OLAM = eterno o perpetuo?

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    Un altro mio "dilemma".

    Il termine OLAM, solitamente tradotto con "eterno" quando riferito a HaShem, intende davvero riferirsi a un tempo non calcolabile?
    Nei vari dizionari in mio possesso, compresi quelli contenuti nel famoso software Bible Works, il termine olàm viene inteso come:

    - futuro
    - passato/antichità
    - perpetuo
    - lungo tempo
    - ma anche "eternity" - "eternal", etc.

    E' vero quanto asserito da Mauro Biglino, cioè che il termine non ha niente a che vedere con l'eternità ma con un periodo di tempo prolungato come il nostro "per sempre" o "per tutta la vita"?
     
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    Sembra che עוֹלם non significhi eterno in senso di a-temporalità, che abbia ragione Biglino. (E anche su biblehub trovi infatti long period).

    Tuttavia da Negev stesso, che conosce bene il termine, l'ho visto usare nei termini di Eterno se riferito ad HaShem (come hai notato anche tu).
    Penso quindi che il riferirlo al Creatore "amplifichi" il valore del termine, ma è una mia congettura dovuta appunto al significato della parola unito all'uso pratico che se ne fa in certo contesti.

    Negev, batti un colpo se ci sei! :lol:
     
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    Penso quindi che il riferirlo al Creatore "amplifichi" il valore del termine, ma è una mia congettura dovuta appunto al significato della parola unito all'uso pratico che se ne fa in certo contesti.

    Penso che un termine possa assumere un significato differente in base a CHI è riferito. Come Bereshìt barà Elohìm. Il termine Elohìm più essere inteso come singolare se associato a un verbo al singolare, mentre può essere inteso come plurale (ad es. come gli déi pagani) quando non associato ad un verbo al singolare.
    Quindi OLAM può intendere, se riferito a HaShem Elohìm, all'eternità. Questo è il mio attuale punto di vista.
     
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    Concordo, ragazzi in Israel help us :lol:
     
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    Shalom,

    Partendo proprio dai fondamentali: Essere, Essenti, Tempo, Linguaggio.

    Il concetto è sempre di lungo, lunghissimo (e spesso ignoto) tempo; mai di eterno.

    La motivazione è facilmente comprensibile dalla premessa di cui sopra: il tempo è anch'esso una creazione derivata dal nostro modo di percepire la realtà, quindi, come ogni creazione, ha un inizio ed una fine (oltre ad una rettificazione).

    Shalom
     
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    Quindi "al di là del velo" della creazione, su HaShem non si può sostenere nemmeno l'eternità in quanto concetto umano e limitante.
    In effetti torna pensando proprio al "chiamarLo" Ayn Sof; mi sembra di capire che sia un riferimento condivisibile dall'ebraismo in toto.
    Per aggiungere una domanda, che non so se possa interessare anche a Daniele, mi auguro di sì: quindi il Mondo a Venire è destinato anch'esso alla limitazione spazio temporale, nella sua materialità, o si riferisce anche a ciò che avverrà "alla fine del tempo"?
     
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    CITAZIONE (teista @ 31/8/2015, 19:57) 
    Shalom,

    Partendo proprio dai fondamentali: Essere, Essenti, Tempo, Linguaggio.

    Il concetto è sempre di lungo, lunghissimo (e spesso ignoto) tempo; mai di eterno.

    La motivazione è facilmente comprensibile dalla premessa di cui sopra: il tempo è anch'esso una creazione derivata dal nostro modo di percepire la realtà, quindi, come ogni creazione, ha un inizio ed una fine (oltre ad una rettificazione).

    Shalom

    Concordo, se ciò che dici si riferisce solo alla materia.
    Ma HaShem è l'icreato, Colui che c'è sempre stato. Tuttavia, quand'anche nel mondo ebraico non esistesse un termine che implichi all'eternità per come la intendiamo, bisogna dire che al di là di ciò che troviamo scritto nella Bibbia, D-o è eterno.
     
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    אריאל פינטור

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    Olam vuole anche dire "era"
    "olam haba" l'era a venire
    "olam haze" questa era
    quando si intende qualcosa di futuro indeterminato, è difficile fare la differenza sul concetto di eterno.
    se una cosa dura "per sempre" è praticamente eterna"

    nello shema israel si dice ""Baruch shem kevod malchutò LEOLAM vaed"
    Benedetto il Nome e l'onore del Suo regno per sempre"

    può ancora significare "mondo" o "universo", come nelle benedizioni:
    Baruch Atà Adonay melech ha-olam" Benedetto sei Tu Sifgnore, sovrano dell'universo (o del mondo)
     
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    se una cosa dura "per sempre" è praticamente eterna"

    Credevo che una cosa eterna fose "da sempre", mentre il "per sempre" no, perché dire "da ora e per sempre" non implica all'eternità ma alla perpetuità di un qualcosa che ha avuto un inizio.

    Il "da sempre" è indeterminato e non identifica un inizio., ma un qualcosa che "da sempre" c'è sempre stato. Quindi, quando nelle Scritture leggiamo "da eternità in eternità", è possibile leggere "da sempre a per sempre", o no?
     
