Consulenza ebraica per lo studio del Cristianesimo e dell'Islam

Posts written by Eterea

  1. .
    CITAZIONE (Vikhyngk podéyah @ 22/3/2017, 14:49) 
    ...
    Vedi, c'è stato il caso, di una domanda legittima (ora non ho tempo per cercare i link).
    Qui due o tre utenti (non ebrei) hanno risposto pacatamente e la cosa si è risolta con semplicità.
    Io sono andato a cercare su forum biblico ed ho trovato una domanda molto simile posta diverso tempo prima, cui è stata data risposta tutt'altro che pacata, venendo usata come pretesto per muovere accuse di antisemitismo (in quel caso del tutto infondante).
    E vi è una differenza fra come sarà uscito quell'utente da quella discussione su FBiblico (morso) e quello che invece ha ricevuto ben altra risposta qui.

    Sarebbe interessante vedere quei due link, in modo da capire meglio il tuo esempio e da poterlo giudicare ognuno con la propria testa e soprattutto per poterlo anche riesaminare alla luce del regolamento che sul forum biblico ebraico è diverso da quello di quest’altr’altro forum; infatti per certe discussioni può succedere di essere reindirizzati qui.
    Attendo fiduciosa che, in coerenza con quanto affermi, quando avrai più tempo darai al tuo esempio maggiore concretezza.
  2. .
    CITAZIONE (acarlo @ 17/3/2017, 12:58) 
    CITAZIONE (Evakant222 @ 3/17/2017, 12:15 PM) 
    No nessuna pretesa, stavo semplicemente domandando, ma ho capito che senza conoscenza e studio della Torah, senza poterne seguire i precetti.... sarebbe inutile apporre un oggetto sacro in casa.

    A un famoso ateo avevano chiesto se non aveva paura poi di scoprire che Dio invece esisteva per davvero, e di finire all'inferno.
    L'ateo ha risposto che se la sarebbe cavata meglio lui di quelli che avevano sbagliato Dio.

    La religione ebraica non fa proselitismo, non sarai mai una vera ebrea. Quindi, se vuoi rimanere nel monoteismo, o passi ad Allah (è facilissimo), o ti conviene restare dove sei. La cosa peggiore è mettere un piede in due scarpe, scontenteresti tutti.

    Su che base affermi questo?
  3. .
    CITAZIONE (leviticus @ 16/3/2017, 20:32) 
    No non sono riuscito.riproverò. Si tranquilla non preoccuparti.dunque in una scala da uno a dieci come ebraico Sto a uno.materiale buono in più fa sempre comodo.se riesci invia pure io posso contraccambiare come? Hai qualche testo mancante? :)

    Al momento ho così tanti libri da leggere e tanti altri da studiare che non so più da che parte girarmi. In più sto studiando ebraico dalle 2 alle 3 ore al giorno ... meglio che non pensi a quali testi mi mancano! ;)

    ti mando un pm appena finisco di copiare il tutto ;)
  4. .
    CITAZIONE (leviticus @ 16/3/2017, 04:15) 
    Il primo sto provando il secondo è ottimo :-)

    Inviato tramite ForumFree Mobile


    ho visto che ora è di nuovo a pagamento, sei riuscito a scaricarlo?
    se fosse posso inviartelo, ma è davvero molto semplice ... è proprio una base per chi deve ancora imparare l'alfabeto
  5. .
    CITAZIONE (Ayalon @ 16/3/2017, 18:40) 
    Se non li hai visti ti consiglio:

    "Il violinista sul tetto" www.comingsoon.it/film/il-violinista-sul-tetto/10572/scheda/

    e

    Train de vie - Un treno per vivere www.mymovies.it/film/1998/traindevie/

    Ok, direi che posso smettere di dannarmi per trovare Kadosh.
    “Train de vie” insieme a “Il cielo cade”, sono gli unici due film che trattano la Shoah che ho visto di mia spontanea volontà. Mi sono piaciuti tantissimo, mi avevano fatto così tanto sperare... e quanto amaro in bocca poi.
    Il violinista sul tetto, mi manca … e l'ho appena trovato in streaming, grazie per la dritta!
  6. .
    CITAZIONE (Evakant222 @ 16/3/2017, 16:33) 
    Monia, non intendevo arrogare il diritto di appiccicare una Mezuzá senza cognizione di causa ma anzi, avendone cognizione e rispettando i precetti annessi.
    Nessuna mancanza di rispetto, anzi, un'arricchimento nelle preghiere.
    Sarà giusto? Sarà inutile? Potrebbe essere apprezzato da D-o?
    ...

