IPOTESI SU GESU' RABBI

e il suo eventuale matrimonio.

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    Maria Maddalena non avrebbe potuto svolgere sui vangeli gnostici un ruolo cosi importante,se nella realtà non fosse stato un personaggio importante .Personaggio di primo piano nei vangeli di Filippo,di Maria,nella Pistis Sophia,in opere come “Dialogo del Salvatore”,e in parte nel vangelo copto di Tommaso è completamente o quasi completamente trascurata(censurata) dai sinottici.
    La scelta degli gnostici per Maria Maddalena dunque non fu casuale ,compagna-moglie di Gesù nella vita diviene socia nel vangelo di Filippo,la prescelta ,la preferita negli altri vangeli gnostici.
    Dicevo,completamente trascurata dai sinottici,si riscatta in parte nel vangelo di Giovanni in particolar modo nell’episodio relativo alla passione di Gesù;ovvero l’episodio dell’affidamento della madre alla famiglia della Maddalena sua consorte e di cui abbiamo già parlato !
    Gli storici di professione continuano a ripetere che dai vangeli canonici non si può ricavare nulla che lasci intuire una eventuale relazione amorosa tra Gesù e la Maddalena e men che meno di un loro eventuale matrimonio.
    Ma i vangeli ,i canonici in particolare,non raccontano della vita del vero Gesù,molti di loro lo ripetono continuamente ,ma poi si contraddicono!
    Il matrimonio ci fu !e’ proprio da un fatto storico,purtroppo censurato dai canonici, che gli apocrifi gnostici presero spunto per costruire secondo la loro visione filosofica un nuovo rapporto tra Gesù e la Maddalena,non più un rapporto carnale ma un rapporto di tipo spirituale!
    Mentre i canonici ,ma non solo questi,censurarono ,gli gnostici si ispirarono snaturandone il senso!
    Eppure sotto sotto,anche dai vangeli apocrifi possiamo ricavare informazioni importantissime!
    Vediamo cosa ci comunica il versetto 14 del vangelo copto di Tommaso: Simon Pietro disse loro:<maria deva andare via da noi!perche le femmine non sono degne della vita>Gesù disse:ecco io la guiderò in modo da farne un maschio,affinché ella diventi uno spirito vivo come voi maschi.
    Cioè?Quando si diventa maschi ovvero esseri completi?
    Quando si rinuncia al concepimento e al parto!
    Gesù avrebbe guidato Maria, ovvero l’avrebbe istruita alla sessualità non finalizzata al concepimento.
    A questo punto non ci vuole molto a capire cio’ che avveniva tra Gesù e la Maddalena!
    Fu proprio la centralità e il ruolo speciale che ebbe la Maddalena ,ovvero una donna,considerata come tutte le altre esseri imperfetti e subalterni ,a suscitare il disappunto degli apostoli,e non i baci sulla bocca!

    Un saluto













     
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    אריאל פינטור

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    )L’idea che qualsiasi ebreo dovesse essere sposato, perché così sostengono gli scritti farisaici posteriori di secoli,

    Ignorante: lo dice la Torah, non i Rabbini, e non qualunque ebreo doveva essere sposato ), ma qualsiasi uomo. Lo hai letto qualche passo di Bereshit?

    וַיְבָ֣רֶךְ אֹתָם֮ אֱלֹהִים֒
    וַיּ֨אֹמֶר לָהֶ֜ם אֱלֹהִ֗ים פְּר֥וּ וְּרב֛וּ וּמִלְא֥וּ
    אֶת־הָאָ֖רֶץ
    (בראשית פרק ב

    Purtroppo per te, ma è così
     
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    Buonanotte a tutti.


    Sto seguendo da un pò di tempo questo thread e, vedo che ci si accende non poco quando si parla del braccio/non braccio di Simon Pietro nel Cenacolo di Leonardo.

    Non sono qui per fare il tira e molla del tipo 'ho ragione io, no ho ragione io... tu sei ignorante e io no, e chi più ne ha più...', non sono per me questo tipo di cose.


    Però, avrei qualosa da proporre a tutti coloro che ritengono quel braccio, per me abnorme, di Pietro.
    Vi lascio questa immagine in modo da completare Simon Pietro e così dimostrare che il braccio è suo e che, quindi, è stato Leonardo Da Vinci a dipingerlo.


    Se non si è in grado di disegnare, si può chiedere a chi sa farlo (un'amico/a, un parente, un collega, un passante... chi vi pare). Non è necessario fare un capolavoro (però, che si capisca).


    A voi:


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    Per Negev

    CITAZIONE
    “ma sta' zitto ignorante. non sei in grado di leggere nemmeno due righe. per quanto mi riguarda l'ebraico non lo studio certamente da solo. lo studio da tre anni con l'Ulpan, con Abramo e altri amici ogni sera, su skype e, da solo, almeno due ore al giorno. lo parlo correntemente e in Israele vivo la vita di tutti i giorni, con gente comune, con letterati, con studiosi di Torah e Talmud e con miei colleghi all'Università di Tel hashomer per metà dell'anno.
    Frequento ospedali ebraici e sono perfettamente inserito nella società sia laica che religiosa e me ne sbatto allegramente dei tuoi pseudocorsi tenuti da studenti che si pagano gli studi come lettori di ebraico.”

