IPOTESI SU GESU' RABBI

e il suo eventuale matrimonio.

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    se non sbaglio,

    la frase "che Gesu amava" (et similia) è sempre unidirezionale

    non vi è mai una frase che descriva che tale "amore" venga dal destinatario corrisposto

    e io credo che se si fosse trattato del sentimento di amore tra uomo e donna,
    non poteva invece non venire descritto, almeno qualche volta, nella sua BIdirezionalità (e sottolineo BI) in quanto l'amore tra uomo e donna è roba condivisa e intensa

    è cioè troppo forte e bello da non essere invogliati a raccontarlo, fosse anche romanzato per fare scena (chessò "ed era ricambiato con abbracci e calore", "stavano sempre mano nella mano" , "erano in piena unione di anima e corpo"; ed invece niente;

    e non si può pensare che l'evangelista volesse insabbiarlo, sennò non ne avrebbe fatto menzione neanche nella sua direzione di andata (da Gesù al signor X) se appunto non avesse voluto destare neanche un benchè minimo sospetto

    quindi secondo me è un tipo di amore che c'è, ma che,
    per la sua natura, è un amore che non può essere ricambiato,
    cioè che l'altro non può corrisponderlo in modo paritario:
    e a questo punto potrebbe essere il sentimento di affetto tra grande e piccolo, tra maestro ed allievo, tra chi ha potere e chi ha bisogno di difesa... un sentimento quindi che non è quello tra un uomo e una donna

     
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  2. Veritas
     
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    CITAZIONE (barionu @ 28/5/2012, 12:23) 
    Per ricordarvi che la probabile presenza di una donna all'Ultima Cena nasce dalla filologia, vi ripropongo l'analisi che feci, con aggiunte specifiche.

    Sono fenomeni linguistici che chiamo GHOST. Ovvero gli echi e le tracce di quelle che ritengo le manomissioni sui testi Archetipi.

    [....]

    .....Questa corrispondenza sembrerebbe accentuare la possibile presenza di una figura femminile, proprio per quella mutuazione delle forme tanto cara allo Zimmerman.
    .

    Io dubito fortemente che l'analisi di una singola lettera o di una singola parola, la quale dovrebbe restituire un plurale in luogo di un singolare, o di un femminile al posto di un maschile, possa portarci abbastanza lontano lungo il percorso che conduce alla verità storica, seppellita sotto il cumulo di menzogne che servì, ai padri falsari delle origini, per confenzionare un culto tra i più falsi e più sanguinari di tutta la storia dell'umanità: il culto CATTO-CRISTIANO!

    Ciò che si dovrebbe fare, a mio avviso, è quello di dedicare tutti i nostri sforzi, tutte le nostre attenzioni verso quegli elementi, o argomenti, che presentino solidi riscontri in molteplici sorgenti, meglio ancora se extracristiane. E' proprio grazie a tale scelta, diventata per me un VERO e proprio metodo, che io sono riuscito ad intuire, aldilà di una piccola manciata di modestissimi dubbi (in pratica una verità al 99%), che nel corso della celeberrima 'Ultima Cena' NON vi fu solo la presenza di una donna, ma almeno di TRE!

    Leonardo, nel suo Cenacolo, ci restituisce la presenza di una sola donna, la quale, in teoria, poteva essere tanto la madre ('ultima' versione dello scodinzolante Giacobbo nel suo programma Voyager), quanto la moglie di Gesù, vale a dire MARIA SALOME' DI MAGDALA, dal momento che ENTRAMBE le donne erano definite MADDALENE dai giudei del tempo: vale a dire PROSTITUTE, in quanto per essi era QUESTO il significato acquisito del termine! (*)

    Nei testi neotestamentari più antichi, vale a dire quelli redatti in greco, si trova l'attributo 'MAGDALENA' e NON il pseudo riferimento topografico 'di Magdala'.

