Cronologia della Passione di Gesù Cristo

Analisi del testo greco

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  1. Hard Rain
     
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    Iniziamo con l'osservare che Matteo, Marco, Luca e Giovanni affermano che quando Gesù celebra l'ultima cena si è in prossimità della Pasqua, cfr. Mt. 26:1-5, Mc. 14:1-2, Lc. 22:1-2. Vediamo la versione di Marco, il greco di questo Vangelo è spesso molto rozzo e sgrammaticato:

    Mc. 14:1-2 Ên de to pascha kai ta azuma meta duo hêmeras = Era la pasqua e gli azzimi dopo due giorni.

    kai ezêtoun hoi archiereis kai hoi grammateis pôs auton en dolôi kratêsantes apokteinôsin = e cercavano i sacerdoti e gli scribi in quale modo impadronirsi (prendere possesso) di lui in modo ingannevole per ucciderlo.

    elegon gar, Mê en têi heortêi, mêpote estai thorubos tou laou = dicevano infatti: non durante la festa affinchè non succeda un tumulto del popolo.

    Il verbo della frase è sempre all'imperfetto indicativo. La prima frase significa che dopo due giorni ci sarebbe stata la Pasqua e il conseguente giorno degli Azzimi. Pascha è lo stesso termine che la LXX utilizza ad esempio in Esodo 12:11 per la Pesah ebraica. Azuma è l'aggettivo greco azimh, utilizzato nella forma plurale nominativa (infatti è soggetto del verbo essere all'inizio della frase). Azimh significa in greco senza lievito, fermentato, ma è un termine non necessariamente ebraico o derivato dagli Azzimi dell'ebraismo difatti il mio vocabolario di greco cita il suo utilizzo ad esempio in Platone.

    Cominciamo a prendere dimestichezza con il greco del Vangelo di Marco, notando subito due elementi fondamentali:

    1) utilizzo della paratassi, cioè reiterato uso della congiunzione kai stilisticamente non corretto nel greco ma - mi dicono - invece più frequente in ebraico. Le frasi piene di e (= congiunzione greca kai) tipo era la pasqua e gli azzimi dopo due giorni e cercavano ecc... è stilisticamente sgradevole in italiano tanto quanto nel greco antico. Questo esempio è anche abbastanza tranquillo ma ci sono passi dei Vangeli pieni zeppi di successioni di kai;

    2) il classico utilizzo del verbo all'inizio della frase, prima del soggetto e dei complementi. Anche questo è tendenzialmente cattivo greco, sta male dire era (verbo) la pasqua e gli azzimi (soggetto del verbo essere) ecc..., oppure: cercavano (verbo) i sacerdoti e gli scribi (soggetto), ecc... Sarebbe più naturale in greco così come in italiano dire: i sacerdoti e gli scribi (sogg.) cercavano (verbo), ecc... Io non sono assolutamente esperto di ebraico però mi è stato detto e ho letto che la costruzione con verbo prima del soggetto è tipica dell'ebraico, Stella Maris potrà confermare o smentire questo asserto.

    Detto questo rimane un punto fondamentale: a quale Pasqua e a quale Azzimi fanno riferimento questi passi? A quelli tradizionali festeggiati dal giudaismo oppure a quelli che festeggiarono Gesù e i dodici nell'ultima cena? Andiamo avanti e vediamo se c'è modo per capirlo.

    Dopo questi passi i sinottici inseriscono il racconto dell'unzione di Betania e la stessa cosa fa il Vangelo di Giovanni. Ma qui troviamo una prima divergenza, infatti Giovanni introduce l'episodio di Betania con le segg. parole:

    Giovanni 12:1 Ho (articolo riferito a Gesù) oun (cong., allora) Iêsous (Gesù) pro (prima) hex (sei) hêmerôn (giorni) tou pascha (la, della Pasqua) êlthen (venne) eis Bêthanian (verso Betania), cioè: allora Gesù, sei giorni prima della Pasqua, venne a Betania.

