Le prove di Abramo e e il rapimento di Sara

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  1. whitemirror_
     
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    CITAZIONE (Alma the First @ 13/3/2016, 19:55) 
    Incredibile che nessuno abbia pensato di linkare questa leggendaria disamina di Abramo, nella quale molte apparenti contraddizioni possono essere spiegate: http://forumbiblico.forumfree.it/?t=956189 Va letta attentamente per comprendere che scienza e fede forse non sono in disaccordo...

    Combinare insieme fede e scienza riguardo l'origine dell'uomo?
    La scienza procede per teorie non per dogmi, mentre la religione ha come dogma prima di tutto l'esistenza di Dio – il che, da solo, già rappresenta un vincolo, senza contare molte altre verità di fede (unicità, verità rivelata, interesse e amore verso l'umanità, missione del popolo eletto, ecc).
    Il ragionamento scientifico tende a risultati concreti oggettivamente riproducibili, cosa impossibile se esistono dei vincoli che pongono restrizioni al ragionamento.
    Diversamente dalla scienza, Genesi parla per metafore non certo per fatti comprovati.
    Chi vuole interpretare quest'opera volendo adattare le scoperte scientifiche alle verità di fede, deve necessariamente far uso di una accorta miopia selettiva
    che escluda quelle parti e quelle contraddizioni del testo che non si possono conciliare con la scienza.
    Prenderei come esempio la creazione del cielo, inteso come una distesa solida che separa le acque di sopra da quelle di sotto:

    6 Iddio disse: Siavi uno strato in mezzo
    alle acque, e separi acque da acque.
    7 Iddio fece lo strato, il quale separò le
    acque che sono di sotto allo strato dalle
    acque che sono di sopra allo strato; e
    fu così.
    8 Iddio chiamò lo strato Cielo.
    (Genesi 1:6-8, Luzzatto.)

    Il punto di partenza di questi versetti è la concezione arcaica che la terra fu creata all'interno dell'oceano primordiale, il grande abisso. Per lo scrittore biblico lo spazio cosmico non esiste, ma esiste solo acqua che avvolge la terra.

    CITAZIONE (Alma the First @ 13/3/2016, 19:55) 
    Un po' capisco Whitemirror, probabilmente avverte una sensazione di frustrazione dovendo confrontarsi con una solida liquidità di studi e opinioni. Questa insofferenza però la attribuirei soprattutto a chi è alla ricerca della agognata Verità :B):

    Nati non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza.
    A mio parere la verità non è un santo Graal a cui si può arrivare una volta per tutte dopo lunga ricerca, ma per l'uomo consiste nella ricerca stessa. Una ricerca che procede per stadi, o livelli, che vanno continuamente superati dopo aver imparato a scoprirne i difetti e le aporie. Ricerca della verità è mettere in discussione gli stadi temporanei di conoscenza e superarli secondo un metodo evolutivo; il che nulla ha in comune con le "solide fluidità" del pensiero che però non si evolve mai per il fatto che non attua alcun processo di cambiamento.

    CITAZIONE (Alma the First @ 13/3/2016, 19:55) 
    CITAZIONE (whitemirror_ @ 5/3/2016, 21:16) 
    Abramo è il padre della fede, amico di Dio. Ha le sue debolezze, certamente, ed è un fatto che la Torah non nasconde mai le debolezze di alcuno, ma egli non è paragonabile, che so, a Caino. [...]
    Ora, le qualità di un uomo si valutano anche attraverso le sue opere. Si può essere comprensivi se dal faraone Abramo sia stato un po' debole non avendo confidato nella protezione divina che gli era stata promessa – sbagliare una volta succede a tutti – ma, nell'episodio di Abimelec, egli appare chiaramente come uno "che ci marcia"...

    Gli Egiziani, a quel tempo, forse non praticavano più i sacrifici umani però stando al testo erano governati da re abietti. Proteggere la propria incolumità con una bugia o semi-bugia non lo porrei sullo stesso livello. Anche se si è profeti e si conversa con Dio, ad ogni uomo è chiesto di fare tutto il possibile per preservarsi, a maggior ragione se la controparte ha fini malvagi. Confidare nella protezione divina non significa gettarsi da un burrone.

    Errare humanum est, perseverare autem diabolicum.
    Anche le legislazioni penali trattano in modo assai diverso il medesimo errore a seconda se è commesso dall'incensurato oppure da chi è recidivo.

    Forse Abramo aveva molti preconcetti riguardo alla malvagità del faraone (che al contrario gli pagò a peso d'oro il "prezzo della sposa" anziché "rapire" la sessantacinquenne Sara). Inoltre non aveva valutato che con la sua menzogna rischiava di ingarbugliare di più le cose dato che gli egiziani, credendo Sara sua sorella, l'avrebbero legittimamente potuta chiedere in moglie, cosa che infatti accadde.
    Ma, stando alla Torah, Abramo non aveva ancora conosciuto la potenza di Dio, e forse la sua fede nelle sue promesse (anche di proteggerlo) non doveva essere ancora ben salda.
    Stando al Talmud, invece, Abramo aveva già avuto prova di ciò di cui Dio è capace, dato che anni prima l'onnipotenza divina lo aveva tratto indenne da una fornace ardente. In questo caso, secondo il detto "aiutati che Dio ti aiuta", capisco che inizialmente abbia voluto confidare anche in una menzogna oltre che sull'aiuto divino, ma quando a causa di quella bugia si trovò in una situazione, da un punto di vista morale, simile a quello della fornace ardente, cioè a dover commettere il gravissimo peccato di maritare sua moglie col faraone, allora avrebbe dovuto affidarsi in tutto a Dio anziché concludere di fatto quel contratto matrimoniale intascando la dote nuziale che gli era dovuta in quanto presunto tutore della donna.