    Il tuo metro di ragionamento è altamente illogico, perché non ho fatto alcun confronto tra la mia preparazione in ebraico e la tua, ma ho solo puntualizzato sul fatto che non sei in grado di valutarmi, e questo per due ordini di motivi. La prima è che apprendere una lingua non implica essere in grado di valutare qualcun altro, cosa per la quale ci vogliono corsi di glottodidattica appositi. Infatti gran parte degli italiani parla l’italiano, e come madrelingue, ma questo non vuol dire che l’italiano medio sappia correggere un tema di italiano. Ancor peggio per le lingue straniere. Parlare correntemente inglese e francese non implica l’acquisizione della capacità di valutare altri che si esprimano in questa lingua.
    Il secondo ordine di motivi è che non mi hai fatto alcuna valutazione, giacché non è mai esistito un momento in cui abbiamo parlato in ebraico o io abbia scritto qualcosa per te in ebraico, o abbia tradotto qualcosa per te in ebraico, ergo che tu pretenda di dirmi le mie capacità linguistiche senza avermi mai esaminato, è privo di senso.
    In secondo luogo io non ho mai detto di sapere l’ebraico come te, meglio di te, o peggio di te. Non ho detto proprio nulla. Ho solo detto che ho fatto un anno scolastico di ebraico 10 ore a settimana per imparare a muovermi sui testi biblici. Questo mi è servito perché chi si occupi di religioni come me deve avere almeno un’infarinatura di ebraico per poter controllare alcune fonti. Il punto è che non si può valutare l’adeguatezza della preparazione di una persona se non sai qual è il livello per il quale si sta candidando. Se una persona ti dice che parla inglese con un livello di standard europeo B1, è inutile ovviamente che tu gli sottoponga un test del livello C2 per poi dargli dell’ignorante, perché non è il livello C2 quello che la persona aveva preteso di avere. Ora, avere un livello B1, vuol dire avere un livello B1, che è qualcosa diverso sia dal C2 sia dal niente. Il punto nel nostro caso è che io non ti ho mai detto quanto ebraico ho imparato, o penso di aver imparato, e non ho mai preteso di fare dei confronti con chissisia. Che tu vada in Israele a lavorare, e dunque il tuo livello linguistico in ebraico moderno sia presumibilmente superiore al mio, non si vede cosa c’entri, perché non mi sono mai sognato di dire che il mio livello sia superiore al tuo, né stiamo litigando su una traduzione dall’ebraico (per la qual cosa potresti far pesare che ne sai più di me). Quindi il tuo darmi dell’ignorante in ebraico è qualcosa di gratuito, e non suffragato da nulla, perché non avendo io mai parlato di traduzioni dall’ebraico, che francamente non mi interessano, non vedo proprio come tu possa avermi valutato in maniera soddisfacente, anche ammesso che tu sia in grado di farlo. Né del resto c’entra qualcosa una gara sul problema se valga più il mio anno di ebraico a Ca’Foscari o le tue ulpan (non metto il plurale ulpanim perché le parole straniere in italiano si lasciano invariabili), visto che non ho mai preteso di confrontare le due cose, ho semplicemente detto che in quest’anno ho appreso i rudimenti della lingua. Studio che tra l’altro non ho intenzione di portare avanti perché l’ebraico è solo un campo collaterale nei miei interessi e per i miei scopi antichistici me ne bastava un’infarinatura.
    Detto questo, il lettorato di ebraico a Venezia non è tenuto da uno studente ma da una signora di Tel-Aviv sui 40 anni che si chiama Tsippora Baran e che c’è stata spedita dall’ambasciata all’interno di un progetto di scambio culturale. Il metodo che usiamo (o meglio usavamo, visto che parliamo dell’anno scorso) è esattamente quello degli ulpan israeliani, persino nei testi adottati.
    CITAZIONE
    “Tu sei un povero illuso presuntuoso che perfino in un campo che gli è ignoto vanta conoscenze accademiche”

    Mi sfugge in quale tua allucinazione avrei vantato “conoscenze accademiche” in ebraico. A meno che fare due corsi di ebraico non voglia dire vantare conoscenze accademiche.

    CITAZIONE
    “Ma dove ti muovi? non sai una mazza di ebraico, tant' è che ti guardi bene dallo scendere in facende linguistiche.”

    Non mi interessa farlo, e sono convinto che molti sapranno farlo meglio di me.

    CITAZIONE
    “perchè questo ti ho scritto molte volte ma non hai mai, ovviamente, capito:
    צלוח כלבים”

    Devi sapere che non è mai una buona idea rispondere con degli insulti al moderatore che ti insulta, perché a differenza di te ha il potere di bannarti, e quindi è meglio far finta di niente e non alimentare polemiche. Mi guardo bene dunque dal rispondere per le rime a chi si profonde in siffatti insulti omofobi a base canina. Se si vuole dimostrare d’essere rimasti al paleolitico non è un mio problema.
    Posso solo provare compassione per l’odio che pare divorarti il cuore, e che non ha nessuna ragione d’essere. Ma del resto ognuno fa quel che vuole con la sua anima, e dunque se vuole mettersi in testa dei fantasmi può fare quel che vuole.
    Personalmente posso solo ribadire che un forum è veramente caduto in basso quando è il suo moderatore colui che non si modera, quando è colui che dovrebbe garantire il rispetto che si dà a paragoni a base zoologica verso altri utenti. I proverbi come “medice, cura te ipsum” cascano a fagiolo. Per quanto mi riguarda risponderò se ci saranno delle argomentazioni, queste gare di insulti basate su chi ce l’ha più duro le lascio volentieri a chi ragiona come un pagano, noi cristiani abbiamo l’obbligo di non render male per male.

    CITAZIONE
    “Ignorante: lo dice la Torah, non i Rabbini, e non qualunque ebreo doveva essere sposato ), ma qualsiasi uomo. Lo hai letto qualche passo di Bereshit?”

    Ovviamente bisogna distinguere tra la Bibbia e l’interpretazione che le varie correnti ebraiche danno della Bibbia. Che gli Ebrei, già all’epoca di Cristo, non applicassero in automatico il comando dato ad “Adamo” ed “Eva” di moltiplicarsi è già testimoniato da quegli esseni che praticavano la castità. Sicché, se proprio si vuol tener fermo che questo è un comando divino, ciononostante è certo che alcuni all’epoca non lo recepivano come tale, e questo indipendentemente dal fatto che avessero ragione o meno.
    L’opinione di Gesù sul celibato, visto come un modo per avvicinarsi a Dio alla maniera del più tardo rav Ben Azzai, è espresso con chiarezza dal logion: “Vi sono eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli” (Matteo 19,12)
    Dalle fonti risulta dunque che Gesù scelse per lui il celibato. Se dunque si interpreta come un comando divino l’obbligo di sposarsi, si potrà tranquillamente dire che Gesù ha infranto quest’obbligo, perché che fosse celibe è pressoché certo visto questo logion, quindi il problema non è se si sia sposato o meno, giacché certamente non si sposò, il problema è se questo suo non sposarsi costituisca una trasgressione o meno.
    Tornando all’analisi del movimento gesuano, al fine di corroborare la testimonianza di Matteo 19,12, vediamo che nel NT la verginità è considerata di gran valore, al punto che un altro casto sull’esempio di Gesù, Saulo di Tarso, scrive:
    “Io vorrei che foste senza preoccupazioni: chi non è sposato si preoccupa delle cose del Signore, come possa piacere al Signore; chi è sposato invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere alla moglie, e si trova diviso! Così la donna non sposata, come la vergine, si preoccupa delle cose del Signore, per essere santa nel corpo e nello spirito; la donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere al marito. Questo poi lo dico per il vostro bene, non per gettarvi un laccio, ma per indirizzarvi a ciò che è degno e vi tiene unito al Signore senza distrazioni (...). In conclusione, chi si sposa fa bene, ma chi non si sposa fa meglio” (l Cor 7,32-35.38).

