Giacobbe e l'Angelo

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    Per eventuali ed ulteriori spunti di interesse,riporto la traduzione del passo da parte di Shadal (Rav Samuel David Luzzatto, anno 1859):

    29 E quegli disse: Il tuo nome non suonerà più Giacobbe, ma Israel: poiché lottando con dèi e con uomini, sarai vincitore [cioè: gli uomini, coi loro falsi dèi, non potranno nuocerti]. 30 Giacobbe interrogandolo disse: Dichiarami, di grazia, il tuo nome. E quegli disse: Perché mai domandi del mio nome? Così quegli lo benedisse ivi. 31 Giacobbe pose nome al luogo Penièl,(dicendo): Poiché vidi Iddio [un angelo] faccia a faccia, e la mia vita rimase salva.
     
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    Bongiorno a proposito di questa di questo episodio non comprendo però per quale motivo tanta avversione verso esau che era fratello gemello di giacobbe e quindi comq un ebreo ma sembra non riscuotere molta simpatia verso hashem,e se per benedizione si debba tener conto che benedire non aveva la valenza odierna ma quella più pratica di passare l eredità.. Se non erro era uso passare al primo genito tutta l eredità in modo che non venisse dispersa naturalmente Nell eredità vi era anche il potere non solo i beni..quindi giacobbe cerca la benedizione Dell emissari quale conferma del suo essere diventato l edede primo
     
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    Oltre ai due link di forum biblico citati prima da ashenazi io guarderei anche qui per un significato generale della benedizione (beracka') nell'ebraismo :

    https://ebreieisraele.forumfree.it/?t=75132364
     
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    CITAZIONE (leviticus @ 22/8/2018, 09:02) 
    Oltre ai due link di forum biblico citati prima da ashenazi io guarderei anche qui per un significato generale della benedizione (beracka') nell'ebraismo :

    https://ebreieisraele.forumfree.it/?t=75132364

    Grazie come sempre gentilissimi nel fornire materiale su cui documentarsi
     
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  5. Laurent
     
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    Il contesto dell’episodio sembra indicare una plausibile ipotesi di lettura.

    Il testo di riferimento inizia dicendo (32.1) che “Giacobbe poi si rimise in viaggio e gli vennero incontro gli angeli di Dio”. Che cosa gli abbiano detto non è dichiarato. Dopo l’incontro (3), Giacobbe mandò messaggeri da suo fratello Esaù, perché cercava la sua “approvazione”. Tornati i messaggeri riferiscono (6): “lui ti sta venendo incontro, e ha con sé 400 uomini”. Giacobbe “si spaventa tantissimo”, e temendo per il peggio, divide in due l’accampamento. A questo punto (9) “prega” e chiede (10): Salvami, ti prego, dalla mano di mio fratello Esaù, perché ho paura di lui. Poi richiama la promessa (12) dicendo: “E tu hai detto: ‘Ti tratterò bene, e renderò la tua discendenza come i granelli di sabbia del mare, che non si possono contare per quanto sono numerosi’. Lì passa la notte. Il giorno dopo dispone la carovana mettendo in prima linea doni per suo fratello. Poi durante la notte (22), si alza è sposta la sua famiglia al di là del torrente. Mentre è solo, un “uomo” si mise a lottare con lui fino all’alba. Vedendo che non riusciva a prevalere, l’uomo gli toccò la cavità dell’anca e così, durante la lotta, l’anca si lussò. Poi disse: “Lasciami andare, perché sta spuntando l’alba”. Giacobbe rispose: “Non ti lascio andare se prima non mi benedici”. L’uomo disse: “Non ti chiamerai più Giacobbe ma Israele, perché hai conteso con Dio e con gli uomini, e alla fine hai prevalso”. Poi lo benedisse.

    Letteralmente il testo parla di “un uomo” che lotta con una altro uomo, non di un essere spirituale e né di un evento soprannaturale. Inizialmente non sono specificate le intenzioni se buone o cattive, né chi avesse mandato l’uomo innominato. E’ solo alla fine della lotta che si può discernere le intenzione, il motivo per cui fu inviato, e plausibilmente, chi lo avesse inviato. Il brano non permette di identificare l’uomo sicario inviato da Esaù, il quale fu pacifico con suo fratello. Possibile un sicario non armato? Un sicario che darà il nome a Giacobbe Yisra’èl (Dio contende)! Tenete presente che, anche i tre “uomini” che andarono da Abramo, alla fine, si rivelarono essere degli angeli materializzati.

    Detto ciò, non possiamo togliere l’elemento spirituale collegato alla promessa fatta al patriarca Abramo. Il contesto è evidente! Primo, gli angeli (o messaggeri) di Dio incontrano Giacobbe. Secondo, prima della comparsa dell’uomo con cui lotta Giacobbe aveva chiesto a Dio in preghiera che ne sarebbe stata della promessa Abraamica. Terzo, l’uomo inviato (non certo da Esaù) conferma la promessa Abraamica solo dopo la perseverante azione di lotta di Giacobbe. Una chiara intenzione di provare la perseveranza, la fermezza e la convinzione di Giacobbe. In fondo il verso (28) dice: poiché ai conteso (o hai persistito) con Dio e con gli uomini. Infine, Giacobbe stesso (che ha vissuto l’esperienza, quindi il testimone oculare dei fatti), attribuisce la cosa a un intervento di Dio chiamando quel luogo Peni’el (faccia di Dio) perché disse: Ho visto Dio faccia a faccia e la mia vita è stata risparmiata. Sta di fatto che, alla fine dell’incontro, Esaù fu del tutto pacifico. La storia dice che Giacobbe divenne l’Israel come promesso. Dio proteggendo Giacobbe, ci dimostra che adempirà la promessa collegata a questa, cioè di benedire tutte le famiglie della terra. (Bereshit 28.14)

    Saluti.
     
