Manifestazioni di D-o e fede

Perché il Signore non si manifesta più?

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    si parlava della presenza di Dio in generale e della ricerca dell'uomo o era contestualizzato alla religione ebraica e per derivazione alle altre religioni monoteistiche ?

    Un po' entrambe le cose, ma la domanda iniziale riguardava piuttosto il manifestarsi di Dio a Israele oggi, il Suo rendersi presente in mezzo al popolo, in relazione a come si è manifestato in passato. Io non credo Dio abbia smesso di manifestarsi, perché la sopravvivenza di Israele e il suo ritorno nella terra indicano esattamente il contrario.

    CITAZIONE
    Per quanto concerne l'ambito cristiano, anch'esso suddiviso se non addirittura frantumato in mille costellazioni di credo, Dio continua a conversare amabilmente con i suoi fedeli. Inipendetemente che gli altri uomini ascoltino o no. Posso solo dire che se vuoi sentire Dio devi metterti nelle condizioni di volerlo fare, di ascolto e di volontà.

    Giusto mettersi nelle giuste condizioni nei confronti di Dio. Il problema con le molte religioni, secondo me, è che non lo fanno, perché se preghi in ginocchio davanti a una statua, magari recitando l'ave maria o altre preghiere “a pappagallo” senza neppure capirle, o profferendo fiumi di parole, ciò non costituisce affatto mettersi nelle giuste condizioni. Le giuste condizioni sono quelle di cui parla Heschel: è necessario ricordare che se ci presentiamo davanti a Dio, ci presentiamo davanti al Creatore dell'universo, dunque dobbiamo spogliarci e abbassarci del nostro io, semplicemente lasciandoci conoscere da Lui, che già conosce ogni intimo aspetto di noi stessi ancor prima che noi profferiamo parola. Per questo Heshel, nell'opera citata, dice di aprirci a Lui “con la lingua debole ma sensibili nel cuore”, e “Il porre orecchio all’impulso della meraviglia non dà forse valore al silenzio, invitando ad astenerci dal proclamare noi stessi?”. Questo è un concetto profondamente ebraico e biblico. Il Sl 19:1-3 dice che “I cieli raccontano la gloria di Dio e il firmamento annuncia l'opera delle sue mani. Un giorno rivolge parole all'altro, una notte comunica conoscenza all'altra. Non hanno favella, né parole; la loro voce non s'ode”; allo stesso modo, “Bisogna invece essere uno di coloro che concepiscono e percepiscono la verità, anche se non la esprimono a parole, com’è il caso dei virtuosi, dei quali si dice: ‘Parlate in cuor vostro sui vostri giacigli, e tacete’ [Sl 4:5]” (Maimonide, La guida dei perplessi, I,L).

    Restare muti davanti a Dio, ma “sensibili nel cuore”, che non riguarda solo la sfera emozionale ma anche quella intellettiva (il cuore, nella Bibbia, rappresenta spesso l'intelletto), forse è la cosa migliore.

    Edited by bgaluppi - 24/8/2018, 13:28
     
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30 replies since 16/8/2018, 22:14   755 views
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