Angeli, creature o manifestazioni divine?

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  1. Antonio DI GIORGIO
     
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    @ Tutti

    Gli angeli nel NT sono vere e proprie entità create.
    E' estremamente bella la storia dell'eseges del NT, perché ha le proprie radici nell'ebraismo antico. Purtroppo non esistono testi o monografie che con argomenti sostengono questo mio assunto, che certamente non è solo mio, ma è avvalorato dai contributi sopra gli scritti di Origene, Celso, ma anche su quelle scuole (eh sì per convenienza le si possono chiamare così) che hanno formato il corpo del NT.
    I saggi della Cabala (lo scrivo all'italiana) parlando degli Angeli parlano in modo duplice: Abulafia ha la propria idea, visione tutta centrata dall'interpretazione degli Scritti Narrativi della Bibbia Ebraica (traduco all'italiana le parti stesse della Bibbia Ebraica, così ci si capisce immediatamente). Ma cosa dice il corpo narrativo del NT? Origene, il più lucido esegeta dell'antichità, il più dotto - personalmente prediligo i piani ragionati di tutti gli esegeti che vennero dichiarati eretici per motivi di squisita ammirazione del loro piano ragionato - sostenne che sin dall'inizio del Genesi è possibile ravvedere l'atto della stessa creazione e della ribellione all'Eterno. Difatti per Origene il problema fu la divisione delle antitesi che avvenne nel secondo giorno della creazione e del fatto che i testi non riportavano la benedizione dell'Eterno. Ma Origene, che è certamente cristiano e non ebreo, segue soprattutto la ideologia di riflessione teologica di Paolo di Tarso, del suo dilemma esistenziale, cioè della lotta con le entità che governerebbero la realtà dei sensi, il Cosmo (gr kosmos termine ricco di significanti che oggi a noi contemporanei ci sfuggono, perché carichi davvero di riflessione, e il mondo antico in cui il NT si formò li possedeva tutti). Leggendo Dante ci si rende conto di come l'angelologia e la demonologia fossero scienze di riflessione religiosa così sentite certamente non presso i cristiani del tempo (i fedeli) bensi verso l'intellighenzia, per cui gli Angeli divennero oggetto di studio sotto il profilo sessuale e magico. Nell'iconografia l'Angelo ha le ali di varie specie d'uccelli, e l'ala dell'angelo (che diventa zoomorfo, lo era già prima dalle stesse pagine degli scritti biblici) è l'indicatore della appartenenza alla gerarchia che vanta, gerarchia fissata da Dionigi nella sua Celeste gerarchia. Per contro anche i Dèmoni, i Diavoli sono la antitesi della bellezza del sommo bene, e diventano il sommo male, ma è vero che le leggende antiche fanno vivere una vita anche strana al destino dell'angelo come del demone che sono schiavi dell'uomo (la leggenda di Salomone che fa uso personale della sovrumana forza degli spiriti celesti è nota a tutti).
    Un capitolo a sè merita l'Angelo del Signore che comunemente questa espressione è sinonimo stesso dell'Eterno che decide di entrare nel destino delle creature.
    L'argomento non è certo esaurito, anzi.
    Esiste una letteratura estremamente bella sugli Angeli (intendo quella storica, meno interessante sono i tentativi di fare degli Angeli i nuovi ufetti e creature che poco avrebbero a che vedere con la spiritualità ebraico-cristiano-islamica); esiste una altrettanto letteratura interessante sulla demonologia, gli studi di Ginzburg son quelli di riferimento; si possono leggere anche i contributi in demonologia e angelologia di Cardini (negli scritti su Giovanna d'Arco)...

    Grz di avermi letto
     
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37 replies since 20/1/2010, 19:46   2870 views
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