto :D
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    Molto interessante, seguo :D
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    Non credo sia fastidio, ma solo la consapevolezza di fondo che, senza studiare ebraico e, ahimé, anche aramaico, un vero accesso ai contenuti kabbalistici autentici della Tradizione sia praticamente impossibile.
    Rav Berg fornisce del materiale proprio per inziare, fornendo un entry level molto leggero, questo non a causa della preparazione del maestro Yehuda Berg, ma sicuramente in funzione dell'impostazione "pop" e commerciale del Kabbalah Center.
    Le spiegazioni di Laitman invece sono molto complete e disponibili in ebraico, mi riferisco anche ai suoi video e alle tonnellate di materiali davvero gratuti disponibili online agli iscritti. Ma, nuovamente, anche se non per "colpa" del rav, in questo caso, bensì dei limiti linguistici, non si può prescindere dallo studio dell'ebraico, della Torah nei suoi livelli letterale-metaforico-omiletico, della Mishnah e dei commentari dei Maestri.
    Rav Laitman stesso mi pare ne abbia fatto accenno, anche se non ricordo dove.
    Certamente è un percorso splendido, a qualunque livello uno lo approcci; ma attenzione alle "truffe".
    Consiglio assolutamente Laitman, ma sempre dopo aver studiato Scholem e Idel.
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    Molto interessante, mi stavo proprio interessando all'argomento di recente.
    :D
    Seguo e shalom
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    Tradizioni differenti.
    Alcune simbologie ricorrono ma l'impiego è del tutto diverso.
    Enoch è considerato "apocrifo" infatti e non rientra nei testi ispirati secondo la concezione ebraica.
    Inoltre, forse faccio confusione, non ricordo se samael compaia in Enoch, quanto piuttosto sicuramente compaiono satanael e belial
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    Il serpente biblico è una rappresentazione dello yetzer ra, la "cattiva" inclinazione, che appunto cerca di spingere l'essere umano ad agire a prescindere (ed eventualmente contro) la Legge.
    Il satan è un ruolo, quello dell'accusatore (come in un tribunale, in cui elenca le trasgressioni commesse) e più in estensione quello di qualunque ostacolo alla realizzazione dell'essere umano nel rispetto della Legge.
    Samael, da simme - accecare, è una figura talmudica e presente in alcuni testi della Kabbalah.
    Dato l'incredibile carico simbolico soprattutto di quest'ultima è bene non scendere a conclusioni affrettate associando questo "nome impuro", legato alle speculazioni sul sitra achra, ma anche comunque inteso come un mal'akh al servizio di D-o (nella mentalità ebraica nulla esce dal controllo dell'Eloha Elohim), al serpente di Genesi o ad altri contesti biblici in cui, per altro, non compare.
    Ti consiglio di leggere lo splendido post sulla Kabbalah di Negev, pinnato in alto nella sezione di consulenza.

    Shalom veshavua tov
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    Molto interessante Filippo, alcune tue considerazioni sono secondo me più che giuste.
    Tieni conto che anche la Kabbalah ha nel medioevo "assorbito" molta simbologia (poi usata in modo proprio) dal cristianesimo stesso, a causa della diaspora in Europa.
    Per il resto (sugli argomenti specifici mi riservo di dialogare stasera avendo tempo), condivido su che una traduzione possa essere molto dannosa e che il non averla sia solo meglio, potendo scegliere.
    Il fatto che "sarebbe l'ora di avere tradotto il TNK in una lingua che scrive le consonanti", lo trovo un erore gargantuesco: non si può rendere l'ambiguità linguistica indispensabilmente legata al testo, il Tanakh non può e non deve essere tradotto, se lo si traduce diviene un altro testo che all'ebraismo in tutti i sensi, non "serve più a nulla".
    Shabbat Shalom

    Eden deriva dalla radice 'dn che indica "lussureggiante" (in accadico).
    In ebraico indica un qualcosa di piacevole, dolce, morbido, facile.
    Si veda per ain dalet nun anche "idan" Etc.
    Chi dice che "non si sa cosa vuole dire"?
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    CITAZIONE
    Dagli esempi che mostri mi sembra chiaro che non esistono 4 livelli di interpretazioni univoche delle sacre scritture.

    Il bello di un certo approccio ai testi ebraici è che non esimono il lettore e lo studioso dall'usare le sue facoltà intellettive. Anzi, direi che è caldamente consigliato.

    CITAZIONE
    Ogni soggetto interpretante a seconda delle conoscenze del tempo in cui vive e delle sue idee religiose, o della sua fantasia puo' tirare fuori le sue 4 interpretazioni diverse da quelle di un altro.

    Ovviamente. Ma non tutte le interpretazioni sono valide allo stesso modo, anzi, alcune sono del tutto campate in aria. Ma questo lo si evince non solo "leggendo" (specie dalle traduzioni), bensì studiando i testi originali (e lingua annessa).
    Alcune interpretazioni, infatti, è palese siano possibili solo attraverso il filtro interpretativo di credenze che nell'ebraismo per lo più hanno poco o proprio non hanno riscontro e solo dalle traduzioni che di fatto portano, ad esempio, le Bibbie cristiane ad essere "totalmente altro", a livello sia letterale che interpretativo, rispetto al contenuto del Tanakh.
    Ricordo nella fattispecie che di per sé il problema non sussiste in quanto sono testi base di un'altra religione che, come ogni religione, costituisce un "mondo a sé stante".

    CITAZIONE
    Un sistema che puo' tirare fuori centinaia di interpretazioni diverse a mio parere e come se ne tirasse fuori zero. Serve a poco.

    legittima opinione che porta a domande essenziali tipo: "allora cosa ci fai qui?"

    CITAZIONE
    Ora qualcuno mi dirà che si tratta di una speculazione cristiana, ma in realtà fu Filone di Alessandria, cioè un Ebreo, ad interpretare allegoricamente l'Egitto come simbolo del corpo e delle passioni corporee. Anche la migrazione di Abramo fu interpretata da Filone come una allegoria del cammino di elevazione dell'anima.

    E' considerabile filo-cristiana, invece, in quanto "imbevuta" di ellenicità.
    Il fatto che un autore sia ebreo, non rende automaticamente e necessariamente le sue speculazioni affini o combacianti con l'ebraismo del Tempio e dei Maestri.
    Ovviamente Filone è studiato anche nel mondo ebraico, ma, ripeto, l'approccio pesantemente ellenico è fuor di dubbio alcuno e, come tale, questo va tenuto presente in fase di studio.
    Filone è importantissimo anche a livello storico perché cerca di conciliare "Vicino Oriente e Occidente" e io non posso che omaggiare la sua immensa cultura e il suo immenso intelletto; tuttavia lui si pone come commentatore della Bibbia greca, ancora oggi (per certi aspetti e con validi motivi) considerata un flagello abbattutosi sulla cultura ebraica.
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    Queste sono evidentemente interpretazioni molto moderne e di stampo "occidentale"
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    Benvenuto :)
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    הללויה

    :D
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    Lo yetzer tov dice all'uomo che c'è Elohim, lo yetzer ra gli fa desiderare di legiferarsi da solo
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    Oddio... Devo davvero dire che quello è il dubbio posto dal serpente?!
    Giuro pensavo non ci potesse essere il minimo fraintendimento...
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    Ho risposto chiaro: lo yetzer ra pone il dubbio all'uomo.
    Dalla consapevolezza della regola da rispettare a prescindere compare lo yetzer ra con le sue domande.
    È molto sensato
1447 replies since 16/7/2015
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