Elohim : Cosa significa ?

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  1. Donato Riccardi Acconciatore
     
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    Secondo wikipedia, ma anche secondo tanti illustri studiosi Elohim è un plurale della parola "divinità" più correttamente significa in ebraico antico "coloro che sono venuti dal cielo".
    Una delle possibili etimologie del termine lo vorrebbe composto dall'unione di due radici antiche: "E-l" e "Hoa". "Hoa" sarebbe l'antica radice che indicava L'Essere Supremo, Colui che esiste di per sé, che non è generato ma ha vita in se stesso.
    Il prefisso "E-l" corrisponderebbe al nostro Colui, indicando la persona in senso astratto. "Colui che ha vita in sé" sarebbe quindi il significato del termine E-loha. Il termine E-lohim, quindi, assumerebbe anche il senso di "Coloro che hanno vita in se stessi" cioè che sono la Fonte della Vita.
    Numerosi i passi, nell'Antico Testamento, in cui è presente la forma plurale (anche come pronome):
    « Dio disse: facciamo l'uomo, che sia la nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza […]" […] "ecco, l'uomo è diventato come uno di noi" » (Gn 1,26)
    Sappiamo chiaramente che l'Ebraismo è una religione rigorosamente monoteista e che ogni reminescenza di politeismo (se è vero che era presente) sarebbe stata volutamente epurata dalle Sacre Scritture, sappiamo anche che queste sono state scritte da grandi sapienti ebrei (scribi, sacerdoti e dottori della Legge). La mia domanda a riguardo, rivolta ai fratelli ebrei è :
    Cosa significa veramente Elohim secondo la religione e la tradizione ebraica ?
    Vi ringrazio anticipatamente per l'attenzione e per eventuali risposte.
     
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    prova a leggere questo commento di Abramo ;)

    http://forumbiblico.forumfree.it/?t=12120034

    Shalom
     
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  3. Antonio DI GIORGIO
     
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    @ Akhenaton

    La risposta di Abramo in http://forumbiblico.forumfree.it/?t=12120034 per quanto lezione precisa, non è esaustiva a mio avviso, perché tiene conto sino a un certo punto di un dato esigente: il significato e significante storico di Elohim.
    Quando poi Abramo sostiene l'argomento che "la grammatica è grammatica" dialetticamente ammette l'impossibilità di contestualizzare il problema di Elohim.

    Il significato di Eloihim in maniera più esaustiva, a mio avviso, lo scioglie Hans Kung. Kung precisa che è solo nel VI secolo che inizia il culto di Jhwh, così come lo si conosce secondo monoteismo rigoroso, mentre il secolo precedente, cioè nel VII si affermava la venerazione dentro culti politeisti.
    Dunque per la maggiorparte di tutti gli esegeti biblici, a prescindere da Eloihim=DEI, Elohim=LEGISLATORI o GIUDICI è assodato che l'uso del plurale è usato per ricordare all'uditorio che esisteva prima del VI secolo una venerazione di Jhwh diversa, e che dopo tale cesura cronologica il culto divenne rigoroso. E' dunque El il Dio interiore di Abramo (il Patriarca, non il membro del forum).

    Shalom
     
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  4. Donato Riccardi Acconciatore
     
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    CITAZIONE (Akhenaton @ 23/1/2011, 19:18) 
    prova a leggere questo commento di Abramo ;)

    http://forumbiblico.forumfree.it/?t=12120034

    Shalom

    Grazie mille Akhenaton, trovo il commento di Abramo molto esaustivo, anche se poi leggendo quello di Antonio DiGiorgio resto cmq confuso, aspetto quindi ulteriori pareri.
    Ancora grazie.
     
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    Questo è un forum di "consulenza ebraica" e Hans Kung è un sacerdote cattolico. Con tutto rispetto, ma può essere utile a Donato per trovare le risposte che cerca e da chi le vuole. Per quanto riguarda il commento di Antonio devo dire che non condivido quasi nulla del pensiero di Hans Kung e comunque va precisato che le sue sono solo opinioni e non certezze storiche come invece potrebbe sembrare. Una cosa è comunque la storia e tutt'altra la grammatica. Se non si è in grado di aprire un testo e capire ciò che dice perché non si conoscono bene né i termini né la grammatica come possiamo accingerci a formulare teorie storiche?
    Il termine El deriva dalla radice "ul"=forza, El=Potente.
    Elohim deriva da "alàh"=giuramento, norma giuridica.
    Questi termini, nella Bibbia sono usati in diversi contesti, anche in luoghi dove le traduzioni non traducono con "dio" o "dei". Elim sono i potenti della terra, i governanti. Anche gli Elohim lo sono, perché questi hanno il potere giuridico.

