Gerusalemmme fu conquistata dagli zeloti per un breve periodo nel 36 d. C.???????????????

Vitellio a Gerusalemme "Giuseppe Flavio- Antichità Giudaiche- libro XVIII, 90 e seguenti

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    Vitellio a Gerusalemme "Giuseppe Flavio- Antichità Giudaiche- libro XVIII, 90 e seguenti.

    Intanto Vitellio giunse in Giudea e salì a Gerusalemme dove i Giudei stavano celebrando la loro festa tradizionale chiamata Pasqua. Accolto con sommi onori, Vitellio rilasciò in perpetuo agli abitanti della città tutte le tasse sulla vendita di prodotti agricoli, e acconsenti che l'abito del sommo pontefice, e con esso tutti i suoi arredi, fossero custoditi dai sacerdoti nel tempio, come era già stato un privilegio anche prima. Allora gli abiti erano custoditi nell'Antonia, il nome di una fortezza, per le seguenti ragioni. Uno dei sacerdoti, Ircano, il primo con questo nome, costruì un'ampia casa vicino al tempio e quivi viveva la maggior parte del tempo. Come custode delle vesti, poiché solo a lui era concesso di indossarle, le custodiva là e, allorché discendeva in città, indossava i suoi abiti ordinari. Anche i suoi figli e nipoti seguirono la stessa prassi. Erode, quando diventò re, fece magnifici restauri a questo edificio, perché posto in luogo opportuno e lo chiamò Antonia per l'amicizia che aveva verso Antonio; egli ritenne qui le vesti, così come le aveva trovate, pensando che per questa ragione il popolo non avrebbe mai più fatto una insurrezione contro di lui.
    Lo stesso fece il successore di Erode, suo figlio Archelao. Dopo che i Romani presero il governo, trattennero il controllo delle vesti del sommo sacerdote e le custodivano in un edificio di pietra, col sigillo dei sacerdoti e dei custodi del tesoro, ove il guardiano giorno dopo giorno accendeva la lampada. Sette giorni prima di ogni festività, le vesti venivano consegnate ai sacerdoti dal guardiano: compiuta da essi la purificazione, il sommo sacerdote le indossava. Dopo il primo giorno della festività, le riportava all'edificio nel quale erano riposte prima. Questa era la procedura seguita tre volte all'anno per le tre festività e per il giorno del digiuno.
    Vitellio fu guidato dalla nostra legge in merito alle vesti e diede istruzioni al custode di non preoccuparsi né dove fossero da riporsi né quando si dovevano usare. Dopo avere concesso questi benefici alla nazione rimosse dal suo sacro ufficio il sommo sacerdote Giuseppe, soprannominato Caifa', e designò al suo posto Gionata, figlio del sommo sacerdote Anano. Poi prese la via del ritorno ad Antiochia.



    Così commenta il Prof. Angelo Filipponi:

    Sono tutte concessioni come se ci fosse stato un accordo, una trattativa tra il sinedrio e i
    romani. Abbiamo sempre ritenuto che questo passo, confrontato con altri, possa indicare l‟evento che manca; la
    riconquista di una città, ribellatasi, che ha consegnato dopo ultimatum i capi della rivolta antiromana.



    Vitellio ordina al capo guardia di non fare ingerenze e di disinteressarsi sul dove porre e quando bisognava usare la
    stola (me polupragmonein e te keisoto … kai opote deoi khrestai ); viene così riconosciuto un diritto dei giudei di
    governarsi autonomamente sul piano religioso e cultuale. Anche questo è un segno di una conquista giudaica, ma cosa
    era stato fatto per avere un così grande onore?

    Anche Kaifas è sostituito, quindi compromesso solo lui, non la famiglia di Anano, che ha un altro elemento al
    potere. Perché Kaifas?????????????????

    Mie ulteriori domande.


