La primogenitura nel Tanach.

Aspettative umane vs scelte di Dio

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  1. Amos74
     
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    CITAZIONE (Maurizio 1 @ 9/12/2018, 11:28) 
    Il primo figlio primogenito di una coppia umana e' (secondo la Bibbia) Caino.
    Alla sua nascita sua madre dice: "ho acquistato un uomo da Hashem", mentre nulla dice alla nascita di Abele.
    E cio' e' in linea con la grande importanza che l'umanita' ha sin dall'antichita' dato al figlio primogenito.



    CITAZIONE
    Roberto Colombo
    Direttore delle materie ebraiche
    alle Scuole medie della Comunità
    di Milano e insegnante al centro
    Josef Tehillòt

    Fin dai tempi più antichi il primogenito acquistò una grande importanza nell’ambito della propria famiglia e della società in genere poiché, come simbolo di una nuova dinastia che si veniva a formare, il bekhòr era considerato un vero e proprio dono di Dio sia per i genitori, che per l’intero popolo che egli andava ad incrementare.

    Nonostante cio' la narrazione biblica fa ricadere le preferenze di Dio sul secondogenito: Abele

    Procedendo nella narrazione troviamo altri due fratelli Ismaele e Isacco.
    Anche qui abbiamo un primogenito, Ismaele, ma che non e' prescelto da Dio per la promessa fatta ad Abramo.

    Poi abbiamo Esau e Giacobbe, la storia per antonomasia di un secondogenito su cui ricade la scelta divina.

    Poi abbiamo la storia di 12 fratelli, uno di questi e' scelto da Dio per infondergli delle capacita' inpensabili per qualsiasi altro uomo, e per attuare il Suo piano di portare la famiglia In Egitto.

    Questi era Giuseppe, ma non era un primogenito.

    Ora spostiamoci nella famiglia di Jesse.
    Dio sceglie un re tra i suoi figli e manda il sacerdote Samuele per l'unzione.
    Viene scelto per caso il primogenito?
    No viene scelto il piu' piccolo: Davide.


    Insomma in quasi tutte le storie bibliche concernenti dei fratelli la scelta di DIo non ricade sul primogenito.

    Perche'? E' casuale questo? Voi che ne pensate?

    A me sembra che sia precisa (e un po' provocatoria) la scelta biblica di contrapporre le scelte di Dio (verso i piu' piccoli, verso chi e' svantaggiato) contro le logiche umane che tendono a privilegiare il piu' grande e/o il piu' forte.
    E' un po come dire che la bibbia ci tiene a descrivere che e' nella natura di Dio essere autore di scelte un po' originali non prevedibili dalla logica umana.

    Attendo il vostro parere.

    Maurizio, la tua osservazione è senza dubbio intelligente ed interessante.
    Esprimo il mio personale parere, nel senso dell'insegnamento che io vedo in questi episodi narrati dal Tanakh(non parlo quindi di quello che dice la tradizione ebraica su questo tema,perché non lo so) :in un pianeta dominato (allora come adesso) da privilegi e soprusi,le Scritture affermano che per HaShem, il Creatore dell'universo, non contano "posizioni di rendita",per quanto le stesse possano essere onorate nella società,perché davanti a Lui è la pura condotta dell'essere umano ad esprimere il "valore" dello stesso.Ciò è un filo conduttore di tutto il Tanakh : basti pensare alle grandi pagine in tal senso dei Libri Profetici e di quelli Sapienziali.

    Una scelta "provocatoria"?Non saprei, ma certamente una posizione e di conseguenza un insegnamento di alto valore etico, nettamente in contrasto con le capricciose ed isteriche "attività divine" che caratterizzano le narrazioni pagane del mondo greco-romano,dove gli dèi sono veramente l'esaltazione del lato peggiore degli esseri umani.
     
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11 replies since 9/12/2018, 11:28   581 views
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