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Buongiorno,
mi domando se sia un atto poco "ortodosso" o proprio contrario a Dio (quindi una violazione dei mitzvot positivi o negativi) celare o dissimulare il proprio credo per evitare di essere riconosciuti da terzi.
Può un ebro o un ghiur non farsi riconoscere quale ebreo da musulmani, cristiani, buddisti e quant'altro ?
Grazie. -
Monia Speziale.
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Bravo! Ottima domanda. Prima di esprimere il mio parere su questo, attendo la risposta di qualche consulente. Poi vedo se è il caso. . -
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Attendiamo i consulenti veri e proprio.
Posso, questo con un discreto grado di certezza, dire che, se è per salvarsi la vita, è ovviamente lecito nasconderlo e fare tutto il possibile per preservare sé stessi ma anche la propria famiglia e amici.
La cosa è traumatica e vissuta con dolore, ma di fronte alla vita e alla sua importanza molte cose vengono poste in secondo piano.
Shalom. -
Monia Speziale.
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Vabbé, visto che non arriva nessuno, sparo la mia.
In caso di pericolo di vita son ben d'accordo, proteggere la vita è la cosa più importante altrimenti a che cavolo servirebbe la Torah senza Ebrei? Ma solo in casi estremi, tipo la Shoah.
Oggi come oggi non ne vedo il motivo, anzi, mi pare tempo che ogni Ebreo indossi la sua Kippa e si riveli o qualcuno è in grado o ha voglia di spiegarmi questo nascondimento? Forse è necessario e io non lo capisco, non so... la paura, se si ha fiducia in haShem, non mi pare giustificata, forse è di comodo? O forse gli Ebrei si considerano in grave pericolo di vita costante?
Negev che mi dici in proposito?
Un convertito comunque no, non può, mi pare.. -
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È il principio dell halakhah chiamato pikuach nefesh, l argomento e ampio, le fonti sono numerose dal tanach al talmud al sulchan aruch alla tosefta e altre che non conosco.
Riassumendo alla strabuona se si è in pericolo di vita , stabilito prima cosa si intende per pericolo di vita , si può derogare alle leggi tranne che per l omicidio l idolatria e la blasfemia con eccezioni anche in questi tre casi.
Sul discorso se mettere o no la kippah o altri oggetti identificativi se si è in pericolo se ne parla qui
www.ravaviner.com/2015_11_01_archive.html
Magari se volete aggiungete nel titolo o nel sottotitolo del thread il termine ebraico così lo si ritrova in una futura ricerca.Inviato tramite ForumFree Mobile
Edited by leviticus - 28/5/2017, 19:39. -
Monia Speziale.
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Kippah Made from Hair
Q: Someone made Kippot out of hair. Is it permissible to wear such a Kippah outside of Israel in a place which is dangerous for Jews?
A: Some forbid wearing a toupée without a Kippah on account of Maarit Ayin. Mishnah Berurah 2:12. This is the ruling of the halachic authorities, that one needs a recognizable Kippah (This is also the opinion of Ha-Rav Yaakov Kamenetzky. Emet Le-Yaakov on the Shulchan Aruch ibid.). Nonetheless, in a pressing circumstance, it is permissible to cover one's head with a toupee (see Mishnah Berurah ibid.). This is on condition that the Rabbis of that place permit it. It is preferable, however, to wear a hat that is not unique to Jews (Piskei Teshuvot 2 note #57). It is true that if one is asked if he is a Jew, it is forbidden for him to say that he is a non-Jew. But the Shulchan Aruch (Yoreh Deah 157:2) already permits one to wear non-Jewish clothing so as to appear as a non-Jew, on condition that he not declare that he is a non-Jew (Regarding this question during the Holocuast, see Shut Mi-Maamakim of Ha-Rav Ephraim Oshry 1:15, 4:12, 5:3). And there is obviously an even greater solution: Making Aliyah. Here, in Eretz Yisrael, one can proudly wear a Kippah.
Il solito tergiversare e argomentare che risponde e non risponde a domande precise.
