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Pitran.
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Salve a tutti
Dopo una veloce ricerca senza successo sull'argomento all'interno del forum, ho ritenuto opportuno mostrarvi questa curiosità. Vorrei un vostro pensiero al riguardo.
grazie ;D
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Flavius Iulianus.
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Ero a conoscenza di questa "ipotesi" che però mi lascia abbastanza scettico. . -
Pitran.
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Ero a conoscenza di questa "ipotesi" che però mi lascia abbastanza scettico.
A te lascia scettico; a me ha lasciato con l'espressione di Carmelo Bene nel mio avatar. Per questo attendo le risposte degli esperti. Guardarsi allo specchio comincia ad essere disturbante... -
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Personalmente ho scovato di meglio.
I tre figli di Noé sembrano corrispondere ai tre gunas della tradizione indù.
Shem significa "luminoso". Infatti dalla stessa radice deriva il nome dei cieli. La parola Shemah = "nome" è collegata, come in latino clarus indica ciò che è luminoso, ma anche famoso. Da cui l'espressione "costruiremo... una torre fino ai cieli (shammaim)... per farci un nome (shemah)".
Iapheth sembra che significhi "espansione". Infatti Noè lo benedice dicendo: "D** espanda Jafet".
Su Cham non ci sono dubbi. Significa "scuro" da cui la sua errata identificazione con le popolazioni di tipo negroide. In passato la maledizione di Cham fu addirittura utilizzata per giustificare la schiavitù delle popolazioni africane.
Ricapitolando:
Shem = luminoso -> sattva (सत्त्व), dalla radice sat: "esistente"; indica la tendenza che illumina, che rivela il manifesto
Iapheth = espansivo -> rajas (रजस्), dalla radice rañj: "colorato", "dinamico"; indica la tendenza espansiva che mette in moto la manifestazione
Cham = scuro -> tamas (तमस्): "oscurità"; indica la tendenza a ostacolare il dinamismo della manifestazione.. -
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Interessante. Non sapevo di questa bella corrispondenza. E' chiaro che l'epoca in cui visse Abramo era così remota che ne rimase il ricordo anche in altre culture antiche e in altre forme.
Shalom. -
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Personalmente ritengo che le diverse tradizioni, pur senza comunicazioni o contatti diretti, abbiano sviluppato simbolismi simili per esprimere la medesima realtà. . -
Pitran.
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I tre figli di Noé sembrano corrispondere ai tre gunas della tradizione indù.
non smetto mai di stupirmi;
grazie mille per il contributo
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Molto interessante, seguo 
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Un'altra corrispondenza che ho trovato è il simbolismo dei cicli cosmici.
Nel simbolismo tradizionale il giorno rappresenta la fase di manifestazione, mentre la notte rappresenta la fase di dissoluzione e riassorbimento, in ebraico yom (יּ֔וֹם) e lailah (לַּ֔יְלָה).
Secondo l'induismo i cicli cosmici sono costituiti dai giorni di Brahma (kalpa) in cui si alternano il giorno e la notte. Nella notte avviene il laya o pralaya, cioè la "dissoluzione".
Da notare la somiglianza tra l'ebraico lailah e il sanscrito laya.
Nella Genesi è scritto che il giorno e la notte sono presidiati dai due luminari, uno grande (הַגָּדֹל֙) e uno piccolo (הַקָּטֹן֙). La spiegazione ufficiale di questa denominazione è che si è omesso di indicare i nomi del Sole e della Luna per evitare che fossero divinizzati.
Comunque qualcosa non torna. Infatti il Sole e la Luna, visti dalla Terra, hanno una grandezza apparente pressochè uguale. Ecco perchè nelle eclissi si ha perfetta sovrapposizione.
Dunque, a parte l'incredibile coincidenza che dei due astri di diversissime dimensioni e distanze che "casualmente" appaiono della stessa grandezza proprio dal nostro punto di vista umano, come faceva a sapere l'autore della Genesi che il Sole è più grande della Luna?
La risposta più banale è che il sole appare di dimensioni simili alla Luna, ma è molto più luminoso, quindi "grande" si riferisce alla magnificenza, non alla dimensione in gradi.
Se invece interpretiamo "grande" e "piccolo" come "completo" ed "incompleto", entriamo meglio nell'ottica del simbolismo tradizionale che associa al Sole un cerchio completo, simbolo di perfezione, e alla Luna un cerchio incompleto, ovvero una mezzaluna, simbolo di imperfezione e mutevolezza. Infatti il Sole, che brilla di luce propria, non presenta fasi, mentre la Luna, che brilla di luce riflessa, presenta le tipiche fasi dovute allo spostamento dell'ombra relativamente al punto di vista terrestre. D'altra parte si chiama "giorno" sia il periodo completo di una rotazione terrestre, sia la metà propriamente illuminata.
Simbolicamente dunque il Sole e la Luna rappresentano la perfezione e l'imperfezione, cioè la completezza e l'incompletezza (in latino perficio significa "portare a compimento").
Il cerchio intero (talvolta con il punto centrale) e il semicerchio, sono simboli universali di questi due principi chiamati Sole / Luna oppure Oro / Argento in varie parti del mondo, dall'Egitto alla Cina. Si vedano gli ideogrammi...
Dunque il Sole, il cui segno grafico circolare indica la perfezione, presiede al giorno, cioè alla fase di manifestazione. La Luna, il cui segno grafico semicircolare indica imperfezione (ma anche la costola da cui fu tratta Eva), presiede alla notte, cioè alla fase di dissoluzione.. -
Pitran.
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Grazie ancora Filippo..
A questo punto vi linko il documento da cui ho estratto quell'immagine.
Ci sono altre similitudini, non semplicissime come la prima ma magari altrettanto interessanti.
http://www.academia.edu/4540206/Brahma_and...f_Common_Origin.
Brahma e Abraham ?! |
