Consulenza ebraica per lo studio del Cristianesimo e dell'Islam

Posts written by Abramo

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    CITAZIONE (bgaluppi @ 12/12/2016, 17:51) 
    Yeshùa dice "avete udito che fu detto", e parlava ai discepoli, non ai maestri di Israele; da chi avevano udito? Il discorso non è una discussione tra studiosi, e I Vangeli non possono essere paragonati alla Mishnàh; essi erano diretti anche agli stranieri;

    Non fa differenza se parlava a Maestri o a persone semplici, il fatto è che queste parole del vangelo sembrano voler imitare i discorsi dei maestri ebrei perché usano un termine molto tecnico e inconfondibile perché comunissimo, che introduce sempre una citazione del Tanach in modo completo e perfetto.

    Il testo dice che parlava alle folle ed è consueto che vi erano anche dei maestri. Da considerare anche che, conformemente alla cultura ebraica, le persone semplici erano comunque discepoli di maestri dato che era obbligatorio avere un maestro. Nell'ebraismo sono cose rare l'analfabetismo e l'ignoranza. Il fatto stesso di usare la forma avete udito significa appunto che sapevano già. Ma è chiaro che si tratta di un'imitazione perché si capisce dagli argomenti che tratta e da come li affronta.
    Prendi per esempio Occhio per occhio a questo, il vangelo attribuisce un significato estraneo all'ebraismo ed è chiaro che si tratta di un fraintendimento di una frase idiomatica.

    Occhio per occhio non significa infatti farsi vendetta come lo si intende comunemente, significa invece "in modo preciso" alludendo ad un risarcimento, che doveva essere perfettamente conforme al danno causato. Ma Gesù stranamente risponde di porgere l'altra guancia ed il trucco dell'imitazione è sventato perché ciò dimostra che l'autore non poteva essere ebreo. Il vangelo ha usato i significati che generalmente i goyym danno alla Torah per insultare gli ebrei e solo chi conosce bene la cultura ebraica può comprendere che si tratta di un'imitazione.

    Non ha importanza a chi furono destinati i vangeli, il fatto è che presentano delle imitazioni, vogliono sembrare ciò che non sono.

    Shalom
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    Riportiamo prima il verso in ebraico e poi vedrò di esaminarlo per bene perché contiene alcune frasi idiomatiche:
    ולא אחד עשה ושאר רוח לו ומה האחד מבקש זרע אלהים ונשמרתם ברוחכם ובאשת נעוריך אל יבגד

    ולא אחד עשה ושאר רוח לו
    il senso letterale di questa espressione è: e non uno fece ed il rimanente è a lui vento ed è una frase idiomatica il cui senso è: proprio nessuno si comportò [così]
    I traduttori hanno incontrato difficoltà nell'intendere לא אחד (=non uno) che significa semplicemente nessuno. Anche l'italiano nessuno in origine era una combinazione di più termini, deriva infatti dal latino ne ipse unus (=non lui uno).

    Si veda per esempio Yov 14:4 : מי יתן טהור מטמא לא אחד dove qui invece le traduzioni traducono correttamente con nessuno.


    ומה האחד מבקש
    e che cosa ognuno desidera? Nel senso di: cosa ognuno invece dovrebbe desiderare?

    זרע אלהים
    discendenza eccelsa, ovvero la discendenza sacra, quella ebraica in contrapposizione a quella straniera, come sposando donne straniere legate al culto straniero.

    ונשמרתם ברוחכם
    letteralmente: dunque vi proteggerete nel vostro spirito , altra frase idiomatica il cui senso è: badate bene, state attenti a non ragionare così.

    ובאשת נעוריך אל יבגד

    e che la donna della tua giovinezza non si tradisca. La donna della giovinezza è la prima moglie, quella conseguita entro il patto divino, conforme al diritto ebraico. Il matrimonio con donne straniere non ha validità e i figli non prendevano la cittadinanza ebraica perché frutto di unione illegale.

    Shalom

    CITAZIONE (Naar @ 13/12/2016, 00:46) 
    Il "fu detto dagli antichi" secondo me non implica che bisognava citare il maestro ma fa pensare ad una qualche tradizione ebraica. Se essa esisteva da dove derivava? Forse dall'interpretazione di versetti come questi?

