L'Eterno smise di comunicare tramite i profeti?

Malachia fu l'ultimo Profeta

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    Vorrei conoscere qualche vostra considerazione in merito a questo, perché è una domanda che mi è sorta leggendo i profeti posteriori e non mi so dare risposta...
    Ringrazio in anticipo chi risponderà.
    Non so come interpretare questo silenzio, e dal momento che sto studiando le Scritture non avendo nessuno con cui discutere, ho pensato di chiedere a voi.
     
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    Riguardo il profetismo e la sua cosiddetta "fine" se ne e parlato qui sia a livello di definizione che di scritture/testi che storico.

    http://forumbiblico.forumfree.it/?t=50343621

    Grazie ad un gentile aiuto che ringrazio Ho trovato anche una risposta più recente che da un rabbino ortodosso americano chabad (una particolare corrente ortodossa presente numerosa anche in italia) a questa domanda, ci sono anche citazioni di tanach e talmud a sostegno e riferimenti anche a pensatori ebrei moderni.

    L ho presa qui
    http://it.chabad.org/library/article_cdo/a...a-pi-vedere.htm

    Come mai D-o non si fa più vedere?

    Domanda: Mi sono sempre chiesto quando D-o ha smesso di parlare con noi o interagire e perché. Ci penso spesso, anche riguardo alla distruzione dei Templi che Egli ci ha chiesto di costruire per Lui. Non erano solo strutture, le abbiamo costruite seguendo il comando Divino di creare una casa per D-o in terra. D-o intervenne numerose volte durante aspetti forse meno significativi, eppure quando i Templi sono stati distrutti Egli rimase in silenzio. E ancora rimane zitto. Puoi spiegarmi perché?

    Risposta:

    Questa domanda preoccupa gli ebrei da quando siamo stati in esilio in Egitto. Perfino Moshé fu angosciato dal viso nascosto di D-o arrivando a chiedere: “Perché hai fatto male a questo popolo? Perché mi hai mandato?”

    Riguardo alla distruzione del primo Tempio, ecco un brano dal Talmùd, Yomà 69b:

    Rabbi Yehoshua ben Levi disse: “Perché erano chiamati ‘gli Uomini della Grande Assemblea’? Perché avevano riportato la corona al suo posto d’origine. Poiché Moshè dichiarò: ‘Il grande, potente e grandioso D-o’.

    Venne Geremia e disse: “Stranieri ballano sul Suo Tempio! Dov’è la Sua imponenza?” Perciò non si dovrebbe chiamare D-o ‘imponente’.

    Venne Daniel e disse: “Stranieri opprimono i Suoi figli! Dov’è la sua Potenza?” Perciò non si dovrebbe chiamare D-o ‘potente’.

    Vennero loro [gli Uomini della Grande Assemblea] dissero: “Al contrario questa è la potenza della Sua Potenza: ossia che Egli conquista il Suo desiderio, poiché mostra pazienza verso i malvagi. Ed è questa la Sua imponenza, poiché senza la soggezione verso il Santo, Benedetto Egli sia, com’è possibile che un popolo possa perdurare mentre è sparso tra le nazioni?”

    [Perciò essi stabilirono che si dica “Il grande, potente e grandioso D-o” nella preghiera silenziosa, l’Amidà].

    Questa settimana sto insegnando a mia figlia di cinque anni ad andare in bicicletta. Nonostante usi ancora le rotelle, ogni tanto cade. Potrei rincorrerla ed assicurarmi che non cada mai e potrei lasciare le rotelle per sempre. Ma non è questo lo scopo. Voglio che lei si allontani verso l’orizzonte senza di me. È questo ciò che significa essere un padre.

    D-o è grande perché Egli ci dà un mondo e ci dice di rettificarlo. Avrebbe potuto darci un mondo felice e spensierato in cui divertirci. Ma ciò non sarebbe la vera bontà ed Egli non sarebbe un vero padre. Non sarebbe il nostro mondo ma semplicemente una scatola nella quale siamo stati messi. Non avremmo significato e la vita non avrebbe valore.

