Consulenza ebraica per lo studio del Cristianesimo e dell'Islam

Posts written by Negev

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    ora ho capito.
    E' chiaro che i concetti cristiani possono essere o sono in senso anti ebraico, come la trinità.
    e' chiaro anche che "cattolicesimo" vuol dire universalità e che quindi è eletto e salvo chiunque si converta e creda al vangelo. probabilmente è nel senso della universalitù che la chiesa si definisce il nuovo Israele.
    non credo che la salvezza sia solo dei cristiani, ma di chiunque sia un uomo giusto.
    Anche se non apertamente affermato dalla chiesa cattolica, posso garantirti che la maggioranza dei teologi cattolici, preti o laici che conosco, ritengono che il giusto sia salvo, a prescindere dalla confessione di fede. Come potrebbe non esser salvo un buddista, che non ha mai conosciuto il vero dio ma che ha condotto una vita esemplare, rigorosa e coerente con quella che Kant chiamava "la legge morale dentro di me"?
    A dire il vero l'affermazione "eretico, legalista, giudaizzante" non l'ho mai sentita pronunciare. Se la sentissi, riterrei che chi la dice è un fanatico, bigotto e irrispettoso.
    I nostri fratelli ebrei ci hanno sottolineato che la Legge è stata data agli Ebrei e che i gentili hanno l'obbligo della legge noachide.
    Credo che le nostre culture e le tradizioni siano troppo diverse per applicare noi stessi la Torah.
    E' difficile applicare dei precetti che non ti vengono inculcati dalla nascita e che non hai l'opportunità di conoscere nella lingua originale.
    Ma poi è evidente che essendo cristiani crediamo ad altre cose, senza che questo voglia dire che affermiamo che la nostra sia la verità e quella degli altri è falso.
    Coerentemente con la sua formazione religiosa, Gesù affermava ai Giudei che la Torah doveva essere osservata minuziosamente.
    l'evangelizzazione che è arrivata a noi parte da altri concetti.
    per quanto riguarda il ritorno in Israele, io personalmente credo e con me moltissimi cristiani, che fosse profetizzato e non nego affatto il valore teologico dello Stato di Israele. Penso che le divergenze che hai udito, siano piuttosto di persone influenzate da opinioni politiche anzichè religiose.
    In ogni caso mi complimento con te per la tua passione allo studio e le tue conoscenze davvero pregevoli ( mi pare di aver capito che sei molto giovane).
    pace anche a te

    Chiedo scusa Hillel,
    ci siamo fatti trasportare dalla passione della discussione.
    giustissimo.
    Shalom

    Avevo postato la risposta prima di leggere la tua osservazione
  2. .
    Caro amico mERa,
    non mi risulta che il cristianesimo affermi che Gesù sia un semidio.
    Per noi Egli E' Dio. inoltre il cristianesimo si fonda sui quattro vangeli canonici nei quali gesù afferma con chiarezza che "non è venuto ad abnolire la legge ma a dare compimento".
    L'affermazione di distruggere il Tempio in tre giorni e di riedificarlo era un'allegoria che faceva riferime nto alla propria morte-resurrezione in tre giorni che equivale a dire alla morte del peccato e alla risurrezione dello Spirito, come unanimemente affermato dalla esegesi cattolica.
    inoltre nè Gesù né il Cristianesimo hanno mai preteso di togliere il primato agli Ebrei. primato di che? di popolo eletto? questo è semprte stato fuori di discussione: le Scritture lo dicono: gli Ebrei SONO il Popolo eletto. Inoltre Gesù era Ebreo, secondo alcuni Esseno, secondo altri Fariseo "riformatore".
    infine gtesù non "fonda " nessun regno celeste, in quanto egli afferma che "Il regno dei cieli è già in mezzo a voi".
    Quindi i concetti che esprimi sul cristianesimo mi lasciano perplesso e non mi trovano d'accordo. Puoi spiegarmi meglio che intendi?

