Poveri in spirito

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  1. Quintargento
     
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    CITAZIONE (Hard-Rain @ 2/1/2009, 13:08)
    Ma qual è il passo con la preposizione ek di cui parli?

    Luca 16:9 kai ego hymin lego eautois poiesate philous ek tou mamona...

    Letteralmente: ed io vi dico: per voi stessi fate amici dal mammona...

    Devo ancora trovare una Bibbia che traduca bene questo versetto. Quella che più si avvicina è la Diodati: "fatevi degli amici delle ricchezze ingiuste..."
     
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  2. Hard-Rain
     
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    E' un uso strumentale, come complemento di origine, d'agente o di causa efficiente. In alcuni casi abbiamo l'uso di ek + genitivo per il complemento di causa efficiente nel NT e nel greco classico. Chiaramente qui "Mammona" è di derivazione semitica (molto probabilmente aramaico).

    Il tuo emendamento grammaticale su cosa verte? Anche io sono dell'idea che vi siano diversi semitismi di composizione nel testo lucano e non solo quello.

    Shalom

    Edited by Hard-Rain - 2/1/2009, 17:19
     
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  3. Beate
     
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    Scusa Quintargento, ma cosa significa:

    "fatevi degli amici delle ricchezze ingiuste..."

    Non riesco a capire il senso di questa frase.
     
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  4. Quintargento
     
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    Le «richezze d’ingiustizia» è un termine tecnico trovato negli scritti di Qumran ed è un’abbreviazione per indicare le «ricchezze degli uomini ingiusti» o «ricchezze degli uomini ingannevoli». Gli esseni figli della luce si separavano da queste ricchezze del mondo esterno e qualunque contatto economico con gli altri era ristretto al minimo indispensabile. Poiché Gesù predicava l’amore, che doveva essere praticato anche verso i peccatori, ben difficilmente poteva approvare il separatismo esseno.
    Quando Gesù ha usato il termine tecnico “figli della luce”, stava alludendo agli esseni. «Mammona d’ingiustizia” era un termine tecnico esseno ben stabilito. Il “fattore infedele” riduce i debiti dei debitori per ottenere il loro favore. Troppo spesso in una parabola quando ci si riferisce ad un uomo che ha dei debiti verso il suo padrone, il padrone di casa rappresenta D-o e il debito rappresenta i doveri umani verso D-o. Così è difficile sfuggire alla conclusione che i debitori di questa parabola sono gli uomini che ancora non hanno adempiuto i loro obblighi verso D-o. Non è fattibile allontanarsi troppo da questa direzione. Però, d’altra parte, se uno considera che Gesù si stava indirizzando a coloro che sono debitori di D-o, ci è d’aiuto capire perché egli ha etichettato i loro debiti col termine esseno “mammona d’ingiustizia”.

    L’usuale interpretazione di Luca 16:9 sostiene l’idea che Gesù stava insegnando ai suoi discepoli di usare il denaro per farsi degli amici (elemosina?). Ma questa spiegazione è altamente improbabile. Una raccomandazione a fare elemosina non sembra proprio essere lo scopo della parabola. La società giudaica del tempo sapeva molto bene che era importante fare elemosina (Tsedakà).

    Gesù non dice: «Fatevi degli amici con l’ingiusta mammona», ma «fatevi degli amici dalla mammona d’ingiustizia». Gli esseni evitavano i contatti economici con chi non apparteneva alla loro setta, quindi «gli amici dalla mammona d’ingiustizia» sono coloro che non appartengono alla setta, ma fanno parte di quelli che hanno le “ricchezze ingiuste”. Gesù ha così avvertito i suoi seguaci a non scegliere il percorso di distacco dal mondo della setta. Egli considerava il separatismo economico dei figli della luce come una cosa sciocca, ed anche pericolosa. Gesù insegnava ai suoi discepoli di fare amicizie verso tutti, di aprire il loro cuore verso tutti.

    Riepilogando, Gesù non ha insegnato che bisogna farsi delle amicizie per mezzo delle ricchezze ingiuste, ma che bisogna farsi delle amicizie anche tra coloro considerati ingiusti.
     
