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Alla conferenza tra Mauro Biglino e altri 4 rappresentanti di 4 differenti religioni, uno di questi, il Rav capo di Torino Ariel di Porto, ha riferito che il concetto dell'idea di Dio, all'interno del Tanakh, è un concetto nato di recente.
Dunque, volevo chiedere se prima c'era un altro concetto di Dio nell'Ebraismo ortodosso, dal momento che questa frase mi ha un po' confuso.
Buona serata
Shalom
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Dipende, credo da "Dio" in che senso.
Ovviamente il "Dio-di-amore" alla cristianesimo [moderno] è "recente" anche rispetto al cristianesimo stesso; ovviamente con il concetto ebraico ancora di più.
Dipende quindi dal contesto e dal discorso in cui questa frase è stata asserita.
Adesso non rammento tutta la conferenza e non ricordo il punto da te citato, quindi sto solo ipotizzando.
Diciamo che nella mentalità ebraica, come detto più volte, il teismo in senso stretto NON è una conditio sine qua non.
Inoltre il concetto di D-o ebraico, haShem, non è coincidente con quello occidentale, specie moderno, come dicevo sopra.
Insomma: dipende da che sfumatura di significato dai al lemma "Dio", perché, di per sé, può voler dire tantissime e diversissime cose.. -
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Secondo me ci si riferisce forse alla tesi secondo cui gli israeliti hanno iniziato a pensare di avere stabilmente un "di.o" con certe caratteristiche durante l esilio babilonese in contrapposizione agli dei locali, quindi molto dopo la data di scrittura ipotizzAta del tanak.
Edited by leviticus - 12/2/2017, 18:46. -
.Alla conferenza tra Mauro Biglino e altri 4 rappresentanti di 4 differenti religioni, uno di questi, il Rav capo di Torino Ariel di Porto, ha riferito che il concetto dell'idea di Dio, all'interno del Tanakh, è un concetto nato di recente.
Di Porto non dice ciò.
La Uno Editori è rognosa con i diritti d'autore quindi non copio incollo ma ne faccio un compendio libero. Bada bene che il mio è un semplice riportare, ciò che scrivo è da attribuire a lui e sarà necessariamente impreciso, è da confrontare con il video o con il testo che si trova facilmente e legalmente in rete.
Domanda: Come sapete con certezza dell’esistenza di Dio? Cosa sapete su Dio? E quali sono le fonti di queste vostre conoscenze?
Risposta: La domanda che si pone sui principi di fede è una domanda abbastanza recente per l'ebraismo, vi è scritto poco nella Torah scritta ed orale.
Inizia nei testi di filosofia ebraica medievale. con Maimonide nell'introduzione al X capitolo del Trattato di Sanhedrin, nel Sefer Emunoth ve-Deoth, di Rabbi Saadia Gaon, il Kuzari di Rabbi Yehuda Ha-Levi, l’Ha-Emuna Ha-Rama, la fede esaltata, di Abraham ben Daud, l’Ohr Hashem di Chasdai Kreskas e il Libro dei Principi di Joseph Albo.
A causa dei rapporti col mondo cristiano ed arabo nasce una esigenza di formalizzazione ("dogmatizzazione") all’interno dell’Ebraismo.
Si tratta però di una teologia negativa (in Esodo il Signore dice a Mosè che un uomo non potrebbe vederlo e vivere), quindi si può conoscerlo solo attraverso le sue opere, come è fatto e cosa avviene nel mondo.
Non è possibile, pertanto, almeno sotto certi aspetti, parlare di una evidenza rispetto alle nostre conoscenze su Dio.
Secondo la nostra tradizione l’intuizione monoteistica di Abramo stesso così avvenne, tramite la natura.
Yehuda Ha-Levi, risponde alla domanda posta, in una finzione, dal re dei Kazari dice che gli ebrei credono ai fatti ai quali hanno assistito, il Signore fece uscire il popolo dall'Egitto e gli consegno la Torah. "Ma si guarda bene invece dal dire che noi crediamo nel Signore che ha creato il mondo. Perché sebbene tutti quanti, almeno gli ebrei, siamo convinti di questo fatto, nessuno vi ha assistito"
La "fede" nella creazione [ovvero in "Dio" in senso proprio dico io] non ha, come insegna il Sefer Ha-Chinuch, bisogno di dimostrazione perchè è un fondamento della stessa, è assiomatico credere nella divinità che ha creato il mondo ed esercita la sua provvidenza. Divinità unica, eterna, incorporea, la sola degna di ricevere preghiere, quella che ha scelto i profeti e che per mezzo del principale tra essi, Mosè, ha dato la Torah ad Israele, Torah che è esattamente la stessa che leggiamo ora e che è immodificabile.
Il suo discorso è un po' diverso, non trovi?. -
.Di Porto non dice ciò.