    Per pecora selvatica.
    La trinità non sono tre dei, ma uno solo,
    Dio Padre che si rende manifesto all'essere umano attraverso le sembiaze umane di Gesù che sono le sole che l'uomo può intelligere. Lo Spirito Santo è Dio ed è, per così dire la causa efficiente, l'azione dell'Amore del padre e del fiflio verso l'umanità.
    Certo la Trinità è un dogma, e come tale non può essere spiegato, ma il politeismo è altro: è religione che ammette varie divinità ma DIFFERENTI TRA DI LORO, non UNICHE seppur con tre aspetti distinti.
  3. .
    si l'ho letto e ti confermo che è per me una sorpresa "scientifica" questa interpretazione.
    la cosa mi convince molto e credo di capire, se ho inteso bene i messaggi precedenti, che i nostri fratelli ebrei condividono il senso di "tzela" così come tu ce lo hai riportato.
    shalom
  4. .
    Hai ragione sono stato poco chiaro.
    intendo dire questo: qualunque procedimento genetico, di crescita, di formazione di un tessuto, di rinnovo delle cellule del sangue ed in primis, per dare luogo ad una nuova vita, si fonda su di un processo di duplicazione del DNA che è la struttura contenente il codice.
    Limitando quanto detto alla riproduzione dell'essere umano e dei mammiferi in genere, abbiamo di fronte un soggetto maschio, contrassegnato da una coppia di cromosomi X e Y ed un soggetto femmina che è X X. Ognuno di essi cede uno dei due cromosomi che vanno ad unirsi formando il nuovo essere che sarà maschio se l'inconto è XY o femmina se l'incontro è XX. Quindi necessariamente il sesso del nascituro è determinato al padre che è quello che può dare laX ola Y, mentre la madre può dare solo la X.
    Dalla successiva DUPLICAZIONE delle catene elicoidali di DNA si ha poi il progressivo sviluppo di tessuti, organi ecc, dell'essere umano (o animale) in toto.
    Furono Watson e Crick a chiarire le basi di questa biologia molecolare, meritando, mi pare negli anni 50, il Nobel. spero sia piu chiaro. se hai ancora dubbi scrivimi un messaggio privato, perché non vorrei annoiare o infastidire gli altri lettori del forum.
    Guarda la perfezione, la complessità del creato, nelle mani dell'Onnipotente e la finezza e precisione dei meccanismi genetici. Sottolineo questo alla luce della precedente osservazione su Genesi
    Fraternamente

    P.S.
    In altri termini, definendo "tzela" come lato, e non costola, appare chiaro che si riferiva alla metà della coppia cromosomica e cioè alla X che è quella che determina il sesso femminile che solo il MASCHIO può determinare nel senso che il sesso maschile del figlio viene per forza dalla y del padre, mentre la femmina da una X che viene dalla madre e da una X che viene dal padre, quindi per definizione geneticamente il maschio ha entrambe le componenti, X e Y mentre la femmina solo X duplicata.
    Nota come questa interpretazione del sesso inizialmente indifferenziato poggi bene su XY (presenza di entrambe le componenti) e tutto ciò è scritto in un epoca ben lontana dalle conoscente scientifiche dimostrative, che come ti ho detto sono cosa molto recente, (metà del 1900)
  5. .
    Cari amici, trovo estremamente interessante questa spiegazione di Genesi, per me inedita, ma credo inedita anche per la maggior parte dei Cristiani.
    Come medico trovo veramente straordinaria questa interpretazione di "tzela" riferito a "lato" di una coppia cromosomica. come pure è grandiosa l'interpretazione del Creatore che si inserisce Egli stesso in sistemi e leggi "terrene" quale esempio ed insegnamento per l'uomo.
    Ma tornando alla faccenda del cromosoma X, vorrei sottolineare che non avevo mai sentito nulla di più "scientifico", per richiamare quell'eterno dualismo tra Fede e scienza che da sempre arrovella gli studiosi.
    Ecco, mi pare che con queso modo di leggere la Creazione la Scienza si compenetra nella Fede e viceversa.
    Confesso che la faccenda della costola di Adamo mi era sempre sembrata un po' ridicola, oltre che riduttiva per la donna, ma "tzela" rende chiaro il problema: avvenne allora, nelle mani dell'Onnipotente, ciò che Watson e Crick avrebbero poi spiegato nella metà del '900, meritando il premio nobel: la struttura molecolare del gene e la DUPLICAZIONE del DNA.
    Che grandezza l'Onnipotente!!!

    Come rimpiango di non conoscere l'ebraico e di non avere il tempo di studiarlo!!!!!!
    occorrerebbero varie vite per poter studiare tutto ciò che si vorrebbe e quando siamo giovani siamo presi da tante cose che necesdsariamente restiamo tanto ignoranti in moltissime, troppe altre.
    Fortuna che vi è il furum ebraico, almeno i nostri amici sgrossano la mia pietra grezza!!!
  6. .
    cari amici. avevo posto la domanda perche effettivamente le affermazioni mi sembravano un tantino forzate.
    la cosa incredibile è scrivere senza alcun fondamento storico.
    certo è che il povero lettore può facilmente credere a tutto ciò che viene scritto, soprattutto se viene presentato con convinzione.
    Grazie per i chiarimenti.
    Shalom
  7. .
    Carissimi fratelli,
    ho trovato in questo sito di un laico, Marco Capurro, alcune tesi nfondate "anche " su traduzioni di vocaboli ebraici, per le quali mi interessa il vostro parere:
    (http://www.capurromrc.it/cristo/cristo4.htm)