    Fu un''escamotage' dei furbetti dei secoli successivi - consci del fatto che il mondo giudaico della diaspora era perfettamente al corrente del VERO significato dell'attributo 'magdalena' - quella di convertire tale imbarazzante attributo nel più 'innocente' riferimento topografico 'di Magdala', lasciando credere che la donna (UNA SOLA per i santi falsari evangelisti) provenisse da una cittadina chiamata, per l'appunto, 'Magdala': MAI esistita per la Bibbia, tanto che gli operatori turistici palestinesi del IV secolo in avanti, furono costretti a 'ribattezzare' con tale nome i resti di un sito, il quale anticamente era conosciuto come Dalmanutha. (località citata nei vangeli, dove però, ovviamente, NON compare alcun riferimento alla figura della Maddalena!)

    Una volta stabilito, aldilà di ogni ragionevole dubbio, che Gesù NON solo non morì CROCIFISSO, ma neppure negli anni 30, l'Ultima Cena non può che apparire come una mera 'favola'...a meno che il riferimento 'ultima cena' fosse a qualcos'altro, rispetto a quanto ci hanno voluto far credere i santi falsari evangelisti.

    La locuzione 'Ultima Cena', secondo la verità storica (e NON magisteriale!), venne coniata per indicare l'ultima cena che Gesù consumò insieme alla sua famiglia, la quale di lì a poco tempo si sarebbe imbarcata per un viaggio avventuroso verso la terra di Gallia. Fu l'ultima cena in quanto Gesù non rivedrà mai più la sua famiglia.

    Oltre al Cenacolo di Leonardo, esistono anche dipinti di autori diversi, i quali ci mostrano 'eloquentemente' la presenza di figure femminili nel corso dell'ultima cena, come ad esempio l'Ultima Cena del pittore rinascimentale Luca Signorelli, presente nel duomo di Cortona (http://it.wikipedia.org/wiki/File:Luca_sig...ultima_cena.jpg ) in cui sono palesemente riconoscibili almeno TRE presenze femminili nel dipinto.

    Prima di chiudere il post, vorrei richiamare l'attenzione su di un aspetto apparentemente 'misterioso', vista l'apparente contraddittorietà delle fonti che si riferiscono a tale evento. Secondo una delle leggende relative alla Maddalena in Gallia (in realtà VERITA' STORICA trasformata in leggenda, per nascondere aspetti imbarazzanti ed inconfessabili) risulterebbe che la stessa si sia imbarcata, intorno al 44, direttamente sulle coste della Giudea, per sfuggire, sembra, ad un presunta persecuzione giudaica verso di lei e verso la famiglia di Gesù(**). Tuttavia, altre leggende ci dicono invece che lei si sarebbe imbarcata ad Efeso, capitale della provincia d'Asia.

    Per quanto la cosa possa apparire assurda ed incredibile, in realtà entrambe le versioni hanno un reale supporto storico! Tuttavia, SOLO la partenza da Efeso ebbe come destinazione le coste della Gallia...

    Saluti

    ___________________________

    (*) - non a caso, per l'appunto, nel Talmud dei rabbini la madre di Gesù è definita una 'prostituta' e lo stesso Gesù è definito il 'FIGLIO DELLA PROSTITUTA'. (altro che 'figlio di D-o'!)

    (**) - la verità storica, in realtà, fu sensibilmente diversa, anche se si trattò, all'atto pratico, di una sorta di 'persecuzione'...


    Veritas

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    CITAZIONE (Hard-Rain @ 28/5/2012, 09:19) 
    CITAZIONE
    Non è vero!

    E' vero che la parola usata è maschile così come tutte le costruzioni utilizzate. Non c'è nessuna indicazione che il testo pensi a una donna. Pertano si può solo ipotizzare con molta fantasia che avesse in mente una femmina come, allo stesso modo, poteva avere in mente un animale (genere neutro?). Questo è il dato di fatto, l'unico sostenibile e cioè testo = persona maschile; ipotesti gratuite = femmina o animale o ... marziano. Si può pensare quel che si vuole ma dare credito al fatto che fosse una donna sulla base dei tre citati passaggi, se non ci sono altre evidenze, è solo una ipotesi gratuita e oltretutto improbabilissima per i suddetti motivi. Resta poi altrettanto improbabile che intendesse due discepoli amati/prediletti "diversi" (avrebbe fatto troppa confusione!). In ultimo anche se per assurdo si trattasse di una donna, i verbi utilizzati non consentono certo di dire che fosse una moglie/amante o altro di Gesù. Questo, ripeto, sulla base delle evidenze menzionate (i tre passi di Giovanni di cui sopra). E' la parola "seno" (κολπος) che vi porta a concludere queste tesi insostenibili? Ma quello era un modo di dire usuale del tempo, ci sono altri autori che usano quell'espressione: c'è gente che è stata nel "seno" di Pompeo (il generale romano) e persino di Abramo, cosa significano queste cose, che erano donne?

