Prove sulla Storicità della Bibbia

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    אילון

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    Quelli che seguono sono solo alcuni esempi dei numerosi reperti archeologici che hanno confermato l'autenticità della narrazione e degli eventi della Sacra Bibbia.

    Le prove sono così schiaccianti che il rinomato archeologo Nelson Glueck ha dichiarato: "Si può affermare categoricamente che nessuna scoperta archeologica abbia mai contraddetto i riferimenti biblici". Huston Smith, uno studioso, ha giustamente affermato che se i canoni rigorosi impiegati per verificare l'affidabilità storica della Bibbia fossero stati applicati anche agli studi classici, la nostra visione del mondo Greco-Romano oggi sarebbe in frantumi.
    Relativamente all'Antico Testamento, l'evento biblico maggiormente documentato è quello del diluvio descritto nella Genesi. Il racconto del diluvio si trova in più di 500 miti, nelle diverse civiltà, in popoli lontani geograficamente e culturalmente.
    Di particolare rilevanza sono i ritrovamenti Babilonesi, Sumeri, e Assiri. Molti di quelli Babilonesi ne parlano con dovizia di particolari; un esempio è l'undicesima tavoletta del poema epico su Gilgamesh, che descrive accuratamente gli eventi secondo lo schema biblico.
    La scoperta dell'archivio di Ebla, nel nord della Siria, verso la fine degli anni 1970 ha dimostrato che il racconto biblico che riguarda i Patriarchi è attendibile. I documenti scritti su tavole di creta a partire dal 2300 a.C. circa confermano che diversi nomi di persone e di luoghi nella narrativa della Genesi sono autentici. Ad esempio, era in uso ad Ebla il nome "Canaan", che un tempo i critici dichiaravano non usato in quell'epoca e quindi adoperato a sproposito nei primi capitoli della Bibbia. Si affermava che la parola "tehom" ("l'abisso") in Genesi 1:2 fosse una parola tardiva e quindi una prova della tarda composizione del racconto della Creazione. Ma "tehom" faceva parte del vocabolario in uso ad Ebla, circa 800 anni prima del tempo di Mosè! I costumi antichi riflessi nelle narrative dei Patriarchi sono stati confermati anche da tavole di creta rinvenute a Nuzi e a Mari.
    Le "cinque città della pianura", citate nella Bibbia, fra cui Sodoma e Gomorra (il cui nome attuale è Bab edh-Dhra e Numeira) e altre città della valle di Siddim, erano iscritte su una tavoletta dell'archivio del palazzo di Ebla addirittura nella stesso ordine di Genesi 14:2. "La distruzione catastrofica di Sodoma e Gomorra avvenne verosimilmente intorno al 1900 a.C." - scrive nel 1951 lo scienziato americano Jack Finegan. "Un minuzioso esame dei documenti letterari, geologici ed archeologici porta alla conclusione che la scomparsa terra di quella regione (Genesi 19:29) era situata nel territorio attualmente sommerso sotto le acque che vanno lentamente crescendo nella parte meridionale del Mar Morto, e che la causa della distruzione fu un grande terremoto, probabilmente accompagnato da esplosioni e da fulmini, dallo sprigionamento di gas e da fenomeni ignei". Intorno al 1900 a.C.: l'epoca di Abramo!
    Inoltre, nel settembre del 1977 in un numero di "Scientific American" apparve un articolo delle scoperte fatte ad Ebla. Vi si legge: "La lista delle "cinque città della pianura", Sodoma, Gomorra, Adma, Tseboim e Bela (cfr. Genesi 14:2), è ripetuta in un testo di Ebla e i nomi appaiono nello stesso ordine". Due mesi dopo, in una conferenza, il prof. Noel Freedman, direttore dell'Istituto di Ricerca Archeologica di Gerusalemme W.F. Albright, confermò la notizia. Fu reso noto perfino il numero della tavoletta (n° 1860) che menziona le cinque città nello stesso ordine di Genesi cap. 14. Nelle tavolette era anche menzionato anche il re Birsha, lo stesso nome che il re di Gomorra aveva nel tempo di Abrahamo (Genesi 14:2). Si potrebbe dire molto di più su questa sensazionale scoperta che, via via che le tavolette sono lette dall'epigrafista, fornisce costantemente nuove rivelazioni (le tavolette ritrovate nelle rovine del palazzo di Ebla che nel 1975 erano circa 15.000, salirono poi a circa 20.000 durante gli scavi del 1976-77).
    Gli Hittiti (o Ittiti, o Hittei) una volta si pensava fossero una leggenda biblica, fino a quando nel 1906 la loro capitale e i loro archivi furono scoperti a Bogazkoy in Turchia.
    Ancora, molti pensavano che le descrizioni bibliche delle ricchezze di Salomone fossero fortemente esagerati. Ma i documenti recuperati da epoche remote mostrano che ai tempi antichi, la ricchezza era concentrata in mano ai re, e che la ricchezza di Salomone era perfettamente verosimile.
    Una volta, si pretendeva che non fosse mai esistito un re assiro di nome Sargon, come riferito in Isaia 20:1, perché tale nome non era noto da nessun'altra fonte. Poi il palazzo di Sargon fu scoperto a Khorsabad nell'Iraq. Proprio lo stesso evento menzionato in Isaia cap. 20, cioè la sua conquista di Asdod (Ashdod), veniva ricordato sulle pareti del palazzo! Inoltre, frammenti di una stele che commemorava la vittoria furono rinvenuti ad Asdod stessa.
