Rapporti tra ebraismo e altri popoli

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  1. Elisha Kimron
     
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    QUOTE (Hard-Rain @ 19/9/2007, 12:34)
    Per Stella Maris.

    E' un comandamento ebraico? Si trova nel Talmud o in qualche passo biblico, espresso però in una maniera così forte?

    Quando incontrerai il bue del tuo nemico o il suo asino dispersi, glieli dovrai ricondurre. Quando vedrai l'asino del tuo nemico accasciarsi sotto il carico, non abbandonarlo a se stesso: mettiti con lui ad aiutarlo. (esodo 23,4-5)
    Da questo verso della Torah(citato dalla versione cattolica CEI) si trae l'insegnamento di amare il nemico. Ma in ebraico questo comandamento è più marcato dal senso dato dalla CEI e si fonda su due differenti articolazioni. Nella prima (quella del verso 4) il termine usato è "Oivchà" che è il semplice nemico appartenente ad altra nazionalità, ma senza che ci siano stati episodi o sentimenti di odio fra i due. A questa fase più lieve corrisponde il semplice atto della restituzione che comprende la cattura ed il trasporto fino a destinazione. Nella fase successiva è usato il termine "Sonaachà" di radice "sanà" da cui deriva il sostantivo "sinà" che significa "odio". Qui il termine designa non un semplice nemico, ma un nemico che ha forti sentimenti di odio nei tuoi confronti, la fase qui è più intensa e la Torah fa corrispondere un atto amorevole più intenso. Amare il nemico che ti odia richiede un impegno maggiore, si deve vincere l'odio del nemico rimanendo insieme a lui aiutandolo in amorevole collaborzione fino a tirarlo fuori dalla sventura e non solo il semplice atto della restituzione dell'animale disperso che non richiede la scomoda presenza del nemico pieno di odio.

    QUOTE
    Gli ebrei lo hanno applicato storicamente in qualche contesto? Es.: ci furono alcuni dei primi cristiani che lo fecero andando incontro al martirio, Ignazio di Antiochia ha scritto lettere che lette oggi sembrano agghiaccianti e incomprensibili per la mentalità moderna. Però resta che le ha scritte ed è stato assassinato dai Romani.

    Mi piacerebbe conoscere la storia di Ignazio di Antiochia.


    QUOTE
    P.S. Mi sono permesso di linkare questo thread anche in altri forums perchè riguarda alcuni dibattiti interni al cristianesimo (cioè se i cristiani "pagani" debbano o meno seguire la Torah) e le vostre risposte sono molto importanti.

    Noi non usiamo il termine "pagano" potrebbe risultare dispreggiativo.


    QUOTE
    Ecco il punto. Ma l'osservanza "morale" senza tutti i precetti secondo voi è giustificata per i cristiani oppure no?

    Credo che Abramo intende il contenuto morale dei comandamenti come: non uccidere, non rubare, non comettere adulterio ecc. Questi comandamenti fanno parte anche dei sette precetti di Noè e sono ugualmente validi per i gentili, anche se la loro trasgressione non comporta le punizioni descritte nella Torah.


    QUOTE
    I cristiani pagani dovrebbero seguire i precetti talmudici?

    Assolutamente no! Debbono seguire la religione e la legge della loro nazione. Anche le religioni sono state assegnate da D-o ad ogni popolo e nazione. Secondo l'ebraismo le religioni crstiana e islamica hanno lo scopo di preparare la venuta del Messia. Qualcuno dice pure per far tornare in patria le dieci tribù disperse.
    QUOTE
    Io penso di no in primis perchè non sono ebrei ma in origine appunto pagani, per non dire poi che dal punto di vista ebraico sono apostati (minim, si dice così?).

    No,dal punto di vista ebraico non sono apostati, apostata è chi tradisce la propria religione. Il goy ha la sua religione ed è quella che è tenuto a rispettare.

    nb. So che aspetti le risposte da Stella e Abramo, scusa l'intrusione.

    Shalom
     
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  2. Jesuslives
     
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    CITAZIONE (Elisha Kimron @ 19/9/2007, 15:21)
    Qualcuno dice pure per far tornare in patria le dieci tribù disperse.