    CITAZIONE
    In Atti 9,1-2 per esempio (Luca o chi per lui)usa il maschile “discepoli” per indicare uomini e donne.

    Studia le regole della concordanza in greco in caso di soggetti plurali misti e vedrai che in casi simili è usale pensare e riferirsi a tutti al maschile.

    Agapao ed Fileo non possono riferirsi alla stessa persona ,proprio per il significato diametralmente opposto che essi esprimono.
    Proprio per questo i personaggi che Gesù amò furono due, il primo di un amore grande e incondizionato,il secondo di
    un amore-affetto-attrazione (la sessualità può non c’entrare affatto)!
    Nessuna confusione quindi , tutti sapevano benissimo di che cosa il redattore stesse parlando.
    I nostri sospetti,ripeto ,non possono che cadere su Lazzaro,e la Maddalena ,per il primo ne è ulteriore prova Gv 11,3: Le sorelle mandarono dunque a dirgli: "Signore, ecco, il tuo amico(fileo) è malato".
    La seconda (agapao) era sotto la croce e alla quale affidò la madre!
    Che Maria Maddalena possa essere stata amante o moglie è un’altra faccenda ,non dimentichiamo pero quel non mi toccare (me mou aptou) nel sepolcro Gv 20,17, un altro Ghost come direbbe Barionu , che non può lasciare dubbi sulla vera natura del rapporto.
    Il fatto che “il discepolo che Gesu amava” sia in un caso che nell’altro indicato al maschile non deve stupirci e non deve trarci in inganno un discepolo femmina può essere indicato come”discepolo”il senso non cambia!
    Relativamente ad Atti 9,3 ovvero a Tabita chiamata discepola,come ho già detto è l’unica eccezione nel nuovo testamento .
    A tale proposito ecco cosa ne pensa un noto studioso cattolico:<contrariamente alla tendenza moderna .il maschile plurale i greco è aperto ad una interpretazione inclusiva se il contesto non indica altrimenti. Conseguentemente la forma grammaticale hoi mathetai potrebbe riferirsi a discepole donne come a discepoli maschi!John P Meier (Un Ebreo Marginale vol 3 pag 111)

    Ma quale seno d’Egitto e di Pompeo ,è il modo con cui il discepolo amato e’ RECLINATO sul petto di Gesù che induce a pensare al tipico atteggiamento di una donna .
    E per carita’ finitela con la storiella de fanciullo Giovannino,quante volte abbiamo dimostrato in tutte le salse che non poteva essere costui!




     
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    Sembra che a introdurre l' uso della tavola come la vediamo nel Cenacolo di Leonardo non fu Benedetto da Norcia , ma i

    BARBARI !!!

    .... con altre cose particolari , tipo i calzoni ( jeans , per intenderci ) e le scarpe con stringhe .

    L' ho sentito dire da Philippe Daverio in un Passepartout , Puntata : Ma quali barbari ?

    www.passepartout.rai.it/dl/portali/...c.html?homepage


    Dal grande lessico :

    nella festa di פסח , ( Pesah o Pesach ) , Pasqua lo stare sdraiati doveva significare che gli Israeliti fin dalla loro partenza dall'Egitto sono uomini liberi e non più schiavi : ciò era necessario per la regolare celebrazione della festa : Marco XIV, 18 parallelo .