    Gli scavi della biblica Sichem presentarono nel 1960 nuove prove a favore di una data per il regno del re Abimelec, il figlio del giudeo Gedeone. Quando si scavò il tempio di Baalberith a Sichem, menzionato in Giudici cap. 9, gli archeologi furono in grado di datare la distruzione di quel tempio da parte di Abimelec. Tale data era in accordo con quella del breve regno di tre anni di Abimelec a cui si era già arrivati esclusivamente sulla base dei dati cronologici trovati nella Bibbia.
    Un altro re la cui esistenza era stato messo in dubbio era Baldassar (o Belshatsar), re di Babilonia, nominato in Daniele cap. 5. Secondo gli storiografi, l'ultimo re di Babilonia era stato Nabonide. Poi furono ritrovate delle tavole che mostravano che Baldassar fu il figlio di Nabonide e che regnò come suo co-reggente a Babilonia. Così, Baldassar poté offrire di costituire Daniele "terzo signore del regno" (Dan. 5:16), la posizione più elevata a disposizione, per essere riuscito a leggere il testo scritto sulla parete. Qui risalta la natura di "testimonianza oculare" del testo biblico, come tante volte viene messo in evidenza dalle scoperte archeologiche.
    Coerenti con la narrazione biblica sono anche un antico elenco di re Sumeri (il prisma Weld-Blundell, composto da molti frammenti il primo dei quali fu scoperto nel 1906 a Nippur, in Iraq), e una tavoletta sumera che descrive la confusione risultante dall'evento della Torre di Babele, attribuendola al "dio della sapienza".
    Nel secolo scorso scavi hanno portato alla luce i resti di una grande città. Lo storico W. Keller riepiloga così i risultati: "Nel 1899 la Società Orientale Tedesca inviò una grossa spedizione sotto la direzione del Professor Robert Koldewey, per esaminare i famosi resti di Babil. Gli scavi richiesero molto più tempo del previsto. Durante un periodo di 18 anni, fu portata alla luce la più famosa metropoli del mondo antico, il regno di Nabucodonosor, e al tempo stesso, una delle Sette Meraviglie del Mondo, i Giardini Pensili, e "E-temen-an-ki", la leggendaria Torre di Babele. Nel palazzo di Nabucodonosor e sul Cancello di Ishtar, che si trovava dietro di esso, furono scoperte innumerevoli iscrizioni" (W. Keller, The Bible as History, 1980, p. 302).
    La cattività di Ioiachin, re di Giuda, in Babilonia (2 Re 24:15-16) è riportata in alcune tavolette in cuneiforme contenenti la cronaca dei primi anni di regno di Nabucodonosor. Esse si riferiscono alla presa di Gerusalemme, alla sua cattività e all'intronamento di Sedekia, l'ultimo re di Giuda, il 16/17 marzo del 697 a.C. (riferito al nostro calendario).
    La dinastia del re Davide è confermata dalle iscrizioni in aramaico su una tavoletta commemorativa rinvenuta a Tel Dan (a nord di Israele), datata IX secolo a.C., probabilmente parte di un monumento ad Hazael, re di Aram. La tavoletta cita diversi eventi registrati nel primo libro dei Re.
    La campagna del faraone Shishak contro Israele (1 Re 14:25-26) è riportata sulle mura del Tempio di Amun a Tebe, in Egitto.
    La rivolta di Moab contro Israele (2 Re 1:1; 3:4-27) è descritta nell'iscrizione di Mesha.
    La caduta di Samaria (2 Re 17:3-6, 24; 18:9-11) per mano di Sargon II, re d'Assiria, è descritta sulle mura del suo palazzo.
    La sconfitta di Ashdod per mano di Sargon II (Isaia 20:1) è descritta sulle mura del suo palazzo.
    La campagna del re assiro Sennacherib contro Giuda (2 Re cap. 18 e 19; 2 Cronache 32; Isaia 37) è riportata dal prisma Taylor, e nelle diverse stele biografiche di Tirhaka in Nubia.
    L'assedio di Lachish da parte di Sennacherib (2 Re 18:14,17) è descritto nei bassorilievi di Lachish.
    L'assassinio di Sennacherib per mano dei suoi stessi figli (2 Re 19:37) è descritto negli annali di suo figlio Esarhaddon.
    La caduta di Ninive predetta dai profeti Nahum e Sofonia (2:13-15) è riportata sulla tavoletta di Nabopolasar.
    La caduta di Gerusalemme per mano di Nabucodonosor, re di Babilonia (2 Re 24:10-14) è riportata nelle cronache Babilonesi.
    La caduta di Babilonia sotto i Medi e i Persiani (Daniele 5:30-31) è riportata sul cilindro di Ciro.
    La narrazione biblica sul profeta Balaam è confermata dalle iscrizioni su 119 frammenti rinvenuti a Deir 'Alla.
    Nel 1868 fu rinvenuta una tavoletta Moabita. Clearmon-Ganneau ne prese l'impronta prima che gli arabi la rompessero in più parti per venderla. L'iscrizione convalida il contenuto del capitolo 16 del primo libro dei Re e del capitolo 3 del secondo libro dei Re. Essa cita anche il nome (Yahweh) con cui Dio si fece conoscere a Israele in Esodo.
    La liberazione degli schiavi in Babilonia per mano di Ciro il Grande (Esra 1:1-4; 6:3-4) è riportata sul cilindro di Ciro.
    L'obbligo di lasciare Roma per tutti i Giudei durante il regno di Claudio (41-54 d.C.) è riportato da Svetonio.
    La scoperta di un grosso altare di pietra fornito di corna, negli scavi di Beer-Seba nel 1973 fece luce su due versetti del libro del profeta Amos (5:5 e 8:14) che sembravano suggerire che in quella città esistesse un santuario.
    La distruzione di Tiro, famoso porto fenicio dell'antichità noto per il culto orgiastico e crudele di Baal, fu profetizzata nei minimi dettagli (Ezechiele 26:3-14) dal profeta Ezechiele nel 586 a.C., l'anno che precedette la sua caduta.
    L'esistenza di Gesù Cristo è riportata anche dal Talmud Babilonese e da diversi autori non cristiani, tra cui Giuseppe Flavio, Svetonio, Plinio il Giovane, Luciano, e altri, che confermano anche eventi come quello della crocifissione e la vita dei primi cristiani.