    Invece, Egli ci portò qui, ci diede delle istruzioni basilari, ci tenne la mano per un po’ mandandoci Moshè ed i profeti, e poi i saggi, e alla fine tolse le rotelle e ci lasciò andare.

    Ciononostante, nella Sua assenza apparente, Egli è con noi più che mai. È difficile scrivere questo pensiero, perché ci sono molte contraddizioni, tuttavia anche tra gli orrori più impensabili, la Sua mano santa può ancora essere vista nei miracoli. Il Rebbe dà un esempio della misteriosa perdita tedesca della battaglia cruciale di El Alamein, che salvò la Palestina dai nazisti. Ci sono numerosi altri esempi simili. Yitta Halberstam e Judith Leventhal hanno pubblicato un libro di storie intitolato “I piccoli miracoli dell’Olocausto”. Viene da pensare che abbiamo un D-o strano, allo stesso tempo presente e non presente.

    Nelle nostre vite, Egli rimane in silenzio solamente quando non sappiamo ascoltare. Se aspetti che una voce portentosa risponda alle tue preghiere dal cielo, potresti essere come la bambina che guida la sua bici contro un muro e aspetta che il padre la fermi. Se invece guardi nella tua mente e nel tuo cuore che D-o ti ha dato, e i cartelli stradali che Egli mette intorno a te, se cercherai con sincerità sicuramente sentirai la Sua voce forte e chiara e troverai i freni nel momento giusto.

    In effetti, nella Sua assenza, la Sua bontà verso di noi è ancora più presente della Sua presenza. È questa la Sua potenza e la Sua grandiosità.

    Di Rav Tzvi Freeman

    Inviato tramite ForumFree Mobile



    Edited by leviticus - 2/6/2017, 09:50
     
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    Leviticus, mille ringraziamenti, adesso conosco uno dei pensieri Ebraici in merito a questo. Ovviamente so che esistono diverse opinioni...È una fortuna che tu abbia trovato questo! Grazie per averlo postato.
     
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    Alla cortese attenzione dei ebrei di consulenza ebraica.

    Apprezzo in questa discussione lo sforzo di Leviticus nel dare una risposta esauriente alla domanda posta dell'utente Evakant222.

    Ma da parte mia non posso accettarla come esauriente ,mi dispiace .



    Mi viene in mente il capitolo uno di secondo re quando la Divinità comunicava con il suo popolo senza tanti "francesismi" . ( Espressione che rende bene l'idea ...non mancherò di pagare i diritti di autore.)

    Permettetemi quindi di riproporvi un passo biblico per evidenziare il modo chiaro che aveva D-o di comunicare .