    In specifico : Mishnah . Seder Moed , Pesachym

    Nella scena di Giovanni sono sdraiati .



    zio ot :B):

    Edited by barionu - 30/5/2012, 01:53
     
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    Per Ditocorto


    Voglimo semplicemente dimostrare che i vangeli non raccontano la verità,e solo allora capiremo che frasi come “Prendetene!questo è il mio corpo”non furono mai proferite da Gesù,tra l’altro come racconta il IV vangelo.
    Se scopriremo la verità capiremo che in quell’ultima cena pasquale vi furono delle donne tra cui Maria Maddalena compagna di Gesù .
    Scopriremo che per la legge ebraica le donne in quell’ultima cena non solo dovevano essere presenti ma erano obbligate ad esserlo;nelle più importanti feste ebraiche ,infatti,le donne partecipavano felicemente attivamente e obbligatoriamente alla celebrazione in famiglia di tali festività.
    Quando quindi il mondo capirà che Gesù ebbe una compagna-moglie ,capiremo che certe scelleratezze come quella di Giustino che considerava la sessualità un istinto maligno,Cipriano consigliava alle ragazze di non procreare,Ambrogio che esalta il nubilato,Agostino che promette alle vergini il paradiso,fossero solo delle mostruosità .
    Se il mondo avesse saputo di Gesù e la Maddalena forse si sarebbe evitato l’assassinio della povera Ipazia,la caccia alle streghe,la discriminazione delle donne i generale .
    Ti sembra poco?
     
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    sono per la rinuncia a considerare solido - storicamente - l'intero discorso dei 4 vangeli. (E faremmo quindi meglio a occuparci d'altro...)

    Bravo Ditocorto.
    Non ho capito se ti riferisci solo all'ultima cena o all'intero contenuto dei vangeli.
    Ma se ci occupiamo d'altro, a questo punto, non rimarremo insoddisfatti?

    Invece proviamo a leggere i vangeli da un'altra prospettiva, con intenti non storiografici ma mitografici.

    Dimentichiamo tutto quanto l'esegesi storiografica ha detto fino ad ora, e può darsi che ci capiremo qualcosa.
     
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  7. Hard-Rain
     
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    Agapao ed Fileo non possono riferirsi alla stessa persona ,proprio per il significato diametralmente opposto che essi esprimono.

    Significato diametralmente opposto di questi due verbi? E, di grazia, in che senso avrebbero significato opposto, sono praticamente sinonimi!

    CITAZIONE
    Proprio per questo i personaggi che Gesù amò furono due, il primo di un amore grande e incondizionato,il secondo di un amore-affetto-attrazione (la sessualità può non c’entrare affatto)!
    Nessuna confusione quindi , tutti sapevano benissimo di che cosa il redattore stesse parlando.

    Io devo ancora capacitarmi che siano due. Ma, di grazia, non pensi che in corrispondenza del secondo almeno avrebbe aggiunto "l'altro discepolo che amava" (ο αλλος) o un minimo di indicazione che erano due? Non si sa che nomi avessero, non attua nulla per distinguerli, usa verbi che praticamente sono sinonimi. Sinceramente faccio fatica, da questi passi, a vederne due.

    CITAZIONE
    I nostri sospetti,ripeto ,non possono che cadere su Lazzaro,e la Maddalena ,per il primo ne è ulteriore prova Gv 11,3: Le sorelle mandarono dunque a dirgli: "Signore, ecco, il tuo amico(fileo) è malato".
    La seconda (agapao) era sotto la croce e alla quale affidò la madre!
    Che Maria Maddalena possa essere stata amante o moglie è un’altra faccenda ,non dimentichiamo pero quel non mi toccare (me mou aptou) nel sepolcro Gv 20,17, un altro Ghost come direbbe Barionu , che non può lasciare dubbi sulla vera natura del rapporto.

    Sono teoremi talmente contorti e basati su evidenze così traballanti (che i discepoli "amati" fossero due, che fossero donne, ecc...) per cui non commento neppure se non dicendo che se anche mia nonna avesse le ruote sarebbe una cariola.

    CITAZIONE
    Relativamente ad Atti 9,3 ovvero a Tabita chiamata discepola,come ho già detto è l’unica eccezione nel nuovo testamento.

