Biglino

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  1. gbbrm
     
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    Grazie mille dell'indicazione. La mia domanda è più specifica.
    L'autore del post (che dovrebbe essere Abramo), ha mai chiarito se per ingegneria genetica intendesse la manipolazione dei geni in senso moderno o semplicemente , come citato nella discussione, la eugenetica?
    MB cita continuamente quel post, direi che darne un chiarimento definitivo da parte dell'autore porterebbe beneficio alla comprensione degli utenti di questo forum ed anche ai tanti di FB che a questo forum si riferiscono come fonte sui vari gruppi di discussione.
     
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  2. Kurioso
     
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    CITAZIONE (teista @ 9/11/2015, 15:32) 
    CITAZIONE (Contex @ 9/11/2015, 13:58) 
    Ho premesso nella mia presentazione di scusarmi se le mie domande o "esternazioni" possono essere "infantili" ma per me non c'é cosa piú stressante che non riuscire a prendere una posizione nell'aspetto teologico-religioso, di cui ne sento il bisogno, per via delle molteplici contraddizioni che leggo nei vari forum.

    Tutto qui!

    Shalom,

    Non vedo cosa ci sia da stressarti, nessuna posizione dà accesso alla verità; ciò, è fuori dalla portata di qualunque essere umano.

    Se potessi conoscere l'Essere, vorrebbe dire disvelarlo e renderlo un tuo oggetto d'analisi, questo è impossibile.

    Noi siamo separati dall'Essere, viviamo nel mondo di cui godiamo e vi entriamo in relazione per Desiderio, non già per bisogno.

    Il bisogno viene dal vuoto di qualcosa che conosci, o che è a te conoscibile; invece, il desiderio dell'infinito non sei in grado di contenerlo, si tratta di una trascendenza che ti restituisce solo la misura della tua separazione.

    Però, nel momento che ricerchi l'infinitamente Altro da te, sei disposto ad aprire una crepa nel tuo Io, ed il desiderio si traduce in bontà e giustizia.

    Non conoscerai mai alcuna religione naturale, la stessa verità è un mezzo di relazione, non un fine, se l'avessi davvero non esisteresti come ente distinto in grado di ragionare e d'essere anche ateo.

    È solo negli altri uomini che potrai trovare la chiave del reale, l'unica vera relazione metafisica che è specchio del divino.

    Il monoteismo è umanesimo, non dogma, non struttura, non posizione.

    Shalom e buono studio

    CITAZIONE (LvBv1983 @ 9/11/2015, 20:27)
    Bellissime e per oltremodo condivisibili parole.

    LVBv1983 sostiene che quanto hai scritto sopra sia bellissimo e condivisibile. Ho avuto il piacere, da ignorante, di ricevere alcune risposte chiare, intelligenti e stimolanti da LVBv1983. Allo stesso tempo ho avuto il dispiacere di leggere alcuni interventi del Sig. Teista in altre discussioni e devo dire che li trovo irritanti. Solitamente mi ritengo una persona amante del contraddittorio ed aperta ad accogliere gli insegnamenti di chi ne sa più di me. Tuttavia, lo dico senza astio e, ti prego di credermi, senza nessun tipo di preclusione verso ciò che scrivi, le tue risposte sembrano un guazzabuglio inestricabile di paroloni utilizzati a casaccio, spesso in ossimoro, come se chi le ha scritte intendesse esclusivamente fare sfoggio di retorica fine a se stessa, esprimendo concetti confusi e contraddittori resi ancora più astrusi dalla pletora di termini "particolari" utilizzati in modo singolare.
    Leggerti è pressoché impossibile tanto la tua prosa e ridondante, comprenderti assolutamente sovrumano, nonostante spesso i tuoi interventi dovrebbero servire a rispondere a quesiti molto diretti e lineari. Un po' come se un assetato ti chiedesse di dargli un po' dell'acqua che stai bevendo e tu rispondessi che su un piano ontologico ed ermeneutico, l'impossibilità di comprendere la natura immanente o illusoria dell'atto del bere e delle implicazioni etiche insite nel concetto del dissetarsi, presente in nuce nell'inconscio collettivo del genere umano, ti impedisce di comprendere su un piano materiale la reale natura del liquido trasparente che le convenzioni dogmatiche sostengono essere acqua e ancor più di offrirne a terzi.
    Ripeto, lo dico senza nessun tipo di astio, ma a mio parere intervenire in una discussione scrivendo concetti incomprensibili è davvero un ossimoro.

