Poveri in spirito

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  1. Abramo
     
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    עם ישראל חי

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    L'espressione "poveri in spirito" deriva dall'espressione ebraica "shfal ruach" e si trova anche nella Bibbia in Proverbi 16:19. Questa espressione significa "umile" ed è così tradotta dalla CEI:

    "è meglio abbassarsi con gli umili
    che spartire la preda con i superbi".

    La vecchia Diodati traduce invece più letteralmente:

    " Meglio è essere umile di spirito co' mansueti, Che spartir le spoglie con gli altieri".

    Il termine usato in questo verso è "shafel" (=umile) che è sinonimo di "'anav" (=umile) stesso senso base di "'anì" (=povero) con sostituzione della wav con yud.

    Questa espressione la troviamo anche nella Mishnàh: "meod meod hevè shfal ruach" (= sii moltissimo umile di spirito) perché la fine dell'uomo in fondo è nella tomba, il posto più umile, più basso e più povero. Mentre per tutte le altre qualità morali la Mishnàh consiglia di ricercare una via mediana di equilibrio equidistante dagli estremi, nel caso dell'umiltà è auspicabile porsi in una condizione molto al di sotto della linea mediana il più prossima al basso di una ideale scala di valori. Nota bene che qui la Mishnàh enfaticamente usa l'espressione superlativa con la ripetizione dell'aggettivo "meod": "meod meod..."

    Shalom
     
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67 replies since 22/12/2008, 10:16   3451 views
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