    Naar, questo è impossibile perché שנאמר è sempre seguito da una citazione esatta e mai da un'interpretazione e nemmeno da una tradizione orale. Forse può essere utile qualche esempio mishnico o talmudico, provate a cercare qualche traduzione della Mishnàh troverete un mare di esempi.

    Shalom
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    CITAZIONE (bgaluppi @ 12/12/2016, 12:37) 
    Fu detto da chi? Le parole che Yeshuàh cita originano da varie parti della Torah: Gn 9:6; Es 20:13; Dt 5:17; Lv 24:17; Dt 17:9. Quella frase che Yeshuàh cita non compare sul testo scritto così com'è. Yeshuàh, infatti, non dice "è scritto", ma "fu detto", facendo evidentemente riferimento ad una tradizione orale.

    Nel linguaggio ebraico dei maestri שנאמר="come fu detto" è riferito al Tanach e questo è un uso frequentissimo, di regola. Talmente di regola che dopo שנאמר segue sempre una citazione biblica e talmente frequente che è presente quasi in ogni Mishnàh (con Mishnàh si intende anche ogni suo verso). La Mishnàh riporta tramandamenti orali che risalgono al periodo di Gesù e anche prima ed è dunque appropriato citarla come esempio per studiare gli usi e costumi di quel periodo.

    Di contro, per citare il detto di un maestro non si usa mai dire שנאמר="come fu detto", ma è invece obbligatorio riportare sempre il nome del maestro ed il suo patronimico. Pertanto qualunque ebreo del periodo di Gesù (egli compreso), non avrebbe mai usato la formula שנאמר="come fu detto", durante un insegnamento, per riferirsi ad una tradizione orale. Questo è impossibile alla luce degli scritti ebraici. Il fatto stesso che Gesù non citava mai nomi di maestri dimostra, oltretutto e semplicemente, che l'opera non è ebraica.

    Pertanto l'errore Gesù lo fece ed è un errore molto grave perché la Torà non insegna ad odiare il nemico.

    Shalom
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    Grazie e benvenuto nel forum.

    CITAZIONE (bgaluppi @ 12/12/2016, 12:53) 
    Si, vero ashkenazi. Ma i cristiani sembrano dare più peso alle loro tradizioni che alla Scrittura... Ciò che è interessante, secondo me, è il fatto che Yeshuàh affermi come il divorzio fu consentito da Mosè "per la durezza del cuore" di quelli di allora, cioè perché non erano in grado di comprendere e non erano pronti. Mosè, dunque, fece ciò che era giusto fare, poiché lui era guidato da Dio, e ciò che fece contribuì a migliorare notevolmente la condizione della donna all'interno della comunità, e in generale il senso morale.

    Primo, è assurdo far passare Moshé in secondo piano. Se una norma era così importante da proibire il divorzio in assoluto, non ci sarebbe potuta essere alcuna deroga temporanea. La motivazione poi non è affatto chiara. Che motivazione fu: "per la durezza del cuore"? Per annullare una norma così importante anche la motivazione doveva essere altrettanto importante. Quale fu il motivo? Gesù non ce lo spiega, è molto vago e non dimostra nulla perché i versi che cita hanno tuttaltro significato.

    CITAZIONE
    E Yeshuàh aggiunge: “ma da principio non era così” (19:8), ossia prima della violazione adamica.

    Dal principio? Da quale periodo esattamente? E fino a quale periodo? A me risulta che la normativa ebraica è abbastanza costante.
    Ma come prima della violazione adamica? A che sarebbe servito allora un divorzio se c'era ancora una sola donna? Non ce n'era ancora un'altra per poterla sposare.

    Shalom
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    CITAZIONE (bgaluppi @ 12/12/2016, 10:37) 
    Infatti sta scritto: “«io odio [שָׂנֵ֣א] il ripudio», dice il Signore, Dio d'Israele; «chi ripudia copre di violenza la sua veste», dice il Signore degli eserciti. Badate dunque al vostro spirito e non siate sleali.” (Mal 2:16). Qui non c'è spazio per il ripudio giustificato da un atto scritto; questa è una condanna del ripudio in senso assoluto.