Su questo invece
Child in his Parents' Bed
Q: Our child wakes up in the middle of the night with bad dreams and comes into our bed. Should we insist he goes back or let him stay?
A: In general, you should bring him back to his bed and sit next to him with your hand on him until he falls asleep. However, in special cases, it is permissible to let him stay if it is difficult for him.
Che c'entra niente, ma già che ci siamo... (parentesi OT ino)
Io ero una di quei bambini. Le mie notti erano infestate da incubi. Un giorno mio padre putativo, butta a caso era in casa, ebbe il colpo di genio di fungere da padre. Mi portò in salotto e proiettando delle ombre sul muro con le mani mi spiegò la differenza tra realtà e irrealtà. Da quella notte ebbi ancora incubi, ma la comprensione dell'irrealtà di quegli avvenimenti non mi fece più levare, piangere e disperare, ma rasserenare e sorridere. Avevo solo cinque anni. Quindi aggiungerei: una spiegazione logica.. -
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Qualunque situazione metta in pericolo la vita, autorizza a nascondere il proprio credo o a non manifestarsi come ebrei: in caso di minaccia l'ebreo è autorizzato a infrangere qualunque precetto (mangiare maiale, non osservare il sabato ecc), ad eccezione del divieto di omicidio, di rapporti proibiti e di bestemmia.
Può anche, secondo alcune fonti, fingere di essere idolatra.
La salvezza della vita è fondamentale e viene prima di tutto e Dio sa bene che se l'ebreo si inginocchia davanti ad una statua per salvare la vita, non è veritiero.
Edited by Negev - 28/5/2017, 20:02. -
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Grazie Negev.
Chiarissimo. -
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Per l'idolatria: se vi sono dieci ebrei presenti (dieci è il numero legale minimo per costituire una comunità o il minian di preghiera), allora è proibito il gesto idolatrico, anche se è in pericolo la vita . -
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Interessante.
Quindi non ci sarebbe scelta, ad esempio mi immagino la tragedia del 70 dC, se in gruppo, che commettere apostasia o morire?
In tal caso le autorità halakhiche cosa consigliano?
Entrambe le scelte infatti sono infauste.... -
Monia Speziale.
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Qualunque situazione metta in pericolo la vita, autorizza a nascondere il proprio credo o a non manifestarsi come ebrei: in caso di minaccia l'ebreo è autorizzato a infrangere qualunque precetto (mangiare maiale, non osservare il sabato ecc), ad eccezione del divieto di omicidio, di rapporti proibiti e di bestemmia.
Può anche, secondo alcune fonti, fingere di essere idolatra.
La salvezza della vita è fondamentale e viene prima di tutto e Dio sa bene che se l'ebreo si inginocchia davanti ad una statua per salvare la vita, non è veritiero.
Capito, ma non risponde alle mie domande.
Oggi come oggi non ne vedo il motivo, anzi, mi pare tempo che ogni Ebreo indossi la sua Kippa e si riveli o qualcuno è in grado o ha voglia di spiegarmi questo nascondimento? Forse è necessario e io non lo capisco, non so... la paura, se si ha fiducia in haShem, non mi pare giustificata, forse è di comodo? O forse gli Ebrei si considerano in grave pericolo di vita costante?. -
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Per quello che ne so non indossare la kippah, se non quando è doveroso farlo, non è nascondersi, ma scegliere liberamente nelle proprie lecite possibilità.
Shalom. -
Monia Speziale.
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Grazie. Ottimo . -
.Qualunque situazione metta in pericolo la vita, autorizza a nascondere il proprio credo o a non manifestarsi come ebrei: in caso di minaccia l'ebreo è autorizzato a infrangere qualunque precetto (mangiare maiale, non osservare il sabato ecc), ad eccezione del divieto di omicidio, di rapporti proibiti e di bestemmia.
Può anche, secondo alcune fonti, fingere di essere idolatra.
La salvezza della vita è fondamentale e viene prima di tutto e Dio sa bene che se l'ebreo si inginocchia davanti ad una statua per salvare la vita, non è veritiero.