    Attendibilità storica

    L’archeologia ha dimostrato la veridicità di molte affermazioni storiche riportate nella Bibbia; facciamo alcuni esempi:

    Ur dei Caldei – fino a non tanti anni fa era considerato una dimostrazione di ignoranza, credere nella narrazione biblica di Abramo e della sua vita a Ur dei Caldei, in una civiltà progredita per quei tempi ( 2000 a .C.). Successive scoperte archeologiche hanno dimostrato non solo che Ur dei Caldei esisteva ed era progredita, tanto da avere grandi edifici, sculture artistiche, nonché essere centro di lettere e studi, ma dimostrano, attraverso la scoperta di iscrizioni su pietra, come anche tutte le altre città citate nella Genesi in relazione alla storia di Abramo, esistevano.

    L’Esodo d’Israele – Secondo la Bibbia l’esodo dall’Egitto verso la terra di Canaan, avvenne intorno al 1440 a .C. Gli studiosi di storia antica affermarono che questo era impossibile, perché tra il 1200 ed il 1700 a .C. in terra di Canaan vi erano solo popolazioni nomadi e non regni e città come invece riportato nel racconto Biblico (Ai, Gerico e altre città – vedi Giosuè cap.2 + cap. 8). Le argomentazioni addotte erano così convincenti da mettere seriamente in crisi i conservatori della Bibbia, anche perché la diversa datazione dell’esodo avrebbe inciso anche sulla veridicità di altri eventi biblici successivi. Ma la Bibbia non sbaglia! Ad Amman capitale della Giordania, i lavori per la realizzazione di una pista di atterraggio, portavano alla luce prove che dimostrano, senza ombra di dubbio, che fin dal 1550 a .C. nell’area palestinese (Canaan) le popolazioni erano organizzate in comunità.

    Gli Ittiti – Questo popolo viene citato almeno 40 volte nella Bibbia (es: Giosue capitolo 1:4 – 2^ Re capitolo 7:6), ma non venendo menzionato in nessuno dei reperti storici scoperti fino ad un secolo fa questo popolo era considerato un mito biblico. Nel 1871 delle ricerche sulle sponde del fiume Eufrate confermarono la loro esistenza; nel 1906 si riuscì a localizzare la capitale del regno ittita in Turchia. I ritrovamenti confermarono pienamente la descrizione di Giosuè 1:4. L’intera zona, chiamata la mezzaluna verde, che andava dalle sponde dell’Eufrate fino al Nilo passando per la Turchia , era la terra degli Ittiti.

    Sargon re d’Assiria – (Isaia capitolo 20:1) La Bibbia cita questo re una sola volta, tuttavia le altre fonti storiche non lo nominano mai. Per questo motivo si riteneva che tale re non fosse mai esistito. Nel XIX secolo, invece, gli archeologi, portarono alla luce un palazzo che era appartenuto al re Sargon.

    Belsatsar re di Babilonia –
    (Daniele capitolo 5) Per la storia l’ultimo re di Babilonia era Nabonide e non Belsatsar, come invece riportato nella Bibbia. Di conseguenza tutto il racconto biblico su Belsatsar era considerato una favola. Nel 1853, l’autenticità del racconto biblico trovo la sua conferma. Venne scoperta una iscrizione su un cilindro, secondo la quale in realtà i re di Babilonia erano due: Belsatsar insieme a suo padre Nabonide.