    Non dice "io odio il ripudio". Il testo ha "כִּי שָׂנֵא שַׁלַּח" il cui senso è: "poiché odia [sua moglie] chi la caccia via". Confronta con Ishaiah 61:8 : "כִּי אֲנִי יְהֹוָה אֹהֵב מִשְׁפָּט שׂנֵא גָזֵל". Dove invece si afferma che HaShem odia l'appropriazione indebita con l'uso del pronome, si noti anche la vocalizzazione.

    Nel capitolo di Malachì però non si sta parlando di divorzio in senso assoluto, si parla di abbandonare la donna ebrea per sposare la donna straniera, che equivale a tradimento. Leggi bene il contesto e vedi il v.11 dello stesso capitolo:
    בגדה יהודה ותועבה נעשתה בישראל ובירושלם כי חלל יהודה קדש יהוה אשר אהב ובעל בת אל נכר
    Giuda ha tradito ed una oscenità è stata commessa in Israel e a Yerushalaym perché Yehudàh ha profanato la sacralità di HaShem poiché ha amato e sposato donne del capo di stato straniero.

    Secondo il diritto ebraico è permesso prendere più di una moglie, ma questo è possibile se le due donne sono entrambe ebree cioè cittadine della medesima nazione ebraica. Sposando una donna straniera, senza che questa ottenga prima la cittadinanza ebraica, si aderisce alle leggi del paese straniero di cui fa parte la donna e questo equivale a tradimento. Si tradisce la legge della Torà data al popolo di Israel nel Sinai ed assolutamente insostituibile con altra legge.

    CITAZIONE
    7 Essi gli dissero: «Perché dunque Mosè comandò di scriverle un atto di ripudio e di mandarla via?»

    Nessun ebreo avrebbe mai attribuito la norma giuridica del divorzio a Moshè. Egli infatti è il massimo profeta e nella concezione ebraica di tutti i tempi quanto da lui proferito proviene direttamente dalla Divinità. Non ci si può opporre alla norma divina attribuendola semplicemente all'uomo Moshé per qualunque qualsivoglia ragione. Queste parole di Gesù mostrano un certo distacco dalla realtà ebraica che è invece molto attaccata alla Toràh. La Toràh è il massimo della profezia cui tutti gli altri profeti attinsero. Anche se fosse vera ed appropriata l'espressione che hai citato non potrebbe in alcun modo annullare la norma della Toràh.

    Credo che è esagerata l'importanza che si da a queste parole del vangelo, che secondo me è generata dalla riverenza che si ha per il personaggio Gesù, altrimenti si sarebbe cestinato tutto senza alcun problema. Infatti dal punto di vista ebraico non vale nulla tutto il Nuovo Testamento e non ha alcuna importanza perché lontano dallo spirito ebraico e dalla cultura ebraica.

    Riguardo poi le varie correnti politiche e religiose del periodo esse costituirono esclusivamente una fonte di opinioni, ma che non potevano cambiare la norma stabilita. Questa infatti può essere cambiata solamente dal Sinedrio, cioè dal parlamento della nazione; ma non può discostarsi dal principio della norma perché essa fa parte della Toràh.

    Shalom
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    welcomeani
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    CITAZIONE (Aialon @ 24/7/2016, 17:48) 
    53:9 Fu con il malvagio la sua tomba, e con il ricco nelle sue morti (bemotav, plurale)

    Mi soffermo solo su due punti perché il discorso se no si fa troppo lungo.
    Qui il testo non dice "fu con il malvagio", il verbo non è wayutan il TM vocalizza וַיִּתֵּן (wayten) ed il soggetto qui dovrebbe essere il servo stesso, in alternativa si può attribuire come soggetto sottinteso HaShem.
    Ora con il verbo wayten che è attivo e non passivo, את non significa più "con", ma diviene il segno dell'accusativo.
    Da'at haMikrà riporta questa interpretazione:

    Egli (il servo) darà ai malvagi la sua tomba e il ricco nelle sue morti.


    Cioè il servo nel futuro farà giustizia e ciò si adatta bene con la seconda parte del verso:
    CITAZIONE
    53:9 (b) perché non aveva commesso alcuna violenza e non c’era stato alcun inganno nella sua bocca.