    Secondo me, questo è uno di quei discorsi che potrebbero non finire più e dal momento che rischio di perdermi e di auto-confondermi, devo schematizzare il turbinio di pensieri/interrogativi che mi ronzano in testa.

    1. Non credo che al D-o descritto dall'ebraismo importi delle cose che facciamo, ma penso che siano le intenzioni dietro a quelle azioni a contare.
    Una preghiera pronunciata perfettamente, un rituale impeccabile … se fatti senza il pensiero rivolto a D-o, o con la sola speranza di compiacere/averne qualcosa in cambio, secondo me lasciano il tempo che trovano. Non toccano lui e soprattutto non migliorano noi stessi.
    Un po' come un impeccabile quanto freddo musicista, di quelli incapaci di mettere l'anima nella propria musica. Egli resterà semplicemente un impeccabile esecutore. Per quanta tecnica ci metta, potrà anche non sbagliare mai nemmeno una nota, ma non saprà mai toccare e far vibrare le anime di chi lo ascolta. Molto meglio allora un musicista che ogni tanto sbaglia le note, che improvvisa, ma che ci mette l'anima, il pathos nella sua musica, di quelli capaci di far emozionare e destare .. chi lo ascolta.
    2. E' stato detto più volte che l'ebraismo non è una religione di salvezza, in quanto “basta” vivere da giusti, seguendo le leggi noachidi per avere la salvezza. Ma cosa sono alle fine queste leggi? Sono davvero “leggi” o sono semplicemente le coordinate da seguire per ritrovare il nostro “Eden” in terra? Io non credo che siano leggi da rispettare timorosi o solo per compiacere D-o, ma penso che siano consigli amorevoli dati a chi ancora vaga nel buio. Un padre amorevole, dice al figlio di non eccedere nel bere perché gode nel vedere qualcuno obbedirgli come una scimmietta ammaestrata o perché gli è cara la sorte del figlio?
    3. Allora mi domando del perché di certe ritualità e mi viene in mente un vecchio discorso fatto tanti anni fa con un mio amico, si parlava di alchimisti e di cosa fosse in realtà la pietra filosofale. Di come l'esecuzione di procedimenti complessi anche apparentemente senza senso e/o il ricercare sostanze difficilissime da reperire, non fossero altro che una via atta a forgiare l'anima dello stesso alchimista. A livello metaforico, alla fine attraverso quegli alambicchi, grazie a tutta quella dedizione allo studio e alla ricerca, alla fine non veniva tramutato semplicemente il piombo in oro, ma la stessa essenza dell'alchimista; che da una materia pesante e bassa si elevava a qualcosa di puro e luminoso.
    4. Da questa mia riflessione, ne deduco che non è la meccanicità di un gesto che può far guadagnare dei punti e soprattutto non credo proprio che D-o tenga una classifica a punti o una lista di buoni e cattivi alla Babbo Natale. E mio avviso, il parlare di “arrogarsi” diritti ecc... è terreno dell'uomo, dell'ego e non di D-o.
  7. .
    CITAZIONE (leviticus @ 15/3/2017, 21:58) 
    Mai sentita, che storia pazzesca ti ringrazio per queste info.e sempre bene conoscere il più possibile.
    Ma quindi il bambino lo presero perché sapevano che la domestica l aveva battezzato?