    Shalom
     
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  6. Donato Riccardi Acconciatore
     
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    CITAZIONE (Abramo @ 24/1/2011, 12:19) 
    Questo è un forum di "consulenza ebraica" e Hans Kung è un sacerdote cattolico. Con tutto rispetto, ma può essere utile a Donato per trovare le risposte che cerca e da chi le vuole. Per quanto riguarda il commento di Antonio devo dire che non condivido quasi nulla del pensiero di Hans Kung e comunque va precisato che le sue sono solo opinioni e non certezze storiche come invece potrebbe sembrare. Una cosa è comunque la storia e tutt'altra la grammatica. Se non si è in grado di aprire un testo e capire ciò che dice perché non si conoscono bene né i termini né la grammatica come possiamo accingerci a formulare teorie storiche?
    Il termine El deriva dalla radice "ul"=forza, El=Potente.
    Elohim deriva da "alàh"=giuramento, norma giuridica.
    Questi termini, nella Bibbia sono usati in diversi contesti, anche in luoghi dove le traduzioni non traducono con "dio" o "dei". Elim sono i potenti della terra, i governanti. Anche gli Elohim lo sono, perché questi hanno il potere giuridico.

    Shalom

    La ringrazio tantissimo Abramo, posso quindi lasciar perdere quelle correnti di pensiero che vedono la creazione biblica svolta da più esseri divini, si tratterebbe solo di una interpretazione non corretta.
    A presto.
     
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    Donato, grammaticalmente parlando non c'è assolutamente posto per interpretare la creazione biblica come svolta da una pluralità. Chi si ostina a dire che "Elohim" è un termine plurale questo è segno che non conosce bene l'ebraico. Ringrazio Akhenaton che ha riportato gentilmente il link ad una mia discussione, che è un copia-incolla di una vecchia corrispondenza. Lì ho messo un elenco di termini ebraici biblici che hanno la stessa identica caratteristica del termine "Elohim", è sono tutti superlativi. Il numero in ebraico non è come nelle lingue moderne. Abbiamo anche situazioni inverse ove un termine apparentemente singolare è invece un plurale.

    Shalom
     
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  8. Donato Riccardi Acconciatore
     
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    CITAZIONE (Abramo @ 24/1/2011, 23:43) 
    Donato, grammaticalmente parlando non c'è assolutamente posto per interpretare la creazione biblica come svolta da una pluralità. Chi si ostina a dire che "Elohim" è un termine plurale questo è segno che non conosce bene l'ebraico. Ringrazio Akhenaton che ha riportato gentilmente il link ad una mia discussione, che è un copia-incolla di una vecchia corrispondenza. Lì ho messo un elenco di termini ebraici biblici che hanno la stessa identica caratteristica del termine "Elohim", è sono tutti superlativi. Il numero in ebraico non è come nelle lingue moderne. Abbiamo anche situazioni inverse ove un termine apparentemente singolare è invece un plurale.

    Shalom

    Grazie infinite Abramo, adesso i miei dubbi sono stati completamente dissipati.
     
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  9. Donato Riccardi Acconciatore
     
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    Ritorno sulla questione perchè mi ha fatto notare un amico che la traduzione italiana della Bibbia riporta il plurale quando L'Eterno dice :

    "Facciamo l'uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza ... " (Gen 1:26)

    " Poi il Signore disse: «Ecco, l'uomo è diventato come uno di noi, quanto alla conoscenza del bene e del male " . (Gen 2,22)

    Anche in riferimento ai tre personaggi che visitarono Abramo, a chi si rivolge il Signore quando parla al plurale ?
     
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    CITAZIONE (Donato Riccardi Acconciatore @ 1/2/2011, 18:31) 
    Ritorno sulla questione perchè mi ha fatto notare un amico che la traduzione italiana della Bibbia riporta il plurale quando L'Eterno dice :

    "Facciamo l'uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza ... " (Gen 1:26)

    Ma il testo dice: "wayomer Elohim" con il verbo al singolare. Il "facciamo" non ha lettura univoca, il testo è leggibile "na'assà" (=fu fatto) oltre che "na'assè" (facciamo, faremo). il "fu fatto" si adatta meglio con il contesto, la consueta lettura deriva da una difficoltà di intendere il suffisso "nu" di "bezalmenu" e "kedmutenu".
    Il "facciamo" comunque nell'Ebraismo non ha mai presentato difficoltà teologiche, ne ha mai minato il monoteismo ebraico che rimane assoluto da ora e per sempre. Ogni speculazione per cercare di tentare di dimostrare il contrario con un breve esame si rivelerà vuota e spesso dettata dall'ignoranza.
    Il "facciamo" è riferito alla donazione dell'anima ad ogni nascituro. L'Ebraismo spiega che tre sono i soci per mettere al mondo una persona umana: D-o, il padre e la madre; ed il verso in questione sottolinea proprio questo fatto: maschio e femmina li creò. Il "facciamo" (più propriamente "faremo") è la creazione dell'anima, il comando divino per il corpo fu dato nel verso precedente insieme alla creazione di tutti gli animali. Il corpo dell'uomo è come quello degli altri animali, la differenza sta nell'anima, la ragione, che lo rende re e creatore.