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  5. isabella
     
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    Ciao Quintargento , benvenuto,
    Ti annoto alcune versioni del versetto 16,9 di Luca da alcuni testi che ho a disposizione.

    La Bibbia Salani annotata da Giuseppe Ricciotti traduce :" Ed io vi dico: "Fatevi degli amici col Mammona d'iniquità

    La Bibbia Martini traduce: fatevi degli amici per mezzo delle inique ricchezze

    La Bibbia Mariani traduce: Fatevi degli amici col denaro disonesto


    NOTE:

    :
    BIBBIA SALANI

    note: 8 lodò il fattore infedele, non già per la sua frode che danneggiava il padrone stesso, bensì per la previdenza e l’accortezza con cui aveva provveduto a sé stesso in vista dei giorni in cui sarebbe rimasto senza lavoro. L’applicazione morale di questa accortezza è fatta nel verso seguente.
    9 Mammona: ricchezze (vedi Matteo 6 24


    BIBBIA MARTINI

    note: (16,8) Gesù non loda l’ingiustizia commessa dall’economo infedele ma la destrezza da lui usata nel procurarsi una risorsa nella disgrazi (16,9) Questa espressione non dinota ricchezza acquistata malamente, ma ricchezze in genere, sì spesso impiegate nel mondo in vanità e in soddisfazione di illeciti piaceri.



    BIBBIA MARIANI
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    note :(16,8) fattore disonesto: lett. « fattore di ingiustizia » (ebr smo). -.perchè aveva agito con scaltrezza: il punto centrale della parabola sta nella scaltrezza usata dal fattore nel l'impiego dei beni affidatigli, per assicurarsi per tempo il domani nelle case dei debitori da lui favoriti. figli di questo mondo: sono gli uomini che agiscono con lo spirito del mondo (cf gio.12,3 1; 2 cor 4,3s). - nei rappori coi loro simili: lett. « nella loro generazione ». della luce: sono i buoni (cf gio t2, 36; ef f, 8; i tes ,r, 5)- questa espressione e quella « figli di questo mondo » appaiono anche negli scritti di Qumran.
    9 denaro disonesto: lett. « mammona di iniquità » « mammona » è parola aramaica che indica denaro, guadagno. Qui è usata come nome proprio quasi si trattasse di un idolo. Il detto « disonesto » in genere ogni denaro ogni ricchezza, o perchè proviene da azioni disoneste o perchè strumento per compiere atti disonesti, o, in infine, perchè costituisce un pericolo per le anime. - quando questo vi verrà a mancare: volg.: « e quando voi verrete a mancare », ossia morirete. La morale è: anche voi usando del denaro per fare la carità, vi assicurerete un posto nelle tende eterne, l'abitazione dei cieli destinata a buoni.



    Edited by isabella - 4/1/2009, 09:41
     
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  6. Hard-Rain
     
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    CITAZIONE
    Gesù non dice: «Fatevi degli amici con l’ingiusta mammona», ma «fatevi degli amici dalla mammona d’ingiustizia».

    Infatti il secondo segmento della frase di cui sopra è la traduzione del testo greco che prevede appunto ek + genitivo. Se Luca avesse voluto dire "con l'ingiusta mammona", vale a dire esprimere un complemento di mezzo (cioè: procuratevi amici attraverso, mediante l'ingiusta mammona) avrebbe usato il dativo semplice o, più probabilmente, dia + genitivo e non ek + genitivo. Quest'ultima preposizione in greco esprime a volte il complemento d'agente (in modo molto simile a upo + genitivo, formula che esprime il più classico dei complementi d'agente...) ma esprime anche altrettanto molto bene il complemento di origine. Senti il detto: ek kakou korakos kakon w(i)on = da cattivo corvo, cattivo uovo.

    CITAZIONE
    Ciao Quintargento , benvenuto,
    Ti annoto alcune versioni del versetto 16,9 di Luca da alcuni testi che ho a disposizione.

