IPOTESI SU GESU' RABBI

e il suo eventuale matrimonio.

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  1. Lucifero ~Sapere Aude~
     
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    CITAZIONE
    Gesù e Paolo dissero che dovevamo farci loro imitatori.

    Sai, preso alla lettera il comando, dovremmo anche maledire i fichi con gli urli o accecare le persone dando a loro dei figli del Diavolo, dunque queste parole non possono essere strumentalizzate per affermare alcunchè

    CITAZIONE
    Se capisco che non c’è alcuno scambio di opinioni utile, semplicemente lascio che le persone si tengano il loro parere

    Ah si? Invece ti ho visto spessissimo rispondere puntualmente anche nelle scemenze più disparate di casi irrecuperabili solo per il gusto di avere sempre l'ultima parola perciò vedi di fare poco quello superiore alla situazione.

    CITAZIONE
    Il mio dovere cristiano è annunziare la verità, non ribadirla dieci volte se qualcuno si ostina a respingerla, a sua propria perdizione.

    Mi sembrava che l'Evangelo diceva questo in proposito : "annunzia la parola, insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e dottrina....compi la tua opera di annunziatore del vangelo, adempi il tuo ministero" (2Tm 4:2,5)

    CITAZIONE
    Tuttavia il NT è chiaro nel dire che si possa giudicare, ma con accortezza:
    "Non giudicate di nulla prima del tempo, finché sia venuto il Signore, il quale metterà in luce le cose occulte delle tenebre, e manifesterà i consigli de’ cuori; e allora ciascuno avrà la sua lode da Dio" (1 Corinzi 4,5)

    Non mi sembra che questo verso vada a tuo favore. Infatti dice chiaramente di non giudicare nulla nulla finchè sarà venuto per la seconda volta Gesù e dunque di non giudicare fino la fine del mondo.

    CITAZIONE
    La Chiesa antica conosce la scomunica infatti

    ma che cosa c'entra la pratica della scomunica con il diritto del singolo cristiano di giudicare il prossimo? Guarda che la scomunica era un'azione intrapresa collegialmente, da membri considerati autorevoli all'interno della Chiesa, anzi addirittura dovevano essere dei Santi ad essere autorizzati a tenere un giudizio - 1Cor 6:1-6. Tu ti ritieni veramente cosi' Santo e spirituale da credere di poter giudicare tutti senza essere a sua volta giudicato da nessuno?
    CITAZIONE
    "Non giudicate voi quelli di dentro? ...Togliete il malvagio di mezzo a voi stessi" (1 Corinzi 5,12).
    Altrove:
    "Non giudicate secondo l’apparenza, ma giudicate con giusto giudizio" (Gv 7.24)
    "E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?" (Lc 12.57)

    Versi che devono letti alla luce di quanto dice il NT in generale sul giudizio:

    Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati. (Matteo 7:1-2)

    Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato (Luca 6:37)

    Sei dunque inescusabile, chiunque tu sia, o uomo che giudichi; perché mentre giudichi gli altri, condanni te stesso; infatti, tu che giudichi, fai le medesime cose. (Romani 2:1)

    Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? E anche tu, perché disprezzi il tuo fratello? Tutti infatti ci presenteremo al tribunale di Dio (Romani 14:10)

    Non sparlate gli uni degli altri, fratelli. Chi sparla del fratello o giudica il fratello, parla contro la legge e giudica la legge. E se tu giudichi la legge non sei più uno che osserva la legge, ma uno che la giudica. Ora, uno solo è legislatore e giudice, Colui che può salvare e rovinare; ma chi sei tu che ti fai giudice del tuo prossimo? (Giacomo 4:11-12)


    Mi sembra evidente che nel giudizio si debba evitare ogni sorta di disprezzo o denigrazione nei confronti del tuo prossimo, rispetto basilare del proprio interlocutore che spesso vedo mancare nei tuoi interventi.

    CITAZIONE
    tra la virtù dello sdegno e il peccato dell’ira, essa è un cardine dei trattati di morale cattolica, e si ritrova oggi come un tempo si trovava nei manuali per preparare alla confessione della Controriforma.

    Guarda, a me non interessa nè cosa dice Ravasi nè cosa dice la Controriforma, ti sto mostrando semplicemente come lo Sdegno sia tra i peccati che lo stesso Paolo annovera e condanna assieme all'ira, la malignità e tutte le altre cose. E se è uno è sdegnato come può essere "mite, benevolo, umile e misericordioso" verso tutti gli uomini, come predica di continuo il NT?


    Saluti
     
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  2. Lucifero ~Sapere Aude~
     
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    CITAZIONE
    Di questi ipotetici scritti ebraici non ne esiste neppure un frammento, quindi, fino a prova contraria non esistono.

    Ma senti, se è per questo da nessuna parte sta nemmeno scritto che Gesù sappia il greco, eppure mi pare che sia un'ipotesi che tu voglia prendere comunque in considerazione.

    CITAZIONE
    Tu puoi anche elencare cento studiosi, ma per sapere cos’è minoritario e cosa non lo è, non conta quanti sono gli studiosi che sostengono una teoria, ma quale percentuale rappresentino costoro rispetto all’insieme, o per meglio quale percentuale rappresentavano, nel caso un teoria abbia i suoi maggiori rappresentanti nella bara.

    Senti, a parte che anche tu per sostenere le tue tesi citi spesso e volentieri mummie come Thiede o cardinali defunti e che dunque la morte, non è incisiva in sè della validità o meno di una tesi, mi pare che io comunque una sfilza di nomi con tanto di riferimenti bibliografici l'ho fornita, tutta la tua schiera di studiosi che sosterrebbero che Gesù conoscesse e parlasse nei dialoghi evangelici il greco quale sarebbe invece? Ma perchè critichi gli altri di credere in tesi minoritarie se sei tu il primo ad avallare tesi minoritarie quando ti fa meglio comodo?

    CITAZIONE
    Sicché 10 o 100 persone che sostengono l’idea che esista un Vangelo ebraico da cui sarebbero stati tradotti i nostri vangeli greci, non dice nulla su che percentuale dell’insieme rappresentino.

    Oh si, certo, perchè tu ne conosci pure 1000 di studiosi vero? Abbiamo a che fare con una vera enciclopedia vivente conoscente a menadito tutti gli accademici di questo pianeta.

    CITAZIONE
    , e anche poco aggiornata

    Non so che data tu intenda per poco aggiornata, visto che ad esempio il libro di José Miguel Garcia, La vita di Gesù nel testo aramaico dei Vangeli, è del 2005 e dunque non mi sembra che stiamo parlando di fossili archeologici in fatto di studi.

    Saluti
     
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    CITAZIONE (Lucifero ~Sapere Aude~ @ 17/6/2011, 23:49) 
    CITAZIONE
    Ma sono cose diverse. I mss greci sono copie, i mss latini e siriaci sono traduzioni...

    Ma no, fino prova contraria anche i mss greci sono sia traduzioni che copie, perchè fino prova contraria nessuno ha la certezza di sapere in che lingua è stato composto ogni singolo testo del NT, è proprio questo il discorso che stavo cercando di dirti. E comunque tra i sostenitori della cosidetta "Priorità Aramaica", non c'è certamente il solo Carmignac. Tra i sostenitori della Priorità Aramaica ci sono Paul Younan, Andrew Gabriel Roth, Raphael Lataster, James Trimm, Steven Caruso, Primo Vannutelli, P. Martinetti, P. Gaechter, John A. T. Robinson, R. H. Gundry, S. Ben Chorin, R. A. Pritz, R. T. France, A. J. Saldarini, Marie Émile Boismard, H.J. Schulz, P. Lapide, e gli esegeti della Scuola esegetica di Madrid, come M. Herranz Marco, José Miguel García Pérez e Julián Carrón.* Non è affatto cosi tanto minoritaria questa tesi tra gli studiosi da non meritare alcuna considerazione.


    *Vannutelli P., Quaestionis de synopticis Evangeliis, Roma, 1933
    Martinetti P., Gesù Cristo e il cristianesimo, Milano, 1964.
    Gaechter P., Das Matthaus-Evangelium, Innsbruck, 1964.
    Robinson J. A. T., Redating the New Testament, London, 1976.
    Gundry R. H., Mattew. A Commentary on His Literary and Theological Art, Grand Rapids, Mich., 1983.
    Pritz R. A., Nazarene Jewish Christianity From the End of the New Testament Period Until Its Disappearance in the Fourth Century, Magnes Brill, Jerusalem - Leiden, 1988.
    France R. T., Mattew, Evangelist and Teacher, Exeter, 1989.
    Saldarini A. J., Matthew's Christian-Jewish Community, University Press, Chicago, 1994.
    Boismard M.-E., L'Évangile de Marc. Sa préistoire, Gabalda, Paris, 1994.
    http://it.wikipedia.org/wiki/Priorit%C3%A0...ica#cite_note-1

    CITAZIONE
    La dicitura "testi originali" ovviamente si riferisce all'autografo, ormai perduto, ma alla lingua originale.

    Appunto

    Ho iniziato un piccolo studio personale su questo tema qui :

    https://consulenzaebraica.forumfree.it/?t=55688222

    https://consulenzaebraica.forumfree.it/?t=55245873

    https://consulenzaebraica.forumfree.it/?t=48311026







    Annoto che quest topic sono presenti anche a cristianesimoprimitivo , ma sono stati censurati nella sezione trash, cambiandovi anche il titolo :


    SEMITISMI NEL NUOVO TESTAMENTO ( simone bar-iona bariona )



    http://cristianesimoprimitivo.forumfree.it/?t=49092352

    insieme a

    I VANGELI SECONDO CARMIGNAC

    http://cristianesimoprimitivo.forumfree.it/?t=48579030

    DALL' EBRAICO AL GRECO, dubbie interpretazioni ...

    http://cristianesimoprimitivo.forumfree.it/?t=49704802


    GIOVANNI XVIII, 12, chiliarchos e speira

    http://cristianesimoprimitivo.forumfree.it/?t=36389772


    DOV' E' ARIMATEA ?

    http://cristianesimoprimitivo.forumfree.it/?t=44586197







     
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    CITAZIONE (barionu @ 17/6/2011, 16:21) 
    cit polymetis

    CITAZIONE
    E’ vero che la spalla di Pietro è molto lunga, ma lo è perché se fosse lunga in maniera giusta il braccio col coltello sarebbe dovuto finire dietro la schiena di Giuda. Leonardo invece ci teneva a rappresentare il particolare di Pietro col coltello in mano e fare questo esercizio prospettico.

    Dipingendo quindi un mostruoso braccio anaconda precursore di Reed Richards dei Fantastic Four ! .... proprio perchè : I dipinti infatti, proprio perché non sono di carne, non abbisognano di sottostare alle leggi della fisica.

    Pienamente d'accordo con te barionu





    CITAZIONE
    cit fabio.aste


    la mano è appoggiata all'anca destra di Pietro, o mi sbaglio?

    No, non sbagli. La mano con pugnale si trova proprio all'altezza dell'anca di Pietro (è così evidente).

    Ciò non dimostra che quella mano sia di Pietro, per me.







    image

     
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    Per Lucifero

    CITAZIONE
    “Sai, preso alla lettera il comando, dovremmo anche maledire i fichi con gli urli o accecare le persone dando a loro dei figli del Diavolo, dunque queste parole non possono essere strumentalizzate per affermare alcunché”

    E cosa mi impedirebbe di farlo?