    Nel momento in cui fu battezzato, per il Vaticano divenne un cristiano e per questo fu allontanato dalla famiglia, ma questo a me sembra solo il pretesto.
    CITAZIONE (leviticus @ 15/3/2017, 21:58) 
    Tornando al film della sposa, per prassi consolidata non la intendo tanto nell applicazione ma nel pensare,nel valutare,nel ricordare quella possibilita ...Si puo fare un film sulla stessa cosa senza scomodare regole tradizioni o religioni,mi voglio sposare la suocera il cognato o il marito del cugino?lo faccio.
    Ad esempio quando mio nonno rimase vedovo con due gemelle neonate, sposò poi la cugina della moglie (mia futura nonna), non erano ebrei e non si scomodo nessuna religione o tradizione, fu assolutamente normale.
    Impostare un film così secondo me non va bene, si veicola il messaggio... guarda un Po questi strani e ancestrali ebrei cosa fanno... ed in realtà è una cosa che si fa e si è fatta ovunque.

    Inviato tramite ForumFree Mobile


    Tu puoi sposare chi vuoi e quindi relativamente al tuo punto di vista e alla realtà in cui sei cresciuto, hai perfettamente ragione. Il film però racconta la vita all’interno di una comunità ebrea ultra-ortodossa, voler mostrare iter e percorsi mentali diversi, più confacenti al nostro background, vorrebbe dire mistificare quella realtà e allora sì che il film perderebbe di valore.
    Da quel poco che so sugli ultraortodossi, essendo persone molto religiose basano le loro vite nel rispetto più totale dell’Halakhah. Si può condividere o meno il loro punto di vista, il loro modo di vivere la religione ecc… ma resta una loro scelta e se si vuole fare un film ambientato nel “loro mondo” torno a ripetere che per me è corretto che tratti certi temi e in un certo modo, altrimenti il regista poteva cambiar lavoro o cambiar soggetto.
    Poi considera che noi gentili dell’ebraismo abbiamo una conoscenza, nei migliori dei casi, limitata alle mizvot e poco altro, probabilmente c’è anche tutto un altro mondo di norme, ecc… che noi ignoriamo.
    A proposito di Mizvot:
    ....
    • Prendi moglie secondo ketubah e kiddushin – Deut. 22:13
    • Abbi figli solo con una donna. - Genesi 1:28
    • L'uomo sposi la vedova del proprio fratello se questa è senza figli. - Deut. 25:5
    • Se il fratello non vuole sposare la vedova del proprio fratello si faccia la cerimonia della chalitzah. - Deut. 25:9
    • La vedova non si risposi fino a quando non saranno rimossi i legami con i fratelli del marito. - Deut. 25:5
    • Non avere relazioni sessuali con tua madre. - Lev. 18:7
    • Non avere relazioni sessuali con la moglie di tuo fratello. - Lev. 18:8
    • Non avere relazioni sessuali con tua sorella. - Lev. 18:9
    • Non avere relazioni sessuali con la figlia della moglie di tuo padre. - Lev. 18:11
    • Non avere relazioni sessuali con la figlia di tuo figlio. - Lev. 18:10
    • Non avere relazioni sessuali con tua figlia. - Lev. 18:10
    • Non avere relazioni sessuali con la figlia di tua figlia. - Lev. 18:10
    • Non avere relazioni sessuali con una donna e la sua figlia. - Lev. 18:17
    • Non avere relazioni sessuali con una donna e la figlia di suo figlio. - Lev. 18:17
    • Non avere relazioni sessuali con una donna e la figlia della sua figlia. - Lev. 18:17
    • Non avere relazioni sessuali con la sorella di tuo padre. - Lev. 18:12
    • Non avere relazioni sessuali con la sorella di tua madre. - Lev. 18:13
    • Non avere relazioni sessuali con la moglie del fratello di tuo padre. - Lev. 18:14
    • Non avere relazioni sessuali con la moglie di tuo figlio. - Lev. 18:15
    • Non avere relazioni sessuali con la moglie di tuo fratello. - Lev. 18:16
    • Non avere relazioni sessuali con la sorella di tua moglie. - Lev. 18:18
    • Non permettere ad un eunuco di prendere moglie tra il popolo ebreo. - Deut. 23:2
    • Non accostarti per aver piacere sessuale ad una consanguinea. - Lev. 18:6
    ...
  8. .
    Per chi conosce l'inglese, segnalo che su Amazon è disponibile gratuitamente, e senza dover avere attiva l'opzione "kindle unlimited", questo testo www.amazon.com/gp/product/B01KM9AX...2DFQWZ4KSHAPFTQ

    e sempre per chi conosce l'inglese questo sito: www.hebrew.ch/lessons/lesson-1/a/?lang=en
  9. .
    CITAZIONE (Ayalon @ 15/3/2017, 19:55) 
    ...
    REALTA' :Non era incinta la palestinese!!! Era incinta la donna israeliana contro la quale ha scagliato l'auto la terrorista palestinese.

