Angeli, creature o manifestazioni divine?

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  1. mono247
     
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    Vi ringrazio per le considerazioni. Anche la "luce Shekhinàh" che c'era sopra l'arca era un "angelo"?

    (Levitico 16:2) ... E Geova diceva a Mosè: “Parla ad Aaronne tuo fratello, che non entri in qualsiasi tempo nel luogo santo dentro la cortina, di fronte al coperchio che è sopra l’Arca, affinché non muoia; poiché apparirò in una nuvola sopra il coperchio.

     
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    Questo è il famoso commento alla Toràh di Dante Lattes, comune presso le comunità ebraiche italiane.

    Shalom
     
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  3. Hannah1
     
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    CITAZIONE
    Non esiste essere spirituale all'infuori di D-o

    Questo è un assunto del monoteismo assoluto. Ma, mi chiedo, anche noi esseri umani, pur se creature materiali, abbiamo almeno una componente spirituale che proviene da D-o. O no? La nostra anima non è un elemento spirituale? Senza entrare nel campo della concezione aristotelica, gli ebrei come considerano l'anima?
    Shalom
     
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  4. Shazarahel
     
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    [QUOTE=Abramo,21/1/2010, 19:02]
    QUOTE (Shazarahel @ 21/1/2010, 14:53)
    In ogni modo, il Talmud Yerushalmy, molto antico, più antico del Midrash, ci insegna che i nomi dei malachim sono il risultato della diaspora. I maestri dello Yerushalmi, che dovettero affrontare tante strettezze per rimanere in Erez Israel, si opponevano spesso a certe concezioni assunte nelle scuole di Bavel e per confutarle si rifacevano ad un Ebraismo più puro, che ritenevano, non il più "kasher", ma il solo "kasher".

    Shalom Abramo,
    per ragioni di tempo non ero riuscita a terminare la mia risposta...che vorrei completare adesso:
    Il Talmud Yerushalmy é più antico del Talmud Bavli, ma tutta l'Halakah così come la osserviamo ancora oggi si fonda sul Talmud Bavli. Secondo alcuni nel tempo messianico il Talmud Yerushalmy tornerà ad essere prioritario, ma fino ad allora l'autorità é data al Talmud Bavli. Possiamo concluderne dunque che certi concetti esposti nel Yerushalmi sono semplicemente più antichi. Ma non per questo possiamo considerare che gli scritti del Bavli siano meno autentici o meno autorevoli, in quanto sono la base stessa di tutto il pensiero rabbinico. Tanto meno possiamo affermare che elementi subentrati in diaspora siano meno "puri" o meno "kasher".
    O meglio, possiamo pensarlo a livello personale ma non credo possiamo darlo come dato di fatto effettivo.
    Detto questo ritorno a quanto dicevo: le opinioni dei maestri sono tante, diverse e contrastanti, ma tutte altrettanto autorevoli e rispettabili.
    Grazie e shavua tov
     
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    CITAZIONE (Shazarahel @ 24/1/2010, 19:43)
    Il Talmud Yerushalmy é più antico del Talmud Bavli, ma tutta l'Halakah così come la osserviamo ancora oggi si fonda sul Talmud Bavli.

    Daccordo Rachel, ma in questo forum non si discute di Halachàh, a questo scopo c'è il Forum Ebraico, dove sarei molto onorato di leggere qualcosa di tuo. Li possiamo parlare di Halachàh quanto vogliamo e fra noi ci capiremo, tutti gli amici ebrei stiamo pensando di creare anche qualche sezione nascosta. Conto anche su di te, che sei bravissima. Comunque la halachàh si fonda anche sullo Yerushalmy perché abbiamo trattati che nello Bavli mancano; ma come dici tu la priorità si da allo Bavli.
    Non dimentichiamo che questo forum è nato per dare il nostro contributo agli amici studenti non ebrei, che hanno bisogno della nostra consulenza.

    La parashanut è libera nell'Ebraismo, non è subordinata a nessuna halachàh, non è compito della halachàh stabilire cosa siano i mal'achim...
    CITAZIONE
    Possiamo concluderne dunque che certi concetti esposti nel Yerushalmi sono semplicemente più antichi. Ma non per questo possiamo considerare che gli scritti del Bavli siano meno autentici o meno autorevoli, in quanto sono la base stessa di tutto il pensiero rabbinico.