    E qundi questo cosa vuol dimostrare? Che i greci dovevano chiamare le donne con parole maschili? Quando la loro lingua aveva termini perfettamente utilizzabili per dire quel che avrebbero voluto dire? Sembra un po' la storia del "fratello" usato al posto del "cugino".

    CITAZIONE
    A tale proposito ecco cosa ne pensa un noto studioso cattolico:<contrariamente alla tendenza moderna .il maschile plurale i greco è aperto ad una interpretazione inclusiva se il contesto non indica altrimenti. Conseguentemente la forma grammaticale hoi mathetai potrebbe riferirsi a discepole donne come a discepoli maschi!John P Meier (Un Ebreo Marginale vol 3 pag 111)

    Ancora una volta dimostri di non aver capito nulla della questione e del problema della concordanza. In caso di più soggetti maschili e femminili è usuale concordare sempre al maschile, ma si tratta di plurali, di gruppi. Nel caso di una persona singola con tutta la struttura grammaticale costruita al maschile non vedo perchè l'ipotesi più probabile sia quella che ... si trattasse, semplicemente, di un uomo (maschio). Ci vuole una bella fantasia a vedere in quei versi di Giovanni una donna. Sarebbe come dire che se trovo la parola "lavandaio" (o πλυντης), che è maschile, allora devo farmi una serie di problemi e supporre che, pur essendo maschile, ogni volta che non è citato un nome proprio chiaramente maschile per contraddistinguerlo in realtà potrebbe trattarsi di una lavandaia donna (η πλυντρια).

    CITAZIONE
    Ma quale seno d’Egitto e di Pompeo ,è il modo con cui il discepolo amato e’ RECLINATO sul petto di Gesù che induce a pensare al tipico atteggiamento di una donna .

    Tipico atteggiamento di una donna? E chi l'ha detto?

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    E per carita’ finitela con la storiella de fanciullo Giovannino,quante volte abbiamo dimostrato in tutte le salse che non poteva essere costui!

    Non so di che parli e forse è meglio che queste recriminazioni tu le porga ad altri.

    Edited by Hard-Rain - 30/5/2012, 20:58
     
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    Tipico atteggiamento di una donna? E chi l'ha detto?

    Sappiamo che i commensali sono sdraiati , e che il discepolo Giovanni non è un infante o un adolescente .

    L' allusione, in realtà il messaggio criptico , è , per me , possibile .

    Si tratta della moglie di Rav Yeshùa .


    zio ot
     
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  9. Hard-Rain
     
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    Si tratta della moglie di Rav Yeshùa .

    Si trattava della moglie perchè era un discepolo con cui aveva speciale predilezione. Bene (si fa per dire). Mi dite che ne esiste un altro "analogo": cos'era questo altro discepolo? Una seconda moglie? Sì, no, perchè? Perchè le parole che usa per definirlo sono pressochè identiche all'altro!
     
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    Si trattava della moglie perchè era un discepolo con cui aveva speciale predilezione. Bene (si fa per dire).

    Rav Yeshùa sposato secondo la Torah .

    Moglie e quindi nuora di Maria madre di Yeshùa .

    Yeshùa affida, in punto di morte, la madre alla nuora .

    Non è detto che sia la Maddalena.

    Dopo 31 pagine direi che, come ipotesi , sia un punto fermo .




    zio ot :B):
     
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    Ancora una volta dimostri di non aver capito nulla della questione e del problema della concordanza. In caso di più soggetti maschili e femminili è usuale concordare sempre al maschile, ma si tratta di plurali, di gruppi. Nel caso di una persona singola con tutta la struttura grammaticale costruita al maschile non vedo perchè l'ipotesi più probabile sia quella che ... si trattasse, semplicemente, di un uomo (maschio). Ci vuole una bella fantasia a vedere in quei versi di Giovanni una donna. Sarebbe come dire che se trovo la parola "lavandaio" (o πλυντης), che è maschile, allora devo farmi una serie di problemi e supporre che, pur essendo maschile, ogni volta che non è citato un nome proprio chiaramente maschile per contraddistinguerlo in realtà potrebbe trattarsi di una lavandaia donna (η πλυντρια