    CITAZIONE
    Ah si? Invece ti ho visto spessissimo rispondere puntualmente anche nelle scemenze più disparate di casi irrecuperabili solo per il gusto di avere sempre l'ultima parola perciò vedi di fare poco quello superiore alla situazione.”

    A meno che tu non sia telepate, una lettura delle intenzioni nella mia mente è del tutto da escludere. La valutazione che do io ad una situazione, se recuperabile o meno, è ovviamente personale. Inoltre, non esiste solo l’interlocutore di turno, esiste anche il pubblico. Quindi io comunico finché non ho comunicato al pubblico l’idea corretta. Che poi la persona con cui discuto non la recepisca perché ostinato nella sua negazione è indifferente, ciò che conta spesso è rendersi conto che ci si può fermare perché le altre persone che leggono, non prevenute come l’avversario di turno verso il cristianesimo, abbiano capito qual è l’opinione corretta.

    CITAZIONE
    “Mi sembrava che l'Evangelo diceva questo in proposito : "annunzia la parola, insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e dottrina....compi la tua opera di annunziatore del vangelo, adempi il tuo ministero" (2Tm 4:2,5)”

    In queste righe non si danno precetti quantitativi sul numero delle ammonizioni da darsi. Il nostro dovere, come ripeto, è avvisare, non tartassare all’infinito. Come dice il Signore: “Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi. In verità vi dico, nel giorno del giudizio il paese di Sòdoma e Gomorra avrà una sorte più sopportabile di quella città.” (Mt 10,14-15)

    CITAZIONE
    Non mi sembra che questo verso vada a tuo favore. Infatti dice chiaramente di non giudicare nulla nulla finchè sarà venuto per la seconda volta Gesù e dunque di non giudicare fino la fine del mondo.”

    Ho dimenticato di specificare che secondo la dottrina cattolica la parousia è un ritorno visibile, ma nella Chiesa, e tramite la Chiesa, Cristo è già presente. Noi chiamiamo questa fase escatologica con una formula: “già e non ancora”.

    CITAZIONE
    “ma che cosa c'entra la pratica della scomunica con il diritto del singolo cristiano di giudicare il prossimo? Guarda che la scomunica era un'azione intrapresa collegialmente, da membri considerati autorevoli all'interno della Chiesa,”

    E che cos’è una collettività se non l’insieme di giudizi singoli? Se una comunità giudica, è perché le singole persone al suo interno giudicano. La collettività del giudizio serve ad evitare errori, ma non cancella che ciascuna di quelle persone che “vota”, votando, abbia espresso un giudizio singolo.

    CITAZIONE
    “Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati. (Matteo 7:1-2)

    Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato (Luca 6:37)

    Sei dunque inescusabile, chiunque tu sia, o uomo che giudichi; perché mentre giudichi gli altri, condanni te stesso; infatti, tu che giudichi, fai le medesime cose. (Romani 2:1)

    Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? E anche tu, perché disprezzi il tuo fratello? Tutti infatti ci presenteremo al tribunale di Dio (Romani 14:10)

    Non sparlate gli uni degli altri, fratelli. Chi sparla del fratello o giudica il fratello, parla contro la legge e giudica la legge. E se tu giudichi la legge non sei più uno che osserva la legge, ma uno che la giudica. Ora, uno solo è legislatore e giudice, Colui che può salvare e rovinare; ma chi sei tu che ti fai giudice del tuo prossimo? (Giacomo 4:11-12)

    Mi sembra evidente che nel giudizio si debba evitare ogni sorta di disprezzo o denigrazione nei confronti del tuo prossimo, rispetto basilare del proprio interlocutore che spesso vedo mancare nei tuoi interventi.”

    L’invito a non mettere astio nei giudizi è pienamente condivisibile, ma dire ad una persona che non ha capito nulla e delira non è astioso, può essere una banale constatazione. Per quanto la verità possa far male. Sparlare è peccato, dire la verità un dovere.

    CITAZIONE
    “Guarda, a me non interessa nè cosa dice Ravasi nè cosa dice la Controriforma, ti sto mostrando semplicemente come lo Sdegno sia tra i peccati che lo stesso Paolo annovera e condanna assieme all'i”

    Ovviamente ti ricordo che io sono cattolico e non protestante, e dunque io non mi baso sulla Bibbia ma sull’interpretazione che della Bibbia dà la Chiesa. E’ ovvio che in San Paolo non c’è né “sdegno” né qualsiasi altra parola italiana sul vocabolario. Le traduzioni sono sempre limitate. La parola in questione è thumos, che credo sia la parola greca per indicare un sentimento più difficile in assoluto da rendere in italiano, perché non ha alcun corrispondente, e soprattutto ha un’impressionante arcobaleno di significati, diversissimi tra l’altro in Omero e nella letteratura posteriore. Mi sembra ovvio che lo sdegno di cui parla Ravasi non coincida con la collera (con l’orgé), ma con l’indignazione verso il male.

    CITAZIONE
    “ E se è uno è sdegnato come può essere "mite, benevolo, umile e misericordioso" verso tutti gli uomini, come predica di continuo il NT?”

    Può esserlo se bacchetta con misura.

    CITAZIONE
    “Ma senti, se è per questo da nessuna parte sta nemmeno scritto che Gesù sappia il greco, eppure mi pare che sia un'ipotesi che tu voglia prendere comunque in considerazione.

    E’ un ipotesi che non serve al mio ragionamento, l’ho citata solo per completezza.

    CITAZIONE
    “Senti, a parte che anche tu per sostenere le tue tesi citi spesso e volentieri mummie come Thiede o cardinali defunti e che dunque la morte, non è incisiva in sè della validità”

    Thiede è appena morto, ed è morto giovanissimo, d’infarto, non era dunque una mummia. Inoltre, non ricordo neppure l’ultima volta che l’ho citato. Il card. Stickler poi l’ho citato perché ho letto il suo libro, non perché la tesi sia sua.

    CITAZIONE
    “ o meno di una tesi, mi pare che io comunque una sfilza”

    Quella è una sfilza?

    CITAZIONE
    “ di nomi con tanto di riferimenti bibliografici l'ho “fornita, tutta la tua schiera di studiosi che sosterrebbero che Gesù conoscesse e parlasse nei dialoghi evangelici il greco quale sarebbe invec”

    Se tu mi dicessi dove ho sostenuto che Gesù parlasse in greco nei dialoghi dei Vangeli, sarei ben lieto di fornirti della bibliografia che ne parla. Hai scambiato una mia osservazione en passant dove dicevo che Gesù poteva conoscere il greco con l’idea che io avrei sostenuto che ci sono dialoghi degli attuali vangeli sostenuti da Gesù in greco. Semmai ci sono dialoghi in greco che sono nati in greco perché non appartengono al Gesù storico.

    CITAZIONE
    “ Ma perchè critichi gli altri di credere in tesi minoritarie se sei tu il primo ad avallare tesi minoritarie quando ti fa meglio comodo?

    Ma io non ho avvallato la tesi che Gesù potesse parlare greco, l’ho solo citata. Per la mia tesi era indifferente.

    CITAZIONE
    “Oh si, certo, perchè tu ne conosci pure 1000 di studiosi vero? Abbiamo a che fare con una vera enciclopedia vivente conoscente a menadito tutti gli accademici di questo pianeta.”

    Il numero 1000 è ovviamente un’iperbole, ma si può conoscere facilmente quali sono le tesi minoritarie quanto vedi che a)i manuali universitari danno l’altra tesi. Sicché, se i manuali introduttivi spiegano ai neofiti all’idea che i 4 Vangeli siano stati composto originariamente in greco, significa che la base su cui si lavora nel mondo accademico è quella, e che altre sono ipotesi minoritarie, che infatti sono riservate ad approfondimenti successivi. b) ti rendi conto che una tesi è minoritaria se coloro che la sostengono citano sempre una lista dove ricorre la stessa decina di nomi. E’ questo il caso.
    Non si può fare un elenco dei sostenitori della tesi standard perché banalmente sono tutti gli altri, e i nomi che si citano per l’idea di Vangeli semitici di studiosi attuali sono sempre la stessa decina.

    CITAZIONE
    “Non so che data tu intenda per poco aggiornata, visto che ad esempio il libro di José Miguel Garcia, La vita di Gesù nel testo aramaico dei Vangeli, è del 2005 e dunque non mi sembra che stiamo parlando di fossili archeologici in fatto di studi.”

    Questo non è un libro scientifico, è stato unanimemente stroncato dalla critica, e se tu avessi letto sia il libro che le recensioni lo sapresti. L’autore è molto cattolico, troppo, cosicché presume qua e là continuamente errori di traduzioni dei Vangeli greci, e, guarda caso, nel testo semitico che pensa di trovare sotto il testo greco c’è sempre la conferma di qualche dogma cattolico. Comunque il testo in questione non è un’opera filologica, o di studi linguistici per specialisti, è una specie di libro divulgativo, e come tale è stato demolito, non solo dai protestanti, ma pure dagli studiosi cattolici. Devo dire che è stato uno dei libri più stroncati degli ultimi anni, e basterebbe essere nel giro da qualche anno per saperlo. Le recensioni al vetriolo che giravano erano una più spassosa dell’altra, e tutte erano scritte da cattolici.
    Due discussioni dal forum Cristianesimo Primitivo dove ne avevamo parlato:

    http://cristianesimoprimitivo.forumfree.it/?t=18630902
    http://cristianesimoprimitivo.forumfree.it/?t=37176665

    Questo testo è del tutto avulso dal filone di ricerca lessicologica, così ben illustrato da Frances, che ha ricollocato i presunti semitismi nel loro bacino greco. Ti consiglio di leggerti gli interventi di Frances nelle discussioni linkate da Barionu.

    Ad maiora

    Edited by Polymetis - 18/6/2011, 11:30
     
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    “poichè tutti hanno ben presente il tuo voler far diventare Papa Hitler “

    cit PolymetiSS

    CITAZIONE
    E’ veramente triste vedere che la tua capacità teoretica non arrivi a capire che io non ho mai detto che voglio Hitler papa, né ho detto che va santificato un papa dopo aver ucciso dei bambini. Anzi, ho detto il contrario, cioè ho spiegato che per la teologia cattolica, siccome i sacramenti non li fa funzionare il sacerdote ma Dio, allora un papa che uccide i bambini, e dunque NON è santo ma anzi peccatore, nonostante questo non ha il potere di inficiare i sacramenti che compie, perché a farli funzionare non è la sua santità personale, ma Dio. Sicché può battezzare Pietro, Paolo, o il peccatore X, ma è sempre Dio che battezza. La mia argomentazione era proprio l’opposta di quella che tu credi di ricordare, cioè si dava per scontata la peccaminosità del soggetto proprio per mostrare che tale peccaminosità non incide, secondo la teologia, sulla validità dei sacramenti da lui amministrati, perché egli fa solo le veci di Dio, che è il vero agente.
    Evidentemente non hai mai capito nulla di quello che ho scritto in quel topic, a differenza della moderazione di Cristianesimo Primitivo che l’ha capito.

    ANCORA RIBADISCI ??????

    Allora, visto che questa discussione è ipercaptata dai motori di ricerca e stanno arrivando tanti nuovi ospiti riassumo :

    la questione parte da questo topic :

    http://cristianesimoprimitivo.forumfree.it/?t=41746608&st=30




    da cui estrapolo


    CITAZIONE
    Cit da Polymetis

    Non hai capito nulla. Non si può “meritare” di diventare papi, come non si può meritare la salvezza. Entrambe queste cose, l’elezione a papa e la salvezza dell’anima, sono dono della Grazia. Io non ho detto che un nazista pentito si merita di diventare papa, ho detto che non è impossibile che Dio scelga un nazista pentito per diventare papa. Chiaro il concetto?

