IL NOME EBRAICO DI GESU'

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  1. bgaluppi
     
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    acarlo, capisco ciò che dici, cioè che l'ebraico non è traslitterabile perfettamente in italiano, ma ti faccio un esempio, per far capire quello che penso.

    Mia suocera è giapponese e il suo nome è Keiko. Questo nome può essere scritto con diversi kanji e avere quindi significati diversi; è composto da kei (che possono essere tre diversi) e dal suffisso ko, che indica il femminile. Come dovrei chiamarla in italiano? Esattamente come si chiama, cioè Kei-ko, non "Chicca", o "Checca" o chissà in quale altro modo inventato. E anche se non pronuncio il nome come farebbe un giapponese, il suo nome resta sempre Keiko.

    Ho un amico ebreo che si chiama Leor: come dovrei chiamarlo? Esattamente col suo nome. Un altro si chiama Yuval, e l'ho sempre chiamato Yuval, senza che lui si offendesse perché non pronunciavo correttamente il suo nome. Un mio insegnante di violino si chiamava Zvi, e io lo chiamavo Zvi (come vedi, sono stato a contatto con molti ebrei nella mia vita, e questi sono solo alcuni). Un mio ex collega si chiama Kazimierz, che è un nome polacco; tutti lo chiamavamo Casimiro, ma lui si metteva a ridere. Il nome Yehoshùa, tradotto dai 70 eruditi ebrei con Ỉησοῦς e poi Giosuè, di fatto non ha corrispettivo in italiano; fu tradotto perché, nel tradurre il Tanàch in greco, è ovvio che dovevano essere tradotti anche i nomi. Noi diciamo Giosuè perché qualcuno ha deciso questa forma traslitterata, ma in realtà Giosuè è inventato. I 70 tradussero il nome ebraico, e poi si tradusse la traduzione. E perché mai dovremmo chiamare qualcuno con un nome inventato che non corrisponde al suo vero nome? Forse dovrei dire "Leore", o "Iuvallo"? Quindi, se cito il testo di una traduzione del vangelo dove compare il nome Gesù, lo cito per come quella traduzione lo riporta, anche se fosse in giapponese o in russo; ma se devo nominare il suo nome in una discussione, lo faccio usando il vero nome, come lo userei per chiamare un amico ebreo che ha lo stesso nome. Come chiamiamo Abraham Joshua Heschel, forse Abraamo Giosuè Heschel oppure col suo vero nome? E ognuno lo pronuncia con l'accento della sua lingua, dov'è il problema? Per coerenza, dovremmo imporre a tutte le case editrici di tradurre il suo nome nella lingua in cui il libro è tradotto.

    Ho anche amici americani, slovacchi, rumeni, moldavi, giapponesi, sudamericani, russi... Come li chiamo? Col loro nome, e anche se lo pronuncio con accento italiano fa lo stesso, ma uso il loro vero nome, e loro non si offendono affatto, anzi ridono se li chiamo con un nome italianizzato. Quando vivevo negli USA, nessuno mi chiamava Anthony, mi chiamavano tutti Antonio, con accento americano (Eantowniow..). Secondo il tuo ragionamento, non potremmo rivolgerci ad un cinese chiamandolo col suo nome senza saperlo pronunciare in modo perfetto; ma questa è un'assurdità, perché il mio amico Yuval Yaron io lo chiamo esattamente Yuval Yaron, non "Iuvallo Iaronne" o in forme che non esistono e me le devo inventare. Mi immagino le risate che si farebbe se lo chiamassi così...

    Se è preferibile, ogni volta che cito il suo nome posso scriverlo in ebraico: ישוע .
     
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51 replies since 11/3/2011, 18:46   13929 views
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