    Shalom
     
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    Limite tuo.
     
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  4. Kurioso
     
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    CITAZIONE (ashkenazi @ 18/6/2016, 23:24) 
    Limite tuo.

    Ne prendo atto. Ti chiederei, da sapiente quale sei, di spiegarmi quello che ha scritto Teista ma immagino che con la tua interpretazione altereresti irrimediabilmente il senso delle sue parole, dato che il mero osservare un sistema chiuso (quale l'intervento di Teista) lo altera definitivamente..
    Pazienza
     
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    Kurioso, non sono d'accordo.
    Teista non si esprime assolutamente per
    CITAZIONE
    le tue risposte sembrano un guazzabuglio inestricabile di paroloni utilizzati a casaccio, spesso in ossimoro, come se chi le ha scritte intendesse esclusivamente fare sfoggio di retorica fine a se stessa, esprimendo concetti confusi e contraddittori resi ancora più astrusi dalla pletora di termini "particolari" utilizzati in modo singolare.

    A livello di cultura, garantisco ne possiede una mole per cui la mia al confronto è solo una piccola frazione, anche le risposte che da contenenti la possibile ribattuta a loro stesse, appartengono,c come forma di dialettica, al pensiero ebraico.
    In anticipo di millenni su Hegel l'ebraismo possiede una sorta di aufhebung estemporaneo che ha sempre contraddistinto la sua dialettica.
    Parlando di desiderio e bisogno Teista ti ha aperto uno squarcio addirittura sul livello "sod" segreto del Tamakh e del pensiero ebraico.

    CITAZIONE
    Però, nel momento che ricerchi l'infinitamente Altro da te, sei disposto ad aprire una crepa nel tuo Io, ed il desiderio si traduce in bontà e giustizia.

    Accantonare se stessi per cedere, sotto spinta del Desiderio, ingresso all'Inconcepibile, provvede a quella "crepa" nell'Ego che, per prima cosa, lascia entrare l'Altro, anche nella forma forse più concreta in cui lo si possa concepire: il prossimo.
    In queste poche parole c'è un modo di intendere la "genesi" del bisogno etico che è un riflesso dell'interazione col Divino.
    Alcuni parlerebbero di io-Tu, in qualità di relazione a formazione della persona e del momento stesso, altri di una facoltà intuitiva che permette di arrivare al quesito radice di ogni cosa per risposta del Divino stesso.
    La Torah può essere il punto di partenza di questo viaggio che è un viaggio in primis nella conoscenza di se stessi e del prossimo in cui l'aspetto speculativo razionale cede il passo alla dimensione per così dire etica.

    Spero di aver capito bene: certe cose non sono facili e Teista le espone fin troppo bene.

    Shalom
     
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  6. Kurioso
     
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    CITAZIONE (LvBv1983 @ 18/6/2016, 23:52) 
    Kurioso, non sono d'accordo.
    Teista non si esprime assolutamente per
    CITAZIONE
    le tue risposte sembrano un guazzabuglio inestricabile di paroloni utilizzati a casaccio, spesso in ossimoro, come se chi le ha scritte intendesse esclusivamente fare sfoggio di retorica fine a se stessa, esprimendo concetti confusi e contraddittori resi ancora più astrusi dalla pletora di termini "particolari" utilizzati in modo singolare.