    Condivido. È la missione principale di Jeshua.

    Shalom
     
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  3. Hard-Rain
     
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    A questo punto se ve la sentite e, soprattutto, se avete tempo, potremmo formalizzare meglio i rapporti tra gli ebrei e i pagani?

    Se non è troppo disturbo per voi, mi servirebbero le indicazioni sia bibliche che talmudiche sulle conclusioni cui siamo pervenuti, circa la non obbligatorietà della Torah per i non ebrei. Inoltre mi servirebbe sapere da dove si deduce che i pagani sono tenuti al risp. delle leggi noachidi.

    Vi sono passi specifici nel Talmud?

    Shalom.
     
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  4. dovid
     
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    Come notate ho dovuto ri-registrarmi nuovamente, perché persa la password.

    Si metta in chiaro una cosa:
    gli .... Aseret Ha-dibrot sono dati agli ebrei e non hai gentili !

    Il Cristianesimo ha fatto un "furto di diritti d'autore".
    davidejavascript:;
    :)

    Edited by dovid - 20/9/2007, 12:35
     
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  5. Elisha Kimron
     
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    Hard, questo un periodo di festività e gli ebrei non hanno tempo, domani notte è Yom Kippur, poi ci si deve costruire la succah per abitarci di succot che ricorre fra una settimana per sette giorni.

    Una indicazione globale per la risposta alla tua domanda la si può avere con un semplice ragionamento: Quando il popolo di Israele ricevette la Torah ebbe il comando di darla a tutta l'umanità? No, ebbe il comando di separarsi dall'umanità. Chi ha mai detto che la Torah è diretta ai gentili? La cristianità, per spiegare la teologia della legge inadempibile e del sacrificio umano.

    La Torah fu data al popolo di Israele per essere la legge della sua nazione e doveva essere in vigore in terra di Israele. Prima di questa nazione c'era Noè, il primo avo dell'umanità, che ricevette la legge noachide per tutta l'umanità. Leggendo il Tanach a partire da Bereshith D-o parla con l'Umanità, poi sceglie il popolo di Israele, gli da una terra e forma una nazione. Secondo il cristianesimo questa nazione (che durò 1500 anni) servì solo per dimostrare che la Torah non poteva essere osservata dall'uomo,ma in pratica la Torah in questi 1500 anni non sconfinò mai il territorio israelita.Per fare un provino di legge che sarebbe servito al divino per l'umanità si sarebbero coinvolte altre nazioni e non solo la nazione di Israele.

    Il diritto della Torah prescrive le leggi anche per lo "straniero" che vive in terra di Israele e fa distinzione fra due tipi di stranieri: il gher zedek ed il gher toshav. Il sostantivo gher usato deriva dalla radice gur, che significa risiedere,il gher è colui che risiede in terra di Israele, il residente forestiero. Il gher se ha l'attributo "zedek" che significa "diritto", "giustizia" indica colui che si conforma al diritto della Torah, se invece ha l'attribbuto "toshav" dalla radice yashav, che significa abitare designa colui che solo abita in terra di Israel ma rimane entro la giurisdizione noachica. Ogni straniero che immigrava in terra di Israele aveva due possibilità: o chiedere la cittadinannza e sottoporsi a tutte le leggi della nazione oppure rimanere nello statuto di straniero a cui però lo stato riconosceva il diritto universale di Noè, cioè quello che c'era poco dopo il diluvio.

    Shalom

    QUOTE (dovid @ 20/9/2007, 12:28)
    Si metta in chiaro una cosa:
    gli .... Aseret Ha-dibrot sono dati agli ebrei e non hai gentili !

    Il Cristianesimo ha fatto un "furto di diritti d'autore".
    davidejavascript:;
    :)

    Si , ma questo furto li preparerà per la venuta del Mashiach, era già tutto nei piani di D-o. Il furto però rimane e secondo i profeti verrà punito.

    gmar chatimah tovah
     
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  6. Hard-Rain
     
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    CITAZIONE
    Hard, questo un periodo di festività e gli ebrei non hanno tempo

    Beh, ma non c'è problema, posso aspettare, non occorre che le risposte arrivino subito in poche ore!