    No nel nostro caso
    A pag 112 J.P. Meier dice:<ma se Luca considera le donne discepole,resta da chiedersi perché la forma singolare del nome mathetes o l’equivalente forma femminile mathetria non sia mai specificamente applicata a una donna seguace, ne il Luca ne in altri vangeli canonici. Dovremmo dedurre da questa omissione che gli evangelisti androcentrici influenzati dalla cultura patriarcale del loro tempo ,escludessero le donne dalla categoria di “discepole”nonostante alcune di queste avessero i requisiti per tale ruolo>
    In poche parole gli evangelisti sui vangeli non chiamarono mai le donne discepole semplicemente perché non vollero farlo, limitandosi al termine generico di “discepoli”.






    Per tanto l’indicazione “il discepolo che Gesù amava” detto cosi al maschile non esclude possa trattarsi di una donna.


    Fhileo e Agapao sinonimi?
    Dal punto di vista qualitativo distano anni luce!
    Il primo esprime un amore grande e incondizionato ,il secondo una forma d’amore minore,una specie di simpatia ,predilezione.
    Rileggendo il capitolo 21 del IV vangelo ,un capitolo aggiunto successivamente si comprende il senso di Agapao rispetto a Phileo
    Il redattore immagina un ultimo colloquio tra Gesù e Pietro ;Gesu chiede a Pietro se lo ama (agapao) ,ovvero se lo ama di quell’amore grande e incondizionato che non teme ,non trema,non si vanta,non fugge davanti alla morte,davanti al dolore.
    Pietro gli dice di si che lo ama ,ma il redattore questa volta utilizza la parola (fhileo),semplicemente per dirci che Pietro non ha capito il maestro,che Pietro ama, ma di un amore minore,che chiede qualcosa in cambio,che non si spende più di tanto!
    Glielo chiederà tre volte con “Agapao”e Pietro puntualmente risponderà con Fhileo.

    Interessante è quanto Gesù esprime in Gv 13,34:vi lascio un comandamento nuovo,amatevi gli uni agli altri come io ho amato voi(agapao) .
    L’amore che Gesù intende lo esprime con Agapao e non con fhilei .
    Corinzi 13,1234 utilizza sempre e solamente agapao:L’amore è magnanimo,benevolo è l’amore,non è invidioso,non si vanta,non si gonfia d’orgoglio,non manca di rispetto,non cerca il proprio interesse,non si adira,non tiene conto del male ricevuto,…….ecc

    In Gv 20,2 viene indicato qualcuno col termine efilei, “quello che Gesù amava”(Lazzaro) che è un personaggio diverso da quello reclinato su Gesù nell’ultima cena lo styesso che troviamo ancora sotto la croce.
    Per il primo Gesù nutre una profonda simpatia,per il secondo,un amore indicato con agapao, sitratta di Maria Maddalena:il discepolo che lui amava!


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    Non so di che parli e forse è meglio che queste recriminazioni tu le porga ad altri.

    D’accordo devo aver frainteso,lei quindi esclude Giovannino me non pensa trattarsi di una donna:potrebbe dirci di grazia allora di chi si trattava?


    Per Barionu:
    Ti risulta che esistono codici o documenti più in generale.che in Gv 13,25 contenesse qualcosa di diverso di" anapeson"?.Qualcosa di più esplicitamente "erotico"?
    Quel reclinato ,che e' gia abbastanza chiarificatore sul reale rapporto di Gesù col discepolo amato, potrebbe aver sostituito qualcosa di più compromettente ?
     
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    Per Barionu:
    Ti risulta che esistono codici o documenti più in generale.che in Gv 13,25 contenesse qualcosa di diverso di" anapeson"?.Qualcosa di più esplicitamente "erotico"?
    Quel reclinato ,che e' gia abbastanza chiarificatore sul reale rapporto di Gesù col discepolo amato, potrebbe aver sostituito qualcosa di più compromettente ?

