Qual è il Vangelo più antico ?

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  1. Veritas
     
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    CITAZIONE (Hard-Rain @ 15/10/2009, 12:17)
    Veramente molto brevemente, limitandosi ai vangeli oggi noti, attualmente vi è un notevole consenso accademico attorno all'ipotesi che sia quello secondo Marco (κατα Μαρκον) il primo ad essere composto.

    P.S. x Veritas: si scrive ευαγγελιον (è un sostantivo neutro). Non ho capito che relazione intercorre, sulla base delle tue ipotesi, tra Giovanni di Gamla e il Gesù storico (quello che emerge dalla tua ricostruzione). Tu Veritas ritieni che Giovanni di Gamla sia estitito realmente, dunque? E' lo stesso Gesù storico o un altra figura? Grazie x le risposte.

    Come ci ha tramandato Papia, attraverso le poverissime ma importanti citazioni che di lui sono state fatte dai padri della Chiesa, Matteo, quello vero(*), non fece altro che riportare per iscritto un certo numero di Detti od 'Oracoli' di Gesù, come li chiamò Papia, il quale, dopo averne compreso il significato, attraverso l'ausilio di riscontri orali e scritti, compose un'opera in cinque volumi, intitolata, appunto, Spiegazione degli Oracoli di Gesù: opera che dovette avere molta diffusione, dal momento che Eusebio 'accusa' Papia di aver maleinformato moltissimi studiosi cristiani del tempo, circa la leggenda della parusia e dei mille anni di regno di 'bengodi' sulla terra. (Ireneo fu tra queste 'vittime'!)

    La raccolta di detti da parte di Matteo, venne effettuata, con alta probabilità, prima del 60, mentre la raccolta della 'Kerygmata Petri' effettuata da Marco (all'atto pratico una sorta di confessione di Pietro prima di essere giustiziato), avvenne intorno al 64: ergo, se si dà la veste di vangeli a queste due raccolte, è evidente che viene prima quello di Matteo e poi quello di Marco. La cosa è ancora più palese per il fatto che un certo numero di esegeti sostiene, a tutt'oggi, che fu proprio quello di Matteo ad essere stato scritto per primo (c'è da scommetere che tali punti di vista contraddittori, abbiano avuto la loro origine negli ambienti vaticani più esclusivi, tra persone ben informate, le quali sapevano tutto circa le raccolte dei due 'evangelisti')

    Tuttavia, come ripeto, le raccolte di cui sopra non furono affatto dei 'vangeli', almeno per come siamo abituati a concepire tali documenti, ma semplici raccolte di dati. Quella effettuata da Marco, finì poi negli archivi imperiali e lì rimase sino ai primi anni 140, quando, in occasione del progetto 'catholicum', vale a dire della creazione a 'tavolino' del culto cattocristiano, tale materiale 'marchiano' venne rispolverato ed utilizzato per comporre quello che, quasi sicuramente, fu il primo vangelo cattolico (o il suo prototipo) della Chiesa catto-cristiana.

    Tuttavia, nel frattempo Marcione, il quale faceva parte del 'team' a cui era stato affidato il compito di gettare le basi del nuovo culto, aveva avuto l'idea di trasformare il vangelo della chiesa giudeo-cristiana di Antiochia, centrato sulla figura di Giovanni di Gamala, attraverso una profonda revisione del testo, al fine di adattarlo alla figura gesuana.

    Difficile stabilire quale nome Marcione avesse dato al suo lavoro, tuttavia è certo che coloro che alla fine si impossessarono del suo lavoro (**), sottoponendolo ad ulteriori revisioni, finirono con il chiamarlo 'vangelo di Luca'. Chi sia stato questo personaggio è difficile, se non impossibile, saperlo. A suo tempo feci una ricerca che durò parecchio tempo, senza tuttavia venire a capo del mistero. L'unica cosa che riuscì a scoprire con certezza, fu che 'LUKE', in alcune antiche lingue slave significava 'capitolo'. Decisamente un po' troppo poco per tentare ipotesi ragionevoli.

    Alcuni anni dopo la scrittura del vangelo di Marco (più o meno quello che oggi conosciamo), gli attivi falsari, grazie alla corruzione di un esponente dello gnosticismo gesuano (Policarpo?), di cui si ha notizia attraverso gli scritti di uno scrittore arabo dell'X-XI secolo, forse di area Sufi(***), vennero in possesso di una copia dei detti di Gesù registrati da Matteo, e fu così che ebbe inizio la redazione del prototipo dell'attuale vangelo di Matteo, attraverso integrazioni reciproche con quello di Marco.

    "..Tu Veritas ritieni che Giovanni di Gamla sia estitito realmente, dunque?.."

    Non ho alcun dubbio in merito!.... Prova a fare ricerche attorno alla cosiddetta 'Invenzione di santo Stefano'. Ritengo probabile che alla fine riuscirai anche tu a percepire la reale dinamica dei fatti. Tieni presente che Tertulliano, nel suo lavoro contro i valentiniani, cita che questi 'eretici' sostenevano che esistettero DUE CRISTI, di cui uno coraggioso, il quale affrontò stoicamente (cioè in modo 'zelota') la passione (morte sulla croce), mentre l'altro, pavido, 'sgattaiolò' tra la folla (cioè riuscì a sfuggire ad un pericolo imminente)

    Tieni presente che il fondatore della setta dei valentiniani fu Valentino: di sicuro uno dei personaggi del 'team' incaricati di mettere a punto il nuovo culto catto-cristiano. Valentino, prima di abbandonare la congrega (come aveva fatto anche Marcione) aveva concorso alla cattedra di vescovo di Roma ('soffiatagli' poi da Aniceto per supposta corruzione del corpo elettivo, come lascia intendere lo stesso Tertulliano). Dunque, per concorrere alla cattedra di vescovo di Roma, Valentino doveva saperla lunga sui retroscena che 'sonnecchiavano' dietro la verità ufficiale circa le origini del catto-cristianesimo: ergo, se i suoi discepoli valentiniani sostenevano che esistettero due Cristi, tale notizia non poteva che provenire da lui.