    CITAZIONE
    ) non poteva essere sicuramente pro o filoromano (la sua curiosa affermazione "date a Cesare quel che è di Cesare ed a Dio quello che è di Dio", nel contesto ebraico dell'epoca è una nettissima affermazione di insofferenza)

    2)nella scelta dei suoi discepoli il criterio o l'attegiamento pacifista non sembrano essere prevalenti, visto che tra loro c'erano almeno uno zelota (Simone il Cananeo*) ed un sicario (Giuda Iscariota), mentre Pietro viene esplicitamente soprannominato "Barjiona" (una delle cui interpretazioni comuni è "terrorista" - Mt.XVI: 17 [non può essere accettata la falsa traduzione "figlio di Giona", costituendo un'impossibile contaminazione tra il termine aramaico "bar" e l'inesistente, in aramaico, Jona. Vedi L.Cascioli]) e Giacomo e Giovanni erano chiamati "Boanerges" (figli del tuono/figli della vendetta- vedere anche l'interessante collegamento con i documenti detti "brontologion", a carattere profetico e frequentissimi in quell'epoca).

    *)curiosa l'elencazione dei dodici apostoli effettuata da Marco, nella quale Simone viene presentato come "Kananaios", termine che non doveva significare nulla per i lettori di lingua greca cui Marco si rivolgeva. L'appellativo appare insensato ed oscuro, soprattutto considerando che Marco usualmente spiega le parole ebraiche o aramaiche ai cristiani Gentili per cui scrive, salvo che non si consideri che il termine "kananaios" costituisce la traslitterazione del termine aramaico "zelota" e che tale termine Marco avrebbe dovuto utilizzare per farsi capire. La soppressione della circostanza che Gesù avesse scelto come apostolo uno zelota (Brandon ed altri) troverebbe spiegazione nel fatto che al momento della composizione del Vangelo la rivelazione di questo episodio era o troppo pericolosa o troppo imbarazzante. Alcuni, proprio per questo, ritengono che tale vangelo sia stato composto verso il 70 e.V..

    3)sembra costante abitudine dei suoi discepoli quella di girare armati (vedi episodio del Getsemani, nel quale qualche discepolo ha addirittura due spade Ed è quindi armato come un "guerriero" ebreo, di spada corta e spada lunga), cosa assolutamente ingiustificata in una popolazione conquistata/controllata, salvo che tra elementi dichiaratamente ribelli. E appare non trascurabile anche la tranquilla richiesta (Luca 9,51) di poter distruggere un villaggio, fatta dagli apostoli a Gesù, che non li aveva ospitati (propria più di una banda di scorridori, che di un gruppo di pacifici fedeli).

    4)non aveva remora alcuna ad attaccare l'ordine costituito nella sua forma più importante e strutturata (vedi episodio dei mercanti del tempio).

    5)Egli doveva probabilmente essere legalmente sposato e con figli (difficilmente qualcuno avrebbe potuto essere chiamato o definito un Rebbi se non fosse stato "completo" e cioè sposato, preferibilmente con figli).

    6)Le sue ambizioni (o quelle dei suoi sostenitori) dovevano avere obiettivi ben precisi e di natura politica (ricordiamoci che, nell'ebraismo,l'aspetto religioso non può essere mai separato da quello politico). L'iscrizione posta sulla croce , riportata da tutti e quattro i vangeli, "Re dei giudei" è considerata autentica (Samuel Brandon ed altri) e la corretta traduzione dal testo greco della risposta di Gesù a Pilato (Marco 15:2) alla domanda "Sei tu il Re dei giudei" (che non è "tu lo dici" ma "tu hai parlato giustamente") conferisce una connotazione precisa all'atteggiamento del nostro messia (anche se Giovanni, che forse scrive in epoca assai più tarda e con connotazioni gnostico/platoniche, gli fa dire "il mio regno non è di questo mondo").