    Nel verso successivo il testo non dice "Se egli pone la sua vita come asham":

    CITAZIONE
    53:10 Ma il Signore desiderò percuoterlo e farlo soffrire. Se egli pone la sua vita come asham (offerta per la colpa), egli vedrà una progenie, prolungherà i suoi giorni, e la volontà del Signore prospererà nelle sue mani.

    Da ora, come sarà più chiaro al verso successivo, a parlare in prima persona non sono più i re delle nazioni, e il testo segue nuovamente la prospettiva di Dio.
    Il Targum Yonatan interpreta questo verso offrendo la seguente parafrasi: “Ma piacque al Signore di affinare e purificare i superstiti del Suo popolo per purificare le loro anime dal peccato; essi vedranno il regno messianico, avranno molti figli e figlie, prolungheranno le loro vite, e chi osserva la Legge del Signore prospererà”.
    L’offerta per la colpa (asham), secondo il Levitico (capitoli 5-6), è un sacrificio da presentare nel Santuario con la confessione pubblica di una propria trasgressione volontaria.

    il testo non dice "Se egli pone la sua vita come asham" perché il verbo tasim è femminile e il soggetto qui è nefesh essendo nefesh un sostantivo femminile. Quindi qui nafshò acquista il senso di "lui stesso". Quindi egli non porta se stesso come asham, non è la sua vita ad essere posta come asham, ma egli semplicemente porterà un Asham, che è il sacrificio di purificazione che porta il lebbroso dopo la sua guarigione. Qui viene descritto un servo ammalato di lebbra che guarisce e porta il sacrificio asham che è d'obbligo per il lebbroso risanato come prescritto nella Toràh.

    Shalom
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    CITAZIONE (ashkenazi @ 24/7/2016, 09:48) 
    Il "tutti" è riferito a quell'80% di osservanti? E questo 80% è riferito a tutta la popolazione ebraica? Cosa significano e dove hai preso questi numeri?

    No, il "tutti" è riferito proprio a tutti: cioè comprende anche i chilonim.
    Ashkenazi, sono tutti gradi di osservanza e questo vale anche per i chilonim, che secondo Tomi Lapid non supera il 20% e questo lo ha detto in diretta alcuni anni fa, in televisione israeliana. Egli contestava la normale statistica governativa che vuole circa 42 o 44% di Chilonim. Egli fece questo esempio: se chiedi ad un chiloni perché usa la macchina di Shabbat, la maggioranza risponderà: "perché mi è difficile". Ma un vero chilonim avrebbe risposto: "...e perché no?"
    Con ciò Tomi Lapid rimette il rimanente 24% del 44% di Chilonim nella categoria dei massortim. Riporto la mia affermazione completa perché tu ne avevi citato solo una parte:
    CITAZIONE (Abramo @ 14/7/2016, 14:14) 
    Tornando alle percentuali dei massortim, ce n'è un'altra che conta il 39%. Secondo Tomi Lapid (che è un chilonì) i chilonim in Israel non superano il 20% e questo significa che fra datim, charedim e massortim sono 80%. Traducendo in termini italiani comprensibili, in Israel vi sono l'80% di ebrei osservanti, chi più chi meno e il 20% di non osservanti. Ma tutti questi, chilonim compresi, sono tutti ebrei ortodossi.

    La sola popolazione ebraica in Israel, cioè quelli di madre ebrea e quelli che hanno ottenuto un ghiur ortodosso costituiscono circa il 99%. Il resto 1% appartengono ai gruppi conservativi e riformisti. Fra questi vi è anche chi ha madre ebrea. Con "madre ebrea" si intende che è registrata negli uffici rabbinici ortodossi, che stabiliscono la nazionalità ebraica (da non confondere con cittadinanza israeliana).
    Questo 99% di ebrei, sono tutti di religione ebraica ortodossa. Fra questi vi sono vari gradi di osservanza. Secondo Tomi Lapid abbiamo un massimo di 20% che non osservano completamente nulla. Attenzione però perché "non osservare" non sempre equivale a "non credere", comprendere la società ebraica è parecchio complicato.
    Poi abbiamo diversi gradi di osservanza media che viene definita in vari modi con massortì (=tradizionalista), massortì datì (=tradizionalista religioso), shomer shabbat (osservante dello Shabbat) etc. Poi infine abbiamo i gradi più alti di osservanza che sono datì (=religioso) e charedì (=temente).