    GRAZIA ??????????????????????????????????????

    GRAZIA !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Ma chi è ? La conosci ?

    E' una Santa ??? Una escort ?

    E secondo te non è più facile che Dio scelga personaggi come Hitler o Eichman per essere strafulminati , piuttosto che la grazia zoccola divina li proponga come possibili Papi ?

    E di quale Dio parli ?

    Del tuo Dio che per me non esiste ?

    E il criterio di scelta divina lo stabilisci tu ?

    Con il tuo latinorum ruttis et scoregionis in prolasso auditorium ?

    E la questione giuridica, visto che tu ti fai un dovere di difendere i preti pedofili :

    http://cristianesimoprimitivo.forumfree.it/?t=45073682

    ritorna a proposito di quello che affermi qui :

    http://cristianesimoprimitivo.forumfree.it/?t=41746608&st=30

    CITAZIONE
    Cit Polymetis

    Non vedo niente sul curriculum che impedisca di diventare papa, e comunque, se anche fosse stato una SS intenta a sterminare ebrei, la questione non cambierebbe di una virgola.

    Ahhhhhh non vedi niente , polymetis chirichetto della Chiesa Cattolica Romana che crede di essere un filosofo ?

    Mi spieghi come un Hitler o un Eichman " sinceramente pentiti " potrebbero diventare papa con 50 ergastoli per gamba ???

    Certo che per la Chiesa Cattolica Romana , che ha avuto Papi come Alessandro VI incestuoso pedofilio che ha avuto figli dalle sue stesse figlie e ha praticato ogni forma di omicidio possibile, o pedofili come Giulio II , o genocidi come Innocenzo III , un Papa Hitler ci potrebbe anche stare.

    Ma non per la Giustizia Penale c'è l' ergastolo, l' impiccagione e la fucilazione.

    Ci penserà poi il tuo Dio a metterlo in Paradiso , tra i Santi genocidi di cui è pieno il pantheon cattolico .


    E poi :



    CITAZIONE
    cit polymetis

    Un papa può anche essere il più grande peccatore di questo pianeta, giacché secondo la dottrina cattolica sacramentorum validitas ex opere operato, non ex opere operantis, vale a dire che se il papa prima di celebrare messa uccidesse una schiera di bambini la sua messa sarebbe valida come se a celebrarla fosse stato il più pio degli uomini.

    Certo che sarebbe valida : per lo Stato Vaticano . Per uno Stato che ha fatto del genocidio verso i nativi americani , dell' odio verso la vita l del tradimento delle parole di Yeshùa , e dell' odio verso ogni forma di rinnovamento del pensiero il suo metodo politico.

    Ti ricordo che a Norimberga furono condannati all' impiccagione non solo gli esecutori , ma anche gli ideologi del nazismo .

    La tua è apologia di reato, apologia del razzismo e apologia del genocidio

    E queste tue affermazioni meritano di diventare una corda da patibolo :
    esattamente come fu fatto a Norimberga e poi per Eichman

    E chi propone una simile ideologia non è un filosofo ,

    ma un assassino.

    Un fetido assassino da 4 soldi.



    /////////////////////////////


    e in data odierna ribadisce PolymetiSS

    CITAZIONE
    Anzi, ho detto il contrario, cioè ho spiegato che per la teologia cattolica, siccome i sacramenti non li fa funzionare il sacerdote ma Dio, allora un papa che uccide i bambini, e dunque NON è santo ma anzi peccatore, nonostante questo non ha il potere di inficiare i sacramenti che compie, perché a farli funzionare non è la sua santità personale, ma Dio.

    Poly , ci sono solo 2 spiegazioni , o sei uno psicopatico o sei un nazista psicopatico.

    Il Dio di cui stai parlando esiste solo nella tua testa.



    Questo per farvi capire di quanto sia ancora pericolosa la presenza del

    Vaticano per lo Stato Italiano.

    Immediata revisione e abolizione del Concordato.





    zio ot
     
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    Piccola guida al topic




    POST RIASSUNTIVO


    Nelle prime 5 pagine del topic è stata esaminata la possbilità che un Gesù Rabbi , o un Gesù con una definizione similare, ad es. un Gesù Maestro della Torah , potesse essere sposato, secondo i mitzvot , e a favore di questa ipotesi ho parlato io e Abramo , mentre il nick Waylander ha espresso parere contrario.


    A pag 5 ho presentato un piccolo studio su Giovanni XIII , dove la mia analisi filologica vuole evidenziare la possibilità che l' apostolo Giovanni fosse in realtà
    una donna , mentre il nick Polymetis ha presentato numerose eccezioni a tali ipotesi : la opinabilità del signicato del testo e l' evidenza, a suo dire, che Giovanni fosse
    un adolescente .

    Da pag 5 in poi il dibattito si sta svolgendo su questi temi : io che sostengo la non certezza della giovane età di Giovanni , mentre Polymetis la conferma , e sempre io
    che sostengo risolutivo , sull' ipotesi di Gesù sposato, il post di Abramo a pag 3 8/9/2009, 05:54 , mentre Polymetis lo ritiene , anche se congruo , irrilivante ai fini di individuare una figura di Gesù ammogliato .

    A questo punto , aspetto eventuali repliche di Negev e di Abramo.



    ( da pag 5 in poi trovate anche molte diramazioni sul tema del topic, da come è stata vista l' Ultima Cena nella storia dell' arte , la questione omosessualità, e numerosi scambi tra il nick nochiesa e Polymetis che non mi sento di riassumere . :blink: -_- )

    Un ben tornato anche al pluribannato Koan . :B):


    zio ot :rolleyes:



    //////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////////



    Ripropongo un interessante intervento di MsNifelheim sul testo di Giovanni.




    Cit MsNifelheim



    Per quanto riguarda il redattore del IV vangelo a quanto ne so io esistono tre posizioni:

    - Il redattore è Giovanni, così come affermato dalla tradizione, il quale avrebbe composto questo vangelo in età avanzata.
    Personalmente non concordo con questa ipotesi, in quanto sembra che siano presenti diversi strati redazionali, quindi sarebbe più corretto parlare di "scuola giovannea" in cui comunque la comunità del discepolo avrebbe ampliato - soprattutto dal punto di vista teologico - il resoconto di Giovanni.

    - Il discepolo amato non è Giovanni, e non ci è dato sapere chi sia. In seguito alla predicazione orale di questo discepolo (che comunque non sarebbe un membro dei Dodici) una comunità fondata da questo discepolo avrebbe prodotto il quarto vangelo. Quest'opera ad ogni modo sarebbe passata attraverso diverse fasi redazionali, sino a giungere al termine del I secolo ad avere la forma attuale. In esso sarebbero presenti elementi non riportati dai sinottici in quanto indipendente da essi. Ad ogni modo sarebbero confluiti in esso anche parecchi elementi leggendari. Se non ricordo male un sostenitore autorevole di questa tesi è J.P. Meier

    - Il discepolo amato è un artificio letterario, e non è identificabile con alcun personaggio storico. Esistono esegeti sostenitori di questa tesi, anche se si tratterebbe di una posizione marginale. Su quest'ultima affermazione comunque non ci metterei una mano sul fuoco, magari se vuoi maggiori informazioni puoi chiedere all'ottimo Weiss.

    Ad ogni modo i differenti strati redazionali vengono messi in luce tramite un'analisi filologica del testo nella lingua in cui ci è pervenuto, e cioè il greco. Dunque si tratta di elementi che hanno un riscontro, e non sarebbero teorie non verificabili in alcuna maniera, postulando manipolazioni che non hanno lasciato traccia alcuna.


    ///////////////////////////////////////////////////////


    Da pag 13 è stato introdotta anche una discussione specifica sul Cenacolo di Leonardo .


    Nelle ultime pagine 15/16 vari scambi su temi collaterali in amorosa sintonia ...



    Per i nuovi arrivati ricordo che stiamo parlando in particolare di questo mio studio :







    Per ricordarvi che la probabile presenza di una donna all' Ultima Cena nasce
    dalla filologia vi ripropongo l' analisi che feci, con aggiunte specifiche.


    Sono fenomeni linguistici che chiamo GHOST.

    Ovvero gli echi e le tracce di quelle che ritengo le manomissioni sui testi Archetipi.

    In questo caso il GHOST è la corrispondenza tra Giovanni XIII, 23 e il Deuteronomio XIII, 7


    TESTO EBRAICO DEVARIM XIII, 7 דברים

    (DEUTERONOMIO XIII , 7 )


    O ESHE'T HEQE'KHA

    si tratta di una doppia forma costrutta :


    או אשת חיקך

    אוֹ אֵשֶׁת חֵיקֶךָ



    ( che sta per ISHAH SHEL HEQ SCHEL(L )KHA )

    אשה של חיק שלך


    אִשָׁה שֶׁל חֵיק שֶׁלְּךָ



    la CEI propone : o la moglie che riposa sul tuo seno.

    Il Grande Lessico del Nuovo Testamento è molto chiaro, in Greco : κόλπῳς Kolpos , petto ,

    in Ebraico :Hiq

    חיק ( non vocalizzato )




    SCRITTO HEIQ VOCALIZZATO E TRASLITTERATO : SI PRONUNCAI HE'Q ,

    ( in quanto la YOD, Mater Lectionis , IN QUESTO CASO E' SILENTE )


    חֵיק ( vocalizzato )

    è in preferenza usato con specifico riferimento a una figura femminile in Deut XIII, 7 ; XXVIII, 54 ; con significato di appartenenza di moglie al marito :
    in specifico : trad in taliano come " in seno di donna "

    abbiamo il Siracide IX , 1 , l' appartenenza della moglie al marito ( cit a pag 763 Volume V ) , abbiamo la Genesi XVI , 5
    e Numeri XI , 12 che invece parlano di heq riferito al petto di un uomo.


    Questa corrispondenza tra testo Ebraico e testo Greco è citata anche dal Dizionario Montanari 1 Edizione pag 1110

    ovvero che quel reclinato sul petto , kolpos , κόλπῳς abbia una corrispondenza precisa in Deuteronomio XIII , 7

    0 ESHE'T HEQE'KHA ( forma costrutta )

    אוֹ אֵשֶׁת חֵיקֶךָ

    dove ESHET אֵשֶׁת sta per ISHAH , ( ISHAH SHEL ) אשה של sostantivo che, nella TORAH , viene in preferenza indicato come moglie,

    e HEQE'KHA חֵיקֶךָ sta per ( HEQ SHEL(L)EKHA ) חיק שלך : il suo grembo/petto .


    HEQ In Ebraico

    HET con Tzerè

    YOD

    QOF.


    חיק ( non vocalizzato )


    חֵיק ( vocalizzato )

    Questa corrispondenza sembrerebbe accentuare la possibile presenza di una figura femminile, proprio per quella mutuazione delle forme tanto cara allo Zimmerman.