    Io leggendo solo la frase, avulsa dal contesto, non avrei mai tradotto come quelle Bibbie.... Forse fanno quella traduzione appunto sulla base del senso generale della parabola, che Quintargento propone di rivedere....
     
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  7. Hard-Rain
     
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    Nota che se dico: "Fatevi degli amici con l’ingiusta mammona" intendo dire che attraverso l'"ingiusta mammoma" ottengo degli amici, questi amici potrebbero essere giusti o anche ingiusti, non abbiamo enfasi sulla qualità di questi amici che l'ingiustizia mi procura.

    Se invece dico: "Fatevi degli amici dalla mammona d’ingiustizia" allora qui sto dicendo che mi devo fare degli amici certamente ingiusti, che si originano dalla "mammona di ingiustizia", cioè devo diventare amico di coloro che sono ingiusti. E' questo il senso di ek + genitivo in quel contesto...

    CITAZIONE
    Riepilogando, Gesù non ha insegnato che bisogna farsi delle amicizie per mezzo delle ricchezze ingiuste, ma che bisogna farsi delle amicizie anche tra coloro considerati ingiusti.

    Esattamente. Ma questo è già chiaro così dalla frase in greco. Se c'è un sostrato enochico-essenico, ciò spiegherebbe ancora meglio il contesto.
     
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  8. mErA
     
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    CITAZIONE (Quintargento @ 3/1/2009, 23:42)
    Le «richezze d’ingiustizia» è un termine tecnico trovato negli scritti di Qumran ed è un’abbreviazione per indicare le «ricchezze degli uomini ingiusti» o «ricchezze degli uomini ingannevoli». Gli esseni figli della luce si separavano da queste ricchezze del mondo esterno e qualunque contatto economico con gli altri era ristretto al minimo indispensabile. Poiché Gesù predicava l’amore, che doveva essere praticato anche verso i peccatori, ben difficilmente poteva approvare il separatismo esseno.
    Quando Gesù ha usato il termine tecnico “figli della luce”, stava alludendo agli esseni. «Mammona d’ingiustizia” era un termine tecnico esseno ben stabilito. Il “fattore infedele” riduce i debiti dei debitori per ottenere il loro favore. Troppo spesso in una parabola quando ci si riferisce ad un uomo che ha dei debiti verso il suo padrone, il padrone di casa rappresenta D-o e il debito rappresenta i doveri umani verso D-o. Così è difficile sfuggire alla conclusione che i debitori di questa parabola sono gli uomini che ancora non hanno adempiuto i loro obblighi verso D-o. Non è fattibile allontanarsi troppo da questa direzione. Però, d’altra parte, se uno considera che Gesù si stava indirizzando a coloro che sono debitori di D-o, ci è d’aiuto capire perché egli ha etichettato i loro debiti col termine esseno “mammona d’ingiustizia”.

    L’usuale interpretazione di Luca 16:9 sostiene l’idea che Gesù stava insegnando ai suoi discepoli di usare il denaro per farsi degli amici (elemosina?). Ma questa spiegazione è altamente improbabile. Una raccomandazione a fare elemosina non sembra proprio essere lo scopo della parabola. La società giudaica del tempo sapeva molto bene che era importante fare elemosina (Tsedakà).

    Gesù non dice: «Fatevi degli amici con l’ingiusta mammona», ma «fatevi degli amici dalla mammona d’ingiustizia». Gli esseni evitavano i contatti economici con chi non apparteneva alla loro setta, quindi «gli amici dalla mammona d’ingiustizia» sono coloro che non appartengono alla setta, ma fanno parte di quelli che hanno le “ricchezze ingiuste”. Gesù ha così avvertito i suoi seguaci a non scegliere il percorso di distacco dal mondo della setta. Egli considerava il separatismo economico dei figli della luce come una cosa sciocca, ed anche pericolosa. Gesù insegnava ai suoi discepoli di fare amicizie verso tutti, di aprire il loro cuore verso tutti.

    Riepilogando, Gesù non ha insegnato che bisogna farsi delle amicizie per mezzo delle ricchezze ingiuste, ma che bisogna farsi delle amicizie anche tra coloro considerati ingiusti.