    Quanto verranno pagati per aizzare la gente contro gli ebrei?

    Provato per esperienza personale che i giornalisti scrivono un sacco di inesattezze, ma un conto è un articoletto “da dimenticatoio” sul giornaletto locale, un conto è quando si scrive di certe zone e certe situazioni. Dove essendo professionisti dovrebbero leggere e rileggere, verificare e contro verificare.
    Anche a voler credere che il pressapochismo abbia infettato tanti giornalisti… le illusioni si frantumano contro le statistiche, possibile che gli sbagli siano sempre a discapito di Israele?

    Quanto verranno pagati difficile da ipotizzare, ma ci giocherei non so quanto, che sono in petroldollari...
  10. .
    Per quanto riguarda il caso Mortara

    "...Qualche anno dopo la riapertura del ghetto di Roma, gli ebrei italiani subivano ancora le vessazioni del Papato, attraverso leggi discriminatorie e conversioni coatte. L’abbattimento dei muri fisici non portò affatto libertà alla comunità ebraica, ed il caso Mortara a Bologna ne è un esempio eclatante.

    La notte del 23 giugno 1858, i gendarmi del Vaticano fecero irruzione in casa di Salomone Momolo Levi Mortara e rapirono il sesto dei suoi otto figli, Edgardo. Il bambino, che poco prima si era ammalato, fu battezzato dalla domestica Anna Morisi all’insaputa dei genitori, in quanto ritenne che soltanto attraverso la conversione al cattolicesimo, il bambino che pensava fosse in pericolo di vita, si sarebbe salvato. Il Papa Re Pio IX non poteva accettare che un cattolico venisse allevato da una famiglia ebraica, anche se convertito a forza a soli 6 anni, decise così di sottrarre il piccolo Edgardo ai genitori per farlo allevare da buon cristiano. Vano fu il tentativo dei coniugi Mortara di riprendersi il figlio di nascosto: il bambino, convinto dalla Casa dei catecumeni che i suoi genitori erano indegni, non appena scorse il papà si aggrappò alla veste del sacerdote che serviva la messa e si rifiutò di tornare a casa.
    Edgardo prese poi i voti e divenne un prete convinto, tanto che più avanti affermerà: “Allorché io venivo adottato da Pio IX tutto il mondo gridava che io ero una vittima, un martire dei gesuiti. Ma ad onta di tutto ciò, io gratissimo alla Provvidenza che mi aveva ricondotto alla vera famiglia di Cristo, vivevo felicemente in San Pietro in Vincoli e nella mia umile persona agiva il diritto della Chiesa, a dispetto dell’imperatore Napoleone III, di Cavour e degli altri grandi della terra”.

    A distanza di 158 anni si racconta ancora questa vicenda molto nota per ricordare centinaia di altre conversioni coatte sconosciute messe in atto dalla Chiesa nei confronti degli ebrei. Papa Pio IX fu proclamato santo nel 2000."