    In queste righe molto importanti vediamo che nell’ambiente del cristianesimo primitivo la castità era considerata superiore al matrimonio, come tra gli esseni dunque. Sicché, i metri di valutazione farisaici paiono insufficienti, perché la società ebraica coeva a Gesù sfugge alla standardizzazione di cui vorrebbe persuaderci il fariseismo successivo. Ovviamente non cito Paolo in quanto era un “buon ebreo”, voi infatti siete liberi di pensare tutto il male che volete di San Paolo come ebreo, qui lo cito semplicemente come appartenente al movimento gesuano, e dunque come testimonianza di quello che era il pensiero della chiesa apostolica. Se già a quell’epoca la verginità era considerata superiore al matrimonio, è perché evidentemente Cristo era rimasto celibe e dunque imitarlo costituiva un merito.

    Pare dunque che sia le testimonianze dirette del messaggio di Cristo, sia le parole della cerchia cristiana delle origini, escludano che Cristo potesse esser sposato, al che dunque si capisce perché il parere di cosa si possa fare o meno per i farisei è irrilevante, perché Gesù fariseo non lo era.
    Che dire dunque dell’obbligo genesiaco di far figli? I cristiani casti hanno sempre interpretato questo versetto in maniera allegorica, sostenendo una lettura spirituale in base alla quale ad alcuni spetta far figli carnali, ad altri far figli spirituali, partorendo persone nella fede. Non a caso il prete ancora oggi viene chiamato “padre”, perché in teoria catechizzando crea tanti suoi figli spirituali. Ovviamente, ancora una volta, il problema non è se i cristiani sbagliassero o meno in questa loro lettura della Genesi, il problema è se questa fosse o meno storicamente la loro lettura. Non ci interessa se i cristiani interpretavano male, ci interessa solo se interpretavano così, e questo può spiegare perché non pensavano di violare alcun precetto. A questo proposito la paternità spirituale nel NT è già chiaramente delineata. San Paolo dice di aver generato dei figli nei cristiani che ha educato:
    “Potreste infatti avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri, perché sono io che vi ho generato in Cristo Gesù, mediante il vangelo.” (1Cor 4:15)

    Bisogna dunque vedere cosa è attestato nella primitiva tradizione cristiana riguardo alla continenza sessuale, per vedere cosa ne pensassero Gesù e i suoi discepoli, si potrà poi esplorare in che modo i chierici cristiani casti guardino ed interpretino il comando divino di far figli.

    Un’interpretazione che risponde in modo ancor più radicale potrebbe essere quella che Gesù non voleva restar casto, e anzi, pensava di sposarsi, ma non l’ha fatto perché lo uccisero prima che trovasse una sposa degna. E a chi obiettasse che era già trentenne, e dunque avrebbe già dovuto già esser maritato, si replicherà che l’età a cui è conveniente sposarsi non è specificata nel versetto della Genesi, sicché viene da considerazioni extra-bibliche di matrice farisaica.


    Per Nochiesa

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    Maria Maddalena non avrebbe potuto svolgere sui vangeli gnostici un ruolo cosi importante,se nella realtà non fosse stato un personaggio importante



    Ma infatti era importante, vediamo ad esempio che era sotto la croce, e che va al sepolcro la domenica. Si può tranquillamente dire che, tra le donne, era la discepola prediletta. La sua posizione di importanza dunque non implica che fosse la moglie di Gesù, è un’ipotesi gratuita.
    Il fatto che nei Vangeli gnostici abbia un ruolo importante si spiega anche solo col fatto che era la discepola più eminente tra le donne, e infatti nei Vangeli canonici sbuca in molti episodi.

    CITAZIONE
    “La scelta degli gnostici per Maria Maddalena dunque non fu casuale ,compagna-moglie di Gesù nella vita diviene socia nel vangelo di Filippo,la prescelta ,la preferita negli altri vangeli gnostici.”

    Come già detto, se i Vangeli gnostici la preferiscono, è perché nella cosmologia gnostica il ritorno al pleroma si ottiene attraverso la formazione delle sizigie. Sicché, avevano bisogno di un principio femminile da mettere in interazione con Gesù per formare queste coppie duali, e, dovendo scegliere una donna, hanno scelto la discepola più frequente nei canonici, Maria di Magdala.

    CITAZIONE
    “Dicevo,completamente trascurata dai sinottici,si riscatta in parte nel vangelo di Giovanni in particolar modo nell’episodio relativo alla passione di Gesù;ovvero l’episodio dell’affidamento della madre alla famiglia della Maddalena sua consorte e di cui abbiamo già parlato !”

    Se discepolo sotto la croce fosse stato Maria Maddalena Gesù non avrebbe potuto affidargli la madre perché nelle società patriarcali le donne vivono solo appoggiandosi agli uomini, e dunque Maria, essendo una vedova, sarebbe stata lei stessa la prima ad aver bisogno di affidarsi a qualcuno.
    Oltre al fatto che il testo greco dice “donna, ecco tuo figlio”, e figlio in greco è al maschile, quindi quello che dici non è possibile sulla base delle fonti, a meno di non supporre una loro manipolazione. Ma la manipolazione, se è affermata gratuitamente, si può respingere gratuitamente.

    CITAZIONE
    “Il matrimonio ci fu !e’ proprio da un fatto storico,purtroppo censurato dai canonici, che gli apocrifi gnostici presero spunto per costruire secondo la loro visione filosofica un nuovo rapporto tra Gesù e la Maddalena,non più un rapporto carnale ma un rapporto di tipo spirituale!”

    Non c’è alcun bisogno, per spiegare la nuova relazione tra Gesù e Maddalena negli gnostici, di ipotizzare un matrimonio all’origine, che anzi, avrebbe fatto loro orrore, essendo carnale, spingendoli a scartare la Maddalena come partner spirituale di Gesù proprio perché lo era stata carnalmente.
    Per spiegare il nuovo rapporto tra Gesù e Maddalena basta ricordarsi che gli gnostici hanno bisogno di inserire i principi maschili e femminili in dualità funzionali ad un ritorno al pleroma, e, quanto al fatto di spiegarci perché abbiano scelto proprio la Maddalena e non altre, la risposta è che già nei canonici Maddalena è la discepola donna più in vita. E dunque, avendo bisogno di una donna per i loro giochetti simbolici, hanno scelto la partner già più rappresentata nei canonici.