    Un ultima notazione che vale la pena di rilevare è quella che concerne il nome stesso di Gesù, che in ebraico significa "salvatore/salvato", così come Cristo in greco significa "unto" (i re ebraici , così come quelli degli altri popoli antichi, venivano "eletti" e/o "scelti" alla carica dalla Divinità o dal Dio in vigore, per così dire, al momento. A tale cerimonia veniva dato corso mediante un unzione con oli e linimenti preziosi). Quindi Gesù si chiamava oggettivamente "Salvatore", nome in uso anche da noi nel XX° secolo, ed era Cristo in quanto "unto" (eletto) idealmente alla carica di "messia/condottiero/re" dei Giudei. Lo strano è che Gesù parlava probabilmente l'aramaico (utilizzato comunemente in Galilea) e non l'ebraico "classico", mentre portava un nome (aggettivato) ebraico ed un titolo/attributo greco (insieme all'ebraico "messia").

    Un nome come "Gesù il Cristo" sembra quasi costruito a tavolino da un pool di aziende di public relations

    ed inoltre:
    CITAZIONE
    Il mercato del Tempio non rappresentava per gli Ebrei dell'epoca alcunché di empio.


    In tale mercato, che costituiva da tempo immemorabile (si fa per dire) il centro della vita economica di Gerusalemme , avvenivano tutti gli scambi (si trattava essenzialmente di scambi di "beni" in quanto la moneta "romana" o "ebraica"(battuta in limitata quantità dalla dinastia regnante) costituiva di per sé una forma di "irregolarità" o addirittura di "empietà" se utilizzata tra veri "credenti" (la moneta romana veniva generalmente considerata [in astratto] addirittura inutile o superflua, anche se doveva essere usata obbligatoriamente. Alcuni sicli e mezzi-sicli d'agento vennero appositamente battuti al fine di evitare l'uso della moneta romana).
    L'immagine, tramandata dalla catechesi, di un Gesù che da solo si avventa tra i mercanti del Tempio fustigandoli e rovesciando i loro banchi appare, in quest'ottica, non solo irreale (anche se, magari, divina) ma assolutamente improbabile.

    Il mercato era infatti protetto da guardie, sia giudee sia romane, armate pesantemente e la stessa guarnigione romana (quella che attualmente sarebbe definita "la stazione dei carabinieri" dell'epoca) era posizionata geograficamente in maniera da poter prontamente intervenire in caso di disordini (che si verificavano di frequente).



    Dall'immagine al fianco si può notare come il quadrato di mura che circondava il tempio ed suoi cortili apparisse dominato dalla fortezza Antonia (che difendeva il punto debole a nord della città).

    La situazione essendo quella che era (e cioè un paese dominato da un governo fantoccio e da una aristocrazia elitaria odiata dalla maggior parte della popolazione) l'intervento di Gesù nel Tempio dovette necessariamente essere una vera e propria azione di forza e di massa.
    Un vero e proprio attacco terroristico (per così dire).

    Ed il mancato pronto intervento dei Romani sembrerebbe rappresentare una prova a favore della tesi che le forze dei dimostranti erano così soverchianti da rendere impossibile o troppo rischioso un intervento immediato e da consigliare invece (persino ad esperti soldati) di asserragliarsi nella guarnigione.

    Lo stesso strano periodo di quiete che segue all'attacco potrebbe indicare le soverchie difficoltà esistenti per struttura locale di potere e per il governatorato romano nel recuperare il controllo di una situazione fortemente conflittuale.

    Il tradimento di Giuda e l'episodio di Barabba (che pare inesistente come nome proprio; il significato prevalente tra il linguisti sembra quello di "figlio del padre" [Gesù Barabba che può significare: Gesù Berabbi (berabbi = titolo riservato ai rabbi più stimati) - Gesù Bar Rabbi (Gesù figlio del Rabbi) - Gesù bar Abba (Gesù figlio del padre)]) hanno le connotazioni di una complessa operazione di spionaggio, disinformazione e "divide et impera" posta in essere congiuntamente tra il Tempio ed i Romani (sempre che non siano state progettate a tavolino).

    Ricordiamo che i trenta denari d'argento versati a Giuda costituiscono un importo rilevante, pari a garantire una esistenza ragionevolmente agiata ad una famiglia per tutta la vita (quindi una cifra forte) e che molti studiosi ritengono che lo sconosciuto "Barabba" fosse stato arrestato