    Ach !!!!! ....sono in trasferta per qualche giorno e non ho il NA27 con me.

    Andando a memoria mi sembra che la prima attestazione sia nel Vaticanus e nel Sinaiticus , senza nessuna variante significatica nei codici posteriori .

    Mancante poi nel Bodmer 66 :

    http://it.wikipedia.org/wiki/Papiro_66

    Penso che Rain possa essere più preciso .



    zio ot
     
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    UMORISMO ...


    Delizioso Polymetis a pag 20 post del 26/6/2011, 16:41 ,verso fine post


    CITAZIONE
    CITAZIONEL’interpretazione comune, come ripeto, è che Giovanni fosse il più giovane discepolo di Gesù, e che dunque appoggi si appoggi sul petto del maestro cercando di scucirgli una coincidenza.

    Ah si ? O per attaccargli un bottone ?


    HIERONYMUS, FATTI UN GIRO ALLE PAGINE 18 - 22 :lol: :lol: :lol:


    Precisazione : è ovvio che ritengo inattendibili i Vangeli da punto di visto storico, ma il mio intento è mettere in evidenza le

    palesi e inconciliabili contraddizioni all' interno del testo , anche dando per vera la narrazione .




    zio ot :B):
     
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    Ditocorto, vivrai sempre nel dubbio.
    Tacito è un fake, e se anche non lo fosse mi sembra strano convincersi dell'esistenza di Gesù da questo passo, visto che Gesù non è nominato ma è nominato Cristo, e tutti i Messia giudaici erano gli Unti.

    CITAZIONE
    Detto questo, mi trovo d'accordo con Pier Tulip solo nella sua demolizione della pretesa dei vangeli di fare storia seria e affidabile, tuttavia anche lui prevede una pars construens allorchè vuole dimostrare - ex solis evangelis per di più! - l'identità tra mitraismo e primo cristianesimo, o qualcosa di simile.

    Purtroppo, non conoscendo il mio lavoro, azzardi dei giudizi ingiustificati.
    Se da una parte distruggo la credibilità storica dei vangeli d'altra parte individuo un possibile deus ex machina responsabile della nascita di una nuova religione che con il cristianesimo non ha niente da spartire e trovo tanti elementi comuni col mitraismo che questa associazione non può essere trascurata.
    L'associazione con il mitraismo non si troverà mai se prima non si fa uno studio approfondito di questa religione e la mia associazione non deriva ex solis evangelis, ma nei vangeli ne trova la conferma.
    Gingillatevi con il messia popolare, il re davidico, il maestro apocalittico e tutti gli altri profili usciti dall'esegesi storiografica, ma se fate un lavoro serio questo è il profilo che troverete: "Un Maestro di una setta ermetica e iniziatica che ha posto al centro della propria dottrina la magia egizia, creando aspettative di rigenerazione e risurrezione per i propri adepti e riproponendo nel mondo ebraico la restaurazione dell’antico mito solare modificato tramite lo pseudo-monoteismo persiano"
    Il primo Gran Maestro di una setta ermetica e iniziatica, e sapete cosa diventerà questa setta? I rosa-croce.

    Quando scoprirete qual'è il vero messaggio massonico e alchemico allora vi ricorderete di Pier Tulip.*

    Ditocorto non farti abbagliare dai loghia e dai riferimenti storici. Se i vangeli sono stati profondamente modificati devi cercare i corpi estranei.

    *In KRST dò solo indizi di questa decodifica che mi riservo di analizzare in un'altra ricerca.



     
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  15. Hard-Rain
     
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    CITAZIONE
    Fhileo e Agapao sinonimi?
    Dal punto di vista qualitativo distano anni luce!
    Il primo esprime un amore grande e incondizionato ,il secondo una forma d’amore minore,una specie di simpatia ,predilezione.
    Rileggendo il capitolo 21 del IV vangelo ,un capitolo aggiunto successivamente si comprende il senso di Agapao rispetto a Phileo
    Il redattore immagina un ultimo colloquio tra Gesù e Pietro ;Gesu chiede a Pietro se lo ama (agapao) ,ovvero se lo ama di quell’amore grande e incondizionato che non teme ,non trema,non si vanta,non fugge davanti alla morte,davanti al dolore.
    Pietro gli dice di si che lo ama ,ma il redattore questa volta utilizza la parola (fhileo),semplicemente per dirci che Pietro non ha capito il maestro,che Pietro ama, ma di un amore minore,che chiede qualcosa in cambio,che non si spende più di tanto!
    Glielo chiederà tre volte con “Agapao”e Pietro puntualmente risponderà con Fhileo.