    Riporto qualche fonte:
    http://www.hayadan.org.il/social-survey-20...-groups-1705108
    Secondo questa fonte abbiamo 8% Charedim, 12% Datiim, 13% massortim datiim, 25% di massortim e 42% di Chiloniim. Secondo Tomi Lapid di questo 42% c'è da categorizzare un 22% di altri massortim meno religiosi ed un massimo di 20% di non religiosi, nel senso di non osservanti.

    Secondo quest'altro sito www.ynet.co.il/articles/0,7340,L-3237968,00.html ,che riporta una statistica più vecchia, sempre dallo stesso ufficio statistiche:
    I chilonim sono 44%, il 39% sono massortim, il 9% Datiim e l'8% charedim.

    Ma trattandosi di gradi di osservanza in base a come ognuno sente di definirsi puoi sempre dividere in categorie minori usando altri criteri di osservanza.

    Shalom
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    Teista, non so di cosa parli. Il diritto ebraico si adatta ai tempi, non è quello che credi. Ti ho dato un'indicazione di un giudice israeliano e la sua opera giuridica. Niente di tutto ciò che dici appartiene al mondo ebraico. Gli stati teocratici appartengono al mondo islamico, non a quello ebraico. Ad avere idee simili a quelle da te appena accennate sono solo una piccolissima percentuale di charedim per nulla condivisa qui in Israel. Uno stato teocratico ebraico appartiene al futuro con la venuta del Messia in un'epoca in cui l'umanità sarà matura per accoglierlo e condividerlo. Alla condizione attuale abbiamo solo persecuzioni che rendono ben lontano tale proposito biblico.
    Se non conosci le modalità e le condizioni per gestire il diritto ebraico nello stato di Israel, data la tua preparazione giuridica, ti consiglio di studiare bene l'opera di Menachem Elon.

    Shalom

    Shalom
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    Teista, io ho parlato di continuità e del fatto che ci siano state sempre delle autorità che hanno fatto rispettare il diritto ebraico. Non ho detto che il diritto è rimasto tale e quale per secoli. Ho smesso di parlare di halachàh perché è un termine ebraico incompreso. Molti intendono la halachàh come legge religiosa, ma io ho parlato di diritto ebraico, che è il diritto di un popolo. Non il diritto di un gruppo religioso. Il mio approccio rispecchia quella del giudice Menachem Elon nella sua opera haMishpat ha'Ivrì che tratta del diritto ebraico ed usa il termine halachàh non per indicare una legge religiosa, ma una legge civile.
    Con la fondazione dello Stato di Israel è stata stabilita la legge del ritorno, che da la facoltà a chi è di discendenza ebraica di tornare in terra di Israel e ottenere la cittadinanza. Questa possono ottenerla anche persone che non sono di religione ebraica ortodossa, la ottengono anche conservativi e riformisti e anche molti cristiani. Da ciò che l' 'Aliàh è una questione legale e non ideologica perché chi ottiene la cittadinanza non è obbligato ad aderire ad una determinata ideologia.

    Io non sono affatto per una stato confessionale perché sono contrario ad ogni genere di confessione religiosa. La mia religiosità si basa sul continuo studio tradizionale e accademico con la tendenza a studiare per cercare di comprendere, senza alcuna pretesa di ancorarsi a dogmi stabiliti. Mentre per molti popoli le loro tradizioni si trasformano in religione, il popolo ebraico invece ha preferito conservare le proprie tradizioni nella forma di molte interpretazioni diverse fra loro. Ognuna di queste sarebbe potuto essere una religione a se, ma invece questo non succede perché il popolo ebraico si fonda sul diritto ebraico, ha un'identità di popolo, non di religione. Questo fa la differenza. Ecco perché molti gruppi religiosi pregano tutti insieme nelle stesse sinagoghe perché l'ideologia per loro non fa importanza e non costituisce elemento di separazione. ogni ebreo è obbligato a scegliersi un rabbino e seguirlo, non è obbligato ad aderire dei dogmi.

