Origine del movimento dei "sicari"

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    cip di lettura.

    zio ot
     
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  2. K. Freigedank
     
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    Giorgio Jossa DOCET..
    Conciso, Chiaro e ricco di citazioni autorevoli. (I Gruppi giudaici al tempo di Gesù, Paideia)
    K.F.
     
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    Il capo dei sikrin (o sikrikon) soprannominato "Abba Sikra" e identificato nel talmud con "ben Batiach" era il nipote (figlio della sorella) di raban Yochanan ben Zaccai.

    Bene, qualcuno conosce altre citazioni di questo ben Batiach giusto per formare una piccola biografia?
     
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    Ridete pure.

    Giuda saluta Gesù con un bacio.
    I clientes salutavano, in segno di omaggio, i patrones con un bacio
    Giuda era romano

    Ergo

    Giuda Iscariota tradisce l sua origine romana
    Roma si chiamava ISKAR
    Dopo la conversione al cristianesimo amoR
    Poi, pervertita, Roma (l'esatto contrario)

    Conclusione: non sicari, ma iscari (insomma si sono invertite le iniziali)

    Solo io e Pascoli abbiamo colto nel palindromo amoR/Roma l'intera storia di una città davvero eterna
     
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    Abba Sicara il capo dei barionim viene chiamato dallo storico Flavio Giuseppe Simone bar giora e precisa che fosse il capo dei Sicari.
    Viene arrestato dai romani dopo la caduta del Tempio.
    Simone era un bariona e fa storicamente la stessa fine di Pietro;infatti venne imprigionato nel carcere Mamertino e successivamente venne giustiziato.

    Storicamente Simone bargiora capo dei barionim è da identificarsi con Simone bariona detto Pietro dei Vangeli.

    Fu soprannominato Pietro dai cristiani per questo motivo:

    Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. 18E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. 19A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

    Come potete vedere i Cristiani lo hanno messo a difesa delle porte del Paradiso, un posto non casuale visto che storicamente Simone il capo dei barionim era il forte difensore del Tempio di Gerusalemme (la casa di D-o).

    E non solo, guardate cosa dice di lui Flavio Giuseppe:

    Libro VII:26 - 2, 2. Durante l'assedio di Gerusalemme questo Simone aveva occupato la città alta; quando poi
    l'esercito romano, penetrato entro le mura, prese a saccheggiare tutta la città, allora egli raccolse, assieme agli amici più fidati, un certo numero di scalpellini con i ferri necessari al loro lavoro e cibo sufficiente per molti
    giorni, e assieme a loro s'introdusse in una delle gallerie sotterranee segrete.
    Libro VII:27 Dopo essersi spinti avanti nel tratto scavato anticamente, s'imbatterono nella pietra viva e allora
    cominciarono a scavarla nella speranza di poter procedere oltre, risalire in un luogo sicuro e mettersi in salvo.
    Libro VII:28 Ma alla prova dei fatti la speranza si rivelò fallace: i minatori a gran pena avevano fatto un piccolo
    progresso mentre i viveri, pur distribuiti con parsimonia, stavano per finire.
    Libro VII:29 Allora Simone, credendo di poter ingannare i romani spaventandoli, si avvolse in tunichette bianche
    e, fermatovi sopra con una spilla un mantello purpureo, venne fuori dalla terra nel luogo dove prima sorgeva il tempio.
    Libro VII:30 Sulle prime chi lo vide fu preso dalla paura e rimase immobile, ma poi gli si avvicinarono e gli
    chiesero chi fosse.
    Libro VII:31 Simone non glielo rivelò, ma si fece chiamare il comandante; quelli andarono di corsa e ben presto
    arrivò Terenzio Rufo, che era stato lasciato a capo del presidio. Questi, dopo aver sentito da Simone tutta la
    verità, lo fece mettere in catene e inviò a Cesare la notizia della sua cattura.

    USCÌ SOTTO LE PIETRE DEL TEMPIO ORMAI DISTRIRUTTO E POI VENNE MANDATO IN CATENE A ROMA.

    Gesù aveva preannunciato che avrebbe distrutto il Tempio e ne avrebbe costruto un altro al suo posto tramite Simon Pietro.

    Bene...dalle pietre del Tempio uscì Simone il capo dei barionim che verrà marterizzato a Roma dopo essere stato incarcerato, come tradizione Cattolica, nel carcere Mamertino.

    Le prove archeologiche le trovate qui, nel carcere di Pietro e Paolo:

    https://ibb.co/CHxc8p0

    Edited by Baphomet - 29/10/2019, 15:37
     
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    I sicari, come detto e dimostrato dagli utenti che hanno scritto anni fa, si occupavano di compra vendita dei beni immobili e come descritto da Flavio Giuseppe, chi si oppeneva a tale opera veniva ucciso.
    La stessa dinamica viene scritta negli atti degli apostoli, dove Simon Pietro, pare che uccida I cognugi Anania e Saffira, ai modi dei Sicari:

    1Un uomo di nome Anania, con sua moglie Saffìra, vendette un terreno 2e, tenuta per sé, d'accordo con la moglie, una parte del ricavato, consegnò l'altra parte deponendola ai piedi degli apostoli. 3Ma Pietro disse: «Anania, perché Satana ti ha riempito il cuore, cosicché hai mentito allo Spirito Santo e hai trattenuto una parte del ricavato del campo? 4Prima di venderlo, non era forse tua proprietà e l'importo della vendita non era forse a tua disposizione? Perché hai pensato in cuor tuo a quest'azione? Non hai mentito agli uomini, ma a Dio». 5All'udire queste parole, Anania cadde a terra e spirò. Un grande timore si diffuse in tutti quelli che ascoltavano. 6Si alzarono allora i giovani, lo avvolsero, lo portarono fuori e lo seppellirono.
    7Avvenne poi che, circa tre ore più tardi, entrò sua moglie, ignara dell'accaduto. 8Pietro le chiese: «Dimmi: è a questo prezzo che avete venduto il campo?». Ed ella rispose: «Sì, a questo prezzo». 9Allora Pietro le disse: «Perché vi siete accordati per mettere alla prova lo Spirito del Signore? Ecco qui alla porta quelli che hanno seppellito tuo marito: porteranno via anche te». 10Ella all'istante cadde ai piedi di Pietro e spirò. Quando i giovani entrarono, la trovarono morta, la portarono fuori e la seppellirono accanto a suo marito. 11Un grande timore si diffuse in tutta la Chiesa e in tutti quelli che venivano a sapere queste cose.
     
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    IL TRADIMENTO DI GIUDA

    Nel Vangeli di Giovanni, il tradimento di Giuda Iscariota ( il sicario) viene descritto con insoliti particolari:

    21Dette queste cose, Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». 22I discepoli si guardavano l'un l'altro, non sapendo bene di chi parlasse. 23Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. 24Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. 25Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». 26Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda...

    Nel Vangelo di Giovanni Pietro non chiede direttamente a Gesù chi fosse il traditore ( la cosa più logica), ma lo chiede direttamente al discepolo da lui amato ( ATTENZIONE DISCEPOLO, NON APOSTOLO), che era nella realtà come detto Giovanni di Giscala ( Yoahanna ben Zakkai), come se Gesù non esistesse o fosse un entità incorporea, come gli gnostici affermavano.

    In ogni modo Pietro, così desideroso di mettere le mani sul traditore Giuda, così spiega agli apostoli ,in Atti, come quest'ultimo sia morto:

    18Giuda dunque comprò un campo con il prezzo del suo delitto e poi, precipitando, si squarciò e si sparsero tutte le sue viscere. 19La cosa è divenuta nota a tutti gli abitanti di Gerusalemme...

    Da dove cadde Giuda a tal punto da farsi a pezzi, spargendo le sue viscere a terra?
    Come è caduto?
    Chi lo ha fatto cadere e da dove?
    Non è specifico, il nuovo testamento ci dice soltanto che solo Simon Pietro lo sapeva e che la cosa era divenuta nota a tutti gli abitanti di Gerusalemme.

    Quindi se la cosa era diventata nota a tutti, sicuramente lo storico Flavio Giuseppe lo avrebbe scritto.

    Infatti lo storico scrive, che durante la guerra, mentre Giovanni di Giscala voleva istaurare un regime monarchico a Gerusalemme, mentre I sacerdoti del tempio cercavano il modo di ucciderlo e mentre Simone si occupava della difesa:

    Libro V:534 - 13, 2. Al veder ciò un certo Giude, figlio di Giude, che era uno dei subalterni di Simone [quindi era un sicario da cui deriva il termine iscariota] e ne aveva avuto l'incarico di far la guardia a una torre, un po' forse per compassione verso le vittime uccise con tanta ferocia, ma specialmente preoccupato di quella che sarebbe stata la sua sorte, chiamò a sé dieci fra gli uomini più fidati che aveva e disse loro:
    Libro V:535 “Fino a quando sopporteremo queste malefatte? Che speranza di salvarci abbiamo se restiamo fedeli a un farabutto?
    Libro V:536 Non abbiamo già la fame addosso, i romani sul punto di entrare in città, mentre Simone non rispetta nemmeno chi gli ha fatto del bene, sì che c'è da temere che da un momento all'altro egli ci metta a morte quando invece ci si può fidare della parola dei romani? Orsù, consegniamo le mura e salviamo noi stessi e la città!
    Libro V:537 Non sarà un gran male per Simone pagare più presto il fio dal momento che non ha speranza di salvarsi”.

    Libro V:538 Persuasi i dieci, allo spuntar del giorno Giude inviò gli altri suoi uomini chi da una parte, chi dall'altra, per evitare che si scoprisse il complotto, e verso l'ora terza si mise a chiamare dall'alto della torre i romani.
    Libro V:539 Ma di questi alcuni non gli badarono, altri non se ne fidarono mentre i più non si mossero pensando che tra breve avrebbero avuto in mano la città senza correre pericolo.
    Libro V:540 E quando alla fine Tito si apprestava ad avvicinarsi al muro alla testa di un reparto, Simone raggiunto dalla notizia accorse a prendere sotto controllo la torre; catturati i traditori, li uccise sotto gli occhi dei romani e, mutilati i cadaveri, li scaraventò davanti alle mura.

    Questa è la realtà storica del tradimento di Giuda e della sua morte...notate la precisa coincidenza evangelica dei nomi delle persone coinvolte.
     
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36 replies since 14/10/2007, 13:28   3333 views
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