    CITAZIONE
    “Eppure sotto sotto,anche dai vangeli apocrifi possiamo ricavare informazioni importantissime!
    Vediamo cosa ci comunica il versetto 14 del vangelo copto di Tommaso: Simon Pietro disse loro:<maria deva andare via da noi!perche le femmine non sono degne della vita>Gesù disse:ecco io la guiderò in modo da farne un maschio,affinché ella diventi uno spirito vivo come voi maschi.
    Cioè?Quando si diventa maschi ovvero esseri completi?
    Quando si rinuncia al concepimento e al parto!”

    Mi sembra un’esegesi del tutto priva di fondamento. Gli gnostici non erano volti a nessun tipo di sesso libero senza concepimento.
    Il concetto è banalmente ancora l’idea gnostica dell’unione dei contrari per formare la perfezione della sigizie, Gesù nello stesso vangelo infatti dice: “Quando farete in modo che due siano uno, e farete sì che l’esterno sia come l’interno e l’esterno come l’interno, e l’alto come il basso, e quando farete del maschio e della femmina una cosa sola, cosicché il maschio non sia più maschio e la femmina non sia più femmina (…) allora entrerete nel Regno.” (27)
    Ogni essere è composto da una coppia di contrari, e raggiungerà la perfezione quanto annichilirà questa dicotomia al suo interno fondendo le due realtà.

    Per Arti

    CITAZIONE
    “Però, avrei qualosa da proporre a tutti coloro che ritengono quel braccio, per me abnorme, di Pietro.
    Vi lascio questa immagine in modo da completare Simon Pietro e così dimostrare che il braccio è suo e che, quindi, è stato Leonardo Da Vinci a dipingerlo.”

    E’ vero che la spalla di Pietro è molto lunga, ma lo è perché se fosse lunga in maniera giusta il braccio col coltello sarebbe dovuto finire dietro la schiena di Giuda. Leonardo invece ci teneva a rappresentare il particolare di Pietro col coltello in mano e fare questo esercizio prospettico.

    Ad maiora
     
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    cit polymetis

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    S’è già spiegato perché l’argomentazione anatomica, ammesso che sia corretta perché non è il mio campo giudicarla, potrebbe solo servire per sostenere che è impossibile che una mano nella realtà si metta in quella posizione, ma non ci dice niente sul problema se quella mano possa essere o meno in quella posizione in un dipinto. I dipinti infatti, proprio perché non sono di carne, non abbisognano di sottostare alle leggi della fisica.


    Ma ti rendi conto della scemenza che hai detto ?

    A questo punto si potrebbe pensare che Leonardo avrebbe potuto dipingere la Gioconda con una tetta di qua , e una di là o le tette a fisarmonica , proprio perchè non sono di carne , non abbisognano di sotto stare alle leggi dell fisica


    BIS !!!



    CITAZIONE
    E’ vero che la spalla di Pietro è molto lunga, ma lo è perché se fosse lunga in maniera giusta il braccio col coltello sarebbe dovuto finire dietro la schiena di Giuda. Leonardo invece ci teneva a rappresentare il particolare di Pietro col coltello in mano e fare questo esercizio prospettico.

    Dipingendo quindi un mostruoso braccio anaconda precursore di Reed Richards dei Fantastic Four ! .... proprio perchè : I dipinti infatti, proprio perché non sono di carne, non abbisognano di sottostare alle leggi della fisica.


    Quindi secondo la tua esegesi Leonardo potrebbe anche allungare il famoso dito indicante di Giovanni ( dito medio in questo caso ) direttamente fino al cielo.

    Ditus erectus .



    Bella Poly, queste le mettiamo in bacheca insieme alle altre :lol: image image image image ]image image image image

    image image GRAZIE DI ESISTERE POLY !imageimage

    Edited by barionu - 17/6/2011, 18:47
     
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  6. paola860
     
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    X Poly

    Ti vanti molto di conoscere l'ebraico e poi sostieni che i vangeli devono essere letti in greco per capire il linguaggio di Gesù.

    CITAZIONE
    Tu i Vangeli non li hai mai letti, perché non sai il greco, quindi non dire di conoscerli.

    E' ovvio che i vangeli sono stati scritti in greco e non in ebraico, quindi una lingua alterata che non corrisponde alla lingua originale. L'ebraico è una lingua parlata dagli antichi, pertanto tieniti il tuo greco e lascia in pace chi conosce la Torah in lingua originale.

     
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    Per Paola

    CITAZIONE
    “E' ovvio che i vangeli sono stati scritti in greco e non in ebraico, quindi una lingua alterata che non corrisponde alla lingua originale.”

    Cara Paola, temo di non capire esattamente quello che mi stai dicendo. La lingua originale di chi o di che cosa?
    I Vangeli sono stati scritti originariamente in greco, e non sembrano attualmente fondate le teorie che li considerano delle versioni di un qualche originale semitico perduto. Quindi per conoscere i Vangeli occorre leggerli nella lingua in cui furono scritti, cioè il greco. Questo non vuol dire che l'ebraico non sia utile, se uno lo conosce tanto meglio, magari potrà cogliere qualche sostrato che sfugge a chi conosce soltanto la lingua ellenica. Il punto è che io non ho mai affermato che conoscere l'ebraico sia inutile, ho semplicemente detto che è essenziale conosce il greco, se poi si vuol aggiungere anche l'ebraico come complemento, male non fa. Tuttavia la mia argomentazione aveva come unico scopo di rendere noto che è impossibile parlare di un testo senza conoscere la lingua in cui è scritto, o meglio, se ne può parlare ma soltanto senza alcuna pretesa di scientificità.
    Se intendi dire che i Vangeli sono in una lingua alterata perché Gesù non parlava greco, e dunque le parole di Gesù sono senz'altro delle traduzioni, allora l'obiezione non ha molto senso perché non esiste un originale semitico che sia possibile studiare da cui i vangeli sarebbero stati tradotti, e dunque dobbiamo accontentarci dei “detti” di Gesù in greco. Per di più gli studiosi sono pure in disaccordo su quale fosse la lingua parlata da Gesù, se una qualche variante dell'aramaico o l'ebraico.

    CITAZIONE
    “L'ebraico è una lingua parlata dagli antich”

    Gli antichi chi?

    CITAZIONE
    “pertanto tieniti il tuo greco e lascia in pace chi conosce la Torah in lingua originale.


    Visto che io non sto parlando della Torah non so che farmene della tua raccomandazione.

    Ad maiora
     
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  8. paola860
     
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    User deleted


    CITAZIONE (Polymetis @ 17/6/2011, 20:04) 
    Per Paola

    CITAZIONE
    “E' ovvio che i vangeli sono stati scritti in greco e non in ebraico, quindi una lingua alterata che non corrisponde alla lingua originale.”