    Complimenti.
    Questa interpretazione è veramente interessante ;)
     
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  9. goy furioso
     
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    La spiegazione di Quintargento ben si adatta poi al punto di vista da me esposto in questo forum (più o meno tre secoli fa e completamente ignorato) secondo il quale Gesù non era Esseno, ma predicava in mezzo a loro perchè la loro provenienza è da far risalire alle zone della dispersione Assira, zone nelle quali fu dispersa la "Casa di Israele", che non sono i Giudei (che sono invece la "Casa di Giuda").
    Il movimento Esseno probabilmente ha avuto origine da una forma di sincretismo tra la fede Ebraica originale (ancora vissuta e praticata all'epoca della monarchia Israelita), ancora presente fra i dispersi in Assira dell'antico "Regno di Israele" (o regno di Efraim), e i culti idolatrici dei popoli fra i quali gli esiliati furono dispersi. La loro fede comunque era già corrotta da elementi idolatrici, dato che fu proprio questo il motivo del punizione divina manifestata tramite la dispersione Assira.

    Non è farina del mio sacco comunque: imninalu.net/popoloeletto1.htm
     
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  10. mErA
     
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    Io credo che Gesù, pur non essendo un Esseno, abbia predicato tra gli Esseni, i quali lo trasformarono nel Messia sovrumano descritto dai testi Qumramici.
    I Nazarei (Giudeo-Cristiani) non erano a mio parere una corrente vicina al Fariseismo, ma agli Esseni.
     
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  11. Quintargento
     
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    CITAZIONE (goy furioso @ 4/1/2009, 14:28)
    Non è farina del mio sacco comunque: imninalu.net/popoloeletto1.htm

    Gli Esseni sono di origine assira? Per un esame dettagliato di autori antichi che hanno parlato degli Esseni consiglio il libro di E.Schurer, Storia del popolo giudaico al tempo di Gesù Cristo [175 -135 a.C.], Paideia.
    Forse è utile ricordare che oltre alla comunità del Mar Morto esistevano un altro gruppo di Esseni, o semi-Esseni, stanziati nei pressi di Damasco, i cui scritti furono conosciuti attraverso la Genizah del Cairo.
    Sull’origine degli Esseni di Qumran è stato detto di tutto e di più, ma una cosa è certa: sono gli stessi di cui ha parlato Giuseppe Flavio e Filone d’Alessandria. Che fossero d’origine assira non ci scommetterei un centesimo. Il fatto è che durante il periodo del Secondo Tempio sorsero vari gruppi, ciascuno dei quali si riteneva rappresentante della vera fede e del popolo d’Israele; in tutti questi gruppi emerse una certa tendenza a pensarsi come élite, unica espressione rappresentativa d’Israele. Questo processo generò anche i Farisei e gli Hasidim che si definivano “comunità dei pii”.
    Ci è sconosciuto il nome del fondatore della setta, ma sappiamo che il suo appellativo era “Maestro di giustizia”. Giuseppe Flavio menziona per la prima volta gli Esseni in concomitanza con Aristobulo I, l’erede di Giovanni Ircano. Il primo rappresentante esseno di cui fa cenno è Giuda l’Esseno (viveva a Gerusalemme). Il fatto di cui scrive Giuseppe avvenne intorno all’anno 100 prima dell’era cristiana. Forse era proprio questo Giuda il Maestro di Giustizia. Giuseppe dice anche che Giuda stava con i suoi allievi e insegnava loro a comprendere le parole dei Profeti.

    CITAZIONE
    Io credo che Gesù, pur non essendo un Esseno, abbia predicato tra gli Esseni, i quali lo trasformarono nel Messia sovrumano descritto dai testi Qumramici.
    I Nazarei (Giudeo-Cristiani) non erano a mio parere una corrente vicina al Fariseismo, ma agli Esseni.