    Secondo Rashi possiamo sentirci liberi di farlo, lui stesso lo ha fatto. Per motivi di studio dobbiamo sentirci liberi e non vincolati ai credi religiosi.
    CITAZIONE
    Tanto meno possiamo affermare che elementi subentrati in diaspora siano meno "puri" o meno "kasher".

    Su questo permettimi, ma non sono d'accordo, ma è bene che sia così, i forum ci stanno per questo, il mondo è bello perché è pieno di colori, di idee, non è necessario che tutti concordiamo, l'importante è il rispetto e lo studio con obiettività ed umiltà. L'ebreo, come dicono i saggi pian piano si libererà da ogni residuo di galut e alla fine tornerà a cose più adatte ai tempi futuri, da Bet Hillel a Bet Shammai, dallo Bavli allo Yerushalmy, riscoprirlo e tornare a studiare questo sconosciuto e i primi passi si sono già fatti.

    CITAZIONE
    O meglio, possiamo pensarlo a livello personale ma non credo possiamo darlo come dato di fatto effettivo.

    Se si parla di un argomento cui si sono fatti degli studi approfonditi, come il caso dei mal'achim, si può liberamente esporre i risultati di queste ricerche e commentarle. L'Ebraismo non ha dogmi, non abbiamo un obbligo di credere a qualche forma di mal'ach. E poi sappiamo bene che quasi tutti i casi in cui nel Tanach si parla di mal'achim abbiamo sempre qualche parshan che li interpreta come messaggeri umani. D'altronde poi anche HaShem è chiamato "Mal'ach" (haMalach haGoel otì micol rà).
    CITAZIONE
    Detto questo ritorno a quanto dicevo: le opinioni dei maestri sono tante, diverse e contrastanti, ma tutte altrettanto autorevoli e rispettabili.

    Certamente, guai se non fosse così, ma noi dobbiamo imitare i nostri maestri e sentirci liberi di approfondire come loro stessi ci hanno insegnato e cercare di conciliare le loro affermazioni anche quando sembrano molto discordanti.

    Con molta stima.

    Shalom
     
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  6. Shazarahel
     
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    QUOTE (Abramo @ 25/1/2010, 23:23)
    Daccordo Rachel, ma in questo forum non si discute di Halachàh, a questo scopo c'è il Forum Ebraico, dove sarei molto onorato di leggere qualcosa di tuo. Li possiamo parlare di Halachàh quanto vogliamo e fra noi ci capiremo, tutti gli amici ebrei stiamo pensando di creare anche qualche sezione nascosta. Conto anche su di te, che sei bravissima.

    Ok, ho capito. Grazie dell'invito! Volentieri partecipo al forum ebraico...compatibilmente come le mie scarsissime disponibilità di tempo!!

    QUOTE
    La parashanut è libera nell'Ebraismo, non è subordinata a nessuna halachàh, non è compito della halachàh stabilire cosa siano i mal'achim...

    Non intendevo dire questo...

    QUOTE
    Se si parla di un argomento cui si sono fatti degli studi approfonditi, come il caso dei mal'achim, si può liberamente esporre i risultati di queste ricerche e commentarle. L'Ebraismo non ha dogmi, non abbiamo un obbligo di credere a qualche forma di mal'ach.

    Proprio perché non abbiamo dogmi non dobbiamo, a mio umile avviso, dare un'impressione di "dogmatismo" alle affermazioni che facciamo, ai nostri punti di vista, alle nostre riflessioni. Credo che dobbiamo sempre sottolineare la "parzialità" del nostro pensiero, senza assolutizzarlo...Come dici tu il mondo é bello perché a colori!

    QUOTE
    Certamente, guai se non fosse così, ma noi dobbiamo imitare i nostri maestri e sentirci liberi di approfondire come loro stessi ci hanno insegnato e cercare di conciliare le loro affermazioni anche quando sembrano molto discordanti.

    Con molta stima.

    Shalom

    con altrettanta stima, shalom e grazie!!!
     