    Fonte: www.progettodreyfus.com/il-rapiment...a-sul-vaticano/
    Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Caso_Edgardo_Mortara
  11. .
    Ho letto di recente un libro sulla storia degli ebrei di San Nicandro Garganico. Non avevo mai sentito parlare di questa comunità e ne sono rimasta davvero colpita soprattutto dalla semplice logica che portò per primo Donato Manduzio ad abbracciare l’ebraismo e poi per la determinazione dei membri della comunità che fondò a voler diventare, o meglio, a essere riconosciuti come ebrei e questo nonostante il periodo storico.
    Donato Manduzio, era il figlio di contadini e imparò a leggere solo quanto ferito durante la I guerra mondiale, passò un lungo periodo di degenza in ospedale. Quando lesse la Bibbia, ne rimase colpito e iniziò a farsi semplici domande, quali “perché se c’è scritto che bisogna onorare il sabato, non lo si fa?”, dedusse poi che il Messia non poteva essere ancora venuto e prova ne erano la guerra e le vite miserabili che conduceva la gente al suo paese.
    Così, convinto che il popolo ebraico nemmeno esistesse più, iniziò a rispettare il sabato e ogni precetto che riusciva a cogliere, oltre che a celebrare le feste ebraiche. Si convince di dover riportare l’ebraismo, il vero messaggio, nel mondo e coinvolse così un po’ di vicini e compaesani. Quando scoprì che ancora esistevano gli ebrei, fece di tutto per mettersi in contatto con loro e non demorse mai. E questo nonostante si fosse inizialmente in pieno ventennio fascista, nonostante le leggi razziali, nonostante gli ostacoli posti anche dalla polizia fascista … fino ad arrivare alla conversione di massa che avvenne solo a guerra finita. In questo libro vengono riportati anche stralci di corrispondenze varie: fra la comunità pugliese e rabbini capo che si succedettero a Roma, corrispondenze con altri ebrei e anche i rapporti della polizia fascista (che li spiava e intercettava la loro posta) e qualche stralcio circa il disappunto della Chiesa Cattolica.
    Il tutto arricchito da riferimenti storici preziosi che mi hanno fornito spunti per altri approfondimenti, come l’incontro con alcuni soldati che facevano parte della Brigata Ebraica (https://it.wikipedia.org/wiki/Brigata_Ebraica ) di cui onestamente non conoscevo l’esistenza. L’incontro con Enzo Sereni che come dissero li convertì una seconda volta, poiché Donato Manduzio li convertì all’ebraismo e Sereni li convertì alla causa sionista. Cosa che poi li portò poi ad emigrare, quasi in massa, in Israele.
    Libro in questione: “Gli Ebrei Di San Nicandro” di John A. Davis : (www.giuntina.it/Fuori_collana_4/Gli...candro_568.html)

    Probabilmente per gli amici ebrei è una storia arcinota, ma credo che per chi non è ebreo, possa essere fonte interessante di riflessione e approfondimento storico. E per imparare un po' di quella storia, che non ci è mai stata insegnata.
  12. .
    CITAZIONE (leviticus @ 11/3/2017, 12:15) 
    Incuriosito ho guardato circa 30 minuti della sposa promessa,ma si propone come film che vorrebbe essere abbastanza realistico?
    Un vecchio rabbino nei video del rabbinato di Milano su youtube parlando di questa cosa diCeva che lui in tutta la sua vita aveva visto questo episodio solo una volta e peraltro un divorzio.
    Cioè la cognata aveva fatto la cerimonia di divorzio per non sposare il genero vedovo per poi sposare chi voleva lei.non ricordo il nome di questa cerimonia.
    MentRe nel film la cosa passa come una prassi consolidata.
    In che senso e a chi ti riferisci Aayalon quando dici che straparla? Alla regista nelle interviste?
    Adesso verifico anche questo libro, non sono un lettore accanito , mi ricorda dan brown ,potrebbe piacere a qualcuno che conosco,provo a vedere se riesco a scaricarlo magari do una lettura veloce anche io.

    Inviato tramite ForumFree Mobile


    Inviato tramite ForugmFree Mobile


    Se non ricordo male il film … a me invece non sembra affatto che passi come una prassi consolidata; infatti la madre non sapeva se era possibile per la figlia minore sposare il cognato. Tanto che, di nascosto dal resto della famiglia, chiede al rabbino se la cosa è possibile.
    Come al solito noi italiani dobbiamo cambiare i titoli dei film e in questo caso banalizzandolo; infatti il titolo originale è למלא את החלל (riempire il vuoto), che trovo essere un titolo molto più evocativo. In quanto il destino della figlia minore, sarà quello di provare a “colmare il vuoto” lasciato dalla morte della sorella, sposando il cognato che altrimenti sarebbe partito per il Belgio portando con sé l’ultima parte della sorella defunta (il figlio neonato).
    Sul fatto che ogni volta che parla faccia casini, forse Ayalon si riferisce al fatto che nella sua indecisione se sposare o meno il cognato, la giovane protagonista crea un po’ di casini ferendo anche i sentimenti di più persone.