    Come giustificare la perdita del tributo sulla vendita di ogni prodotto agricolo; ricordando che quasi contemporaneamente un privilegio simile veniva negato con le armi al popolo lì vicino dei Ceti, come Tacito afferma negli Annali, libro VI,41:"
    "Nello stesso periodo di tempo, la gente dei Cieti, soggetta ad Archelao di Cappadocia, perché si vedeva obbligata a denunciare i patrimoni secondo il sistema romano e a pagare le tasse, si ritirò sul gioghi della catena del Tauro, sentendosi protetta dalla natura dei luoghi contro le imbelli milizie del re; finché il legato M. Trebellio, mandato con quattromila legionari e scelte milizie ausiliarie da Vitellio governatore della Siria, circondò con opere d'assedio due colli su cui i barbari si erano insediati, il minore dei quali aveva nome Cadra, l'altro Davara. I nemici che osarono fare una sortita furono costretti alla resa con le armi, gli altri con la sete." ??????????????????????

    C'è stato in quel momento un presunto Messia Ebreo poi tradito dal destino in base alla forza delle Legioni Romane arrivate a Gerusalemme??????????????


    Un caro saluto a tutti.

    Edited by Giovanni della Teva - 7/9/2014, 10:51
     
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    Un caro saluto con ringraziamento.
     
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    אריאל פינטור

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    Ciò che mi viene spontaneo chiedere:
    Come è possibile che i romani, fossero così tolleranti e magnanimi di fronte a una città caduta nelle mani dei zeloti. Solo pochi anni dopo Tito non esito a radere al suolo il Tempio.
    I romani erano magnanimi, lasciavano libertà di culto e autogoverno SOLO nel caso che i popoli non creassero problemi. In tutti i casi in cui fosse stato messo in dubbio l'autorità romana o si fosse configurato un minimo sospette di sedizione, agivano in maniera dura e spietata.
    Per non parlare delle TASSE.
    I tributi erano qualcosa su cui non conveniva discutere. Se dei benefici erano concessi, dubito fortemente che fossero ottenuti come trattativa di guerra ma piuttosto per concessine verso una popolazione collaborante e "meritevole".
    Concedere una riduzione dei tributi come trattativa di pace, era un segno di debolezza che. romani non potevano permettersi.
    Ma poi: perché Giuseppe,Flavio nn avrebbe fatto cenno ad un periodo sepolta? Capisco il bon ton verso il suo padrone romano, ma ......
     
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    L'Egregio Sig. Negev scrive:

    Come è possibile che i romani, fossero così tolleranti e magnanimi di fronte a una città caduta nelle mani dei zeloti. Solo pochi anni dopo Tito non esito a radere al suolo il Tempio.

    Le rispondo con quanto riportato da Guerra Giudaica sempre di Giuseppe Flavio, Libro V; 360.

    "Tito, ben sapendo che la conservazione o la distruzione della città avrebbe avuto per lui un'importanza ben diversa, mentre proseguiva nelle operazioni d'assedio non tralasciava di esortare i giudei a riflettere; alternava all'azione i consigli, nella convinzione che spesso con una parola si conclude piú che con le armi, e non solo li invitò personalmente a salvarsi consegnando la città che ormai era presa, ma inviò anche Giuseppe a parlamentare nella loro lingua, pensando che quelli si sarebbero forse lasciati persuadere da un connazionale."

    Quindi niente di strano per le trattative nel 36 d.C. di Lucio Vitellio con i capi Ebrei che tradivano il loro presunto messia in cambio di ciò che in precedenza ho riportato da Antichità Giudaiche.

    Un caro saluto con profondo ringraziamento Egregio Sig. Negev.
     
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    אריאל פינטור

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    Non conoscendo se non superficialmente Antichità giudaiche, non avevo tenuto conto di questo aspetto della natura "politica" di Tito
    Però sembra comunque un po' troppo permissiva tutta la concessione, nel caso si trattasse di ribelli
     
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  6. Mythos2011
     
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    CITAZIONE (Giovanni della Teva @ 7/9/2014, 08:55) 
    Vitellio a Gerusalemme "Giuseppe Flavio- Antichità Giudaiche- libro XVIII, 90 e seguenti.