    Cara Paola, temo di non capire esattamente quello che mi stai dicendo. La lingua originale di chi o di che cosa?
    I Vangeli sono stati scritti originariamente in greco, e non sembrano attualmente fondate le teorie che li considerano delle versioni di un qualche originale semitico perduto. Quindi per conoscere i Vangeli occorre leggerli nella lingua in cui furono scritti, cioè il greco. Questo non vuol dire che l'ebraico non sia utile, se uno lo conosce tanto meglio, magari potrà cogliere qualche sostrato che sfugge a chi conosce soltanto la lingua ellenica. Il punto è che io non ho mai affermato che conoscere l'ebraico sia inutile, ho semplicemente detto che è essenziale conosce il greco, se poi si vuol aggiungere anche l'ebraico come complemento, male non fa. Tuttavia la mia argomentazione aveva come unico scopo di rendere noto che è impossibile parlare di un testo senza conoscere la lingua in cui è scritto, o meglio, se ne può parlare ma soltanto senza alcuna pretesa di scientificità.
    Se intendi dire che i Vangeli sono in una lingua alterata perché Gesù non parlava greco, e dunque le parole di Gesù sono senz'altro delle traduzioni, allora l'obiezione non ha molto senso perché non esiste un originale semitico che sia possibile studiare da cui i vangeli sarebbero stati tradotti, e dunque dobbiamo accontentarci dei “detti” di Gesù in greco. Per di più gli studiosi sono pure in disaccordo su quale fosse la lingua parlata da Gesù, se una qualche variante dell'aramaico o l'ebraico.

    CITAZIONE
    “L'ebraico è una lingua parlata dagli antich”

    Gli antichi chi?

    CITAZIONE
    “pertanto tieniti il tuo greco e lascia in pace chi conosce la Torah in lingua originale.


    Visto che io non sto parlando della Torah non so che farmene della tua raccomandazione.

    Ad maiora

    Ti sto dicendo che è inutile parlare con chi conosce l'ebraico originale, perchè sa perfettamente il significato di una parola o di una parabola. Le altre lingue sono nate successivamente e se a te fa piacere spiegare il vangelo in greco sappi che non potrà mai corrisposte alla lingua originale.


    Ad maiora :D


     
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  9. Lucifero ~Sapere Aude~
     
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    Polymetis, io penso che quello che sta cercando di dirti Paola è che seppur è vero che i manoscritti più antichi (che poi non sono altro che solo delle copie tardive in fondo) dei Vangeli sono scritti in greco, ciò non toglie che sono ambientati in terra palestinese, con ambiente culturale ebraico e protagonisti evangelici, compreso Gesù stesso tutti parlanti l'aramaico o ebraico e non certamente il greco. Dunque ciò che leggiamo di greco che abbia detto Gesù, fosse anche vero che il testo in questione fosse autografo e originale, rimarebbe pur sempre soo una traduzione dei dialoghi originali in lingua aramaica degli eventi che l'agiografo ha registrato e non può dunque essere ignorato tutto il background culturale e linguistico ebraico dei vangeli (di cui comunque ci sono buone ragioni per credere che almeno quello di Matteo in origine, fosse stato scritto proprio in ebraico). E comunque esiste anche la versione siriaca dei vangeli, la Peshitta, che è molto vicina all'aramaico e che non ha meno valore delle copie latine o greche.


    Saluti
     
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  10. fabio.aste
     
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    CITAZIONE (ArtisAll @ 17/6/2011, 02:45) 
    Buonanotte a tutti.


    Sto seguendo da un pò di tempo questo thread e, vedo che ci si accende non poco quando si parla del braccio/non braccio di Simon Pietro nel Cenacolo di Leonardo.

    Non sono qui per fare il tira e molla del tipo 'ho ragione io, no ho ragione io... tu sei ignorante e io no, e chi più ne ha più...', non sono per me questo tipo di cose.


    Però, avrei qualosa da proporre a tutti coloro che ritengono quel braccio, per me abnorme, di Pietro.
    Vi lascio questa immagine in modo da completare Simon Pietro e così dimostrare che il braccio è suo e che, quindi, è stato Leonardo Da Vinci a dipingerlo.


    Se non si è in grado di disegnare, si può chiedere a chi sa farlo (un'amico/a, un parente, un collega, un passante... chi vi pare). Non è necessario fare un capolavoro (però, che si capisca).


    A voi:


    image









    image

    :) ...io il braccio e la posizione della mano con il coltello non li vedo così "sbagliati di prospettiva"; la mano è appoggiata all'anca destra di Pietro, o mi sbaglio?
     
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    Per Paola

    CITAZIONE
    “Ti sto dicendo che è inutile parlare con chi conosce l'ebraico originale, perchè sa perfettamente il significato di una parola o di una parabola. Le altre lingue sono nate successivamente e se a te fa piacere spiegare il vangelo in greco sappi che non potrà mai corrisposte alla lingua originale.”

    Non è mia intenzione discutere di leggende. L’ebraico non è la lingua più antica del mondo, è anzi una lingua semitica tra le più tardive. Ma se tu vuoi credere all’Eden coi suoi alberelli e ad Adamo ed Eva che parlavano ebraico non ho intenzione di seguirti.
    L’ebraico originale non è necessariamente la lingua dei Vangeli, né nello scritto né nei “detti” che traducono, e questo perché spesso non traducono affatto ma inventano. Per di più poi, per quel che concerne questa discussione, non c’è alcun sostrato semitico dietro il brano giovanneo, e le note filologiche di Barionu volte a dimostrare che “en to kolpo” è un’espressione semitica ignorano che quest’espressione è comune anche al greco e al latino, senza bisogno di cercare radici semitiche.
    Si tratta di una descrizione dei gesti di Gesù ed un discepolo l’ultima cena, e dunque, capito quello che c’è scritto in greco, non serve una conoscenza della lingua ebraica in questo caso quanto piuttosto una conoscenza degli usi ebraici, per inquadrare il significato di quei gesti.

    Per Lucifero


    CITAZIONE
    “Polymetis, io penso che quello che sta cercando di dirti Paola è che seppur è vero che i manoscritti più antichi (che poi non sono altro che solo delle copie tardive in fondo)”

    Definire copie “tardive” i manoscritti dei Vangeli pecca di misura. Il Nuovo Testamento è il testo della tradizione greca in assoluto meglio tramandato e soprattutto è il testo antico che ha i suoi mss più vicino agli autografi perduti. Mentre per le altre opere dell’antichità tra l’autografo e il primo testimone passano lassi di tempo mostruosi, anche 14 secoli in qualche caso, ma in media 6/7, nei Vangeli abbiamo già papiri dal II secolo.
    CITAZIONE
    “dei Vangeli sono scritti in greco, ciò non toglie che sono ambientati in terra palestinese, con ambiente culturale ebraico e protagonisti evangelici, compreso Gesù stesso tutti parlanti l'aramaico o ebraico e non certamente il greco.”