    2Re 1:1 Dopo la morte di Acab, Moab si ribellò contro Israele.
    2 Acazia cadde dalla ringhiera della sua camera di sopra, a Samaria, e si ammalò. Allora inviò dei messaggeri, dicendo loro: «Andate a consultare Baal-Zebub, dio di Ecron, per sapere se guarirò da questa malattia». 3 Ma un angelo del SIGNORE disse a Elia il Tisbita: «Àlzati, va' incontro ai messaggeri del re di Samaria, e di' loro: "È forse perché non c'è D-o in Israele che voi andate a consultare Baal-Zebub, dio di Ecron? 4 Perciò, così dice il SIGNORE: 'Tu non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma certamente morrai'"». Ed Elia se ne andò.
    5 I messaggeri tornarono da Acazia, il quale disse loro: «Perché siete tornati?» 6 E quelli risposero: «Un uomo ci è venuto incontro, e ci ha detto: "Andate, tornate dal re che vi ha mandati, e ditegli: 'Così dice il SIGNORE: È forse perché non c'è D-o in Israele che tu mandi a consultare Baal-Zebub dio di Ecron? Perciò non scenderai dal letto sul quale sei salito, ma certamente morirai'"». 7 Acazia chiese loro: «Com'era l'uomo che vi è venuto incontro e vi ha detto queste parole?» 8 Quelli gli risposero: «Era un uomo vestito di pelo, con una cintura di cuoio intorno ai fianchi». E Acazia disse: «È Elia il Tisbita!»
    9 Allora mandò da Elia un capitano con i suoi cinquanta uomini. Egli salì e trovò Elia seduto in cima al monte. Il capitano gli disse: «Uomo di D-o, il re dice: "Scendi!"» 10 Elia rispose e disse al capitano dei cinquanta: «Se io sono un uomo di D-o, scenda del fuoco dal cielo, e consumi te e i tuoi cinquanta uomini!» E dal cielo scese il fuoco di Dio che consumò lui e i suoi cinquanta uomini.
    11 Acazia mandò di nuovo un altro capitano con i suoi cinquanta uomini, il quale si rivolse a Elia e gli disse: «Uomo di D-o, il re dice: "Fa' presto, scendi!"» 12 Elia rispose e disse loro: «Se io sono un uomo di D-o, scenda del fuoco dal cielo, e consumi te e i tuoi cinquanta uomini». E dal cielo scese il fuoco di D-o che consumò lui e i suoi cinquanta uomini.
    13 Acazia mandò di nuovo un terzo capitano con i suoi cinquanta uomini. Questo terzo capitano di cinquanta uomini salì da Elia; e, giunto presso di lui, gli si gettò davanti in ginocchio, e lo supplicò, dicendo: «Uomo di D-o, ti prego, la mia vita e la vita di questi cinquanta tuoi servi sia preziosa agli occhi tuoi! 14 Un fuoco è sceso dal cielo, e ha consumato i due primi capitani con i loro uomini; ma ora la vita mia sia preziosa agli occhi tuoi».
    15 L'angelo del SIGNORE disse a Elia: «Scendi con lui; non aver paura di lui». Allora Elia si alzò, scese con il capitano, andò dal re, 16 e gli disse: «Così dice il SIGNORE: "Poiché tu hai mandato dei messaggeri a consultare Baal-Zebub, dio d'Ecron, come se in Israele non ci fosse D-o da poter consultare, perciò tu non scenderai dal letto sul quale ti sei coricato, ma certamente morrai"».
    17 Acazia morì, secondo la parola del SIGNORE, pronunciata da Elia; e Ieoram cominciò a regnare al suo posto l'anno secondo di Ieoram, figlio di Giosafat, re di Giuda, perché Acazia non aveva figli.
    18 Il resto delle azioni compiute da Acazia è scritto nel libro delle Cronache dei re d'Israele.

    Ritornando ...Leggo nell'intervento postato da Leviticus che questo silenzio della Divinità preoccupa il popolo ebraico . Ma cari signori la cosa preoccupa anche me .

    Tra il popolo ebraico al giorno d'oggi ci sono uomini di D-o . Non v'è dubbio ... avete un sacco di rabbini ,e persone valide di essere i portavoce di D-o .

    Ma D-o non risponde ,non da comunicazioni se non quelle date già scritte . E non ferma le calamità che continuano a cadere su questa umanità .

    Non so onestamente che pensare ...


    Shalom
     
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    Amos 3,8:"Il Signore ha parlato: chi non profetizzerá".

    Parafrasando Heschel, il fatto che la Sua voce in certe epoche non si faccia udire non vuol dire che tali epoche siano abbandonate al silenzio.
    Parimenti il versetto in alto è usato da Levinas come chiusura dell' affermazione che vi sia un pizzico di profeta in ogni uomo in quanto ogni uomo è da Lui intimamente interpellato.
     