    Purtroppo trovare film israeliani in streaming non è facile, io ancora non sono riuscita a trovare “Kadosh” ( https://it.wikipedia.org/wiki/Kadosh)
    Altri film visti israeliani o su Israele, visti di recente e che consiglio sono:
    “Munich” (https://it.wikipedia.org/wiki/Munich_(film)
    “Kippur” (https://it.wikipedia.org/wiki/Kippur_(film)
    “Il sont partout” (www.mymovies.it/film/2016/ilssontpartout/)
    Altro film sugli ebrei molto carino, è anche “Ogni cosa è illuminata” (https://it.wikipedia.org/wiki/Ogni_cosa_%C...lluminata_(film)
    E ora non vedo l’ora che esca l’ultimo di Spielberg sul rapimento da parte del Vaticano del piccolo Mortara.
  13. .
    Ah sì l’ho visto anch’io carino e dopo averlo visto ho ordinato un libro su Rabin (www.giuntina.it/Fuori_collana_4/Shalm_Amico_267.html), purtroppo so davvero poco a riguardo.
  14. .
    Giusto l’altra sera ho guardato il filmato della visita di Papa Francesco alla Sinagoga Maggiore di Roma e se ripenso alle dichiarazioni fatte dal papa in quella sede e/o riportate negli altri discorsi, a leggere ora quanto sopra riportato, mi ricascano le braccia.

    CITAZIONE (Ayalon @ 9/3/2017, 20:58) 
    Ma che gli abbiamo fatto?

    Purtroppo al mondo fra le tante cose negative, c’è anche il binomio ignoranza/pigrizia. Molte persone non hanno voglia nemmeno di porsi le domande di semplici, di provare a mettere in discussione certi luoghi comuni, di provare a pensare con la propria testa.
    A questo somma il “bisogno di espellere veleno”. Abbiamo così tanta rabbia dentro che a volte temo che si voglia restare arrabbiati e per questo anche quelli più intelligenti vogliono rimanere ignoranti in materia, poiché la conoscenza avvicina.
    Questo mi fa pensare che forse i nostri ego siano ancora un po’ indietro e che si autodefiniscano principalmente per dissociazione anziché per associazione.

    p.s. שבת שלום ופורים שמח
  15. .
    Avrei voluto scrivere anch'io qualcosa sulla Shoah, ma ammetto che evito come la peste film, libri immagini e quant'altro descriva l’orrore dei lager. Non ci riesco proprio, sono troppo vigliacca per darmi quella sofferenza.
    Avevo allora iniziato a scrivere su certi commenti postati in coda agli articoli che giravano sul web inerenti il Giorno della Memoria e di come li trovassi, nella loro intenzionalità, non diversi dalla vernice nera versata sulle pietre d’inciampo. Ma mi sono riscoperta troppo disgustata dall'odio razziale per parlarne.
    Per questo ho deciso di scrivere qualcosa che più che dalla mente, usce dal cuore. Sulle mie impressioni e considerazioni circa l’ebraismo: su come viene percepito da una non ebrea e non un solo giorno all'anno, ma di di come ogni giorno dell'anno mi riscopro sempre un po' più innamorata e grata all'ebraismo.