    A livello di cultura, garantisco ne possiede una mole per cui la mia al confronto è solo una piccola frazione, anche le risposte che da contenenti la possibile ribattuta a loro stesse, appartengono,c come forma di dialettica, al pensiero ebraico.
    In anticipo di millenni su Hegel l'ebraismo possiede una sorta di aufhebung estemporaneo che ha sempre contraddistinto la sua dialettica.
    Parlando di desiderio e bisogno Teista ti ha aperto uno squarcio addirittura sul livello "sod" segreto del Tamakh e del pensiero ebraico.

    CITAZIONE
    Però, nel momento che ricerchi l'infinitamente Altro da te, sei disposto ad aprire una crepa nel tuo Io, ed il desiderio si traduce in bontà e giustizia.

    Accantonare se stessi per cedere, sotto spinta del Desiderio, ingresso all'Inconcepibile, provvede a quella "crepa" nell'Ego che, per prima cosa, lascia entrare l'Altro, anche nella forma forse più concreta in cui lo si possa concepire: il prossimo.
    In queste poche parole c'è un modo di intendere la "genesi" del bisogno etico che è un riflesso dell'interazione col Divino.
    Alcuni parlerebbero di io-Tu, in qualità di relazione a formazione della persona e del momento stesso, altri di una facoltà intuitiva che permette di arrivare al quesito radice di ogni cosa per risposta del Divino stesso.
    La Torah può essere il punto di partenza di questo viaggio che è un viaggio in primis nella conoscenza di se stessi e del prossimo in cui l'aspetto speculativo razionale cede il passo alla dimensione per così dire etica.

    Spero di aver capito bene: certe cose non sono facili e Teista le espone fin troppo bene.

    Shalom

    Chiedo scusa per la mia ignoranza ma se per voi "eruditi" i concetti espressi sono davvero così chiari, allora confermo a maggior ragione la mia obiezione. Se lo scopo del forum é fornire una consulenza a goym e profani, questa foreste essere quanto più chiara e comprensibile possibile, tanto da poter essere compresa anche da chi non é tanto esperta.

    Shalom
     
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    CITAZIONE (Kurioso @ 19/6/2016, 00:24) 
    CITAZIONE (LvBv1983 @ 18/6/2016, 23:52) 
    Kurioso, non sono d'accordo.
    Teista non si esprime assolutamente per
    CITAZIONE
    le tue risposte sembrano un guazzabuglio inestricabile di paroloni utilizzati a casaccio, spesso in ossimoro, come se chi le ha scritte intendesse esclusivamente fare sfoggio di retorica fine a se stessa, esprimendo concetti confusi e contraddittori resi ancora più astrusi dalla pletora di termini "particolari" utilizzati in modo singolare.

    A livello di cultura, garantisco ne possiede una mole per cui la mia al confronto è solo una piccola frazione, anche le risposte che da contenenti la possibile ribattuta a loro stesse, appartengono,c come forma di dialettica, al pensiero ebraico.
    In anticipo di millenni su Hegel l'ebraismo possiede una sorta di aufhebung estemporaneo che ha sempre contraddistinto la sua dialettica.
    Parlando di desiderio e bisogno Teista ti ha aperto uno squarcio addirittura sul livello "sod" segreto del Tamakh e del pensiero ebraico.

    CITAZIONE
    Però, nel momento che ricerchi l'infinitamente Altro da te, sei disposto ad aprire una crepa nel tuo Io, ed il desiderio si traduce in bontà e giustizia.

    Accantonare se stessi per cedere, sotto spinta del Desiderio, ingresso all'Inconcepibile, provvede a quella "crepa" nell'Ego che, per prima cosa, lascia entrare l'Altro, anche nella forma forse più concreta in cui lo si possa concepire: il prossimo.
    In queste poche parole c'è un modo di intendere la "genesi" del bisogno etico che è un riflesso dell'interazione col Divino.
    Alcuni parlerebbero di io-Tu, in qualità di relazione a formazione della persona e del momento stesso, altri di una facoltà intuitiva che permette di arrivare al quesito radice di ogni cosa per risposta del Divino stesso.
    La Torah può essere il punto di partenza di questo viaggio che è un viaggio in primis nella conoscenza di se stessi e del prossimo in cui l'aspetto speculativo razionale cede il passo alla dimensione per così dire etica.