    Intanto Vitellio giunse in Giudea e salì a Gerusalemme dove i Giudei stavano celebrando la loro festa tradizionale chiamata Pasqua. Accolto con sommi onori, Vitellio rilasciò in perpetuo agli abitanti della città tutte le tasse sulla vendita di prodotti agricoli, e acconsenti che l'abito del sommo pontefice, e con esso tutti i suoi arredi, fossero custoditi dai sacerdoti nel tempio, come era già stato un privilegio anche prima. Allora gli abiti erano custoditi nell'Antonia, il nome di una fortezza, per le seguenti ragioni. Uno dei sacerdoti, Ircano, il primo con questo nome, costruì un'ampia casa vicino al tempio e quivi viveva la maggior parte del tempo. Come custode delle vesti, poiché solo a lui era concesso di indossarle, le custodiva là e, allorché discendeva in città, indossava i suoi abiti ordinari. Anche i suoi figli e nipoti seguirono la stessa prassi. Erode, quando diventò re, fece magnifici restauri a questo edificio, perché posto in luogo opportuno e lo chiamò Antonia per l'amicizia che aveva verso Antonio; egli ritenne qui le vesti, così come le aveva trovate, pensando che per questa ragione il popolo non avrebbe mai più fatto una insurrezione contro di lui.
    Lo stesso fece il successore di Erode, suo figlio Archelao. Dopo che i Romani presero il governo, trattennero il controllo delle vesti del sommo sacerdote e le custodivano in un edificio di pietra, col sigillo dei sacerdoti e dei custodi del tesoro, ove il guardiano giorno dopo giorno accendeva la lampada. Sette giorni prima di ogni festività, le vesti venivano consegnate ai sacerdoti dal guardiano: compiuta da essi la purificazione, il sommo sacerdote le indossava. Dopo il primo giorno della festività, le riportava all'edificio nel quale erano riposte prima. Questa era la procedura seguita tre volte all'anno per le tre festività e per il giorno del digiuno.
    Vitellio fu guidato dalla nostra legge in merito alle vesti e diede istruzioni al custode di non preoccuparsi né dove fossero da riporsi né quando si dovevano usare. Dopo avere concesso questi benefici alla nazione rimosse dal suo sacro ufficio il sommo sacerdote Giuseppe, soprannominato Caifa', e designò al suo posto Gionata, figlio del sommo sacerdote Anano. Poi prese la via del ritorno ad Antiochia.



    Così commenta il Prof. Angelo Filipponi:

    Sono tutte concessioni come se ci fosse stato un accordo, una trattativa tra il sinedrio e i
    romani. Abbiamo sempre ritenuto che questo passo, confrontato con altri, possa indicare l‟evento che manca; la
    riconquista di una città, ribellatasi, che ha consegnato dopo ultimatum i capi della rivolta antiromana.



    Vitellio ordina al capo guardia di non fare ingerenze e di disinteressarsi sul dove porre e quando bisognava usare la
    stola (me polupragmonein e te keisoto … kai opote deoi khrestai ); viene così riconosciuto un diritto dei giudei di
    governarsi autonomamente sul piano religioso e cultuale. Anche questo è un segno di una conquista giudaica, ma cosa
    era stato fatto per avere un così grande onore?

    Anche Kaifas è sostituito, quindi compromesso solo lui, non la famiglia di Anano, che ha un altro elemento al
    potere. Perché Kaifas?????????????????

    Mie ulteriori domande.