    ( H. ZIMMERMANN, Metodologia del Nuovo Testamento. Esposizione del metodo storico-critico, trad. ital., Torino, Marietti, 1971 (ed. orig. Stuttgart 1967); )

    Per kolpos, grembo, petto κόλπῳς : il Grande Lessico pag 761 Volume V e lo Horst pag 72 volume 2

    Per anakeimai ανακειμαι , giacere : il Montanari 1 ed pag 172

    e lo Horst pag 217 volume 1



    [b]PASSIAMO AL TESTO GRECO



    Giovanni XIII, 23

    ἦν ἀνακείμενος εἷς ἐκ τῶν μαθητῶν αὐτοῦ ἐν τῷ κόλπῳ τοῦ Ἰησοῦ, ὃν ἠγάπα ὁ Ἰησοῦς


    NE ANAKEIMENOS EIS EK TON MATHETON AUTOU EN TO KOLPO TOU IESOU , ON EGAPA O IESOUS

    LETTERALMENTE :

    Era giacente ( a mensa ) uno de i discepoli di lui su il petto di Gesù, colui che amava Gesù

    Interlineare ed San Paolo pag 904


    Quindi MISTER X è adagiato sul petto di Gesù

    C' è un contatto fisico pieno, MISTER X HA QUINDI IL VISO A POCHI CENTIMETRI DALLA BOCCA DI GESU'.

    e questa situazione appre ancora più chiara con Giovanni XIII, 25

    ANAPESON OUN EKEINOS OUTOS EPI TO STETHOS TOU IESOU


    αναπεσων ουν εκεινος ουτως επι το στηθος του Ιησου



    essendosi inclinato allora quello così su il petto di Gesù


    ANAPESON αναπεσων VIENE DAL VERBO ANAPIPTO αναπιπτω

    Il diz Montanari edizione 1 pag 182 INDICA :

    cadere all' indietro , riversarsi supino

    quindi è interessante che Giovanni poi non dica

    KOLPOS κόλπῳς MA STETHOS στηθος


    infatti se KOLPOS può valere anche come grembo ventre, utero , come HIQ in Ebraico , STETHOS vale come sterno, pieno petto tra i capezzoli

    Montanari a pag 1863


    a questo link ( nella seconda parte ) una conferma alla mia analisi

    www.enec.it/ps/fondo%20sindone/Loconsole-Sindone-Orvieto.pdf

    In pratica : IL PERSONAGGIO

    e adagiato sul grembo di Gesù in posizione supina ( faccia verso l' alto )

    e dopo fa l' atto di inclinarsi avvicinandosi al petto per fargli la domanda

    : o è un infante , o , più capibile , è una persona in grande intimità

    con Gesù : una moglie o un ' amante.


    Allora cerchiamo di capire la situazione dell' ultima cena.

    Perchè il discepolo che Gesù amava gli stava addosso a quel modo ?

    Lo Horst e il Grande Lessico parlano di un POSTO D'ONORE .

    Ma questo non ha niente a che fare con la Tradizione Ebraica della tavola.

    Infatti , nella Cena Ebraica , il posto d'onore , per l' ospite importante, in Ebraico :


    KISSE' SHEL KAVOD ( sedia dell' onore )

    כסא של כבוד


    כִּסֵּא שֶׁל כָּבוֹד


    è sempre a capo tavola

    e il padrone di fianco è alla sua destra , e la moglie del padrone siede alla destra del marito .

    Non vi è mai nessuna contiguità tra ospite e padrone di casa. Vi sono anche tradizioni che che vedono l' ospite capotavola e il padrone e sua moglie ( sempre alla destra del marito ) all' altro capo della tavola.

    Le tradizioni di cui parlo sono riferite al tempo di Gesù.

    Quindi nessun posto d'onore.



    NOTE CRITICHE E ULTERIORI RICERCHE




    cit polymetis da pag 8 del 2/6/2011, 03:09

    CITAZIONE
    Ogni traduzione è imprecisa, ma quelle che hai citato lo sono per motivi diversi. L’unica veramente imprecisa è la CEI, che salta la prima delle menzioni di Giovanni sul petto. Ma non sono errate le altre. Il verbo anakeimai non rimanda necessariamente all’idea di “esser sdraiato”, e poi, anche in italiano, bisognerebbe vedere cosa significa esser sdraiati. Tutte le traduzioni fanno benissimo a tradurre “appoggiare il capo”, perché anakeimai vuol dire solo “giacere sopra”, e non specifica necessariamente la posa del corpo quando si giace sopra. Infatti in greco questo verbo si usa anche per significare che si posano da qualche parte degli oggetti. Ma com’è noto tu credi di capire meglio il greco dei professori meglio titolati del pianeta, autori delle traduzioni che critichi, ergo ti lascio nella tua paranoia ermeneutica.

    cit polymetis da pag 9 del 2/6/2011, 19:26

    CITAZIONE
    Io non ho detto che anakeimai non vuol dire giacere, ti ho chiesto cosa intendi esattamente per giacere, visto che si può dire che giace anche chi stia semplicemente appoggiato a qualcosa, e nulla implica una posizione da straiati. Dei tutta l’iconografia giovannea, in cui si vede un giovanni col capo chino sul petto di Cristo, anche in quel caso si può usare il verbo giacere per descrivere il gesto, cioè che Giovanni giace sul petto di Gesù. Né il termine italiano “giacere” né il termine greco “anakeimai” indicano necessariamente uno sdraiarsi in modo del tutto orizzontale.

    cit Polymetis da pag 7 del 1/6/2011, 15:41

    CITAZIONE
    Ma sei fuori? Non c’è scritto da nessuna parte. Kolpos e stethos possono essere tranquillamente sinonimi. Che kolpos possa voler dire “ventre”, non implica che qui voglia dire ventre, infatti significa anche petto, si usa per il petto degli uomini “il seno d’Abramo”. Se Giovanni usa due termini diversi, può essere per un banale motivo stilistico, cioè per evitare la ripetizione, ma riferiti a degli uomini i due termini possono indicare la medesima area anatomica. Non c’è nessun motivo di vedere un movimento, il quale non è confermato dal verbo anapipto.

    Allora , riassumiamo :

    Kolpos

    Per kolpos, grembo, petto

    κόλπῳς

    : il Grande Lessico pag 761 Volume V e lo Horst pag 72 volume 2


    Diz Montanari 1a Ed pag 1110 :seno , petto

    Stethos

    στηθος

    vale come sterno, pieno petto tra i capezzoli

    Montanari a pag 1863

    La differenza , al lato pratico , esiste eccome , non ostante tu dica di no , senza portare alcun dato tranne la tua parola .

    Ma ti concedo che i sostantivi possano anche essere intercambiabili.

    Ma il punto non è questo :

    sta di fatto che il vettore risolutivo è il verbo anapipto

    αναπιπτω


    Il diz Montanari edizione 1 pag 182 INDICA :

    cadere all' indietro , riversarsi supino, coricarsi,adagiarsi, mettersi o stare a letto , e anche adagiarsi o mettersi a tavola

    dove il Montanari cita Luca XXII ,14 dove Luca scrive anepesen , che l' ed interlineare san paolo, pag 716 traduce in giacque ( a mensa )

    qui cito :

    www.enec.it/ps/fondo%20sindone/Loconsole-Sindone-Orvieto.pdf

    Mc 14,17, per esempio, riferisce “Ora, mentre erano a mensa e mangiavano …”. Ma il termine
    italiano mensa è stato tradotto dal greco anakèimenon, cioè "giacere, stare disteso, dormire",
    composto dalla particella àna, che vuol dire anche “indietro, sdraiato, giaccio a mensa”, e il verbo
    kèimai, ossia “giaccio, dormo, sto disteso”. Quanto questo abbia a che fare con il temine mensa non
    ne abbiamo idea. La stessa cosa accade con la traduzione di Mt 26,20: “si mise a mensa”. Anche in
    questo caso, come per Marco, abbiamo il verbo anakèimai( Montanari pag 172 ), da cui tradurre meglio con “Ora, mentre
    si stesero e cominciarono a mangiar e…” o “si mise disteso con i Dodici”.

    Un ultimo elemento d’indagine riguarda proprio il presunto tavolo. Nelle traduzioni italiane di
    Luca e Giovanni troviamo proprio questo sostantivo, e non come per gli altri due evangelisti il
    lemma mensa. Anche se in Gv 13,23 ritroviamo lo stesso termine greco anakèimenos impiegato da
    Marco e Matteo, questa volta è però tradotto inspiegabilmente col termine tavola: “Ora, uno dei
    discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola, al fianco di Gesù”. Luca, invece, in 22,14,
    riporta : anepèsen, da anapìpto, ( Montanari pag 182 )che traduce “cado indietro, mi rovescio, mi adagio,
    mi getto”, ossia, un’azione volontaria. Ciò che nella traduzione italiana è stato tradotto con “prese
    posto a tavola”, può essere detto meglio con l’espressione “prese posto adagiandosi per terra e gli
    apostoli con lui”.

    Questo per evidenziare che la tavola, per l ' appunto non esisteva, e quindi la signora Giovanni se ne stava adagiata supinamente sul corpo di Gesu.

    A questo punto, ventre o petto, ci troviamo di fronte ad una prossimità che tranquillamente può far pensare a una donna e non ad un uomo.

    Hora, abbiamo già visto che Giovanni , secondo il testo dei Vangeli , non è mai definito come un giovinetto imberbe .( e della tradizione che vuole i vangeli scritti dal 70 al 100 non mi fido )

    Quindi , non voglio dire che sia una prova matematica , ma fatto sta che tu dici

    CITAZIONE
    Continui a non capire nulla di quello che scrivo. Ho detto che il greco e l’ebraico sono irrilevanti perché dai testi in lingua originale, in questo caso, non si può dedurre nulla più di quanto sia già trasparente anche nelle traduzione in italiano. Il gesto che per voi sarebbe compromettente si legge benissimo anche nelle traduzione italiane ed è rappresentato nella storia dell’arte. Per questo ho detto che le tue analisi lessicologiche sono tutte irrilevanti, perché esse vogliono solo stabilire dove Giovanni posasse il capo. Io invece ho risposto con tutt’altro registro, dicendo che tutto ciò che tu deduci dal greco si trova anche in qualsiasi traduzione italiana, semplicemente è errata la tua interpretazione di cosa significhi quel gesto.

    quando in tutte le traduzioni che sono state proposte abbiamo una palese imprecisione :


    La Nuova Riveduta :

    23 Ora, a tavola, inclinato sul petto di Gesù, stava uno dei discepoli, quello che Gesù amava. 24 Simon Pietro gli fece cenno di domandare chi fosse colui del quale parlava. 25 Egli, chinatosi sul petto di Gesù, gli domandò: ...

    La CEI/Gerusaemme

    23 Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. 24 Simon Pietro gli fece un cenno e gli disse: «Di', chi è colui a cui si riferisce?». 25 Ed egli reclinandosi così sul petto di Gesù, gli disse ...

    la Nuova Diodati

    23 Or uno dei discepoli, quello che Gesù amava, era appoggiato sul petto di Gesù. 24 Allora Simon Pietro gli fece cenno di domandare chi fosse colui del quale egli parlava. 25 E quel discepolo, chinatosi sul petto di Gesù, gli chiese: «Signore, chi è?».

    Luzzi Riveduta

    23 Or, a tavola, inclinato sul seno di Gesù, stava uno de' discepoli, quello che Gesù amava. 24 Simon Pietro quindi gli fe' cenno e gli disse: Di', chi è quello del quale parla?


    Diodati

    23 Or uno de' discepoli, il quale Gesù amava, era coricato in sul seno d'esso. 24 Simon Pietro adunque gli fece cenno, che domandasse chi fosse colui, del quale egli parlava. 25 E quel discepolo, inchinatosi sopra il petto di Gesù, gli disse: Signore, chi è colui? Gesù rispose:



    Ovvero, come vedete, solo la vecchia Diodati si avvicina alla traduzione più letterale:


    era sdraiato in grembo a Gesù, o, era sdraiato sul petto di Gesu.