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    Grazie per il contributo, era una mia considerazione, quello che abbiamo è scritto nel Tanahk ma dopo Malachia non siamo a conoscenza se vi siano stati o meno grandi profeti in comunicazione con l'Eterno, dopo l'ultimo conosciuto.
    Cercavo una continuità di dialogo con il Suo Popolo.
    Forse nessuno ne ha scritto.
    O forse il dialogo si è interrotto?
    Possibile che non ci sia stato nessun segno?
    Scusate, sono domande alle quali non riesco a rispondere.
    Mi piace però l'ipotesi di una comunicazione con ogni uomo, ma chi sarà tanto meritevole di riceverla?
    E nel caso che la riceva, non dovrebbe divulgarla a tutta la popolazione?
    Scusate, ancora domande...
    Grazie a tutti per le risposte.
     
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    CITAZIONE (Evakant222 @ 20/5/2017, 19:48) 
    O forse il dialogo si è interrotto?
    Possibile che non ci sia stato nessun segno?

    Se il dialogo si fosse interrotto probabilmente nulla sarebbe ancora qui.

    CITAZIONE
    Scusate, sono domande alle quali non riesco a rispondere.
    Mi piace però l'ipotesi di una comunicazione con ogni uomo, ma chi sarà tanto meritevole di riceverla?

    Tutti.

    CITAZIONE
    E nel caso che la riceva, non dovrebbe divulgarla a tutta la popolazione?

    Dovrebbe.

    Teista ha provato a spiegarlo più volte nei suoi commenti spendendo molte e molte righe e minuti.
    In breve si tatterebbe dell'imperativo etico che emerge come accusa immemorabile da parte dell'Altro al fondo dell'intimità dell'uomo e che in quanto tale può essere 'divulgata' solo nell'azione morale e vivente.

    Traduzione brutale:
    Non uccidere.
    Non uccidendo in qualsiasi modo o maniera, ma anche salvando fino alla sostituzione di te ad Altri, tu testimoni.

    Edited by Zoahr - 20/5/2017, 22:29
     
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    CITAZIONE (Evakant222 @ 2/5/2017, 15:06) 
    Vorrei conoscere qualche vostra considerazione in merito

    Viato che la sto leggendo in questo momento posso riportatene una di Wiesel: "Nel leggere Isaia si capisce perché la profezia morì con la distruzione del Tempio. Prima di allora il popolo ebraico viveva relativamente in pace ed era psicologicamente in grado di elaborare le terribili lezioni che i profeti gli impartivano. Dopo, non ne fu più capace"
     
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    Grazie a tutti per le risposte, ora ho qualcosa in più su cui meditare.
     
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  10. Monia Speziale
     
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    Credo che la diaspora abbia contribuito molto in questo senso e mi pare comprensibile.
    Man mano che l'Aliyah si intensifica le energie cambiano e presto gli Israeliti saranno di nuovo in grado di riacciuffare quella pace propizia ai messaggi divini.
    Invece di preoccuparsi per questa "distanza" scesa tra Adonai e il suo Popolo, sarebbe più opportuno darsi da fare per aiutare quest'ultimo a recuperare il terreno perduto a causa di tutti e in ogni senso.
    Non so se bene o se male, ma è quello che sto cercando di fare io in buona fede.

    E che haShem mi assista ... drive1


    Shalom
     
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    Da parte mia prendo atto delle vostre risposte ,cordialmente ringrazio.

    Ciao
     
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    Ok "atto" finito ...

    Dunque eravamo rimasti sempre a mio avviso che D-o non comunica più perlomeno non come una volta .

    Per l'utente Zoahr che cita Heschel e Levinas , per provare a limare questo problema,sono spiacente , ma la realtà dei fatti , mi dice che stiamo realmente vivendo in un epoca dove tutti siamo abbandonati al triste silenzio Divino .

    Questo ora non mi preoccupa più di tanto ,e la discussione mi è servita per capire questa cosa .

    Il pensiero drammatico espresso sempre dall'utente Zoahr che ripropongo mi ha fatto riflettere ..."Se il dialogo si fosse interrotto probabilmente nulla sarebbe ancora qui."


    Dunque se ammetto che il dialogo e interrotto e siamo ancora in vita ,vuol dire solo che la Fonte della vita anche se non comunica più con noi come una volta non ci ha abbandonati.
    Sono due cose completamente diverse sbaglio ?

