il serpente della genesi

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    ok, ma nella parte che ho evidenziato di Negev sembra essere lo yatzer hatov a condurre l'uomo a decidere di trasgredire in quanto gli fa capire che ha la possibilità di diventare simile a Elohim e poter decidere da solo per se stesso. E questo il punto che chiedevo di chiarire.
     
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    Lo yetzer tov si pone come guida e consapevolezza dei divieti e delle regole in quanto tali.
    L'uomo di fronte alla scelta sa che D-o ha detto di non mangiare quel dato frutto, ma se da un lato lo yetzer tov gli suggerisce di rispettare il divieto in quanto tale, dall'altro non dà risposte sul "perché" e l'uomo si chiede allora "cosa succederebbe se..."
    Lì lo yetzer ra si insinua e istiga a violare il precetto.
     
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    Si ma non hai chiarito chi dà la risposta a quella domanda (cosa succede se mangio il frutto) prima che venga violato il precetto.
    E' lo yetzer tov o lo yetzer ra che fa sapere all'uomo che diverra come elohim?

    Edited by Maurizio 1 - 8/8/2017, 21:05
     
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    Lo yetzer ra che subentra pone il dubbio all'uomo.
    Le due formazioni contendono dentro l'essere umano.
     
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    Il testo non ha dubbi su chi dice "diventerete come elohim" .
    È il serpente.
    Voi sembra non avete dubbi nell"affermare che il serpente e lo yetzer ra.
    Quindi ora perche tentenni su questa semplice domanda?
     
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    Ho risposto chiaro: lo yetzer ra pone il dubbio all'uomo.
    Dalla consapevolezza della regola da rispettare a prescindere compare lo yetzer ra con le sue domande.
    È molto sensato
     
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    Ma io non ti ho chiesto chi pone il dubbio ti ho chiesto chi risolve questo dubbio dicendo "diverrete come Elohim".
    Lo yetzer ra o lo yetzer tov?
     
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    Oddio... Devo davvero dire che quello è il dubbio posto dal serpente?!
    Giuro pensavo non ci potesse essere il minimo fraintendimento...
     
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    No. devi dirmi chi e' che dice : diventerete come Elohim.
    Genesi dice che e' il serpente.
    Voi dite che il serpente simboleggia lo yetzer ra.
    Quindi e' corretto dire che l'uomo tramite la sua yetzer ra arrivo' a questa conclusione: "diventero come elohim"?
    A me sinceramente sembra un' intuizione piu' compatibile con lo yetzer tov, la natura spirituale
     
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    Lo yetzer tov dice all'uomo che c'è Elohim, lo yetzer ra gli fa desiderare di legiferarsi da solo
     
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    Quindi Eva avrebbe vissuto un dialogo interiore, tra sé e sé e il racconto biblico cerca metaforicamente di rappresentarlo?
     
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    Mi permetto di far notare che in tutta questa storia del serpente ci sono delle incongruenze che devono essere spiegate:
    - in Gn 2:9 si dice chiaramente che al centro del giardino c'è l'albero della vita;
    - in Gn 2:17 D** proibisce ad Adamo di mangiare dell'albero della conoscenza del bene e del male;
    - in Gn 3:3 la donna riferisce al serpente che le è proibito mangiare dell'albero che è al centro del giardino.
    - in Gn 3:5 il serpente spiega che se ne mangeranno avranno la conoscenza del bene e del male.
    Come si può ben vedere, la donna non ha ben compreso che la proibizione riguarda l'albero della conoscenza ma pensa che riguardi l'albero al centro del giardino, cioè l'albero della vita. Perciò, quando il serpente la istiga a violare la proibizione, si presume che abbia mangiato dell'albero al centro, cioè dell'albero della vita. Di fatto, pur avendo l'intenzione di violare la proibizione, non l'ha fatto, perchè ha mangiato dall'albero sbagliato! Dunque il peccato originale implica non una ma due colpe: la cattiva intenzione di disobbedire, ma anche la supponenza dell'ignorante.
    Inoltre la proibizione data da D** di non mangiare dell'albero della conoscenza è stata impartita ad Adamo quando la donna ancora non esisteva, perciò tecnicamente non la riguardava. Infatti D** si arrabbia con Adamo, che però scarica la colpa sulla donna, che a sua volta scarica la colpa sul serpente. Ma qual'è la colpa di Adamo se la donna gli ha fatto mangiare dell'albero che si trova al centro del giardino? Infatti al centro del giardino c'è l'albero della vita, non l'albero della conoscenza, perciò l'uomo non ha violato alcuna proibizione! Forse il grande inganno del serpente è proprio quello di far credere all'uomo di aver disobbedito... ma in realtà il grande peccato dell'uomo è quello di non aver capito! E questo è perfettamente coerente. Infatti se l'uomo avesse mangiato dell'albero della conoscenza del bene e del male, avrebbe capito di non aver sbagliato, ma non avendone mangiato, appunto non capisce la differenza tra il bene e il male. In pratica l'uomo si è autocondannato ad avere un eterno senso di colpa per una azione che non ha mai commesso!
     