    Mi dispiace che questo dato, caro poly, ti causi degli incubi , ma la possibilità che si tratti di femmena , e non masculo , è reale.


    e infatti questo i padri della Chiesa l' anno capito subito , e l' esegesi ha subito inventato un ragazzino imberbe :

    CITAZIONE
    Quest’iconografia di Giovanni giovane è universale anche tra i bizantini, il papa non c’entra nulla, essa dipende dal fatto che i Padri come ripeto dipingono Giovanni come il più giovane discepolo di Cristo.

    Ette credo, l' idea di un Gesù che fa bacinibacini con una donna ( o , :blink: orrore , con un barbuto et arrapato discepolo :cry: ) all' ultima Cena , non giovava certo alla Fede.

    ////////////////////////////////////////////////////////////////////



    AGGIORNAMENTO


    Hallora , visto che sua eccellenza poly

    CITAZIONE
    Ma com’è noto tu credi di capire meglio il greco dei professori meglio titolati del pianeta, autori delle traduzioni che critichi, ergo ti lascio nella tua paranoia ermeneutica.

    vediamo cosa dicono i Signori Professori :


    Cit dal Grande Lessico del Nuovo Testamento Vol V PAG 313

    ανακειμαι

    anakeimai


    Il verbo significa anzitutto essere steso ( per terra ) , starsene , e si dice delle oblazioni e sim ;

    ανακειμαι εις τι

    significa : qualcosa dipende da


    e infine

    ανακειμαι

    vale per stare a tavola.

    Nel N.T troviamo ανακειμαι solonei vangeli , dove significa stare a tavola

    Marco XIV , 18 - XVI , 14 . Matteo IX, 10 - XXII, 10/11 - XXVI, 7/20 . Luca XXII , 27. Giovanni VI , 11 - XII ,2 -XIII 23/28 .

    Abbiamo anche

    συνανακειμαι

    sunanakeimai , in Marco II , 15 parallelo a marco VI ,22


    L' usanza di porsi a tavola su divani era generale al tempo di Gesù non solo presso i Giudei, ma pure presso i popoli civili del Mediterraneo .

    Tuttavia si metteva a giacere solo chi poteva farsi servire , mentre le donne , i fanciulli , e gli schiavi mangivano per lo più stando in piedi o in un altro ambiente.

    L' ανακειμενος ( anakeimenos ), è dunque , al contrario del διακονων ( diakonon ) , colui che si sente a suo agio , perchè se lo può concedere, e il " più distinto " : Luca XXII , 27.

    Ci si appoggiava al lato sinistro, per poter mangiare con la mano destra libera.

    nella festa di פסח , ( Pesah o Pesach ) , Pasqua lo stare sdraiati doveva significare che gli Israeliti fin dalla loro partenza dall'Egitto sono uomini liberi e non più schiavi : ciò era necessario per la regolare celebrazione della festa : Marco XIV, 18 parallelo .


    /////////////////////////////////////////////



    Luca XXII 21



    ἐπὶ τῆς τραπέζης


    Trapeza .

    Il diz Horst , Volume 2 pag pag 1652 cit :può anche designare il pasto stesso : Atti VI, 2 -XVI , 34.

    Il Montanari , 1a ed. pag 2023 fa una lunga serie di cit dai Classici , sempre con il sig. pric. di tavola, mensa , fino a Plutarco con " pietra sepolcrale ", o Alcmane con " scapola ".

    Ma il punto non è questo : non sono sicuro , ma mi sembra che l' uso di " stare a tavola " come lo pratichiamo oggi sia entrato in essere in età molto tarda,forse addirittura nel VI secolo con i Monasteri , non prima. Da approfondire .


    E che che l' uso di trapeza in Luca XXI, 30 possa avere un significato simbolico , come ad esempio in Luca XXII , 30 , dove si parla della " mensa celeste "








    דוד אות

    Edited by barionu - 18/6/2011, 15:09
     
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    Le tue vecchie frasi sulla questione dell' ex opere operato che riporti come risposta ai miei quote, avevano già avuto la mia replica nella medesima discussione su Cristianesimo Primitivo, quindi invito chi volesse leggere cosa risposi a Barionu ad andarsi a leggere il link da lui stesso dato.

    Quanto alla sua nuova frase:

    CITAZIONE
    "Poly , ci sono solo 2 spiegazioni , o sei uno psicopatico o sei un nazista psicopatico.

    Il Dio di cui stai parlando esiste solo nella tua testa."

    La risposta è che non sono un nazista, perché nel momento in cui sto spiegando che i sacramenti valgono anche se chi li amministra è un peccatore, allora è questo stesso ragionamento che ha come premessa che chi li amministra è un peccatore e dunque uno che sbaglia. Dicendo che un sacramento è valido secondo la teologia cattolica anche se chi lo amministra è malvagio, sto proprio dicendo che costui è malvagio, ma che egli non ha il potere di annullare l'efficacia del sacramento che amministra perché è Dio che lo fa funzionare, e non il prete. Ecco cosa dice il Catechismo della Chiesa:

    "1128 È questo il significato dell'affermazione della Chiesa: i sacramenti agiscono ex opere operato (lett. «per il fatto stesso che l'azione viene compiuta»), cioè in virtù dell'opera salvifica di Cristo, compiuta una volta per tutte. Ne consegue che «il sacramento non è realizzato dalla giustizia dell'uomo che lo conferisce o lo riceve, ma dalla potenza di Dio». Quando un sacramento viene celebrato in conformità all'intenzione della Chiesa, la potenza di Cristo e del suo Spirito agisce in esso e per mezzo di esso, indipendentemente dalla santità personale del ministro. Tuttavia i frutti dei sacramenti dipendono anche dalle disposizioni di colui che li riceve. "


    La seconda opzione da te prospettata è che io sia psicopatico, ma questa teoria della "sacramentorum validitas ex opere operato", cioè della validità dei sacramenti a prescindere dalla santità di chi li amministra, non è mia ma di tutti i cattolici. Sicché, se sono psicopatico io, lo sono tutti i cattolici del pianeta.
    Il che è ben possibile, ma altamente improbabile.

    Se non mi credi, puoi leggere nel fast-food del sapere intenettiano:
    http://it.wikipedia.org/wiki/Ex_opere_operato

    Questa è la dottrina della Chiesa, le tue scene isteriche sono dunque decisamente fuori luogo.

    CITAZIONE
    "Piccola guida al topic

    POST RIASSUNTIVO"

    E dove starebbe il riassunto? Hai riportato la tua sbrodolata già demolita, citando solo 1\10 delle mie repliche, e neppure quelle più importanti.

    Ad maiora

    Edited by Polymetis - 18/6/2011, 10:58
     
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    www.ufoforum.it/viewtopic.php?f=44&t=18168

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    La seconda opzione da te prospettata è che io sia psicopatico, ma questa teoria della "sacramentorum validitas ex opere operato", cioè della validità dei sacramenti a prescindere dalla santità di chi li amministra, non è ma di tutti i cattolici. Sicché, se sono psicopatico io, lo sono tutti i cattolici del pianeta.
    Il che è ben possibile, ma altamente improbabile.

    No, questa è la prova matematica che questa teoria , applicata come dici tu , è una teoria criminale.

    Poly , come sempre , ti ringrazio.

    Ogni tuo post fa perdere al Vaticano centinaia di chirichetti 8 per mille .

    Secondo me tra un po' ti sparano .


    zio ot

     
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    "No, questa è la prova matematica che questa teoria , applicata come dici tu , è una teoria criminale."

    Perché criminale? Questa teoria, non scagiona in alcun modo il peccatore, anzi, lo definisce tale. Dice solo che i sacramenti funzionano comunque anche se ad amministrarli è un peccatore, perché è Dio che li fa agire, e non il prete.
    Le motivazioni razionali alla base di questa teoria sono più che ovvie. Innanzitutto nessuno può dire di essere un non peccatore, perché tutti sbagliamo, quindi, se la validità dei sacramenti dipendesse dalla santità di chi li amministra dovremmo metterci a stabilire una graduatoria di peccati che annullano i sacramenti e di quelli che non la annullano, operazione quanto mai difficile perché la gravità di un peccato non è sempre la stessa ma dipende dal grado di consapevolezza col quale si compie il peccato.
    In secondo luogo, se la validità dei sacramenti dipendesse dalla santità del prete, un fedele potrebbe andare a messa ignorando che il suo parroco fa una doppia vita, e che di nascosto è un serial killer, col risultato che per anni questo fedele, che nulla sa della doppia vita del suo sacerdote, si prenderebbe sacramenti invalidi.
    Invece la teoria dei sacramenti validi "ex opere operato" riconosce che i sacramenti valgono a prescindere dalla santità di chi li compie, perché non è il sacerdote a farli funzionare ma Dio, di cui egli fa le veci sull'altare. Questa idea permette di risolvere i problemi detti sopra.
    Queste mie affermazioni, non faranno perdere nessun chierichetto a Santa Madre Chiesa, perché ci si aspetta che ogni chierichetto le abbia apprese a catechismo, visto che sono programma per la classe catechistica della seconda media. Forse sei tu che, se a catechismo ci sei mai andato, devi rinfrescarti la memoria per rammentare.
    Questo non vuol dire che se si scopre che un prete è nell'ombra un serial killer gli si permette di continuare ad esercitare, anzi, lo si sospende a divinis. Quello che dice questa dottrina è altro, cioè che, finché non lo scoprono e lui continua a celebrare, i sacramenti che impartisce ai fedeli ignari delle sue malefatte sono comunque validi.

    Ad maiora
     
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  11. paola860
     
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    CITAZIONE
    Di questi ipotetici scritti ebraici non ne esiste neppure un frammento, quindi, fino a prova contraria non esistono.

    Ma senti, se è per questo da nessuna parte sta nemmeno scritto che Gesù sappia il greco, eppure mi pare che sia un'ipotesi che tu voglia prendere comunque in considerazione.

    E' proprio questo il punto lui è convinto, per cui lasciamolo nella sua convinzione :D

    CITAZIONE
    Dice solo che i sacramenti funzionano comunque anche se ad amministrarli è un peccatore, perché è Dio che li fa agire, e non il prete.

    Anche se è un prete pedofilo? Ho capito perchè il papa ha nascosto gli orrori che queste persone, se persone possono definirsi. Sai che ti dico! tieniti i sacramenti del tuo buon Dio.

    Non capisco perchè il moderatore ti dia ancora a possibilità di esprimere le tue idee che alterano sia gli scritti antichi sia la sensibilità di molte persone. Dovrebbe fare come hanno fatto quelli del forum gestito dai musulmani, eliminarti definitivamente perchè con te non ci potrà mai essere un dialogo costruttivo, ma solo distruttivo.

    Edited by paola860 - 20/6/2011, 10:58
     
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    "Anche se è un prete pedofilo? Ho capito perchè il papa ha nascosto gli orrori che queste persone, se persone possono definirsi. Sai che ti dico! tieniti i sacramenti del tuo buon Dio."

