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Marco Aschei.
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Siamo sempre condivisione ed alterita' in mezzo al mondo ed al tempo da vivere. In questo la nostra presenza come ebrei oscilla secondo me tra a volte pericolosamente tra presenza e cultura. Solo nel faccia faccia le parole si svuotano della prosopopea che come uomini sempre manteniamo nel pronunciare anche solo attributi , pensieri , intezioni di chi ci parla e chiama . L'altro che ci viene incontro e' occasione di tale esperienza di fallimento , di finzione .. Il tempio distrutto e' questa mancanza che la storia, mi sembra, ha aperto come profondita' e dimensione della nostra attesa e desiderio. Mi sembra che il contatto con un ebraismo fatto di cultura ne sia profonda e storicizzata testimonianza . Ma sento dentro di me questa tensione ancora viva ed irrisolta . Mi fareste paicere farmi conoscere se questa solitudine che a volte sento trova nel cuore di qualche dun altro lo stesso sentimento .La stessa sofferenza e lo stesso senso di attesa. .