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    CITAZIONE (LvBv1983 @ 8/8/2017, 20:34) 
    Lo yetzer tov dice all'uomo che c'è Elohim, lo yetzer ra gli fa desiderare di legiferarsi da solo

    Molto interessante. Pero' Dio gli aveva promesso morte se avessero mangiato. Cosa li ha convinti che non sarebbero morti e sarebbero diventati come Dio?
    Lo yetzer ra? Lo yetzer tov?
    Dio stesso? Un malach?
    (E' sempre la stessa domanda. Me la farai ripetere all'infinito?
    E' così difficile dire che non lo sai?)

    Edited by Maurizio 1 - 9/8/2017, 08:16
     
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    X Filippo Maria Leonardi.

    Il testo avra' anche qualche incongruenza ma la distorsione interpretativa che fai tu credo proprio che non se la meriti!

    1)Ha senso dire che Dio voleva proibire di mangiare dall'albero solo ad Adamo perché in quel momento c'era solo lui?

    Adamo avrebbe dovuto astenersi mentre sua moglie e tutta la sua discendenza potevano mangiare tranquillamente?

    2)Ha senso dire che Adamo ed Eva hanno non hanno mangiato il frutto proibito, ma credendo di averlo fatto sono stati puniti ugualmente?

    Oltre a essere contorto di suo il ragionamento (Ti punisco perché tu sei convinto di aver trasgredito) e' impossibile alla luce del fatto che Dio stesso dice ad Adamo che ha mangiato dall'albero che gli era stato proibito (Gen 3,17)

    Poco piu' avanti sempre Dio dice che l'uomo e' diventato simile a Lui per la conoscenza del male
    (Gen 3,22)

    Vedi bene che l'ipotesi che l'uomo non abbia mangiato effettivamente dall'albero della conoscenza del bene e del male non la puoi fare
     
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    L'unica soluzione logica che risolve tutte le contraddizioni è che i due alberi siano entrambi al centro del giardino, ovvero che siano lo stesso albero considerato da due punti di vista diversi.

    Nella tradizione mesopotamica troviamo una "storia" simile. L'eroe Gilgamesh, profondamente turbato dalla morte dell'amico Enkidu, parte alla ricerca di una pianta in grado di conferire l'eterna giovinezza / immortalità. Una volta trovata la pianta, a scopo precauzionale, invece di mangiarla subito decide di portarla in città e provarla su un vecchio, ma durante il viaggio, mentre si ferma a fare il bagno, un serpente gli ruba la pianta e la mangia. Quando Gilgamesh torna dal bagno, trova solamente la pelle del serpente che ha fatto la "muta" perchè è ringiovanito.
    Somiglianze:
    In entrambi i casi l'uomo diventa o resta mortale a causa del serpente.
    In entrambi i casi la mortalità è collegata ad una pianta.
    Differenze:
    In questo mito la pianta è più simile all'albero della vita piuttosto che a quello della conoscenza.
    Inoltre l'errore consiste nel non mangiare piuttosto che nel mangiare.
    Il serpente svolge la funzione del ladro, ma non dell'imbroglione.
    Invece di essere maledetto, il serpente ottiene l'eterna giovinezza.

    CITAZIONE (Negev @ 6/8/2017, 10:37) 
    La cristiana visione sessuofobica, che fa immaginare il cogliere il frutto proibito, come una azione sessuale, viene da un altro errore di traduzione: " e si accorse che era nudo".
    עירום ".

    In realtà l'interpretazione sessuale è suggerita dallo stesso testo. Infatti si parla dell'albero della "conoscenza" in ebraico הַדַּ֖עַת termine che indica chiaramente anche l'atto sessuale... La famosa "conoscenza in senso biblico" !
    Tuttavia io la intendo esattamente al contrario. Non è la conoscenza che simboleggia l'atto sessuale, piuttosto il contrario. E' l'atto sessuale a simboleggiare la conoscenza.

    Questo tipo di simbolismo è testimoniato anche da altre tradizioni.
    Per esempio nella mitologia greca Zeus che insegue Metis per accoppiarsi con lei, rappresenta l'intelletto che si sforza di possedere la realtà, che invece cambia forma in continuazione. Zeus ingoia Metis che gli causa un fortissimo mal di testa. Allora si fa spaccare il cranio e dalla sua fronte nasce Athena cioè la "mente" (vedi spiegaz. etimologica data da Platone nel Cratilo).

    Come si può notare, anche nel greco tra GNosis e GeNesis c'è una certa affinità. Senza contare che anche in italiano diciamo "concepire" una idea così come in ebraico la parola "figlio" BEN ha la stessa radice di BINAH l'intelligenza.
     
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