    Non c'è nessuna prova che il papa abbia mai promosso coperture di preti pedofili dall'alto. Spero tu non crederai alle panzane che giravano in rete grazie al documentario Sex Crimes and the Vatican andato in onda anche su Annozero. Si potrà trovare una confutazione sistematica delle erronee letture che vengono date dei documenti pontifici in quest'articolo:
    www.cesnur.org/2007/mi_05_22a.htm

    E' vero che ci sono casi di preti che sono stati nascosti, semplicemente spostandoli di parrocchia, ma in questi casi l'iniziativa è stata presa dai singoli vescovi, e non c'è alcuna prova che nel farlo obbedissero a direttive centralizzate provenienti dal Vaticano. Sicché accusare il papa è una calunnia.

    Quanto alla domanda se i sacramenti valgano anche se a celebrarli è un prete pedofilo, come già scritto la santità del ministro è del tutto irrilevante, quindi potrebbe anche aver gettato una bomba atomica su una città 5 minuti prima, e i sacramenti sarebbero comunque validi.
    Ma come già detto questa dottrina cattolica non vuol in alcun modo giustificare questi crimini o scusarli, essa spiega solo che i sacramenti non li opera il sacerdote ma Dio, per cui chi sia il sacerdote è irrilevante.
    Non si tratta di offendere la sensibilità di nessuno, ma solo di esporre la teologia cattolica, così come espressa anche nel catechismo. Se ti disturba, allora ti avviso che ti disturba quello che crede circa un miliardo e più di cattolici attualmente viventi su questo pianeta.
    Inoltre io non capisco proprio cosa ci sia di disturbante: questa dottrina non serve a santificare dei criminali, serve solo a spiegare perché, se un fedele va a sentir messa da un prete che ignora essere un criminale, ciononostante riceve un'eucaristia valida. Dio sarebbe ben meschino se non concedesse un'eucaristia valida ad un fedele solo perché un prete è peccatore. Significherebbe infatti che se vado in vacanza a Parigi, e vado a messa in una parrocchia, magari la mia messa di quel giorno è invalida perché il prete che l'ha celebrata conduce una vita segreta da criminale, che i suoi parrocchiani ignorano e ovviamente anch'io che sono un turista straniero.
    CITAZIONE
    "E' proprio questo il punto lui è convinto, per cui è lasciamo nella sua convinzioni"

    Veramente io non ho mai detto che mi schiero da parte dell'ipotesi che Gesù parlasse greco. ma perché voi pensate che se una persona, per completezza, cita tutte le ipotesi possibili, automaticamente le debba sposare tutte?
    CITAZIONE
    "Non capisco perchè il moderatore ti dia ancora a possibilità di esprimere le tue idee che alterano sia gli scritti antichi sia la sensibilità di molte persone. "

    Non mi è chiaro né di che scritti antichi parli, né che scritti antichi avrei alterato, visto che stiamo parlando dell'ipotesi che Gesù avesse una moglie e fino a prova contraria l'idea della stragrande maggioranza dei biblisti di ogni confessione è che Gesù una moglie non ce l'avesse affatto.
    Quanto all'ipotetica sensibilità delle persone che io altererei, come ripeto questa è banalmente la dottrina cattolica, che io riporto a puro titolo di documentazione. Non sono stato io comunque a ritirare fuori questa storia. Rivolgetevi a Barionu che ha avuto la bella idea di accusarmi nuovamente coi suoi fraintendimenti assurdi, scrivendo la castroneria colossale che io avrei voluto Hitler papa, cosa da me mai affermata. Il fatto che lui, dopo tutto quella discussione, abbia capito una cosa del genere, mi fa pensare seriamente che non abbia mai capito nulla di quello che ho scritto.

    CITAZIONE
    "Dovrebbe fare come hanno fatto quelli del forum gestito dai musulmani, eliminarti definitivamente perchè con te non ci potrà mai essere un dialogo costruttivo"

    Ovviamente quando una delle due parti pretende di imporre con la censura quella che è la sua idea di dialogo costruttivo le cose si fanno pericolose. Quel forum di musulmani mi ha bannato ad esempio perché osavo dubitare che il Sacro Corano si fosse tramandato a noi perfettamente, e perché ho altresì sostenuto che la Mecca non era stata fondata da Abramo come il Corano sosteneva. Ma il fatto che entrambe le mie tesi siano quelle del mondo accademico occidentale, non mi ha salvato dalla censura, perché quella gente ragionava con le viscere del sentimento religioso e non coi neuroni.

    Ad maiora
     
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  14. Lucifero ~Sapere Aude~
     
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    E cosa mi impedirebbe di farlo?

    Ah, dunque anche in questo i cristiani devono farsi imitatori di Cristo e Paolo? Ok, ora ho capito che il cristianesimo è ancora più pericoloso di quanto immaginassi....
    CITAZIONE
    La valutazione che do io ad una situazione, se recuperabile o meno, è ovviamente personale.

    veramente in certi casi è proprio palese e tu ti diverti proprio a prendere apertamente per i fondelli il tuo interlocutore. Comunque sia, evidentemente io non sono considerato da te un caso irrecuperabile, altrimenti non staresti certamente a perdere il tuo tempo a rispondermi, ben sapendo che le repliche con me finiscono sempre con l'impiegare delle intere ore visto che diventano via via sempre più chilometriche, giacchè ho anche io l'abitudine come te di rispondere punto per punto ai post e di creare punti nuovi di discussione di volta in volta. Dunque, assodato che non mi ritieni cosi' irrecuperabile da meritare di essere ignorato a mia dannazione, ma anzi, di avere dedicate intere ore per rendermi edotto nei più svariati temi, mi sembra evidente che dunque quei rari casi in cui non mi replichi sono semplicemente due le cose o ti sei stufato o non sai semplicemente cosa replicare. Come vedi non bisogna essere dei telepati, ma di saper usare la semplice Logica Razionale.

    CITAZIONE
    Come dice il Signore: “Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi. In verità vi dico, nel giorno del giudizio il paese di Sòdoma e Gomorra avrà una sorte più sopportabile di quella città.” (Mt 10,14-15)

    Scusa Polymetis, non posso vederti stuprare il testo biblico come fanno i TdG e i Pentecostali se devi citare un verso, cita quelli giusti, perchè Gesù in quel contesto sta semplicemente avvertendo i discepoli che se non vengono accolti fisicamente in una casa o una città, ma anzi, vengono cacciati via, compiono l'azione sopra descritta. Ma questo non ha nulla a che vedere con le sane discussioni e diatribe che eventualmente nascono quando si tenta l'evangelizzazione (e la diatriba mostra comunque che c'è un reale interesse, anche se polemico, da parte di chi ascolta il messaggio evangelico e che dunque non ha alcuna intenzione di "cacciare" fisicamente il proprio interlocutore). Ti vedo decisamente poco portato a citare il nuovo testamento.

    CITAZIONE
    Ho dimenticato di specificare che secondo la dottrina cattolica la parousia è un ritorno visibile, ma nella Chiesa, e tramite la Chiesa, Cristo è già presente. Noi chiamiamo questa fase escatologica con una formula: “già e non ancora”.

    Non mi sembra che sia questo il contesto adatto. Cristo è sempre presente nel senso che quando viene pregato è vicino ai singoli fedeli (vedi Matteo 18:20) o l'intera Chiesa (Matteo 28:20). Ma non è questo il caso. In questo contesto Paolo si sta esclusivamente riferendo al ritorno futuro visibile, e sarebbe uno stupro del testo fargli dire il contrario. Infatti è palese dal contesto che si sta riferendo qui Paolo a solo la sua venuta escatologica "Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno avrà la sua lode da Dio." (1Cor 4:5), quello che sta dicendo qua Paolo, non è altro che la dottrina ben nota nel Nuovo Testamento del giudizio secondo le opere e i cuori che farà il Cristo solo alla fine dei tempi. Comunque era sufficente notare come il solo fatto che Paolo parli al futuro smentisca in sè il fatto che consideri Cristo già presente, almeno nel senso che intendi tu in quel verso. Quindi quello che vuole dire è semplicissimo : anche se è vero che Cristo è sempre presente anche ora, ciò non toglie il fatto che Paolo in quello specifico contesto stia proprio dicendo che nessuno dovrà giudicare nessuno fino a che sarà avvenuta la venuta fisica di Gesù. Infatti proprio qualche capitolo dopo dice che "i Santi giudicheranno il mondo". Ma questo sarà una cosa che avverrà solo alla fine dei tempi, come ha detto anche Gesù "nella nuova creazione, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù di Israele." (Mt 19:28;Lc22:30) e Apocalisse "Poi vidi alcuni troni e a quelli che vi si sedettero fu dato il potere di giudicare" (20:4). Come vedi solo alla fine dei tempi i credenti, i Santi, potranno veramente avere il potere di giudicare "Allora il potere di giudicare fu dato ai santi dell'Altissimo, e venne il tempo che i santi ebbero il regno." (Dn7:22). Questa è una dottrina ben precisa del NT da non confondersi con altre.
    CITAZIONE
    E che cos’è una collettività se non l’insieme di giudizi singoli?

    Si, ma era fatta da membri autorevoli, Santi appunto. Te lo ripeto, ti credi un Santo tu? Tra l'altro nel verso da te citato si parla di giudizio interno, tra i membri della Chiesa, mentre qui siamo tutti atei, o quasi. Cioè, appunto perchè "quelli di fuori li giudicherà Dio" e noi siamo appunto quelli di fuori, tu non hai nessun permesso di giudicare me o altri foristi, proprio perchè apparteniamo a quelli di fuori, non siamo quelli di dentro.

    CITAZIONE
    ma dire ad una persona che non ha capito nulla e delira non è astioso, può essere una banale constatazione.

    No, un cristiano le cose deve dirle innanzitutto con grazia, educazione e gentilezza, come dice lo stesso Vangelo e non c'è niente che giustifica atteggiamenti maleducati e cafoni. Ma allora, se il dire la verità, autorizza a dire quel che si pare all'interlocutore perchè non essere come Sgarbi già che ci siamo? Infatti penso proprio che Vittorio ragionava esattamente come te.


    CITAZIONE
    La parola in questione è thumos, che credo sia la parola greca per indicare un sentimento più difficile in assoluto da rendere in italiano, perché non ha alcun corrispondente, e soprattutto ha un’impressionante arcobaleno di significati, diversissimi tra l’altro in Omero e nella letteratura posteriore.

    Ma che ce frega che significato ha in Omera? A noi interessa il significato che gli dà Paolo innanzitutto. E poi sono gli stessi lessicari a confermare che nello spettro semantico della parola ci sta anche quello di Indignazione. E infatti proprio con questo senso viene utilizzata in Romani 2:8. Ma possiamo evitare di arrampicarci sugli specchi? Le traduzioni saranno limitate, ma mica sono fatte da cretini sai? Ma da grecisti e traduttori competenti se non meglio competenti di te.
    CITAZIONE
    E’ un ipotesi che non serve al mio ragionamento, l’ho citata solo per completezza

    Allora visto che l'ipotesi non serve al tuo ragionamento in questo caso sarà valido fino a prova contraria il fatto che Gesù parlava in aramaico e che dunque con la lingua aramaica che vanno innanzitutto comprese le parole e le parabole di Gesù, ancora prima della loro traduzione greca.

    CITAZIONE
    Thiede è appena morto, ed è morto giovanissimo, d’infarto, non era dunque una mummia. Inoltre, non ricordo neppure l’ultima volta che l’ho citato. Il card. Stickler poi l’ho citato perché ho letto il suo libro, non perché la tesi sia sua.

    Ma infatti quello che volevo dire che non è sufficente che una persona muoia affinchè le sue tesi non sono più valide, certo, non potrà più aggiornarsi, ma è anche vero che se le sue tesi saranno quelle giuste non ci sarà alcun bisogno di aggiornarsi su alcunchè.
    CITAZIONE
    Quella è una sfilza?