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  7. Antonio DI GIORGIO
     
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    @ Tutti

    Gli angeli nel NT sono vere e proprie entità create.
    E' estremamente bella la storia dell'eseges del NT, perché ha le proprie radici nell'ebraismo antico. Purtroppo non esistono testi o monografie che con argomenti sostengono questo mio assunto, che certamente non è solo mio, ma è avvalorato dai contributi sopra gli scritti di Origene, Celso, ma anche su quelle scuole (eh sì per convenienza le si possono chiamare così) che hanno formato il corpo del NT.
    I saggi della Cabala (lo scrivo all'italiana) parlando degli Angeli parlano in modo duplice: Abulafia ha la propria idea, visione tutta centrata dall'interpretazione degli Scritti Narrativi della Bibbia Ebraica (traduco all'italiana le parti stesse della Bibbia Ebraica, così ci si capisce immediatamente). Ma cosa dice il corpo narrativo del NT? Origene, il più lucido esegeta dell'antichità, il più dotto - personalmente prediligo i piani ragionati di tutti gli esegeti che vennero dichiarati eretici per motivi di squisita ammirazione del loro piano ragionato - sostenne che sin dall'inizio del Genesi è possibile ravvedere l'atto della stessa creazione e della ribellione all'Eterno. Difatti per Origene il problema fu la divisione delle antitesi che avvenne nel secondo giorno della creazione e del fatto che i testi non riportavano la benedizione dell'Eterno. Ma Origene, che è certamente cristiano e non ebreo, segue soprattutto la ideologia di riflessione teologica di Paolo di Tarso, del suo dilemma esistenziale, cioè della lotta con le entità che governerebbero la realtà dei sensi, il Cosmo (gr kosmos termine ricco di significanti che oggi a noi contemporanei ci sfuggono, perché carichi davvero di riflessione, e il mondo antico in cui il NT si formò li possedeva tutti). Leggendo Dante ci si rende conto di come l'angelologia e la demonologia fossero scienze di riflessione religiosa così sentite certamente non presso i cristiani del tempo (i fedeli) bensi verso l'intellighenzia, per cui gli Angeli divennero oggetto di studio sotto il profilo sessuale e magico. Nell'iconografia l'Angelo ha le ali di varie specie d'uccelli, e l'ala dell'angelo (che diventa zoomorfo, lo era già prima dalle stesse pagine degli scritti biblici) è l'indicatore della appartenenza alla gerarchia che vanta, gerarchia fissata da Dionigi nella sua Celeste gerarchia. Per contro anche i Dèmoni, i Diavoli sono la antitesi della bellezza del sommo bene, e diventano il sommo male, ma è vero che le leggende antiche fanno vivere una vita anche strana al destino dell'angelo come del demone che sono schiavi dell'uomo (la leggenda di Salomone che fa uso personale della sovrumana forza degli spiriti celesti è nota a tutti).
    Un capitolo a sè merita l'Angelo del Signore che comunemente questa espressione è sinonimo stesso dell'Eterno che decide di entrare nel destino delle creature.
    L'argomento non è certo esaurito, anzi.
    Esiste una letteratura estremamente bella sugli Angeli (intendo quella storica, meno interessante sono i tentativi di fare degli Angeli i nuovi ufetti e creature che poco avrebbero a che vedere con la spiritualità ebraico-cristiano-islamica); esiste una altrettanto letteratura interessante sulla demonologia, gli studi di Ginzburg son quelli di riferimento; si possono leggere anche i contributi in demonologia e angelologia di Cardini (negli scritti su Giovanna d'Arco)...

    Grz di avermi letto
     
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    carissimi,
    vi pongo una domanda fuori le righe.
    recentemente ho letto un libro:i 111 errori di traduzione che hanno cambiato
    il mondo.
    La mia non è una polemica ma una curiosità specifica.
    al punto 39, è scritto che per l'islam chi si"imola"nel nome dell'Islam,
    avrà per premio 72 vergini.sembra che dalle traduzioni ufficiali, il termine
    huri significa uvetta bianca.
    potete darmi l'opinione della vostra cultura a tal proposito ?
    vi ringrazio anticipatamente maet
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37 replies since 20/1/2010, 19:46   2870 views
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