    Shalom
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    Teista, faccio un po' fatica a comprendere il tuo discorso perché non riesco a ricollegarlo né al tema della discussione, né al tema dei conservativi e riformisti. Non sono nemmeno più sicuro che con il termine "halachàh" intendiamo la stessa cosa.
    A questo punto sarebbe meglio sostituire "Diritto Ebraico" al termine "halachàh".
    Durante tutto il periodo della galut, la dispersione fra i popoli, il diritto ebraico è stato sempre fatto rispettare da parte di autorità ebraiche giuridiche. Chiaro che vi siano state delle modifiche ad alcune norme, nessuno è sottoposto ad alcun dogma se non forse alla coscienza di appartenere al popolo ebraico (se questo è definibile dogma).
    C'è sempre stata la tendenza nello Stato di Israel di adottare il diritto ebraico perché rispecchia l'originalità del diritto del popolo ebraico. E' cosa normalissima che non richiede l'adesione ad alcun dogma, ogni popolo preferisce le cose di casa propria. Questa volontà non è solo espressa dal mondo ebraico religioso, ma da patrioti che vogliono adottare il diritto della loro patria e del loro popolo.

    Shalom
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    Teista, c'è stata sempre continuità nella trasmissione orale e nella gestione della halachàh perché sia sempre in vigore e non vincolata ad alcuna ideologia. Certamente con tutti i problemi derivanti dell'essere rimasti senza terra ed uno stato per parecchi secoli, ma il diritto ebraico ed i suoi tribunali, malgrado ciò, sono sopravvissuti fino ad oggi.
    Molte leggi dello Stato di Israel si basano sulla halachàh (sempre in democrazia) pur non essendo uno stato teocratico. La halachàh generalmente è intesa come diritto ebraico laico. Consiglio di leggere la tesi di Negev sul diritto ebraico.

    Shabbat Shalom

    CITAZIONE (ashkenazi @ 14/7/2016, 15:08) 
    CITAZIONE
    Traducendo in termini italiani comprensibili, in Israel vi sono l'80% di ebrei osservanti, chi più chi meno e il 20% di non osservanti. Ma tutti questi, chilonim compresi, sono tutti ebrei ortodossi

    Forse mi sto confondendo: stai dicendo che il fatto stesso di vivere in Israele fa di un ebreo, indipendentemente dalla religione, un ebreo "ortodosso"?

    "Ortodosso" è un appellativo per distinguersi dai due movimenti della riforma distaccatesi nei due grandi gruppi: conservativo e riformista.

    Shabbat Shalom
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    Teista, la 'aliàh è piena di misteri ed è un vero miracolo. Secondo le fonti ebraiche antiche la 'aliàh appartiene al futuro, ai tempi del re messia. Certo le motivazioni possono essere tante per cui un ebreo può decidere di fare la 'aliàh, ma principalmente la motivazione è biblica. Abbiamo tanti ebrei americani che hanno fatto l'aliàh e vivono in Erez Israel, ma sono quasi tutti ebrei ortodossi. Anche i conservativi possono fare la 'aliah, ma non lo fanno. Perché? Anche i loro gherim sono accettati dal ministero degli interni ed ottengono la cittadinanza israeliana. Lo stesso non si può dire dei riformisti, tranne quelli che hanno madre ebrea. La realtà dei fatti parla chiaro, gli ebrei che hanno costituito lo Stato di Israel sono ebrei ortodossi perché questi sentono l'identità di popolo di Israel e hanno mostrato da sempre la volontà di restaurare l'antico regno. La halachàh di cui parli è l'eredità del Sanhedrin dell'antico regno di Giudea e riguarda la nazione ebraica ed essendo questa una nazione con corpi giuridici propri ha solo questa il potere giuridico di stabilire chi è ebreo e chi non lo è. Conservativi e Riformisti, come essi stessi sostengono, sono movimenti religiosi e la loro identità ebraica è concepita come l'appartenenza ad una religione mentre invece l'identità ebraica ortodossa è l'appartenenza al popolo ebraico. Gli ebrei ortodossi, essendo essi ebrei in quanto appartenenti al popolo ebraico possono aderire a qualunque ideologia, compresa quella dei conservativi e dei riformisti e questo non cambia affatto il loro status. Ma è chiaro, che se si va a chiedere ghiur nel rabbinato ortodosso questi richiedono l'osservanza di tutta la halachàh come stabilita perché nessuno ha il potere di cambiarla fino alla costituzione del prossimo Sanhedrin. Quindi non possono accettare la ghiur, che è concepito come un fatto legale, da parte di chi a motivo dell'ideologia cambiano la legge. Se uno vuol fare la ghiur per sentirsi ebreo come appartenente alla religione ebraica può benissimo rivolgersi ai conservativi o ai riformisti, ma poi non potrà pretendere di ottenere anche uno status giuridico da un gruppo che non appartiene al popolo ebraico. Per aderire ad una nazione ed ottenere la sua cittadinanza è obbligatorio accettare e rispettare tutte le leggi di quella nazione. La ghiur è un atto giuridico.