    Attenzione a non uscire dai binari. Gli Esseni rigettevano la dottrina dei Farisei, mentre Gesù ha detto, «Gli Scribi e i Farisei seggono sulla cattedra di Mosè, fate dunque ed osservate tutte le cose che vi diranno, ma non fate secondo le opere loro; perché dicono e non fanno» (Matteo 23:2,3). Nei Farisei Gesù ha visto gli eredi di Mosè ed ha detto che gli uomini dovevano modellare le loro vite sui loro insegnamenti. Questo ha senso, poiché anche se Gesù ha abbracciato qualche idea dell’Essenismo, egli era fondamentalmente radicato nel Giudaismo non settario. La filosofia e la pratica di questo Giudaismo erano quelle dei Farisei e non degli Esseni. Sebbene non fosse un Fariseo, era più vicino ai Farisei che non agli Esseni. Gesù, comunque, ha messo in guardia la gente a non comportarsi come i Farisei, «perché dicono e non fanno» (Matteo 23:3).
    Anche accettando la somiglianza tra diversi detti dei Vangeli Sinottici e quelli della letteratura della setta del Mar Morto, c’è una distanza enorme tra Gesù e gli Esseni. Egli l’ha reso chiaro con la sua dichiarazione: «i figliuoli di questo secolo---sono più accorti dei figliuoli della luce» (Luca 16:8).
    Tuttavia, il mondo dei Farisei non era monolitico. Le molte differenze fra la casa di Hillel e la casa di Shammai riguardavano non solo alcuni dettagli dell’halachah, ma anche i principi di base dell’halachah, il pensiero religioso e quello sociale. C'è molto che deve essere chiarito riguardo il posto di Gesù e dei suoi insegnamenti in relazione al mondo Farisaico.
    Se proprio vogliamo accostare Gesù a qualche gruppo, credo il più vicino sia quello degli Hasidim, che, anche se non appartenevano al movimento farisaico, erano però abbastanza vicini. Non dico che Gesù era un Hasid o che faceva parte in una forma o nell’altra del movimento Hasidico galileo del suo tempo. C’è però una certa somiglianza e affinità tra Gesù e gli Hasidim nel loro insegnamento, stile di vita e comportamento.
     
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  12. tosefta
     
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    Anche il Flusser accosta Gesù agli Hassidim, mentre studiosi come P.Sacchi e G. Boccaccini ritengono piuttosto che la formazione di Gesù fu di tipo essenico (sebbene il pensiero di Gesù, a detta di costoro fu cmq lontano dall'estremismo essenico).

    A mio parere se si prende a studiare tutto ciò che emerge dalle credenze che circolavano all'epoca facenti capo ora a questa corrente, ora all'altra, Gesù ci appare proprio come quei cristiani di oggi che si concepisco come tali, ma non desiderano identificarsi pienamente in nessuna delle tante denominazioni che caratterizzano il cristianesimo (cattolico e protestante che esse siano) perchè a tutte muovono delle critiche. E onestamente, non credo che fosse neppure l'unico ebreo che abbia seguito questa via all'epoca, nè oggi giorno. E' quanto accade anche presso l'ebraismo odierno, quando capita di conoscere degli ebrei un pò "singolari" e "creativi", preparati e spiritualmente motivati, che non amano le etichette, e non si identificano pienamente in nessuna delle molteplici scuole di pensiero che contraddistinguono la cultura religiosa ebraica, sebbene non sia possibile porli e comprenderli al di fuori di essa.
     
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  13. goy furioso
     
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    CITAZIONE (Quintargento @ 4/1/2009, 22:32)
    Gli Esseni sono di origine assira?

    Non ho detto questo.
    Intendevo che la loro fede religiosa ha origine secondo me da una forma di sincretismo nata nelle zone della dispersione Assira con le fedi di quei popoli e l'originale fede Israelita.

    CITAZIONE (Quintargento @ 4/1/2009, 22:32)
    Il primo rappresentante esseno di cui fa cenno è Giuda l’Esseno (viveva a Gerusalemme).

    Ritengo che questo modo di stabilire assunti basandosi solo sulla presenza della parolina magica "esseno" in una fonte scritta sia un modo un po' superficiale di affrontare la questione.