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  10. teista
     
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    No, l'idea è sempre quella di lunghissimo tempo, vasto, giorni ignoti davanti; ma, non rappresenta mai il concetto di eternità per come tu lo intendi.

    Anche a D-o è finanche riduttivo nella sua concezione greca, quea che hai sommariamente evocato, molto diversa da quella ebraica.

    Ma sono discorsi troppo complessi per affrontarli incidentalmente.

    Shalom
     
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    CITAZIONE (teista @ 1/9/2015, 10:18) 
    No, l'idea è sempre quella di lunghissimo tempo, vasto, giorni ignoti davanti; ma, non rappresenta mai il concetto di eternità per come tu lo intendi.

    Anche a D-o è finanche riduttivo nella sua concezione greca, quea che hai sommariamente evocato, molto diversa da quella ebraica.

    Ma sono discorsi troppo complessi per affrontarli incidentalmente.

    Shalom

    Ma, guarda.. io sono dell'idea che D-o si lascia raggiungere e capire da chi vuole ragigungerLo e capirLo.
    Se ci ha dotati della Sua stessa immagine (ragione, personalità) evidentemente ha equipaggiato l'uomo con quegli elementi necessari per discernere ciò che ci è dato discernere. Non credo che D-o si perda in discorsi troppo filosofici e complessi. La stessa Scrittura inizia che in "princpio di la creazione creò Elohìm i cieli e la terra". Il redattore biblico non si perde in chicchiere per cercare di capire o spiegare eventuali origini di D-o- SI limita a scrivere che fin dal principio Egli c'era già.

    Un conto è spiegare l'eternità del Creatore, un conto è spiegare il significato grammaticale di un termine, quello che io sto cercando di capire.

    Shalom
     
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  12. teista
     
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    Ma D-o non si lascia affatto "capire", né c'è qualche umano che lo possa fare; quello che leggi, Torah, è una parte del Tanakh.

    Scritta in linguaggio poetico e niente affatto semplice per chi conosca lingua e Tradizione; studiarla costituisce la forma più alta di culto.

    Ma studiarla significa rispettarla come dono di D-o ad Israel, secondo le sue regole.

    Un ebreo non imbastisce teologie, fonda la propria condotta sull'etica comandata dal Patto; così conosce la Parola, attraverso i volti del suo prossimo che la vivificano.

    Quello che cercavo di spiegarti è che il termine proposto non ha il concetto di eternità, che è una definizione ben enucleata dalla filosofia greca; ma, in ebraico significa, appunto, lontano o lontanissimo nel tempo o nello spazio, verso l'ignoto ma sicuramente non eterno.

    E, parimenti, il concetto di eterno non può essere applicato al divino se non in senso a-tecnico, pena il cadere in equivoci spinoziani.

    Shalom
     
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    CITAZIONE (teista @ 1/9/2015, 12:10) 
    Ma D-o non si lascia affatto "capire", né c'è qualche umano che lo possa fare; quello che leggi, Torah, è una parte del Tanakh.

    Scritta in linguaggio poetico e niente affatto semplice per chi conosca lingua e Tradizione; studiarla costituisce la forma più alta di culto.

    Ma studiarla significa rispettarla come dono di D-o ad Israel, secondo le sue regole.

    Un ebreo non imbastisce teologie, fonda la propria condotta sull'etica comandata dal Patto; così conosce la Parola, attraverso i volti del suo prossimo che la vivificano.

    Quello che cercavo di spiegarti è che il termine proposto non ha il concetto di eternità, che è una definizione ben enucleata dalla filosofia greca; ma, in ebraico significa, appunto, lontano o lontanissimo nel tempo o nello spazio, verso l'ignoto ma sicuramente non eterno.

    E, parimenti, il concetto di eterno non può essere applicato al divino se non in senso a-tecnico, pena il cadere in equivoci spinoziani.

    Shalom

    Concordo su tutto. La stessa "teologia" non dovrebbe nemmeno esistere, e su questo mi trovo di pari accordo con Biglino perché anche lui sostiene che la stessa figura del "teologo" è assurda in sé in quanto D-o non può essere oggetto di studio. Se mai, ci si può definire "biblisti" ma non teologi.

    Coas intendi per "senso a-tecnico"?
     
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  14. Cecca
     
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    Concordo su tutto. La stessa "teologia" non dovrebbe nemmeno esistere, e su questo mi trovo di pari accordo con Biglino perché anche lui sostiene che la stessa figura del "teologo" è assurda in sé in quanto D-o non può essere oggetto di studio. Se mai, ci si può definire "biblisti" ma non teologi.

    e se lo dice biglino si può stare tranquilli che è una cazzata, anche terminologicamente oltre che concettualmente.
     
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    e se lo dice biglino si può stare tranquilli che è una cazzata, anche terminologicamente oltre che concettualmente.

    Perché sembra essera una... sciocchezza? Eppure sembra che in questo caso Biglino abbia detto una cosa sensata... forse una delle poche...
     
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