    Quindi secondo Giovanni l'episodio di Betania sarebbe avvenuto sei giorni prima della Pasqua, ma per i sinottici soltanto due. E' possibile anche ipotizzare che questa divergenza sia superabile se i sinottici si stanno riferendo alla Pasqua intesa secondo il calendario solare, mentre Giovanni sta pensando alla Pasqua ebraica, che si sarebbe verificata dopo quella celebrata secondo il calendario solare, mi viene da dire quattro giorni dopo, dal confronto con questi passi. Del resto Giovanni dice una cosa molto interessante, cioè che "era vicina la Pasqua dei Giudei", cfr. Gv. 11:55, è il solo evangelista che alluda a to pascha tôn Ioudaiôn, appunto espressamente "la Pasqua dei Giudei", non la Pasqua del calendario esseno. Anche in altri passi e in occasione di altre Pasque Giovanni è sempre attento a specificare "dei Giudei", si veda ad es. Gv. 2:13, 6:4, e 19:42 nell'ultimo passo, che riguarda la cronologia della Passione, parla della Preparazione dei Giudei. Nei sinottici invece non si ha mai questa specificazione.

    Comunque stiano le cose, i giorni di differenza tra le due Pasque potrebbero anche essere meno, notiamo infatti che mentre i sinottici collocano l'ingresso di Gesù a Gerusalemme PRIMA di Betania, secondo Giovanni al contrario prima ci fu l'episodio di Betania e DOPO Gesù compì il trionfale ingresso in Gerusalemme e questo potrebbe a sua volta spiegare perchè Giovanni parli di sei giorni dopo invece che di due soltanto.

    Successivamente, i sinottici raccontano come si svolge l'ultima cena di Gesù con i dodici discepoli, cfr. Mt. 26:17-20, Mc. 14:12-16, Lc. 22:7-8 e v. 13. Marco dice:

    Mc. 14:12 Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove vuoi che andiamo a preparare perché tu possa mangiare la Pasqua?».

    Il testo greco di Mc. 14:12 inizia con: Kai (e, congiunzione) têi prôtêi (il primo) hêmerai (giorno) tôn azumôn (degli azzimi, azzimi è qui genitivo), hote (quando) to pascha (la pasqua) ethuon (sacrificavano, terza persona pl., imperfetto ind.).

    Quindi questo primo giorno degli Azzimi i discepoli preparano la sala per l'ultima cena che si svolge quella stessa sera. Dice infatti Marco 14:17, venuta la sera egli giunse con i dodici (nella sala dove celebra l'ultima cena), il testo greco dell'inizio di Mc. 14:17 è il seguente: kai (e) opsias (sera) genomenês (venuta; participio aoristo nella diatesi media). E' impossibile che la Pasqua e il giorno degli Azzimi qui menzionati siano quelli tradizionali festeggiati a Gerusalemme. Infatti i sacerdoti avevano detto di voler eliminare Gesù prima della festa proprio per evitare tumulti. Inoltre durante il periodo degli Azzimi e della Pasqua non era possibile commettere tutte le azioni del processo (illegale), della condanna a morte, ecc... Ne consegue che la Pasqua tradizionale si sarebbe festeggiata qualche giorno dopo e qui i sinottici si riferiscono a una Pasqua e a un periodo degli Azzimi festeggiato secondo un diverso calendario, come del resto è testimoniato dalle fonti qumraniche, sebbene non si conoscano con certezza gli sfasamenti tra i calendari proprio nell'anno di nostro interesse. Notare anche che i sinottici non parlano di Pasqua o Azzimi dei Giudei, sono meno specifici rispetto ad esempio a Gv. 11:55.

    Per il momento mi fermo qui in attesa dei vostri riscontri. Intanto posso verificare se tra i manoscritti ci sono delle varianti ai passi che ho citato che magari aiutino a meglio comprendere. Poi continueremo la discussione.

    Edited by Hard Rain - 15/5/2007, 20:05
     
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