    Spero di aver capito bene: certe cose non sono facili e Teista le espone fin troppo bene.

    Shalom

    Chiedo scusa per la mia ignoranza ma se per voi "eruditi" i concetti espressi sono davvero così chiari, allora confermo a maggior ragione la mia obiezione. Se lo scopo del forum é fornire una consulenza a goym e profani, questa foreste essere quanto più chiara e comprensibile possibile, tanto da poter essere compresa anche da chi non é tanto esperta.

    Shalom

    Cosa di preciso non ti è chiaro di ciò che Teista ha scritto?
    Citami la singola frase gentilmente criticando dove ti sembra un non senso e perchè.
     
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  8. Duenda
     
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    Non vedo cosa ci sia da stressarti, nessuna posizione dà accesso alla verità; ciò, è fuori dalla portata di qualunque essere umano.

    Chi te lo dice?

    Poi... amo' con sto Biglinotto da quattro denari?
    Ebbasta!!!

    rocket

    Ne ho le palle stracolme!!!

    BASTAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!

    Edited by Duenda - 19/6/2016, 05:19
     
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  9. Kurioso
     
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    CITAZIONE (Duenda @ 19/6/2016, 05:01) 
    Non vedo cosa ci sia da stressarti, nessuna posizione dà accesso alla verità; ciò, è fuori dalla portata di qualunque essere umano.

    Chi te lo dice?

    Poi... amo' con sto Biglinotto da quattro denari?
    Ebbasta!!!

    rocket

    Ne ho le palle stracolme!!!

    BASTAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!

    Non capisco a chi chiedi sempre di non stressarsi. Da come scrivi sembra che l'unico a stressarsi sia tu. Purtroppo non riesci a inquadrare la questione: a noi di Biglino interessa solo la sua lettura elementare e fallace della Torah come spunto di riflessione per tutti coloro che non sono eruditi in materia come Teista o Negev o Abramo. Si tratta di un punto di partenza comprensibile anche ai profani come stimolo per approfondire La discussione.
    Non stressarti per Biglino, altrimenti ha vinto lui.

    Shalom
     
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    CITAZIONE (Kurioso @ 19/6/2016, 09:59) 
    Non capisco a chi chiedi sempre di non stressarsi. Da come scrivi sembra che l'unico a stressarsi sia tu. Purtroppo non riesci a inquadrare la questione: a noi di Biglino interessa solo la sua lettura elementare e fallace della Torah come spunto di riflessione per tutti coloro che non sono eruditi in materia come Teista o Negev o Abramo. Si tratta di un punto di partenza comprensibile anche ai profani come stimolo per approfondire La discussione.
    Non stressarti per Biglino, altrimenti ha vinto lui.

    Shalom

    È comodo rispondere a Duenda, criticare in todo Teista e non rispondere a me.
     
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  11. Kurioso
     
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    [/QUOTE]
    Cosa di preciso non ti è chiaro di ciò che Teista ha scritto?
    Citami la singola frase gentilmente criticando dove ti sembra un non senso e perchè.
    [/QUOTE]