    L’ipotesi che Gesù parlasse “anche” greco è stata avanzata da più di uno studioso sulla base di alcuni indizi e sulla base dell’ellenizzazione della palestina. Indizi, alcuni ridicoli come il fatto che quando Gesù appare a San Paolo sulla via di Damasco gli cita il verso di una tragedia greca, altri un po’ più seri come l’uso lessicale del termine “ipocrita”. Ma questa è una lunga storia.
    Comunque sia, sono d’accordo con te nel dire che una conoscenza dell’ebraico può essere utile per decifrare alcune apparenti frasi senza senso nei Vangeli, che secondo studiosi come Carmignac derivavano dall’errore nel tradurre alcuni logia semitici tramandati oralmente. Salvi questi casi però, non è la conoscenza della lingua ebraica ad aiutare a comprendere i Vangeli, ma della cultura ebraica. Ovviamente alcuni sosterranno che la lingua e la cultura ebraica siano indistricabili, ma resta comunque possibile un accesso alle categorie di pensiero giudaico coevo anche senza conoscere la lingua, serve solo più tempo per spiegare dei concetti che i conoscitori dell’ebraico invece non avrebbero problemi a percepire. Il caso dei “fratelli” di Gesù, che per i cattolici sono dei parenti stretti, è uno di questi casi dove conoscere la parola semitica dietro il termine greco è indispensabile, ma non per questo occorre conoscere l’intero sistema linguistico ebraico, infatti per spiegare l’ambiente culturale e introdurre i problemi se ne possono spiegare gli spezzoni che interessano.
    CITAZIONE
    “(di cui comunque ci sono buone ragioni per credere che almeno quello di Matteo in origine, fosse stato scritto proprio in ebraico).”

    Io condivido questa posizione sulla base delle testimonianze patristiche, ma riconosco anche che questo non è il parere della maggioranza degli studiosi, e dunque non argomento a partire da questo dato come se fosse scontato.

    CITAZIONE
    “ E comunque esiste anche la versione siriaca dei vangeli, la Peshitta, che è molto vicina all'aramaico e che non ha meno valore delle copie latine o greche.”

    Il siriaco liturgico, evoluzione dell’aramaico in cui è scritta la Peshitta, non è il perduto vangelo originale ma una traduzione fatta dal greco. Sicché ha valore quanto le copie latine, ma ha un valore inferiore agli originali greci.


    Per Negev
    CITAZIONE
    “Egregio polymetis tu sei ossessionato dagli atttibuti della virilità come all epoca delle tue domande morbose sulla circoncisione. Dovre avrei fatto la gara a chi ce l Ha più duro?”

    Queste patetiche gare su chi ne sa di più in materia di ebraico e giudaistica, volte a sminuire l’altro interlocutore, sono per l’appunto un modo futile di passare il tempo facendo una gara a chi ce l’ha più duro. Non che la cosa sia sbagliata in sé: i plebei vanno subito messi al loro posto, ma il punto è che qui manca nei rispettivi interlocutori la mutua valutazione delle competenze. Se io posso ben dire che Barionu fantastica quando parla di greco perché ho letto le sue analisi lessicologiche sul greco, non mi pare invece che tu abbia sufficienti elementi per valutare la conoscenza che il sottoscritto avrebbe di ebraico, non avendo io avanzato alcuna pretesa né essendomi messo a fare analisi lessicologiche dei termini ebraici.


    CITAZIONE
    “Dove sarebbero gli indulti omofobi? Si vede che hai cercato solo la traduzione parziale.”

    Allora ti dico quello che ha partorito la mia mente. La radice z-l-h rimanda all’ "attraversare" in ebraico, quindi l'aggettivo rimanda a chi, come diremmo noi, è uno che è passato all'altra sponda. La traduzione della frase dunque è “cane invertito” o qualcosa del genere.

    CITAZIONE
    “Ti disprezzo troppo per il tuo antisemitismo,l”

    Che nessuno ha mai dimostrato, e infatti gli utenti neutri del forum cristianesimo ammisero candidamente che nelle mie frasi non ci fosse nulla di antisemita. Purtroppo soffri di ipersensibilità.

    CITAZIONE
    “Il vero cristiano è umile,non saccente e non odia nè gli ebrei nè altre religioni, il vero cristiano non è arrogante con utenti meno preparati. “

    Non è saccenteria, è sdegno, il santo sdegno. Virtù cristianissima, a differenza dell’ira. Siccome dobbiamo essere imitatori di Cristo, ricordiamo bene come egli fustigasse il male quando lo trovava, apostrofando ad esempio alcuni farisei ipocriti coi suoi celebri “guai a voi!”.


    CITAZIONE
    “Il vero cristiano è umile,non saccente e non odia nè gli ebrei nè altre religioni, il vero cristiano non è arrogante con utenti meno preparati. Sa chiedere scusa se sbaglia. Possibile che tu non abbia mai sbagliato? “

    Sì, ma nello specifico non su questo argomento.

    CITAZIONE
    “Non mi risulta che tu abbia mai chiesto scusa a nessuno. Perfino quando una volta tu scrissi per yom kippur, per scusarmi, hai avuto risposte fredde e arroganti”

    Che tu abbia scritto per scusarti mostra quanto tu stesso ti renda conto che la tua indole è impulsiva. Le mie risposte che ti diedi non le ricordo neppure, ma non vedo proprio perché avrei dovuto essere arrogante, quindi respingo l’accusa al mittente.

    CITAZIONE
    “Quindi io non ti odio: semplicemente ti considero un essere umanamente nullo e l espressione "tzloach klavim" vuol dire proprio questo " cacca di cani" e non ha nulla di omofobo, se non nella tua idiozia. “

    Rimango persuaso della mia etimologia, comunque sia, non è che questo secondo significato che tu proponi sia meglio, e si confaccia ad un moderatore, che evidentemente non sa moderarsi né essere garante super partes dell’ordine. Inoltre, parole di registro volgare non sono mai state proferite da me verso nessun utente, quindi tu sei sceso ad un livello molto più basso di quello che mi imputi, e del quale io mi dichiaro comunque innocente.

    Ad maiora
     
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  12. Lucifero ~Sapere Aude~
     
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    CITAZIONE
    L’ipotesi che Gesù parlasse “anche” greco è stata avanzata da più di uno studioso sulla base di alcuni indizi e sulla base dell’ellenizzazione della palestina.