    Interessante è quanto Gesù esprime in Gv 13,34:vi lascio un comandamento nuovo,amatevi gli uni agli altri come io ho amato voi(agapao) .
    L’amore che Gesù intende lo esprime con Agapao e non con fhilei .
    Corinzi 13,1234 utilizza sempre e solamente agapao:L’amore è magnanimo,benevolo è l’amore,non è invidioso,non si vanta,non si gonfia d’orgoglio,non manca di rispetto,non cerca il proprio interesse,non si adira,non tiene conto del male ricevuto,…….ecc

    In Gv 20,2 viene indicato qualcuno col termine efilei, “quello che Gesù amava”(Lazzaro) che è un personaggio diverso da quello reclinato su Gesù nell’ultima cena lo styesso che troviamo ancora sotto la croce.
    Per il primo Gesù nutre una profonda simpatia,per il secondo,un amore indicato con agapao, sitratta di Maria Maddalena:il discepolo che lui amava!

    Tutto ciò è talmente precario e fallace che difatti nello stesso vangelo di Giovanni Gesù stesso dice di sè stesso:

    "Il padre ama il figlio" (verbo αγαπαν) (Gv. 3,35), "per questo il padre mi ama" (verbo αγαπαν) (Gv. 8,42), ecc... Dal fatto che usa solo αγαπαν che cosa deduci, dunque, che gli voleva bene un poco ma non fino in fondo? E', evidentemente, assurdo, e difatti abbiamo anche, e non poteva essere altrimenti, "Il padre ama/vuol bene al figlio" (Gv. 5,20) (verbo φιλειν).

    Gesù, poi, amava Marta, sua sorella e Lazzaro (verbo αγαπαν) (Gv. 11,5) eppure le persone dicono: "Ecco come gli voleva bene (a Lazzaro)" (verbo φιλειν) (Gv. 11,36).

    In realtà questi verbi sono sostanzialmente equivalente ed è impossibile stabilire quale sia più intensivo rispetto ad un altro. Basta aprire un vocabolario di greco per rendersene conto.

    CITAZIONE
    Il primo esprime un amore grande e incondizionato ,il secondo una forma d’amore minore,una specie di simpatia ,predilezione.

    dove con "il primo" intendi φιλειν e con "il secondo" αγαπαν. Bene, come può essere allora che si possa amare "con un amore grande e incondizionato" i propri concittadini come dice ad es. Dione di Prusa, rètore attivo nella prima metà del II secolo d.C., un autore che mi è capitato per caso tra le mani in questi giorni, dove sta parlando del fatto che la cittadinanza veniva concessa dietro pagamento di una somma di denaro e dunque era appannaggio solo delle persone più facoltose che potevano permettersela:

    Infatti, non può accadere che se uno depone qui cinquecento dracme può volervi bene (inf.to di φιλεω) ed essere diventato all’istante degno della vostra città, mentre invece se uno o perché è povero o non ha preso parte al nome di cittadino perché qualcuno che scrive nei registri della cittadinanza ha voluto così, non soltanto pur essendo egli nato egli stesso presso di voi ma anche suo padre e i suoi progenitori, non può amare (inf.to di αγαπαω) la città né considerarla la sua patria (Dione di Prusa, orat. XXXIV, 23).

    Anzi, a dire la verità dal passo di Dione sembra quasi che αγαπαν abbia un senso più profondo di φιλειν perchè il primo verbo lo riferisce alla città (percepita come patria) mentre invece il secondo lo riferisce soltanto ai concittadini.

    Edited by Hard-Rain - 1/6/2012, 19:55
     
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