    Se vi va potete continuare dopo succoth mi interesserebbe molto l'approfondimento di questa tematica.

    Marcione a metà del II secolo costruì un cristianesimo che rifiutava completamente qualunque compromesso con l'ebraismo, non considerava canonico neppure l'Antico Testamento. Fu dichiarato eretico, forse aveva ragione, nel senso che il cristianesimo dovrebbe staccarsi del tutto dall'ebraismo per motivi teologici, ovviamente nel rispetto delle differenze.

    Sappiamo però che all'opposto di Marcione ci furono dei cristiano-giudei che invece dicevano che i cristiani dovevevano osservare alla lettera tutti i precetti ebraici e trasportarli anche nel cristianesimo, compreso non solo l'A.T. ma anche la circoncisione e il sabato. Scrissero varia letteratura apocrifa che va sotto il nome di omelie pseudo-clementine. Criticavano ovviamente Paolo perchè non riconosceva tutti i precetti giudaici per i cristiani (secondo me aveva ragione Paolo). Non è quindi un caso che Marcione stimasse Paolo e includesse nel suo "personale" canone cristiano le epistole paoline e una versione modificata del vangelo di Luca (depurato di tutti gli elementi più filo-giudaici che credette di ritrovarvi).

    Oggi i cristiani più che altro utilizzano l'Antico Testamento perchè contiene delle profezie che a torto o a ragione essi riconducono a Gesù Cristo. Si tratta di un modello esegetico che fu adottato anche dagli ebrei della comunità di Qumran: utilizzare i passi dei profeti (per esempio di Abacuc) per riferirli ad eventi nel futuro (futuro risp. a quando i passi biblici furono composti). Vedi ad esempio il classico commentario di Abacuc.

    Per concludere, sono convinto che è dal rispetto delle differenze che nasce la comprensione reciproca e il dialogo. Io sono amico degli ebrei e li stimo come popolo, però non mi farei mai ebreo per compiacerli, sono e rimango un "gentile" e non vorrei mai forzare la Toràh che non mi impone certi vincoli.

    Shalom.
     
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  7. Stella Maris2
     
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    QUOTE
    Per concludere, sono convinto che è dal rispetto delle differenze che nasce la comprensione reciproca e il dialogo. Io sono amico degli ebrei e li stimo come popolo, però non mi farei mai ebreo per compiacerli, sono e rimango un "gentile" e non vorrei mai forzare la Toràh che non mi impone certi vincoli.

    Non ce n'è bisogno, tu sei una persona squisita così come sei. Andrai sicuramente in Paradiso. L'obbligo della Torah ce l'ha chi nasce ebreo, chi nasce goy non ha alcuna ragione per complicarsi. Basta essere persone oneste, avere l'amore nel cuore ed aiutare il prossimo per essere graditi a D-o. Il goy non è una persona di serie b, davanti a D-o siamo tutti uguali, il patto con gli ebrei vale per ragioni nazionali non influisce il rapporto privato di ciascuno di noi con D-o. Anche uno dei profeti recitava: non vi credete di essere superiori agli altri popoli, io no ho solo tratto voi dalla schiavitù, ma ho anche tratto altri popoli da terre conducendoli verso altre terre. Tutte le nazioni sono di D-o. Quando il Tanach parla di D-o di Israele non ha mai inteso un D-o nazionale, questo è un grossolano errore esegetico, "D-o di Israele" designa il D-o adorato da Israele, non è un indice di appartenenza, ma una specificazione di culto.

     
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  8. dovid
     
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    per Eliseo


    Ignazio, vescovo di Antiochia.
    Nasce ad Antiochia e muore martire a Roma ?107 ev

    Vengono per la prima volta le espressioni "Chiesa cattolica" e "cristianesimo",
    che sono ritenuti neologismi creati da Ignazio.
    Pure per la prima volta nelle sue lettere la concezione tripartita del ministero cristiano: vescovo, presbiteri, diaconi.

