Genealogie di Gesù

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  1. Hard-Rain
     
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    Le genealogie di Gesù Cristo sono molto diverse nei vangeli di Luca e Matteo, soprattutto a partire da Davide in poi.

    Luca: Gesù quando incominciò il suo ministero aveva circa trent’anni ed era figlio, come si credeva, di Giuseppe, figlio di Eli, figlio di Mattàt, figlio di Levi, figlio di Melchi, figlio di Innài (...)

    Matteo: (...) Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo.

    Qui il padre di Giuseppe (colui che sposò Maria, la madre di Gesù) è Eli secondo Luca, mentre è Giacobbe secondo Matteo.

    Giulio Africano (fine II secolo d.C.) propose una soluzione basata sul levirato: forse Giacobbe ed Eli erano fratelli e uno dei due morì così l'altro fratello prese in sposa la stessa donna che generò poi Giuseppe, il padre di Gesù (solo nominalmente per via della teoria della nascita da una vergine).

    Luca avrebbe riportato la genealogia formale di Giuseppe, come figlio di Eli. In realtà Eli morì prima e la madre di Giuseppe, sposa di Eli, ebbe il figlio Giuseppe da Giacobbe che fu il padre naturale.

    Secondo il Deuteronomio, Luca avrebbe dunque riportato la genealogia ebraica formalmente corretta, quella secondo il fratello morto e non il padre biologico.

    Matteo invece usa il verbo generare per cui Giulio Africano supponeva che avesse indicato il padre biologico di Giuseppe, che era appunto Giacobbe.

    A questo punto sorge però una incongruenza. Secondo la legge del Deuteronomio, Giacobbe e Eli dovevano essere fratelli, come detto. Però i loro padri sono Mattan e Mattat e la genalogia è diversa da questo punto fino a Davide. Giulio Africano suppone allora che Mattan e Mattat siano stati generati da una stessa donna, che sposò due uomini diversi. Ma questo è possibile solo in due casi: i) quella donna fu ripudiata dal marito; ii) rimase vedova ma aveva dei figli così potè sposare una persona di un altro ramo familiare rispetto al defunto marito. Infatti se era vedova e senza almeno un figlio si dovrebbe applicare una seconda volta il levirato, ma a quel punto dovremmo ritrovare degli avi in comune prima di Mattan e Mattat, cosa che non è.

    Giulio Africano dunque sfrutta due leggi e vorrei chiedere conferma se le applica correttamente:

    1) Levirato: una donna che rimane vedova senza figli deve sposare il fratello del defunto marito per assicurare la discendenza (cfr. anche il caso di Er e Onan che furono i due fratelli mariti di Tamar, citata nella stessa genealogia di Gesù Cristo secondo Matteo.

    2) Una donna che rimane vedova (però ha almeno un figlio che assicura la discendeza) oppure viene ripudiata dal marito può sposare un uomo appartenente a una diversa famiglia rispetto a quella dell'ex marito.

    NOTA: in realtà queste sono spiegazioni più teologiche che scientifiche, dato che Matteo dalla deportazione a Gesù, circa 600 anni, inserisce solo tredici patronimici, il che equivale a una media di un figlio ogni 45 anni circa, un po' poco per quei tempi, infatti Luca ne aggiunge molti di più!

    Matteo vuole raggruppare la genealogia in gruppi di 14 patronimici anche se in realtà l'ultimo gruppo, quello da Babilonia a Gesù conta solo 13 nomi (forse c'è da aggiungere Maria, non è ben chiaro cosa volesse dire l'autore).

    Il numero 14 che significato simbolico ha nell'ebraismo? Mi pare di aver letto che è associato al re Davide, o sbaglio?

    Shalom.

    Edited by Hard-Rain - 6/2/2008, 13:11
     
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13 replies since 6/2/2008, 09:26   830 views
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