    Vedo quindi una realtà,che andrebbe ancora indagata ,che investe tutti o quasi , un campo aperto per molte convinzioni ,per il dialogo che ci può solo aiutare

    Ciao
     
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    CITAZIONE (armandoo @ 22/5/2017, 21:55) 
    Ok "atto" finito ...

    Dunque eravamo rimasti sempre a mio avviso che D-o non comunica più perlomeno non come una volta .

    Per l'utente Zoahr che cita Heschel e Levinas , per provare a limare questo problema,sono spiacente , ma la realtà dei fatti , mi dice che stiamo realmente vivendo in un epoca dove tutti siamo abbandonati al triste silenzio Divino .

    Questo ora non mi preoccupa più di tanto ,e la discussione mi è servita per capire questa cosa .

    Il pensiero drammatico espresso sempre dall'utente Zoahr che ripropongo mi ha fatto riflettere ..."Se il dialogo si fosse interrotto probabilmente nulla sarebbe ancora qui."


    Dunque se ammetto che il dialogo e interrotto e siamo ancora in vita ,vuol dire solo che la Fonte della vita anche se non comunica più con noi come una volta non ci ha abbandonati.
    Sono due cose completamente diverse sbaglio ?

    Vedo quindi una realtà,che andrebbe ancora indagata ,che investe tutti o quasi , un campo aperto per molte convinzioni ,per il dialogo che ci può solo aiutare

    Ciao

    CITAZIONE
    Dunque se ammetto che il dialogo è interrotto e siamo ancora in vita ,vuol dire solo che la Fonte della vita anche se non comunica più con noi come una volta non ci ha abbandonati.
    Sono due cose completamente diverse sbaglio ?

    "Anche se non comunica più come una volta...non ci ha abbandonati."
    Quindi dialoga?

    Dal momento che li hai ri-citati, uno di loro lo ri-cito volentieri:
    "V'è una gerarchia di momenti nel tempo. Certo l'uomo può rivolgersi all'Eterno nella stessa maniera in tutti i luoghi, ma l'Eterno non parla all'uomo nella stessa maniera in tutti i momenti." Per tutto vi è il suo tempo (Qohelet 3,1).

    Edited by Zoahr - 22/5/2017, 23:47
     
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  14. Monia Speziale
     
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    Sicura che non sono gli Extraterrestri Eva? Guarda che sono biricchini :lol: :lol: :lol:

    Dai, scherzo... mi piace questo topic, peccato che nessun altro abbia avuto voglia di dire la sua, anche se con quest'ultima:

    "V'è una gerarchia di momenti nel tempo. Certo l'uomo può rivolgersi all'Eterno nella stessa maniera in tutti i luoghi, ma l'Eterno non parla all'uomo nella stessa maniera in tutti i momenti." Per tutto vi è il suo tempo (Qohelet 3,1).

    Dice molto e concordo.
    Ma forse armandoo pur di vedere dei segni preferirebbe che haShem comunicasse ancora con gli uomini come faceva millenni di anni or sono :D uhm, beh, non mi sembra il caso...
    ;)

    Shalom
     
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  15.  
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    Gentilmente torniamo in tema.

    Con tutta la felicità per il miracolo di Monia in accordo con me e il prendere nota della fede di Eva, il discorso non voleva scendere in un solipsistico sentire o in Gloria.
    Quando scrivo cerco di essere comprensibile ai più ma noto che forse un linguaggio tecnico sarebbe più appropriato anche se meno fruibile.

    Quindi ripartiamo.
    Tutto ha il suo tempo, il tempo che ruota attorno al mondo, il non-temporale in cui la Divinità si manifesta, sono intuiti dall'umano in maniera differente. Il secondo nel silenzio, e non per fede ma nell'apripri della relazione, in un presente non discorsivo e indefinito, nella percezione del mistero o della totalità d'Altri.
     
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