    Come giustificare la perdita del tributo sulla vendita di ogni prodotto agricolo; ricordando che quasi contemporaneamente un privilegio simile veniva negato con le armi al popolo lì vicino dei Ceti, come Tacito afferma negli Annali, libro VI,41:"
    "Nello stesso periodo di tempo, la gente dei Cieti, soggetta ad Archelao di Cappadocia, perché si vedeva obbligata a denunciare i patrimoni secondo il sistema romano e a pagare le tasse, si ritirò sul gioghi della catena del Tauro, sentendosi protetta dalla natura dei luoghi contro le imbelli milizie del re; finché il legato M. Trebellio, mandato con quattromila legionari e scelte milizie ausiliarie da Vitellio governatore della Siria, circondò con opere d'assedio due colli su cui i barbari si erano insediati, il minore dei quali aveva nome Cadra, l'altro Davara. I nemici che osarono fare una sortita furono costretti alla resa con le armi, gli altri con la sete." ??????????????????????

    C'è stato in quel momento un presunto Messia Ebreo poi tradito dal destino in base alla forza delle Legioni Romane arrivate a Gerusalemme??????????????


    Un caro saluto a tutti.

    Ma il tutto non accadde dopo la repressione di Pilato contro i samaritani, la loro denuncia e la sollevazione di Pilato dall'incarico. E' ovvio che CHIUNQUE sarebbe stato accolto con onori e, da parte romana, dopo tutti i casini che aveva combinato Pilato, cercare di avere meno fastidi possibili, data proprio la peculiarità della nazione ebraica..
    I Romani facevano un po' come la mafia quando si spostava per radicarsi FUORI dalla Sicilia.. Imponevano la loro forza, ma allo stesso tempo lasciavano libera la criminalità locale, con la quale bisognava scendere a PATTI per avere MENO PROBLEMI POSSIBILI, perchè i problemi attiravano troppo l'attenzione.. La mafia "rispettava" (a modo suo) i criminali locali, ma VOLEVA RISPETTO.
    Non è che ci vuole una scienza per capire (secondo le parole dello stesso F.Giuseppe) ciò che è accaduto, secondo me..
    Saluti!
     
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  7. teista
     
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    Mythos, nonostante apprezzi il paragone colorito ( :D ) direi che possiamo ascrivere questo genere di politica al classico "divide et impera"; in pratica, favorire i particolarismi per giovarsi delle divisioni tra fazioni e gruppi di potere.

    Su questo punto, nella loro Palestina, i romani di particolarismi ne avevano a bizzeffe c'è da dire ma non poterono granché giovarsene.

    Detto questo, quanto gentilmente ricostruito da @Giovanni della Teva non mi pare privo di interesse; ma, per miei limiti di studio in merito, non sono in grado di formulare un qualunque parere con nozione di causa.

    Certo, l'ipotesi è affascinante ma porta più domande che risposte soprattutto rispetto alla successiva interpolazione della vicenda come innocuo paradigma di una impossibile vittoria terrena che si sposta sul piano metafisico a tutto vantaggio del conquistatore romano che trasferisce le legittime ambizioni attuali in un ipotetico aldilà (e non stupisce se una fede tal fatta possa aver avuto anche tutta la successiva attenzione che ha avuto).

    Shalom
     
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  8. Giovanni della Teva2
     
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    L'Egregio Sig. Teista scrive:

    "Certo, l'ipotesi è affascinante ma porta più domande che risposte"

    Le risposte le possiamo trovare nello studio dei Vangeli Cristiani e nello studio delle usanze e leggi ebraiche di quel tempo.




    1 - Era proibito celebrare processi di Sabato, nei giorni festivi e nei rispettivi giorni di preparazione. Gesù invece sarebbe stato processato nientemeno che nella notte di Pasqua.

    2 - La procedura ebraica prevedeva soltanto dibattimenti diurni. Il processo contro Gesù si sarebbe invece svolto di notte.

    3 - I dibattimenti dovevano svolgersi in udienze pubbliche, ed esclusivamente nell'atrio quadrato detto Beth Din, adattato a tribunale e incluso nell'area del tempio. Il dibattimento contro Gesù si sarebbe invece svolto nella casa privata del sommo sacerdote.