    Sostanzialmente è il modo di esprimere i concetti che ritengo inutile alla discussione, ad esempio scrivere: "Il monoteismo è umanesimo, non dogma, non struttura, non posizione." in risposta ad una domanda concreta di un utente, non solo è opinabile - sul rapporto tra monoteismo (inteso in senso non dogmatico, concetto già di per sé possibile oggetto di discussione) e umanesimo si potrebbe discutere per anni - ma non risponde in maniera esaustiva ad una domanda precisa, lascia solo delle suggestioni soggette a svariate interpretazioni tipo "struttura" e "posizione" che possono essere interpretati in senso figurativo, letterale, concettuale.
    Tuttavia il mio intervento era di carattere più generale, infatti in un'altra discussione purtroppo ormai chiusa, alla domanda di un profano come me che si chiedeva (partendo dall'interpretazione letterale di Biglino) se davvero il rapporto tra il popolo di Israele e Y-W- nel testo biblico fosse riconducibile in realtà ad una relazione indiretta, sempre mediata dalla presenza di intermediari umani che sostenevano di essere in rapporto diretto con Y-W- (penso fosse un accostamento con la situazione che vivono i cattolici, il cui rapporto con D-o è da sempre mediato dalla Chiesa), Teista ha risposto (all'interno di un discorso contorto e di difficilissima lettura) che "nella cultura ebraica la teofania si manifesta costantemente attraverso la mediazione della componente umana" (o qualcosa del genere, vado a memoria); mi chiedo (senza polemica, davvero) che senso ha dare una siffatta risposta che non aggiunge nulla alla discussione, non offre una spiegazione al profano che ha posto il problema?
    Tutto qua.
    Mi scuso se ho scritto stupidaggini e se ho offeso qualcuno, non era mia intenzione.

    Shalom
     
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    CITAZIONE (Kurioso @ 19/6/2016, 10:14) 
    Cosa di preciso non ti è chiaro di ciò che Teista ha scritto?
    Citami la singola frase gentilmente criticando dove ti sembra un non senso e perchè.

    CITAZIONE
    Sostanzialmente è il modo di esprimere i concetti che ritengo inutile alla discussione, ad esempio scrivere: "Il monoteismo è umanesimo, non dogma, non struttura, non posizione." in risposta ad una domanda concreta di un utente, non solo è opinabile - sul rapporto tra monoteismo (inteso in senso non dogmatico, concetto già di per sé possibile oggetto di discussione) e umanesimo si potrebbe discutere per anni - ma non risponde in maniera esaustiva ad una domanda precisa, lascia solo delle suggestioni soggette a svariate interpretazioni tipo "struttura" e "posizione" che possono essere interpretati in senso figurativo, letterale, concettuale.
    Tuttavia il mio intervento era di carattere più generale, infatti in un'altra discussione purtroppo ormai chiusa, alla domanda di un profano come me che si chiedeva (partendo dall'interpretazione letterale di Biglino) se davvero il rapporto tra il popolo di Israele e Y-W- nel testo biblico fosse riconducibile in realtà ad una relazione indiretta, sempre mediata dalla presenza di intermediari umani che sostenevano di essere in rapporto diretto con Y-W- (penso fosse un accostamento con la situazione che vivono i cattolici, il cui rapporto con D-o è da sempre mediato dalla Chiesa), Teista ha risposto (all'interno di un discorso contorto e di difficilissima lettura) che "nella cultura ebraica la teofania si manifesta costantemente attraverso la mediazione della componente umana" (o qualcosa del genere, vado a memoria); mi chiedo (senza polemica, davvero) che senso ha dare una siffatta risposta che non aggiunge nulla alla discussione, non offre una spiegazione al profano che ha posto il problema?
    Tutto qua.
    Mi scuso se ho scritto stupidaggini e se ho offeso qualcuno, non era mia intenzione.

    Shalom

    l'affermazione che hai citato di Teista sul monoteismo e l'umanesimo ha un significato ben preciso nel contesto in cui l'ha scritta, così come la rispista che ti ha dato, é una risposta.
    Ti domando ora, cortesemente, di riportare qui, passo passo, la sua citazione qualche commento sopra, dicendomi, ad ogni frase, cosa non ti risulta chiaro. Posso provare a spiegartelo ma, come ti offro il mio tempo, ti chiedo quel minimo di impegno.