    Fa parte dei Padri Apostolici.

    Scritti pervenuteci:
    # Lettera di Ignazio agli Efesini
    # Lettera di Ignazio ai Magnesi
    # Lettera di Ignazio ai Tralliani
    # Lettera di Ignazio ai Romani
    # Lettera di Ignazio ai Filadelfesi
    # Lettera di Ignazio agli Smirnesi
    # Lettera di Ignazio a Policarpo




    Epistle to the Ephesians: Shorter and Longer Versions

    Chapter I.—Praise of the Ephesians.

    Chapter II.—Congratulations and entreaties.

    Chapter III.—Exhortations to unity.

    Chapter IV.—The same continued.

    Chapter V.—The praise of unity.

    Chapter VI.—Have respect to the bishop as to Christ Himself.

    Chapter VII.—Beware of false teachers.

    Chapter VIII.—Renewed praise of the Ephesians.

    Chapter IX.—Ye have given no heed to false teachers.

    Chapter X.—Exhortations to prayer, humility, etc.

    Chapter XI.—An exhortation to fear God, etc.

    Chapter XII.—Praise of the Ephesians.

    Chapter XIII.—Exhortation to meet together frequently for the worship of God.

    Chapter XIV.—Exhortations to faith and love.

    Chapter XV.—Exhortation to confess Christ by silence as well as speech.

    Chapter XVI.—The fate of false teachers.

    Chapter XVII.—Beware of false doctrines.

    Chapter XVIII.—The glory of the cross.

    Chapter XIX.—Three celebrated mysteries.

    Chapter XX.—Promise of another letter.

    Chapter XX.—Exhortations to stedfastness and unity.

    Chapter XXI.—Conclusion.

    Epistle to the Magnesians: Shorter and Longer Versions

    Chapter I.—Reason of writing the epistle.

    Chapter II.—I rejoice in your messengers.

    Chapter III.—Honour your youthful bishop.

    Chapter IV.—Some wickedly act independently of the bishop.

    Chapter V.—Death is the fate of all such.

    Chapter VI.—Preserve harmony.

    Chapter VII.—Do nothing without the bishop and presbyters.

    Chapter VIII.—Caution against false doctrines.

    Chapter IX.—Let us live with Christ.

    Chapter X.—Beware of Judaizing.

    Chapter XI.—I write these things to warn you.

    Chapter XII.—Ye are superior to me.

    Chapter XIII.—Be established in faith and unity.

    Chapter XIV.—Your prayers requested.

    Chapter XV.—Salutations.

    Epistle to the Trallians: Shorter and Longer Versions

    Chapter I.—Acknowledgment of their excellence.

    Chapter II.—Be subject to the bishop, etc.

    Chapter III.—Honour the deacons, etc.

    Chapter IV.—I have need of humility.

    Chapter V.—I will not teach you profound doctrines.

    Chapter VI.—Abstain from the poison of heretics.

    Chapter VII.—The same continued.

    Chapter VIII.—Be on your guard against the snares of the devil.

    Chapter IX.—Reference to the history of Christ.

    Chapter X.—The reality of Christ’s passion.

    Chapter XI.—Avoid the deadly errors of the Docetæ.

    Chapter XII.—Continue in unity and love.

    Chapter XIII.—Conclusion.

    Epistle to the Romans: Shorter and Longer Versions

    Chapter I.—As a prisoner, I hope to see you.

    Chapter II.—Do not save me from martyrdom.

    Chapter III.—Pray rather that I may attain to martyrdom.

    Chapter IV.—Allow me to fall a prey to the wild beasts.

    Chapter V.—I desire to die.

    Chapter VI.—By death I shall attain true life.

    Chapter VII.—Reason of desiring to die.

    Chapter VIII.—Be ye favourable to me.

    Chapter IX.—Pray for the church in Syria.

    Chapter X.—Conclusion.

    Epistle to the Philadelphians: Shorter and Longer Versions

    Chapter I.—Praise of the bishop.

    Chapter II.—Maintain union with the bishop.

    Chapter III.—Avoid schismatics.

    Chapter IV.—Have but one Eucharist, etc.