    4 - Al dibattimento poteva seguire direttamente soltanto una sentenza assolutoria, mentre una condanna doveva essere rimandata all'indomani. Anche questa disposizione sarebbe stata pesantemente violata.

    5 - La base per la condanna doveva essere fornita o dalla richiesta di pena avanzata dalla parte lesa o dall'accusa portata almeno da due testimoni. Nel caso di Gesù la base per la condanna sarebbe stata fornita dal presidente del tribunale nel corso dell'udienza.»


    6 - Se il Cristo fosse stato veramente condannato dal Sinedrio per blasfemia, (figlio di Dio come inteso nei vangeli canonici e non come invece il concetto ebraico di quel tempo) Giuseppe di Arimatea e Nicodemo (due persone che condividevano il suo ideale javista e definite grandi personalità giudaiche) non avrebbero mai potuto prendersi cura della salma e concederle una sepoltura onorevole, infatti sarebbero stati accusati di disprezzo per il Tempio e di irreligiosità .

    Ultimamente, dopo aver studiato gli scritti di Angelo Filipponi e soprattutto di Emilio Salsi si riesce a scoprire la verità censurata.

    Ebbene da questi si comprende, che quello descritto nel vangelo di Marco (gli altri evangelisti sinottici, copiano modificando e aggiungono qual cosina) non è il processo a carico del Gesù di Nazaret, il Cristo figlio di Dio, ma è semplicemente la conclusione di un colpo di stato rientrato. Quindi la descrizione della ripresa del potere a Gerusalemme, nella primavera del 36 d.c., da parte della fazione sadducea, erodiana e di un gruppo rilevante di farisei dopo il colpo di stato di un figlio di Giuda il Galileo, probabilmente il primogenito e del suo seguito durante la festa delle Capanne del 35 d.c. .Tutto questo in parte si può comprendere sia dalle enormi contraddizioni dei vangeli sia dalla parte non censurata di (Giuseppe Flavio- Antichità Giudaiche libro XVIII, 90 e successivi)

    La fazione sadducea, erodiana e di un gruppo rilevante di farisei, riuscì a riprendere il potere a Gerusalemme, perchè nel frattempo all'esterno delle sue mura arrivava il console romano Lucio Vitellio, Luogotenente, dell'imperatore Tiberio, con pieni poteri su tutto l’Oriente,(Giuseppe Flavio- Antichità Giudaiche libro XVIII, 90 e successivi) con le legioni romane.


    Contemporaneamente molti importanti Ebrei con il senso della realtà', all'interno di Gerusalemme si riorganizzavano o tradivano, questo fu mistificato con la figura evangelica di Giuda, negando il loro appoggio a colui che attraverso una rivolta ne era diventato re, senza l'autorizzazione del potere romano, consigliati dal valido pragmatismo del sommo sacerdote Caifa, "«E' meglio che un uomo solo muoia per il popolo». (vangelo di Giovanni 18,14)


    Si comprende benissimo che in questa circostanza non ci fu alcun processo formale, ma solo uno sviluppo di fatti, il cui evolversi dipendeva dai rapporti di forza delle parti in causa e non da una procedura processuale codificata e obbligatoria, caratteristica dei processi di quel tempo in Gerusalemme.

    L'evangelista Marco o chi per lui, ha probabilmente stravolto il ricordo, o una produzione scritta di quegli eventi per riadattarli alla descrizione di un processo inventato, fantasioso tale da renderlo impossibile se calato o confrontato con una realtà giuridica processuale obbligatoria di quel tempo.

    Tutto questo per dare storicità alla precedente gnosi visionaria e irreale di un certo Paolo di Tarso o chi per lui.