    Ritengo più interessante osservare gli elementi in comune nella spiritualità tra la dottrina Essena e la dottrina di altri culti.

    L'approccio filologico no è, a mio avviso, in grado di spiegare ogni cosa, nè tantomeno di fornire certezze.
    Può raddrizzare il tiro e d evidare colossali cantonate, ma non fornire risposte definitive a questioni così complesse come l'origine di un movimento religioso.

    CITAZIONE (Quintargento @ 4/1/2009, 22:32)
    Se proprio vogliamo accostare Gesù a qualche gruppo, credo il più vicino sia quello degli Hasidim

    Anche l'autore di imninalu.net sostiene la stessa cosa.

    CITAZIONE (goy furioso @ 5/1/2009, 12:53)
    Non ho detto questo.
    Intendevo che la loro fede religiosa ha origine secondo me da una forma di sincretismo nata nelle zone della dispersione Assira con le fedi di quei popoli e l'originale fede Israelita.

    Non è da escludere comunque che una parte di loro provenga dalle zone di dispersione Assira.
    Io lo ritengo molto probabile.

    Il fatto che non abbiamo una fonte scritta Assira con la parolina magica "esseno" (non so, sparo a caso), non dimostra che non siano ritornati in Israele in un qualche momento storico dopo la deportazione Assira e che abbiano quindi portato con sè le loro idee religiose sincretiche.


    CITAZIONE (Quintargento @ 4/1/2009, 22:32)
    Il fatto è che durante il periodo del Secondo Tempio sorsero vari gruppi

    Sì, ma non è che lo cose iniziano così, per magia...
    Hanno sempre una storia, delle motivazioni profonde, storiche, religiose, magari anche molto remote nel tempo; motivazioni che precedono la nascita "ufficiale" di un certo evento/movimento.

    Se sorsero vari movimenti ci sarà pure un motivo all'origine del disaccordo, no?

    Un'ottima spegazione, a mio avviso, è quella che fa risalire il problema delle divergenze dell'antico contrasto tra le due case di Israel, i due "ulivi" di cui parla Shaul, la "Casa di Israele" e la "Casa di Giuda".
    Storicamente parlando, il culmine di tale attrito sfociò con la divisione del regno monarchico sotto Salomone.
    Ma questo non fu l'unico evento. Fu solo quello più eclatante.
     
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  14. Quintargento
     
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    Che Gesù fosse diverso da tutti gli altri non mi è difficile crederlo considerando quello che fatto e quello che ha detto. Ha un curriculum che ben pochi possono vantare.


    Gli esseni non erano sincretisti, erano religiosamente molto più rigidi dei farisei. La parola “Esseni” non è una paroletta magica, ma come ho già detto, di loro scrissero Giuseppe Flavio, Filone d’Alessandria, ed ora aggiungo che parlarono di loro anche Dione Crisostomo e Plinio il Vecchio. Essi tutti, ne parlano come di una setta ben conosciuta che abitava nella zona del Mar Morto e le cui origini risalgono al massimo al 140 prima dell’era cristiana. Chi sostiene diversamente ha l’onere della prova di dimostrarlo, altrimenti si corre il rischio di andare dietro ai propri sentimenti invece che alla verità risultante dalle testimonianze storiche. C’è anche da tener presente che Giuseppe Flavio visse qualche tempo tra di loro e quindi la sua testimonianza è per il momento determinante.
    È molto pericoloso paragonare la dottrina essena a quella di altri culti. Se si vuole trovare dei punti in comune, si possono trovare affinità tra l’ebraismo e l’islam, tra il cristianesimo e le religioni misteriche pagane, tra i racconti biblici della Genesi e quelli babilonesi, ecc.. Ma sono le differenze che fanno la differenza.
    Per quanto riguarda l’origine dei movimenti religiosi, essa è molto più semplice di quanto si possa immaginare. Tutti i movimenti religiosi iniziano con un uomo! Senza esclusione di nessuno. La stessa cosa è sicuramente toccata agli Esseni.