    Chapter V.—Pray for me.

    Chapter VI.—Do not accept Judaism.

    Chapter VII.—I have exhorted you to unity.

    Chapter VIII.—The same continued.

    Chapter IX.—The Old Testament is good: the New Testament is better.

    Chapter X.—Congratulate the inhabitants of Antioch on the close of the persecution.

    Chapter XI.—Thanks and salutation.

    Epistle to the Smyrnæans: Shorter and Longer Versions

    Chapter I.—Thanks to God for your faith.

    Chapter II.—Christ’s true passion.

    Chapter III.—Christ was possessed of a body after His resurrection.

    Chapter IV.—Beware of these heretics.

    Chapter V.—Their dangerous errors.

    Chapter VI—Unbelievers in the blood of Christ shall be condemned.

    Chapter VII.—Let us stand aloof from such heretics.

    Chapter VIII.—Let nothing be done without the bishop.

    Chapter IX.—Honour the bishop.

    Chapter X.—Acknowledgment of their kindness.

    Chapter XI.—Request to them to send a messenger to Antioch.

    Chapter XII.—Salutations.

    Chapter XIII.—Conclusion.

    Epistle to Polycarp: Shorter and Longer Versions

    Chapter I.—Commendation and exhortation.

    Chapter II.—Exhortations.

    Chapter III.—Exhortations.

    Chapter IV.—Exhortations.

    Chapter V.—The duties of husbands and wives.

    Chapter VI.—The duties of the Christian flock.

    Chapter VII.—Request that Polycarp would send a messenger to Antioch.

    Chapter VIII.—Let other churches also send to Antioch.

    Introductory Note to the Syriac Version of the Ignatian Epistles

    Epistle to Polycarp: Syriac Version

    Chapter I.

    Chapter II.

    Chapter III.

    Chapter IV.

    Chapter V.

    Chapter VI.

    Chapter VII.

    Chapter VIII.

    Epistle to the Ephesians: Syriac Version

    Chapter I.

    Chapter III.

    Chapter VIII.

    Chapter IX.

    Chapter X.

    Chapter XIV.

    Chapter XV.

    Chapter XVIII.

    Chapter XIX.

    Epistle to the Romans: Syriac Version

    Chapter I.

    Chapter II.

    Chapter III.

    Chapter IV.

    Chapter V.

    Chapter VI.

    Chapter VII.

    Chapter IX.

    Introductory Note to the Spurious Epistles of Ignatius

    Epistle to the Tarsians

    Chapter I.—His own sufferings: exhortation to stedfastness.

    Chapter II.—Cautions against false doctrine.

    Chapter III.—The true doctrine respecting Christ.

    Chapter IV.—Continuation.

    Chapter V.—Refutation of the previously mentioned errors.

    Chapter VI.—Continuation.

    Chapter VII.—Continuation.

    Chapter VIII.—Exhortations to holiness and good order.

    Chapter IX.—Exhortations to the discharge of relative duties.

    Chapter X.—Salutations.

    Epistle to the Antiochians

    Chapter I.—Cautions against error.

    Chapter II.—The true doctrine respecting God and Christ.

    Chapter III.—The same continued.

    Chapter IV.—Continuation.

    Chapter V.—Denunciation of false teachers.

    Chapter VI.—Renewed cautions.

    Chapter VII.—Exhortation to consistency of conduct.

    Chapter VIII.—Exhortations to the presbyters and others.

    Chapter IX.—Duties of husbands, wives, parents, and children.

    Chapter X.—Duties of masters and servants.

    Chapter XI.—Inculcation of various moral duties.

    Chapter XII.—Salutations.

    Chapter XIII.—Salutations continued.

    Chapter XIV.—Conclusion.

    Epistle to Hero, a Deacon of Antioch

    Chapter I.—Exhortations to earnestness and moderation.

    Chapter II.—Cautions against false teachers.

    Chapter III.—Exhortations as to ecclesiastical duties.

    Chapter IV.—Servants and women are not to be despised.

    Chapter V.—Various relative duties.

    Chapter VI—Exhortations to purity and caution.