La Uno Editori è rognosa con i diritti d'autore quindi non copio incollo ma ne faccio un compendio libero. Bada bene che il mio è un semplice riportare, ciò che scrivo è da attribuire a lui e sarà necessariamente impreciso, è da confrontare con il video o con il testo che si trova facilmente e legalmente in rete.
Domanda: Come sapete con certezza dell’esistenza di Dio? Cosa sapete su Dio? E quali sono le fonti di queste vostre conoscenze?
Risposta: La domanda che si pone sui principi di fede è una domanda abbastanza recente per l'ebraismo, vi è scritto poco nella Torah scritta ed orale.
Inizia nei testi di filosofia ebraica medievale. con Maimonide nell'introduzione al X capitolo del Trattato di Sanhedrin, nel Sefer Emunoth ve-Deoth, di Rabbi Saadia Gaon, il Kuzari di Rabbi Yehuda Ha-Levi, l’Ha-Emuna Ha-Rama, la fede esaltata, di Abraham ben Daud, l’Ohr Hashem di Chasdai Kreskas e il Libro dei Principi di Joseph Albo.
A causa dei rapporti col mondo cristiano ed arabo nasce una esigenza di formalizzazione ("dogmatizzazione") all’interno dell’Ebraismo.
Si tratta però di una teologia negativa (in Esodo il Signore dice a Mosè che un uomo non potrebbe vederlo e vivere), quindi si può conoscerlo solo attraverso le sue opere, come è fatto e cosa avviene nel mondo.
Non è possibile, pertanto, almeno sotto certi aspetti, parlare di una evidenza rispetto alle nostre conoscenze su Dio.
Secondo la nostra tradizione l’intuizione monoteistica di Abramo stesso così avvenne, tramite la natura.
Yehuda Ha-Levi, risponde alla domanda posta, in una finzione, dal re dei Kazari dice che gli ebrei credono ai fatti ai quali hanno assistito, il Signore fece uscire il popolo dall'Egitto e gli consegno la Torah. "Ma si guarda bene invece dal dire che noi crediamo nel Signore che ha creato il mondo. Perché sebbene tutti quanti, almeno gli ebrei, siamo convinti di questo fatto, nessuno vi ha assistito"
La "fede" nella creazione [ovvero in "Dio" in senso proprio dico io] non ha, come insegna il Sefer Ha-Chinuch, bisogno di dimostrazione perchè è un fondamento della stessa, è assiomatico credere nella divinità che ha creato il mondo ed esercita la sua provvidenza. Divinità unica, eterna, incorporea, la sola degna di ricevere preghiere, quella che ha scelto i profeti e che per mezzo del principale tra essi, Mosè, ha dato la Torah ad Israele, Torah che è esattamente la stessa che leggiamo ora e che è immodificabile.
Cavoli, grazie davvero Ashkenazi il fatto è che io ho riportato quanto un tizio mi ha detto della conferenza di Milano tra Biglino e teologi...lo informerò per bene. Grazie ancora
Shalom
Il suo discorso è un po' diverso, non trovi?. -
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Beh è praticamente quello che ho detto io :-) :-) Inviato tramite ForumFree Mobile
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.Domanda: Come sapete con certezza dell’esistenza di Dio? Cosa sapete su Dio? E quali sono le fonti di queste vostre conoscenze?
Risposta: La domanda che si pone sui principi di fede è una domanda abbastanza recente per l'ebraismo, vi è scritto poco nella Torah scritta ed orale.
A causa dei rapporti col mondo cristiano ed arabo nasce una esigenza di formalizzazione ("dogmatizzazione") all’interno dell’Ebraismo.
Sembra quasi che gli ebrei, dopo aver spiegato e insegnato ai politeisti l'esistenza di un Dio unico, si siano poi trovati superati dagli allievi (cristiani e musulmani) nella descrizione di Dio e delle sue opere, e si siano dati da fare per colmare il divario.. -
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Parlare di superamento è fuori luogo.
Semicemente me idee girano e nemmeno la cultura ebraica, per fortuna, è immune al dialogo con le altre culture.
La capacità dell'identità ebraica di rimanere stabile nonostante la diaspora, ha permesso la vicininza e il contatto dell'ebraismo con moltissime altre culture.
In questo rapporto sorge la doppia esigenza del rispetto della Halakha e allo stesso dell'apertura verso nuovi modi di pensare da aggiungere alle concezioni tradizionali.
Da questo nasce anche la Kabbalah medievale che sa assorbire in modo splendido il linguaggio mitico greco e Cristiano , riformulandolo in modo quasi completamente nuovo.. -
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Con superamento intevo dire che gli allievi (cristiani e musulmani) con i loro profeti, umani o addirittura figli di Dio, hanno superato i maestri nel ricevere informazioni sui desideri divini.. -
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Non sapevo fosse una gara . -
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I meccanismi sono sempre quelli. Se vuoi piazzare un nuovo prodotto, devi presentare qualche cosa di più di quelli esistenti..
Il concetto di Dio haShem è un'idea recente-parola di Rav Ariel di Porto |