    Non ci sono prove o testimonianze che gli Esseni hanno origine con i deportati dell’Assiria. Posso anzi dire che gli Esseni consideravano con ripugnanza il seguito popolare che avevano i Farisei, paragonandolo al culto reso a Baal al tempo del Primo Tempio: la gente era stata sviata da imbroglioni in mezzo ai Farisei-Efraim. Essi speravano che alla “fine dei giorni”, al momento della rivelazione della verità, la verità di Giuda, i semplici non confluiti tra i Farisei si sarebbero uniti a Giuda-Esseni. Questo è un linguaggio che male si accorda con un’origine risalente ai deportati del Regno del Nord d’Israele.
    Per carità, tutto è possibile, molti documenti inediti della setta devono ancora essere pubblicati, ma in base a quello che si conosce oggi c’è ben poco spazio per una loro origine risalente alla divisione del regno d’Israele. Al massimo, siccome nella Grotta 7 sono stati trovati dei frammenti in lingua greca, si può dire che probabilmente questi frammenti facevano parte di opere collocate nella grotta da ebrei della diaspora ellenica unitisi agli Esseni in comunione di vita e di dottrina.


    I due ulivi di cui parla Shaul non hanno niente a che vedere con le due case d’Israele, le quali a loro volta non hanno niente a che vedere con gli Esseni. Gli Esseni rifiutavano l’istituzione sacerdotale dei loro tempi (1° sec. a.E.V) e consideravano il Tempio contaminato (Patto di Damasco 6:11-13; 4:15-18; 5:6,7). Essi si erano ritirati dall’abituale stile di vita ebraico per evitare la contaminazione spirituale che secondo loro aveva infettato l’intera nazione. In altre parole non riconoscevano l’autorità dei sacerdoti Sadducei.
     
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  15. Hard-Rain
     
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    Abbiamo comunque diversi rami della setta degli Esseni. Alcuni ammettevano il matrimonio, altri no ed erano più rigorosi. Stavo leggendo il libro di M. Pesce - A. Destro, L'uomo Gesù, uscito a Novembre del 2008, quindi molto recente. Si suppone che Giovanni Battista potesse provenire direttamente da ambienti esseni o addirittura qumranici. Mentre Gesù si sarebbe formato alla scuola del Battista e avrebbe iniziato a predicare dopo l'arresto di Giovanni. Il Battista fu una sorta di "padre spirituale" di Gesù.

    P.S. comunque sulla corretta interpretazione della frase volevo chiedere se condividete con me il pensiero, cioè che anche in greco il senso più ovvio e immediato sia quello che abbiamo detto sopra e che pare corroborato dalle attestazioni qumraniche. Cioè anche senza di quelle è logico tradurre in quel modo... Che ne dite?

    CITAZIONE
    Al massimo, siccome nella Grotta 7 sono stati trovati dei frammenti in lingua greca, si può dire che probabilmente questi frammenti facevano parte di opere collocate nella grotta da ebrei della diaspora ellenica unitisi agli Esseni in comunione di vita e di dottrina.

    Abbiamo frammenti greci anche nella grotta 4. Per la grotta 7 sono state proposte identificazioni con il Nuovo Testamento greco, ma data la scarsezza dei frammenti è difficile esserne certi (se volete ne parliamo nel dettaglio a parte, vedi tutta la questione del frammento 7Q5 o del 7Q4). La differenza è che nella grotta 7 abbiamo esclusivamente frammenti su papiro (sono una ventina in tutto) mentre nella grotta 4 la situazione è mista, alcuni sono su cuoio, altri sono su papiro. L'unico elemento certo è che tra grotta 7 e grotta 4 gli unici frammenti tradotti e interpretati con una certa sicurezza appartengono alla LXX o comunque a un qualche tipo di traduzione in greco del testo biblico. Inoltre tutti questi frammenti provengono da rotoli e non da codici (cfr. con i frammenti del NT). Alcuni frammenti sono relativamente abbondanti eppure non è stato possibile attribuirli a un testo a noi noto, nè biblico, nè extrabiblico.
     
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67 replies since 22/12/2008, 10:16   3451 views
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