    Il Nuovo testamento – Anche il nuovo testamento contiene indicazioni storiche dettagliate e attendibili. Luca nel suo vangelo al capitolo 3:1-2 fa una descrizione tanto particolareggiata dei personaggi e degli eventi da rappresentare una vera provocazione per gli storici. Infatti, lo storico inglese Sir William Ramsey, una vera autorità nel campo, seppur in un primo momento parlando degli scritti di Luca (evangelo di Luca e Atti degli apostoli), li definì pieni di immaginazione e coloriti, dichiaro in seguito (quando trovò in alcune fonti esterne alla Bibbia le prove della veridicità degli scritti di Luca) che Luca deve essere considerato uno dei maggiori storici greci.

    La Bibbia è storicamente attendibile! Non presenta nè assurdità ne gaffe storiche.

    Aspetto scientifico: La Bibbia così come non è un libro storico, non è neanche un trattato di scienza, tuttavia fa delle affermazioni scientifiche sbalorditive se consideriamo il periodo storico in cui vengono fatte.

    La maggior parte degli antichi testi, sacri e non, contengono delle enormità sia storiche che scientifiche. Basti pensare alla mitologia Greca, Egiziana, Babilonese circa la creazione del mondo e l’astronomia. Anche testi relativamente moderni, come il Corano, abbondano di inesattezze storico - scientifiche. La Bibbia è l’unico libro antico ad essere esatto in tutti i particolari scientifici. Esaminiamone alcuni insieme.

    Facciamo una piccola premessa e cioè, che gli scrittori delle affermazioni che di seguito leggeremo, nella migliore nelle ipotesi sono vissuti 2700 anni fa per arrivare fino a 3500 anni or sono e che non avevano, ovviamente, nessuna cognizione scientifica moderna.

    Il globo terreste -
    Tutti sappiamo che la terra è un globo sospeso nell’universo da poco più di trecento anni, cioè da quando Galileo Galilei lo scopri. Ebbene la Bibbia , nel libro del profeta Isaia ( 750 a .C.) al capitolo 40 vrs. 22 ci dice che …Dio è assiso sul globo (altri traducono “volta o circolo”) della terra….. ma ancora Giobbe dice capitolo 26 versetto 7 “Egli (Dio)… sospende la terra sul nulla”…incredibile!!!

    La Creazione –
    (Genesi capitolo 1) La Bibbia nel libro della Genesi ci parla della creazione dell’universo descrivendo come essa sia avvenuta in sei giorni o come alcuni ritengono in sei periodi ben distinti. Ogni periodo viene descritto con un preciso ordine cronologico di eventi, prima la luce, poi la divisione delle acque di sopra (l’atmosfera) da quelle di sotto (il mare), poi gli animali acquatici, e via discorrendo; alla fine ecco l’uomo. Ebbene è stato accertato che l’ordine cronologico descritto dalla Bibbia è scientificamente esatto, ma la notizia più clamorosa è che le probabilità che, Mosè, autore del libro della Genesi aveva di descrivere gli eventi in un ordine scientificamente esatto erano 1 su 25 sestilioni. Mosè era forse un uomo fortunato o piuttosto era il servo di chi la terra l’ha formata?

    La creazione dell’uomo -
    La Bibbia dice che l’uomo è stato formato dalla polvere della terra (Genesi capitolo 2 versetto 7). Ebbene Il professor E. Slosson, di Washington, analista chimico di chiara fama, assicura che queste semplici parole hanno un significato scientifico molto profondo. Infatti, analizzando la polvere della terra (pulviscolo atmosferico), si è scoperto che questa contiene esattamente 14 dei 92 elementi chimici conosciuti dalla scienza, e che il corpo umano è composto precisamente dagli stessi 14 elementi, ne uno in più ne uno in meno. Altri scienziati inglesi confermano questa interessante dichiarazione di Slosson come un fatto riconosciuto e accettato dalla scienza chimica.

    Le dimensioni del sole e della Luna – (Genesi 1:16) La Bibbia indica chiaramente come maggiore il sole e minore la luna. Oggi tutto ci sembra scontato ed ovvio perché conosciamo le distanze tra la terra e questi astri, ma migliaia di anni fa le cose non erano così ovvie. Infatti la luna ad occhio nudo appare più grande del sole. Aristotele e gli antichi astronomi, che come Mosè (scrittore della Genesi), non avevano strumenti per studiare il cielo, pensavano che la luna fosse più grande del sole e che la minore luminosità fosse dovuta ad una sua maggiore distanza dalla terra di quanto non lo fosse il sole. Centinaia di anni prima di Aristotele, Mosè scrisse che la luna era minore del sole – all’epoca solo Dio poteva saperlo.

    La durata della vita umana - Una recentissima scoperta nel campo della genetica umana conferma che siamo programmati per vivere 120 anni, è scritto nel nostro Dna. Nel periodo successivo alla creazione, la vita media dell’uomo era pluricentenaria (Genesi capitolo 5), ma Dio è molto deluso delle scelte dell’uomo che sono solo concupiscenza e male per cui decide di intervenire, diremo oggi geneticamente, nella vita dell’uomo, stabilendo per lui un limite di sopravvivenza di molto inferiore, e cioè….udite, udite Genesi cap. 6 versetto 3….”Lo spirito mio non contenderà per sempre con l’uomo; poiché nel suo traviamento egli non è che carne; i suoi giorni saranno quindi centovent’anni”. Il tutto scritto circa 1500 anni prima di Cristo, 3500 anni fa. Non è sbalorditivo?