    Nel regno di Abimelec, comunque, la questione della fede è fuori causa. Ora Abramo aveva sicuramente quella conoscenza ed esperienza che prima gli mancavano: sapeva che Dio mette al tappeto qualsiasi sovrano, che incenerisce intere città, che rende gravide donne sterili e in età avanzata, e, soprattutto, che è affidabile. E sapeva, inoltre, che quella menzogna poteva solo creare equivoci dato che un re avrebbe potuto chiedere di sposare la sua presunta sorella.
    Infatti, Abimelec fu affascinato dalla novantenne Sara e, come già aveva fatto il faraone, versò ad Abramo un generosissimo prezzo nuziale per impalmare sua moglie. Abramo doveva ben essere consapevole che se Dio non fosse intervenuto, Sara avrebbe commesso adulterio e lui un atto di lenocinio.
    Si può dire che Abramo e Sara fossero ragionevolmente certi dell'intervento divino prima che quel singolare matrimonio fosse consumato. Se non avessero avuto questa certezza, si dedurrebbe che essi erano disposti ad accettare che gli eventi avessero il loro ineluttabile compimento, cioè l'adulterio di lei ed il lenocinio di lui.

    Ma i "martiri" non sono coloro che preferiscono morire piuttosto che venire meno ai loro principi? Sembra che i due coniugi tenessero molto più alla propria vita – e ad eventuali vantaggi economici – che al rispetto di norme etiche fondamentali conosciute e rispettate perfino dai pagani.
    Ripetere l'espediente di quella bugia, da parte di Abramo e Sara, significava costringere Dio ad intervenire, oppure, se non fosse intervenuto, a lasciare che gli avvenimenti innescati in quella maniera avessero il loro – iniquo – compimento.
    In un modo o nell'altro Abramo si sarebbe ulteriormente arricchito dando in moglie sua moglie ad un altro uomo.
    In seguito doveva aver istruito suo figlio Isacco sull'utilità di un tale espediente, ed Isacco deve aver messo in pratica ciò che veniva dai consigli paterni.

    Date queste problematiche di non scarso rilievo, è naturale che tanti studiosi affermino che l'evento in questione è uno solo, ma narrato in tre diverse versioni provenienti da fonti distinte, poi unificate da un unico redattore.

    CITAZIONE (time paradox @ 13/3/2016, 21:35) 
    Anche io dissi a degli ebrei: vorrei sapere la verità su Genesi. Mi chiesero cosa io pensavo, e testo alla mano lo spiegai. Mi risposero che le mie impressioni erano già state pensate ed espresse e che esistono tesi simili in discussione in non ricordo quale loro testo. In buona sostanza che tale mia impressione (che va oltre ciò che ho appena accennato) è fra le contemplate da qualche parte (un testo in ebraico non facile da avere a disposizione, meno che mai tradotto, e quindi difficilmente consultabile e illeggibile per me e non ricordo quale sia). Questa per me è 'la verità' su genesi, quella che io cercavo, cioè la verità che esiste anche questa possibilità, è contemplata, ammessa, è ammesso esaminarla, e tutto ciò che ne consegue. Poi non mi dissero la discussione dove ha condotto e se si sia addivenuti a delle conclusioni. A patto che non lo predichi come certezza, io posso credere che sia come dico io, e ovviamente lo credo, mi è stato detto che non vi è nulla in contrario e che non faccio peccato insomma :D Non ho i mezzi per indagare oltre, magari sbatterei anche il naso su di una smentita, nel caso non importa. Finché non ho elementi contrari per me è come dico io :D e non ho obbligo ad accettare che sia come dicono altri :D Se non è la verità questa?! :D (ovviamente 'una verità'). Grazie per il link, mi ripromettevo di fare la ricerca ma WM che ha tutta la mia stima e simpatia è sparito. Peccato, volevo discutere oltre con lui, poi magari continuavamo questa ricerca insieme.

    Il racconto della creazione in Genesi è per me una allegoria densa di significati, e, pur volendo ammettere che la sua stesura sia stata fatta da un unico autore, in ogni caso ritengo sia frutto di molteplici tradizioni antiche. E' questa una tesi che il corpus accademico non può accogliere perché significherebbe riconoscere che antecedentemente l'esilio babilonese fossero presenti in Israele differenti posizioni religiose, in particolare quelle definite da certi studiosi Elohista e Jahwista, dalle quali appunto deriverebbero le due contrastanti versioni della creazione.
    Secondo alcuni commentatori, per quanto posso aver capito, il monoteismo ebraico nacque appena pochi anni prima dell'esilio, ad opera del re Giosia, il quale cercò di cancellare ogni traccia storica del precedente culto jahwista, di natura politeista.
    Ma qui andremmo OT, e non a caso LvBv1983 ha aperto un topic su quest'argomento.
    https://consulenzaebraica.forumfree.it/?t=72226191
    Ciò che mi piacerebbe approfondire, se mai, è il racconto della creazione nelle sue differenti versioni, purché lo si tenga ben lontano dalla scienza.

    Saluti / Shalom
     
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31 replies since 26/12/2015, 10:48   1315 views
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