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Cochav YaM.
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QUOTEQuesto il link dell'intero post pubblicato anche nel suo blog.
Dopo aver citato le parole evidenziate: Affermare che Elohim sia un plurale anche quando č chiara la forma grammaticale delle parole che lo circondano č ormai un luogo comune
Afferma Biglino quanto segue: Ma tutte le parole che circondano elohim sono al plurale.
Caro Biglino, qui č il caso di precisare numericamente che:
Su 2600 ricorrenze del termine elohim, solo circa un centinaio ha parole al plurale.
Finora ho sperato che Biglino potesse essere in buonafede, ma a questo punto riesce davvero difficile credere che non sia in Malafede.
Ma che bestialitą che dice il Biglino. ma che malafede!!!!!!!!!!!!!!!! ma perchč non provate a chiedergli che vi faccia il conto di tutti questi versetti. E' ignorante e pure in malafede.Cito da Biglino (post sopra):QUOTETra le tantissime incongruenze che deriverebbero da una tale traduzione, risulterebbe ad esempio che:
Noi siamo stati creati da un legislatore (verbo al plurale)
Mosč seguiva un legislatore.
Noi non dobbiamo avere altro legislatore oltre a Yahweh (tralascio i commenti talmudici che sono molto significativi in tal senso e che rendono ancora pił inaccettabile tale traduzione)
Un legislatore camminano (verbo al plurale) davanti al popolo nel deserto
Giosuč chiede al suo popolo se vuole seguire il legislatore che seguivano Abramo, Isacco e Giacobbe quando vivevano nella terra dei due fiumi.
Pur non conoscendo l'ebraico e non potendo dunque esprimere una mia personale opinione su questo specifico tema, mi meraviglio per l'approccio di Biglino alla questione. Parla infatti di plurali e singolari dei verbi o dei sostantivi come se il senso fosse lo stesso della lingua italiana moderna. Eppure dovrebbe sapere bene che nelle lingue antiche metonimie e usi di plurali per singolari sono ben attestati, come per esempio in greco antico i poeti, ma non solo loro, dicevano "i porti" usando λιμην al plurale, quando il porto era uno soltanto, oppure usavano una parola come σιδηρος (lett. "ferro") con significati diversi (arnese, arma, ascia, persino bottega di armaiolo o ferramenta!).
Ciao Hard, č sempre un piacere leggerti. Facciamo leggere anche ad Alessandri, vediamo che dice.
Ma con quale coraggio va in giro per l'italia a fare conferenze uno che dice queste cose? Ma siete cosģ ignoranti gli italiani da credere a tutto quello che vi dice? BAHHHHHHHQUOTEFatto sta che zelem non contiene affatto il concetto di "tagliare fuori".
zelem? tagliato fuori? BAHHHHHHHHQUOTEIl "senč" era si pietra, ma pietra lavica. Un guscio di pietra lavica raffreddata al cui interno vi circola lava fusa, che non consuma la lava pietrificata che ne costituisce l'involucro. La lava fusa č chiamata "lavat esh"=lava infuocata, e questi termini sono stati confusi con "fiamma di fuoco" da molti traduttori. "Fiamma di fuoco" in ebraico č infatti "lehavat esh". Il targum aramaico fa corrispondere alla pietra "senč": "madrukita" = "pietra calpestabile" ovvero guscio di pietra lavica su cui č possibile camminare. Vi sono infatti due tipi di questi gusci lavici uno contiguo e l'altro spezzato su cui non č possibile camminare. Sinai deriva da senč, al plurale "sinaim"; "Monte Sinai" (har Sinai) significa infatti monte di gusci di lava calpestabili.
Si ma ora che glielo hai detto lo userą nel prossimo libro e si inventerą naltra cosa.
Oggi ho letto abbastanza, a domani.
Buona Notte.