    Le correnti d’aria e il ciclo dell’aqua - Ecclesiaste 1:6-7 Il vento soffia verso il mezzogiorno, poi gira verso settentrione; va girando, girando continuamente, per ricominciare gli stessi giri. Tutti i fiumi corrono al mare, eppure il mare non s'empie; al luogo dove i fiumi si dirigono, tornano a dirigersi sempre. Solo recentemente sono stati raccolti dati da tutto l’emisfero settentrionale e dai tropici in modo da formulare una soddisfacente teoria circa le correnti d’aria mondiali. Ora sappiamo che le maggiori correnti del mondo seguono dei circuiti ben precisi. Nell’emisfero settentrionale i venti si postano verso sud, dove l’aria riscaldata sale; essi poi ritornano di nuovo a nord dove l’aria è più fredda; mentre ritornano, portano con loro dell’acqua per riempire i bacini dei fiumi. È sbalorditivo come, Salomone, (l’autore dell’Ecclesiaste), abbia saputo accuratamente descrivere i venti ed il ciclo dell’acqua.

    Manetone del III Secolo a.C.


    Incaricato di redigere la storia delle dinastie egiziane, costui afferma di essersi trovato tra le mani documenti importantissimi depositati negli archivi reali istituiti presso i templi pagani. La lettura di questi documenti offre l'opportunita' di ricavare dagli stessi l'interpretazione che gli Egiziani davano alle imprese condotte a termine da un personaggio le cui vicende sono un chiaro riferimento a Mose'. Manetone si sofferma a descrivere nei particolari l'identita' di quest'uomo da lui definito Egiziano e non manca di illustrare, come ritiene meritasse, la figura del faraone che a quel tempo regnava sull'Egitto. Stando ai testi sacri da lui consultati, l'Egiziano si sarebbe chiamato, Osarseph, da Osiride dio di Eliopoli, mentre il faraone sarebbe stato nientemeno che il re Amenofi, gia' menzionato in queste note.
    Secondo Manetone, questo Osarseph/Mose', che gli Israeliti avrebbero eletto a loro capo, sarebbe stato un lebbroso che per disprezzo delle divinita' e del culto dei suoi compatrioti avrebbe accettato di porsi alla testa di una massa di derelitti, affetti da malattie degradanti, tanto da meritare di essere bandito dal paese, soprattutto a causa di sue imprecisate malefatte (probabilmente per l'uccisione del guardiano Egiziano ricordato in Esodo, 2.12).
    Effettivamente, se si va a controllare nella Bibbia si scopre che Mose' fu in gioventu' bandito dall'Egitto.

    Per trovare il filo logico del ragionamento di Manetone occorre pero' saper superare l'istintiva avversione che destano le conclusioni a cui egli giunge dopo essersi studiati i documenti di parte egiziana. Per un'esatta valutazione dei fatti vanno tenuti presenti due aspetti fondamentali del problema: da un lato, i limiti della conoscenza scientifica di quei tempi, che giustificano gli errori commessi involontariamente; dall'altro, la particolare predisposizione degli Egiziani a registrare con puntigliosita' gli avvenimenti della vita quotidiana, che invece inducono a prestare fede alle nude cronache.

    Presso Egiziani e Babilonesi, da tempi antichissimi, i sacerdoti per gli uni e i Caldei per gli altri sono stati incaricati delle registrazioni ed hanno su queste meditato (Giuseppe Flavio in Contro Apione, VI.28).

    L'uscita degli Ebrei dall'Egitto e' stata, come si sa, la conseguenza di una serie di pestilenze. Era ovvio che per i superbi faraoni, da se stessi proclamatisi de'i, le famose dieci piaghe fossero disgrazie portate dai mendicanti che affollavano le citta'. Si spiega cosi' come essi abbiano potuto formarsi la convinzione che responsabili di ogni malanno fossero gli schiavi Israeliti ai quali addebitavano la colpa di essere scabbiosi e lebbrosi. Che questa accusa generalizzata fosse infondata e' provato dalle severe disposizioni impartite da Mose' e codificate nelle norme della Torah, di tenere chiunque presentasse il minimo segno di tale infermita' fuori dall'accampamento: la vicinanza di Dio era condizionata dalla predisposizione di un apposito spazio, asettico e mantenuto in assoluto stato di purezza per cui, se fossero stati tutti lebbrosi gli Israeliti, non avrebbe potuto esserci accampamento puro, ne' tanto meno presenza di Dio in mezzo a loro.