    Sempre la descrizione del falso processo, a Gesù di Nazareth fatta dell'evangelista Marco, diventa fortemente realistica, qualora riguardasse il personaggio di un figlio di Giuda il Galileo, probabilmente il primogenito (Matteo 26,69 così dice:"Anche tu eri con Gesù, il Galileo!") successivamente censurato dalla storia; che pragmaticamente si convinse che patteggiando la sua resa, consegnandosi all'autorità ebraica in precedenza esautorata, rimaneva la situazione migliore in quel momento, e si sacrificò per tanti, arrivarono quindi ad arrestarlo, le guardie del tempio.

    Un caro saluto a tutti
     
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  9. teista
     
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    L'ottimo approfondimento reso permette di mantenere intatta la fascinazione per questa ipotesi, mi permetto qualche altra domanda per pura curiosità da quivis de populo (perché tale sono su questi studi): ma dunque questo rivoluzionario poi trasformato nel Gesù dei Vangeli era un capo zelota? L'insegnamento eterogeneo dei Vangeli sarebbe da ascrivere alla mistificazione della vera natura della corrente cui apparteneva costui? E, soprattutto, perché scrivere i Vangeli? Solo per giustificare una visione gnostica vittoriosa del ricordo storico di una sconfitta? E, quali cause o concause hanno portato all'enorme successo della nuova religione?

    Shalom
     
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  10. Giovanni della Teva2
     
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    CITAZIONE
    L'Egregio Sig. teista scrive:

    L'ottimo approfondimento reso permette di mantenere intatta la fascinazione per questa ipotesi, mi permetto qualche altra domanda per pura curiosità da quivis de populo (perché tale sono su questi studi): ma dunque questo rivoluzionario poi trasformato nel Gesù dei Vangeli era un capo zelota? L'insegnamento eterogeneo dei Vangeli sarebbe da ascrivere alla mistificazione della vera natura della corrente cui apparteneva costui? E, soprattutto, perché scrivere i Vangeli? Solo per giustificare una visione gnostica vittoriosa del ricordo storico di una sconfitta? E, quali cause o concause hanno portato all'enorme successo della nuova religione?

    La scelta è infatti ormai ristretta tra un Gesù storico mitizzato e un Gesù mitico storicizzato." perchè malauguratamente, nei miei studi ho rilevato che il Gesù di Nazareth che io continuo a ricercare con la speranza di convincermi della sua storicità è stato costruito utilizzando entrambe le tecniche.


    Infatti San Paolo o chi per lui, mitizzò la crocifissione collegandola, all'illusione della resurrezione di un volutamente imprecisato aspirante messia Ebreo tradito dal destino del suo tempo, costruendo così un proprio vangelo personale (2 Cor XI, 4). , spogliandola e ingarbugliandola come meglio poteva, della sua storicità, attraverso i suoi scritti cioè le sue lettere quelle ritenute autentiche!!!! Perchè le altre sono false? Ancora ora, faccio fatica a credere che ci siano state delle lettere false inserite nei libri che ritenevo sacri. Purtroppo di storico del Gesù Cristo di San Paolo o chi per Lui non riesco a trovarci quasi niente

    Successivamente altre persone, gli evangelisti, per soddisfare le rinnovate esigenze conoscitive dei seguaci della nuova religione, cercarono di storicizzare ciò che San Paolo o chi per Lui, in precedenza aveva mitizzato, usando e riadattando l'epopea storica dell'aspirante Messia e re ebreo crocifisso in quel tempo ( dai miei studi un figlio di Giuda il Galileo nel 36 d.C. da Lucio Vitellio ), in base alle nuove esigenze che la mitizzazione precedente e il suo nuovo vangelo visionario ricevuto direttamente da Dio (Gal 1, 11-12) attraverso il suo rapimento in cielo( 2 Cor XII, 2) (quello predicato da San Paolo o chi per Lui) richiedevano.

    E' probabile, che due evangelisti (Matteo e Luca) nello storicizzare il mito precedentemente creato da San Paolo o chi per Lui, abbiano utilizzato del materiale riguardante anche un'altra personalità storica carismatica di quei tempi in quei luoghi. (l'incognita della fonte Q con le sue beatitudini non conosciuta dagli altri due evangelisti).