    Chapter VII.—Solemn charge to Hero, as future bishop of Antioch.

    Chapter VIII.—Salutations.

    Chapter IX.—Concluding salutations and instructions.

    Epistle to the Philippians

    Chapter I.—Reason for writing the epistle.

    Chapter II.—Unity of the three divine persons.

    Chapter III.—Christ was truly born, and died.

    Chapter IV.—The malignity and folly of Satan.

    Chapter V.—Apostrophe to Satan.

    Chapter VI.—Continuation.

    Chapter VII.—Continuation: inconsistency of Satan.

    Chapter VIII.—Continuation: ignorance of Satan.

    Chapter IX.—Continuation: ignorance of Satan.

    Chapter X.—Continuation: audacity of Satan.

    Chapter XI.—Continuation: audacity of Satan.

    Chapter XII.—The meek reply of Christ.

    Chapter XIII.—Various exhortations and directions.

    Chapter XIV.—Farewells and cautions.

    Chapter XV.—Salutations. Conclusion.

    Epistle from Maria of Cassobelæ

    Mary of Cassobelæ to Ignatius

    Chapter I.—Occasion of the epistle.

    Chapter II.—Youth may be allied with piety and discretion.

    Chapter III.—Examples of youthful devotedness.

    Chapter IV.—The same subject continued.

    Chapter V.—Expressions of respect for Ignatius.

    Epistle to Mary at Neapolis

    Chapter I.—Acknowledgment of her excellence and wisdom.

    Chapter II.—His own condition.

    Chapter III.—He had complied with her request.

    Chapter IV.—Commendation and exhortation.

    Chapter V.—Salutations and good wishes.

    First Epistle to St John

    Ignatius, and the brethren who are with him, to John the holy presbyter.

    Second Epistle to St John

    His friend Ignatius to John the holy presbyter.

    Epistle to Mary the Virgin

    Her friend Ignatius to the Christ-bearing Mary.

    Epistle from Mary the Virgin

    The lowly handmaid of Christ Jesus to Ignatius, her beloved fellow-disciple.

    Introductory Note to the Martyrdom of Ignatius

    The Martyrdom of Ignatius

    Chapter I.—Desire of Ignatius for martyrdom.

    Chapter II.—Ignatius is condemned by Trajan.

    Chapter III.—Ignatius sails to Smyrna.

    Chapter IV.—Ignatius writes to the churches.

    Chapter V.—Ignatius is brought to Rome.

    Chapter VI.—Ignatius is devoured by the beasts at Rome.

    Chapter VII.—Ignatius appears in a vision after his death.
     
    .
  9. Stella Maris2
     
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    Ma Dovid, un charidì e chassid come te che posta questa roba impura :o:

    QUOTE
    Il furto però rimane e secondo i profeti verrà punito.

    Da dove si evince? Di che furto parli? Io sapevo del furto di Erets Israel e quello in parte già la punizione è già in corso con il terrorismo internazionale.
     
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  10. dovid
     
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    hai ragione, non si è inteso, forse ho sbagliato emoticon !
    ma questo è niente a quello che vi chiederò

    Si metta in chiaro una cosa:
    gli .... Aseret Ha-dibrot sono dati agli ebrei e non hai gentili !
    Il Cristianesimo ha fatto un "furto di diritti d'autore" ? ;)





























     
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  11. Hard-Rain
     
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    Occorre molta cautela nell'utilizzare le epistole attribuite ad Ignazio di Antiochia.

    Quelle che hai citato sono le sette epistole considerate autentiche, cioè molto antiche. Esistono anche altre lettere che però sono dei falsi.

    Inoltre le sette epistole di Ignazio ci sono pervenute in due diverse recensioni greche, quella "lunga" e quella "breve". La versione considerata migliore è quella cosiddetta greca "breve", più corta e semplice, nella quale compaiono molti meno riferimenti al testo dei vangeli canonici. La recensione greca "lunga" è fortemente interpolata e viene considerata non autentica.