    Quando conflitti come quello descritto si producono, di solito le parti in causa sono portate a scaricarsi reciprocamente addosso tutto cio' che si presenta ai loro occhi sgradevole. Come esempio di questo comportamento si potrebbe citare cio' che si e' ripetuto nel Medio Evo con le malattie veneree: i Francesi chiamavamo la sifilide "morbo celtico", mentre i Celti, di rimando, chiamavano la stessa cosa "mal francese". Gli Ebrei, in quanto schiavi, naturalmente non erano in condizioni di esercitare uguale facolta' di rimando, percio' si presero le ingiurie senza possibilita' di reagire.

    Il faraone non sarebbe mai stato disposto ad ammettere di essere lui ad attirarsi addosso il flagello, con l'ostinato rifiuto a concedere ai suoi schiavi il permesso di recarsi nel deserto a prestare culto al proprio Dio; e quando il Dio degli Ebrei manifestera' la sua presenza, per forzare il faraone a lasciar partire il popolo oppresso, e' inevitabile che egli pensi di trovarsi di fronte all'oracolo del dio Amon che gli ingiunge di cacciare dal paese i portatori dell'infezione. E quando l'ultima piaga si abbattera' sull'Egitto, a lui non rimarra' alternativa che mandar via quelli che definiva "gli impuri", fossero essi Ebrei o no, come attesta la Bibbia. E anche una quantita' di appartenenti a varie popolazioni si accodarono a loro (Esodo,12.38).

    Che gli Ebrei non se ne siano andati pacificamente dall'Egitto, ma che siano stati letteralmente scacciati, e' scritto nella Torah. E gli Egiziani fecero pressione sul popolo per mandarli via al piu' presto (Esodo, 12.33).

    Dalle deduzioni tratte da Lisimaco di Alessandria (II Secolo a.C.), la sorte di quei perseguitati sarebbe stata la seguente:

    "Abbandonati in luoghi deserti, si riunirono per deliberare sulla propria situazione. Un certo Mose' consiglio' loro di percorrere, esponendosi al pericolo, una sola strada fino a raggiungere luoghi abitati; consiglio' inoltre di distruggere i templi e gli altari degli de'i in cui si fossero imbattuti. Approvata la decisione, attraversarono il deserto e dopo molte sofferenze giunsero alla terra chiamata Giudea e vi fondarono la citta' di Gerusalemme".

    In quanto al rimprovero mosso a Mose' di essere anche lui un lebbroso, cio' puo' spiegarsi col potere che ricevette al monte Chorev, di mutare la sua mano da sana in lebbrosa e viceversa, quale prova da esibire ai suoi confratelli Israeliti, che Dio gli era veramente apparso. Il Signore gli disse ancora: "Metti la tua mano in seno". Egli la mise e ritirandola vide che essa era lebbrosa, bianca come la neve (Esodo, 4.6).

    Il riferimento poi al supposto odio nei confronti dell'Egitto attribuito dagli autori pagani a Mose', la smentita piu' efficace viene dalla solenne prescrizione dallo stesso impartita nel deserto: Amate dunque lo straniero, poiche' anche voi foste stranieri nel paese d'Egitto (Deuteronomio, 10.19).

    L'origine di questo equivoco probabilmente dev'essere fatta risalire al gran consumo di agnelli e capretti avvenuto la notte della partenza dall'Egitto, che e' rimasto nella tradizione ebraica tra i ricordi della celebrazione del primo Seder di Pesach. Manetone e tutti gli idolatri come lui non potevano capire che l'ordine di banchettare con la carne degli ovini era dettato dalla necessita' di cancellare dalla mente degli Israeliti, prossimi alla partenza, ogni residuo delle convinzioni religiose assorbite durante la schiavitu', in base alle quali degli innocui animali domestici, che gli Egiziani adoravano al pari di de'i, avrebbero dovuto continuare ad essere tenuti in conto di vere e proprie divinita'. In previsione dell'appuntamento che li attendeva al monte Chorev, dovevano liberarsi da simili assurdita' e tornare a considerare gli animali semplice cibo per gli uomini.

    Sorprendente appare invece la perfetta coincidenza che si riscontra tra il racconto biblico e cio' che Manetone afferma di aver trovato nei testi sacri egizi da lui consultati. La moltitudine di schiavi condotta da Osarseph, detto Mose', verso il deserto avrebbe a un certo punto svoltato per andarsi ad accampare nei pressi di Pelusio. Secondo la versione fornita da Mose' sarebbe stato il Dio degli Ebrei ad ordinare questa improvvisa diversione. Il Signore penso' che assistendo il popolo a combattimenti avrebbe potuto pentirsi e far ritorno in Egitto. Il Signore fece dunque deviare il popolo attraverso il deserto arabico verso Jam Suf (Esodo, 13.18).

    Jam Suf che in ebraico significa, mare dei Giunchi, verra' molti anni piu' tardi cambiato in mar Rosso, ma chiunque puo' verificare che nessun canneto puo' crescere nelle acque salate del mare.

    L'inattesa notizia fatta arrivare alla capitale dalle guarnigioni di frontiera sarebbe risultata incomprensibile al faraone, tanto da essere giudicata una provocazione. Mobilitata in fretta e furia la cavalleria, egli si sarebbe gettato all'inseguimento dei fuggiaschi, deciso questa volta a sterminarli.