    Sicuramente superiore al tuo "più di uno studioso", cioè un'affermazione, vaga, generica e fumosa e che lascia presagire apertamente la quantità numerica probabile di questi studiosi. E comunque io non ti ho mai visto citare più di due-tre studiosi per volta, dunque prima di criticare gli altri di portare pochi studiosi a sostegno delle proprie tesi, preoccupati tu per primo di riuscire a soddisfare questo requisito.

    CITAZIONE
    si può conoscere facilmente quali sono le tesi minoritarie quanto vedi che a)i manuali universitari danno l’altra tesi.

    Si, ti rendi conto che non tutti i manuali universitari sono uguali e identici tra loro e che molto dipende dall'Università che frequenti e i testi che i Docenti decidono di far studiare ai propri studenti? Per esempio il mio professore di Teoria del Linguaggio ha dato ai suoi studenti da studiare un testo di un autore che sostiene che ben il 98% dell'attività cerebrale umana sia inconscia e ci gioca continuamente su questo dato per sostenere le sue tesi. Ora, dubito seriamente che quanto sostenga faccia parte delle tesi maggioritarie che si trovano in campo accademico su questa materia, ma fatto sta che nella mia facoltà proprio questo bisogna sapere e studiare.

    CITAZIONE
    Non si può fare un elenco dei sostenitori della tesi standard perché banalmente sono tutti gli altri, e i nomi che si citano per l’idea di Vangeli semitici di studiosi attuali sono sempre la stessa decina.

    Ah bene, questa me la segno. La prossima che mi si chiedono prove bibliografiche su chi sosterrebbe una tesi, risponderò semplicemente che è inutile che le porti, sarebbero troppi i nomi a cui fare riferimento. No, perchè sai, ci sono utenti come JohannesWeiss invece che gli sanno portare puntualmente i riferimenti bibliografici di quanto sostengono, se ce ne sono invece.



    Saluti

    Edited by Lucifero ~Sapere Aude~ - 18/6/2011, 15:14
     
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    “Ah, dunque anche in questo i cristiani devono farsi imitatori di Cristo e Paolo? Ok, ora ho capito che il cristianesimo è ancora più pericoloso di quanto immaginassi...”

    Non ho detto che devono. Ho chiesto cosa impedirebbe di farlo. Potere è diverso da dovere.

    CITAZIONE
    “veramente in certi casi è proprio palese e tu ti diverti proprio a prendere apertamente per i fondelli il tuo interlocutore

    .”

    Pur non ricordando al momento episodi simili, mi sembra ovvio che qualora accadessero si spiegherebbero perché la personalità umana è mossa da diversi istinti, sia la carità di recuperare qualcuno, sia l’indulgere al proprio divertimento. Ma questi pensieri non necessariamente sono sempre presenti, né sono presenti insieme.
    CITAZIONE
    “Comunque sia, evidentemente io non sono considerato da te un caso irrecuperabile, altrimenti non staresti certamente a perdere il tuo tempo a rispondermi, ben sapendo che le repliche con me finiscono sempre con l'impiegare delle intere ore visto che diventano via via sempre più chilometriche, giacchè ho anche io l'abitudine come te di rispondere punto per punto ai post e di creare punti nuovi di discussione di volta in volta.”

    La valutazione varia a seconda delle tematica. Può esserci una tematica dove discuto con l’interlocutore perché so che può avere gli strumenti per capire, altre dove non discuto perché vedo che gli manca tutto il background filosofico e\o filologico dietro quella questione, e dunque nessuno ha il tempo di scrivere un manuale di introduzione per ogni questione.

    CITAZIONE
    “Dunque, assodato che non mi ritieni cosi' irrecuperabile da meritare di essere ignorato a mia dannazione, ma anzi, di avere dedicate intere ore per rendermi edotto nei più svariati temi, mi sembra evidente che dunque quei rari casi in cui non mi replichi sono semplicemente due le cose o ti sei stufato o non sai semplicemente cosa replicare. Come vedi non bisogna essere dei telepati, ma di saper usare la semplice Logica Razionale.”

    O forse i casi sono tre. A)Non so rispondere. B)Mi sono stufato. C)Sull’argomento x penso che qualcuno sia irrecuperabile.
    Inoltre, prima di capire che una persona è irrecuperabile su questo o quell’argomento, mi possono servire diversi post.

    CITAZIONE
    Scusa Polymetis, non posso vederti stuprare il testo biblico come fanno i TdG e i Pentecostali se devi citare un verso, cita quelli giusti, perchè Gesù in quel contesto sta semplicemente avvertendo i discepoli che se non vengono accolti fisicamente in una casa o una città, ma anzi, vengono cacciati via, compiono l'azione sopra descritta. Ma questo non ha nulla a che vedere con le sane discussioni e diatribe che eventualmente nascono quando si tenta l'evangelizzazione (e la diatriba mostra comunque che c'è un reale interesse, anche se polemico, da parte di chi ascolta il messaggio evangelico e che dunque non ha alcuna intenzione di "cacciare" fisicamente il proprio interlocutore). Ti vedo decisamente poco portato a citare il nuovo testamento.”

    Il versetto non parla solo di cacciare, ma anche di “non dare ascolto alle vostre parole”. E’ dottrina della Chiesa che chi consapevolmente rigetta l’annuncio salvifico si danna, perché rigetta l’offerta che gli è stata fatta. L’essere cacciati fisicamente è solo una delle varie modalità in cui questo può avvenire.

    CITAZIONE
    “Non mi sembra che sia questo il contesto adatto. Cristo è sempre presente nel senso che quando viene pregato è vicino ai singoli fedeli (vedi Matteo 18:20) o l'intera Chiesa (Matteo 28:20). Ma non è questo il caso. In questo contesto Paolo si sta esclusivamente riferendo al ritorno futuro visibile, e sarebbe uno stupro del testo fargli dire il contrario. Infatti è palese dal contesto che si sta riferendo qui Paolo a solo la sua venuta escatologica "Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno avrà la sua lode da Dio." (1Cor 4:5), quello che sta dicendo qua Paolo, non è altro che la dottrina ben nota nel Nuovo Testamento del giudizio secondo le opere e i cuori che farà il Cristo solo alla fine dei tempi. Comunque era sufficente notare come il solo fatto che Paolo parli al futuro smentisca in sè il fatto che consideri Cristo già presente, almeno nel senso che intendi tu in quel verso. Quindi quello che vuole dire è semplicissimo : anche se è vero che Cristo è sempre presente anche ora, ciò non toglie il fatto che Paolo in quello specifico contesto stia proprio dicendo che nessuno dovrà giudicare nessuno fino a che sarà avvenuta la venuta fisica di Gesù. Infatti proprio qualche capitolo dopo dice che "i Santi giudicheranno il mondo". Ma questo sarà una cosa che avverrà solo alla fine dei tempi, come ha detto anche Gesù "nella nuova creazione, quando il Figlio dell'uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù di Israele." (Mt 19:28;Lc22:30) e Apocalisse "Poi vidi alcuni troni e a quelli che vi si sedettero fu dato il potere di giudicare" (20:4). Come vedi solo alla fine dei tempi i credenti, i Santi, potranno veramente avere il potere di giudicare "Allora il potere di giudicare fu dato ai santi dell'Altissimo, e venne il tempo che i santi ebbero il regno." (Dn7:22). Questa è una dottrina ben precisa del NT da non confondersi con altre.”

    Il caso è un altro. Se leggi il contesto siamo nella famosa diatriba su chi sia più grande. Alcuni Corinzi si erano messi a discutere sul fatto che San Paolo fosse inferiore ad Apollo o a Pietro. Al che Paolo risponde loro che non ha senso dire “io [discepolo] sono di Apollo”, “io sono di Cefa”, “io sono di Paolo”, perché Paolo è discepolo di Cristo, come tutti. I Corinzi dunque sono invitati a non giudicare chi sia l’apostolo più grande, perché solo Dio conosce i cuori, e dunque solo Dio mostrerà alla fine dei tempi coi suoi premi chi sarà il più grande.
    Comunque, come ripeto, Cristo è già presente per Paolo anche nella Chiesa pellegrina sulla terra, ed è per questo che i santi possono giudicare anche in questa vita. Il fatto che i santi giudicheranno anche nel giorno ultimo, non esclude che possano giudicare anche ora, anzi, il fatto che giudicheranno alla fine dei tempi è visto da Paolo come il fondamento del fatto che possono giudicare anche in questa vita:
    "Non sapete voi che i santi giudicheranno il mondo? E se il mondo è giudicato da voi, siete voi indegni di giudicar delle cose minime? Non sapete voi che giudicheremo gli angeli? Quanto più possiamo giudicare delle cose di questa vita! Se dunque avete liti per cose di questo mondo, voi prendete a giudici gente senza autorità nella Chiesa? Io dico questo per farvi vergogna. Così non v’è egli tra voi neppure un savio che sia capace di pronunziare un giudizio fra un fratello e l’altro?" (1 Cor 6,2-5)
    Paolo qui dice che anziché andare da giudici pagani per risolvere controversie, ci si può affidare al giudizio di un fratello cristiano, il che implica la possibilità per i cristiani di giudicare anche prima della fine del mondo.

    In generale è il giudizio ipocrita il problema, non il giudizio in sé: "Non giudicate secondo l’apparenza, ma giudicate con giusto giudizio" (Gv 7,24)
    "Giudicatene voi stessi: è egli conveniente che una donna preghi Dio senz’esser velata?" (1 Cor 11:13)
    Gesù stesso poi invita a giudicare l’albero dai frutti, sicché, ci invita a giudicare (cf. Mt 7,15-20; 12,33-35).
    CITAZIONE
    “Si, ma era fatta da membri autorevoli, Santi appunto. “

    Santo nel NT non vuol dire “buonissimo”, è nel suo significato etimologico di “separato”. Separato dal mondo. I cristiani sono nel mondo ma non del mondo. In questo senso, tutti i cristiani, anche oggi, sono santi.

    CITAZIONE
    “Te lo ripeto, ti credi un Santo tu? “

    Certo. Tutti i cristiani per la dottrina cattolica sono santi. La parola santo nella teologia cattolica si usa in ben tre significati, e pare che tu conosca solo il significato di “santo” nel senso di “colui che è elevato agli altari”.

    CITAZIONE
    ra l'altro nel verso da te citato si parla di giudizio interno, tra i membri della Chiesa, mentre qui siamo tutti atei, o quasi. Cioè, appunto perchè "quelli di fuori li giudicherà Dio" e noi siamo appunto quelli di fuori, tu non hai nessun permesso di giudicare me o altri foristi, proprio perchè apparteniamo a quelli di fuori, non siamo quelli di dentro.”