    Di conseguenza bisogna studiare Ignazio di Antiochia nella recensione greca "breve". Inoltre non è detto che le epistole siano state composte di pugno da Ignazio, potrebbero essere state realizzate falsamente a suo nome. Comunque si tratta di un corpus di scritti che fa parte del cosiddetto periodo apostolico e si ritiene che siano state comunque completate entro la metà del II secolo d.C.

    Ignazio di Antiochia fu un martire del cristianesimo, venne sbranato dalle belve. Scrisse le epistole prima del martirio. Oggi non sono testi canonici, non fanno parte del Nuovo Testamento. Però vengono lette e utilizzate in qualche occasione. In Chiesa non vengono lette durante le celebrazioni liturgiche.

    Un mio lavoro sui testi di Ignazio:

    https://digilander.libero.it/Hard_Rain/Apostolici/Ignazio.pdf
     
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  12.  
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    QUOTE (dovid @ 20/9/2007, 12:28)
    Come notate ho dovuto ri-registrarmi nuovamente, perché persa la password.

    Si metta in chiaro una cosa:
    gli .... Aseret Ha-dibrot sono dati agli ebrei e non hai gentili !

    Il Cristianesimo ha fatto un "furto di diritti d'autore".
    davidejavascript:;
    :)

    Non è un furto di diritti d'autore perché specificano sempre l'autore, cioè è ben risaputo che la Bibbia fu scritta da ebrei, questo non lo negano. Quello che negano è molto più grave ed è il vigore del Patto divino che intercorre fra D-o ed il Popolo di Israel ed il sostituirsi ad esso. Ma è chiaro che non sono peccati intenzionali perché lo fanno per giustificare la loro fede e non si può accusare il credo di una religione. Purtroppo lo so... ci andiamo di mezzo sempre noi ebrei a causa della loro teologia, con persecuzioni, antipatie, odii e morte. Il nostro popolo deve sempre soffrire in silenzio senza maledire mai nessuno, questo è lo scopo della nostra esistenza in questo tempo. Noi dobbiamo fare la volontà del Creatore fino alla fine dei tempi, ma dobbiamo permettere che anche gli altri popoli arrivino alla Sua conoscenza per mezzo della loro religione. Anzi li dobbiamo aiutare nella ricerca quando ce lo chiedono. I profeti dicono che alla fine dei tempi tutte le religioni si dimostreranno false e rimarrà una sola religione. Noi abbiamo ricevuto il Tesoro della Toràh scritta e orale, le nazioni i sette precetti di Noè. Nel prossimo futuro tutte le genti le metteranno in pratica, parte di questi sono contenuti nell' 'Aseret haDibbrot , l'anticipo se lo sono presi da soli anche se nel contempo perseguitavano noi, ma diamo tempo al tempo e tutti arriveremo alla stessa meta.

    Oggi Erev Yom Kippur 5768 chiedo perdono a tutti gli utenti se i miei posts li hanno offesi con parole, idee o l'esposizione del mio stesso credo religioso.

    Shabbat Shalom wegmar chatimàh tovàh
     
    .
  13. dovid
     
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    grazie Abramo, sono daccordo,
    ma la mia versione giusta era la seconda a rispopsta della signora StellaMaris. Cmq non ha importanza.

    Sì Erev Yom Kipppur, ricordo che per me non è solo una festa solenne di Teshuvah, ma anche di felice speranza nel restaurare amicizia di fedeltà a D-o e a tutto il Creato.
    Shabbos Shabbaton,
     
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  14. Elisha Kimron
     
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    Sono entrato solo per augurarvi un buon digiuno.


    Prepariamoci per il solenne digiuno del Shabbath Shabbaton. Chiedo mechilà a tutti gli ebrei del forum se qualcuno si è sentito offeso da qualunque cosa da parte mia.

    Gmar chatimah tovah
     
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  15. Stella Maris2
     
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    Shabbath Shalom e gmar chatimah tovah.

    Per chi non lo sapesse questa sera dopo il tramonto comincia il giorno di Kippur (dell'espiazione).

    Perdonatemi se ho sbagliato,slichah.
    Buon digiuno
     
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41 replies since 18/9/2007, 11:32   1030 views
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