Capito, ma non risponde alle mie domande.
Oggi come oggi non ne vedo il motivo, anzi, mi pare tempo che ogni Ebreo indossi la sua Kippa e si riveli o qualcuno è in grado o ha voglia di spiegarmi questo nascondimento? Forse è necessario e io non lo capisco, non so... la paura, se si ha fiducia in haShem, non mi pare giustificata, forse è di comodo? O forse gli Ebrei si considerano in grave pericolo di vita costante?
Ciò che avviene nel mondo mi sembra ovvio: aggressioni, insulti, senza voler parlare di attentati.
In francia gli ebrei stanno abbandonando il paese e tornano sempre di più in Israele.
Se vi sono luoghi e situazioni pericolosi, è consigliato anche dal Rabbinato di non portare addosso segni di appartenenza.
è capitato personalmente ad Abramo e a me; a Bologna, il Rav Sermoneta, ci consigliò di non girare per la città con la kippah: l'abbiamo messa lo stesso perché non ce ne frega nulla e, se la portiamo a Hevron, dove ci sparano addosso, non vi era ragione di non portarla a Bologna, ma penso che Il Rav abbia consigliato in modo saggio.
Le città sono piene di fanatici, di personaggi di estrema destra che odiano gli ebrei o che politicamente odiano Israele. Italia un po' meno, ma in Francia (oltre 4.000.000 di musulmani), in Gran Bretagna, in Polonia, certamente è pericoloso.. -
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L’anno scorso sono stata contattata da un ragazzo israeliano che ora vive negli States che mi chiedeva se è vero che noi europei siamo razzisti e visto che voleva fare un tour dell’Europa, mi chiedeva se poteva essere pericoloso per lui, in quanto ebreo. Trattandosi un ragazzo religioso, gli avevo consigliato di evitare di girare con la Kippah e nel farlo mi sono sentita sprofondare dalla vergogna e stringermi il cuore dal dispiacere.
A volte mi sembra di vivere in due mondi diversi. Il primo è quello ideale in cui non riesco a concepire come possano esistere certe problematiche e l’altro è quello aimè reale dove ripiombo ogni volta che sento notizie anche non “gravi” come questa : http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/17...-david/1513337/
Micheal Douglas dichiarava: “Essere ebrei oggi è pericoloso” e io non posso non domandarmi se c’è mai stato un “oggi” in cui non lo sia stato.
Mi domando se il grosso del problema non stia nel fatto che la maggioranza dei non ebrei “non hanno l’abitudine agli ebrei”. Voglio dire se ogni 10 persone ne vedessimo 2 con la kippah ci faremmo ancora così tanto caso? Attirerebbero ancora i commenti, ecc…? La “normalità” non è forse parente della consuetudine?
Le prime donne in minigonna non sono state insultate, considerate quasi “meritiveli” di stupri, ecc..? Oggi nessuno nota più un paio di gambe scoperte.Ciò che avviene nel mondo mi sembra ovvio: aggressioni, insulti, senza voler parlare di attentati.
In francia gli ebrei stanno abbandonando il paese e tornano sempre di più in Israele.
Se vi sono luoghi e situazioni pericolosi, è consigliato anche dal Rabbinato di non portare addosso segni di appartenenza.
è capitato personalmente ad Abramo e a me; a Bologna, il Rav Sermoneta, ci consigliò di non girare per la città con la kippah: l'abbiamo messa lo stesso perché non ce ne frega nulla e, se la portiamo a Hevron, dove ci sparano addosso, non vi era ragione di non portarla a Bologna, ma penso che Il Rav abbia consigliato in modo saggio.
Le città sono piene di fanatici, di personaggi di estrema destra che odiano gli ebrei o che politicamente odiano Israele. Italia un po' meno, ma in Francia (oltre 4.000.000 di musulmani), in Gran Bretagna, in Polonia, certamente è pericoloso.
Dal momento che citi dei numeri, secondo te il pericolo maggiore è causato dai mussulmani o a livello statistico la differenza fra “antisemitismo islamico e cristiano” è minima?.