Figli di D-o e figlie dell'uomo di Genesi

Chi erano? Chi erano i giganti?

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  1. Abramo
     
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    עם ישראל חי

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    Molti danno per scontato che i "figli di D-o" sono esseri celesti e che con questi termini si intende gli angeli. Molti non sanno però che il termine ebraico "malaach" tradotto in italiano con "angelo" non significa essere celeste, significa invece "mandato", "incaricato". Il malaach è colui che svolge una "melaachàh"="compito", un lavoro. Nella Bibbia questo termine è impiegato innumerevoli volte per indicare uomini che sono "mandati" o "incaricati"da altri uomini per svolgere un dato compito, insomma chiunque di ciascuno di noi può fare il malaach. Conclusione: angelo è il nome di un incaricato a svolgere un compito chiunque esso sia: un uomo, un cane, una scimmia o anche un computer, non da escludere che potrebbe essere anche un essere celeste materiale o spirituale, terrestre o extraterreste. Stesso discorso si è convenuto che i "figli di D-o" siano angeli intesi come esseri spirituali come vuole la tradizione. Per dimostrare che i figli di D-o e gli angeli sono la stessa cosa viene citato il cap.1 di Giobbe.

    Mi sconvolge invece la traduzione Luzzi di Salmi 89:6 (nell'ebraico 89:7) dove traduce con "figli di D-o" i termini "bene elim". Molto strana e sbagliatissima questa traduzione perchè "elim" non è mai usato come nome comune di D-o. L'espressione traducibile con "figli di D-o" è invece quella di Giobbe 1:6 dove dice invece "bene Elo-him" dove "Elo-him" è un nome comune per dire D-o. "Bene elim" invece sono "i figli dei potenti", dei governanti, di coloro che stano al potere, loro stessi o chi li rappresenta. Lo stesso termine figura nel Salmo 29:1 dove ho notato che stavolta la Luzzi traduce bene con "figli dei potenti". Ma allora perchè la stessa Luzzi in Salmo 89:6 traduce con "figli di D-o"?

    Ma la cosa ancor più strana è che la traduzione greca dei LXX, traduce Salmo 29:1 con "montoni", ma è un errore perchè "montoni" si scrive con una yud in più come appunto figura in tutti gli altri luoghi nel resto dei salmi, nella Torah e nei profeti.

    Si consideri inoltre che anche i "figli dei potenti" possono essere dei loro rappresentanti o coloro che sono stati da loro mandati a svolgere un compito e quindi anche in questo caso si può parlare di incaricati come l'ebraico "malaach". La traduzione aramaica al 29:1 riporta "malachaiah bene elim" cioè "incaricati dei potenti". La Siriaca riporta invece "angelorum".
    Si poteva benissimo tradurre il verso del Salmo con "angeli" e mettere un asterisco o scriverlo in modo diverso (in corsivo per esempio), per poi mettere una nota in calce e spiegare il tutto. C'è infatti una interpretazione tradizionale che dice che i "bene elim" sono angeli, ma questo non autorizza a tradurre "figli di D-o" con dio scritto con la lettera maiuscola. A mio avviso sarebbe però ancor meglio in casi simili lasciare il termine "bene elim" sul testo e mettere una bella nota in calce, almeno così si capisce la differenza fra "bene elim" e "bene Elo-him" nei luoghi dove compaiono questi termini. Solo in due salmi in tutta la Scrittura compaiono i termini "bene elim" in 89:7 e 29:1.
    Per esempio si poteva obbiettare sul'interpretazione tradizionale e considerare linguisticamente il termine "shahaq" presente nel salmo 89:7 dove lo si traduce con "cieli", e anche qui ci sarebbe da dire che il termine è al singolare e si doveva almeno essere precisi in questo e tradurre "cielo", non "cieli". Io tradurrei il verso in altro modo. Infatti per dire "cielo" si usa sempre il termine "shhaqim" che sarebbe il plurale di "shahaq". Solo in questo luogo si trova al singolare e non sarebbe giustificato nemmeno tradurre con "cielo", se non per motivi tradizionali. Infatti il termine "shahaq" significa anche "polvere" ed è ricorrente nella Scrittura con questo senso, come per esempio in Ishaia 40:15 o in forma verbale come in II Samuele 22:43 e in Salmi 18:43(Luzzi 18:42). A maggior ragione poi che compaiono i termini "bene elim" mi pare più logico tradurre il verso in questo caso nel seguente modo:

    "Chi nella polvere si paragoneà a ****, chi somiglierà a **** fra i potenti." Sono due frasi parallele come spesso ricorre nei Salmi e "polvere" sarebbe il parallelo di "potenti". I potenti della terra sono un nulla, sono polvere e malgrado hanno grandi incarichi di governatori e giudici sono sempre polvere e la vera Giustizia può essere pronunciata solo da D-o.

    Shalom

     
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45 replies since 9/11/2004, 11:06   5295 views
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