    Ancora Tertulliano, nel suo De Spectaculis, ci fornisce una duplice versione circa la sparizione del cadavere di Gesù. Secondo una di tali versioni, il corpo sarebbe stato asportato di notte dalla croce (presumibilmente dai suoi parenti e/o seguaci), mentre l'altra versione riferisce che il corpo venne sottratto dalla tomba dove era stato sepolto. Non sono due versioni 'alternative', ma si tratta di versioni riferite a DUE PERSONAGGI DISTINTI. Nelle 'Toldoth Yeshu', di redazione rabbinica, è riportata la seconda versione, la quale trova importanti echi nella letteratura evangelica: vale a dire quella riferita al personaggio Gesù.

    La prima versione, quasi sicuramente, è riferita al personaggio Giovanni di Gamala, fatto crocifiggere dai romani al tempo di Pilato-Vitellio. La lettura della leggenda dell'Invenzione di santo Stefano, ci fornisce un ottimo elemento per ritenere valida l'ipotesi di cui sopra. Come lasciano intendere anche i vangeli canonici, i parenti ed i seguaci di Giovanni di Gamala (Gesù nei vangeli) riuscirono ad asportare il corpo del crocifisso attraverso subornazione dei soldati di guardia.

    La presenza di questi ultimi nel luogo su cui vennero innalzate le croci, unitamente al fatto dell'audace decisione di asportare il corpo dalla croce, lascerebbe strada all'ipotesi che lo sfortunato personaggio crocifisso non fosse ancora morto. Questo aspetto potrebbe trovare conferna nelle numerose leggende dell'antico passato, secondo le quali 'Gesù' si salvò dalla croce e curato di nascosto. Appena guarito, egli lasciò per sempre la Palestina per dirigersi verso l'India.

    Si trattò, quasi sicuramente, di una sorta di 'pamphlet' di notizie tramandate, originariamente, in modo confuso attraverso la tradizione orale, e riguardanti sia Gesù di Nazareth che Giovanni di Gamala (e forse qualche altro personaggio), dei quali si conosceva uno 'strano' e confuso rapporto. (le loro figure carismatiche vennero 'fuse' sincreticamente insieme per dare origine al personaggio di sintesi GESU' CRISTO, il 'messia' crocifisso).



    Saluti

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    Note:

    (*) - Gli evangelisti sono inclini nel ritenere che Matteo sia stato lo stesso che Levi. Tuttavia, in base alle mie ricerche, è probabile che nè l'uno nè l'altro dei due sia stato il vero nome del personaggio. Più verosimilmente, il suo vero nome fu Nicodemo, riportato nel Talmud con la forma 'Nekai'. In sostanza, il 'polimorfo' Nicodemo altri non fu che Bartolomeo, Matteo, Levi, Lazzaro ed 'il giovane che Gesù amava', come riportato dalla lettera di Clemente Alessandrino, scoperta dall'americano Morton Smith presso il monastero di Mar Saba. L'etimologia del nome Matteo è probabilmente diversa da quella che la tradizione ricollega all'ebraico 'Matathiah' o 'Mathiah'. Esistono buone probabilità che questo 'nomignolo' che Gesù, secondo un suo 'vezzo', applicò a questo personaggio, derivi dalla mitologica figura egizia 'THEUTH' (o Thoth), spesso rappresentato con la sua 'controparte' femminina, vale a dire la dea MAAT, da cui l'androgino MAAT-THEUTH. Gli ultimi dati che sono riuscito a raccogliere in merito alla figura di Gesù, confortano enormemente questa mia tesi.

    (**) - provocando, probabilmentte, l'abbandono sdegnato di Marcione della 'sacra' congrega, come riportano le cronache patristiche, anche se in modo ambiguo e mistificato, dal momento che i 'padri' fecero credere che i 200.000 sesterzi, con cui venne alimentato il team degli esperti fondatori, provenissero dalle tasche di Marcione, quando invece, quasi sicuramente, tale denaro proveniva da una 'colletta' da parte di ricchissimi proprietari terrieri e di schiavi dell'ambiente patrizio-senatoriale, se non addiritura dal pubblico erario, visto che il progetto 'catto-cristiano' venne sponsorizzato e protetto dal potere imperiale-senatoriale del tempo: una volta tanto 'd'amore e d'accordo' !

    (***) - questo scrittore arabo era nativo dei dintorni di Babilonia, e forse venne in contatto con la comunità dei mandei. Comunque, sembra che le notizie riguardanti Gesù e la chiesa primitiva egli le abbia attinte da fonte manichea.


    Veritas
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    Edited by Veritas - 16/10/2009, 19:41
     
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13 replies since 14/10/2009, 00:52   10451 views
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