    Questa argomentazione non ha nessun senso. In primis “quelli di fuori” sono i non battezzati, cioè i pagani, e non i cristiani che sono caduti in errore o nella miscredenza. Di questi Paolo infatti è ben chiaro nel dire che dobbiamo giudicarli, fosse anche solo per il fatto che non dobbiamo mischiarci con loro. Ma se non dobbiamo mischiarci con loro perché peccatori, è ovvio che prima dobbiamo giudicarli come tali, proprio per sapere che li dobbiamo evitare “Vi ho scritto nella mia lettera di non mischiarvi a chi vive nell’immortalità”(1Cr 5,9) E come si fa a decidere di non aver commercio con un immorale, se non lo si è giudicato prima come immorale?
    Il giudizio di cui si parla, inoltre, e che è riservato a Dio, è quello su quale sarà la sorte ultima di costoro, cioè noi non possiamo giudicare con certezza che una persona finirà all’inferno. Ma questo non vieta di giudicare sulla peccaminosità di certe azioni qui sulla terra.
    Tutto ciò, per quanto concerne i fratelli caduti nell’idolatria, nell’avarizia, nella fornicazione, ecc, cioè tutti i battezzati. Poter giudicare queste persone, ad esempio il battezzato che perde la fede, è essenziale anche solo per il fatto che la possibilità di condannarlo e di etichettarlo come eretico è funzionale all’avvertire agli altri fratelli cristiani che egli è uno scomunicato, e che dunque la sua dottrina è contraria a Dio. Sicché c’è tutto il diritto di giudicare i battezzati che vengono meno alla fede, perché ciò è il passaggio necessario che occorre per sapere che, proprio perché si trovano in questo stato, non ci si può mischiare con loro.
    Quanto a chi non è mai stato cristiano, cioè mai stato battezzato, Paolo dice che, a differenza degli ex-fratelli con cui è vietato mischiarsi, coi peccatori del mondo ci si può convivere, perché essendo essi la maggioranza del mondo, se il cristiano evitasse di avere rapporti con chiunque è immorale non avrebbe rapporti con nessuno. Tuttavia il v. 5,10, che distingue per l’appunto gli immorali del mondo, che si frequentano per necessità, e gli immorali della Chiesa, che possono essere evitati, ci fa sapere che quelli che mondo sono immorali, e ce lo fa sapere nel momento stesso in cui distingue il fatto che possiamo frequentare gli immorali non cristiani, mentre non possiamo frequentare gli immorali ex-cristiani.

    CITAZIONE
    “No, un cristiano le cose deve dirle innanzitutto con grazia, educazione e gentilezza, come dice lo stesso Vangelo e non c'è niente che giustifica atteggiamenti maleducati e cafon”

    Suppongo che questa argomentazione sia meramente soggettiva e si riduca alla tua valutazione personale di cosa è cafone, e cosa invece è giusto mezzo. Se una persona crede di aver applicato il giusto mezzo, ma si sbaglia, ne risponderà a Dio. Inoltre, non ho messo in dubbio l’intelligenza di nessuno, ma solo l’intelligenza di alcuni discorsi. I miei attacchi non sono alle persone, ma alla loro istruzione su un determinato argomento.

    CITAZIONE
    “ Ma allora, se il dire la verità, autorizza a dire quel che si pare all'interlocutore perchè non essere come Sgarbi già che ci siamo? “

    Sgarbi insulta con termini di registro volgare, non è il mio caso.

    CITAZIONE
    Ma che ce frega che significato ha in Omera? A noi interessa il significato che gli dà Paolo innanzitutto. E poi sono gli stessi lessicari a confermare che nello spettro semantico della parola ci sta anche quello di Indignazione”

    Non vedo quale sia il problema. Il fatto che abbia anche questo significato, non implica automaticamente che sia questo il significato da attribuirsi in questo contesto. Infatti se prendi le maggiori Bibbie moderne, traducono questa parola con significati molto diversi. Questo perché come ripeto thumos è una parola intraducibile che vuol dire un mucchio di cose. E’ ovvio che io e Ravasi, se sosteniamo che l’indignazione sia lecita, non tradurremo thumos con questo significato in Paolo.
    La competenza dei traduttori non c’entra niente, perché infatti i vari traduttori rendono in maniere molto diverse, perché è il termine il problema.
    A me non serve dimostrare che qui sicuramente thumos non voglia dire indignazione. Sei tu che, per provare che il cristiano non possa essere indignato, hai bisogno di provare che “indignazione” sia l’unico senso, e dunque come tale esso debba per forza essere il significato di questa parola nel versetto. A me non occorre invece dimostrare, per tenere la mia tesi come lecita, che sicuramente non vuol dire “indignazione”, mi basta constatare che può voler dire indignazione ma anche altro, e dunque nulla mi vieta di attenermi ad una traduzione tra le tante possibili.
    CITAZIONE
    “Le traduzioni saranno limitate, ma mica sono fatte da cretini sai”

    Le traduzioni non esistono. E non c’entra nulla l’essere cretini o meno, c’entra il fatto che questo termini non si può tradurre, come qualsiasi altro del resto, e dunque, mettersi ad escludere una cosa perché lo dice una “traduzione” è un’operazione limitata. Non lo sarebbe necessariamente con tutti i termini, ma thumos è davvero uno di quelli che si fanno fatica a rendere. Il campo semantico rimanda ad una ghiandola sotto la gola, che per l’uomo omerico era la sede dell’energia vitale, dell’impulso a combattere.
    Che cosa significa dunque che nel greco posteriore alcuni traducano “thymos” con “sdegno”? Niente di quello che intendeva Ravasi. Il termine rimanda all’agire con animosità, impazienza, con un impeto di ira.
    Come sempre, anche per capire le traduzioni dal greco bisogna rifarsi alla lingua originale, altrimenti non si capisce, nella traduzione, quali tra i significati del termine italiano vanno scelti. Succede infatti che una parola greca abbia un campo semantico, e la parola italiana scelta per tradurla un altro, che ovviamente in parte coincide col termine greco (altrimenti il termine italiano non ne sarebbe una traduzione), ma in parte il termine italiano comprende anche altri significati. Ad esempio thymos si può tradurre anche come “cuore”, intendendo la sede dei sentimenti [il mio cuore mi spinge ad amarti], ma la traduzione “cuore” potrebbe rimandare anche all’organo anatomico, che invece non è un significato possibile del greco thymos [cuore come organo è kardia]. Sicché una persona, leggendo la traduzione italiana cuore, potrebbe pensare che anche l’organo anatomico in greco si può dire thymos, ma invece non è così. “Cuore” è una traduzione di “thymos” solo nel senso di “sede dei sentimenti” “animo”, e dunque, mentre i greci dicevano “il mio timo mi spinge ad aver paura”, noi diciamo “il mio cuore”.
    Allo stesso modo thymos è una parola che designa l’animosità, l’impazienza. Si può tradurre con “sdegno” perché esiste effettivamente un tipo di sdegno che è condotto con animosità, collera, ed ira. Ma Ravasi non intende quel tipo di sdegno, e parla invece dell’indignazione davanti al male, la quale può essere condotta invece senza rancore o animosità. Motivo per cui lo sdegno è vietato al cristiano nella misura in cui questa parola traduce thymos, cioè l’animosità, ma non è vietato nella misura in cui “sdegno” è concepito alla maniera in cui lo intende Ravasi.

    CITAZIONE
    “E infatti proprio con questo senso viene utilizzata in Romani 2:8”

    Sempre secondo la CEI. La NR rende invece “cruccio” del I caso, “ira” in questo di Romani.
    E comunque, come ripeto, anche la Cei non intende la parola sdegno nella stessa accezione in cui io e Ravasi la intendiamo, ma intende lo sdegno come traduzione di thymos, cioè qualcosa connotato da impazienza ed animosità.

    CITAZIONE
    “Allora visto che l'ipotesi non serve al tuo ragionamento in questo caso sarà valido fino a prova contraria il fatto che Gesù parlava in aramaico e che dunque con la lingua aramaica che vanno innanzitutto comprese le parole e le parabole di Gesù, ancora prima della loro traduzione greca.”

    Temo che tu non abbia capito quello che ho scritto. Io non ho negato che l’aramaico sia utile, ho semplicemente detto che prima occorre passare dal greco. Se infatti le fonti ci sono arrivate in greco, per fare una retroversione prima devi sapere il greco, e poi, dal greco, potrai tradurle in aramaico. Ma come fai a ri-tradurle nell’ipotetico originale aramaico se non sai il greco e dunque non sai come leggerle? Fare una traduzione dall’italiano all’aramaico è escluso, perché quel testo italiano è una traduzione dal greco. Se perciò si ipotizza che il greco sia una resa dei logia aramaici, allora il testo italiano è la traduzione di una traduzione. E come diavolo è possibile fare una retroversione verso l’aramaico partendo dalla traduzione di una traduzione? Si dovrà ben partire dal greco, e non dalle lingue in cui il greco è stato tradotto.
    Comunque sia, per l’argomento del post in oggetto, cioè il grecissimo Vangelo di Giovanni, per il quale non esiste neppure traccia di primitive versioni semitiche, le frasi da cui Barionu ricava la sua teoria complottistica si riferiscono a descrizioni di gesti (cioè cosa vogliano dire anapipto e anakeimai), non a parole di Gesù. Sicché, in questi casi, una retroversione è inutile. Non si tratta infatti né di un testo di cui ci sia traccia di una versione originale semitica, né di un logion pronunciato originariamente in una lingua semitica, bensì di una descrizione messa in greco ab origine.

    CITAZIONE
    “Si, ti rendi conto che non tutti i manuali universitari sono uguali e identici tra loro e che molto dipende dall'Università che frequenti e i testi che i Docenti decidono di far studiare ai propri studenti?”

    Non tutti i manuali universitari attuali sono identici, ma lo sono in questo aspetto, cioè nel presentare come teoria di base la grecità dei Vangeli, e come teorie marginali, o non presentarle affatto, le altre.

    "er esempio il mio professore di Teoria del Linguaggio ha dato ai suoi studenti da studiare un testo di un autore che sostiene che ben il 98% dell'attività cerebrale umana sia inconscia e ci gioca continuamente su questo dato per sostenere le sue tesi. "

    Non sapendo il testo di cui parli è difficile giudicare. Probabilmente non è un manuale introduttivo (cosa che richiederebbe l'imparzialità e l'esposizione della tesi della maggioranza), ma un saggio di un autore che espone la sua tesi.

    CITAZIONE
    “Ah bene, questa me la segno. La prossima che mi si chiedono prove bibliografiche su chi sosterrebbe una tesi, risponderò semplicemente che è inutile che le porti, sarebbero troppi i nomi a cui fare riferimento”

    No, non puoi citarla. Questa frase è riservata solo a chi è nella posizione di sapere quello di cui sta parlando perché ne ha le competenze. Mi sembra del tutto ovvio che solo l’antichista possa dire, forte della sua conoscenza del dibattito, qual è la tesi generale, e quali sono quelle minoritarie. Non altrettanto ha il diritto di fare chi non abbia tale formazione.

    CITAZIONE
    “o, perchè sai, ci sono utenti come JohannesWeiss invece che gli sanno portare puntualmente i riferimenti bibliografici di quanto sostengono, se ce ne sono invece.”

    Weiss potrà portare riferimenti per quanto concerne le questioni che sono discusse, e dove non esiste una sperequazione così evidente tra i due partiti come in questo caso dell’origine dei Vangeli.
    Se invece volesse comunque citare le fonti di quegli studiosi che si sono occupati dell’ipotesi di Carmignac per demolirla, citerebbe comunque non i 10.000 che sono in disaccordo con Carmignac, ma semplicemente qualche lavoro rappresentativo tra i tanti che si potrebbero citare. Una confutazione sistematica ad esempio fu avanzata dal professore dell’ Ècole Biblique P. Grelot, nel suo “L' origine dei Vangeli. Controversia con J. Carmignac”.
    Se poi leggerai gli interventi di Frances nelle discussioni che t’ho elencato, scoprirai perché la tesi di Carmignac non gode di popolarità.

    Ad maiora
     
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