    Non mi sembra l'ipotesi maggioritaria attualmente circolante nell'ecumene accademica, ma non è questo il punto, proprio perchè quelli di cui parli sono "indizi" e non "inconfutabili prove probanti", non ne puoi parlare con certezza e dunque non puoi strumentalizzare quest'ipotesi per dire che siccome Gesù parlava in greco, cosa tutta da dimostrare, allora nessuno può capire i detti evangelici se non conosce il greco. Infatti il tuo sarebbe il classico errore logico della praesumptio de praseumpto.

    CITAZIONE
    Io condivido questa posizione sulla base delle testimonianze patristiche, ma riconosco anche che questo non è il parere della maggioranza degli studiosi, e dunque non argomento a partire da questo dato come se fosse scontato.

    Idem mi pare per la tesi che Gesù parlasse greco, e con i farisei e gli astanti palestinesi per giunta.
    CITAZIONE
    Il siriaco liturgico, evoluzione dell’aramaico in cui è scritta la Peshitta, non è il perduto vangelo originale ma una traduzione fatta dal greco. Sicché ha valore quanto le copie latine, ma ha un valore inferiore agli originali greci.

    Ma io non ho mai detto che è il perduto vangelo originale, io ho detto ben altro che le traduzioni siriache non hanno nulla da invidiare alle traduzioni greche e latine in quanto sono tutte quante copie, copie di testi originali che noi non possediamo e che non potremo mai dire (almeno per ora) con assoluta certezza in che lingua furono scritte originariamente. Infatti è improprio chiamare i mss greci "originali", quelli non sono originali, sono copie, forse copie più numerose delle altre versioni che possediamo, ma pur sempre copie e anzi, più precisamente, per dirla alla Bart Erhman, copie di copie di copie di copie, rimaneggiate di continuo dai copisti cristiani.
    CITAZIONE
    Non è saccenteria, è sdegno, il santo sdegno. Virtù cristianissima, a differenza dell’ira. Siccome dobbiamo essere imitatori di Cristo, ricordiamo bene come egli fustigasse il male quando lo trovava, apostrofando ad esempio alcuni farisei ipocriti coi suoi celebri “guai a voi!”.

    Ma io veramente non condivido affatto questo discorso e penso anch'io che non abbia alcunchè di cristiano quanto dici. Anzi, ti ripeto testualmente quel che ti dissi su Infotdg quando tirasti nuovamente questo discorso e di cui non lessi replica alcuna:

    Ma ti credi di essere? Gesù e Paolo erano ispirati, tu no. Un Profeta può dire a qualcuno che è maledetto, tu non lo puoi fare, per il semplice fatto che non sei ispirato da Dio e dunque non puoi sapere se i tuoi sdegni sono giusti o meno, giacchè solo uno, secondo la vostra religione conosce i cuori e le menti di ogni uomini. Dunque evita giudizi, perchè dire a qualcuno che i suoi discorsi sono deliranti è un giudizio ed anche piuttosto offensivo e gratuito che non merita giustifcanti di alcuna sorta. A proposito anche lo "sdegno" è incluso tra le cose che il cristiano deve evitare in Efesini 4:31 secondo la canonica CEI, e lo sdegno non è un'atteggiamento santo per un cristiano allo stesso modo in cui non sono sante nemmeno l'ira o la malignità.

    Questo invece dice il Nuovo Testamento al proposito del comportamento da tenere verso il prossimo:

    Fratelli miei, non vi fate maestri in molti, sapendo che noi riceveremo un giudizio più severo, poiché tutti quanti manchiamo in molte cose. (Giacomo 3:-12)

    Se qualcuno pensa di essere religioso, ma non frena la lingua e inganna così il suo cuore, la sua religione è vana. (Giacomo 1:26)

    Un servo del Signore non dev'essere litigioso, ma mite con tutti, atto a insegnare, paziente nelle offese subite (2Timoteo 2:24)

    di non parlar male di nessuno, di evitare le contese, di esser mansueti, mostrando ogni dolcezza verso tutti gli uomini. (Tito 3:2)

    E finalmente siate tutti concordi, partecipi delle gioie e dei dolori degli altri, animati da affetto fraterno, misericordiosi, umili; non rendete male per male, né ingiuria per ingiuria, ma, al contrario, rispondete benedicendo (1Pietro 3:8-9)

    Il vostro parlare sia sempre con grazia, condito di sapienza, per sapere come rispondere a ciascuno. (Colossesi 4:6)

    Nessuna parola cattiva esca più dalla vostra bocca; ma piuttosto, parole buone che possano servire per la necessaria edificazione, giovando a quelli che ascoltano. E non vogliate rattristare lo Spirito Santo di Dio, col quale foste segnati per il giorno della redenzione. Scompaia da voi ogni asprezza, sdegno, ira, clamore e maldicenza con ogni sorta di malignità. Siate invece benevoli gli uni verso gli altri, misericordiosi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo. (Efesini 4:29-32)

    ____________________

    Scusa, ma francamente spesso e volentieri ti vedo in antitesi con tutte queste esortazioni, queste si cristiane, sopratutto riguardo l'umiltà.






    Saluti

    Edited by Lucifero ~Sapere Aude~ - 17/6/2011, 23:34
     
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    "Non mi sembra l'ipotesi maggioritaria attualmente circolante nell'ecumene accademica, ma non è questo il punto, proprio perchè quelli di cui parli sono "indizi" e non "inconfutabili prove probanti", non ne puoi parlare con certezza e dunque non puoi strumentalizzare quest'ipotesi per dire che siccome Gesù parlava in greco, cosa tutta da dimostrare, allora nessuno può capire i detti evangelici se non conosce il greco. Infatti il tuo sarebbe il classico errore logico della praesumptio de praseumpto."

    Io non ho detto che Gesù parlasse sempre greco, ho solo fatto un inciso per spiegare come il greco fosse diffuso anche tra gli Ebrei. Abbiamo trovato a Masada, simbolo del nazionalismo ebraico, lacerti di opere greche dell'epoca dell'assedio romano, sicché persino questi ultras ebrei leggevano la lingua ellenica.
    Comunque sia, ribadisco che il greco è necessario per leggere e capire i Vangeli e i detti di Gesù, e per due motivi, già spiegati:
    1)Alcuni detti e discorsi non hanno un retroterra semitico, non sono le traduzioni di niente, e sono inventati, ad esempio alcuni macrodiscorso giovannei.
    2)Anche per i detti storici di Gesù, prima di vedere che cos'abbiano di semitico, devi leggerli in greco, cioè la lingua in cui sono stati tramandati. Se il greco fosse una traduzione, l'italiano sarebbe una traduzione di una traduzione, cioè due volte distante dall'originale. Sicché è possibilissimo che tu scorga un semitismo all'interno del testo greco perché la sintassi non sta in piedi, ma tutto ciò viene perso nella sua traduzione italiana. E' abbastanza ovvio che, se si vuole andare alla preistoria dei Vangeli, bisogna percorrere e saper leggere le varie frasi a ritroso, e dunque andare dal'italiano al greco, e dal greco all'ebraico. Quindi il passaggio attraverso il greco è necessario.