    Tutto questo, fortemente condizionato dai diversi ambienti culturali di provenienza degli evangelisti e dai loro obiettivi, creò un Messia nuovamente storicizzato, però disomogeneo e fortemente influenzato dalle esigenze richieste dalla precedente mitizzazione di San Paolo o chi per Lui, più o meno predicatore carismatico, più o meno apocalittico, più o meno esseno, più o meno enochico, più o meno riformatore sociale, e anche se volutamente nascosto e mascherato più o meno rivoluzionario antiromano. (Però il tutto rientrante nelle conoscenze umane delle diverse culture di quei tempi, non c'era niente di divino, anzi, una parte delle previsioni future sembrano sbagliate!!!!)
    Successivamente fu la lenta e timida (1) diffusione orale delle lettere Paoline e dei contenuti dei vangeli a creare quella che oggi viene identificata come la tradizione orale e non viceversa. Infatti se così non fosse, sicuramente la produzione scritta laica di quei tempi avrebbe riportato anch'essa quei fatti eccezionali descritti nei vangeli in grande quantità, invece silenzio assoluto. La chiesa paolina ha dovuto giustificarsi storicamente attraverso interpolazioni successive e peggio ancora ha distrutto dei documenti storici a lei sfavorevoli, creando perfino un buco storico negli anni che interessano la mitizzazione operata da San Paolo o chi per Lui.

    Una serie di circostanze, in particolare la grandissima e immensa tragedia delle due guerre giudaiche e le grandissime diseguaglianze e sofferenze terrene procurate dall'impero romano, favorirono la nuova religione Paolina che acquisiva sempre più nuovi seguaci specialmente intorno alla metà del secondo secolo dopo Cristo. Quindi da religione apostata basata su sensazioni e visioni di un individuo che non riusciva a distinguere i confini tra il reale e l'irreale, si trasformava in religione ortodossa cioè quella vera rivelata da D-o . La grandissima e geniale opera spirituale-religiosa di San Paolo o chi per lui, sapeva soddisfare le esigenze spirituali di molte persone, nelle parti dell'impero romano dove giungeva, come attualmente anche le mie se non avessi letto centinai di libri. Come pure mi è difficile scordare che San Paolo o chi per lui era considerato da alcune persone del suo tempo come un apostata. Gli scritti storici contrastanti il pensiero Paolino verranno distrutti dalla futura Chiesa cristiana paolina quando giunse al potere, iniziando con la complicità dell'imperatore Costantino che se ne servì per governare meglio il suo impero. Questo imperatore permise ad una persona colta, astuta e pragmatica come Eusebio di Cesarea di entrare e manomettere gli archivi imperiali, con le prime ma non ultime interpolazioni agli scritti laici che serviranno a legittimare storicamente, la nuova religione nei tempi futuri. Non vanno dimenticate anche le continue modifiche ai testi sacri e ispirati da D-o, per attenuare le eventuali critiche storiche dovute alla loro disomogeneità o incompletezza. Successivamente ci è stata tramandata tutta una serie di opere cristiane paoline contro gli eretici, ma pressoché nessuna degli "eretici" che controbattevano l'insegnamento della Chiesa Paolina.


    Riassumendo: sia gli amici Ebrei, sia gli amici Cristiani trovano imbarazzo nell'interpretare ciò che rimane dello scritto storico di Giuseppe Flavio, Antichità Giudaiche, libro XVIII, 90 e seguenti.

    I primi perché riguarda la morte ingloriosa di un loro presunto Messia, i secondi perché si sono serviti della storia di questo sfortunato Messia Ebreo per storicizzare in parte un loro mito.




    Un caro saluto a tutti
     
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  11. Mythos2011
     
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    1 - Era proibito celebrare processi di Sabato, nei giorni festivi e nei rispettivi giorni di preparazione. Gesù invece sarebbe stato processato nientemeno che nella notte di Pasqua.