    Il luogo dove gli Israeliti si accamparono, che Manetone indica in Pelusio, si trova esattamente a ovest della laguna Serbonis, laddove fu comandato a Mose' di dirigersi. Sorge qui ancora oggi una vasta palude ricoperta da canne lacustri. Di'ai figli d'Israele che retrocedano per accamparsi in faccia a Pi-hachirot fra Migdol e il. mare, dirimpetto a Baal Tsefon (Esodo, 14.2).

    Le localita' summenzionate (Pi-hachirot corrisponde a Bocche dei Canali; Migdol corrisponde a Torre di Guardia; Baal Tsefon corrisponde a Signore del Nord) sorgono tutte a nord della penisola sinaitica, il che annulla ogni possibilita' per la vetta d'aspetto olimpico segnalata sulle carte col nome di Santa Caterina di essere stata l'autentico luogo dove e' avvenuta la proclamazione dei Dieci Comandamenti.

    Riferisce Manetone che all'ultimo momento il faraone si sarebbe astenuto dall'attaccare l'accampamento degli Ebrei, per non dover combattere - dice lui - contro degli de'i. Sembrerebbe invece che al faraone accadesse di assistere a qualcosa di terrificante, che doveva spaventarlo a morte.

    L'Angelo di Dio, che precedeva il campo d'Israele, si mosse ed ando' a porsi alle loro spalle; contemporaneamente anche la colonna di nube si colloco' all'indietro e venne cosi' a trovarsi tra l'accampamento d'Israele e quello degli Egiziani, cosicche' si produsse densa oscurita' per gli Egiziani, mentre per gli Ebrei vi fu piena luce l'intera notte mediante la colonna di fuoco (Esodo, 14.19).

    Abbandonato precipitosamente il campo, la corsa del faraone non si arresto' nemmeno in prossimita' della capitale del suo regno, ma fu talmente travolgente da portarlo addirittura a finire in Etiopia.

    Lasciati soli, gli ufficiali egiziani pensarono di dover proseguire l'inseguimento degli Ebrei, come da ordini in precedenza ricevuti: lanciatisi lungo la striscia di sabbia che separa il Mediterraneo dalla laguna si ritrovarono con le ruote dei carri staccate, quando all'improvviso un'ondata gigantesca spinta da forte vento supero' lo stretto corridoio sabbioso travolgendo dall'alto gli inseguitori. Il Signore sommerse gli Egiziani in mezzo al mare. Le acque riprendendo il loro stato normale ricoprirono carri, cavalleria, tutto l'esercito egiziano che era entrato nel mare. Non ne rimase neppure uno (Esodo, 14.27).

    In questo modo gli Ebrei conobbero la potenza del Dio che era venuto a liberarli dalla schiavitu' per farne il suo popolo,. Inchinandosi a questo Dio capace di realizzare miracoli e prodigi mai visti, essi stringevano con Lui un Patto che li impegnava a mettere in pratica, nella nuova terra dove li avrebbe condotti, i precetti e i comandamenti che avrebbe impartito.
     
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    Ayalon, ti prego di non inalberarti.

    Io penso che nessuno (in buona fede) possa mettere in dubbio l’autenticità della storia e dei fatti raccontati nella Bibbia.
    Ovviamente questo non significa automaticamente credere anche nei corollari metafisici e soprannaturali che l’accompagnano.

    Come per l’Odissea. Un conto è credere nella distruzione di Troia da parte degli achei (confermata dagli scavi delle rovine e ritrovamento del tesoro di Priamo da parte di Schliemann). Un altro conto è credere anche nel tallone di Achille e nel cavallo di Troia.
     
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    Riporto qualche fonte (lievemente rimaneggiata), che mi pare cosa buona e giusta:

    http://camcris.altervista.org/archeologia.html
    www.telefonoverde.it/ATTENDIBILITABIBBIA.htm
    https://groups.google.com/forum/#!topi...ova/1c_lIetIbGE

    Difficile stabilire l'origine delle informazioni, dato che sul web il copia e incolla selvaggio è pratica ormai consolidata a scapito del rigore scientifico. Ma tant'è...
     
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    אילון

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    CITAZIONE (acarlo @ 4/10/2016, 14:07) 
    Ayalon, ti prego di non inalberarti.

    Io penso che

    Ma cosa mi devo inalberare? Ognuno è libero di
    credere a ciò che vuole ci mancherebbe!!!!
     
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    Io credo ad ogni parola e ad ogni virgola, la Bibbia è davvero perfetta e ad ogni azione corrisponde una reazione giusta di D-o. Io Credo anche senza controllare le fonti.
     
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  6. Duenda
     
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    Date un pizzicotto ad un Ebreo e vedrete che è tutto vero!!!

    sleeping

    Svegliaaaaaaaa!


    Shalom
     
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    CITAZIONE (Evakant222 @ 4/10/2016, 23:39) 
    Io Credo anche senza controllare le fonti.