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    אריאל פינטור

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    Come fai a dire che il soggetto non è inviato da Esau se il testo dice chiaramente "Sar Essav"? cioè "emissario (ministro) di Essav?"
     
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    Una lotta tra due uomini quindi.
    Due uomini di forza pressocche' pari tali che pur lottando per varie ore nessuno e' riuscito
    uccidere l'altro.
    Tanto che per non andare avanti all'infinito hanno divuto concordare una patta.
    Se Giacobbe avesse potuto contare sull'aiuto di un solo ulteriore suo uomo il ministro-guerriero di Es sau'sarebbe stato spacciato.
    Vicecersa se il ministro guerriero avesse potuto contare su un altro uomo di Esau' sarebbe stato spacciato Giacobbe.
    Ma entrambi erano soli e nessuno li ha cercati per ore..
    Che strana combinazione pero....
    E che strana professione quella del ministro-guerriero.

    Edited by Maurizio 1 - 5/11/2018, 12:40
     
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    אריאל פינטור

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    Perché? È la prima volta che una contesa si risolve fra due combattenti? E allora David e Goliath?
    La storia è piena di esempi del genere ma poi, la Torah non specifica altro, riassume lo scontro tra due ma nulla dice che non ci sia stato altro
     
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  9. Laurent
     
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    L’uomo misterioso compare per la prima volta nella scena durante la notte, dopo che Giacobbe aveva attraversato “il guado dello Iabboc”. Questo versetto (32.24) in traduzione italiana recita: “Infine Giacobbe rimase solo. A un certo punto un uomo (o uno sconosciuto) si mise a lottare con lui, e la lotta continuò fino all'alba”.

    Per favore potresti indicarmi esattamente dove nel versetto si evincerebbe che “l’uomo” è definito emissario di Esaù? Mi risulta che il testo dice che Yaacov incontra inaspettatamente un uomo (ebr. אישׁ (îysh), e non specifica l’identità dell’aggressore (cioè: di Esaù); ma usa il termine ebraico che indica “un uomo” in modo generico, “uno, qualcuno, un individuo”; una definizione vaga, indeterminata. Forse mi sfugge qualcosa?

    Grazie.
     
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    אריאל פינטור

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    Ho sbagliato a esprimermi per avere scritto in fretta.
    La tradizione orale lo definisce "sar essav" cioè emissario di Essav, in quanto il testo lo definisce "Ish".
    In linguaggio biblico per " Ish " si intende un personaggio di spicco, un uomo altolocato, analogamente al senso che hanno i tre "anashim" che visitano Abramo alla sua tenda.
    Giacobbe ha una tenzone con un personaggio rappresentativo del clan di Esaù e ha la meglio. Il paragrafo conclude affermando "hai conteso con Elohim e "Anashim" e va inteso: "hai conteso con governanti e con loro rappresentanti". "Elohim" non è Dio, come erroneamente affermano le traduzioni) ma un governante umano e anashim (plurale di ish) sono i suoi rappresentanti.
    Infatti poi, visto l'esito, si fa avanti Esaù con un seguito di 500 uomini
     
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    אריאל פינטור

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    Qui vi è un approfondimento
    #entry426892677
     
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    Ciao Negev.
    Scusa non mi e' chiaro il senso dell'ultima frase.
    Esau' visto l'esito del combattimento e la sconfitta del suo rappresentante scende con 500 uomini?
    E perche' non da il colpo di grazia al fratellino?
     
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    אריאל פינטור

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    La tradizione orale dice che quel bacio era un tentativo di morderlo al collo. Poi probabilmente ci ha ripensato. Perché non sia andato avanti non so, probabilmente si è reso conto che non poteva opporsi a un destino già definito
     
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  14. yesyes
     
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    spostato ultimo messaggio nel nuovo 3D che è stato aperto a tema "Curiosità sulla famiglia di Isacco", corredato da opportuno rimando.
     
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    Permetti una parola.
    In questo thread si parla di lotta tra Giacobbe e l'angelo.
    La tradizione orale ebraica legge questo racconto in chiave di ulteriore scontro tra Esau' e Giacobbe.
    Quello che incuriosiva me era come si concilia con tutto cio' la finale rinuncia allo scontro e lo scambio di effusioni tra i due fratelli.
    In fondo Esau aveva tutto cio' che gli serviva per prevalere sul fratello.
    Abbiamo nel testo qualche elemento per escludere l'ipotesi che in Esau' sia prevalso l'istinto fraterno sull'istinto di rancore e vendetta?

    Edited by Maurizio 1 - 8/11/2018, 15:45
     
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