    Perchè doveva essere un agnello condotto al macello.

    CITAZIONE
    2 - La procedura ebraica prevedeva soltanto dibattimenti diurni. Il processo contro Gesù si sarebbe invece svolto di notte.

    Gesù è stato processato di NOTTE perchè chi fa del male agisce di notte, e non con la LUCE. I Vangeli sono pieni di queste dicotomie. Gesù infatti nasce di NOTTE in quanto è la LUCE DEL MONDO.

    CITAZIONE
    3 - I dibattimenti dovevano svolgersi in udienze pubbliche, ed esclusivamente nell'atrio quadrato detto Beth Din, adattato a tribunale e incluso nell'area del tempio. Il dibattimento contro Gesù si sarebbe invece svolto nella casa privata del sommo sacerdote.

    Questo passaggio SIMBOLEGGIA (come gli altri) il definitivo DISTACCO fra il giudaismo (rappresentato dal Sommo Sacerdote) e il cristianesimo, ecco perchè il protagonista (in negativo) è CAIFA.

    CITAZIONE
    Riassumendo: sia gli amici Ebrei, sia gli amici Cristiani trovano imbarazzo nell'interpretare ciò che rimane dello scritto storico di Giuseppe Flavio, Antichità Giudaiche, libro XVIII, 90 e seguenti.

    Io non trovo nessun imbarazzo ad interpretare quel passo, anche se ho scelto una maniera piuttosto COLORITA per farlo, ma credo, tutto sommato, corretta. Trovo egr. GIOVANNI invece la tua interpretazione molto forzosa.. Ossia, ci metti dentro cose che non sono scritte in nessun posto.
    Saluti!
     
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  12. teista
     
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    Di Messia presunti ce ne sono stati a bizzeffe, uno più, uno meno :D

    Shalom
     
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  13.  
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    www.ufoforum.it/viewtopic.php?f=44&t=18168

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    Un Conte della Teva in gran ritorno direi .... :lol:

    Perceval ....hoibò ..... ci vorrebbe Hieronymus ... :shifty:

    Domani inizio a leggere questo bel topic .



    zio ot :B):
     
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  14. Giovanni della Teva2
     
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    CITAZIONE
    L'Egregio Sig.Mythos2011 scrive:

    Io non trovo nessun imbarazzo ad interpretare quel passo, anche se ho scelto una maniera piuttosto COLORITA per farlo, ma credo, tutto sommato, corretta. Trovo egr. GIOVANNI invece la tua interpretazione molto forzosa.. Ossia, ci metti dentro cose che non sono scritte in nessun posto.
    Saluti!

    Egregio Signore, grazie per la sua risposta. Se ritiene la mia interpretazione molto forzosa, può approfondire la storia presso le pagine web "vangeliestoria" del Sig. Emilio Salsi.

    Non capisco perché questo forum non accetti il link preciso !!!!!



    CITAZIONE
    L'Egregio Sig. teista scrive:


    Di Messia presunti ce ne sono stati a bizzeffe, uno più, uno meno :D

    Certamente, ma a me interessa studiare quel presunto Messia scacciato dal trono di Gerusalemme da Lucio Vitellio nella Pasqua del 36 d.C.



    CITAZIONE
    L'Egregio Sig. Barionu scrive:

    Un Conte della Teva in gran ritorno direi .... :lol:

    Perceval ....hoibò ..... ci vorrebbe Hieronymus ... :shifty:

    Sinceramente a me farebbero molto piacere i suoi interventi.



    Un caro saluto a tutti.
     
    .
  15. Mythos2011
     
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    User deleted


    Caro Conte, non le rispondo sul sito di Salsi (l'ho sentito in video-conferenza su YOUTUBE e non mi ha convinto PER NULLA), perchè non voglio subire la RAMANZINA di zio ot. :B):
    Un caro saluto anche a lei.
     
    .
27 replies since 7/9/2014, 07:55   964 views
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