    Tornando alle percentuali dei massortim, ce n'è un'altra che conta il 39%. Secondo Tomi Lapid (che è un chilonì) i chilonim in Israel non superano il 20% e questo significa che fra datim, charedim e massortim sono 80%. Traducendo in termini italiani comprensibili, in Israel vi sono l'80% di ebrei osservanti, chi più chi meno e il 20% di non osservanti. Ma tutti questi, chilonim compresi, sono tutti ebrei ortodossi.

    Shalom
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    CITAZIONE (LvBv1983 @ 13/7/2016, 16:09) 
    CITAZIONE
    "Questo perché il popolo di Israel è un popolo e non una religione e l'ideologia non ne può cambiare l'appartenenza."

    Ma questo nessuno lo ha mai contestato, tanto meno qui :blink:

    Gli stessi riformisti lo hanno da sempre contestato. Quasi tutti gli ebrei in Israel sono ortodossi rientrati da varie parte del mondo dove li invece erano e sono in minoranza perché nel mondo, in maggioranza sono più conservativi e riformisti. Come mai conservativi e riformisti non sentono il bisogno di rimpatriare e formare una buona maggioranza anche in Israel?

    Più precisamente gli ebrei ortodossi sono una nazione e quindi sono i suoi dirigenti a stabilire chi è cittadino di questa nazione e chi non lo è. Non sto parlando della nazione israeliana, non mi riferisco allo Stato di Israel, ma alla nazione ebraica, fatta di ebrei dispersi in tutto il mondo, cui una parte oggi vive in Erez Israel.

    Shalom
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    CITAZIONE (teista @ 13/7/2016, 12:08) 
    Shalom Avraham,

    Infatti, sottolineavo che Massorti è ANCHE l'appartenenza al movimento tradizionalista noto come Conservative nella Diaspora.

    E ti riporto la statistica demografica del Pew Research Center (il centro più accreditato sull'argomento) riguardo Israel:

    40% Hiloni (secolari)
    23% Massorti
    10% Dati leumi
    8% Haredim
    14% Mussulmani
    5% Cristiani, Drusi, altri.

    Ovviamente, fa riferimento alle convinzioni di chi vi aderisce, ma i Massorti (e qui si riferisce a quelli che si chiamano Conservative in Diaspora sono molti), semplicemente sono quasi tutti di madre ebrea.

    Non si riferisce al movimento conservativo, si riferisce chiaramente ai massortim, ad ebrei ortodossi poco osservanti. Se fosse come dici tu i conservativi sarebbero in maggioranza, addirittura più dei datim leumim, cioè gli ebrei ortodossi religiosi e questo è assurdo. E' infatti molto raro incontrare un conservativo qui, tranne in qualche kibbuz. Io vivo in Israel e so bene cosa si intende per massortì. Quando un israeliano ti dice che è massortì (anch'io mi definisco così) non intende dire che appartiene al movimento conservativo. Secondo la statistica che hai mostrato, religiosi e non religiosi sono circa alla pari: 23% massortim + 10% datim + 8% Haredim contro 40% Chilonim. Tutti questi pregano tutti nelle stesse sinagoghe, sono tutti ebrei ortodossi. Sono tutti gradi di osservanza non sono propriamente gruppi separati.

    CITAZIONE
    PS: parliamo di un movimento -quello Massorti (Conservative)- con 50 Sinagoghe, 135 Scuole, una Università e diverse pubblicazioni (solo in Israele).
    Non proprio da 1%.

    Appunto, sono solo 50 sinagoghe contro ben più di 10 mila ortodosse e ciò corrisponde allo 0,5% delle sinagoghe.

    Shalom
1727 replies since 22/1/2004
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