    CITAZIONE
    " Poi il Signore disse: «Ecco, l'uomo è diventato come uno di noi, quanto alla conoscenza del bene e del male " . (Gen 2,22)

    Il "noi" qui è solo apparente, il testo usa il verbo "haiàh" (=fu) ed è riferito alla condizione di scelta cui fu messo l'uomo nella prova dell'Eden. Una delle interpretazioni di "keechad mimmennu" del testo (tradotto inpropriamente con "come uno di noi") è infatti: "come uno di lui" ovvero come una delle due condizioni di scelta cui fu messo.

    CITAZIONE
    Anche in riferimento ai tre personaggi che visitarono Abramo, a chi si rivolge il Signore quando parla al plurale ?

    In questo capitolo non vedo nulla di controverso.

    Shalom

     
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  11. Antonio DI GIORGIO
     
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    Sui tre visitatori

    Per correttezza della storia dell'esegesi cristiana va osservato questo:

    i visitatori di Abramo descritti in Gn XVIII non sono per nulla prefigurazione della Trinità di Dio. La velata intuizione la forza Tertulliano e siamo nel III secolo d.C. Ricordo per correttezza storica che Tertulliano fu considerato eretico, oggi il cattolicesimo lo considera "scrittore ecclesiastico" ma non ne riconosce formalmente alcuna paternità dottrinale.
    E' vero altresì che nel giudeo-cristianesimo sorsero forme geometriche di rappresentazione della divinità a partire dalla + cioè dalla croce (attenzione croce, non crocifisso che è ben diverso sic!); il trias non è vocabolo neotestamentario, anzi le è estraneo.
    Per correttezza si deve anche dire che nella teologia sistematica che si occupa della natura di Dio nel cristianesimo si parla da parecchio tempo non più di trinità, ma anche di diade. Il terreno è difficoltoso, e se la speculazione cioè il ragionamento non implica conseguenza - nel cristianesimo - è vero che tale delicato tema coinvolge il primo dei dogmi esigenti della stessa religione cristiana.

    Già Origene come Agostino avevano colto nei tre visitatori due aspetti: l'arcano e l'umano. Dunque per l'arcano l'esegesi proponeva dei messi celesti, per l'umano proponeva il racconto di una principio sacro dell'antichità l'ospitalità.

    :-)
     
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  12. Donato Riccardi Acconciatore
     
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    Grazie ad entrambi per le risposte :)
     
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  13. -Madonna-
     
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    Salve,
    ho letto tutte le argomentazioni.

    Trovo interessante due cose: a) pare che facciate a gara per imporre una posizione a scapito di un'altra; b) l'argomento del plurale riferito a Dio sul piano solo grammaticale è certamente interessante, ma non mi pare molto riuscita infine per il fatto che se dal profilo lessicale son vere le cose scritte sul plurale, è vera anche l'analisi fatta da altri, e cioè che l'uditorio era consapevole della varietà di Dei in cui l'ebraismo, nacque, si sviluppò e si sistematicizzò.
    Per il resto trovo molte cose interessanti, altre, a volte di un vago tenore snob. E' solo un'impressione o una verità?
     
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  14. paola860
     
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    CITAZIONE (-Madonna- @ 18/2/2011, 15:24) 
    Salve,
    ho letto tutte le argomentazioni.

    Trovo interessante due cose: a) pare che facciate a gara per imporre una posizione a scapito di un'altra; b) l'argomento del plurale riferito a Dio sul piano solo grammaticale è certamente interessante, ma non mi pare molto riuscita infine per il fatto che se dal profilo lessicale son vere le cose scritte sul plurale, è vera anche l'analisi fatta da altri, e cioè che l'uditorio era consapevole della varietà di Dei in cui l'ebraismo, nacque, si sviluppò e si sistematicizzò.
    Per il resto trovo molte cose interessanti, altre, a volte di un vago tenore snob. E' solo un'impressione o una verità?

    Shalom Madonna, qui non si fa competizione, anche se altri portano la propria tesi, ma si cerca di capire tramite le conoscenze ebraiche il significato esatto di una parola, quindi proprio dalla fonte ebraica. Per l'ebraismo la definizione altri "dèi" , come si evince anche dalla Torah, è riferita ai Re che governavano a quei tempi.

    E' una tua impressione, non c'è tenore di snob :)

    Shalom
     
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  15. -Madonna-
     
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    Namasté Paola

    Grazie dell'accoglienza.
    Vorrei aver la possibilità di dialogare, con molta franchezza intellettuale.
    Nella speranza di non esser incompresa.

    Namasté
    Shalom
     
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75 replies since 23/1/2011, 17:05   23629 views
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