    Edited by Zoahr - 19/6/2016, 10:22
     
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  13. Kurioso
     
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    CITAZIONE (LvBv1983 @ 18/6/2016, 23:52) 
    Kurioso, non sono d'accordo.

    Parlando di desiderio e bisogno Teista ti ha aperto uno squarcio addirittura sul livello "sod" segreto del Tamakh e del pensiero ebraico.

    LvBv1983, sei una persona seria, pacata e disponibile e di questo ti ringrazio. Io, e purtroppo ritengo anche l'utente che ha posto la domanda così come altri su questo forum, siamo a malapena consapevoli dei 4 livelli di lettura del Tanach. Io non so davvero cosa sia nel concreto il livello di lettura "sod" e quindi, leggendo la risposta di Teista non lo avevo colto. Questo rafforza in me l'idea che i concetti espressi da Teista, per poter essere utili alla discussione (se si vuole coinvolgere i meno eruditi) dovrebbero essere spiegati o quantomeno espressi in maniera più comprensibile.
    Ma resta una mia opinione, d'altronde il proselitismo non è in cima ai "vostri" desideri no? :)

    Shalom
     
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  14.  
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    A) non rispondeva a una "domanda precisa", anzi non era proprio una domanda.
    B) nei limiti del regolamento ognuno si esprime nella forma e nei modi che preferisce
    C) "che senso ha dare una siffatta risposta il tuo intervento che non aggiunge nulla alla discussione"?
    D) criticare l'altrui stile di scrittura è gratuito ed è antipatico.
    E) è evidente come molti apprezzino gli interventi di Teista per come sono e ciò dovrebbe spingerti a qualche considerazione.
    F) fine OT
     
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  15. Kurioso
     
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    Ad esempio non mi è chiaro questo concetto:
    "Noi siamo separati dall'Essere, viviamo nel mondo di cui godiamo e vi entriamo in relazione per Desiderio, non già per bisogno.

    Il bisogno viene dal vuoto di qualcosa che conosci, o che è a te conoscibile; invece, il desiderio dell'infinito non sei in grado di contenerlo, si tratta di una trascendenza che ti restituisce solo la misura della tua separazione.

    Però, nel momento che ricerchi l'infinitamente Altro da te, sei disposto ad aprire una crepa nel tuo Io, ed il desiderio si traduce in bontà e giustizia".

    Queste frasi hanno un senso in una visone "mistica" o "teologica" che presuppone conoscenze che noi profani non consociamo. Nella mia visione ristretta della spiritualità e della materialità, mi relaziono al mondo in cui viviamo esclusivamente per necessità, poichè il desiderio mi porterebbe a relazionarmi con una sfera che è esattamente l'opposto del mondo in cui viviamo (se parliamo di mondo materiale). Ritengo che al mondo qualunque essere vivente (e quindi mortale) che sia senziente, ricerca un rapporto con qualcosa che sia "infinitamente Altro", spinto da un desiderio atavico di poter sperare che esista qualcosa al di fuori di noi che trascende la mera materialità; ma perchè aprendo una crepa il desiderio dovrebbe automaticamente tradursi in bontà e giustizia? In realtà ritengo che ognuno giunga ad una propria interpretazione dell'Altro e del proprio rapporto con la spiritualità ed il misticismo, altrimenti saremmo tutti esseri perfetti. Sarebbe bellissimo se davvero l'intima ricerca dell'Altro ci spingesse tutti, indistintamente, ad incarnare ideali universali che, in quanto tali, sono quasi impossibili da trasporre sul piano fisico.

    Questo è ciò che un comune mortale come me si chiede dinanzi alla risposta di Teista. Se ci sono dei richiami a concetti contenuti in testi conosciuti dai soli eruditi andrebbero a mio parere evidenziati, viceversa il profano potrebbe male interpretare.

    Shalom
     
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82 replies since 9/12/2014, 18:24   6102 views
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