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Abramo.
La ricompensa e la punizione
Il discorso morale nel Tanakh pone l’accento principalmente sulla ricompensa per le opere buone e la punizione, come conseguenza naturale delle opere malvagie. Nel libro dei proverbi e nel resto dei libri sapienzali, la ricompensa è concepita come la conseguenza naturale dell’azione e non propriamente attraverso l’intervento divino.
Ci sono nel Tanakh, tzadiqim esemplari ma, nonostante ciò, non esiste nella mentalità del Tanakh l’ideale del giusto che non abbia mai peccato.כי אדם אין צדיק בארץ אשר יעשה טוב ולא יחטא
Traduzione:
“Non c’è uomo giusto sulla terra, che faccia il bene e non pecchi”.
(Qohelet 7,20)
Una lista di azioni morali, presentate come esemplari, si possono osservare nelle lunghe confessioni di Yov (cap. 29-31), nei Tehilim 1,15, 24 etc, e nei rimproveri di Yehezqel (cap. 22).