    Avvicinarsi all’ebraismo, approfondirlo, studiarlo, provare a capirlo è un viaggio capace di rivoluzionarti o per lo meno così mi sento io. Si parte salendo a bordo della barca della propria conoscenza, convinti che sia un’imbarcazione solida e ci si accorgere invece di quanto sia fragile. Realizzi quanta zavorra ci portiamo appresso e che occorre gettarla se si vuole permettere al vento di sospingerci lontano. Si naviga verso un orizzonte mobile e con esso cambiano i nostri stessi confini, le nostre percezioni. Un orizzonte che, nonostante appaia irraggiungibile, qualcosa dentro di te ti dice che invece è sempre stato lì ad attendere paziente solo che lo si accolga, lo si riscopra in noi. E la conoscenza sfuma così in coscienza, perché oltre al sapere devi imparare a “sentire”.
    Addentrarsi nell’ebraismo è un viaggio che per forza di cose occorre fare in solitaria, attraversando un mare che sa far paura perché a volte diventa specchio dell’abisso interiore e altre volte diviene un deserto, fucina dell’anima.
    Un mare dalle onde a volte impetuose, onde che sanno schiaffeggiarti e gettarti addosso tutto il freddo di una vita che non hai saputo vivere con Amore. Perché l’ebraismo è prima di tutto Amore. Amore per la vita, una vita che va vissuta appieno tanto che dell’aldilà non sembra interessarsi; infatti nel Talmud si legge che a D-o bisognerà rendere conto anche di tutti i piaceri leciti di cui non si è saputo godere.
    L’ebraismo è un inno alla gioia che ti libera dalle catene di quelle vecchie idee che ti volevano rilegato al suolo; dove l’essere felici, il voler migliorare la propria condizione, ti faceva sentire quasi un’ingrata e in colpa. Ma il pensiero ebraico non si ferma alla propria personale felicità e ti insegna, attraverso le parole di Salomone, che non si può essere felici se quelli che ti circondano non lo sono altrettanto. La felicità degli altri diviene così indispensabile per la propria felicità.
    L’ebraismo è azione, dove la condotta è coerente al pensiero. Come nel caso della tzedakah che non è una semplice carità, ma sono le azioni atte a restituire ad un altro uomo la dignità, aiutarlo a realizzarsi nei suoi talenti.
    L’ebraismo è scomodo, l’ebraismo risponde alle domande con altre domande e le più toste sono quelle che finisci per fare a te stesso.
    L’ebraismo ti porta, attraverso innumerevoli specchi, a fare anche i conti con la tua coscienza. Vedersi attraverso la storia del suo popolo, confrontandosi col modello che rappresenta, ti fa render conto di quanto avresti potuto e potresti fare e invece non hai fatto e continui a non fare.
    L’ebraismo è probabilmente il più grande incompreso della storia e ironia della sorte proprio a causa della hotzaat shem ra (diffusione di cattiva fama), che per l’etica ebraica è un peccato ancor più grave della lashon hara (maledicenza). È tristemente paradossale come esso stesso, che per primo ha insegnato l’importanza di non macchiarsi di un simile peccato, ne sia stato poi vittima. Forse è per questo che l’ebraismo è qualcosa che sa sorprenderti e stupirti, perché per quanto ci si creda aperti di idee, liberi da pregiudizi, più ne conosci e più ti rendi conto non solo di quante sfumature ti eri perso, di quanta bellezza non avevi colto, ma anche purtroppo delle piccole “innocenti” idee errate che avevi a riguardo e quindi della subdola persistenza delle ombre della diffamazione. E prendi davvero coscienza delle conseguenze di certe azioni.
    L’ebraismo è quindi una ferita aperta che non è più solo ebrea, ma dell’umanità tutta o per lo meno così lo vedo destinato a diventare. Perché non si può guardare un uomo sanguinante e non sentirsi partecipe del suo dolore.
    L’ebraismo è il promemoria di quanto sa essere ingiusto e crudele l’uomo, è il monito a non perpetuare gli sbagli, ma al contempo è anche la consapevolezza di quanto può elevarsi l’uomo, del Bene a cui noi tutti dovremmo tendere per “aggiustare” questo mondo che ci è stato affidato.
    L’ebraismo ti insegna anche ad essere protagonista della tua storia, ti insegna a non aspettare l’evento divino, ti insegna l’importanza della lotta contro la pulsione verso il male, di come ognuno di noi con i suoi atti influenzi la sorte dell’Universo; infatti il messia non è necessariamente una persona, ma può essere anche il risultato della somma delle azioni dell’uomo attraverso le generazioni.
    L’ebraismo parla di un luogo che ognuno di noi ha dentro di sé, l’ebraismo ci sprona ad andare avanti, a migliorarci, l’ebraismo è rivoluzionario come lo sono stati molti ebrei. L'ebraismo ti ricorda che l'uomo non è nato schiavo, ti spinge a ribellarti, a partire, a spezzare le catene della schiavitù in tutte le sue forme, quindi a non cristallizzarti.
    Per me lebraismo è questo e molto alto ed è soprattutto un galantuomo che attende da millenni che gli si apra la porta e in cambio ti ripagherà aprendo il tuo stesso cuore.
208 replies since 7/9/2016
.