Gesù di Nazaret, i Dodici e l'Impero Romano

Erano Gesù e i suoi discepoli ribelli all'Impero o collaborazionisti/pacifisti?

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  1. barionu
     
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    www.ufoforum.it/viewtopic.php?f=44&t=18168

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    Tratto da: "Bibbia tradotta Bibbia tradita", pp 159-161, Pinchas Lapide, Edizioni EDB



    La guarigione miracolosa dell'indemoniato di Gerasa - una delle pericopi più ampie della tradizione sinottica - mostra evidenti segni di ipetuti rimaneggiamenti.
    Essa è stata oggetto di interpretazioni molto diverse. I più pensano che l'episodio dei porci sia stato aggiunto in un secondo tempo al racconto originario che riguardava un esorcismo.

    Il frequente passaggio dal singolare al plurale (Mc 9,10), dal passato al presente (Mc 9,14), il fatto che in Marco (5,12) e Luca (8,26-39) si tratti di un solo indemoniato e in Matteo (8,28-34) di due, il fatto che la città di Gerasa disti due giorni di cammino al lago di Genezaret, per cui lo spostamento del «mare» (Mc 5,1.31) sul luogo della guarigione è con ogni probabilità redazionale, sono incongruenze del racconto che danno del filo da torcere all'esegeta.


    Ma assolutamente incredibili sono i «circa duemila porci» nei quali, secondo Mc 5,13, Gesù ha fatto entrare i demoni scacciati dall'indemoniato nella regione dei gadareni. Che questo numero oltrepassi di gran lunga tutte le possibili dimensioni di un branco di porci - a parte il fatto che i porci non sono animali che vivono in branco - è incotestabile. Anche Matteo (8,32) e Luca (8,33) sembrano essere stati di quest'avviso, poichè riprendono quasi con le stesse parole di Marco la conclusione della pericope sulla cacciata dei demoni, ma tacciono circa il numero dei porci.


    Anche in questo caso una ri-ebracizzazione del racconto potrebbe risolvere il problema. Ba'alafim significherebbe in ebraico «in branco» o «a frotte», poichè il termine originario elef può significare sia «bestiame, bovini» sia «mille» o «tribù, gruppo». Poichè nella Scrittura ebraica le lettere bet e kaf sono molto simili, sarebbe piuttosto difficile distinguerle in un rotolo usato di frequente e quindi usurato. Quindi ka'alafim può essere facilmente letto K'alafim (cf. Gs 3,4; 7,3) che significa «quasi duemila».




    A proposito copincollo una mia precedente analisi :









    A PAG 46 del suo libro

    Carmignac fa un' interessante osservazione sull' episodio del Demone chiamato Legione e dei circa 2000 porci.

    Marco V, 1/20


    Ne abbiamo discusso in vari topic , su come , il primo a parlarne fu Couchoud , legione potrebbe essere un ' allusione alla X Legione Romana Fretensis , di cui il cinghiale era uno dei simboli del vessillo.


    Vedi :

    www.romanoimpero.com/2010/01/le-legioni-romane.html


    X LEGIONE FRETENSIS

    Fondazione: Fondata nel 41 aC da Ottaviano per essere utilizzata in Sicilia contro Sesto Pompeo.
    Emblema: il toro, la nave da guerra, il delfino ed il cinghiale. Successivamente venne utilizzato solo il toro.




    http://it.wikipedia.org/wiki/Legio_X_Fretensis


    www.parlandosparlando.com/view.php/id_347/lingua_0/whoisit_1

    http://romanoimpero.blogspot.com/2010/01/l...oni-romane.html

    http://it.wikipedia.org/wiki/Elenco_di_legioni_romane


    In particolare Carmignac cita Marco V , 13


    circa duemila : ως δισχιλιοι


    e spiega che sicuramente questo 2000 greco viene da una fonte Ebraica:


    in Ebraico duemila si dice alpàim אַלְפַּיִם


    non si tratta di un plurale : ma di un duale , infatti sotto la yod י abbiamo il hiriq חיריק, ( è il puntino sotto la lettera e funge da i )


    mentre se fosse plurale il hiriq dovrebbe stare nella lettera che lo precede , in questo caso la phe פ che invece ha un pattah פתה ( una piccola barretta orrizzontale che funge da a )

    Allora, in Ebraico circa duemila si dice kealpàim , con una kaf כ che significa : come, circa , e abbiamo :



    כאַלְפַּיִם

    E sempre in Ebraico mille si dice èlef אלף

    mentre il plurale mille : migliaia si dice alafìm אלפים


    quindi : come migliaia si dice kealafìm כאלפים

    GUARDATE BENE


    kealpàim ( accento sull à ) כְּאַלְפַּיִם

    kealafìm ( accento sulla ì ) כְּאַלָפִים

    sono identici , ma vocalizzati in modi diversi , infatti in kealafìm abbiamo il hiriq חיריק, ( è il puntino sotto la lettera e funge da i ) sotto la phe פ.


    la phe פ quando non ha il puntino dentro come in questo caso פּ

    si pronuncia fe.

    il puntino in questione si chiama daghèsh דגש e significa : rafforzativo , ; ha tra l' altro la proprietà di raddoppiare la lettera in cui è presente.


    Ma nel primo secolo non si scrivevano i segni diacritici , per cui :


    כאלפים

    si poteva leggere kealpàim : come duemila , circa duemila

    o kealafìm : come migliaia


    ovvero :

    kealpàim ( accento sull à ) כְּאַלְפַּיִם

    kealafìm ( accento sulla ì ) כְּאַלָפִים




    A questo punto mi viene da pensare che il manoscritto originale descrivesse uno scontro armato tra i berionin di Yehoshua/Iohakan e un esercito di legionari romani.




    ....et hora mi accorgo che Pinchas è dello stesso parere


    sempre la libro



    Ma il nostro racconto può nascondere benissimo un significato profondo, che possiamo scoprire solo riflettendo sul significato del termine «porci» nell'Israele di quel tempo. Com'è noto, la carne di maiale non poteva essere consumata (Lv 11,7; Dt 14,8) e l'allevamento dei maiali era severamente vietato ni tutto Israele (BQ 7,7).
    «Maledetto l'uomo che alleva maiali!» (M 64b e Sotah 49b) era considerato un principio basilare assolutamente incontestabile.



    Il «porco» era anche l'immagine del'odiato impero romano, rinviando abitualmente al Sal 80,14 dove si dice: «La devasta (la vigna di Dio = Israele) il cinghiale del bosco». A ciò si aggiunge il fatto che la X Legione Fretense, che allora assicurava in Israele la famigerata pax romana ricorrendo brutalmente alla spada, aveva come mascotte un cinghiale.

    Se a tutto questo si aggiunge ancora il fatto che i legionari romani spesso arricchivano il loro povero rancio militare con carne di maiale rastrellata nei villaggio della Decapoli, è chiaro che i termini «porci» e «legione» emanavano un odioso odore politico, soprattutto presso tutti coloro che «speravano nella liberazione di Israele», come si dice così eloquentemente nel Magnificat (Lc 1,49-55), nel Benedictus (Lc 1,68-71) e nella profezia della vecchia Anna (Lc 2,38).

    Perciò, quando Gesù ammonisce i suoi di «non gettare le perle ai porci» (Mt 7,6), essi comprendono che non si deve sprecare la sapienza della Torah per i pagani e soprattutto per i romani (cf. Pr 11,22).





    zio ot

    Edited by barionu - 13/8/2012, 14:14
     
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15 replies since 23/11/2007, 08:31   1081 views
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