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Negev
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אריאל פינטור
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CITAZIONE (Ivette @ 18/11/2014, 23:32) CITAZIONE (Negev @ 31/1/2013, 21:56) Il testo dice nahash nahoshet cioè "il serpente e il suo antidoto". Non è una interpretazione. è esattamente come è scritto, solo che il traduttore ha reso nahoshet con nehoshet cioè rame. (...) Ciao Negev, riprendo questa vecchia discussione perchè circa la traduzione di Numeri 21, 8-9 ho delle osservazioni da farti. La traduzione che proponi è: "il serpente e il suo antidoto" tuttavia vorrei farti notare che nel testo manca la congiunzione tra i due vocaboli così come il possessivo, inoltre il primo sostantivo è in stato costrutto quindi dovrebbe essere tradotto collegato al sostantivo che lo segue. Aggiungo poi che nei dizionari di ebraico biblico che ho consultato "serpente" è solo al maschile. Dimmi cosa ne pensi. Ciao! penso che ragioni in lingua italiana. Premesso che questa non è una mia invenzione ma un'opinione molto diffusa in Israele, Qui si è di fronte ad un linguaggio biblico di tremila anni fa ed è ovvio che non esiste il femminile di serpente, né è necessaria la congiunzione né tanto meno il sostantivo. che ho messo io per rendere il senso italiano. Femminilizzare un sostantivo maschile equivale a rendere l'idea del suo opposto: come dire "yin e yang", per rendere l'idea. perché dici che nahash è in stato costrutto? è in stato assoluto. E' una forma molto efficace per rendere l'idea del contrario, di qualcosa che è opposto al serpente velenoso e che quindi ne neutralizza l'effetto. La Torah è piena di espressioni particolari e di sensi criptici come questo, accessibili solo grazie all'aiuto della tradizione orale.
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