    Scusate la lunghezza della citazione
    Che ne pensate delle traduzioni riportate, della cosiddetta commistione tra un termine ebraico ed uno aramaico, e della "geografia del tempio, oltre che della riferita centralità dell'economia ebraica, gravitante intorno al tempio, della similitudine con la città delle colombe, legata al culto pagasno di astarte?
    Shalom
  8. .
    Shabbat Shalom
  9. .
    Shabbat Shalom
  10. .
    Ora comincio a vedere più chiaro.
    Quindi mi pare di capire che la pena "in teoria" è sempre vigente, ma per le condizioni complesse che mi hai appena enunciato, praticamente non si applica, ed inoltre vi è il problema della sentenza che solo il Sinedrio puà emetter.
    ho inteso bene?
    E' chiaro che il nostro limite è il non poter leggere in ebraico.
    grazie
    shalom
  11. .
    si, ora mi è più chiaro, ma ad esempio, punizioni estreme, indicate nella Torah, come la lapidazione, vengono dagli ortodossi interpretate alla lettera o sono intese in senso simbolico?
    cioe, per dirne una, l'adulterio, la bestemmia o l'omicidio come vengono puniti, essendo trascorsi migliaia di anni dalla stesura del Levitico?
    in realtà per un praticante la Legge è eterna ed immutabile e perfetta, in quanto divina
    Shalom
  12. .
    Carissimi amici,
    sto leggendo il libro del Levitico
    Avrei bisogno di alcuni chiarimenti.
    indubbiamente, la Legge data a Moshe per il popolo di Israel è perfetta sul piano delle norme alimentari (anche in senso igienico-sanitarie, soprattutto in considerazione all'epoca, alla condizione nomade, al clima, alla vita promiscua etc.) e
    ancor di più le leggi sulla morale e sulla convivenza civile.
    Mi colpisce molto, in senso ovviammente positivo, tutta la serie di norme relative al rispetto dei genitori e dei parenti, degli stranieri, dei salariati, tutte le norme relative all'isolamento dei sospetti di lebbra o di coloro affetti da gonorrea o altre malattie contagiose.
    Vorrei innanzitutto capire:
    - il significato delle norme così precise in senso cultuale, dei sacrifici (il perchè di una precisa distinzione tra i vari organi, reni, grasso), della precisa indicazione di come viene separata la testa (incompletamente). mi pare inoltre di capire che il divieto a consumare cibo offerto, oltre il secondo giorno sia per il rischio di deterioramento dello stesso.
    - riguardo alla gonorrea: essendo questa una malattia venerea che non si contrae per caso, ma attraverso rapporti sessuali o contatto con indumenti infetti, ciò presuppone che vi fosse l'eventualità di una certa promiscuità sessuale?
    - Poichè ho letto, in vari interventi del forum, che la Torah è data ed accolta come legge civile della Nazione di Israel, oltre che religiosa, vorrei sapere in che misura le leggi odierne, del moderno Stato di Israel sono in rapporto con le antiche e, nel caso esistano difformità, come queste vengono accolte e vissute dai praticanti e ancora di più dagli integralisti.
    Perdonatemi se la domanda può sembrare sciocca, ma in tutte le condizioni in cui era previsto, nella Legge l'allontanamento dal popolo o addirittura la lapidazione, come si regola oggi, la legislazione, anche perché suppongo che, fermo restando il valore universale, per tutto ilo popolo, della LEGGE di D-O, vi saranno certamente molti orientamenti personali nel vivere questa Legge, nonchè, come in tutte le nazioni, coloro che trasgrediscono.
    shalom
  13. .
    grazie per la tua esauriente risposta, jesus.
    ora ho le idee molto più chiare.
    Pax et bonum.
  14. .
    Cari amici,
    penso che la tensione escatologica e la convinzione della imminente parusia del Signore fosse grandissima negli anni successivi alla morte di Gesù, qiuindi la mirabile analisi di Hard sembra molto convincente soprattutto se la stesura dei sinottici è cronologicamente più lontana dalle epistole paoline.
    Giustamente si nota una attenuazione della preoccupazione escatologica procedendo verso il vangelo di Giovanni che è certamente il più tardivo.
    pare anche a me che il Noi di Paolo sia diretto e chiaro dal mittente al destinatario.
    Mi arriva, a proposito del brano citato di Matteo:"Quanto poi a quel giorno o a quell'ora, nessuno li conosce, neanche gli angeli del cielo e neppure il Figlio, ma solo il Padre" (Mt. 24:36 e Mc. 13:32)", di pormi una domanda:
    Gesù ha anche affermato "Nessuno conosce il Padre se non il Figlio e nessuno conosce il Figlio se non il Padre".
    Allora perchè nemmeno al Figlio è dato di conoscere il giorno o l'ora?
    Questa "contraddizione" non potrebbe forse rispondere effettivamente ad un tentativo, nei sinottici di giustificare o di attenuare la mancata realizzazione delle speranze escatologiche, ritenute dapprima imminenti ?
    che ne pensate?
    Nagev

3704 replies since 8/12/2007
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