    "
    CITAZIONE
    Ma io non ho mai detto che è il perduto vangelo originale, io ho detto ben altro che le traduzioni siriache non hanno nulla da invidiare alle traduzioni greche e latine in quanto sono tutte quante copie

    "

    Ma sono cose diverse. I mss greci sono copie, i mss latini e siriaci sono traduzioni... Sono due concetti diversi. Come già detto l'ipotesi oggi prevalente è che i Vangeli siano stati composti direttamente in greco, e che i cosiddetti semitismi sarebbero variabili spiegabili all'interno del greco koinè, o, se ebraismi genuini, dei septuagentismi. Quella di Carmignac resta un'ipotesi. Mentre è certo che il siriaco e il latino siano traduzioni dei Vangeli greci, non è né certa né in voga l'idea che i Vangeli greci siano la traduzione di qualcosa. Parlare di traduzioni di singoli logia ebraici in greco, ovviamente non toglie il fatto che i singoli Vangeli nel loro insieme potessero essere scritti in greco, e che l'autore nello scriverli abbia tradotto i logia semitici di Gesù per quel libro che lui stava componendo in greco.
    Sicché i Vangeli greci a noi giunti sono copie di copie, mentre le versioni siriache e latine sono copie di copie di traduzioni. Non si tratta dunque di entità di pari valore.
    La dicitura "testi originali" ovviamente si riferisce all'autografo, ormai perduto, ma alla lingua originale.

    Ad maiora

     
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    CITAZIONE (Negev @ 17/6/2011, 23:18) 
    Tu farnetichi e sei in mala fede. Ho tutti i difetti ma non sono un bugiardo. Tzloach klavim significa quello che ho detto tranne per te che hai la coda di paglia. Sei davvero un personaggio squallido e bugiardo. Sapendo di mentire. puoi dire ai tuoi traduttori che sono o dei bufgiardi o degli incompetenti come te.

    Le mie scuse risalgono a due anni fa prima he scoprissi che sei un lurido antisemita e il tuo razzismo e la tua arroganza sono dimostrate dall' uso che fai della parola plebeo. Sono un plebeo e ne sono orgoglioso. E concludo dicendo che solo con te scendo a questo linguaggio perché sei solo un buffone presuntuoso pronto a disprezzare i plebei dallì alto della sua pseudo nobiltà che in realtà è solo povertà d'animo.

    Sei la vergogna di ogni uomo di fede, anche cristiano e mi auguro che tu sparisca dai nostri forum. Sporco razzista.

    Che infimo mentitore.

    PS

    Chi ha messo l' accento sulla tua incompetenza in ebraico è stato giustamente Barionu e devo dire che ha ragione.

    Il mio unico errore è sempre stato quello di scendere al livello infimo di un personaggio della tua specie. in questo riconosco di avere sbagliato. sarà molto meglio evitarti, aspettando il tuo prossimo post razzista o antisemita.

    ciy polymetis

    CITAZIONE
    Che nessuno ha mai dimostrato, e infatti gli utenti neutri del forum cristianesimo ammisero candidamente che nelle mie frasi non ci fosse nulla di antisemita. Purtroppo soffri di ipersensibilità.

    Solo per inciso : poichè tutti hanno ben presente il tuo voler far diventare Papa Hitler , o il santificare il Papa dopo che ha sgozzato una schiera di bambini , dico solo
    che in quella situazione di quel topic rilevo l'unica grave e imperdonabile pecca di cp quando al timone c' era hard rain.



    ( Negev, quando sei arrraaabbbiato prendi a pugni la tast - :lol: :lol: :lol: :lol: - iera ??? )


    zio ot
     
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  15. Lucifero ~Sapere Aude~
     
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    CITAZIONE
    Ma sono cose diverse. I mss greci sono copie, i mss latini e siriaci sono traduzioni...

    Ma no, fino prova contraria anche i mss greci sono sia traduzioni che copie, perchè fino prova contraria nessuno ha la certezza di sapere in che lingua è stato composto ogni singolo testo del NT, è proprio questo il discorso che stavo cercando di dirti. E comunque tra i sostenitori della cosidetta "Priorità Aramaica", non c'è certamente il solo Carmignac. Tra i sostenitori della Priorità Aramaica ci sono Paul Younan, Andrew Gabriel Roth, Raphael Lataster, James Trimm, Steven Caruso, Primo Vannutelli, P. Martinetti, P. Gaechter, John A. T. Robinson, R. H. Gundry, S. Ben Chorin, R. A. Pritz, R. T. France, A. J. Saldarini, Marie Émile Boismard, H.J. Schulz, P. Lapide, e gli esegeti della Scuola esegetica di Madrid, come M. Herranz Marco, José Miguel García Pérez e Julián Carrón.* Non è affatto cosi tanto minoritaria questa tesi tra gli studiosi da non meritare alcuna considerazione.


    *Vannutelli P., Quaestionis de synopticis Evangeliis, Roma, 1933
    Martinetti P., Gesù Cristo e il cristianesimo, Milano, 1964.
    Gaechter P., Das Matthaus-Evangelium, Innsbruck, 1964.
    Robinson J. A. T., Redating the New Testament, London, 1976.
    Gundry R. H., Mattew. A Commentary on His Literary and Theological Art, Grand Rapids, Mich., 1983.
    Pritz R. A., Nazarene Jewish Christianity From the End of the New Testament Period Until Its Disappearance in the Fourth Century, Magnes Brill, Jerusalem - Leiden, 1988.
    France R. T., Mattew, Evangelist and Teacher, Exeter, 1989.
    Saldarini A. J., Matthew's Christian-Jewish Community, University Press, Chicago, 1994.
    Boismard M.-E., L'Évangile de Marc. Sa préistoire, Gabalda, Paris, 1994.
    http://it.wikipedia.org/wiki/Priorit%C3%A0...ica#cite_note-1

    CITAZIONE
    La dicitura "testi originali" ovviamente si riferisce all'autografo, ormai perduto, ma alla lingua originale.

    Appunto
     
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