    In un forum di studio come questo che si prefigge di studiare i testi prescindendo dal dato di fede, è buona norma citare sempre la fonte dalla quale si attingono le informazioni; altrimenti uno come fa a sapere se quelle informazioni le ha scritte topolino o uno studioso competente e di conseguenza se sono degne di credibilità oppure no (mi riferisco in generale, non allo specifico tema di questo topic)?
    Il danno di internet è proprio questo: riciclare informazioni di seconda, terza, quarta mano che diventano credibili solo perché "lo dice internet", quando invece nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di informazioni manipolate o del tutto errate.
     
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    QUOTE (Evakant222 @ 10/4/2016, 11:39 PM) 
    Io credo ad ogni parola e ad ogni virgola, la Bibbia è davvero perfetta e ad ogni azione corrisponde una reazione giusta di D-o. Io Credo anche senza controllare le fonti.

    Niente di più pericoloso che seguire un libro ad occhi chiusi, senza nessun spirito critico.
    Molti disastri dell'umanità sono dovuti a questo. Ed è quello che sta facendo l'Isis con il Corano.
     
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    אילון

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    CITAZIONE (acarlo @ 7/10/2016, 11:05) 
    Niente di più pericoloso che seguire un libro ad occhi chiusi, senza nessun spirito critico.
    Molti disastri dell'umanità sono dovuti a questo. Ed è quello che sta facendo l'Isis con il Corano.

    Bene, Io ritengo che l'ISIS stia spiegando molto bene il Corano al mondo.
    Siccome mi sembra di aver capito che la pensi esattamente al contrario,
    spiegaci tu allora il Corano.
    popcom
     
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    QUOTE (Ayalon @ 10/7/2016, 07:15 PM) 
    QUOTE (acarlo @ 7/10/2016, 11:05) 
    Niente di più pericoloso che seguire un libro ad occhi chiusi, senza nessun spirito critico.
    Molti disastri dell'umanità sono dovuti a questo. Ed è quello che sta facendo l'Isis con il Corano.

    Bene, Io ritengo che l'ISIS stia spiegando molto bene il Corano al mondo.
    Siccome mi sembra di aver capito che la pensi esattamente al contrario,
    spiegaci tu allora il Corano.
    popcom

    Non penso di aver capito bene cosa intendi dire.
    Io ritengo che l'ISIS stia spiegando molto bene il Corano al mondo, in quanto lo segue alla lettera.
    Ma il mio è un discorso del tutto generale, valido per tutti i libri che vogliono insegnarci come vivere. Mai seguirli alla lettera!
    In questo forum ho imparato che è assurdo seguire senza spirito critico il nuovo testamento.
    Altri mi hanno insegnato che è altrettanto assurdo voler seguire, alla lettera e senza spirito critico, il Corano. Altri ancora il Capitale, altri il Mein Kampf.
    E qui mi fermo, per non incorrere nelle ire di Ayalon.
     
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    Bene Acarlo se per te è assurdo seguire "ciecamente" (è un po' azzardato direi), i testi Sacri senza spirito critico, non significa che tutti devono pensarla come te. E poi esiste anche il buon senso in una persona, e per come la vedo io paragonare D-o all'Islam è come bestemmiare....
     
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    QUOTE (Evakant222 @ 10/7/2016, 09:23 PM) 
    Bene Acarlo se per te è assurdo seguire "ciecamente" (è un po' azzardato direi), i testi Sacri senza spirito critico, non significa che tutti devono pensarla come te. E poi esiste anche il buon senso in una persona,

    Esatto, l'hai detto! Quando dici che un libro deve essere seguito con "il buon senso" di fatto ne escludi una lettura letterale e acritica.
     
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    Si ma io intendevo Buon Senso nel leggere e mettere in pratica, non mi risulta che in Israele stiano lapidando le persone perché esistono i tribunali adesso. E nemmeno i Cristiani stanno uccidendo per la religione in questi tempi, hanno fatto scempio abbastanza in passato ma non sono io che giudicherò il loro operato... verrà anche la loro ora di pagare io credo.
    Cmq gli unici fuori di testa che usano la religione per tagliare le gole sono proprio gli Islamici Jihadisti. Nessun'altro lo fa. Soltanto loro.
    Quindi il Buon Senso funziona per tutto il globo tranne che per quei tagliagole.
    Ecco cosa intendevo.

    E poi anche il Corano è stato scritto e riscritto e cambiato diverse volte.

    L'unico testo che non è mai stato ritoccato è la Torah.
     
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    Il mio era un discorso generale, che vale per tutti i libri antichi e moderni che vogliono insegnarci a vivere. Non capisco perchè volete (tu e Ayalon) farmi entrare in un esempio particolare.
    Poi certo, seguire alla lettera un libro invece di un altro può portare a ben diversi gradi di errori. Ma è sempre comunque un errore affidarsi a un testo ciecamente e acriticamente.
     
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    QUOTE (Evakant222 @ 10/7/2016, 09:40 PM) 
    E poi anche il Corano è stato scritto e riscritto e cambiato diverse volte.

    L'unico testo che non è mai stato ritoccato è la Torah.

    Non mi sembrava, ma se lo dici tu, e nessuno ti ha corretto, ci credo.
     
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